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Un' Ucronìa
L'ucronìa non è altro che ripercorrere con la mente i possibili risultati di una scelta alternativa, che siano essi positivi o negativi. Essa è spesso collegata al rimpianto di non aver intrapreso una determinata strada a causa di forze maggiori o per troppa negligenza, o ancora l'ucronìa può essere connessa con la semplice curiosità di conoscere le possibili varianti del nostro percorso. Il ""se"""" è ciò che caratterizza l'ucronìa ed è la congiunzione che induce l'uomo a riflettere e a pensare. Nella profondità del proprio animo ogni essere racchiude milioni di domande a cui spesso non riesce a dare una risposta e molte di queste iniziano proprio con un se: """"se fossi stato..."""", """"se fossi andato..."""", """"se avessi scelto..."""". Milioni di Ucronìe."" -
La vita di mezzo
Cosa accade se la tranquillità di un paese di provincia viene d'improvviso sommersa da un reality televisivo? Una storia a due voci, a metà tra resoconto e sceneggiatura, verità e finzione, giovinezza e maturità, ironia e disincanto, che con irruente leggerezza porta inevitabilmente ad immergersi negli eventi e a scegliere, infine, da che parte stare. Personaggi o lettori che siate. -
Leopardi e «il mal di Napoli» (1833-1837). Una «nuova» vita in «esilio acerbissimo»
Questa raccolta di saggi nasce da un decennio di riflessioni e da ""sette anni di intenso sodalizio con Giacomo Leopardi"""", nel tentativo di proporre, attraverso continui ripensamenti un discorso nuovo sull'ultimo Leopardi, senza leggere l'opera leopardiana, in modo fortemente riduttivo, come sublimazione dei mali personali. Del resto, egli stesso, nel 1832, negò che le sue """"opinioni filosofiche"""" si dovessero intendere """"come il risultato delle sofferenze particolari"""" e, replicando, con un tono di sfida, scrive: """"io protesto contro tali invenzioni della debolezza e della volgarità, e prego i miei lettori di distruggere piuttosto le mie osservazioni ed i miei ragionamenti che di accusare le mie malattie"""". Supportato da un diverso canone interpretativo di taglio psicoanalitico, Carlo Di Lieto, cerca di far luce sui reali rapporti di amore/odio tra Leopardi e Ranieri e ricostruisce il tanto discusso ménage à trois di questo """"romanzo familiare"""" con Paolina Ranieri, la sorella di Antonio, amata, fino all'idolatria, dopo la morte."" -
Il diario di Ada
Il diario di Ada riunisce le caratteristiche dell'horror e del romanzo psicanalitico. È il memoriale di Ada, una bella fanciulla destinata a crescere tra paura e persecuzione, dopo avere avuto un incontro con Satana. Diverrà maestra e vivrà a contatto con ignari scolari, tuttavia condurrà una doppia vita di incubi, trasfigurazioni del reale, violenze e delitti, che si protrarranno in un vortice inarrestabile di smarrimento e perdizione, con un prezzo finale da pagare che servirà a favorire il trionfo finale della luce e della bontà. Benché la vicenda sia ambientata in località nostrane e ai tempi d'oggi, il romanzo si avvale di una collocazione fantastica di tipo gotico, con paesaggi dell'inconscio tanto paurosi quanto irresistibilmente affascinanti, tra suore assassine, preti dediti alla lussuria, medici psichiatri folli e molti altri fantasmi di un'immaginazione scatenata e sempre sorprendente. -
Giardino di mangrovie e Medea dismagata
Renato Gabriele parte dalla rappresentazione di una borghesia defraudata della gioia di vivere e nevrotica, quale è messa in scena nel teatro dell'assurdo di Samuel Beckett, cui in specifico ""il Giardino di mangrovie"""" maggiormente si ispira - Porfirio e il Convivente non possono non richiamare alla mente i discorsi scoordinati e inconcludenti di Vladimir e di Estragone in """"Aspettando Godot"""" - ma poi la vicenda si orienta e si definisce nell'intreccio di un'indagine psicologica sul significato delle responsabilità, cioè sulla definizione del rapporto etico verso sé stessi e verso il prossimo e, di conseguenza, sull'ammissibilità dello scarto dalla norma deputata."" -
Circus
«La silloge poetica Circus di Santi Geraci si divide in tre sezioni che come tessere di mosaico si combinano insieme a definire la forma e il contenuto della nuova poesia dell'autore; nuova, non solo perché successiva alle due precedenti, ma soprattutto perché rispetto a queste ultime essa si distingue per la lingua e in parte per il contenuto. Relativamente alla lingua è da rilevare l'abbandono del dialetto siciliano e l'uso dell'italiano che ovviamente non avvalora la qualità artistica della sua poesia, ma segna semplicemente una scelta espressiva, indica il mutamento del contenitore di un'essenza tematica che in parte resta immutata, in parte tende ad esprimere un acutizzarsi di pessimismo esistenziale e storico-sociale, che, pur presente nelle sillogi precedenti, non sembrava tuttavia spegnere un alone di speranza (...)» (dalla prefazione di Francesca Luzzio) -
Autentica
"Autentica"""" è un libro di poesie che fanno bene a tutti. Basta avere il coraggio di guardare il mondo con occhi nuovi. Sono versi che suscitano domande e emozionano, ci chiedono di pensare, ci fanno immergere nella realtà, bella o brutta, gioiosa o dolorosa, hanno il dono di farci sentire partecipi, con gioia di vivere e di fare. Molto vari sono i temi affrontati, legati più alla contemporaneità o universali." -
Pancrazia
Il mondo ha avuto un'evoluzione politica diversa da quella cui siamo abituati, tanto che, in un tempo riconducibile ai nostri giorni, esiste un unico Stato: Pancrazia. Pancrazia è la democrazia ideale. Non ci sono più frontiere, confini invalicabili, mercanti di profughi: i popoli sono tutti uguali e ognuno può muoversi liberamente. A Pancrazia le guerre sono ormai solo un lontano ricordo, perché non c'è più nulla da conquistare. Questa situazione idilliaca in realtà è imposta dai burocrati, i quali, ebbri del loro potere, garantiscono l'ordine e la pace attraverso l'uso della forza militare. Ma non solo, dato che strumenti molto più sofisticati vengono applicati. I vertici dell'autoritario Governo centrale hanno compreso che, per continuare ad amministrare Pancrazia e godere dei benefici acquisiti, devono mantenere subdolamente le masse al livello culturale più basso possibile. L'equazione è semplice: meno le persone apprendono, meno saranno in grado di analizzare criticamente la realtà e meno problemi ci saranno per l'ordine costituito. -
Come scarnite quasar
«Si è sentita l'esigenza di riprendere in mano il ""canzoniere dialettale"""" di Piero Costa edito nel lustro 1999-2004, perché non andassero perduti i testi, divenuti ormai quasi introvabili e custoditi in poche librerie nazionali e comunali. Si è deciso di approntare questa nuova edizione con assoluta fedeltà dei testi originari licenziati dall'autore a suo tempo. Rispetto alle edizioni originali, sono state, tuttavia, abolite le note a piè pagina, redatte dallo stesso autore, ma che fornivano unicamente dei lumi sul lessico dialettale, senza nulla aggiungere all'interpretazione dell'atmosfera di poeticità o di scelta del linguaggio. Similmente si è deciso di riprodurre, fra tutti i commenti pubblicati nelle prime edizioni, solo quelli di Camillo Brero e di Gioanìn Magnani, per la straordinaria testimonianza di vicinanza a Piero Costa espressa da questi due eminenti cultori del dialetto piemontese.»"" -
Menotti Lerro. Tra drammaturgia e narrativa
Menotti Lerro è un autore, che tenta la tradizione, la sfida per andare oltre. Egli scardina così i miti di personaggi consolidati, provando a riproporli in una chiave diversa, tutta sua, attivando una fantasia, a volte, bizzarra, blasfema, reintroducendoli in un dibattito, sociologico e psicologico, tutto contemporaneo, che ne proclami le ragioni più superficialmente profonde, avrebbe detto Nietzsche. Importante, per lui, non è tanto sorprendere o, addirittura, scandalizzare, come si sarebbe appunto superficialmente indotti ad immaginare, ma dare forma e sostanza a fantasmi interiori, che egli però, si badi bene, evita, ancora una volta, accuratamente, di rendere autobiografico, anche se, a volte, la forza originaria dell'autobiografia resiste a questa deliberata operazione di depistaggio e slittamento, come ne Il gorilla, comunque pervaso da una tensione emotiva ed espressiva, che da un lato lo ricongiunge a una sorta di teatro dell'assurdo, dall'altro non può fare a meno di rivelarsi un tributo d'amore nei confronti del proprio genitore. -
Appennino rosso. Una storia da non dimenticare
L'azione si svolge nel 1975, negli anni di piombo della realtà italiana, in cui imperversano le Brigate Rosse. La parola d'ordine, illustrata dal cattivo maestro Mario Moretti - uno dei tanti sciagurati mostri della cultura progressista - consiste nell'affermare ""Cari compagni, la nostra possibilità di valutazione è esaurita e irripetibile"""" e di vantarsi di avere realizzato l'annichilimento del libero pensiero umano. Il protagonista Marco, attraverso il sogno e le facoltà paranormali di una medium, giunge a rivivere, proprio in quegli anni di tenebra e di orrore nazionale, l'assassinio atroce dello zio, trent'anni prima caduto vittima delle atrocità partigiane nel 1945, a liberazione già avvenuta, nel paese di Gaggio Montano, sull'Appenino, vicino a Bologna."" -
Il bacio dell'orco
Un giornalista conduce un'inchiesta sulla scomparsa e sul rapimento di minori che apre uno scenario inimmaginabile sul mercato dei bambini e sulla mancanza di risposta adeguata da parte delle istituzioni. Viene raggiunto per e-mail da un uomo che dall'""Inferno"""" in cui si trova racconta la storia di un ex poliziotto che lavorava sotto copertura a cui è stata rapita la nipote e che, infiltrandosi nel mondo della pedofilia, riesce, rischiando la vita, a ritrovarla e a salvarla, anticipando il lavoro di una polizia costretta a seguire un protocollo non adatto alla rapidità con cui, in certi casi, occorrerebbe muoversi. Il nonno ex poliziotto incontra tanti personaggi degni di un film pulp, alcuni terribili e bestiali, altri disperati e commoventi che lo porteranno alla fine a una conclusione """"aperta"""" e imprevista."" -
Curcuma e cardamomo
Lillo, giovane siciliano diciottenne, lavora in Sicilia, verso la fine degli anni sessanta, come animatore in un Club turistico. Lorenza, laureanda in archeologia, giunge al villaggio per una vacanza. Tra i due scatta una forte curiosità che si trasformerà nel tempo in amore. Tra fughe, ritorni e viaggi di nozze e poi ancora fughe, i due attraverseranno quegli anni, lei calcando scene del teatro d'avanguardia, lui trascinato a Torino a vivere con lei presso una Comune d'artisti e a lavorare come operaio in una fabbrica di elettrodomestici, poi come fattorino ed infine a compilare orari e tabellini cinematografici presso il giornale cittadino sotto le ali protettive del Direttore Spettacoli che lo prende in simpatia. Matrimonio e viaggio di nozze, tra un colpo di scena e l'altro si rivelano un fallimento e i due si perderanno per sempre. Passano quarant'anni e il vecchio amico direttore ottantenne muore. Divenuto responsabile d'una rivista di moda a Milano Lillo si reca al funerale dove, tra equivoci e incontri, ritrova Lorenza. -
Quattro sorrisi per una vita
Il filo conduttore del romanzo è la ricerca dei valori profondi della vita. Fabiano inizia a gustare il lavoro, il successo, l'ebrezza della velocità, della moto, le dolcezze avventurose e contrastate dell'amore insieme a Francesca. Un episodio drammatico lo riduce in una condizione di totale impotenza. Quando sembra che la sua vita sia condannata a consumarsi lentamente e inesorabilmente fino a spegnersi, avviene un autentico miracolo che gli consente di riguadagnare terreno poco alla volta, uscendo dalle tenebre per ritornare alla luce, nel rinnovo del piacere e delle attrattive della vita, che saprà ora gustare in modo armonioso. Accanto a Marina avrà i figli Roberto e Lucia. La sua vita sarà lunga, ma non priva di sofferenze, perché conoscerà la solitudine della vedovanza. Un nuovo amore, ancora più felice, lo attenderà al fianco di Alice. La vicenda si spinge oltre i confini della vita del protagonista, il cui ricordo è mantenuto vivo dai due figli. Il romanzo è scritto tra il sogno e la realtà, tra il documento e la narrativa e più di tutto tra la prosa e la poesia. -
Il palpito del mondo
La poesia di Walter Chiappelli si colloca in modo eccentrico rispetto alla produzione letteraria contemporanea e non solo per la novità dell'impasto linguistico, sebbene, nel suo caso, non si possa parlare di ricerca sperimentale, quanto, piuttosto, di una pulsione verbale di origine emozionale. Bisogna, infatti, tenere anche conto di quel qualcosa di eccedente nella dimensione interiore dell'autore, così prossimo all'ardore di un mistico, che, mentre mira a un'assolutezza incandescente, guarda le cose del mondo con quella concreta e ferma, a volte quasi feroce, sensibilità morale che distingue nettamente il bene dal male. Tra dolente consapevolezza, ironia, sdegno, Chiappelli mette a nudo l'erranza di un processo conoscitivo che, separato dalla presenza del mistero, non riesce a leggere il senso segreto degli eventi. Per il poeta, di fatto, non esiste apprendimento del mondo che non sia stupore di fronte al bello, riconoscimento dell'impronta divina in ogni creatura vivente e negli stessi sentimenti buoni e nobili dell'uomo, finanche nell'eros se motivato da slancio autentico verso quel tempio di carne-spirito che è il corpo dell'amato/a e non solo. -
Un nuovo giorno
Il tema centrale in cui s'incentra il lavoro poetico di Antonio D'Elia è quello dell'amore, declinato in tutte le sue infinite sfumature, dall'amore di una donna a quello della natura, per la vita in genere e per il prossimo, che in certi momenti diventa pressante. Fedele alla sua indole di sognatore, in una perenne resistenza al trascorrere del tempo, con una fiducia indelebile nella scrittura, i suoi testi svolazzano leggeri nell'aria, impregnando dei suoi pensieri ogni cosa. A volte brevi sussulti, trepide emozioni, frammenti del vissuto che diventano specchio dell'anima, del sentire interiore, in un riecheggiare di immagini, di sensazioni che amplificano il senso della vita. Una poesia limpida, cristallina, dal taglio epigrammatico, come un segno della propria presenza e della indiscussa tenacia: la scrittura è soprattutto costanza e continuità, oserei dire ossessione, desiderio di esserci ed amplificare a dismisura le proprie sensazioni. -
Satori weekend
Il momento dell'illuminazione può arrivare in un weekend di agosto quando l'intero vissuto si discioglie come ice nello Sbagliato in riva al mare il fascino dei caruggi, lo stridio dei gabbiani, i Subsonica nell'auricolare e l'eco del caos festaiolo dei Navigli di Milano che evapora l'anima nell'alcol, i sogni di una promessa da rincorrere domani come un runner dentro la gabbia per cavie Leonardo e Raphael con Sara ed Elena corrono nei fumi e nei fiumi di alcol e visioni, tra Milano e il mare Ligure. -
Un mondo di stramberie
Ci sono sette sezioni nel libro di poesia ""Un mondo di stramberie"""". Verrebbe automatico pensare che questa ricostruzione ebdomadaria del mondo abbia qualcosa di biblico, che demandi al libro della Genesi: i sette giorni della creazione. A ben guardare, le sezioni avrebbero potuto essere tre oppure nove, comunque un ammiccamento cabalistico, se non proprio biblico, è di certo nelle corde del poeta, il quale ama i numeri e più ancora le misurazioni, il conteggio metrico, anzi la metrica della Poesia: Mario Rondi è un poeta in rima. Lui rima con esteta: alla bellezza della forma ci tiene. Sembra quasi ci sia una deriva aristotelica, per cui è la forma che determina la sostanza, nel senso che è la forma a fare sì che un cane sia altra sostanza da un cavallo, che altrimenti sarebbero indistinguibili."" -
Primo Levi (1919-1987). L'uomo, il poeta
Il libro Ad ora incerta, cui ho fatto riferimento per questo mio lavoro, è l'edizione finita di stampare da Garzanti il 12 marzo 1998, che riproduce quella del 1984 con l'aggiunta di una serie di poesie scritte tra il settembre 1984 e il gennaio 1987, alla voce Altre poesie. Tengo a precisare che questo libro non ha le caratteristiche del saggio accademico, non presenta le note a piè di pagina né la bibliografia a fine libro. Potrebbe essere piuttosto un manuale adatto agli studenti che, negli ultimi anni grazie alle visite scolastiche ai vari campi di sterminio, sono venuti a conoscenza direttamente, più che sui banchi di scuola, di ciò che è stato e potrebbe ripetersi... Lo temeva già nel 1985 il regista francese Claude Lanzmann, che iniziò il suo lunghissimo film Shoah con la frase: ""L'azione continua ai giorni nostri""""."" -
Blu cobalto
Il romanzo traccia una istoria singolare fatta di buchi, sì, ma anche di bianchi di memoria. Una storia si riscrive sul divano dell'analista. Memoria cancellata, tracce della lingua che affiorano come un rebus. Tra poesia e ironia, Céline Menghi si addentra, non senza il pudore del ben dire, per dare una testimonianza preziosa della devastazione e dell'abisso che una donna può incontrare quando l'""architrave"""" della vita vacilla.""