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Scrivere come i grandi. A lezione di scrittura da Salinger, Hemingway, Kafka e altri diciotto grandi maestri
Una delle prime cose che si insegnano a grandi e bambini nelle scuole contemporanee., siano scuole statali o corsi di scrittura creativa, è come trovare e creare la propria espressione originale. Il riassunto è quasi scomparso, soppiantato dal tema libero, così come è scomparsa quell'arte dell'imitazione che è stata fino a un secolo fa la base di ogni retorica. Invece di formarsi sui classici della letteratura, assorbirli, metabolizzarli e - perché no? - in una prima fase imitarli, oggi nella ""cultura del fare"""" si va dritti al sodo: si scrive ma non si legge. Si pensa di trovare dentro di sé, per la misteriosa forza del talento e senza formazione, quella voce unica, personale e al tempo stesso riconoscibile che certamente è il compito più arduo per ogni scrittore. Con grande lungimiranza, William Cane coglie questa imprescindibile necessità, indicando la strada da percorrere attraverso lo studio è l'emulazione dei grandi scrittori, di ieri e di oggi. Dalla costruzione del personaggio in Melville alla creazione della suspense in King, passando per la struttura del racconto in Hemingway e gli spunti immaginativi in Philip Dick, questa guida svela i piccoli e grandi segreti di ventuno mostri sacri della letteratura mondiale, ospitando nella loro cucina tanto lo scrittore esordiente quanto il comune, appassionato, lettore di classici."" -
Corso di manga. Ediz. illustrata
Per conoscere a fondo il mondo del fumetto giapponese, oltre a padroneggiare le tecniche di realizzazione del manga, bisogna imparare a comprenderne lo spirito, i significati, la filosofia e le motivazioni. Questo libro, scritto da due addetti ai lavori, si propone come guida per raggiungere entrambi gli obiettivi. Il semplice appassionato vi troverà una chiave di lettura per accedere al manga con occhi diversi e, probabilmente, più consapevoli. L'aspirante artista ne trarrà tutte le indicazioni tecniche utili alla sua realizzazione. E, in più, avrà uno strumento, per vestire, la propria tecnica dell'""anima"""" necessaria a rendere credibile il suo prodotto. Il manuale illustra il processo creativo nella sua interezza, dalla sceneggiatura al disegno: si sofferma sulle differenze fondamentali tra una sceneggiatura di tipo occidentale e una di tipo giapponese; spiega i segreti per la realizzazione di una tavola, dai layout alle matite all'inchiostrazione finale; guarda alle tecniche per riprodurre la figura umana, i volti, le scenografie; descrive le tecniche utilizzate per creare l'illusione del movimento; dedica uno spazio alle inquadrature e alla composizione della tavola; svela i significati nascosti dietro alcune soluzioni grafiche. Il volume è corredato di numerose illustrazioni, alcune tratte dalle opere di importanti autori di manga, altre originali, realizzate appositamente da Yoshiko Watanabe al fine di fornire esempi pratici sulle tecniche descritte."" -
Artaud, Beckett, Genet e gli altri
Questo libro registra l'intensa attività teatrale di Roger Blin, attore e regista francese (1907-1984), dalle sue prime performance per Antonin Artaud e Jaques Prévert, fino agli allestimenti realizzati per le opere di Arthur Adamov, Roland Dubillard e Slawomir Mrozec. Sulla scia dei suoi ricordi, Blin ci conduce nel suo mondo di incontri decisivi, di rifiuti e di opportunità, di casualità a volte, ma soprattutto di scelte coraggiose e innovative"". Per tutta la vita, Blin ha posto il suo straordinario talento a servizio dei più grandi autori contemporanei: amico e sodale di Samuel Beckett, Jean Genet e August Strindberg, ha allestito delle originali interpretazioni delle loro opere, permettendone la più ampia divulgazione. Leggendo queste pagine, che costituiscono una sorta di romanzo involontario, intriso delle atmosfere della Parigi del dopoguerra, scopriamo, tra le tante altre cose, la storia avvincente della prima messa in scena di Aspettando Godot; già seccamente rifiutato dai teatri e dagli attori del momento e di cui invece Blin comprende subito la profondità e lo spessore poetico. Spirito indipendente e sovversivo, Roger Blin parla con molta libertà, e pur prendendo seriamente la propria arte, non perde mai il distacco e l'ironia. In lui c'è un militante che vede il teatro come un mezzo per dire al nemico di sempre la verità nuda e cruda. E proprio grazie alla sana rabbia che esplode spesso in questo libro, feroce e pieno di gioia, riesce a insegnare molto su cinquant'anni di storia del teatro."" -
Aristotele a Hollywood. Ovvero come creare i meccanismi emotivi che coinvolgono il grande pubblico
Partendo dai concetti chiave della Poetica di Aristotele, questo libro porta avanti un'originale intuizione sugli elementi e i meccanismi narrativi necessari a creare il coinvolgimento del pubblico. Un'intuizione riguardante la narrazione in quanto tale, indipendentemente, dal medium linguistico attraverso cui si esprime, e per questo applicabile dal romanzo al film al videogioco. Hiltunen esamina in quest'ottica, tra gli altri, ""Edipo re"""", """"Amleto"""" e """"Giulietta e Romeo"""", ma anche """"Cenerentola"""", il libro di Grisham """"Il socio"""" o film come """"Il fuggitivo"""" e """"Ghost"""" o una puntata della serie tv """"ER"""". Arriva così a spiegare come si ottiene il """"piacete che è proprio del testo"""", che per Aristotele è il fine della tragedia e per noi lo scopo di ogni tipo di narrazione. In altri termini, Hiltunen, partendo da Aristotele, tenta una modernizzazione di quella """"formula del successo"""" che spesso blockbuster e best seller sembrano contenere ma alla cui ricerca finora pochi si sono accostati con sguardo analitico. Presenta il libro, raccontandone la nascita, Chris Vogler."" -
La scena tecnologica. Dal video in scena al teatro interattivo
Dalla fine degli anni '70 il teatro subisce una profonda trasformazione, una vera e propria mutazione genetica prodotta dall'innesto sulla scena delle tecnologie e dei media elettronici: prima il video e poi, dagli anni '90, il computer. La rivoluzione che la nascita delle arti elettroniche aveva portato nelle arti visive e nella musica si estende al mondo performativo del teatro e della danza e l'Italia si trova subito all'avanguardia di questa sperimentazione, con diverse, successive e fertilissime ondate generazionali: dal teatro della Nuova Spettacolarità degli anni '80 (Magazzini, Falso Movimento, Gaia Scienza, Studio Azzurro, Krypton, Giardini Pensili, Raffaello Sanzio, Tam Teatro, Eshetu, Verde...) ai gruppi del Teatro '90 (Mptus, Fanny & Alexander, Teatrino Clandestino...) e della nuova danza (Castello-Aldes, Vidach-Aiep...) fino a più recenti esperienze (Fortebraccio Teatro, Xlabfactory, Cosentino). Così come le nuove tecnologie modificano radicalmente i comportamenti collettivi, il lavoro, le abitudini, il rapporto con lo spazio e con il tempo, la digitalizzazione di tutti gli apparati tecnici e la creazione di una doppia scena reale e virtuale cambiano il modo di concepire e di fare teatro, in ogni suo ambito. Andrea Balzola ha invitato i più significativi protagonisti di questa trasformazione del linguaggio teatrale a raccontare la propria esperienza e alcuni dei principali osservatori critici a riflettere su questo fenomeno innovativo. -
Il viaggio dell'eroe. La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema
Il film e la fiction tv raccontano storie. Le narrazioni più coinvolgenti, quelle che, a seconda dei casi, ci tengono incollati allo schermo col fiato sospeso o ci lavorano dentro per riemergere alla mente nelle ore o nei giorni successivi, sono quasi sempre riconducibili agli antichi miti. Forse perché, come ha scritto Jung, se il sogno è il mito individuale, i miti rappresentano i sogni collettivi dell'umanità. E il grande cinema è anch'esso sogno collettivo. Questo libro tenta di analizzare la figura del protagonista del film, con le stesse categorie con cui lo studioso americano Joseph Campbell, analizza l'eroe mitico e il suo percorso avventuroso. Ma non si tratta di un saggio antropologico o sociologico, bensì di una guida all'analisi della struttura fondante della sceneggiatura. Infatti l'eroe mitico è la metafora del protagonista di qualsiasi film in cui il personaggio principale compia nel racconto per immagini un percorso che lo porti alla fine della storia a conquistare una nuova consapevolezza. La struttura di questo viaggio, le stazioni di questo procedere, le figure ed i passaggi che porteranno l'eroe a compiere un tragitto ""iniziatico"""", tutto questo viene spiegato nel libro con riferimenti continui a sequenze di grandi film. Un testo che nasce da una rielaborazione narratologica che parte da Aristotele e la sua """"Poetica"""" e, passando per Freud e Jung, Lucas e Spielberg, torna a noi."" -
La vie en rose. Letteratura rosa e bisogni femminili
Il genere rosa non ha conosciuto crisi. Anzi, è in continua espansione e ha assunto le colorazioni più diverse: commedia, tragedia, thriller, fantasy, medical, romanzo di formazione, erotico, generazionale, storico... La sua forza consiste nel riproporre modelli femminili in cui le lettrici si possano facilmente identificare e nel rappresentare, grazie all'happy end garantito, una lettura gratificante e consolatoria. Critici letterari e teorici della cultura di massa si sono affannati a denigrare un'editoria considerata da sempre di ""serie B"""" affermando che i romanzi rosa rafforzano la dipendenza della donna dall'uomo e l'accettazione di un'ideologia repressiva veicolata dalla cultura popolare. Janice Radway in questo libro mette in discussione tali teorie diffuse e mortificanti per proporre in modo provocatorio una lettura socio-psico-antropologica delle strutture narrative del genere. Afferma che la lettura del romance è il risultato dell'insoddisfazione delle donne per i ruoli tradizionali di genere e i rapporti stabiliti dal patriarcato. Tenute a prendersi cura dei figli e dei mariti senza essere quasi contraccambiate, attraverso, la lettura del romance cercano di evadere dalla routine e soprattutto di soddisfare i propri bisogni emotivi senza però trasgredire le norme stabilite."" -
La mia vita
L'alone leggendario e scandalistico che si è addensato per molti decenni, in vita e in morte, intorno alla figura di Isadora Duncan, ha offuscato tuttavia fino ai giorni nostri tanto la realtà storica della sua biografia quanto la portata artistica e culturale della sua opera. Gli episodi trasgressivi e tragici della sua esistenza, così come i suoi piedi nudi e le tuniche alla greca, sono stati e sono ancora molto più familiari all' immaginario collettivo dei cultori stessi della danza, di quanto non lo siano i suoi principi estetici e tecnici. La sua vita, il suo pensiero e la sua arte, l'istintività e l'intuizione, sono oggi molto più chiaramente analizzabili e valutabili alla luce del contesto che li ha generati e con la consapevolezza dell'influenza esercitata nel corso di un intero secolo. È dunque possibile leggere con spirito diverso questa sua autobiografia, senza, pruriti scandalistici né sprezzature intellettualistiche; ma lasciandola parlare e ascoltandola con la massima apertura. Seguendo il flusso un po' scomposto della memoria, che trascina con sé persone, eventi e pensieri senza soluzione di continuità, si scoprono le sfaccettature di una personalità incredibilmente volitiva e senza remore, ma anche fragile e vittima della propria impulsività. Prefazione di Eugenia Casini Ropa. -
Giochi di teatro per le scuole. Manuale teorico pratico ad uso di insegnanti e trainer
Il libro ricollega le esperienze più avanzate del training teatrale professionistico all'animazione teatrale per i più piccoli, in tutti gli ambiti didattici, dall'avviamento all'espressione corporea e alla danza fino all'acquisizione di strumenti linguistici e di drammaturgia. Gioco, talento, libertà espressiva, messinscena e attività di gruppo sono solo alcune delle parole-chiave di questo testo. Attraverso giochi ed esercizi pratici dedicati alla sperimentazione dei sensi, del ritmo e della comunicazione verbale, l'uso del teatro nella didattica scolastica acquista qui un ruolo finalmente più consapevole e immediato, che coinvolge insieme docenti e studenti. -
Scrivere le grandi serie Tv
Il testo, rivolto agli studenti di cinema che escono dalle università , intende spiegare come funziona il mercato della serialità di prima serata negli USA e come ci si può inserire. Il libro presuppone i fondamentali della sceneggiatura e, a partire da quelli, spiega la specificità della grande serialità (da NYPD a ER) non solo dal punto di vista narrativo, ma come macchina produttiva capace di cambiare radicalmente le modalità professionali della scrittura. -
La filosofia del cinema. Dalle teorie del cinema del primo Novecento all'estetica del cinema dei nostri giorni
Nonostante sia nata all'inizio del Novecento, la filosofia del cinema è diventata una fiorente branca della filosofia solo a partire dagli anni Ottanta,- quando ha raccolta e proseguito il lavoro della teoria cinematografica, cui è sempre stata intrecciata. Molti dei temi trattai in questo libro riflettono infatti l'eredità lasciata dalla teoria cinematografica tradizionale alla filosofia del cinema contemporanea. L'autore pone al centro della sua riflessione il film come forma d'arte in continua evoluzione tecnologica e, sintetizzando i dibattiti teorici, avanza spiegazioni originali su un ampio ventaglio di argomenti: dall'essenza dei film ai criteri per valutarli. Fulcro del testo è il concetto di immagine in movimento, di cui vengono descritti gli elementi costitutivi: l'inquadratura, la sequenza, il montaggio e i modi di far leva sulle emozioni. Noel Carroll iniziala sua analisi rispondendo alla domanda ""Il cinema può essere arte?"""". Prosegue esaminando la tesi della specificità del medium. Si chiede poi: """"Che cosa è il cinema? richiamando il titolo della nota raccolta di saggi di André Bazin e tornando sulla domanda attorno alla quale quasi tutti i maggiori teorici del cinema hanno organizzato il pròprio pensiero. Il filosofo approfondisce la discussione sulla natura del cinema con una analisi della natura dell'immagine cinematografica."" -
Insegnare danza. Manuale pratico e teorico per lezioni a bambini dai 4 a 9 anni
Questo manuale è diretto a chi si rivolge ai piccolissimi attraverso lezioni di propedeutica, a chi intende approfondire il legame che la danza può avere con la musica, a chi ha già lavorato con ""Insegnare danza ai bambini"""" e intende proseguire con le nostre proposte rivolte ai cicli, successivi e, infine, a tutti coloro che già' insegnano e vogliono confrontare il loro metodo con quello da noi illustrato. Alla parte teorica si aggiunge quella pratica, che per i più piccoli si raccoglie attorno a un eserciziario cantato e si sviluppa secondo un'attenta ritualità degli incontri, mentre per i più grandi si poggia su una raccolta di proposte strutturate secondo esercizi modello da cui ogni conduttore potrà trarre una serie di personali sequenze didattiche. Gli eserciziari hanno come denominatore comune il legame con la musica, inteso come parallelismo concettuale tra le due forme espressive teso a rendere analitico il lavoro del conduttore e ricco di esperienze quello degli allievi. L'eserciziario cantato, costruito su musiche originali di Osvaldo Guidotti, rappresenta un modo unico di accompagnare il bambino verso l'acquisizione di parametri musicali e motori che lo rendono consapevole in una condizione di allineamento tra pensiero voce movimento. Si tratta quindi della progressiva acquisizione di un linguaggio altro che nasconde una solida didattica raccontata attraverso delle griglie di approfondimento."" -
Creare teatro-formazione per le aziende
L'utilizzo del teatro per la formazione nelle aziende e nelle organizzazioni in generale è un fenomeno relativamente recente che ha enormi possibilità di crescita e sperimentazione. La partecipazione dei professionisti del teatro in questo tipo di attività è stata, fino ad oggi, esigua e quasi sempre limitata all'ultima parte del lavoro. La loro esclusione dalla fase progettuale e ideativa ha portato spesso a percorsi impostati e gestiti male dal punto di vista teatrale, con ripercussioni negative sull'aspetto formativo dei corsi, e a una diffusa confusione sulle potenzialità della disciplina. Tale esclusione, però, non è del tutto immotivata: sviluppare un progetto di formazione richiede competenze specifiche che esulano dal bagaglio di un professionista dello spettacolo. Proponendo per la prima volta un approccio multidisciplinare alla materia, questo manuale offre la possibilità, ai professionisti del teatro, di iniziare a comprendere in che modo le proprie competenze possono risultare efficaci in questo ambito e, ai formatori, di sfruttare al meglio le potenzialità del teatro. Realizzato come un discorso a due voci, il libro alterna il punto di vista di un regista/autore a quello di un formatore. La validità delle attività illustrate al suo interno, più volte sperimentate e capaci di ""creare valore"""" attraverso un uso consapevole e approfondito del teatro-formazione in azienda, desterà interesse in tutti coloro che hanno a cuore i processi di miglioramento delle persone."" -
Il libro degli esercizi per attori. Il meglio del training internazionale in 600 esercizi
Questo libro, con i suoi 600 esercizi, raccoglie il meglio della didattica di tutte le grandi esperienze di teatro del Novecento. Infatti all'Institut International de l'Acteur, fondato in Francia nel 1990 da Patrick Pezin, sono passati per trasmettere agli altri i loro insegnamenti grandi maestri provenienti da tutto il mondo: da Robert Lewis, uno dei fondatori dell'Actors Studio, al regista Sidney Pollack, dal direttore del Bol'soj di Mosca Boris Pokrovskij a molti altri. Pur nelle diversità degli insegnamenti presentati, sono apparse delle costanti riconducibili a un'unica fonte, che costituisce la più grande avventura teatrale di questo secolo: quella di Konstantin Stanislavskij e dei suoi compagni. -
Manualetto di songwriting
Questo libretto spiega come scrivere canzoni, ma ogni elemento teorico è dato solo quando ha un immediato utilizzo nella pratica della canzone. E sempre con riferimento al come è stato utilizzato in una canzone famosa scelta ad esempio. Negli esercizi posti alla fine, di ogni capitolo si chiede inoltre al lettore di sperimentare subito le regole apprese. Questo consente di approcciare l'argomento in modo estremamente concreto e veloce, ed è quindi adatto anche ai neofiti. Contemporaneamente però il testò copre, a differenza di altri manuali, tutte le attività necessarie (anche di tipo prettamente tecnico) per arrivare ad avere la canzone pronta e finita. Di questo il lettore avrà prova negli esercizi, avendo la possibilità di costruire man mano la propria canzone. -
Fare un servizio televisivo. Manuale pratico di videogiornalismo
"Fare un servizio televisivo"""" è una guida, pratica ed esaustiva, per tutti coloro - consumati giornalisti o meno - che si vogliano cimentare con il racconto per immagini televisivo. Realizzare questo tipo di racconto - in media due minuti di messa in onda - in realtà richiede ore di duro lavoro e una serie di conoscenze tecniche specialistiche. Fino a qualche tempo addietro, il servizio era il risultato della collaborazione di una troupe di almeno tre persone (inviato, cameraman e ragazzo dell'audio, a cui si aggiungeva il montatore nella postproduzione). Attualmente invece, le necessità di ottimizzazione economica è produttiva delle emittenti televisive, ma anche il proliferare del """"citizen journatism"""" e le innovazioni tecnologiche, hanno contribuito a rendere sempre più frequente la realizzazione di un servizio da parte di un solo soggetto. Dalle tecniche base di regia a quelle dell'illuminazione della scena, fino alle mille opportunità del montaggio, e dei software a esso dedicati, chi vuole realizzare un servizio televisivo non può prescindere dalla conoscenza e dalla comprensione della grammatica e della sintassi det racconto per immagini, ma anche da un certo gusto nella composizione delle stesse e dalla conoscenza dei """"generi letterari"""" del racconto televisivo." -
Recitare in siciliano. Manualetto di pronuncia per sembrare siciliani senza esserlo
Come si recita in siciliano? Come riuscire a rendere credibile e lontano dai cliché un personaggio cresciuto in una regione diversa dalla, nostra? In America esiste da anni una preziosa e pratica collana: ""Acting with an accent"""", che aiuta gli attori a imparare le diverse cadenze dei vari stati. Ci sembrava una buona idea, così, grazie alla collaborazione di colleghi nati e cresciuti in varie città della Sicilia, abbiamo dato vita a questo primo manuale. Attraverso, esempi, materiale audio, regole grammaticali, ma anche analisi storica e culturale, interviste e passaggi letterari di. autori come Verga, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, ci proponiamo di dare al lettore uno strumento utile per familiarizzare con una lingua spesso utilizzata dal nostro cinema e dalla televisione, e insieme un modo per scoprire, o riscoprire, la ricchezza di una terra con una storia affascinante."" -
Beat by beat. Come scrivere una scena
Se vi dicessero ""La corazzata Potëmkin"""", """"Psycho"""" e """"Taxi Driver"""", a cosa pensereste? Siate sinceri: pensereste alla scena della carrozzina, alla scena della doccia e alla scena del """"Dici a me?"""" davanti allo specchio. Il fatto è che per quanto la storia sia coinvolgente, per quanto l'intreccio sia ben congegnato, per quanto possa essere originale l'assunto delle premesse drammatiche, ciò che per primo ricordiamo dei film che abbiamo amato sono delle scene. Questo perché è necessariamente nelle scene che accade qualcosa di irripetibile, di specifico, di toccante. Anche per questo è difficile parlare della scena rispetto alla struttura generale del film: perché la grande scena vive soprattutto dell'intuizione e del talento di chi la scrive, della sua capacità di infonderle quella vita e quella verità che purtroppo (o per fortuna) sfuggono a ogni metodo o teoria... Non sorprende quindi che esista una sorta di """"linguaggio della scena"""", che è il risultato dello studio congiunto fatto negli anni da registi, attori, sceneggiatori, ma tocca da vicino anche il mestiere del montatore e del compositore. Conoscere questo linguaggio permette di leggere la scena, di dividerla un po' come se fosse composta da battute musicali (i cosiddetti """"beat"""", appunto) individuando i punti in cui, per continuare nella metafora musicale, occorre un """"piano"""" o un """"fortissimo"""". Per lo sceneggiatore la conoscenza di questo linguaggio è di fondamentale importanza perché permette di costruire correttamente una scena."" -
Le ferite dell'eroe
Sono molte le professioni della scrittura. E gli strumenti per riuscire a scrivere in modo professionale sono sempre più a disposizione di tutti. Ma c'è qualcosa che dà lo scarto e rappresenta il salto di livello. Qualcosa che nei libri non c'è. La consapevolezza profonda che la storia che racconti è un'identità a sé e va trattata per quel che veramente è; una créatura vivente. Ha un DNA, è come una persona. Questa persona sei tu allo specchio. Non si parla di autobiografia. Anche se scrivessi ""Alien"""" saresti sempre tu allo specchio. Capire come e perché funziona questo meccanismo può rappresentare uno strumento per esplorare con più chiarezza le possibilità narrative insite nella nostra storia. Tocchiamo l'idea di fondo del libro: offrire una mappa delle aostre ferite profonde principali e indagarne le potenzialità creative. Sono ferite connaturate all'uomo, attorno alle quali ruotano le più grandi sceneggiature e drammaturgie. Indipendentemente dalla consapevolezza dell'autore, quando le storie diventano grandi storie, questo perno profondo esiste sempre."" -
Manuale di improvvisazione. Perché l'improvvisazione non si improvvisa, si prepara
Saper improvvisare, è una delle caratteristiche essenziali dell'attore. L'improvvisazione però non si improvvisa, si prepara. Così che ciò che appare spontaneo è in realtà frutto di studio e di esercizio lento e costante. È il risultato di una preparazione a rispondere con creatività e immediatezza a stimoli esterni, imprevisti ma non imprevedibili. Scritto da un duo di attori, marito e moglie, con anni di esperienza e di insegnamento nel settore, ""Manuale di improvvisazione"""" fornisce tutto ciò di cui chi è interessato all'improvvisazione teatrale ha bisogno. Il cuore di questo libro è come improvvisare: approfondisce questioni come la spontaneità, i fondamentali dello storytelling, il lavoro di squadra, la posta in gioco e lo sviluppo dei personaggi. """"Manuale di improvvisazione"""" è una guida che si rivolge ai principianti, agli esperti e a tutti coloro che amerebbero provare se non fossero troppo spaventati.""