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Ritratto di una scrittrice involontaria
Silvana Mauri ha oggi 86 anni. Questo libro non è solo il ritratto emozionante di una scrittrice involontaria, ma è il ritratto di un mondo, anzi di piú mondi, guardati sempre con intelligenza e amore. Nel 1943 l'editore Bompiani la chiama a lavorare con sé e la costringe a tenere un diario: passa cosí davanti ai nostri occhi l'esperienza della guerra vista dalle stanze di una casa editrice, le fughe di Vittorini, gli andirivieni di Antonio Banfi, i corpi fucilati per la strada. E poi, nel corso degli anni, ricordi, lettere, sogni, ritratti e conversazioni, la vicenda d'amore con Ottiero Ottieri, suo marito, l'arrivo in casa editrice di ragazzi promettenti come Umberto Eco, Mario Spagnol o Eric Linder. -
Cortocircuito
Un condominio di una metropoli, in Israele. Una vecchietta solitaria e gentile muore asfissiata dall'incendio del quadro elettrico nella tromba delle scale. Un gatto rosso viene abbandonato. Un giovane arabo dei territori pulisce le scale. Una coppia litiga furiosamente. Le vite dei solitari, patetici residenti del condominio si intrecciano sullo sfondo della triplice guerra, la Guerra del Golfo (siamo nel '91), la guerra interna fra arabi e israeliani, e la guerra quotidiana di ciascuno con la propria esistenza. Nel racconto le voci si alternano, aiutando il lettore a svelare piccoli e grandi misteri di vita comune. Ma a volte infittendo quel mistero dove qualcuno sparisce, qualcuno muore, qualcuno la notte dorme nel rifugio antiaereo. Yehoshua Kenaz affonda il suo sguardo dentro il condominio, ed è come se lo sventrasse sotto i nostri occhi: così, la morte, chissà quanto dolorosa, da cui tutto prende avvio, diventa a poco a poco la chiave per entrare nella vita di questi personaggi. -
Sator arepo eccetera
Omonimi, omofoni e acronimi: in questo libretto originale e divertente, i giochi linguistici del grande scrittore e semiologo. Un divertissement di Eco, che ha modificato radicalmente il senso dell'opera dantesca fino a portarlo all'opposto dell'originale. -
Che cos'è un dispositivo?
Il mondo in cui viviamo si presenta come una grande proliferazione e accumulazione di dspositivi, al punto che non vi è oggi un solo istante della vita degli individui che non sia modellato, controllato o contaminato da un qualche dispositivo. Alla radice di ogni dispositivo - dal cellulare alla televisione, dal PC all'automobile - sta, infatti, un desiderio di felicità e la cattura di questo desiderio costituisce la potenza specifica del dispositivo. -
Ospiti ingrati. Come convivere con gli animali sinantropici
Le nostre case, il cielo sopra di noi, il mare in cui ci bagnamo, sono stati occupati da popolazioni che non rispettano le leggi, non chiedono permesso di soggiorno, dipendono da noi e la fanno da padroni. Sono i nostri ""ospiti ingrati"""", gli animali sinantropici, quelli che senza essere mai diventati domestici, vivono con noi. Un fenomeno antico, ingigantito e moltipllcato dai nuovi cambiamenti climatici. E così i nostri tetti sono infestati da piccioni e gabbiani, le nostre spiagge da meduse, i nostri asili dai pidocchi, e insomma, un po' per volta, non riusciremo più a sentirci a casa: gli ospiti ingrati ce l'avranno resa estranea e impraticabile. Che cosa fare? Come difenderci da loro? Come imparare a convivere con la terra, il clima, la fauna e la flora che ci siamo creati? Questo libro presenta i nostri ospiti con il tono piacevole del racconto e gli strumenti della scienza, facendoli conoscere in modo da non essere più succubi, ma divertiti abitanti di una terra in cui tutto si mescola, tutto degenera, tutto ci stupisce."" -
Contropiede. Breve discorso sopra il metodo del calcio
Un breve discorso sullo sport più praticato al mondo, che dimostra l'esistenza di un rapporto diretto tra i metodi di gioco - a uomo e a zona - e i sistemi produttivi che hanno caratterizzato il Novecento. Con un'acuta riflessione sulla vittoria dell'Italia ai Mondiali di Germania 2006. -
Ali di babbo
Nella smagliante Sardegna di Milena Agus, madame (così chiamata perché forse un giorno andrà in Francia) possiede un terreno sul mare assediato dagli speculatori. Ma madame, che è povera, non vende, e così facendo blocca i possibili affari delle famiglie vicine. Eppure i vicini non possono fare a meno di amarla, per la sua generosità e la sua candida resistenza. Questa storia, raccontata da una vicina quattordicenne, è comica e truculenta, fiabesca e vera. È anche la storia del nonno della narratrice, figura potente e silenziosa, il maggior alleato di madame. Ed è la storia di amori che vanno un po' storti e dei sacrifici propiziatori per farli stare in piedi. Madame crede nella magia e la distribuisce in modi personali e approssimativi allo scopo di rendere la gente più felice, perché ""senza la magia la vita è solo un grande spavento""""."" -
Taccuino tedesco 1954-2004
La Germania secondo Fabrizia Ramondino ovvero diario di un ""viaggio esteriore e interiore"""", scandito dal ritmo di una meditazione poetica: nelle pagine di questo taccuino, l'autrice narra di sé e della sua lunga frequentazione delle """"terre tedesche"""", ricostruendo, dal dopoguerra sino a oggi, l'instabile profilo di un Paese segnato dai traumi e dalle crisi ripetute del Novecento. Immagini di città - Heidelberg, Francoforte, Monaco, Wuppertal, Weimar, Berlino - si intrecciano a riflessioni sulla Storia e sulla cultura tedesca, sollecitando via via, accanto alla memoria del passato, un tentativo di decifrare gli scenari del presente scaturiti dalla svolta del 1989. Ne deriva un singolare itinerario attraverso lo spazio e il tempo, che è insieme un bilancio di vita e di scrittura: l'esperienza del viaggio coinvolge di rimando la nozione delle origini e il rapporto con Napoli, """"città balia"""" più che """"madre"""", oggetto di un amore difficile e radice di un senso irrimediabilmente precario dello star di casa e nel mondo. Accompagnano il testo tre lettere inedite di Gesualdo Bufalino, Anna Maria Ortese e Karsten Witte riferite alla prima versione del Taccuino tedesco (La Tartaruga, 1987)."" -
Che cos'è il contemporaneo?
Che cosa significa essere contemporanei? Di chi e di che cosa siamo contemporanei? Agamben prova a rispondere a queste domande mettendo in tensione e quasi in corto circuito una serie di esperienze familiari: l'arcaico e il moderno, l'attuale e l'intempestivo, il tempo e la moda, il buio e la luce. Contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma chi aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo; non chi vede le luci del suo tempo, ma chi riesce a percepirne l'oscurità. Finché, seguendo le spiegazioni che l'astrofisica moderna dà del buio del cielo notturno, l'autore disegna l'immagine di un nuovo angelo della storia: una luce che viaggia velocissima verso di noi senza mai poterci raggiungere. -
Ultima chiamata
È giovane, vive a Parigi, lavora alla Gare du Nord dove, invisibile, annuncia l'arrivo e la partenza dei treni accompagnando con la sua voce la tristezza di chi parte e la speranza di chi arriva. Sola, rientra a casa aspettando invano la chiamata dell'uomo che ama, baciato in una notte di ebbrezza. Sola, per ingannare il tempo, vaga di notte per le strade di Parigi nei suoi quartieri malfamati, i suoi bar e i suoi locali sensibile e attenta a questa realtà urbana. In questo confronto tra l'intimo e l'anonimo, tra la dipendenza amorosa e le pulsazioni dell'umanità si impone una profonda visione del mondo contemporaneo. -
Le seduzioni dell'inverno
Stefano conduce la vita di un single di mezz'età: casa disordinata, letto sfatto e una cucina in cui si ammucchiano i piatti da lavare. Ma un giorno, al risveglio, l'appartamento è trasformato, la colazione imbandita, musica classica si diffonde dolcemente: l'artefice di questa rivoluzione è Sophie, donna colta e riservata, che offre, quasi inspiegabilmente, i propri servigi di domestica instancabile. Le seduzioni di Sophie vincono il cuore invernale di Stefano, che per la prima volta si abbandona alla passione. Tanto più duro è il secondo risveglio, la casa vuota, deserta, silenziosa. L'inverno è una stagione del cuore e del tempo: le sue seduzioni sono sottili e insidiose. Soprattutto se sono la posta in gioco di una crudele partita fra donne. -
Quella mattina a Noto. Con un racconto di Gianrico Carofiglio
Tornata dopo quarant'anni nella Sicilia della sua giovinezza, la narratrice vede avanzare tre figure di donna ""con leggero passo di danza"""", che la inducono a raccontare la loro storia. Sono le protagoniste di """"Quella mattina a Noto"""", donne che nella Sicilia a cavallo del secolo si sono battute per la libertà di decidere, di istruirsi, di insegnare. La capostipite è Mariannina, costretta ad abbandonare Palermo dopo la perdita del marito e del patrimonio. La figlia, Lidduzza, conquista l'indipendenza e la difende gelosamente; la nipote, Ituzza, si laurea - ospite della famiglia Brancati, dove il piccolo Vitaliano, detto Nuzzo, inventa sul vasino le sue prime storie - e poi si trasferisce a Noto, dove insegna, si sposa e cresce i figli, finché la necessità la spinge a lasciare la sua Sicilia per Bari. Muovendo dal ricordo di un rapporto familiare, Gianrico Carofiglio chiude con una affascinante finzione il racconto della madre."" -
Letture da treno
"Anna Karenina finisce sotto un treno, e le sta bene"""". """"Edipo andò ramingo, senza patria e senza perdono. Ben più triste la sorte di Paul Léautaud, che non riuscì mai a possedere sua madre"""". """"Insopportabile Ortis! Si capisce subito che ha letto il Werther, e che si ammazzerà"""". Letture veloci, letture da treno, da lettore a lettore. Un bavardage sui classici della letteratura ognuno riscrive il libro che legge -, l'Autrice offre la sua lettura, come un bambino serio, come un vecchio che gioca." -
Nudità
Giorgio Agamben ha raccolto in una serie di saggi brevi i motivi più urgenti e attuali delle sue ricerche: dalla festa, messa inaspettatamente in relazione con la bulimia contemporanea, alla nudità, di cui vengono indagate le nascoste implicazioni teologiche; dal problema del corpo glorioso dei beati, che non si nutrono e non fanno all'amore, a quello dell'inoperosità come paradigma dell'azione umana. Il punto di fuga verso cui convergono tutti questi temi è la politica, intesa come una soglia in cui teoria e prassi, arcaico e contemporaneo coincidono senza residui, e in cui può muoversi soltanto una scrittura che ha bruciato tutte le sue carte di identità ed è, insieme, filosofia e letteratura, divagazione e scheda filologica, trattato di metafisica e nota di costume. -
Simonetta Perkins
Che cosa fa a Venezia una giovane ereditiera bostoniana, diffidente nei confronti dell'amore e disillusa, snob e ironica quanto basta per guardare con odio e amore l'esotismo un po' selvaggio che la investe nel suo viaggio in Italia? Contro ogni intenzione, tra estasi e pentimenti, esaltazioni e angosce puritane, si innamora. Per di più, di un gondoliere, che diventa l'emblema del suo desiderio di libertà e, allo stesso tempo, di un'energia pura e sconosciuta, da cui prendere le distanze. Lavinia affida al suo diario il racconto di questo fulminante percorso di iniziazione finché, nascondendosi sotto il personaggio fittizio di Simonetta Perkins, confida per lettera a un'amica la sua passione. Un gioco di maschere e specchi in cui si è celato lo stesso autore per alludere all'inconfessabile amicizia amorosa che lo legò a un gondoliere veneziano. Hartley racconta il contrasto tra passioni e censure: una storia senza tempo. -
La risata del '68
"Sarà una risata che vi seppellirà!"""" A quarant'anni dal suo scoppio irriverente, il maggio 1968 torna alla memoria come un'esperienza felice, come la fine di una guerra, la caduta di un muro o di un regime. Ci sono memorie che restano intatte e illese: non così il '68 che oggi soffoca sotto giudizi critici, denegazioni e denigrazioni. Ma il ricordo è ancora vivo nei suoi protagonisti, che oggi lo raccontano senza giudicarlo, così come lo hanno vissuto. Luciana Castellina, Guido Viale, Nanni Balestrini, Luisa Muraro, Lidia Ravera e tanti altri ritrovano la felicità di una rivoluzione prima della sua sconfitta, la risata che non è riuscita a seppellire il mondo." -
L' ordine animale delle cose
L'ordine animale delle cose è nascosto sotto la superficie del potere umano sul mondo. Antonio Prete ci racconta di animali fantastici e animali reali, di animali che sono stati parte della sua vita o l'hanno attraversata con la forza del simbolo, dell'allegoria o della semplice presenza. Un bestiario privato e illuminante, cui l'autore affida la nostalgia di una purezza perduta. O, forse, un sogno: che all'uomo sia riservato ""un tempo in cui, deposta infine la pretesa superiorità del genere umano, e appresa dagli animali la forma profonda del pensiero"""", saremo pronti per una nuova, inattesa metamorfosi. Un'evoluzione al contrario."" -
Inverno alla Grand Central
"Come Jack London, Stringer è un narratore autodidatta di prima grandezza ed è sopravvissuto senza rancori e pieno di speranza all'estrema povertà, alla mancanza di un tetto sopra la testa e alla tossicodipendenza. I racconti di Lee Stringer sono cupamente avvincenti. Parlano di come i relitti umani più inutili, più sradicati e inquietanti di New York riescano a rimanere in vita giorno dopo giorno. Sono veri e propri reportage, non opere di fantasia. L'autore, che in ogni racconto è anche uno dei personaggi, per anni e anni è stato un reietto privo di dignità e rispetto di sé almeno quanto i suoi protagonisti. Però, proprio quando si faceva di crack, raccoglieva i vuoti delle lattine per un nichelino al pezzo e veniva cacciato dalla metropolitana perché distribuiva Street News, un settimanale di paria e su paria come lui, Lee Stringer scoprì un nuovo sballo. E cioè scrivere per quel giornale. Si conquistò uno scopo nella vita, si liberò della tossicodipendenza. Quest'uomo sa scrivere"""". (Dall'Introduzione di Kurt Vonnegut)" -
Racconti nella rete®
Questo libro pubblica i venticinque racconti vincitori dell'edizione 2008 del Premio Racconti nella rete®. Il premio, giunto alla sua settima edizione, si svolge ogni anno a Lucca all'interno della manifestazione letteraria LuccAutori®. Questa edizione è ricca di contributi provenienti da tutto il paese e mostra la crescita avvenuta in questa palestra di scrittura creativa, nel corso del tempo: una prosa sempre più raffinata e variegata, temi, accenti e stili più originali, narrazioni distaccate e filtrate da precise esercitazioni di stile. Questi racconti sono espressione di una volontà artistica sempre meno velleitaria e sempre più indirizzata verso la professionalità, tanto che l'esperienza letteraria di Racconti nella rete® potrebbe essere spunto di riflessione sulla realtà di un'Italia che cambia, che diviene più colta, più riflessiva. -
Paesaggio con tre alberi
Negli anni '40, due famiglie ebree di diverse origini e abitudini vivono a Haifa in appartamenti adiacenti, osservandosi con curiosità ed estraneità. Tra i personaggi, il più attento è il bambino protagonista del racconto che con occhi ingenui e sensibili cerca di penetrare nei piccoli e grandi misteri che lo circondano: l'esilio dal proprio villaggio, la religione, la diversità, le storie private e, sullo sfondo, il dramma della guerra e del mandato britannico in Palestina. Eppure, ""quelli furono i giorni più belli della loro vita"""", i giorni in cui la famiglia del bambino vive esperienze indimenticabili. Come il rapporto con un soldato inglese, timido e solitario, che li fa penetrare in un mondo inesplorato: il """"Paesaggio con tre alberi"""" di Rembrandt, che lui copia a matita con straordinaria abilità per colmare il vuoto di un'esperienza incomprensibile in quella terra cosi lontana. Un disegno che alla fine, nonostante le resistenze, avvicina a sorpresa chi sembrava tanto distante.""