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Gli eguali e i diversi. Diritto, «manners» e ordine politico in Edmund Burke
Il volume propone una riflessione sul pensiero giusfilosofico di Edmund Burke (1729-1797), indagando la sua peculiare concezione dell'""eguaglianza"""", opposta a quella di matrice illuministica incarnata nella Déclaration del 1789, all'interno di una prospettiva che, da un lato, muove da una forte valorizzazione del principio di autorità, e che, dall'altro lato, mira a cogliere la complessità, la pluralità e la «grande diversità» alla base dell'ordine sociale e istituzionale. Attraverso questo percorso, si giungerà a far luce, in chiave critica, sui rapporti tra diritto e morale, gradualismo e perfettibilismo, cambiamento e conservazione sociale, manners e """"ordine"""" nel pensiero di un autore altamente controverso e assai utile per comprendere questioni ricorrenti nella storia del pensiero moderno e contemporaneo."" -
Da Calypso a Matelda. Giovanni Pascoli poeta dell'Èra nuova
Il volume analizza e giustifica la centralità nell'estetica di Giovanni Pascoli del saggio l'Èra nuova, oltre a pubblicarne il testo commentato. L'Èra nuova è la conferenza tenuta a Messina il 5 febbraio 1899 col titolo Sulla poesia, pubblicata in volume a Palermo per Remo Sandron insieme con La Ginestra, conferenza che Pascoli tenne a Roma l'anno precedente in occasione del centenario della nascita di Leopardi. Ne segue un'interpretazione fondata sul sostrato etico e filosofico della poesia pascoliana, che, muovendo dalle istanze positiviste di Ernst Haeckel, incontra il socialismo e dialoga anche con Schopenhauer, Nietzsche, Gor'kij e Tolstoj. Se la scienza e il pensiero positivista avevano reso edotto l'uomo di fine secolo sulla precarietà della sua posizione nell'universo e su una più radicale consapevolezza della fine, Pascoli attribuiva alla propria poesia, nel solco tracciato dall'ultimo Leopardi, il dovere morale di trasformare tutto questo in un sentimento, che fosse nuova coscienza per l'umanità. Tale visione si incontra anche con la sua rivisitazione della classicità, del cristianesimo e del socialismo. -
Diderot e l'estetica della figura. Saggio sul Nipote di Rameau
Pur essendo un romanzo, ""Il nipote di Rameau"""" è l'opera di Diderot che più ha dato da pensare ai filosofi, da Hegel a Foucault. L'interpretazione hegeliana, che vede in Rameau una figura della coscienza, se da un lato fece scuola individuando la struttura dialettica del romanzo, dall'altro lato mise in secondo piano la dimensione corporea del protagonista. Per dare il giusto valore alla pantomima recitata da Rameau, e alle posture corporee che egli assume dialogando col filosofo-moi, occorre indagare la dimensione transartistica del concetto di """"position"""" (al centro del romanzo) tra teatro, pittura e danza; indagine che può mettere in evidenza il rapporto tra rappresentazione artistica e concezione antropologica del tempo, fortemente caratterizzata da un modello corporeo bio-energetico, introdotto dai medici-filosofi vitalisti della scuola di Montpellier."" -
Il buon governo nella Chiesa. Inidoneità agli uffici e denuncia dei fedeli
Oggi non è purtroppo raro lo scandalo suscitato da uomini di Chiesa, con ruoli apicali ma non solo, accusati di condotte deplorevoli o comunque inappropriate: al di là dello sconcerto, evidentemente la domanda risale alle insufficienze nella scelta e vigilanza su tali persone. Pur senza fomentare un inaccettabile giustizialismo, è incontestabile come si richieda urgentemente ai canonisti di mettere a punto strumenti operativi per arginare tale triste fenomeno: soprattutto coinvolgendo il popolo di Dio in tutte le sue componenti. Quale ulteriore progresso nella formalizzazione tecnico-giuridica della natura diaconale di servizio del governo ecclesiale, nel presente studio si avvia un itinerario giuridico per proporre de iure condendo il riconoscimento esplicito del diritto-dovere dei fedeli di attivarsi in prima persona ""denunciando"""" la mancanza di idoneità dei titolari di uffici ecclesiastici, sia durante la fase previa di designazione, con un intervento nel procedimento amministrativo di nomina, sia una volta che la provvista sia avvenuta, quale reazione alla medesima."" -
La colazione di Amore e Psiche (piccolo diario sul cambiamento)
"Ero felice. La mia felicità era direttamente proporzionale alla paura di perdere quello che avevo. Avevo Vittorio Giusti, il ragazzo più desiderato di Lodi. La percezione accanto a lui è sempre stata quella di girare con una corona luminosa sulla testa, quella duplice sensazione di visibilità ma di perenne peso. Avevo paura di sbagliare qualcosa che potesse rovinare il nostro rapporto, probabilmente non mi sentivo del tutto principessa"""". La donna che parla al passato della felicità è Marina, la protagonista della Colazione di Amore e Psiche, e sembra già di sentire nella sua voce una strana determinazione a cercare una strada nuova. Ma se può essere facile dismettere i panni della principessa, il difficile è decidere cosa indossare la mattina dopo. Proprio come nelle Metamorfosi di Apuleio, l'archetipo che presta il titolo al romanzo, anche nel libro di Angela Albano alla storia del personaggio principale si intrecciano le storie di altre donne, in una pluralità di voci e piani narrativi. Alla fine, sostenuta da un piccolo coro di allegorie femminili, Marina capirà che a volte il passato è soltanto un punto da cui partire per arrivare a trasformarsi in se stesse." -
Prima lezione sull'interpretazione
Questo lavoro tratteggia una teoria analitica e realistica dell'interpretazione. Analitica, nel senso che il suo metodo è l'analisi logica del linguaggio dei giuristi. Realistica, nel senso che, da un lato, sostiene che il diritto è indeterminato e, dall'altro, raffigura l'interpretazione (specialmente giudiziale) come un'attività intrinsecamente discrezionale. -
Traduzioni pericolose. (Scritti 1941-1969)
Che cosa è la traduzione? La testa pallida e fiammante di un poeta su un vassoio? Lo stridio di un pappagallo? Autore e traduttore poliglotta, Vladimir Nabokov era convinto che Lolita e il suo Eugene Onegin gli avrebbero garantito un posto nel Parnaso. Il capolavoro di Puskin in inglese, con i suoi quattro volumi di note, suscitò aspre polemiche, divise gli intellettuali dell'epoca e costò a Nabokov la perdita del grande amico Edmund Wilson. Riuniti per la prima volta in volume, questi scritti sul tradurre - alcuni dei quali ancora inediti in lingua italiana - propongono la visione estrema, intransigente e iconoclastica di uno dei più grandi e controversi autori del Novecento. -
Populismo e ragione pubblica. Il post-illuminismo penale tra lex e ius
Il costituzionalismo non ha offerto una soluzione sufficiente alla crisi delle democrazie. La risposta contemporanea a tale crisi è il populismo e la sua ragione pubblica è una comunicazione retorica, autocelebrativa, accanto alla democrazia giudiziaria. Tale fenomeno si manifesta con tratti nazionali specifici di azzeramento del passato e di elaborazione di riforme fondate sul dialogo massmediatico ""diretto"""" tra il leader e il popolo, corpus mysticum della Nazione. Fuori di questi canali la ragione pubblica più influente è espressa dalle alte Corti, che illustrano le forme più mediatizzate del discorso giuridico. Separata e dispersa in mille voci la riflessione fra tecnici ed élites. Il saggio consta di una parte iniziale e finale su populismo e ragione pubblica, nei loro aspetti attuali di significato politico e giuridico. Speciale attenzione è rivolta alla declinazione pubblicistica e penalistica del populismo e al suo contributo ad alcuni tratti meno conformi al sistema delle garanzie di un'evoluzione postilluministica lentamente sviluppatasi dopo Norimberga..."" -
Il ruolo dei principî nelle teorie neocostituzionaliste. Un percorso interpretativo
Il volume propone una riflessione sulle teorie neocostituzionaliste e sulla funzione - interpretativa, integrativa e, soprattutto, normogenetica - che esse assegnano ai principî del diritto. A partire dal rapporto tra tutela dei diritti fondamentali e rigidità delle carte costituzionali, l'autore sottolinea l'insufficienza del tradizionale modello giuspositivistico e del suo postulato fondamentale, ossia la netta separazione del diritto dalla morale, messo ormai in questione dalle persuasive obiezioni mosse, in particolare, da Dworkin, Habermas, Alexy, Nino. Alla luce dei paradigmi emersi in letteratura, l'autore indaga i profili funzionali, strutturali, applicativi dei principî, mettendone in rilievo le differenze e i punti di contatto con le regole e con altre unità logiche dell'argomentazione giuridica: le policies, gli scopi, i valori, i diritti. -
Sonetto XLIII
Il Sonetto XLIII di Shakespeare si distingue sia per la musicalità e la densità figurale che sfidano il traduttore italiano alla sua resa, sia per la prospettiva concettuale costruita sul paradosso del primo verso: When most I wink, then do mine eyes best see, ""Quando più li chiudo, allora meglio i miei occhi vedono"""". A partire da questa premessa la visione dell'occhio e quella della mente si scambiano i ruoli, e si invertono i rapporti logici tra realtà e immaginazione, giorno e notte, ombra e luce, cecità e visione. Il percorso nelle nove traduzioni - che comprende non solo autori italiani ma anche la bella versione in prosa di Victor Hugo (figlio dell'autore dei Misérables) e quella del poeta Ramón García González in versi alejandrinos blancos - dà l'idea della ricezione italiana ed europea dell'opera shakespeariana nella sublime risonanza con altri linguaggi poetici così come nelle differenze che ne alimentano la vitalità."" -
All'autunno
To Autumn (All'autunno) è considerata da molti critici il testo più compiuto del ciclo delle grandi odi di John Keats (1795-1821), oltre che un esempio supremo della poesia lirica di lingua inglese. Il testo tiene in memorabile equilibrio paesaggio e allegoria, riflessione astratta ed esattezza percettiva, classicismo e romanticismo. Come tutti i testi calibrati in ogni dettaglio, To Autumn pone difficoltà notevoli ai traduttori, che si sono variamente cimentati nell'impresa di darle una veste italiana a partire dal 1910. Le traduzioni presentate in questo volume, opera di dieci scrittori diversissimi per epoca, formazione, temperamento, gusto e stile, permettono al lettore di ripercorrere in modo insolito e sorprendente la storia della poesia italiana dal primo Novecento a oggi. -
Dalla pluralità delle fonti al rapporto tra ordinamenti. Itinerari «imprevisti» del pluralismo giuridico
L'emersione della cosiddetta governance globale ha incrinato la visione statocentrica del diritto e posto in rilievo la natura trasversale di ""beni"""" che eccedono i confini dei singoli ordinamenti e che necessitano, quindi, di una regolamentazione trasversale ai vari regimi giuridici. Alla luce di queste trasformazioni, l'esperienza normativa può essere riletta nella sua intrinseca molteplicità emancipandola dalla sua matrice statualistica e superando così alcuni postulati formalistici del centralismo politico. A partire da alcuni motivi elaborati da esponenti chiave della teoria del diritto, il presente lavoro indaga le radici storiche, le premesse metodologiche e le declinazioni contemporanee del pluralismo giuridico e ne mostra alcuni esiti """"imprevisti"""" nel contesto dell'attuale orizzonte post-nazionale."" -
Il tempo della contraddizione. Storia, lavoro e soggettività in Marx e Heidegger
Il soggetto e la storia sono i due assi lungo i quali materialismo storico e «storia dell'essere» elaborano le loro rispettive filosofie. Se per Marx il soggetto è in rapporto dinamico (dialettico) con la storia, per Heidegger quest'ultima appare, metafisicamente, come lo spazio ""vuoto"""", disabitato dagli dei e abbandonato dall'essere, nel quale una soggettività distruttiva esercita la sua azione. Ne derivano due idee molto diverse sulla modernizzazione e i suoi esiti: problematica e contraddittoria (cioè segnata dalla compresenza di libertà e sfruttamento) per Marx; epoca del potere incondizionato della tecnica (ultima manifestazione storica del dominio della soggettività) per Heidegger. Se, ancora di recente, parte della storiografia specialistica ha sostenuto la tesi di una prossimità tra Marx e Heidegger, questo libro mostra invece la sostanziale divergenza tra i due pensatori. Il primo auspica l'approfondimento della crisi capitalistica in direzione della risoluzione delle contraddizioni della vicenda storica: il compimento della soggettività è, per Marx, la definitiva umanizzazione della storia. Per Heidegger si tratta, al contrario, di attendere un «evento» che riabiliti, contro la dittatura della dialettica, il peso delle differenze: il gergo dell'essere non parla il linguaggio dell'unità, ma quello della gerarchia e di un nuovo radicamento anti-universalistico."" -
Interpretazione costituzionale e teorie della Costituzione
L'interpretazione costituzionale è ormai da alcuni decenni un tema centrale e intensamente controverso nel dibattito filosofico-giuridico, e nella cultura giuridica in generale. Questo è vero in Italia, ovviamente, ma è anche vero in moltissimi altri ordinamenti giuridici contemporanei, in particolare quelli riconducibili al modello dello ""Stato costituzionale"""", o """"costituzionalismo dei diritti"""" - dotati di una costituzione """"lunga"""", rigida, e garantita da qualche forma di controllo giudiziario di costituzionalità delle leggi. È noto infatti che, in contesti di questo tipo, per un verso l'interpretazione della costituzione, o comunque il riferimento a norme costituzionali, ha progressivamente assunto un ruolo quasi imprescindibile anche nelle più ordinarie operazioni argomentative svolte dai giuristi; e per altro verso si è sviluppato un denso dibattito attorno alla questione se l'interpretazione della costituzione abbia o no caratteristiche peculiari rispetto all'interpretazione della legge, e ad altre forme di interpretazione giuridica in generale. Questo contributo si occupa di interpretazione costituzionale in una maniera probabilmente un po' più indiretta di quanto si faccia normalmente."" -
Iancura. Brevi racconti dall'isola di Salina
Nel dialetto delle Eolie, iancura definisce quella speciale atmosfera in cui un mare calmo e immoto si fonde con il cielo in un biancore indistinto e talvolta perturbante. È un'esperienza immemorabile che già Ulisse sperimentò approssimandosi all'isola delle Sirene e che Goethe riscoprì nei paesaggi siciliani del suo Viaggio in Italia. Con una scrittura volutamente ""leggera"""" (su cui la Postfazione di Giovanni Lombardo propone preziose e suggestive riflessioni), Paolo Casuscelli rievoca alcuni episodi della sua esperienza di insegnante in una scuola media dell'isola e trasferisce alle sue pagine quell'arioso senso di libertà e di solitudine, quel ritmo esistenziale più rallentato che - spesso in bilico tra reale e onirico - dall'isola soltanto possono generarsi."" -
Il diritto dell'informazione. Temi e problemi
Nella consapevolezza di non poter cogliere uno actu tutte le molteplici sfaccettature del rapporto tra il diritto e l'informazione, il volume sceglie tre problematiche oggi molto sentite, rinviando alla prossima puntata l'analisi di altri temi e punti di vista. La prima riguarda la rapida trasformazione delle piattaforme online, che stanno perdendo la neutralità proclamata sino a ieri. I soggetti della Rete intervengono (o non intervengono) sui messaggi diffusi, sì da presentarsi come veri editori, responsabili in ultima analisi anche di fenomeni deleteri quali fake news, processi mediatici, campagne di odio. Da qui l'esigenza, non peregrina, di giustapporre al potere privato un soggetto pubblico che offra informazione, educazione ed intrattenimento in un'ottica autenticamente pluralistica, quale richiede la nostra Costituzione. Una specifica analisi viene dedicata, nella seconda parte del volume, alla problematica dei messaggi di odio. Nonostante siano già puniti sotto varie forme, questi messaggi sembrano richiedere sempre nuove incriminazioni, tanto per far fronte alle esigenze di tutela di categorie o classi prima non considerate, quanto per arginare le forme più sofisticate di incitamento alla discriminazione, quali si celano nel messaggio negazionista... Il terzo tema è rappresentato dalla par condicio radiotelevisiva in ambito nazionale e locale. Esso è stato negli ultimi anni accantonato, in nome tanto della pretesa recessività del medium radiotelevisivo tra le fonti di informazione, quanto del preteso pluralismo assicurato dalla molteplicità dei canali disponibili. -
Ius, potestas e ratio in Guglielmo di Ockham
Guglielmo di Ockham, dopo aver trascorso più di metà della sua vita in Inghilterra, occupandosi di tematiche teologiche, metafisiche, logiche ed epistemologiche, si trovò coinvolto nella ""disputa sulla povertà francescana"""", che opponeva il Ministro generale dell'Ordine, Michele da Cesena, a papa Giovanni XXII. Questo evento lo porterà ad abbandonare la carriera accademica e a trasferirsi presso la corte di Ludovico il Bavaro, ove si dedicherà alla redazione di un imponente corpus di opere giuridiche e politiche. In uno di questi lavori si trova anche una definizione di ius come potestas, che da alcuni autori è stata vista come uno snodo cruciale nella storia della nozione di diritto soggettivo, anticipando i tratti individualistici della concezione moderna. In questo volume Leonardo Marchettoni sostiene che la modernità della definizione ockhamiana non va sopravvalutata, sottolineando piuttosto il legame con l'elaborazione giurisprudenziale e il dibattito filosofico precedente. Ne emerge un'immagine del Venerabilis Inceptor particolarmente attenta al ruolo giocato dai diversi contesti in cui il francescano si trovò a operare."" -
Commedie. Teatro
Questo volume raccoglie le commedie scritte da Davide Bulgarelli. ""Innesti"""" (1992), sul tema delle adozioni in Italia per coppie dello stesso sesso, ha debuttato a Roma (Aries Produzioni) nel 1993, diretta dall'autore, con Carmen Giardina, Leonardo Ferrantini, Francesco Benedetto, Danilo Moscardini e Aldo Vinci. """"Clan-destino"""" (1993), una commedia musicale che ambienta il mito di Perseo nella mala parigina degli anni Trenta, ha debuttato al Festival Internazionale di Diano Castello nel 1993 (Tassara Produzioni) diretta da Aldo Vinci, con Sandro Palmieri. """"Un cuore magnanimo"""" (2000), una riflessione sul teatro contemporaneo attraverso l'esilio dorato di un famoso attore, non è mai stata rappresentata. """"Indagini di mercato"""" (2012), le vicende di un uomo che si inserisce nella vita di coppie delle quali carpisce le abitudini attraverso l'esame dei loro rifiuti, è stata rappresentata a Modena (Produzione Sted) nel 2014, diretta da Bulgarelli, con Mirko Bonini, Donatella Bertacchi, Luca Marazzi, Lorenzo Mosenich e Sabina Ressia."" -
L' autorità dell'Anticorruzione
L'istituzione progressiva, perfezionata solo nel 2014, nell'ordinamento italiano di un organo ad hoc per il contrasto alle pratiche di c.d. maladministration ha da subito animato un intenso dibattito, non solo in ambito scientifico ma anche nell'agone politico e nelle stanze - più o meno segrete - delle burocrazie statali. In effetti l'Anac - in virtù della consistente dotazione di poteri e dell'estrema ampiezza del suo mandato - è stata immediatamente percepita come un novum nel contesto del nostro sistema costituzionale, irriducibile persino a quella che si credeva fosse la frontiera estrema dell'elasticità organizzativa degli apparati pubblici, le c.d. Autorità indipendenti. Lo studio - che ambisce a presentarsi come una delle prime trattazioni organiche del fenomeno - mira a razionalizzare tale sensazione diffusa muovendo soprattutto dalle caratteristiche strutturali, più che funzionali, degli atti che tale apparato emana. In tale prospettiva analitica emerge infatti il nodo dell'autorità - intesa come aspettativa di obbedienza incondizionata - degli atti dell'Anticorruzione; autorità che riposa, in ultima analisi, non tanto sulla razionalità della legge quanto sulla credibilità garantita dal profilo personale dei commissari e dalla forza di un diffuso consenso sociale diretto - su impulso prevalente del diritto sovranazionale - a combattere la corruzione «ad ogni costo» e «costi quel che costi». -
All'ombra dell'aquila
Francesco Boschetti è un nobile che lavora come medico all'Ospedale Sant'Agostino e che vive durante gli ultimi decenni della Modena ducale. La vicenda è un intreccio tra la vita privata del protagonista, quella professionale e il tumultuoso contesto storico che dalla dominazione napoleonica arriverà ai moti liberali e alla caduta del Ducato.