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L' astrofisica in pillole
Questo ""romanzo scientifico"""" in 26 capitoli propone un'affascinante excursus nell'astrofisica, esaminando in modo discorsivo temi e problemi del Grande Universo, esponendo ipotesi originali dal pre Big Bang al futuro cosmico lontanissimo e integrando il tutto con sperimentazioni semplici ma efficaci, facilmente ripetibili nella concreta vita quotidiana di ognuno di noi. È una proposta editoriale snella, da poter leggere ovunque, rivolta al colloquio innanzitutto con i piccoli per risvegliare in loro l'interesse per la scienza, poi con i ragazzi che cominciano a conoscere scolasticamente la materia, infine con gli adulti lettori di argomentazioni scientifiche e con gli studiosi curiosi di trovare nuovi spunti di riflessione sulle controverse questioni delle dimensioni universali estreme."" -
Onorio, galla, Teodorico. Tre racconti fantastici delle leggende imperiali
Galla Placidia conosceva un linguaggio segreto che le permetteva di comunicare attraverso le colombe? Teodorico era venuto in possesso di un misteriosa pietra di potere seppellita a Ravenna ai tempi di Onorio e l'aveva opportunamente occultata sotto al suo mausoleo? Erano entrambi iniziati alla Lingua degli Uccelli? Sullo sfondo di una Ravenna Capitale spesso sofferente per le ingerenze della Corte di Costantinopoli, i personaggi principali dei tre capitoli si muovono secondo dinamiche del tutto personali. Il libro raccoglie numerose leggende imperiali seguendo le tracce della narrazione storica degli eventi. Ma, se il periodo storico copre più di 120 anni, la lettura sembra ricondurre tale tempo ad un solo giorno ideale, un giorno emblematico della Storia che da questa città è passata e qui ha lasciato segni indelebili e unici. Questo giorno è indicato dall'alba in valle con cui si apre il primo racconto e dalla buona notte che conclude il terzo al tramonto. -
Il tema di Però. Un professore nell'inferno del bullismo
Il giovane agronomo Franco Ranieri entra nel mondo della scuola come insegnante e si trova a svelare una serie di atti di bullismo, sopraffazione e violenza di cui sono vittima alcuni suoi studenti e studentesse. Il ritorno con la memoria alla sua adolescenza gli viene d'obbligo e così una parola, un luogo, un'azione, un profumo, un motivo musicale, il viso di una persona, o la consapevolezza che il tempo trascorre inesorabile, distruggono gli argini costruiti nella sua mente e liberano un fiume di ricordi cui non è in grado di opporre resistenza: i sogni di un'intera vita balzano prepotentemente al suo cospetto, sia quelli realizzati che grondano gioia, sia quelli rubati, che la sua vita l'hanno portata altrove, su una strada imprevista e indesiderata: e niente è più come prima. -
Parole moribonde-Paröl ch'al j'è drì a murì
Dopo le tante proposte per il recupero del dialetto, Minghetti ha rivolto la sua attenzione al vocabolario ""Romagnolo-italiano"""", riscoprendo e presentando parole del dialetto romagnolo che il parlare italiano ha quasi completamente cancellato. L'appiattimento del linguaggio ha limitato l'antico sapore del parlare contadino, la sua rude musicalità e quel senso di appartenenza che induceva i nostri nonni a dire con orgoglio """"mè, pu, a sò un rumagöl"""". Sono scomparsi inoltre gli atteggiamenti, i personaggi, e le situazioni che l'antico mondo rurale offriva a profusione. Tuttavia ogni singolo romagnolo ha la possibilità di riscoprire questa grande ricchezza, magari pronunciando in un contento idoneo quelle parole che da anni non trovano più voce e sembrano volere scomparire."" -
La sposa di cenere ed altre poesie
"Secondo Matteo la tanto agognata coppia mostra nel concreto della quotidianità (e non solo) tutta una serie di limiti che, dettati più dall'apparenza e dal riconoscimento sociale che dal reale volersi bene, evidenziano invece l'assenza di sostanza e di consapevolezza rendendo inaffondabile un rapporto che invece fa acqua da ogni parte e affonda, umiliandolo, l'amore. Così più che una """"Sposa di cenere"""" è l'amore che brucia ed è il vero sconfitto dei giorni nostri. Quell'amore ardente ed appassionato che non brucia più le nostre vite catapultandole dall'innamoramento al desiderio di rendere felice l'altro, ma che, ormai incapace di materializzarsi nelle coppie riconosciute, vive la sua selvaggia clandestinità solo negli amori impossibili e non goduti."""" (Dalla prefazione di Angelamaria Golfarelli)" -
La giovane Dotta. 18 interviste bolognesi under 25
Alessandra Arcuri, Leonardo Bonetti, Cecilia Camellini, Leonardo Candi, Matilda De Angelis, Chiara Del Bono, Giulia Ginestrini, Adam Masina, Matteo Montano, Alessandro Orefice Campogrande, Marco Orsi, Lorenzo Penna, Giulia Petragnani, Samuele Piccinini, Andrea Celeste Righi, Marco Salicini, Virginia Stagni e Lorenzo Visci. Diciotto giovanissimi bolognesi, di nascita od adozione, Under 25, già protagonisti nei rispettivi e variegati ambiti, che si raccontano.. fra speranze, idee, proposte, difficoltà, sogni ed obiettivi. Il tutto nella splendida cornice di una Bologna che armonizza l'antico col moderno, forte delle sue tradizioni, ma anche pronta ad innovarsi e rinnovarsi, e da sempre fonte di fascino e ispirazione. -
La partecipanza
Giuseppe Chicchi è al suo quarto romanzo (in ventidue densi capitoli nei quali non mancano gli inserti dialettali) ripercorre genesi e tracollo del ventennio fascista visti col filtro popolano della profonda provincia modenese, lasciando sullo sfondo i misteriosi simboli arcani di Wiligelmo e del Duomo di Modena, nonché la millenaria esperienza della Partecipanza di Nonantola. -
La cattura del respiro. Piccola guida yoga del signor Pranayama
Coreografa, scrittrice e insegnante di yoga, Francesca Proia, ravennate, riconsidera qui con criteri nuovi tutta la sua precedente conoscenza yogica sottoponendo ogni singola tecnica alla più sincera delle ragioni per scriverne: ""un attracco autentico e stabile nel mio cuore"""". L'autrice si getta così con tutto il corpo alla personale ricerca della chiave per poter agire, attraverso il respiro, sul prana, ovvero sul nostro patrimonio di forza vitale. Attraverso questa via il pranayama viene introdotto e offerto al lettore come vera e propria pratica filosofica del soffio. La trattazione, corredata di numerose foto e immagini, è arricchita passo dopo passo da efficaci esercizi pratici di semplice applicazione ed esecuzione."" -
Capo d'ano. Poema in 25 dediche
Artista, scrittore, Presidente dell'Associazione Culturale Glass, Stefano Mancini offre, in questo poema in 25 dediche, la sua voce singolare per rivolgersi agli altri mentre li guarda proiettati su specchi che riflettono anche chi parla, nel segno della ricerca di una nuova scrittura nascente da una destrutturazione linguistica e da contaminazioni semantiche e concettuali portate agli estremi. I 25 personaggi dedicatari delle 25 liriche sono: Marco Pacioni, Daniela Bianchi, Alessandro Zannoni, Giorgio Agamben, Catia Agatelli, Jacques Lacan, Mariangela Gualtieri, Morena (Clandestino - Faenza), Fabio Benincasa, Alessandro Celan, Gaetano Ciani, René Char, Lorenzo Bazzocchi, Marcello Moscelli, Ettore Scola, Rocco Ronchi, Vittorio Sgarbi, Massimo Recalcati, Franco Costantini, Francesco Rosetti, Gea Eliana Mirenda, Michele Ranchetti, Stefano Mangelli, Stefano Gattelli, Enzo Tinarelli. -
Fantasmi rossi. Enigmi arancioni
Questo racconto di viaggio è tanti viaggi insieme. È un viaggio ad Angkor, naturalmente. Nella cultura e nella natura di un piccolo lontano lembo di terra che racchiude bellezze incomparabili. Un viaggio di parole e di immagini. È un viaggio nella politica del Novecento, a ripercorrere i sogni e le disillusioni della generazione post sessantotto, che prende le mosse da una figura nera di quell'epoca: Pol Pot. È un viaggio interiore nella vita e nella storia personale dell'autore che si racconta senza nascondere fragilità e sconfitte. È un viaggio spirituale alla ricerca di una nuova dimensione nel lontano Oriente, venata di esotismo e segnata dalla fascinazione per i monaci buddisti. Infine, è anche un viaggio fra i fantasmi del passato e gli enigmi della vita, che accompagnano ciascuno di noi per tutto ""il"""" viaggio. Ovunque si vada."" -
Sai, io sono selvatica! A Luisa Pasini per sempre. 18 «racconti» per una grande prof
"Con Lei in classe anche le lingue morte tornavano vive. Nel secondo Novecento a Ravenna essere """"allieve o allievi della Pasini"""" era un marchio di qualità. Questo marchio di qualità continua a produrre oggi effetti sensibili e ancora li produrrà in futuro. Ce ne spiegano le ragioni Natascia Ancarani, Elisa Benetti Antonucci, Tina Blanco, Gianluca Dradi, Laura Fedriga, Alessandra Fussi, Paola Gamberini, Andrea Maramotti, Loretta Masotti, Fabrizio Matteucci, Loretta Merenda, Elsa Navacchia, Giovanna Ori, Luciana Ronchi, Antonio Saiani, Mirella Sama, Roberta Serri, Ivan Simonini, Elettra Stamboulis, Susanna Tassinari. La Professoressa Luisa Pasini (Ravenna 1923-2012) ha lasciato un segno determinante nella vita e nella coscienza di centinaia di studentesse e di studenti. In questo ritratto a più voci di un'insegnante indimenticabile, non mancano, sia nella raccolta di testimonianze sia nell'inserto fotobiografico, numerose pagine dedicate a Villa Pasini, lasciata in eredità dalla Professoressa Pasini alla Comunità ravennate e oggi sede del Centro per le Famiglie""""." -
Eppure non mi hanno mangiato. Crescere con genitori comunisti
Il piccolo Marco cresce nella Romagna degli Anni Settanta educato con i solidi principi dei suoi genitori e avvolto dal primato politico-culturale che il Partito Comunista esercita nella sua terra in quegli anni. Visti con gli occhi di un bambino, gli argomenti importanti della vicenda umana sono qui raccontati sul filo dei ricordi di quel tempo. Fatti, pensieri, abitudini, riti, convinzioni, personaggi, risate e preoccupazioni che hanno marcato quella generazione ""ideologica"""". Nostalgia di un patrimonio ideale passato di moda? Un po'! Ma forse non tutto è andato perduto..."" -
Intrighi e delitti alla corte di Galla Placidia
La riscoperta di Galla Placidia rimanda inevitabilmente a un periodo ricco di avvenimenti in tutti i campi qual è stato il V secolo d. C... Avvenimenti non sempre positivi. Anzi, hanno influito in maniera maggiore sulla storia sicuramente quelli negativi. Galla Placidia ne decise alcuni, altri li subì. È il secolo della fine dell'Impero Romano d'Occidente (mentre l'Impero d'Oriente vivrà ancora mille e tre anni dopo la morte di Galla Placidia). A partire dal secolo precedente, la religione cristiana diviene Religione di Stato soprattutto per volere di Teodosio il Grande, padre di Galla Placidia. Nel frattempo fioriscono correnti cristologiche sistematicamente definite eretiche dall'ortodossia. L'Imperatrice è avvolta da un'atmosfera d'incertezze procurate da chi le è più vicino tanto da dover nascondere la nascita di una figlia temendo di perderla. Attraversa quarant'anni di vita pieni di amarezze dovute alle circostanze spesso avverse e ai rapporti con le persone ""care"""". Eppure non dimentica di essere una donna, con sentimenti, desideri e sogni che il suo ruolo imperiale non attenua ma semmai stimola ed esalta."" -
Sognatori compulsivi
"Tra ambienti naturali e paesaggi urbani, gli individui sognatori e sognati dei racconti, dai nomi densi di forza simbolica (Jonas, Moses, Leda...) si presentano davanti alla nostra capacità di comprensione, cambiando contesti ma anche stato di realtà, attraverso sequenze non lineari e secondo criteri sfuggenti. Le doppie, o poliedriche, facce delle vicende e dei personaggi sono possibili solo grazie alla scrittura precisa di questi racconti, scrittura a cesello, che può tutto: descrivere, narrare, persino attirare il lettore che diventa parte, ma mai vittima, delle false immagini e dei veri sogni. Lettore e autore, padroni e schiavi del racconto e del sogno"""". Dalla prefazione di Gloria Calì." -
Il mio deserto rosso
L'Autrice, nata e cresciuta a Ravenna, si è affermata come cineasta sia in Francia (dove ora vive) sia in Italia, ottenendo premi e riconoscimenti di critica e pubblico. Questo suo fotolibro lo ha voluto dedicare a Ravenna (dove torna tutti gli anni) rimeditando e rielaborando il percorso del film ""Il deserto rosso"""" e l'impatto che quel capolavoro ha avuto su di lei e sulla città dove è stato girato. Il racconto di Morena Campani è corredato e arricchito dai testi di Alfredo Áncora (docente di psichiatria transculturale a Siena e Trieste), di Flavio Nicolini (autore della sceneggiatura de """"Il deserto rosso"""" di Antonioni e del relativo """"Diario"""" scritto da Nicolini nel corso delle riprese del film, diario ampiamente riportato nel volume perché da tempo è irreperibile la prima edizione di 50 anni fa), di Gioia Gattamorta (già Presidente dell'Ordine degli Architetti di Ravenna e autrice di una testimonianza sulle iniziative per la salvaguardia del patrimonio monumentale della Centrale Enel di Porto Corsini) e infine di Josè Moure (Rettore dell'Università di Parigi Sorbona 1 e autore di un importante contributo che parte dalla protagonista del film Monica Vitti per allargare la riflessione sullo """"stato di vuoto"""" delle donne contemporanee). L'apparato iconografico del volume (un centinaio di immagini per lo più a colori) contiene diverse fotografie scattate di nascosto dal fotografo ravennate Nevio Natali durante le riprese in città del grande regista ferrarese (fotografie oggi custodite in Classense nel Fondo Natali), numerosi scatti d'arte del noto fotografo ravennate Gian Luca Liverani, nonché la riproduzione di alcune singolari pitture di Michelangelo Antonioni."" -
Aimc portraits 2018. Ediz. illustrata
L'AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei fondata da Isotta Roncuzzi Fiorentini e Peter Fischer nel 1980 a Ravenna, oggi presieduta da Nikos Tolis di Atene) conta 251 membri attivi in 40 paesi di ogni continente e in maggioranza donne. Questo catalogo, in lingua inglese, è il primo nella storia AIMC con notizie e opere dei soci, dei fondatori e dei soci onorari. Nel libro sono presenti, assieme a molti mosaicisti ravennati, mosaicisti di tutto il mondo, e amici dell'arte musiva. Per ognuno di essi il libro dà le informazioni essenziali e riproduce una o più opere (475 illustrazioni). -
Ravenna 1848-1859. L'ultimo decennio del dominio pontificio
Dai primi entusiasmi per Pio IX alla breve Repubblica Ravennate; dalla morte di Anita alla trafila di Garibaldi e ""Liggero""""; dagli attentati contro il terribile Maresciallo Ancilia alla liberazione dell'attentatore; dalla visita imprevista di Pio IX a Ravenna alla sua firma imprevista alla tomba di Dante; dall'ultima lettera del Legato pontificio alla fine della dominazione papalina; dalle carte segrete sparite al fair play di Giuseppe """"Geppino"""" Pasolini; dagli eserciti ai partiti al dissidio tra repubblicani """"puri"""" e """"fusionisti""""; dal Libro Nero della Polizia all'ingresso di Ravenna nel Regno d'Italia. Ecco i temi, di solito poco esplorati dagli studiosi, che consentono a questo libro di coprire un vuoto evidente nella storiografia ravennate e romagnola. L'Autore si è avvalso di numerosi documenti originali e di fonti inedite custodite presso l'Archivio di Stato, l'Archivio Arcivescovile e la Biblioteca Classense. Serafino Ghiselli si è laureato in Filosofia e Pedagogia all'Università Cattolica di Milano e si è sempre dedicato alla scuola e alla didattica. È stato maestro alla scuola primaria 10 anni e, poi, direttore didattico in Ravenna e in Emilia. Nel corso di questa lunga esperienza di contatto con i bambini ha maturato una importante esperienza che lo ha portato a scrivere e a pubblicare con successo numerosi testi scolastici per gli allievi e testi di didattica linguistica per gli insegnanti."" -
La grande pianta. Il piano architettonico
Giovanni Zanzi si è laureato a Firenze in Architettura nel 2007 con la tesi: ""Ricomposizione di un vuoto urbano nel centro storico di Faenza"""". In questo libro raccoglie riflessioni e regole proporzionali sul rapporto tra architetti di grandezza """"classica"""" come Alberti e Architetti contemporanei come Eisenman. Tra gli argomenti affrontati: il rinascimento contemporaneo; l'attualità del Tempio Malatestiano; universalismo e particolarismo nell'epoca delle megastrutture; Wittkower e la nascita del razionalismo; le sintassi opposte di Wittkower e Scott; la composizione nel piano: Otto Wagner, Louis Kahn, James Stirling, Frank O.Gehry; nuove ricerche d'architettura; le Houses di Peter Eisenman; Colin Rowe; Peter Eisenman e Leon Battista Alberti."" -
Il comandante Falco. Alberto Bardi 1918-1984. Ediz. illustrata
A cent'anni dalla nascita di Alberto Bardi ""Falco"""" partigiano, pittore e animatore culturale. Un personaggio atipico dell'antifascismo attivo sia per la sua formazione colta, sia per la sua vocazione artistica, sia per la sua personalità morale. Fecero molto discutere le sue decisioni militari che privilegiarono la sicurezza dei suoi uomini sui successi momentanei del movimento partigiano, che ora gli rende tutta la riconoscenza che merita. Mezzanese di origine, divenne comandante effettivo della 28a Brigata Garibaldi """"Mario Gordini"""" con il nome di battaglia di """"Falco"""". Si trasferì poi a Roma dove fondò e diresse la Casa della Cultura. Roma lo ricorda ora con un'esposizione antologica dei suoi dipinti. Su impulso determinante di Cecilia Bardi Pasi, circa 70 opere di Alberto Bardi saranno in esposizione al Casino dei Principi di Villa Torlonia a Roma dal 13 dicembre 2018 al 31 marzo 2019 per la mostra """"Alberto Bardi 100 anni. Discreto continuo - dipinti 1964/1984"""" promossa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. L'antologica, per il Centenario della nascita del pittore, sarà curata da Claudia Terenzi."" -
Sulla unicità dei mosaici ravennati. Dialogo tra un vecchio mosaicista e un giovane turista
"Ogni visitatore attento rimane sbalordito dai mosaici di Ravenna. Eppure pochi si rendono conto del perché quei mosaici siano unici e si sottraggano all'usura del tempo regalando ancora oggi, dopo 1500 anni, il piacere di una fascinazione straordinaria, che conviene apprezzare passando dall'ammirazione estetica ed estatica alla conoscenza delle ragioni profonde che li hanno generati. È ciò che qui si cerca di spiegare in una breve conversazione, illustrando in modo semplice e discorsivo concetti difficili e complessi, affinché l'emozione dello spettacolo musivo non si fermi allo stupore ma penetri nella spiritualità che quello spettacolo nasconde arricchendo chi la scopre, la fa sua, e si sente alla fine appagato anche dall'aver compreso."""""