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Il corvo
"Nei racconti della tradizione persiana c'è sempre un corvo che vola in cielo"""", come un messaggero, un testimone, depositario di quel patrimonio di storia e cultura che Kader Abdolah porta fino a noi. In questo romanzo d'ispirazione autobiografica, il rifugiato iraniano Refid Foaq narra il lungo viaggio della sua vita: dalla falegnameria del padre, fervente musulmano, dove cresce il suo spirito curioso e ribelle, a Teheran, dove giovane universitario entra nella resistenza contro gli ayatollah e dopo mille avventure viene salvato in extremis dalla giovane che diventerà sua moglie, alla fuga, l'approdo in Olanda e la scommessa di una nuova identità, che concili passato e presente, l'operaio alla catena di montaggio e l'aspirante scrittore deciso a realizzare con la nuova lingua, quella della libertà, l'antica vocazione letteraria. Una lingua che si arricchisce di colore e ispirazione nell'incontro tra Oriente e Occidente, e in cui l'avventura di una vita diventa quella di un intero popolo di migranti sospeso tra due mondi, che trova nell'apertura e nello scambio la via per dare nuovi orizzonti alle proprie radici." -
Scompartimento n. 6
Mosca, anni '80, sul leggendario treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, due estranei si trovano a condividere lo scompartimento: una taciturna studentessa finlandese e un violento proletario russo dall'inesauribile sete di vodka. Nell'intimità forzata del piccolo spazio la tensione sale. Lui è uno sciovinista, misogino, avvezzo al carcere, ma con l'irriducibile passione per la vita. Lei è tormentata dai ricordi del suo ragazzo moscovita che si è finto pazzo per non combattere in Afghanistan ed è impazzito nel manicomio dove l'hanno rinchiuso, lasciandola piena di domande nella terra che l'ha sedotta. È l'anima di questa terra a pulsare nelle sconfinate distese che il treno attraversa, nel mosaico di identità e popoli di una Siberia in cui tutto è estremo. Con un realismo crudo che trasuda poesia, Rosa Liksom racconta l'incontro tra due destini ma soprattutto il viaggio attraverso la fine di un impero che sembra sciogliersi in fanghiglia, nel cuore di un popolo disilluso e fiero, che vive nella perenne nostalgia del passato e del futuro, nell'eterno sogno cechoviano ""A Mosca! A Mosca!""""."" -
La presa
I giornali di tutto il mondo annunciano che la conquista dell'immortalità è vicina: secondo un professore americano nel giro di vent'anni l'uomo sconfiggerà la morte. È quasi esclusivamente di questo che discutono Vincent e Paul durante il loro lungo viaggio in treno, anche per eclissare l'imbarazzo del loro primo incontro a distanza di vent'anni. Partiti dalla stazione ferroviaria di Bruxelles sono diretti a Swansea per ritrovare Lotte e Martin, ora sposati e con una figlia: il quartetto, appassionato di montagna, ai tempi dell'Università era inseparabile, ma le loro strade si sono improvvisamente divise dopo una scalata ai monti delle Lofoten, oltre il circolo polare, quando è accaduto qualcosa di irreparabile. Vincent, da sempre il leader ribelle del gruppo, di famiglia benestante, dotato di naturale fascino quanto di arroganza, vive ora in Giappone. A lui si contrappone il debole Paul, eterno adolescente e inconcludente sognatore, che non ha smesso di subire suo malgrado il fascino dell'amico. Martin ha realizzato il suo - unico - sogno piccolo borghese di fare carriera universitaria e comprarsi la villa al mare, con l'ulteriore trofeo di aver sposato l'unica donna del loro affiatato gruppetto. L'occasione della rimpatriata costringerà i vecchi compagni di cordata a un bilancio - pieno di amarezza e sorprese - delle proprie esistenze. -
La base atomica
"Non vogliamo vendere l'Islanda!"""" Reykjavik, fine anni '40, il paese è appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l'indipendenza, ma gli USA, con un'allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base NATO. Il popolo grida, il governo complotta, gli americani premono, quando in città arriva la giovane Ugla, una Candide contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano le sue lontane valli del nord, armata del fascino e della freschezza del """"prodotto naturale"""", ma anche di allegria e sano buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. È lei che racconta le sue avventure quando entra come governante in casa del deputato Árland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante società da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papà allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l'anarchia dell'arte e la libertà del pensiero. Scritto nel 1947 anticipando la realtà, censurato dall'Europa della guerra fredda, """"La base atomica"""" rimane un romanzo di sorprendente attualità che, come sempre in Laxness, non si lascia etichettare; una denuncia politica e sociale che affronta l'emancipazione della donna, della cultura e di un'Islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato." -
Il cuore dell'uomo
Dopo Paradiso e inferno e La tristezza degli angeli, esce il romanzo che conclude la trilogia di Jón Kalman Stefánsson. Protagonista il ""Ragazzo"""", un giovane orfano che intraprende un epico viaggio di formazione attraverso l'Islanda di fine Ottocento e l'universo dell'animo umano, scoprendo la realtà, il valore dei sogni e il potere creativo delle parole.«L'uomo è nato per amare, ecco quant'è semplice il fondamento dell'esistenza. Per questo il cuore batte, questa strana bussola, grazie a lui ci orientiamo tra le nebbie più fitte, a causa sua ci smarriamo e moriamo in pieno sole.»Il ragazzo si risveglia in uno sperduto fiordo nel nord dell'Islanda. Il mare gli ha strappato l'unico amico, i ghiacci l'hanno inghiottito fino alle soglie della morte, ma a richiamarlo alla vita sono degli occhi verdi e dei capelli rossi. È la giovane Álfheiður che lo cura ogni giorno prima che il destino lo riporti al Villaggio, a una piccola comunità di pescatori impegnata in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, alla locanda del capitano cieco che gli apre le porte della letteratura e della conoscenza. E mentre il cuore continua a inseguire quei capelli rossi «oltre le montagne del mondo», la sua perenne ricerca del senso più alto della vita diventa un viaggio iniziatico attraverso l'amore, da quello libero della ribelle Geirþrúður a quello dominatore della capricciosa Ragnheiður, a quello che guarisce il dolore di Rakel, nato dalla poesia di una lettera. Perché le parole possono dare corpo ai sogni, cambiare un destino, elevarci sopra il tempo. Ed è il potere delle parole e dell'animo umano contro gli abissi bui dell'esistenza a illuminare ogni pagina di questo romanzo. «Bisogna vivere come le stelle», dice il ragazzo, «bisogna vivere per vincere la morte, è l'unica cosa che sappiamo». Allora non ci spegneremo, «forse semplicemente ci trasformeremo in musica»."" -
Canto della tempesta che verrà
Cambogia, 1955. Il paese è di fronte a un grande cambiamento, ha finalmente ottenuto l'indipendenza dal dominio coloniale francese e si prepara alle prime elezioni libere. Il principe Sihanouk è al potere e tra le file dei suoi oppositori compare il giovane Sar, destinato a essere conosciuto dal mondo intero come Pol Pot. Sar ha una doppia vita, di giorno intellettuale Democratico appena rientrato dai suoi studi a Parigi e di notte membro dell'Organizzazione che trama la rivoluzione comunista. Ma al centro dei suoi desideri c'è Somaly, la sfuggente fidanzata di sangue reale, da poco eletta Miss Cambogia, che non disdegna le attenzioni di Sary, il suo potente avversario al governo. Nel corso di trenta giorni, mentre il triangolo precipita insieme al clima politico sempre più frenetico e repressivo, Sar, Sary e Somaly giocano la propria partita con il potere e la passione, Sar per un amore impossibile che ancora lo trattiene dalla lotta armata, Sary per la sua insaziabile ambizione e Somaly per inseguire il suo sogno di bellezza e libertà. Ispirandosi ai racconti dei sopravvissuti ai khmer rossi, Idling compone un romanzo teso e vibrante, che riporta in vita una Cambogia perduta, tra calde notti d'estate e raffinati vestiti di seta, caffè fumosi e sfarzose ""soirées dansantes"""" nei palazzi reali, dipingendo l'affresco inedito dell'attimo in cui la storia avrebbe potuto prendere un altro corso, quando la vicenda intima di tre vite ha inciso sul destino di un popolo e di un paese."" -
Questi sono i nomi
"Questi sono i nomi dei figli di Israele"""". Così comincia il libro dell'Esodo, ma i sette profughi che vagano nella steppa sconfinata dell'Asia centrale non hanno nome. Non ricordano da quanto camminano, scaricati da un camion, divorati dagli stenti, sanno solo che devono andare verso occidente, che l'uomo di Asgabat comanda e la donna è costretta a ubbidirgli, che il bracconiere conosce i segni della terra e il ragazzo quelli dei sogni, e che il negro viene da un altro mondo e porta con sé l'ignoto. Nel frattempo a Michailopoli, cadente città di frontiera, tra furti, mazzette e slot machine, il commissario Pontus Beg cerca di dare un senso alla sua vita con le massime di Confucio, attendendo quella notte d'amore che la domestica, con ferrea disciplina, gli concede una volta al mese. Finché un vecchio rabbino, ultimo ebreo rimasto, gli rivela le sue vere radici. Il cammino di Beg verso un'identità, un'appartenenza, un riscatto dalla """"sporcizia"""" del mondo è destinato a incrociare quello dei profughi che attraversano il deserto per raggiungere la loro Terra Promessa. Con una lingua cristallina che sembra emergere dal silenzio della steppa per scolpire la realtà e una tensione che non dà tregua, Wieringa compone una parabola poetica su tutti gli erranti del XXI secolo, un romanzo totale che guarda fino agli orizzonti ancestrali dell'uomo, solo di fronte alla paura, ai limiti della ragione e alla forza della speranza." -
Il libro delle parabole
Aveva promesso di non raccontarlo mai a nessuno, allora era solo un ragazzino, ma adesso, giunto sulla riva del fiume che ha già chiamato tanti amici all'altra sponda, incalzato dalle domande rimaste senza risposta, Enquist capisce che quella donna incontrata nell'estate del 1949 è il cuore del romanzo che non è mai riuscito a scrivere. Un romanzo d'amore. Che cos'è l'amore? Un'estasi dello spirito e del corpo, quel corpo negato dalla fede severa della sua infanzia e la cui scoperta improvvisa è stata un'esperienza mistica, rivoluzionaria, l'inizio di una ricerca più alta e tormentata di libertà che lo ha accompagnato per tutta la vita, tra l'angoscia del peccato, il richiamo della perdizione e il fascino per quella ribellione assoluta che è la follia. Di qui il bisogno di ritrovare i modelli che hanno ""marchiato a fuoco"""" la sua esistenza e raccontarli in nove parabole, fulminanti, crude e senza veli come è concesso alla poesia biblica: il mistero del taccuino del padre mai conosciuto che conteneva solo versi d'amore, la zia eroica che in punto di morte ha osato rinnegare il Dio che non l'ha mai ascoltata, la bisnonna che per 34 anni ha scritto sui muri il suo dolore e che quando le hanno tolto la penna ha continuato con un chiodo. E quella sconosciuta gentile e sola che nel lontano 1949 gli ha aperto le porte della stanza più intima, dove i segreti proibiti dell'amore si intrecciano a quelli dell'immaginazione, convertendolo alla religione della vita e della scrittura."" -
Anime baltiche
«Perché viaggiare, insieme a leggere e ascoltare, è sempre la via più utile e più breve per arrivare a se stessi.»Mark Rothko, Hannah Arendt, Romain Gary, Gidon Kremer. C'è un legame sotterraneo tra alcuni grandi nomi della cultura mondiale: i paesi baltici dove sono nati e la cui anima li ha accompagnati nella fuga oltre confine. È sulle tracce di quest'anima che Jan Brokken attraversa Lettonia, Lituania ed Estonia ricostruendo le vite straordinarie di personaggi celebri e persone comuni, per riscoprire la vitalità di una terra da sempre invasa e contesa, dove la violenza della Storia è stata combattuta con l'arte, la poesia e la musica. Tra i palazzi Jugendstil di Riga e le mura di Tallinn, tra i vicoli ebraici di Vilnius, i castelli della Curlandia e la Königsberg di Kant, oggi Kaliningrad, rivivono i film di Ėjzenštejn, che si unì ai bolscevichi contro il padre zarista per ritrovarsi come lui chiuso in un'ossessione di grandezza; le mille vite di Romain Gary, che nella letteratura trovò rifugio dai campi nazisti senza mai riuscire a perdonarsi di essere un sopravvissuto; quella frattura che attraversa tutte le tele di Rothko, strappato dai rossi tramonti della sua Daugavpils; ma anche la Rivoluzione cantata della giovane Loreta contro i carri armati sovietici, o la segreta diaspora dei baroni baltici, tra cui la moglie di Tomasi di Lampedusa, prima psicanalista donna in Italia. Passato e presente si richiamano come in una sinfonia in cui ogni dettaglio racconta una passione, un'illusione infranta, o una profonda nostalgia. Viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d'Europa, Anime baltiche lascia il segno di un grande romanzo per capire il XX secolo, perché «viaggiare, insieme a leggere e ascoltare, è la via più breve per arrivare a se stessi». -
Storie di Amsterdam
"Fu un'epoca meravigliosa. Anche se, a pensarci bene, è un'epoca che deve durare ancora adesso, durerà sempre finché ci saranno ragazzi di diciannove, vent'anni"""". È la voglia di rivoluzionare il mondo che i bohémien di Nescio hanno in comune con i ragazzi di tutti i tempi, hippy ante litteram in un'Amsterdam di inizio 900, in rivolta contro un sistema che esige routine, lavoro e successo. Sono """"giovani Titani"""" che inseguono i propri sogni, come Japi """"lo scroccone"""", che non vorrebbe fare altro che guardare il mare, ma ama troppo i piaceri mondani per non tuffarcisi quando sono gli altri a pagare il conto; Koekebakker, giornalista ormai famoso, che finisce per perdere ogni idealismo; Bavink, artista affermato, che capisce di essere uguale ai ricchi borghesi da lui detestati. Sono queste le storie di Amsterdam, vite che si accendono in dialoghi essenziali, con una brillante leggerezza che maschera la malinconia di fondo, non solo per l'inevitabile sconfitta e i sogni traditi, ma per quel senso di totale disincanto che comunica Nescio: con una sconvolgente modernità, come dice il suo pseudonimo, l'autore non sa, interroga l'inspiegabile assurdità del vivere." -
L'arte di collezionare mosche
"Nessuna persona sensata si interessa alle mosche"""", e soprattutto non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nell'idilliaca isoletta svedese dove si è trasferito. Sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da un'altra ottica. La lentezza; la poesia dell'attesa; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dell'esistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera: attraverso divagazioni e aneddoti si resta presi nella rete di un'incantata affabulazione, fino a scoprire che """"tutti nell'intimo siamo collezionisti di mosche"""". Un romanzo-conversazione in cui all'esperienza dell'autore fa da controcanto l'avventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie, l'uomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che l'arte di porsi limiti è forse il suo segreto?" -
Operazione Fritham
Maggio 1942, sull'Artico splende il sole di mezzanotte quando due navi alleate si avventurano tra i ghiacci. Un piccolo gruppo di minatori norvegesi e due ufficiali inglesi, soli, inesperti e male equipaggiati, si lanciano alla riconquista delle isole Svalbard, il luogo abitato più a nord della terra, ora in mano tedesca. Ha inizio così l'Operazione Fritham, una missione impossibile eppure voluta da Londra: un fallimento, un bagno di sangue. Cinquant'anni dopo i reduci di entrambi i fronti si ritrovano alle Svalbard per ricordare e riconciliarsi, ma c'è chi è deciso a scoprire la verità: che cosa c'era dietro quella spedizione e il suo tragico fallimento? Chi sapeva? Chi ha tradito? Con l'aiuto di un giovane storico, l'ispettore Knut recupera l'indagine di un coraggioso poliziotto dell'epoca, che nel clima claustrofobico dell'occupazione tedesca, tra soldati, spie, ribelli e collaborazionisti, si è battuto per proteggere i civili inseguendo un pericoloso assassino. Un omicida che non è mai stato trovato e ora si nasconde tra i veterani, e le cui tracce conducono nella terra di un indomito popolo lappone, dimenticato da chi ha scritto la Storia. Monica Kristensen racconta un volto inedito delle Svalbard, ricostruendo il loro ruolo strategico, sul fronte tra Russia e Germania, durante il secondo conflitto mondiale. -
Il piccolo Virgil
Benvenuti nell'universo di Ole Lund Kirkegaard! Un mondo pieno di storie divertenti e personaggi strani, bizzarri e barbuti, da quasi cinquant'anni amati da adulti e bambini.rnrnIl piccolo Virgil abita in un pollaio, insieme a un gallo con una zampa sola che lo sveglia tutte le mattine. Vive da solo, si sente libero e non ha nessuno che decide per lui, tranne ogni tanto il maestro di scuola. I suoi amici più stretti, Oskar e Carl Emil, hanno invece delle mamme piuttosto esigenti. Insieme, i bambini cercano di seguire i propri sogni e vivono molte avventure – ognuna un episodio del libro – raccontate in un linguaggio pieno di humour e nonsense. E tra una cicogna solitaria, che in realtà non è una cicogna, un tesoro nascosto, la festa di compleanno di Carl Emil e un drago a due teste e otto zampe che decidono di portare a scuola, Virgil e i suoi amici sentono di non aver bisogno degli adulti e sono spesso in conflitto con le loro regole strane e noiose. Uscito nel 1967, Il piccolo Virgil è il primo libro di Ole Lund Kirkegaard e lo ha immediatamente consacrato come uno degli autori per ragazzi più amati della Danimarca e del Nord Europa. -
La via del bosco. Una storia di lutto, funghi e rinascita
Per alcuni raccogliere funghi è un rilassante passatempo autunnale. Per Long Litt Woon è una forma di guarigione, un modo per tornare alla vita. rn«Long Litt Woon si muove con eleganza e sicurezza, senso pratico e spirito di iniziativa: questo è il carattere della sua scrittura, lo stile della sua opera prima, in cui, a cuore aperto, con slancio e genuina sincerità, ha intrecciato una storia di lutto e rinascita.» – La LetturarnrnLa vita cambia in fretta, e questa è la storia di un viaggio iniziato bruscamente quando l’esistenza di Long Litt Woon, una cinquantenne norvegese di origini malesi, viene stravolta dalla scomparsa del marito Eiolf. Nel mezzo di un lutto paralizzante, in cui si rende conto che la morte è un evento al di là di ogni controllo, inciampa nel meraviglioso reame della micologia e dei funghi. E da quel momento si apre per lei un mondo completamente nuovo e una scoperta della natura che allo stesso tempo diventa un percorso verso la vita. L’autrice non aveva mai compreso appieno il piacere degli scandinavi di camminare nelle foreste, ma ora è completamente rapita dalla magia del sottobosco e dalla gioia della ricerca. La via del bosco racconta la storia di due viaggi paralleli: uno interiore, attraverso il paesaggio del lutto, dove la tristezza e la necessità di silenzio si confondono, e uno esterno nell’affascinante regno dei funghi – flessibile, adattabile, vertiginosamente vario e fondamentale per i cicli di morte e rinascita della natura. Il processo di ricerca e di studio portano l’autrice a fare amicizia con i raccoglitori di funghi, una tribù accogliente, talvolta ossessiva, persino eccentrica con le sue regole non dette e i suoi affascinanti riti di passaggio, e a viaggiare da idilliache foreste norvegesi ad anonime aiuole urbane, dalle spiagge sabbiose della Corsica fino a Central Park per scoprire meraviglie naturali spesso nascoste allo sguardo comune: funghi gelatinosi che sembrano usciti dai calderoni delle streghe; sanguinelli color rosa salmone che emettono liquido rosso quando si tagliano; deliziose spugnole apprezzate per il loro sapore terroso e delicato; funghi bioluminescenti che illuminano la foresta di notte. Lungo la strada Long Litt Woon scoprirà che il gesto di dare la sua piena attenzione al mondo naturale può trasformarla, dandole un modo per sopravvivere alla morte di Eiolf e sentirsi di nuovo viva. -
Il libro dei vulcani d'Islanda. Storie di uomini, fuoco e caducità
Una raccolta di 47 storie legate in vario modo ad altrettanti vulcani, che spaziano dalle avventure dei primi colonizzatori dell'isola alle imprese di esploratori estremi, dalle antiche saghe norrene alle missioni della NASA nei canyon «lunari» degli altipiani interni, alternando scienza, poesia, cronaca e leggenda.rn«Così è l'Islanda: un tentativo di convivenza forzata. Gli uomini non hanno intenzione di andarsene; i vulcani si astengono dal rivendicare il legittimo possesso dell'isola»rn«Qui da noi ogni dieci anni in media compare una nuova montagna o un nuovo campo di lava a cui tocca trovare un nome. È il Paese stesso a renderci creativi.» Così lo scrittore Hallgrímur Helgason ha spiegato quella ricchezza letteraria e quel gusto del narrare che accompagnano l'intera storia d'Islanda, e che sono all'origine di questo libro. Una raccolta di 47 storie legate in vario modo ad altrettanti vulcani, che spaziano dalle avventure dei primi colonizzatori dell'isola alle imprese di esploratori estremi, dalle antiche saghe norrene alle missioni della NASA nei canyon «lunari» degli altipiani interni, alternando scienza, poesia, cronaca e leggenda. Il viaggio di William Morris nella mitica Snæfellsnes, il «match del secolo» tra Bobby Fischer e Boris Spassky nella Reykjavík del '72, il mistero che avvolge la spedizione Von Knebel nel cratere di Askja si affiancano all'epopea dello schiavo caraibico che divenne il primo islandese nero della storia, alle attuali sfide dei vulcanologi per prevedere le eruzioni, allo studio dei tunnel di lava che potrebbero aprirci una strada verso Marte. «Il libro dei vulcani d'Islanda» è un viaggio curioso intorno all'unicità geologica di un'isola che conta trenta diversi sistemi vulcanici attivi, di tutte le tipologie conosciute. È il ritratto di un Paese che è «un esperimento, prima naturale e poi umano», e che per questo ha attirato attraverso i secoli studiosi, avventurieri e poeti, diventando un bacino inesauribile di storie. Grandiosi protagonisti o impassibili spettatori delle vicende narrate, signori di una terra in cui il creato si crea, si distrugge e si trasforma ogni giorno, i vulcani ci ricordano che il suolo su cui camminiamo non è eterno, che non c'è eternità negli sforzi umani, nell'arte e nella scienza. Ma al tempo stesso ci offrono un contatto vivido con la «creazione», con l'imprescindibile guerra tra gli elementi che è all'origine della vita sul nostro pianeta, e racchiudono forse la nostra via d'accesso all'universo. -
Il bambino mannaro
Finalista Premio Scelte di Classe – Leggere in circolo 2020. Categoria 8-10 annirnrnIl piccolo Ulf è convinto di essere un lupo mannaro, e per non rischiare di divorare la sua famiglia decide di uscire da solo di notte… Un libro tenero, profondo e irresistibile sulla paura e su come riuscire a superarla. Ovviamente con la giusta dose di risate e di ironia.rnrn«Che cos'è un lupo mannaro?» chiede un giorno il piccolo Ulf, quando sente il fratello maggiore pronunciare quella parola con i suoi amici. Janne non perde occasione per spaventarlo: i lupi mannari morsicano! E chi viene morsicato diventa uno di loro. Di giorno sono persone normalissime, ma nelle notti di luna piena si trasformano in grossi lupi e vanno in giro a morsicare a più non posso. Proprio quella notte c'è la luna piena e qualcosa di peloso morde il braccio di Ulf. Un lupo mannaro! Adesso anche lui lo è diventato! Cosa farà? E se gli venisse voglia di mangiare la sua famiglia? Ma se uno diventa un lupo mannaro, dev'esserlo per forza per sempre? Dopo «Il bambino dei baci», una nuova storia della serie sul piccolo e intraprendente Ulf, che con avventure piene di humour e fantasia affronta le sue paure e cerca di conquistarsi un posto nel mondo dei ragazzi grandi. -
Tuono
La divertentissima storia di come il piccolo Ulf ha scoperto il valore dell'amicizia, della fiducia e del coraggio, rendendosi conto che spesso le apparenze possono ingannare...rnIl coraggio e l’amicizia sono i grandi protagonisti di questa storia di Ulf Stark, che accompagna con delicatezza, intelligenza e divertimento i suoi piccoli personaggi nella grande avventura della vita: crescerernNon lontano da casa del piccolo Ulf vive un uomo gigante soprannominato Tuono: è grande, peloso, ha la barba nera e la voce tonante, e tutti i piccoli ne sono terrorizzati. Ulf e il suo migliore amico Bern sono certi che mangi gli animali del quartiere e ogni tanto persino i bambini! Gli unici momenti in cui Tuono sembra vagamente umano è quando di sera, arrampicati su un grande abete, lo sorprendono ad ascoltare la mamma di Ulf suonare il pianoforte. Quando un giorno la mamma perde ogni gioia per la vita e per la musica, tutto si incrina: in casa di Ulf tira una brutta aria, la mamma suona solo musiche strappalacrime, non fa che pulire la casa, e non è mai allegra. Ulf deve fare del suo meglio per renderla di nuovo felice e ci riuscirà grazie alla sua specialissima ostinazione ma anche all'aiuto inaspettato e sorprendente del temibile Tuono, scoprendo così che le cose raramente sono come sembrano. Con il suo stile inconfondibile, e un linguaggio fresco, diretto e pieno di ironia, Ulf Stark affronta in un altro spassoso e tenero racconto autobiografico, temi importanti come l'amicizia, la fiducia in sé stessi, l'ambiguità delle apparenze e l'importanza di dedicare del tempo alle proprie passioni. -
Katitzi e il piccolo Swing
Katarina Taikon ha scritto 13 libri sulla piccola Katitzi e la sua famiglia rom. Sono storie piene di allegria, vivacità e inventiva che raccontano le piccole ingiustizie, l’ignoranza e l’esclusione attraverso gli occhi di un bambino. Katitzi e il piccolo Swing è il secondo volume della serie.rnrnrnAllegra, avventurosa e piena di curiosità per il mondo, Katitzi è una bambina rom di otto anni. È cresciuta in un istituto ma ha da poco ritrovato la sua grande famiglia rom che vive in un carrozzone e gestisce un vero luna park! In questo secondo volume della serie la piccola Katitzi vive una vita allegra e avventurosa: tra raduni familiari a cui partecipano quasi cento parenti di ogni ordine e grado, trasferte in città con la sorella Lena per vendere i catini zincati di casa in casa (salvo poi dimenticarsi del loro compito e passare le serate al cinema), incendi sventati, incidenti vari, ragazzini scappati di casa da aiutare, la bambina non ha tempo di annoiarsi. Riesce persino a convincere il padre ad adottare un cucciolo di cane chiamato Swing, che diventa subito il suo inseparabile amico. Rosa, la sorella tredicenne, è il punto di riferimento di Lena e Katitzi, e quando scoprono che andrà in sposa al cugino Milo le due bambine sono terrorizzate all’idea di non averla più con loro. Ma alla fine si rassegnano e il matrimonio, che dura ben tre giorni, porta anche qualcosa di buono: la zia Klara si prende Katitzi sulle ginocchia e le spiega che la vecchia nonna Mami vorrebbe tanto incontrarla, ma è ricoverata in una casa di riposo a Uppsala. Katitzi la rassicura: Uppsala è lontana ma un modo per andarci ci sarà di sicuro, lei non si fa spaventare da nulla! -
L' uccellino rosso
Dalla penna della grande scrittrice svedese una raccolta – inedita in Italia – di quattro racconti dolci e commoventi. Un capolavoro senza tempo che colpisce il lettore dritto al cuore.rnrn""Astrid Lindgren è un'autrice con una fantasia prodigiosa"""" - Chiara Gamberale, Tuttolibri, La Stamparnrn""""Gli scandinavi usano i libri di Astrid Lindgren per spiegare ai figli la morte, il coraggio, l'indipendenza, l'amicizia, il vero valore delle cose"""" - La RepubblicarnrnPubblicati per la prima volta nel 1959 queste quattro storie sono ambientate in una Svezia di tempi lontani, in contesti rurali di grande povertà. Due bambini orfani, Anna e Mattias, sfuggono al loro destino di lavoro e sofferenza seguendo un uccellino rosso attraverso una porta nascosta, oltre la quale si trova Sunnanäng, un luogo magico dove è sempre estate, i bambini possono giocare sereni tutto il giorno e dove c'è una donna, madre di tutti i bambini, che prepara cibi deliziosi. Malin, una bambina che ha perso i genitori durante un'epidemia di tubercolosi, vive nella casa dei poveri e, convinta che se avesse un tiglio suonante e un usignolo canterino fuori dalla finestra la sua vita sarebbe finalmente bella, decide di donare la sua anima a un albero per far avverare il suo sogno. Il giovane Nils, costretto a letto da una brutta malattia, fa un sogno ispirato dal castello disegnato nella sua stanza in cui riesce a salvare il proprio re dalla condanna a morte per mano del rivale, facendolo scappare attraverso un passaggio segreto. La piccola Stina Maria, dopo che le sue pecore sono state uccise da un lupo, visita il popolo magico del «sottosuolo» con la promessa di un nuovo gregge per la sua famiglia. Nonostante questi racconti affrontino temi duri come la povertà, l'infanzia rubata, la malattia e la sofferenza, Astrid Lindgren si conferma una delle più grandi scrittrici del Novecento e con il suo inconfondibile humor sottile riesce a parlare anche di speranza, felicità, magia e libertà. Infatti i piccoli protagonisti dell'«Uccellino rosso» non si perdono mai d'animo e attraverso il loro coraggio, la loro forza di volontà e la loro intraprendenza riescono sempre a cambiare il loro destino."" -
Il bambino che partì per il Nord alla ricerca di Babbo Natale. Ediz. a colori
Una bella storia di Natale, una fiaba senza tempo ambientata durante la lunga notte polare in un villaggio groenlandese. rnStrano papà, quello del piccolo Andreas: il Natale non solo non gli piace, lo detesta. Ed è proprio un peccato che non voglia saperne di festeggiarlo. Meno male che Andreas abita in Groenlandia e la sua famiglia ha una comoda slitta e dodici bei cani che non vedono l’ora di tirarla. Per convincere il papà di quanto è magica questa festa basterà fare un viaggetto con lui su al Nord, dove di sicuro incontreranno Babbo Natale, visto che vive là. Così, quando la Vigilia è ormai vicina, Andreas saluta la mamma e la sorellina Sofie per iniziare la sua avventura col papà. Mentre al villaggio è tutto un luccicare di candeline e stelle natalizie alle finestre, loro se ne vanno in slitta su e giù per i pendii ghiacciati, dove gli alberi non crescono e nelle poche ore di chiaro l’unico colore è il bianco accecante della neve. E quando cala il buio, padre e figlio trovano un po’ di tepore in un capanno incassato nella neve. Chissà se lì troveranno anche il simpatico barbuto rossovestito, pronto a salutarti con la sua tipica risatona che fa oh oh. Una fiaba dolce e tenera che, intrecciando l’incanto del Natale con la storia del legame tra un bambino e il suo papà, ci porta in volo nella natura semplice ed estrema delle latitudini subpolari.