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La vittoria della ragione. Come il cristianesimo ha prodotto libertà, progresso e ricchezza
Molto è stato scritto sui motivi per i quali, a partire dal Medioevo, l'Occidente ha sopravanzato il resto del mondo. Le spiegazioni più comuni hanno riguardato la felice configurazione geografica, l'espansione dei commerci, il progresso della tecnologia. Ma è stato completamente trascurato un fatto: nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, che affonda le proprie radici nella religione cristiana. In questo testo Rodney Stark propone la sua teoria: le più significative innovazioni intellettuali, politiche, scientifiche ed economiche introdotte nello scorso millennio sono riconducibili al cristianesimo e alle istituzioni a esso collegate. Secondo Stark, non sono state la contrapposizione tra la società laica e quella religiosa, né la competizione tra scienza e fede a farci progredire. Al contrario, è alla teologia cristiana che bisogna attribuire la vera origine della ragione. Mentre infatti le altre grandi religioni hanno posto l'accento sul mistero, sull'obbedienza e sulla meditazione, il cristianesimo ha abbracciato la logica e il pensiero deduttivo aprendo la strada alla libertà e al progresso. -
Fisiologia dell'immagine. Il pensiero di Cesare Zavattini
Il nome di Zavattini è legato soprattutto alla stagione epica del dopoguerra e rischia di essere inchiodato per sempre alla ""croce"""" del neorealismo. Si tende a dimenticare che egli ha attraversato un intero secolo, il '900, e tutte le sue cicliche ondate di modernità, giocando costantemente la carta della sperimentazione. Dagli anni '20 fino agli anni '80 ha lavorato senza tregua in una prospettiva multimediale, dimostrando una straordinaria sensibilità nel cogliere i germi del nuovo e i segni del cambiamento antropologico ed estetico provocato dalla rapida crescita e diffusione delle tecnologie. Questo libro tenta di ricostruire le trame del suo pensiero sul cinema e i media. La scommessa è di far dialogare Zavattini con alcuni tra i maggiori teorici del cinema e artisti del secolo scorso, allo scopo di mettere in luce la problematicità e la forza concettuale delle sue riflessioni, troppo spesso considerate come semplice prolungamento utopico della sua pratica creativa. Zavattini non è stato solo un poeta della teoria, ma un teorico della poesia; ha impresso al proprio fare artistico una continua piega riflessiva e al proprio discorso teorico una carica immaginativa. Per questo le sue parole e i suoi gesti possiedono ancora la capacità di innervarsi nel tessuto della contemporaneità."" -
Vittorio De Sica. Ladri di biciclette
Al momento della sua uscita, ""Ladri di biciclette"""" riscosse ampi consensi nel mondo intellettuale: in un'intervista, Pavese definì De Sica il più grande narratore italiano contemporaneo. Il film ebbe pure un discreto successo di pubblico, ma incontrò una fiera opposizione da parte dell'opinione pubblica conservatrice, che tacciò il soggetto di venature """"comunistoidi"""", e individuò nel film la presenza di elementi giudicati immorali. All'estero fu subito accolto come un capolavoro, e nel 1949 ottenne l'Academy Award per il miglior film straniero."" -
Dal letterario al filmico. Sistema del racconto
Ci sono mille modi di racconatre. Un racconto passa attraverso quella istanza testuale che è il narratore, un altro sembra al contario distillato da colui che l'ha composto, l'autore. Controcorrente rispetto all'ortodossia narratologica in materia, il sistema del racconto su cui si fonda quest'opera pone, indifferentemente dai casi, un'istanza intermedia, il narrator, situata tra l'autore e il suo testo narrativo, che sarebbe fondamentalmente responsabile della comunicazione narrativa. Gaudreault analizza in questo suo saggio le pratiche narrative del romanziere, del drammaturgo e del cineasta, nella prospettiva di una «narratologia dell'espressione», allo scopo di gettare nuova luce sui principi essenziali del racconto. Una rilettura della «Repubblica» di Platone e un riesame «casi» divenuti classici della narratologia permettono di definire i due modi fondamentali della comunicazione narrativa: la narrazione e la mostrazione. -
Jean-Luc Godard. Fino all'ultimo respiro
Fino all'ultimo respiro è uno di quei film in grado di offrire nuovi stimoli a ogni visione. Jacopo Chessa sottilinea quindi che quest'opera di Godard è l'unico film in grado di mettere d'accordo i detrattori e gli ammiratori dell'autore francese. -
Dietro la cinepresa. Dieci conversazioni sui mestieri del cinema
Molti fra i giovani che si accostano al cinema, seguendo i corsi universitari o facendo i volontari sul set, nutrono la speranza o l'ambizione di fare il regista, il mestiere sicuramente più affascinante e creativo. In realtà sono numerose (e tutte interessanti) le professioni che concorrono alla realizzazione di un filmato, In questo volume, in una nuova edizione aggiornata, dieci esperti raccontano nella maniera meno ""accademica"""" e più """"pratica"""" possibile il proprio mestiere (di direttore della fotografia, di operatore Steadicam e assistente operatore, di produttore, di sceneggiatore, di macchinista e capomacchinista, di responsabile della pubblicità e del set), offrendo al lettore un accesso privilegiato a un mondo spesso guardato solo da lontano."" -
La luna, i falò. Il cinema di Fredi M. Murer
Il volume è edito in occasione della diciottesima edizione del trieste Film Festival a corredo dell'omonima rassegna cinematografica curata da Paolo Vecchi. -
L'idea documentaria. Altri sguardi dal cinema italiano
Attraverso interventi di autori, critici, operatori culturali il testo esplora l'orizzonte documentario del cinema italiano, evidenziandone le potenzialità formali e i paradossi produttivi. Al di là di rassicuranti etimologie pseudoscientifiche, l'idea documentaria costituisce oggi una delle esperienze creative più interessanti per la riflessione sulle nuove forme cinematografiche. Eppure, nonostante risulti luogo di ricerca e di espressione, di impegno e di testimonianza, continua a brillare quale magnifica assenza dai circuiti distributivi e dall'immaginario dello spettatore. Dopo il ""cinecidio"""" degli anni '80, mentre la grancassa di """"realtà televisive"""" completava la riduzione antropologica del cittadino italiano, il documentario ha rischiato l'estinzione: oggi la situazione sta lentamente cambiando ma mancano ancora referenti istituzionali capaci di promuovere adeguate politiche culturali. Nonostante tutto una domanda si impone: l'idea documentaria sta forse diventando luogo privilegiato per una più vasta riflessione estetica sul cinema italiano?"" -
Evviva! Ci arrendiamo. La dolce resa dell'Europa di fronte all'Islam
La riflessione di Henryk Broder prende spunto dal caso delle vignette su Maometto pubblicate dal giornale danese ""Jyllands-Posten"""", che in Europa hanno scatenato dibattiti sulla libertà di stampa e nel mondo arabo violente proteste, assurde richieste e qualche falò di bandiere danesi. Il risultato è un impietoso giudizio sulla società europea contemporanea, ormai ridotta a una """"manica di conigli"""", così profondamente istupidita dalle proprie chiacchiere sul multiculturalismo e sulla tolleranza, da armare la mano di chi non vede l'ora di spararle. Non si tratta di distinguere tra cristiani e musulmani, musulmani e islamisti, moderati e fondamentalisti, satira e insulti. Si tratta della nostra incapacità di difenderci, di difendere la nostra civiltà e le nostre conquiste. Nel caso delle vignette danesi era in gioco la libertà di ridere di Dio e dei suoi profeti; forse solo una piccola conquista della modernità, ma che cosa succederebbe se ne venissimo privati? E dopo di essa, che cosa cederemo? Forse è persino troppo tardi per chiedercelo, forse abbiamo già permesso ad altri di toglierci quella e altro. E le conseguenze di questa capitolazione culturale saranno gravi, ma purtroppo non imprevedibili. Aveva ragione quel bizzarro danese fondatore di un partito politico il quale, per far risparmiare allo Stato gli inutili finanziamenti alla difesa, aveva pensato di comprare una segreteria telefonica e incidere un semplice messaggio nella lingua dell'invasore: """"Ci siamo arresi""""."" -
Il nuovo anticristianesimo
Utilizzando la forma del libro-intervista, Rémond affronta la questione dell'anticristianesimo, analizzando gli argomenti che i detrattori del cristianesimo utilizzano, cercando di capire perché questi si focalizzano soprattutto sulla libertà dei costumi; l'autore tenta di capire poi perché l'Europa sembra aver rinunciato a riconoscere le proprie radici cristiane. -
La sfida della bioetica. La vita, la libertà e la difesa della dignità umana
Quali conseguenze comporta considerare la vita umana embrionale come materiale grezzo da ""usare""""? Che cosa accade se non riconosciamo la linea di demarcazione fra procreazione e produzione? Quali sono i limiti oltre i quali non deve spingersi il nostro tentativo di migliorare la condizione umana? Vogliamo davvero il """"nuovo mondo"""" e il """"nuovo uomo"""" che le scienze e la tecnologia possono creare? In una serie di riflessioni sulle più moderne sfide che provengono dalla medicina e dalla biologia e sulle implicazioni di carattere etico e giuridico che ne derivano (vendita di organi, rapporti interpersonali fra genitori e figli geneticamente modificati o addirittura donati), Leon Kass - a capo dal 2001 al 2005 del President's Council on Bioethics - analizza e valuta il tentativo di oltrepassare i naturali confini che sono stati assegnati all'uomo e di trasformare il suo corpo in uno strumento che risponde soltanto alla nostra volontà e ai nostri desideri. Siamo consapevoli degli abissi in cui uno scientismo lanciato in una corsa senza freni e scrupoli rischia di precipitarci?"" -
Fritz Lang. Metropolis
Della grande stagione del cinema muto ""Metropolis"""" è forse il film più famoso, l'unico che è diventato parte integrante dell'immaginario collettivo. Accolto con giudizi contrastanti, è un film complesso e misterioso su cui pesa ancora l'ammirazione particolare di due spettatori d'eccezione, Hitler e Goebbels. Grande scenario del mondo tecnologico e della civiltà industriale, Metropolis è anche un discorso sul doppio e sui simulacri, sulla magia e sull'esoterismo, sull'Apocalisse e sul male. Ed è allo stesso tempo un'esperienza tecnica e formale di grande raffinatezza che intreccia il gigantismo spaziale con la più difficile sperimentazione visiva, la comunicazione intellettuale con il pathos dello sguardo. Paolo Bertetto elabora un'interpretazione caratterizzata dalla voglia di sondare e dalla capacità di scoprire i segreti di """"Metropolis"""", analizzando i caratteri e la qualità della messa in scena di Lang, la cui regia è stata definita da Truffaut """"assolutamente inesorabile""""."" -
Introduzione alla sceneggiatura
Il volume analizza la forma-sceneggiatura, inquadrandone caratteristiche tipologiche, struttura, problemi, tecniche di scrittura. Il lavoro dello sceneggiatore è scomposto nei suoi elementi essenziali, discussi uno a uno. Nuova edizione per questo volume apparso per la prima volta in Italia nel 1977. -
John Ford. Sentieri selvaggi. Ediz. illustrata
Attraverso il personaggio di Ethan Edwards - un soldato sudista che rientra a casa dopo la dolorosa esperienza della Guerra Civile - John Ford narra la storia dell'""eroe americano"""", coraggioso, solitario e intransigente. Ford realizza un western complesso, a suo modo misterioso, in un ambiente che ricorda la tragedia antica e in cui risuonano i mille significati del mito del West e insieme gli archetipi culturali americani: il rapporto tra le legge e l'etica, la necessità della violenza, la libertà dell'individuo sacrificata alle esigenze della collettività, il confronto tra l'adolescenza e l'età adulta, il viaggio e la scoperta dell'altro, il rapporto con una natura aperta e selvaggia."" -
Il mito Che Guevara e il futuro della libertà
Il Che era un mito. Lo è anche oggi nel XXI secolo, mentre il suo volto replicato all'infinito come un prodotto del mercato globale ci guarda dai poster e dalle magliette. Ma se distogliamo gli occhi dalla sua immagine per volgerli là dove la realtà prende corpo, scopriamo che il sogno della rivoluzione ha lasciato dietro di sé i corpi trucidati di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. E di questi morti è responsabile anche il Che, come uomo e come mito. Secondo Alvaro Vargas Llosa più di altri caudillos latino-americani, da Castro a Pinochet, da Cardenas a Fujimori, Che Guevara era violento al punto di provare piacere nel distruggere gli avversari ed era incapace di usare il potere tanto agognato per costruire sviluppo e amministrare società ed economie in tempo di pace. Se il primo passo per affrontare la realtà è squarciare il velo del mito, Alvaro Vargas Llosa lo fa utilizzando testimonianze inedite (o inascoltate) che gettano sul Che una luce impietosa e inquietante. Poi, però, si tratta di leggere il passato allo scopo di tracciare un percorso per il futuro. Analizzando la storia dell'America Latina, Vargas Llosa cerca di mettere a fuoco le ragioni profonde di un fenomeno vistoso: la costante instabilità. I paesi di questo continente si trasformano regolarmente in democrazie deboli o fittizie o in regimi autoritari con l'esito drammatico e prevedibile di non potere costruire le indispensabili premesse dello sviluppo socio-economico. -
Desiderio e piacere. Una nuova lettura delle Confessioni di Agostino
Le Confessioni di Agostino sono, dopo la Bibbia, una delle opere religiose che hanno avuto più lettori dall'Antichità ai giorni nostri. Raccontano le vicende, intellettuali e umane, del loro autore con un tono di sincerità che le rende straordinariamente attuali. Proprio perché opera ""moderna"""", le Confessioni richiedono una lettura e un'interpretazione che spieghino attraverso quali canali uno scrittore del V secolo possa raggiungere con tanta immediatezza la sensibilità dell'uomo d'oggi. È quanto fa Margaret R. Miles in questo saggio, che trasforma profondamente tutte le """"idee ricevute"""" sull'opera di Agostino. Per l'autrice le Confessioni sono un testo nel quale il problema del piacere, in tutte le sue manifestazioni, occupa uno spazio centrale. Dall'analisi che ne offre, Agostino appare una figura ancora più viva e vicina di quanto si fosse finora pensato, un individuo capace di affrontare il mondo con vitalità, coraggio, vigore e passione, impegnato in una riflessione a tutto campo su quel desiderio che, come egli stesso ha scritto, """"risiede nel profondo del cuore"""" di ogni uomo."" -
Nanni Moretti. Bianca. Ediz. illustrata
"Va bene, continuiamo così, facciamoci del male"""": la celebre battuta, pronunciata dal professore di matematica Michele Apicella di fronte all'interlocutore ignaro di cosa sia la Sacher Torte, riecheggia dalle pagine del saggio di Roy Menarini per """"riaprire il caso"""" di una delle detection più anomale e surreali della storia del cinema italiano. Lontano dalle notazioni diaristiche e """"meno sbilanciato sul piano dell'autobiografia sociopolitica"""". Bianca è infatti l'unico film di Moretti a confrontarsi esplicitamente con i codici narrativi di una dimensione di genere, in questo caso del """"giallo"""". Roy Menarini, tra interpretazioni e citazioni esemplari, ricostruisce il rapporto di Michele con se stesso, lei (Bianca) e gli altri. Scrive l'autore: """"Bianca, nel 1984, solidifica la fiducia del pubblico (certo, non di tutto) verso questo autore che - così tanto spesso accusato di esibire narcisisticamente le proprie nevrosi e manie - ha invece catalizzato l'insoddisfazione, lo straniamente e (diciamo pure) l'infelicità di moltissimi, che nelle sue opere si sono riconosciuti in virtù di sentimenti ed emozioni universali""""." -
I fondamenti del giornalismo. Ciò che i giornalisti dovrebbero sapere e il pubblico dovrebbe esigere
Cresce ogni giorno il numero di quotidiani e periodici cartacei e on-line, free press, radio, televisioni, blog, e questo sembra garantirci un accesso all'informazione che non ha precedenti nella storia. Ma è davvero così? E non stiamo pagando nessun prezzo? L'informazione si sta trasformando in intrattenimento; la sua qualità decade ed è raramente sottoposta a verifica; le gratifiche dei giornalisti sembrano più legate ai margini di profitto dell'azienda che alla serietà del loro lavoro; la lealtà che i professionisti dovrebbero ai lettori, è spesso sacrificata agli interessi della testata o ai giochi di potere ai vertici delle società. La comunicazione giornalistica sta attraversando un periodo di transizione che mette in gioco la sua credibilità e la possibilità per i cittadini di disporre di un'informazione davvero indipendente, essenziale per la formazione della pubblica opinione e il buon funzionamento delle istituzioni democratiche. Questo lavoro, frutto dello studio dei media americani e dei loro protagonisti, ha coinvolto 300 giornalisti e 3.000 lettori e da essa sono emersi quelli che potremmo considerare i principi fondamentali (e irrinunciabili) del buon giornalismo. Di fronte ai cambiamenti della professione e alla possibilità che l'informazione perda la propria libertà, travolta dalle regole del commercio dell'affarismo, il solo modo che abbiamo per opporci è infatti pretendere l'assoluto rispetto di queste norme essenziali. -
Tutto su di me. Ediz. illustrata
Da un film all'altro, dall'effetto sorpresa di ""Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio"""" alla consacrazione di """"Tutto su mia madre"""" e """"Volver"""", Almodóvar ha creato personaggi indimenticabili, forti, ricchi di contrasti, drammatici e ironici, disperati e vitali. In questo volume il suo cinema viene ricostruito film dopo film, sceneggiatura dopo sceneggiatura, scenografia dopo scenografia, con abbondanza di dettagli inediti e divertenti."" -
Introduzione all'estetica del cinema
Gli studi sul cinema hanno conosciuto agli inizi degli anni '80 una svolta importante: dopo la via della semiologia e quella della narratologia, la maggior parte degli studiosi ha intrapreso la strada dell'estetica. Ma, esattamente, che cos'è l'estetica di un film? Si può definire come il suo stile, la maniera con cui contribuisce al progredire del cinema e all'evoluzione del gusto e dei valori delle società. Chateau dà conto dei risultati raggiunti da questa impostazione teorica, soffermandosi sui più originali.