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Morte apparente
Le cicatrici sul volto e il gelo nell'anima, il giornalista Henning Juul torna al lavoro ma non alla vita dopo il misterioso incendio in cui ha perso il figlio. Ad attenderlo il caso che ha sconvolto la pacifica Oslo, un delitto che richiama i rituali della Shari'a e ha il volto della giovane Henriette Hagerup. Polizia e media battono ogni pista plausibile, tutti gli indizi portano a Mahmoud, il fidanzato pachistano legato alle bande del narcotraffico, ma chi era veramente la bella studentessa di cinema, così ammirata, così intrigante nel suo talento anticonformista? E cosa nasconde il film sull'islam che stava girando insieme all'amica Anette? In un crescendo di tensione, la trama di morte si infittisce intorno a un'indagine che diventa per Henning un faccia a faccia con i propri fantasmi, fino al brusco risveglio che ha il cacciatore quando si accorge di essere la preda. -
La donna nel frigo
Petrolio e sangue nella nuova indagine di Varg Veum. Le piattaforme che di notte luccicano come diamanti di fronte alla costa norvegese hanno trasformato Stavanger in un Eldorado per affaristi e sfruttatori di ogni sorta. È in questa antica cittadina di pescatori che ha venduto l'anima ai signori del cemento e dei locali notturni che il detective di Bergen approda per ritrovare Arne Samuelsen, tecnico di una compagnia americana scomparso senza lasciare traccia. Niente di strano, un'indagine di routine, finchè Varg non perquisisce la casa del giovane e apre lo sportello del frigorifero. Il mistero si tinge di sangue, ogni pista conduce a una cortina di omertà, e a complicare le cose a quell'inguaribile romantico di Varg ci si mette la languida Elsa, prostituta d'alto bordo abituata a giocare con il fuoco. Ma è impossibile non scottarsi in una società snaturata dal denaro facile, in cui il vizio è un lucroso business, e tutto, anche la vita, ha un prezzo. -
Pensa un numero
Piccolo-borghesi si nasce. Criminali si diventa. Una fredda sera di dicembre, nei sobborghi di Copenaghen, Flemming Borck, prima di lasciare lo sportello della banca dove lavora da lunghi, monotoni anni e tornare alla sua grigia vita da scapolo senza speranze, scopre in maniera del tutto casuale il piano di un rapinatore che da giorni fa la posta al suo sportello travestito da Babbo Natale. E se fosse l'occasione della sua vita? Quando arriva il fatidico momento, il cassiere non si fa trovare impreparato e grazie a un geniale stratagemma intasca il grosso del bottino. Né la banca, né la polizia, né i colleghi sospettano di essere stati raggirati dall'inedito malvivente, ma purtroppo Sorgenfrey, lo squilibrato rapinatore, sì. Scatta così una serrata caccia ai ladri tra doppi giochi e tripli inseguimenti, in cui Flemming, pericolosamente affiancato dall'interessata femme fatale Alice, scopre di aver superato un rischioso confine, e di non poter più tornare indietro. Azione e humour in un giallo psicologico di atmosfere retrò che ha i solidi ingranaggi dei grandi classici del genere. -
L' immigrato
Zaki el Aziz si è maturato a pieni voti in un liceo di Copenaghen, coronando il sogno della famiglia immigrata dal Marocco. Ma la sera in cui si prepara a festeggiare in discoteca con gli amici, ai musulmani è negato l'ingresso, la rabbia esplode in una rissa, e il buttafuori finisce morto accoltellato. Zaki si ritrova in carcere innocente, stretto tra la legge danese che ha sempre rispettato e che chiede il nome del colpevole, l'omertà fraterna a cui lo richiamano gli amici come unica difesa contro una società ostile, e i Black Cobra, banda di criminali e narcotrafficanti immigrati pronta a versare altro sangue per coprire il colpevole. Mentre politici e media cavalcano l'onda emotiva di quello che diventa uno scottante caso nazionale, le voci di un complotto razzista mettono a ferro e fuoco i ghetti di tutto il paese, ed è ancora una volta Rikke Lyngvig, scomodo cane sciolto del giornalismo con un'irriducibile passione per il volto umano dei fatti, a fare luce sulle responsabilità morali di una verità complessa, quella di una spirale di odio e violenza, di un muro di pregiudizio eretto da entrambe le parti, per cui la vittima di un brutale omicidio si rivela il carnefice di tanti giovani discriminati e facili prede del crimine, e la paura ha la meglio su ogni battaglia per l'integrazione. -
Dolore fantasma
"Scopri chi mi ha incastrato e ti dirò tutto quello che so sulla morte di tuo figlio"""": questa la telefonata che riaccende la speranza in Henning Juul, il cane sciolto della redazione online di 123news, che insegue la verità più della notizia e non scende a patti che con la sua coscienza. Sono passati due anni dall'incendio che gli ha sfregiato il volto e portato via il piccolo Jonas, e che la polizia ha archiviato troppo in fretta come un incidente. Quella notte Henning ha perso una parte di sé che continua a pulsargli dentro come un dolore fantasma, e solo ora le sue vane indagini trovano aiuto in Tore Pulli, noto businessman con un passato criminale e ingiustamente condannato per omicidio. Entrambi vittime di una trappola perfetta e abbandonati dalla legge, giornalista ed ex gangster si ritrovano uniti in una lotta contro il tempo e contro ogni apparenza in nome della verità. Ma in che modo Tore Pulli può essere legato al misterioso incendio? Tra veleni colombiani e miti nordici, musica rock e gang di immigrati svedesi, Thomas Enger tinge di nero una Oslo inondata dalla luce calda di fine estate con un nuovo thriller che esplora i diversi volti della sua città, addentrandosi nel retroterra umano dei delitti come negli interrogativi della coscienza." -
Fratello buono fratello cattivo
Viktor Kärppä, ""l'uomo con la faccia da assassino"""" e il cuore diviso tra le radici sovietiche e la sua nuova vita a Helsinki, ha chiuso con il crimine da quando il socio Ryskov ci ha rimesso la pelle. E a parte qualche giro di contrabbando si accontenta di una piccola impresa edile che offre lavoro nero ma ben pagato agli immigrati dell'Est. Ma quando una partita di supereroina semina la morte in città, i sospetti ricadono su suo fratello Aleksej, l'irreprensibile ingegnere che stanco di fare la pedina di un sistema corrotto a Mosca lo ha raggiunto a Helsinki a caccia di soldi facili. Sotto il fuoco incrociato della polizia e della mafia russa, a Viktor non resta che riaprire le porte della sua vecchia vita e infiltrarsi nella cupola di San Pietroburgo: chi ha osato sfidare i boss del narcotraffico? Comincia così una nuova indagine del romantico faccendiere frontaliero sospeso tra la nostalgia dello sradicato e le cicatrici di un torbido passato nel KGB. E che muovendosi al confine di due epoche e due mondi ci proietta in una Finlandia sconosciuta, terra di frontiera fatalmente segnata dalla parabola sovietica, puzzle etnico dalle mille anime in cui i problemi di identità portano il peso e le ferite della storia."" -
Misteri
Johan Nagel è uno strano giovane, personaggio istintivo e poco convenzionale decisamente fuori dall'ordinario, che arriva in una piccola città costiera norvegese per trascorrere l'estate. Impossibile per la gente locale farsi un'idea precisa di quest'uomo che sembra non parlare mai completamente sul serio, tantomeno di se stesso, mescolando in continuazione racconti fantastici e affermazioni contraddittorie, in cui il falso e il vero sembrano danzare e mescolarsi in maniera inscindibile. Nagel sembra infatti vivere in un mondo a parte, dove infuria la battaglia costante tra il proprio istinto sfrenato e un mondo esterno basato sul rispetto di convenzioni rigide che egli non è disposto, o non è in grado di accettare. Durante il soggiorno estivo la sua presenza e il suo sguardo spesso brutale verso la natura umana, agiranno come un catalizzatore, liberando gli impulsi nascosti, i pensieri reconditi, i desideri repressi e gli istinti più oscuri degli abitanti del villaggio. Arrogante, depravato e incapace di comprendere l'animo umano, in particolare il suo, Nagel può prevedere, ma non può impedire, la sua auto-distruzione, che lo trascina in una spirale di incoerenza e delirio il cui atto finale non può che essere l'uscita da questo mondo, inadatto a contenere il suo tormento. -
I pesci non hanno gambe
Un romanzo corale in cui tanta voce hanno le donne e la stessa natura parla per raccontare l'anima di un paese, e quel potere delle parole di dare corpo ai desideri e decidere destini, di farci affrontare le acque più insidiose, anche se non sappiamo nuotare, anche se i pesci non hanno gambe.A Keflavík ci sono tre punti cardinali: il vento, il mare e l'eterno.Tutto comincia con l'amore, questa «esplosione solare che ti distrugge la vita e rende abitabili i deserti», ma che con il tempo può raffreddarsi diventando un banale martedì. È allora che Ari, poeta di vocazione ed editore di successo, manda tutto in frantumi, tradisce sua moglie e i tre figli e fugge dall'Islanda. È allora che sua nonna Margrét, un secolo prima, ritorna dal Canada piena di sogni e libertà, si toglie il suo vestito americano per il marito che si è scelta, ma si ritrova soffocata da un villaggio di pescatori che destina l'uomo al mare e la donna a un'inerte solitudine. Ed è l'urgente ricerca di se stessi e della felicità a guidare questa insolita storia famigliare, che procede a flashback nel tempo e attraverso i due angoli opposti d'Islanda, da un arcaico fiordo dell'est alla piana di Keflavík, «il posto più nero del paese», che ha avuto il suo unico periodo di splendore all'epoca della controversa base americana, quando navi cariche di prodotti mai visti venivano accolte come messaggere di nuovi tempi, ponti verso il mondo e la modernità. Una storia di pescatori che vogliono navigare fino alla luna e di astronauti americani che si addestrano all'allunaggio nei campi di lava, di giovani sognatori che scoprono i Beatles e i Pink Floyd e di monelli che assaltano i camion USA per fare scorta di M&M's. Un romanzo corale in cui tanta voce hanno le donne e la stessa natura parla per raccontare l'anima di un paese, e quel potere delle parole di dare corpo ai desideri e decidere destini, di farci affrontare le acque più insidiose, anche se non sappiamo nuotare, anche se i pesci non hanno gambe. -
La legge di natura
Un terribile incidente d'auto catapulta Jussi Rautala in un'altra realtà. Cinico vedovo sessantenne, piccolo imprenditore e irriducibile evasore fiscale, si ritrova in un letto d'ospedale a dipendere dalle cure del suo odiato nemico: lo stato sociale. Ma non bastano i chirurghi a rimettere insieme i pezzi della sua esistenza, che all'improvviso sembra ruotare intorno alla soglia affollata tra (ri)nascita e morte: da sua figlia Mira, attivista politica vegetariana, ecologista e ""salvatrice del pianeta"""", che sta per dare alla luce una nuova vita, al suo vecchio padre Väinö che tira le somme della propria cercando una risposta ai dilemmi dell'Amleto, a un bambino soldato della Sierra Leone che Rautala ha adottato a distanza molti anni fa e ora gli si presenta alla porta, fan degli Abba e rivenditore dell'analgesico più richiesto in Occidente, la cannabis: anche lui ha visto in faccia la morte e sta cercando la sua nuova vita. Il tutto mentre la Grecia vacilla, l'Europa batte cassa, e l'efficiente Finlandia è di colpo obbligata a tagliare servizi e benefici finora presi per scontati."" -
Fiabe danesi
C'era una volta una principessa trasformata in cervo che tornava a essere donna ogni notte di Natale, c'era un giovane in cerca di fortuna finito al servizio di un malvagio troll, c'era un povero pastore che trovò un borsellino capace di sborsare monete all'infinito, e poi c'era una tovaglia che si imbandiva da sola. Sono le meraviglie delle fiabe a rivivere in questa antologia, un mondo di possibilità sconfinate in cui la realtà quotidiana di re e contadini, locande e foreste si popola di draghi, animali parlanti, streghe e folletti, si colora di magie, metamorfosi e prove da superare. La saggezza popolare, l'eterna tensione verso l'amore e la felicità, e il piacere di raccontare e abbandonarsi alla fantasia animano queste fiabe tratte dalle prime raccolte scritte dell'Ottocento, quando la tradizione orale andava scomparendo e anche la Danimarca, sulla scia dei fratelli Grimm, riscopriva questo prezioso patrimonio narrativo, molte fiabe contengono le versioni origi nali di storie che hanno continuato ad affascinare e ispirare scrittori fino a diventare dei classici e ricomparire anche nei libri di Andersen. -
La notte di Natale. Le leggende di Gesù
Qualsiasi storia tocchi Selma Lagerlöf diventa un racconto che ci riguarda, che siano fiabe, miti o, come in questo caso, i vangeli apocrifi e le leggende raccolte nei suoi viaggi in Italia e in Oriente. Storie in cui rivivono l'impero di Augusto, la Giudea di Erode e Pilato, il deserto della regina di Saba e Salomone, ma anche le crociate di Gerusalemme e le origini della Firenze di Dante. Storie alternative, ispirate dai testi esclusi dalla Bibbia o fioriti nei secoli intorno alla figura di Gesù, che la Lagerlöf rivisita liberamente in novelle poco ortodosse e molto moderne, attraverso la sua capacità di comprendere i sottili meccanismi dell'animo umano, come a dire che non esistono limiti al narrare, che non c'è un'unica e vera versione, ma una ricchezza di racconti possibili per continuare a immaginare, a interrogarsi, a provocare. La vecchia Sibilla che dal Campidoglio vede nascere in Palestina il bambino che rinnoverà il mondo, i magi come tre poveri emarginati che seguono la stella cometa sognando oro e potere e scoprendo com'è umile la felicità, il sanguinario Tiberio colpito dalla lebbra a Capri e il lungo viaggio fino al nazareno che può miracolarlo, la passione con cui Raniero de' Pazzi tiene vivo il sacro fuoco che ispirerà i grandi fiorentini, e le proteste di san Pietro in paradiso per l'eterna sofferenza del mondo. -
Monte Carlo
Maggio 1968, il sole brucia sul circuito di Monte Carlo, dove sta per iniziare l'atteso Grand Prix. Il principe di Monaco, il jet set e la stampa mondiale aspettano l'arrivo di Deedee, la divina stella del cinema francese, sogno proibito di ogni uomo e anche di un giovane e timido meccanico della Lotus: Jack Preston. Ma proprio quando l'attrice fa la sua entrata in pista, un'auto esplode e Jack, travolto dalle fiamme, le fa scudo con il corpo. Lei ne esce illesa, lui gravemente ustionato. Rispedito nel suo piccolo villaggio inglese, stroncata la carriera cui aveva dedicato la vita, Jack attende fiducioso che la donna più desiderata della terra riconosca il suo atto eroico, gli renda l'onore che si merita e gli dichiari il proprio amore, chiamandolo a sé nell'olimpo delle star. Eppure i giorni passano e le cicatrici restano senza che Deedee lo degni di un cenno, mentre la sua speranza sprofonda sempre più in una cieca ossessione. Con una scrittura essenziale e di una precisione chirurgica, che procede per incalzanti quadri di poesia e humour nero, Peter Terrin si cala negli anni della dolce vita per comporre una parabola densa di suggestioni etiche, sociali, esistenziali. -
L'uomo dell'istante. Un romanzo su Søren Kierkegaard
Copenaghen 1855, un uomo entra nell'ospedale cittadino e dice di essere pronto per morire, ha solo 42 anni e il volto noto di Søren Kierkegaard. Filosofo e scrittore tra i più controversi della sua epoca, seduttore e martire, esistenzialista ante litteram e teologo ribelle alla Chiesa istituita, Kierkegaard è giunto al termine di un'esistenza estrema e paradossale, messa in gioco fino in fondo alla ricerca di un'unità più alta di corpo e spirito, e ora che sta per concludersi la ""battaglia"""", la ripercorre dall'inizio alla luce dei propri dissidi e delle due figure che l'hanno segnata: il padre, con la sua religiosità severa, chiusa in un tormentato senso della colpa e del dovere, e Regine Olsen, il suo grande amore, che conquista e poi abbandona perché rimanga un ideale da inseguire per il resto della vita, un sacrificio in nome della sua missione, fino a dire: """"Tutto quello che ho scritto, l'ho scritto per lei."""" Attraverso i diari, le lettere e l'impetuosa produzione letteraria, Dalager racconta l'uomo dietro un filosofo che ha tratto il suo pensiero da un personale percorso di vita: dai limiti dell'edonismo alla vertigine della scelta etica, dall'impossibilità della conoscenza al """"salto"""" nella fede in cui può appagare il suo bisogno di infinito. È a partire da questo intreccio di filosofia e vita ritrae un precursore della sensibilità contemporanea, che ha opposto a ogni sistema l'urgenza di sondare l'individuo, definendosi """"soldato di frontiera"""" e un poeta-pensatore, il poeta dell'amore."" -
La politica dell'impossibile
Ogni libro di Dagerman ci costringe a mettere in dubbio le verità ricevute e a guardarci allo specchio, come individui, come società, ma soprattutto come esseri umani. Ribelle all'ingiustizia in ogni aspetto del vivere e a qualsiasi forma di oppressione, la sua opera conserva una pungente attualità, e così la sua riflessione politica e culturale, cui è dedicata questa raccolta di interventi su quotidiani e riviste letterarie e anarchiche. Con una sorprendente capacità di leggere il proprio tempo e prevedere il nostro, con la sua coerenza estrema e irriducibile, Dagerman denuncia le ""gabbie"""" della moderna democrazia, dove un manipolo di poteri decide migliaia di destini, gli interessi dello Stato prevaricano i diritti inalienabili della persona, e la cultura è declassata a """"gioco di società"""", slogan ideologico o anestetizzante di massa. Ma soprattutto rivendica il compito della letteratura di """"mostrare il significato della libertà"""", di scuotere le coscienze per riscattare l'uomo e i suoi valori fondamentali: l'uguaglianza, la difesa dei deboli, la solidarietà. E confessa il suo conflitto di scrittore diviso tra l'impegno sociale e l'inviolabile autonomia dell'immaginazione, che deve seguire liberamente le proprie vie per """"toccare il cuore del mondo"""". Se la politica è definita l'arte del possibile, ovvero dei limiti, del compromesso, della rinuncia alla speranza, Dagerman non può che difendere a gran voce la necessità di una """"politica dell'impossibile""""."" -
L'ultimo bicchiere di Klingsor
In un podere perso tra le foreste e gli acquitrini del profondo Nord, Klingsor si vota all'arte dopo un'esperienza quasi mistica. Vagando nel bosco trova l'ultimo bicchiere usato da un avo per la sua sbronza di Pentecoste: rimasto saldo a un legno storto per quasi un secolo, si è fieramente raddrizzato, puntando verso le stelle. Per Klingsor è una rivelazione, la chiave di lettura dell'esistenza: la materia vive esattamente come noi, non c'è confine tra vita e morte. Puntando dritto alla ""verità"""" come il bicchiere suo Graal, il taglialegna illuminato, omonimo del mago wagneriano e dell'artista di Herman Hesse, fa un corso di pittura per corrispondenza e dà inizio a una nuova arte, che ammette solo nature morte per penetrare la loro vita intima. Dall'accademia di Stoccolma ai circoli di Parigi, Klingsor attraversa l'intera scena artistica come il nuovo Cézanne, dipingendo brocche, tazze e caraffe, sempre le stesse sulle stesse tele, strato su strato in dipinti identici uno all'altro, cercando di vedere attraverso le cose, convinto che """"il futuro appartiene alla radiografia"""". Maestro del gioco intellettuale, capace di toccare con lo humour e il paradosso inattese altezze di pensiero, Lindgren crea un personaggio che sfugge a ogni canone vivendo l'arte in tutti i suoi significati per interrogarsi sul rapporto tra materia e spirito. Con i suoi quadri monotoni e """"autentici"""", il suo filosofeggiare saggio e folle, la sua coerenza e ostinazione, lotta eroicamente per dipingere il segreto della vita."" -
Una moglie giovane e bella
Edward è un quarantenne di successo, affermato virologo e ""collezionista di prime volte"""" che passa da una donna all'altra come un eterno ragazzino. L'incontro con Ruth è una folgorazione: bella, vitale e appassionata come solo a vent'anni si può essere, con lei crede di aver vinto la sua battaglia contro il declino. Ma l'apparente trionfo si traduce in una lotta impari. Edward si accorge che sposandola non è affatto ringiovanito, anzi ha fatto invecchiare lei, e che lo scarto d'età rende ancora più evidenti e penosi in lui i segni del tempo. Uno scarto che è anche tra due mondi: lui ambizioso uomo di scienza che antepone ai sentimenti un razionale pragmatismo, lei idealista ipersensibile che non accetta i suoi test sugli animali e il suo rifiuto di capire la sofferenza. Quando il figlio che solo Ruth desidera trasforma la passione in un obbligo da espletare nei giorni utili, quando l'insicurezza diventa """"tollerabile solo prendendo un'amante ancora più giovane"""", il castello comincia a sgretolarsi e le paure sfuggono al controllo, travolgendolo in una caduta che scardina ogni aspetto della sua esistenza. Come un moderno Giobbe o un eroe tragico dei nostri giorni, Edward si troverà a scoprire il vero significato della sofferenza. Precisa, ironica e tagliente come un bisturi, la penna di Tommy Wieringa indaga nelle sfumature più sottili la deriva di un rapporto e di un uomo alle prese con il potere e la fragilità, così vicino a ognuno di noi nella sua incapacità di rinunciare a se stesso."" -
Grande come l'universo
Jón Kalman Stefánsson ritorna con un grande romanzo corale per raccontare l'anima di un paese, e quel potere delle parole di dare corpo ai desideri e decidere destini, di farci affrontare le acque più insidiose.Le stelle le vedi soltanto al buio, così ti ricordi che il buio non può spegnere ogni luce.«Le persone possono trasformarsi in una lacrima o in un pugno – a volte la differenza tra le due cose è molto sottile» e racchiude la storia di un'intera famiglia. Dopo aver mandato all'aria il suo matrimonio, la scrittura ed essere fuggito lontano, Ari torna in Islanda per incontrare il padre malato e vicino alla fine. Ma il muro di silenzi che li divide lo obbliga a un viaggio indietro nel tempo che intreccia i destini di tre generazioni e le diverse anime di un paese. Un paese di pescatori stretto tra un mare che dà e prende la vita, e un cielo infinito che nutre i sogni e il bisogno di poesia, dove il nonno Oddur, l'eroe dei fiordi, crede solo nella sua lotta per la sopravvivenza, mentre nonna Margrét incontra un uomo che le insegna a leggere le stelle. È lo spirito ribelle di Margrét che Ari sembra ereditare attraverso le donne della famiglia, dalla zia Veiga che durante la guerra si abbandona all'amore e diventa la «puttana dei tedeschi», alla zia Lilla che compone i suoi unici versi alla morte della figlia perché non sia mai dimenticata. E sono le voci immortali della letteratura e della musica a risuonare in questo romanzo, da Dante a Hemingway, da Elvis a Mozart, alle band islandesi, ai Dire Straits. Una saga famigliare cominciata con I pesci non hanno gambe che racconta un secolo di storia attraverso i due angoli opposti del paese, e tutta l'ironia, la poesia e la sensualità dell'esistenza. Il viaggio di un uomo e di uno scrittore che si guarda indietro alla ricerca delle parole da mettere in salvo e tramandare, per ricordarci chi siamo, per vincere l'oblio del tempo e quel silenzio che ci può trasformare in una lacrima o in un pugno. Jón Kalman Stefánsson ritorna con un grande romanzo corale per raccontare l'anima di un paese, e quel potere delle parole di dare corpo ai desideri e decidere destini, di farci affrontare le acque più insidiose. -
Un pappagallo volò sull'Ijssel
Lungo le placide sponde del fiume IJssel, quattro paesini dell'Olanda profonda si ritrovano ad accogliere un gruppo di rifugiati. Provenienti da diversi angoli del Medioriente ma uniti dalla comune cultura islamica, sono i primi stranieri ad arrivare negli anni '80 in questi centri di rigorosa tradizione protestante, incontrando la spontanea solidarietà dei locali e un nuovo mondo che li obbliga a interrogarsi sulla propria identità. Dall'affascinante Memed, che allaccia una difficile relazione con un'olandese, all'interprete Lina, che si adopera per l'integrazione fino a essere eletta in Parlamento, a Khalid, discendente da una famiglia di miniatori del Corano, che si fa strada come restauratore museale e ""pittore di gay"""". Dai fieri """"dodici anziani"""" che tengono vive le antiche radici, alla ribelle Pari, che lascia il marito, studia l'olandese e comincia a scrivere per un giornale, pagando a caro prezzo la propria emancipazione. Ma le nuove ondate di profughi e populismi, l'11 settembre e l'omicidio di Theo van Gogh rompono i loro precari equilibri. In un imponente romanzo corale Kader Abdolah racconta dall'interno, con gli occhi degli immigrati, l'Olanda della proverbiale tolleranza che degenera in contrapposti radicalismi. E trasportando nell'Europa di oggi la poesia delle fiabe persiane, affida al pappagallo di una vecchia guaritrice olandese il ruolo di testimone delle umane vicende e mediatore, attraverso la letteratura, tra Oriente e Occidente."" -
La prima moglie e altre cianfrusaglie
Di avventura in avventura, tutte le epoche sono rivisitate da Paasilinna, che punta il mirino del suo humour sulla nostra religiosa dipendenza dagli oggetti, su quell'ansia di possedere, catalogare, accumulare, nell'illusione di tappare i fori da cui la vita ci sfugge ogni giorno.rnrn«Laura trovò ovviamente splendida la ghigliottina, ma era davvero il regalo ideale per i cinquant'anni d'una moglie?»rnrnL'assicuratore Volomari Volotinen è un collezionista compulsivo di antiche rarità. Non c'è limite agli oggetti che desidera, né alle follie che è pronto a fare per metterci le mani, dal colbacco di Lenin agli slip di Tarzan, dalla dentiera del maresciallo Mannerheim alla ghigliottina che giustiziò Danton, da una clavicola di Cristo a un refrigeratore da latte scremato di inizio secolo, convertito con successo in distillatore di acquavite. Non è certo un caso che Volomari si sia perdutamente innamorato di Laura Loponen, di vent'anni più vecchia di lui, ex ausiliaria di prima linea della Seconda guerra mondiale e ora maestra pasticcera e inossidabile compagna di vita, come il resto dei suoi cimeli. Per fortuna il mondo è pieno di polizze da firmare, doli da smascherare e controversie risolvibili con un generoso indennizzo, che portano l'assicuratore collezionista a girare per tutta Europa, dalla Lapponia a Londra, dal Mar Glaciale Artico a Budapest, raccogliendo sulla via cianfrusaglie di ogni secolo, ciascuna con una storia tanto strampalata quanto inestimabile. Ben lungi dal dubitare della loro autenticità, con la fede di un credente per le sue reliquie, Volomari appaga così la sua sete di pezzi unici, o forse di immaginazione. -
Il giardino dei cosacchi
Dopo il clamoroso successo di Anime Baltiche Jan Brokken torna con l'attesissimo romanzo su Fëdor Dostoevskij.Un uomo «esiliato, tormentato, umiliato e risorto con le sue ultime forze», che vive la scrittura come una necessità febbrile e un’ossessiva indagine sul lato oscuro dell’animo umano, in perenne lotta con i debiti, la malattia e una vita estrema in cui riecheggiano tanti motivi dei suoi capolavori letterari.San Pietroburgo 1849, Fëdor Dostoevskij è davanti al plotone d’esecuzione, accusato di un complotto contro lo zar. Solo all’ultimo secondo viene risparmiato dalla morte e deportato in Siberia. Il ventenne Alexander von Wrangel, barone russo di origini baltiche, ricorda bene la scena quando qualche anno dopo è nominato procuratore della città kazaca dove Fëdor sta ancora scontando la pena, nella logorante attesa della grazia. Due spiriti affini, uniti dal fervore etico e intellettuale e innamorati perdutamente di due donne sposate: il giovane baltico della femme fatale Katja, e Dostoevskij della fragile ed eternamente infelice Marija. Confidenti, complici e compagni di sventura, Fëdor e Alexander si aggrappano uno all’altro come a un’ancora di salvezza nella desolazione siberiana, riuscendo a ritagliarsi un rifugio nel «Giardino dei cosacchi», vecchia dacia in mezzo alla steppa che diventa un’oasi di pensiero e poesia nella corruzione dell’Impero. In un appassionante romanzo «russo» basato su documenti, memorie e lettere giunte fino a noi, Brokken racconta un’amicizia che si intreccia alla storia politica e letteraria di un paese e attraverso la voce del barone Von Wrangel ricompone un ritratto intimo del grande autore ottocentesco. Un uomo «esiliato, tormentato, umiliato e risorto con le sue ultime forze», che vive la scrittura come una necessità febbrile e un’ossessiva indagine sul lato oscuro dell’animo umano, in perenne lotta con i debiti, la malattia e una vita estrema in cui riecheggiano tanti motivi dei suoi capolavori letterari.