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Il pensiero e l'emozione. La rappresentazione del sogno nella letteratura
"Proponendosi di ragionare sulle relazioni fra esperienza onirica e creatività letteraria, fra riflessione sul sogno e sua rappresentazione poetica, questo libro - come il Colloquio Malatestiano da cui è nato - affronta un argomento di grande ampiezza e tradizione. Senza, oltretutto, porsi confini temporali. Si sono così rese necessarie scelte non facili: ciascuno dei saggi qui raccolti si è trovato dinanzi al compito di interpretare il tema ragionando su autori e opere salienti della Weltliteratur; tenendo conto di teorie del sogno che vanno dall'antichità classica alla contemporaneità; riservando alla psicoanalisi freudiana l'attenzione che le spetta come punto di svolta nella gnoseologia e nell'ermeneutica del sogno; decidendo se privilegiare una singola disciplina o le intersezioni fra campi di indagine; se restare in un'epoca circoscritta o muoversi attraverso i secoli. Si parla, nel volume, solo di grandi scrittori, da Shakespeare a Balzac, da Cervantes a Svevo. Vengono condotte riflessioni su singoli autori o singole opere, ma anche tracciate linee di ragionamento di maggior sviluppo temporale. In comune i saggi hanno l'intento di ravvisare e delineare, entro la filosofia compositiva di uno o più autori, una poetica del sogno, e di riflettere sulle relazioni fra le due sfere. Un'ulteriore analisi, in più di un saggio, è riservata al dialogo che gli scrittori, attraverso la rappresentazione del sogno, instaurano con gli eventi storici del loro tempo, e con il pensiero filosofico, sociale, religioso."""" (dall'Introduzione di Andreina Lavagetto)" -
L' autismo tra narrazione e strategie inclusive
La letteratura per l'infanzia è uno specchio attraverso il quale i giovani lettori riescono non solo a vedere la loro immagine riflessa ma a proiettare le loro aspettative e i loro sogni, così come le loro paure e i loro disagi. In questo volume viene preso in esame il recente percorso narrativo ed editoriale che ha dato sempre più spazio alla disabilità, non solo occupandosi di rendere i libri accessibili ma anche dando voce a tutti quei soggetti che fino a non molto tempo fa venivano considerati ai margini della società. La ricerca analizza le potenzialità della lettura ad alta voce come strumento inclusivo; il legame che si instaura tra il bambino e l'adulto che legge, infatti, si propone come spazio privilegiato per la cura del diverso. Tramite l'osservazione della narrativa e delle potenzialità di cui questa dispone, si propone un'analisi dei volumi nei quali il tracciato narrativo procede per canali 'alternativi' che garantiscono una universalità della comunicazione: picture book, silent book e i cosiddetti IN-book. Gli IN-book, nello specifico, si dimostrano particolarmente versatili e permettono ai bambini con disturbi dello spettro autistico e con bisogni comunicativi complessi di comprendere al meglio la storia favorendone la condivisione. Il lavoro, rivolto agli studiosi di letteratura per l'infanzia, agli educatori, agli insegnanti, ai genitori propone in modo sintetico alcune strategie di approccio alla lettura che facilitino ""il percorso inclusivo""""."" -
La valutazione linguistica in contesto migratorio: il test A2
La ricerca ha come oggetto il test di competenza di livello A2 per i cittadini stranieri extracomunitari residenti in Italia che richiedono il permesso di lungo soggiorno CE, secondo quanto previsto dalla normativa vigente (D. Lgs. 286/1998, art. 9; D.M. 4 giugno 2010). L'obiettivo principale della ricerca è stato elaborare, secondo un approccio quali-quantitativo, un quadro descrittivo e interpretativo delle procedure di valutazione messe in pratica in Italia, al fine di verificarne la validità di costrutto, l'affidabilità e l'equità. Il contesto entro cui s'inserisce la ricerca comprende, da un lato, i processi d'integrazione linguistica e, dall'altro, il ruolo dei test come possibili ""strumenti di potere"""". I risultati della ricerca hanno consentito di confermare e dimostrare con dati empirici quanto sostenuto nelle ipotesi di partenza, in cui è messa in discussione la validità di costrutto delle prove, nonché la loro equivalenza e, di conseguenza, affidabilità ed equità."" -
Il 1917 in Toscana. Proteste e conflitti sociali
Il 1917 fu un anno di svolta per lo Grande Guerra. Scandito dalle rivoluzioni in Russia, dall'intervento nel conflitto di nuovi paesi, da Caporetto, crisi alimentari, insubordinazioni e tumulti, anche per lo storia della Toscana il 1917 fu l'inizio di un ciclo di proteste e rivolte che si sarebbe concluso nel dopoguerra. Emersero nella scena pubblica nuovi attori e ideali capaci di incidere sui rapporti tra Stato e società in una fase cruciale dell'età contemporanea. Nelle diverse Toscane, mezzadrili, urbane o minerarie, dalla costa agli Appennini, dalle grandi città ai borghi sparsi, riemersero antiche forme della protesta intrecciate con pratiche di lotta inedite, mentre altri centri sembravano restare immobili. II volume ricostruisce queste vicende, fornisce un contributo inedito su temi spesso dimenticati e mette in rilievo culture, pratiche politiche, ideologie, relazioni sociali, linguaggi che segnarono l'ingresso della Toscana nel Novecento. -
Dolores Prato, il libro «impossibile». «Giù la piazza non c'è nessuno» attraverso le carte dell'archivio contemporaneo Bonsanti
La lettura dei materiali provenienti dagli stratificati e pluridecennali laboratori di scrittura di Dolores Prato, oggi conservati presso l'Archivio Contemporaneo Bonsanti di Firenze, consentono di indagare alcuni nuclei narrativi importanti di ""Giù la piazza non c'è nessuno"""", permettendo di risalire all'indietro nel tempo, dai primi progetti e abbozzi di romanzi dedicati all'infanzia, alle opere, ancora in parte inedite, della maturità dell'autrice. Al contempo, gettano luce sulle peculiarità e sulle costanti di un progetto di scrittura autobiografica ponderosissimo, benché letteralmente 'impossibile' da portare a compimento, di cui il libro su Treia doveva costituire appunto il tassello iniziale."" -
Tanto per cambiare. Paolo Fresu, Berchidda e altre storie di economia civile
Tanto per cambiare, girando l'Italia, si trovano progetti bellissimi. E dietro questi progetti ci sono persone che costruiscono mondi migliori attraverso un modo diverso di fare economia. C'è tanto per cambiare nella storia di Paolo Fresu e del ""suo"""" Festival Time in Jazz, che mostra come per immaginare un futuro ci sia bisogno di rendere possibile il cambiamento nel presente. Quel tanto che si ritrova nello splendido collage di economia civile costituito dai numerosi e coloriti aspetti del ben vivere: legami sociali, cultura, innovazione, sperimentazione, condivisione, conflitto, creatività e rispetto, presenti da Nord a Sud, da Milano a Palermo, dai paesi dell'Appennino a Riace o a Monticchiello in provincia di Siena. Dove è la cultura a colonizzare l'economia e non viceversa. Ed è la generosità a innescare il cambiamento, mentre il profitto non è considerato obiettivo plausibile, ma solo un vincolo per fare bene le cose. Prefazione di Paolo Fresu."" -
Nascita e morte di un quartiere medievale. Siena e il Borgo Nuovo di Santa Maria a cavallo della peste del 1348
Negli anni Venti e Trenta del Trecento più di novanta nuove abitazioni, una chiesa e alcune strutture per la produzione dei tessuti di lana invasero la valle retrostante il palazzo del Comune di Siena con una lottizzazione che accolse flussi di nuovi cittadini, soprattutto notai e qualche giudice. Il Borgo Nuovo di Santa Maria avrebbe dovuto dare nuova centralità del Campo, riequilibrando lo sbilanciamento dei pesi demografici della città e creando nuovi collegamenti stradali, interni ed esterni alle mura. L'area fu però abbandonata dopo pochi decenni, a cavallo delle grandi epidemie del Trecento, quando molti documenti segnalano il restringersi della città verso il suo centro, con il verde che prende il sopravvento negli spazi più vicini alle mura cancellando i segni delle abitazioni. Quella che ricostruiamo è dunque una storia esemplare che trasformò la valle da sede di un progetto generale di riorganizzazione e espansione urbana a luogo ""separato dal transito de le genti"""". Il fatto che al progetto del nuovo borgo non abbia corrisposto una centralità sullo spazio realmente edificato ne ha cambiato profondamente il senso, alterando l'equilibrio tra pieni e vuoti e mantenendo al Campo e al palazzo del Comune una centralità 'identitaria' che non corrisponde a una reale centralità rispetto al volume di costruito."" -
Esercizi di fantalinguistica. Ediz. italiana e tedesca
La miscellanea «Esercizi di fantalinguistica» è dedicata a Bruno Moretti per il suo sessantesimo compleanno. Raccoglie (pre)visioni semiserie circa lo scenario linguistico del lontano 2059 di colleghe e colleghi linguisti che, per amicizia per il festeggiato, hanno stimolato la loro fantasia, creando 25 contributi fantasiosi, riflessivi e umoristici. Il volume è suddiviso in quattro parti: nella prima parte sono assemblati contributi che trattano diversi scenari circa il futuro linguistico della Svizzera. Nella seconda parte, le previsioni linguistiche si spostano dal territorio elvetico a quello italiano. Nella terza parte gli autori affrontano l'impatto delle nuove tecnologie sulla comunicazione faccia a faccia e sulla lingua in generale. Il volume si conclude con una serie di contributi di vario carattere. -
Siamo nati da soli. Punk, rock e politica in Italia e in Gran Bretagna (1977-1984)
Negli anni Ottanta il punk era una forma d'arte, un simbolo globale di ribellione, una cultura musicale e giovanile: un fenomeno culturale complesso, che ha avuto importanti implicazioni politiche, tanto da diventare un nuovo circuito dell'attivismo giovanile e dell'impegno dopo il declino della ""stagione dei movimenti"""". Fondato su un ampio ventaglio di fonti, il libro analizza origini e sviluppi del punk e lo colloca nelle sue reti transnazionali di produzione e mobilitazione: quell'esperienza diventa un osservatorio capace di restituire in modo originale le più ampie trasformazioni culturali e politiche del tempo, con particolare attenzione al caso dell'Italia e della Gran Bretagna. Siamo nati da soli vuole in questo modo contribuire al rinnovamento delle cornici interpretative degli anni Ottanta, mettendo in discussione il senso comune sul decennio come """"tempo del riflusso"""", di """"fine"""" della politica, di """"trionfo"""" del privato e di """"scomparsa"""" dei giovani."" -
Vino, culture, lingue e linguaggi. Modelli di rappresentazione linguistici e semiotici: il caso dell'enogramma italiano e tedesco
L'esportazione di un prodotto marcatamente culturale quale il vino italiano in Germania impone la necessità di interrogarsi sulla ricezione dello stesso da parte della cultura di approdo. Il testo analizza le differenze culturali che intercorrono tra due collettività e tenta di individuare una modalità di misurazione di qualcosa di vago, qual è la cultura in alcuni suoi tratti. La ricerca focalizza la propria attenzione sui codici semiotici, legati al prodotto culturale vino e al suo abbigliamento, che contribuiscono a veicolare i valori identitari dei territori a cui il vino è legato. Ogni cultura si manifesta nei suoi prodotti intellettuali o di cultura materiale: il vino e il suo abbigliamento raccolgono e riprendono tratti culturali di appartenenza venendo anche a rafforzare simbolicamente l'identità di un territorio, un territorio inteso come luogo geografico, come forma di vita, come identità tramandata storicamente, come sede di valori visibili e vitali. -
L' omino di burro
Al reparto di Tossicologia Clinica, in una struttura ospedaliera dedicata che da anni si occupa di ogni tipo di dipendenza, sia da sostanze legali che illegali, lavora una collaudata équipe diretta dal professor Montecervo il quale, a coronamento di una lunga carriera, organizza un progetto per la dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Accanto ai medici De Rossi e Perazzini, alla psicologa Merzi e al gruppo infermieristico, già protagonisti del precedente romanzo La ruggine non dorme mai, si aggiungono tre nuovi psicologi e uno psichiatra. Oltre ai consueti pazienti che frequentano il reparto per i più svariati casi di dipendenza da sostanze, si aggiungono i ludopatici con le loro problematiche di dipendenza dalle diverse forme di gioco: non solo da slot e videolottery, ma anche da siti finanziari e da giochi di ruolo. Le vicende umane narrate sono storie del tutto comuni, riscontrabili nelle esperienze dirette o indirette di molti e ambientate nella città di Ferrara, presa come simbolo di qualsiasi altra città italiana. -
«Tante cose da dire e da scrivere». Alba de Céspedes e il laboratorio creativo di «Prima e dopo» (1955)
Alba de Céspedes (1911-1997), autrice italo-cubana e intellettuale di grande significatività, protagonista della scena editoriale italiana e internazionale a partire dagli anni Trenta, è stata a lungo esiliata dal panorama editoriale e quasi del tutto dimenticata. Negli ultimi decenni è stato effettuato un importante recupero e le sue opere sono diventate il tema di numerosissimi studi critici, approfondimenti e dibattiti. Poco però è stato scritto sul romanzo breve Prima e dopo (1955), la cui ultima ristampa risale al 1977 e che ha un ruolo centrale nella definizione della poetica della scrittrice, tanto in relazione alle prove precedenti quanto alle successive. La sua storia editoriale è strettamente connessa a quella di altre due opere dell'autrice: La sposa, sinora ritenuta inedita, e Invito a pranzo (1955). Le tre opere sono il focus delle pagine di questo libro, frutto di anni di ricerche presso la Fondazione Alberto e Arnoldo Mondadori. -
Qui. Mappare e connettere il potenziale dei territori per generare economia civile
"Qui"""" può essere considerato un manuale per il lavoro sul campo che propone un metodo di lavoro attraverso una ritrovata capacità e volontà di lettura del territorio. Tramite quello che abbiamo chiamato """"Design sul potenziale dei contesti territoriali"""" si propone un modo innovativo per promuovere un processo generativo di sviluppo socio ambientale locale. Si rivolge a operatori sociali, attivisti ambientali, operatori della cultura, funzionari e amministratori degli Enti Locali, assistenti sociali, innovatori, rigeneratori di luoghi e contesti, giovani che lavorano o vogliono lavorare all'interno del paradigma culturale, economico e sociale dell'economia civile, collaborativo. Un mondo variegato quindi fatto da figure tradizionali e figure ancora in cerca di una loro definizione (che forse non ci sarà mai). """"Qui"""" è il piccolo risultato del girovagare per l'Italia da alcuni anni dove incontri, pratiche, esperienze, nuovi attori, luoghi sono stati ascoltati, visti e osservati attraverso occhi da operatori di sviluppo socio-ambientale ma che hanno utilizzato però quelle particolari lenti che rendono quello stesso sguardo doverosamente innovativo. E soprattutto la prosecuzione in una logica di approfondimento e affinamento del metodo del percorso de """"i distretti dell'economia civile"""" generati e implementati da Legambiente attraverso il suo Ufficio nazionale Economia Civile." -
Raccontare e conoscere. Paradigmi del sapere nelle forme narrative
«La questione del contenuto conoscitivo dispensato dalla letteratura rimanda, prima di tutto, ai dispositivi formali del discorso. Quanto scrive Frank Salaün a proposito di Prévost ha un'applicabilità generale: ""...il pensiero dell'autore si esprime non a colpi di tesi e di argomenti, ma attraverso la strutturazione stessa del racconto e l'orchestrazione di alcuni temi che sono anche delle domande"""". Il che non significa che il testo letterario, insieme alle """"forme"""", non esibisca anche dei """"contenuti"""" - sempre problematici e quasi sempre in polemica con i valori ufficiali -, ma solo che il """"sapere"""" di un testo letterario non può prescindere dal lavoro di rappresentazione svolto dalle sue strutture narrative, descrittive e riflessive. Certamente la letteratura, sul piano semantico, può """"insegnare"""" delle cose, può fornire elementi per smascherare, demistificare, denunciare, distinguere. E quasi sempre lo fa, quando è buona letteratura. Dal punto di vista di cosa la letteratura può darci come incremento di conoscenza, almeno nella concezione moderna, resta valido l'assunto secondo cui l'opera letteraria esprime un punto di vista peculiare, nuovo, assolutamente soggettivo (gli occhiali di Proust) e come tale ci obbliga a rivedere il nostro punto di vista più o meno sclerotizzato sul mondo. È in fondo la nozione sklovskijana di straniamento che permette di interrompere una routine percettiva...» (Gianni Iotti)"" -
Antonello da Messina. Ediz. a colori
Di Antonello si fa presto a sgombrare il campo da infelici illusioni: di lui non si sa praticamente niente. Ma non niente nel senso della trovata retorica per poi stupire i lettori con giochi pirotecnici; no, niente nel senso di (quasi) niente. Non conosciamo la sua data di nascita (1430? Forse), e neppure il giorno della sua morte. Sappiamo, da una notazione quasi marginale di un umanista, che fu a Napoli, ma non conosciamo quando vi arrivò e quanto vi stette. Le chiese napoletane non ci restituiscono opere di lui sicure, e gli archivi tacciono. Non conobbe mai, in vita e negli anni immediatamente successivi, il beneficio della biografia, e il plutarchismo cinquecentesco si fermò sostanzialmente al pur nobilissimo Vasari, che però, quando parlava di non toscani, sapete tutti come andava a finire: un poco di storia, un poco d'invenzione. Del resto per tutti, o quasi, Antonello sarà colui che porterà in Italia la tecnica della pittura ad olio, imparata nelle Fiandre da Jan van Eyck, e se questi morì troppo presto per insegnare alcunché al Nostro, il particolare parve del tutto ininfluente. Nelle Fiandre probabilmente non andò mai, e forse neppure nella Francia del sud, ma il fascino dell'enigma è intrigante, e in campo storiografico si tende spesso a far di tutto per far tornare tutto. Noi ci siamo accontentati di far finta di nulla. Poco prima di morire fece anche un fruttuoso viaggio a Venezia, dove secondo qualche tardo biografo si distinse anche per le sue robuste doti amatorie, ma anche in questo caso non sappiamo quando e come. Abbiamo solo un paio di testimonianze, e ce le teniamo strette, anche perché dovrebbero dirci che fece pure in tempo, prima di tornare a Messina, ad andare a Milano, da quel bel tipo di Galeazzo Maria Sforza, grande amante delle arti, ma anche dei modi spicci, talvolta molto spicci. Ma anche dei suoi soggiorni messinesi finiamo con non sapere molto. Sì, qualche documento esiste, e ci dice qualcosa sulla famiglia, e su quello che dipingeva, ma sono pochissime cose, e poi si tratta di freddi documenti notarili, senza palpiti né indugi sugli aspetti di colore che a noi tanto servirebbero. A causa del terribile terremoto di Messina del 1908, che tutto distrusse, non c'è poi neppure la speranza di saperne di più, e questo è tutto. Non fece affreschi, o almeno non ne esistono testimonianze. Fece in compenso molti ritratti, di qualità in genere strabiliante, ma se il dibattito sull'identità della Gioconda di Leonardo vi appassiona, è perché non avete mai fatto mente locale alle identità dei ritratti di Antonello. Sono uomini, di questo siam sicuri, ma non sappiamo chi fossero, e neppure quale professione svolgessero. A volte esiste almeno il sollievo di un data scritta di suo proprio pugno, accanto alla firma in latino. Poi basta. Non possediamo una lettera scritta da Antonello, neppure di banale notazione di vita...» (Stefano Renzoni) -
Santa Caterina d'Alessandria a Pisa. Le tre età di una chiesa. Ediz. illustrata
Oggetto di culto sin dai tempi più antichi, Santa Caterina d'Alessandria è stata la titolare a Pisa prima di una piccola chiesa oggi scomparsa, poi della grande chiesa che tuttora ammiriamo. Quest'ultima conta oggi quasi otto secoli di vita intensissima, che due avvenimenti epocali - l'incendio del 1650 e la soppressione del relativo convento domenicano nel 1784 - hanno scandito in tre distinte ma egualmente gloriose età. Il libro che qui si presenta indaga questa lunga, sofferta vicenda attraverso gli strumenti propri della ricerca storica ed artistica, giovandosi del contributo di un folto manipolo di studiosi variamente orientati. Al di là della chiesa di pietra si profilano così le numerose generazioni che la hanno animata nel tempo, con tutti gli alti e bassi che caratterizzano questa come altre analoghe esperienze. Ne risulta uno straordinario spaccato della società pisana dal tredicesimo al ventesimo secolo, uno spaccato che non riguarda solo il passato ma coinvolge da presso anche il presente e lo stesso futuro, alle cui scelte è affidata un'eredità tanto preziosa. -
Partigiani d'oltremare. Dal Corno d'Africa alla Resistenza italiana
Napoli, 1940. L'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale sorprende un gruppo di somali, eritrei ed etiopi chiamati ad esibirsi come figuranti alla Mostra delle Terre d'Oltremare, la più grande esposizione coloniale mai organizzata nel Paese. Bloccati e costretti a subire le restrizioni provocate dalle leggi razziali, i ""sudditi coloniali"""" vengono successivamente spostati nelle Marche dove, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e lo sfaldamento dello Stato, alcuni decidono di raggiungere i gruppi di antifascisti, militari sbandati, prigionieri di guerra e internati civili che si stanno organizzando nell'area del Monte San Vicino. Attraverso testimonianze, documenti e fotografie, l'autore ricostruisce il percorso di questi Partigiani d'Oltremare, raccontandone il vissuto, le possibili motivazioni alla base della loro scelta di unirsi alla Resistenza e la loro esperienza nella """"Banda Mario"""", un gruppo partigiano composto da donne e uomini di almeno otto nazionalità diverse e tre religioni: un crogiuolo mistilingue che trova nella lotta al fascismo e al nazismo una solida ragione unificante."" -
Viaje a la oscuridad. Encuentro con las Soledades de Gongora y con sus lectores
Conosciuto come poeta difficile e raffinato, Góngora segna una svolta nella lirica europea, collaborando a costruire il nuovo canone della modernità letteraria. ""Le Soledades"""" sono il capolavoro di un autore insoddisfatto della vita cortigiana e del linguaggio stereotipato che vi domina; e d'altra parte consapevole di un divorzio fra cose e parole che l'invenzione artistica tradizionale non è più in grado di ricucire. L'oscurità della sua scrittura cambia la prospettiva da cui guardare il mondo, additando un significato di cui si è persa la chiave. La storia del modo in cui i lettori hanno reagito a questa provocazione affianca la storia del ceto intellettuale europeo, e ci consegna oggi una delle forme più audaci e accattivanti della sperimentazione barocca. Questo studio interroga la categoria dell'oscurità secondo tale prospettiva, dialogando ora con i versi gongorini ora con i suoi lettori antichi e recenti, cercando, d'altra parte, le possibili ragioni nuove di questo """"viaggio"""". L'opera è completamente in lingua spagnola."" -
Storia illustrata dei mestieri del mare. Ediz. illustrata
C'è una quantità di lavori e di mestieri che ruotano attorno alle attività che si svolgono sul mare che ci richiama alla fatica - spesso anche al pericolo - perché il mare dispensa risorse e piacere, ma talvolta inghiotte vite umane: il mare è paradiso, ma può essere anche inferno. Mare, quindi, come luogo di piacevolezza per chi ne gode i benefici, ma anche fonte di lavori spesso duri, faticosi, che affondano le loro radici in un passato lontano; lavori che in molti casi si sono progressivamente trasformati, adattandosi alle nuove esigenze e incorporando nuove tecnologie. -
Il Camposanto monumentale di Pisa. Una guida
Questa guida è stata scritta con l'intenzione di fornire uno strumento per orientarsi nella straordinaria raccolta di opere d'arte presenti nel Camposanto. Dall'arte antica a quella medievale e rinascimentale, fino allo storicismo ottocentesco passando per le stagioni barocche e neoclassiche, il Camposanto mantiene intatto il fascino che lo ha reso celeberrimo nel mondo.