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La tregua
"Signore maturo, esperto, posato, quarantanove anni, senza gravi acciacchi, ottimo stipendio"""": cosi si descriverebbe Martin Santomé, il protagonista di questo piccolo classico della letteratura sudamericana. Schiacciato dalla noia di una vita da impiegato di commercio, vedovo con tre figli ormai grandi, guarda al trascorrere del tempo con tranquilla disillusione. E tutto rimarrebbe immobile fino al suo pensionamento, se in ufficio non venisse assunta la giovane Avellaneda, timida e chiusa in una silenziosa bellezza: per lei Santomé sente nascere un amore insperato, che lo porterà a vivere una relazione clandestina, rimettendo il tempo in movimento. Come Svevo in """"Senilità"""", """"La tregua"""" racconta la capacità straordinaria che ha la vita di prendere il vento e gonfiare le vele, per poi tornare alla quiete della bonaccia." -
Senti le rane
Al tavolino di un bar, Gerasim racconta a Sogliani la storia di un terzo amico seduto poco più in là, ed è una storia molto avventurosa. Ebreo convertito al cattolicesimo per chiamata divina, Zuckermann prende i voti e diventa ""il prete bello"""" di Zobolo Santaurelio Riviera, località balneare di """"fascia bassa"""": agli occhi dei fedeli passa per un santo, illuminato, alacre e innocente. Ma un pomeriggio di fine estate, mentre intorno al suo nome diventano sempre più insistenti le voci di miracoli, a Zuckermann si offre la visione della Romana, la figlia diciassettenne di due devoti parrocchiani. Da lì in poi, fra pallidi tentativi di espiazione, passioni e gelosie, cui fanno da contrappunto le vaneggianti digressioni di Gerasim e Sogliani, dall'Uomo vitruviano agli etologi fiamminghi, dagli asceti di Costantinopoli all'Ikea, da Rossella O'Hara all'olio di nespolo babilonese, lentamente si consuma una tragedia sentimentale che travolge l'intera comunità e trova il suo epilogo in riva a un fosso..."" -
Nello sciame. Visioni del digitale
La trasparenza e i dispositivi digitali hanno cambiato gli uomini e il loro modo di pensare. Alla comunicazione in presenza, alla capacità di analisi e alla visione del futuro si sono sostituiti interlocutori fantasmatici immersi in un presente continuo e sempre visualizzabile attraverso uno schermo. Il soggetto capace di annullarsi in una folla che marcia per un'azione comune, ha ceduto il passo a uno sciame digitale di individui anonimi e isolati, che si muovono disordinati e imprevedibili come insetti. Han si interroga su ciò che accade quando una società - la nostra - rinuncia al racconto di sé per contare i ""mi piace"""", quando il privato si trasforma in un pubblico che cannibalizza l'intimità e la privacy. E su che cosa comporta abdicare al significato e al senso per un'informazione reperibile ovunque ma spesso inaffidabile."" -
Piccoli impedimenti alla felicità
I protagonisti dei racconti di Carla Vasio sono catturati all'improvviso da minuscoli misteri, leggere scalfitture in una giornata qualsiasi: una scarpa da tennis persa chissà da chi in una piazza trafficata, cento lumache fuggite da una cesta, una mosca che bussa alla porta di casa all'inizio dell'estate, due uova in una ciotola, una lunga attesa in riva al mare, un pavimento che scompare sotto ai piedi, la fuga notturna di un treno che scuote la stanza di un insonne. Sono brevi racconti neri illuminati da dialoghi esatti e fulminanti, fermo-immagine acuti come stiletti, bagliori nitidi e allucinatori. Al centro una perfezione incrinata, una falla aperta sulla superficie degli eventi, uno scarto dello sguardo che vede qualcosa che non si aspettava, ""una certa perplessità"""" da cui si esce mangiando un gelato o bevendo una bibita tutta d'un fiato."" -
I miei portacenere
Per raccontarsi c'è chi sceglie le camere di albergo nelle quali ha dormito, le persone che ha incontrato, i libri che ha letto. Florence Delay assume un punto di vista più minuto, più irrisorio, più fragile: i portacenere che riempiono le sue case e scrivanie, restituendo ""le prove della mia esistenza con uno zelo poliziesco"""". Regalati, incrociati per caso in un mercatino o rubati, come si conviene ai feticci personali, provenienti dai quattro angoli della terra, di ceramica, d'argento o di latta, nobili o plebei, ognuno di essi è un concentrato di ricordi, fantasie, intuizioni, umori - un mondo in miniatura che può dare la vertigine. I portacenere contengono un'immensa ricchezza andata in fumo, sono testimoni del passato, compagni devoti delle migliori pause del presente, evocatori del futuro in cenere - che rendono amichevole, quasi domestico. E poi, fanno saltare le parole e le immagini come giocolieri: dal Mercoledì delle Ceneri a Cenerentola, dalla zingara gitana alle Gitanes, dal grigio cenere ai pensieri grigi che se ne vanno in fumo, l'autrice fa risuonare tutto il vocabolario della sigaretta, indice puntato sulla vita e la morte, sulla realtà e l'immaginazione."" -
L'inondazione
Con la sua lingua incantata, Bravi racconta una vicenda a fior d'acqua, in cui tutte le grandi avventure umane, le minacce, le promesse e gli affetti avvengono nel calibrato silenzio di una vita sospesa. rn«Un’irresistibile verve comica incline a un lirismo trasognato. Un talento.» - Alessandra Iadicicco, La StamparnrnMorales vive con Clemente, un cane arancione, in una soffitta di Río Sauce. Un paese che prende il nome da un fiume e che, dopo un'inondazione, è diventato una distesa d'acqua disseminata di tetti. Tutti gli abitanti lasciano le loro case tranne Morales, che passa le sue giornate a percorrere il paese in barca, a mangiare fagioli all'osteria del Turco e a sorvegliare le mosse di un enorme caimano che si stabilisce nella stanza dei figli. Con l'andare del tempo, ha la strana sensazione che i luoghi non siano più dove li ricordava e che la mappa del paese si sia scomposta, a eccezione del cimitero sommerso dove riposa la moglie. Tutto potrebbe restare eternamente sul fondo del fiume, se su Río Sauce non gravasse la minaccia di una speculazione, e un gruppo di imprenditori, forse cinesi, non si apprestasse a comprare per poco il passato di una cittadina fantasma. Con la sua lingua incantata, Bravi racconta una vicenda a fior d'acqua, in cui tutte le grandi avventure umane, le minacce, le promesse e gli affetti avvengono nel calibrato silenzio di una vita sospesa. -
Il poema dell'acquaio
Nella poesia di Mircea Cartarescu - capofila della generazione dei poeti e scrittori degli anni '80 vissuti sotto il regime di Ceausescu - niente è quello che sembra: il lavandino s'innamora delle stelle stampate sulla tenda di plastica della cucina e lo confida ai barattoli di mostarda nella dispensa e alle stoviglie nello scolapiatti; la motocicletta parcheggiata accanto alla vetrina del negozio che ripara televisori s'interroga sull'esistenza sotto la volta stellata; l'amore compare in tuta da sci, le biblioteche nazionali diventano chewing-gum. Dalla sua vasta produzione in versi l'autore rumeno ha espressamente scelto i testi per quest'edizione italiana, a disegnare un movimentato ""autoritratto"""" nella traduzione di Bruno Mazzoni."" -
La questione più che altro
Nella valle dove vive, la questione più che altro è che Gaia si annoia. Nel suo presente immobile si affacciano nonno-di-giù, vedovo di successo in un programma tv del pomeriggio, nonna-di-su, che ha chiesto a santa Rita da Cascia di proteggerla, la madre, che ha divorziato per eccesso di traslochi e il padre, che ha tracce di polmoni nella nicotina e un'irrefrenabile voglia di ridere. Mancano diciannove giorni a Natale, venticinque a Capodanno, qualcosa di più all'ultimo esame. Dato che si annoia e non ha abbastanza soldi per fare il giro del globo in orizzontale e tagliarlo in due, così magari si apre e dentro ci trova ciò che le manca, si trasferisce prima a Mestre e poi nella laguna più bella del mondo. Solo che neanche lì c'è quello che cerca, il lavoro è sempre un ""lavoretto"""", il padre si ammala, i nonni invecchiano e Venezia non è che il fondale di cartone per i selfie dei turisti. Con un tono brillante e una lingua che richiama le favole, nel suo romanzo di esordio Ginevra Lamberti racconta una generazione che cerca di inventarsi un futuro lontano (il più possibile) dal presente e finisce per scoprirlo come il premio di una caccia al tesoro."" -
Pulcinella ovvero Divertimento per li regazzi. Ediz. illustrata
"Divertimento per li regazzi"""" è il titolo dell'album di centoquattro tavole in cui Domenico Tiepolo, rinchiuso nella sua villa di Zianigo come Goya nella Quinta del Sordo, illustra la vita, le avventure, la morte e la resurrezione di Pulcinella. Ma chi è Pulcinella? un uomo, un demone o un dio? Che cosa si nasconde sotto la sua maschera nera, che non si toglie mai? E che rapporto c'è fra la filosofia e la commedia? Come Tiepolo alla fine della sua vita, così Agamben sembra annodare nella figura enigmatica di Pulcinella i vari fili del suo pensiero in una sorta di immaginaria autobiografia filosofica. Forse la commedia non soltanto è più antica e profonda della tragedia, ma anche più vicina alla filosofia così vicina che, come avviene in questo libro, pare quasi confondersi con essa. Illustrato con le tavole su Pulcinella di Giambattista e Giandomenico Tiepolo." -
Il partito preso degli animali
Come Francis Ponge dedicò una geniale raccolta di testi al partito preso delle cose, incitando gli uomini a uscire dal solco umano per portare uno sguardo diverso sugli oggetti, così Jean-Christophe Bailly ci invita ad aderire al partito preso degli animali. Nei saggi qui riuniti, l'autore segue piste che solo la visione e l'esistenza animale sanno aprirci: incrociando altri modi di abitare il mondo che ci circonda e dischiudendo al pensiero nuove configurazioni. Con i loro nascondigli invisibili, i suoni, i silenzi e le tracce di un'irriducibile alterità, gli animali costruiscono passaggi segreti attraverso lo spazio e il tempo condividiamo con loro - verso l'aperto di cui parlava Hilke. Un sistema di geroglifici che da sempre ci interroga e da cui possiamo imparare molto, se rompiamo l'accerchiamento dell'antropocentrismo e sperimentiamo un altro accesso al senso, contemplando i segni del sapere e del vivere animale: un volo di oche selvatiche, il passaggio di una linee, la danza notturna dei pesci - ed emerge una ""potenza di manifestazione"""" che ci avvolge e che nessuna gabbia, nessun principio di evoluzione o ideologia del progresso posso davvero contenere."" -
Il grande animale
«Una piccola storia gotica. Vi innamorerete di Francesco Colloneve, e ne avrete paura.» - Michela MurgiarnrnFrancesco Colloneve, imbalsamatore per mestiere, ha imparato che non c'è modo di scampare alla perdita e dunque tanto vale esercitarsi in tutti quei gesti che aiutano a sopravvivere agli abbandoni. Quando il padre si ammala, la sua memoria tarlata è l'occasione per ricordare insieme mancanze e colpe di cui Francesco porta ancora i segni. Ma è alla morte del genitore, da cui si è dovuto trasferire, che Colloneve - esperto di abbandoni per indole nonché per professione - dovrà usare tutte le sue strategie per trasformare il dolore del lutto in un incantesimo di eternità. Perché se, come ha scritto Elizabeth Bishop, ""l'arte di perdere non è difficile da imparare"""", più complicata è l'arte di sopravvivere alle cose perse. In questo suo romanzo di esordio, con una lingua esatta e tagliente - che evoca gli strumenti del suo protagonista Di Fronzo ci racconta come far si che ciò che altrimenti subito scomparirebbe, rimanga nostro per sempre."" -
Chi di noi
Con lo sguardo profondissimo e tagliente che è la cifra della sua scrittura, Mario Benedetti esplora da par suo il tema del triangolo amoroso. Ai tempi del liceo, Miguel, Alicia e Lucas si ritrovano catturati in un platonico ménage à trois il cui motore è Miguel, col suo disprezzo per se stesso e il suo gusto manipolatorio: attratto da Alicia ma convinto che sia destinata a Lucas, decide di costruire l'amore tra i due. Quando, invece, Alicia sceglie proprio lui, è già troppo tardi: il fantasma del triangolo si è insediato, e non si capisce più chi sia davvero l'altro. Attraverso un diario, una lettera e un racconto, ciascuno affidato a uno dei protagonisti, la storia cambia radicalmente a seconda di chi la narra: e se dissolve ogni illusione di realtà, non perde nulla in verità, sondando in modo acutissimo sentimenti, frustrazioni, desideri, solitudini. -
Wittgenstein. Disegni sulla certezza
Con agilità e ironia Margherita Morgantin affronta attraverso i suoi disegni alcuni aforismi dell'ultimo Wittgenstein tratti da ""Della certezza"""", scritti tra il 1949 e il '51. E mentre perlustra lo statuto della certezza e del senso comune, i limiti della conoscenza e l'ingombro del dubbio, l'incrocio tra convinzioni e convenzioni, l'immaginazione visiva dell'artista si muove acrobaticamente sul filo delle parole del filosofo."" -
Rondini per formiche
Tommaso e Nicole Ciabatti sono fratelli e complici. Vivono in una bella casa dentro la quale, però, il padre è fuggito e la madre è impazzita. Tommaso e Nicole studiano e si curano dei genitori, responsabili e precisi come talvolta sono i bambini. Certo, vedono cose che gli altri non vedono, si innamorano di persone che altri non guardano e di libri che altri non leggono, barattando la realtà con le storie, come rondini per formiche, si affacciano alle finestre aperte su una Roma seducente e leggono i giornali a voce alta per incorniciare le loro vicende familiari con lo spazio e il tempo di tutti. Come i ragazzi di Prévert, anche quelli di Giorgio Ghiotti ""si baciano in piedi e non ci sono per nessuno"""", ma non sempre hanno un letto dove stendersi e stare abbracciati. Al suo esordio nel romanzo, con un tono sognante e visionario Ghiotti racconta i disastri e gli amori dei ragazzi che, seduti su un motorino, corrono per viali e vicoli fino a diventare grandi."" -
Psicopolitica. Il neoliberismo e le nuove tecniche del potere
Un'infinita possibilità di connessione e di informazione ci rende veramente soggetti liberi? Partendo da questo interrogativo, Han tratteggia la nuova società del controllo psicopolitico, che non si impone con divieti e non ci obbliga al silenzio: ci invita invece di continuo a comunicare, a condividere, a esprimere opinioni e desideri, a raccontare la nostra vita. Ci seduce con un volto amichevole, mappa la nostra psiche e la quantifica attraverso i big data, ci stimola all'uso di dispositivi di automonitoraggio. Nel panottico digitale del nuovo millennio - con internet e gli smartphone - non si viene torturati, ma twittati o postati: il soggetto e la sua psiche diventano produttori di masse di dati personali che sono costantemente monetizzati e commercializzati. In questo suo saggio, Han pone l'attenzione sul cambio di paradigma che stiamo vivendo, mostrando come la libertà oggi vada incontro a una fatale dialettica che la porta a rovesciarsi in costrizione: per ridefinirla è necessario diventare eretici, rivolgersi alla libera scelta, alla non conformità. -
Londra per famiglie
Vacanze di Natale 2009, un gruppo di amici del liceo, ormai quarantenni con figli quasi adolescenti al seguito, si riunisce per un catastrofico Capodanno londinese al 110 di Muswell Hill Road: in tutto cinque adulti, sei ragazzini e un cane, assolutamente in disaccordo sul come godersi il tempo a disposizione... Oltre le più rosee previsioni, la grande casa di Gaia, borghesissima ma piena di spifferi, diventa il teatro di una commedia esilarante, con vendette e punizioni diaboliche, dispetti e crisi mal celate di coppia e di autorità. Le rocambolesche avventure di quella vacanza rivivono, attraverso gli anni, nel ricordo di alcuni membri della grande famiglia allargata e, tra matrimoni destinati al naufragio e figli impegnati a spezzare le catene, tutti affrontano un unico dilemma: è possibile per un genitore capire i desideri, le inclinazioni e le inquietudini di ragazzini in crisi preadolescenziale? Certamente, basta che non siano i suoi. -
Shakespeare in scena: La tempesta-Sogno di una notte d'estate-Otello-La dodicesima notte
Queste che presentiamo - pubblicate per la prima volta e insieme - non sono semplici, seppure magistrali, traduzioni di quattro opere di Shakespeare: ""La tempesta"""", """"Sogno di una notte d'estate"""", """"Otello e La dodicesima notte"""". Sono molto di più. Sono la voce che un poeta ha saputo dare ai personaggi, ascoltandoli, immaginandoli e vedendoli in scena. Sono traduzioni nate per la scena, che è il loro luogo naturale. Sono traduzioni vive o, come dice Patrizia Cavalli, diversi tipi di ginnastica verbale, posture fisico-linguistiche, ora ritmiche, ora acustiche, che non si limitano a traghettare le parole da una lingua all'altra ma ricreano la scena shakespeariana attraverso l'intimazione della rima, come avviene nel """"Sogno di una notte d'estate"""", che tiene gl'innamorati nel loro teatrino d'amore. O ritrovando i personaggi della tragedia (in questo caso Otello) nei loro toni di voce. O infine, ed è il caso della """"Dodicesima notte"""", nel movimento del corpo della traduttrice che ritrova la naturalezza delle battute """"camminando dallo studio alla cucina"""". Cosi la traduzione compie la sua vicenda, da un testo all'altro, fedele alla scena, alla voce, a se stessa."" -
Il diritto umano di dominare
Che cosa sono, oggi, i diritti umani? Uno strumento di giustizia, garanzia del diritto e moderazione della violenza elaborato dalle democrazie liberali per tutelare i soggetti più vulnerabili? In realtà, se guardiamo alla fisionomia di chi se ne occupa, accanto a istituzioni internazionali, corti di giustizia e ONG, troviamo anche agenzie di sicurezza nazionale, organismi militari e organizzazioni portatrici di interessi specifici e omogenei alle strutture di potere. Attraverso l'analisi di casi concreti che vanno dalla tutela dei diritti dei coloni israeliani alla guerra legalizzata con i droni, dagli omicidi mirati agli scudi umani, gli autori mostrano come le categorie di abuso, colpevole e vittima si scambino continuamente di posto, a seconda degli obiettivi di chi si appropria del discorso dei diritti umani: che possono essere anche una preziosa risorsa di legittimazione per rafforzare la dominazione, sancire gli squilibri consolidati e giustificare guerre e occupazioni - non uno strumento universale e neutrale di emancipazione. In questo saggio, emergono senza appello tutte le contraddizioni dell'ordine ""morale"""" globale, insieme all'invito a ripensare l'odierno impoverimento dei diritti umani, rivitalizzandone la funzione antiegemonica, la reale rappresentatività e la forza di resistenza."" -
Il luogo stretto
Arrestato per affiliazione al partito comunista nella primavera del 1987 dai servizi segreti di Hafez Assad e condannato solo nel 1993 a quindici anni di reclusione dopo averne già passati sei in isolamento, il poeta e giornalista siriano Faraj Bayrakdar ha imparato a memoria le sue poesie ""come facevano i nostri antenati prima della diffusione della scrittura"""". Dopo più di sei anni gli vennero concesse visite a cadenza mensile d'un quarto d'ora. Cominciò allora a passare alla figlia versi scritti su cartine di sigaretta, e questo libro nacque cosi. Rilasciato nel 2000, alcuni anni or sono è stato tra coloro che hanno guardato con sincero entusiasmo alla primavera araba, che ha speranzosamente definito """"autunno dei tiranni"""". Spesso la storia smentisce i poeti, eppure l'unica via che conduce fuori da ogni """"luogo stretto"""" passa sempre per """"la lingua all'apice del chiarore"""" di versi come quelli di Faraj Bayrakdar."" -
L'alleanza dei corpi. Note per una teoria performativa dell'azione collettiva
Judith Butler conduce una riflessione a partire dalle più recenti forme di manifestazione pubblica e di massa del dissenso contro l’istituzionalizzazione delle logiche di governo neoliberiste – da Zuccotti Square a Gezi Park ad Atene.rnrnIl radunarsi di corpi fisici, gli assembramenti negli spazi pubblici, hanno una dimensione espressiva ed emotiva che non può essere ridotta al mero linguaggio, poiché questi corpi che si radunano “parlano” e “interpellano”. Butler sostiene che, nelle lotte contemporanee, tali assembramenti esprimono una persistenza e una resistenza che si attuano mediante forme di democrazia e di solidarietà radicali, dalle quali si leva una nuova idea di “popolo” – un popolo che sperimenta una ricomposizione contro la frammentazione indotta dal neoliberismo e forme reciproche di riconoscimento a partire dalla comune vulnerabilità e precarietà.