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La bestia di Salvini. Manuale della comunicazione leghista
Come ha fatto la Lega a conquistare così tanti elettori? Questo libro dà una risposta precisa, tramite un'analisi critica attenta della comunicazione del Capitano, vista secondo gli occhi della bestia. Un volume da leggere per scoprire fino a che punto il potere dei social media può influenzare gli italiani e il loro voto. Per comprendere come si è trasformata la politica. Per capire gli errori della destra, e quelli della sinistra. Prefazione di Andrea Purgatori. -
Il salone dei mosaici. Storia, arte e architettura nella casa del Mutilato di Ravenna. Ediz. illustrata
Il volume contiene testi di: Michele de Pascale, Ivan Simonini, Maurizio Bucci, Antonio Pedna, Paolo Bolzani, Gianni Morelli, Saturno Carnoli,Vittorio Sgarbi, Fabrizio Fioravanti, Nicola Carrino, Carlo Signorini, Severo Bignami, Emilio Gentile, Marcello Veneziani, Flavia Marcello, Alberto Giorgio Cassani, Claudio Spadoni, Beatrice Buscaroli, Emanuela Fiori, Marco Santi, Andrea Casadio, Piero Casavecchia. C'è una novità rilevante legata a questo libro, il quale - dopo la sezione introduttiva - riprende e riproduce una parte del libro del 1995 (prima inaugurazione del Salone) e una parte del libro del 2002 (prima ristrutturazione del Salone) per poi concludersi con una terza parte ricca di numerosi interventi inediti scritti appositamente nel corso del 2019 per la presente operazione editoriale. -
PAS. Gli artisti premiati. Catalogo della mostra (Ravenna, febbraio 2020). Ediz. italiana e inglese
Il premio PAS (Premio AIMC Studenti) nasce nel 2015 nell'ambito della Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo RavennaMosaico. Il concorso/biennale è riservato a tutti gli studenti italiani e stranieri delle scuole d'arte che si esprimono con il mosaico e che non abbiano superato i 30 anni d'età. La selezione delle opere vincitrici viene effettuata da una commissione internazionale di esperti rinnovando, per ogni edizione, i componenti della commissione. Questo catalogo raccoglie l'esperienza delle tre edizioni del premio PAS e presenta le opere e le note biografiche dei nove giovani artisti vincitori del premio. Una curiosità: tutti e nove i premiati (3 per il 2015, 3 per il 2017, 3 per il 2019) sono giovani donne. L'esposizione delle opere vincitrici ha avuto luogo a Ravenna presso la niArt Gallery di Felice Nittolo nel mese di febbraio 2020. Il catalogo, in lingua italiana e inglese, è pubblicato a cura dell'AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) ente promotore del premio. -
Andavamo al caffè
I Caffè si affermano a partire dal secolo dei Lumi come prodotto tipico di una borghesia proiettata sul futuro in opposizione ai ceti nobiliari destinati a scomparire. Le Botteghe del Caffè si configurano anche in tutta Italia come vivacissimi luoghi aperti della città, spazi di sosta urbana rituale, giornaliera, dove si può entrare, leggere i giornali e liberamente discutere, scambiarsi le idee, e insieme, stimolati da questa nuova bevanda, progettarle. A Ravenna, città orfana di una solida borghesia, anche la storia dei Caffè ha una sua particolare identità sviluppatasi nel '900 e culminata nell'esplosione creativa degli anni '60 con speciale riferimento al Belli, al Grand'Italia, al Nazionale, al Roma, al Byron (passando dal Bar Zenith), al Mosaico. Saturno Carnoli, ma per tutti Nino, scrittore, saggista, pubblicitario, grafico, artista (1941-2020). Voce critica e pungente, produttore instancabile di progetti sempre capaci di una visionarietà rara. Ha dato a quanti sono stati al suo fianco aria, luce e prospettive originali e continua a farlo anche in questa testimonianza della sua ultima affabulazione pubblica (tenuta il 10 gennaio 2020 alla Casa Matha) sulla sua amata Ravenna. -
Il più bell'italiano. Vita partigiana del dottor Mario Pasi
Mario Pasi (Ravenna 1913-Belluno 1945) medico all'ospedale civile di Trento e partigiano militante nel Trentino e a Belluno con il nome di battaglia di Alberto Montagna. Prese parte, come ufficiale della 5a Divisione alpina ""Pusteria"""", alle operazioni belliche prima sul fronte francese, poi su quello greco-albanese nel 1940-'41. Ripreso il posto all'ospedale S. Chiara iniziò a tessere la rete dell'organizzazione comunista tramite il periodico «Il Proletario» da lui fondato nel 1942 e favorì la nascita del CLN a Trento. Salito con i partigiani tra le montagne del bellunese nel febbraio 1944 divenne prima Commissario politico di brigata, poi di divisione e infine dell'intera Zona Piave, pari a gran parte del Veneto. Catturato per delazione nel mese di novembre fu a lungo sottoposto a disumane sevizie nella caserma della Gestapo, prima di essere impiccato, insieme ad altri nove partigiani, al Bosco delle Castagne il 10 marzo 1945. Per la sua attività e l'eroico silenzio sotto tortura fu subito insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria. Gli sono dedicate diverse tracce memoriali a Ravenna e a Belluno. A Trento lo ricorda una piazza al centro della città e una lapide dettata da Concetto Marchesi all'ingresso dell'ospedale. L'amico psichiatra e scrittore Mario Tobino gli ha dedicato alcune commosse poesie da cui trae origine il titolo di questa ricerca."" -
Il mio amico Virgilio
"I personaggi suscitano immediata simpatia tramite situazioni ed emozioni riconoscibili da ogni bambino. Dante è un bambino come tanti, Virgilio un gatto coraggioso, Beatrice una bambina colta, Caronte l'autista del pulmino scolastico, Cerbero un computer con i suoi pericoli, Matelda una guida speciale nella pineta di Classe... Il richiamo ai versi più risonanti scritti dall'Alighieri, permette quasi una forma propedeutica di apprendimento, seminando, mi auguro, nei lettori più piccoli, curiosità per il padre della nostra bellissima lingua e per le sue opere"""". (dalla presentazione di Ouidad Bakkali). Età di lettura: da 6 anni." -
La principessa di Ravenna e altre 25 fole romagnole
25 fole e leggende romagnole. -
Se fossi l'amore
"L'amore incondizionato verso tutto ciò che la circonda fa sì che la sua positività si manifesti in tanti segnali che quotidianamente capta. Tale sincronicità le regala una profonda pace interiore e questo continuo lavoro con la propria interiorità le consente di affrontare le difficoltà senza lasciarsi travolgere. Ama fotografare i dettagli che la colpiscono e in cui ritrova elementi della sua vita e delle persone care o conosciute. Ama ispirarsi a questi dettagli per scrivere le sue poesie soprattutto quando si sorprende a scoprire le analogie, spesso incredibili, tra gli oggetti che la natura le offre e gli episodi veri della sua esperienza esistenziale.""""" -
L' opera senza nome. Antistoria del poema dantesco
Pur irriducibile alla dantistica accademica, ""L'opera senza nome"""" si propone non come studio controcorrente provocatorio e polemico (per partito preso, come sarebbe in linea con l'attuale società dello spettacolo) ma vuole essere una lettura laica e un approccio leale a Dante, visto non come Padre della Patria e della Lingua Italiana, ma come uomo e pensatore contraddittorio, ambivalente e spesso insincero, a partire dalla Vita nova, cui qui si attribuisce valore di distrazione letteraria menzognera piuttosto che valore di documento probante e veritiero. Del tutto originale è l'ottica con cui, lontano dagli approdi tradizionali, si rivisita la figura di Beatrice nei Canti XXVIII-XXXI del Purgatorio, in un contesto critico che non contempla quel perenne omaggio (tipico di chi appartiene a confraternite ufficiali) alla santità operante del Poeta. Per quanto tripartita, la Commedia è narrativamente un viaggio senza soluzione di continuità (dall'Inferno alla natural burella al Paradiso Terrestre, da cui Dante stesso viene assunto in Empireo senza che neanche se ne avveda) e nello svolgimento non c'è mai uno stacco netto. Anzi, a rigor di logica, più che una trilogia, il Poema è una tetralogia, disponendo infatti di una brevissima Quarta Cantica: dal verso 49 al verso 145 del Canto conclusivo. Qui Nava si china stupefatto sugli ultimi 96 versi di Paradiso XXXIII: Dante sospetta che Dio, sacrilegamente, sia forse diverso da quello che le Scritture raccontano ma anche da quello che lui stesso ha raccontato negli oltre 14.000 endecasillabi precedenti come perno del suo Poema, senza prova o reperto testimoniale alcuno. Solo davanti al baratro della sua coscienza, Dante intuisce qualcosa di agghiacciante da cui non può far altro che ritrarsi mascherando astutamente il disinganno. E come la suprema visione si dissolve, assieme alla fantasia del Poeta, confluendo nell'implacabile moto uniforme dell'universo, così la Quarta Cantica suggerisce una pagina musicale: il finale della terza Sinfonia di Brahms dove la struttura armonica e melodica si materializza in un pulviscolo di suoni che sfociano nel silenzio agognato. Un libro da leggere attentamente, magari poco per volta, specie laddove non lo si condivide."" -
Giraffa, Miciona e i cuccioli del parco
Età di lettura: da 5 anni. -
La Torraccia. Un lungo giallo ancora irrisolto. Dal 1600 alla Liberazione al progetto per salvare il monumento
Testimonianza di una storia, che venne anche inserita nel censimento dei Luoghi del cuore promosso dal Fondo Ambiente Italiano. La sua forza evocativa è innegabile: fra i campi di oggi, coltivati, questa seicentesca torre costiera di avvistamento con la sua sola presenza spalanca le porte della memoria, riconducendo alle vicende di quel Porto Candiano che qui correva, costringendoci a prendere atto delle profonde trasformazioni del territorio, della linea di costa, dell'ambiente e assieme dell'intervento dell'uomo che ridefinisce i luoghi, con il lavoro, con l'uso, ma anche con l'abbandono. Carlo Zingaretti da cinquanta anni tiene d'occhio la Torraccia. Bene ha fatto a proporcene in questo suo lavoro le origini, e le vicende successive, a partire dal Seicento, in una Ravenna pontificia ancora alle prese con i pericoli che venivano dal mare. Baluardo alle incursioni piratesche, questo nostrano esempio di architettura fortificata, oggi unica torre costiera rimasta nel ravennate a segnare l'antico Porto Candiano, ha conosciuto la dismissione e i parziali riusi, legati alla pastorizia o alla agricoltura... E oggi si erge, potente rovinosa immagine in questa bella terra ricca di memorie archeologiche da salvare, in un contesto ambientale fra i più rilevanti dal punto di vista naturalistico. (Dalla prefazione di Claudia Giuliani) -
L' altalena delle nuvole
Vivere consiste nel manifestare al mondo la nostra intima malattia. Questa è la ""saggia"""" e amara considerazione della giovane autrice, che ancora combatte a denti stretti per la vita. Il lettore è invitato in un viaggio fatto di constatazioni e di fatti a volte incredibili tramite una scrittura didattica e terapeutica (sulla sofferenza psichica più grave, la psicosi) che vuole essere di sostegno e di aiuto agli interessati, ma soprattutto alle donne di ogni età e alla tutela della loro dignità nel primo incontro - spesso fragile - con l'altro. Scritto durante il lockdown, il libro testimonia un cammino difficile e sofferto ma anche la rinascita e la riscoperta di un sentimento universale che l'autrice credeva di aver perso per sempre. Eccola invece accompagnare il lettore attraverso le righe della sua anima per farlo calare in un mondo intimo e sconosciuto, fino al culminare dell'amore che può guarire anche le ferite più grandi."" -
Amalasunta. La regina ravignana
Per buona parte delle persone Galla Placidia è un Mausoleo, Amalasunta è una Via. Eppure nella storia hanno ricoperto un ruolo importante: diedero inizio ai processi d'integrazione fra popoli che oggi, dopo quindici secoli, sono ancora traballanti e irrisolti. E spesso l'odio oggi è persino più feroce. I motivi sono gli stessi: le migrazioni. Dalle controversie interne al cristianesimo di quei tempi, si è passati alle guerre interreligiose dei tempi moderni. Amalasunta intende continuare sulla strada del padre re Teodorico: unire Goti e Italiani, ariani e cattolici ed è quello che Costantinopoli accetta momentaneamente pur di spianare la strada a un futuro unico impero. L'impero d'Oriente, che sembra concedere spazio, vuole solo guadagnare tempo. A Costantinopoli si perseguitano gli ariani mentre a Ravenna e in Italia la convivenza sembra reggere. Ma solo finchè regge Amalasunta, presto lasciata sola a combattere contro tutti. La Regina finirà sopraffatta dai suoi stessi Goti e con lei finiranno le speranze iniziali. Fuori i Goti, l'Italia diventerà territorio di conquista e di guerra - dopo i Bizantini - da parte di Longobardi, Franchi, Normanni. Fino ad arrivare alle guerre d'Indipendenza contro l'Austria, la Francia, la Chiesa e fino al Regno d'Italia. Chissà se nell'Italia Unita c'è un po' di quell'Amalasunta che si sentiva romana... -
Una donna dal pensiero forte. Scritti, inediti, testimonianze
Pur abbastanza voluminoso, questo libro, tra testi editi e inediti, raccoglie non più di un decimo della produzione scritta di Giovanna Bosi Maramotti. Abbiamo riunito per tema (il 25° di Giovanna coincide con il settecentenario dantesco) solo gli ""scritti per Dante"""", preferendo presentare gli altri scritti in ordine cronologico, per meglio dare l'idea della ricchezza di interessi che Giovanna riusciva a coltivare contemporaneamente. Né i testi di Giovanna sono sempre riprodotti integralmente, mirando la nostra selezione non tanto alla compiutezza e precisione filologica, quanto piuttosto a lumeggiare i passi dove più evidente emerge la sua intelligenza critica e la sua autonomia intellettuale. Per lo stesso motivo abbiamo omesso sia le immagini sia le note dei testi originali e abbiamo optato per non aggiungere l'indice dei nomi, che sarebbe risultato assolutamente riduttivo rispetto alle conoscenze reali dell'autrice, i cui testi autografi (qui quasi 300 pagine) il sobrio ed essenziale inserto fotografico separa dalle testimonianze (qui quasi 100 pagine) di chi più l'ha frequentata e apprezzata da vicino. Offriamo così alla sua città e ai giovani un quadro, certo incompleto ma crediamo veritiero, del personaggio. Anzi della persona. Una persona che, nel 25° della scomparsa, ci appare vivissima e che intendiamo onorare sottolineandone il suo aver agito ed essere vissuta in controtendenza proprio anche sul piano della visione generale e filosofica del mondo. E oggi, al declinare di una fase storica in cui, almeno in Italia, i filosofi di sesso maschile hanno teorizzato e praticato """"il pensiero debole"""", ci piace, con questo volume, documenti alla mano, poter proporre ai lettori l'immagine di una donna dal pensiero forte."" -
Il Partito Comunista della provincia di Ravenna. Fotostoria 1921-2021
Nel Centenario della nascita del Partito Comunista Italiano (1921-2021), questo fotolibro sui comunisti della provincia di Ravenna propone immagini e documenti raccolti, tra archivi pubblici e privati, da trenta fonti diverse. Non sempre le immagini sono di buona qualità tecnica ma, se le abbiamo messe, è perché ci sono parse significative come documenti. A meno che non facciano parte di un unicum tematico, le immagini sono inserite con un criterio generale cronologico, anche se spesso - dentro la sequenza cronologica - la didascalia, per completare l'informazione, fa riferimento a più anni e non ad uno solo. In ogni didascalia, la data di riferimento è in grassetto in modo da fungere anche da titoletto interno identificativo di ognuno dei sette capitoli elencati in seconda bandella nell'indice: Verso le origini 1882-1921; Le origini 1921-1925; La clandestinità 1925-1943; La Resistenza 1943-1945; Il dopoguerra 1945-1969; Le giunte di sinistra 1969-1991; Dopo lo scioglimento 1991-2021. Non tutte le immagini o tutti i documenti pubblicati nel libro sono corredati da data, luogo e descrizione puntuale dell'iniziativa rappresentata. Quando non è stata possibile la precisione, ci siamo tenuti sul generico: ad esempio ""Anni '70"""" oppure con la sola individuazione del personaggio o del luogo dell'evento. Si vedrà fin dall'inizio che le vicende dei comunisti ravennati si snodano non solo nel ravennate ma in tutta Italia e all'estero. E si vedranno tantissimi volti di militanti. Si vedrà anche come tutti i massimi dirigenti nazionali del Partito siano venuti qui anche più volte, a partire da Enrico Berlinguer, il quale, presente in zona negli anni '50, negli anni '60, negli anni '70, negli anni '80, a Ravenna ha dato molto e qualcosa ha anche preso, e soprattutto si è imposto come una figura di dirigente comunista capace di entrare nel cuore non dei comunisti soltanto. Il lettore di antica fede, come il semplice curioso, potrà lasciarsi andare sfogliando il libro e naufragare dolcemente nel grande fascinoso mare del Partito Comunista ravennate. Nota dell'Editore"" -
Augusto Simonini nella cultura del '900
È la Romagna ad aver informato profondamente la personalità e l'opera di Augusto Simonini, nativo della gloriosa Castelvetro matildica e modenese celebre per il suo cittadino Ludovico e per il soggiorno trascorsovi da parte di Torquato Tasso. Negli Anni Sessanta la sua nuova cittadinanza ravennate lo aveva con ogni evidenza affascinato. Era pieno d'interesse per la storia di quella città e della sua funzione di ""semicapitale bizantina"""" in quanto centro di un esarcato sostenuto da un'autocefalia religiosa ch'era quasi - ecclesialmente parlando - una forma d'indipendenza liturgico-disciplinare. Ma i suoi due grandi lavori storici ancor oggi noti e apprezzati (La Chiesa ravennate. Splendore e tramonto di una metropoli, edita nel 1964 grazie al supporto del Monte di Ravenna; e Autocefalia ed esarcato in Italia, edita nel 1969 dall'editore ravennate """"storico"""", Longo), espressione fra l'altro dei suoi crescenti interessi relativi alla storia delle eresie, si erano andati accompagnando a una crescita delle sue competenze e - possiamo dirlo - della sua passione per i problemi linguistici, stilistici ed estetici. Ne era scaturito, nel 1968, un ampio e sostanzioso volume ch'era nei suoi ambiziosi e tutt'altro che malriposti propositi ben più di un manuale, la Storia dei movimenti estetici nella cultura italiana: un'opera impegnata che trovò un editore prestigioso, Sansoni di Firenze... fino al suo lavoro a vari livelli più impegnativo e coraggioso, Il linguaggio di Mussolini... ... se meno precoce e meno repentina fosse stata la conclusione della sua vita, ci avrebbe senza dubbio fornito altre prove della sua originalità e della sua energia intellettuale. Anche per questo è profondamente opportuno richiamarne l'esperienza ed onorarne l'opera. (dall'introduzione di Franco Cardini) Testimonianze di Chiara Arcozzi, Rita Arfelli, Daniela Barbanti, Claudio Battistini, Beatrice Brandolini, Marta Bustacchini, Rosa Maria Galli, Camilla Giorgini, Corrado Liverani, Claudia Malagola, Oscar Manzelli, Andrea Maramotti, Giulia Massani Madia, Fulvia Missiroli, Franco Mollia, Giorgio Montanari, Rita Montanari, Aldo Preda, Lidia Ricci Lucchi, Sergio Sansoni, Aldo Savini, Renata Senni, Costantino Vighele, Giacomo Zama. Introduzione Franco Cardini."" -
Blu di Persia con donne in nero. Sotto un lembo di velo, i colori dell'Iran
C'è il blu delle moschee e del cielo di Persia. Quel blu che risplende in mille sfumature sulle maioliche di Isfahan e fra le colonne di Persepoli. C'è il nero che accende gli occhi delle donne e spegne le loro forme. E poi ci sono tutti gli altri colori. Il verde dell'Islam. Il rosa e il giallo dei tappeti. L'argilla dei muri di Yazd. L'ocra delle città morte. Il rosso delle dune di Mesr. È un Iran che rifulge di bellezza e colpisce per le sue contraddizioni. Difficile da capire e raccontare, perché ci dividono secoli di incomprensioni e diffidenze, dalle Termopili a Khomeini. L'Iran ti cattura e si fa amare, ti fa intenerire e allo stesso tempo arrabbiare, non ti lascia mai indifferente. La doppia lettura di questo lavoro - testuale e fotografica - è un viaggio fra immagini, storie, personaggi, leggende del passato che si confondono con il presente. A volte protagonista è la Storia, con i suoi continui intrecci fra Oriente e Occidente. In altre occasioni è la vita dei protagonisti a prendere il sopravvento. Perché ogni viaggio di scoperta è, prima di tutto, un viaggio dell'anima. -
I sequestrati di Lavezzola. Romanzo decameronico
Cosa faresti se ti trovassi in aperta campagna, bloccato in una casa, senza possibilità di uscirne? È già capitato a un gruppo di amici riuniti per una cena in allegria. Basterà il buon vino a dissipare lo sconforto per questa reclusione? Quanto durerà il periodo di clausura? Riusciranno i nostri eroi a fare ritorno alla loro vita normale dopo l'emergenza? Ruotanti in una girandola caleidoscopica, i personaggi raccontano e intrecciano le loro storie, le loro fantasie, i loro desideri arditi e le loro smaccate idiosincrasie senza soluzione di continuità. Il lettore si trova portato ad adottare uno dei personaggi o, al contrario, a far pollice verso per un altro, come partecipasse direttamente a quel soggiorno agli arresti domiciliari di cui non si vede il termine e dove frecciate, lazzi e sorprese accompagnano tutti i presenti verso un finale imprevedibile. -
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero
Jolanda, la figlia del temutissimo Corsaro Nero, è tornata ai Caraibi per prendere possesso dell'eredità del padre, ma il perfido Wan Guld, governatore di Maracaibo, l'ha rapita e vuole costringerla a rinunciarvi in suo favore. La aiuteranno Morgan e i filibustieri della Tortue, orgogliosi di servire la figlia del più grande pirata di tutti i tempi. Il testo è arricchito e reinventato dalle sanguigne ed esotiche illustrazioni di Gianluigi Toccafondo. -
Il grande pesce
Una piccola isola di pescatori, il sole, le onde. Le piccole barche pescano tranquille in alto mare, ma un giorno appare un'enorme nave che porta via tutti i pesci ai pescatori. Finché una spaventosa tempesta porterà sulla spiaggia un grande pesce: la natura ha vinto ancora una volta... Aoi Huber-Kono scrive e disegna una fiaba delicata e ricca di fascino, dove il tratto morbido e curvilineo e l'uso non convenzionale dei colori creano un'atmosfera misteriosa e affascinante. L'impaginazione del marito Max Huber, ispirata ai calligrammi, segue il ritmo delle onde marine, gli spazi e i moti suggeriti dai disegni, generando a sua volta emozioni in chi legge.