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Vivienne Lynch
La giovane Vivienne torna dall'aldilà e riprende la sua storia d'amore interrotta tanti anni prima con uno scrittore conosciuto a Dublino. Tra i due s'interpone un'altra donna. -
Io Tiziana
"Il mio sapere tra le righe. Tra l'infinito realmente infinito e i confini della conoscenza. Senza tempo e senza spazio, consumato tra le danze, la musica e i fuochi della mia mente. Viene accolto dall'altrui volto.""""" -
Il carpanzanese tra versi e teatro. Poesie e commedie in vernacolo calabrese
Il libro di Luigi Ponterio è un'occasione di poter conoscere il dialetto calabrese. Tra versi e commedie il lettore potrà leggere espressioni e parole ormai in disuso. Nelle sue opere l'autore racconta storie di donne ed uomini in cui l'alternarsi delle vicissitudini degli stessi ne determina le sorti. Tra racconti e poesie non mancano occasioni per parallelismi tra l'epoca passata ed il presente. Momenti di riflessione ed opportunità per sorridere accompagneranno la lettura. È un testo per i più curiosi, gli appassionati o per chi si accinge a studiare il vernacolo, la lingua dei nostri padri che è eredità da preservare per le future generazioni. -
Il potere del potere. Quando e come il potere manifesta se stesso
La parola quale luogo di potere apre lo scenario a tutta una serie di conseguenze sulla volontà di questo e sulle sue successive manifestazioni materiali, che esplicano chiaramente come la percezione dello stesso dipenda tanto dallo spazio quanto degli elementi che in esso sono assenti o presenti. Si perché il dominio, come volontà di potere manifesto, necessita di confini spaziali. Che si spostano in questo o altro ambito, passando dalla geografia, alla narrativa e alla filmografia. Fino al corpo, primo luogo in cui la volontà di potere si manifesta attraverso l’azione. I suoi strumenti diventano oggetti. Alimentano nevrosi e alienazioni, soggiogano popoli e manifestano superiorità diretta o subliminale. Il potere incontra la storia e si incontra in essa attraverso archetipi e artefatti. Dove la funzione simbolica dell’oggetto rappresenta, il potere in sé. Confermato nei segni, nei gesti, dal sacro al profano, dall’arte al design, dall’architettura al colore. Storia del potere: il testo segna alcune tappe, alcuni momenti, della sua volontà e delle sue manifestazioni. -
Terra d'eterno incanto
"La stesura di questo libro di poesie, di liriche e componimenti poetici è dovuta all'ispirazione che la meravigliosa terra mia natale ha generato nella mia mente e nel mio cuore, ancor prima. Le bellezze naturali, difficilmente eguagliabili, le tradizioni sane e robuste come radici di ulivi secolari, le prelibatezze di sapori e odori, i colori intensi di mare, cielo, verde vellutato collinare, le stupende cangianze delle albe cristalline e tinte dorate dei tramonti hanno avviluppato il mio cuore, già da bambina, e questo è il momento di esaltare questa terra, spesso, ricordata solo per alcuni aspetti che cancellano tutto ciò che di bello, buono e incantevole vi regna."""" (L'autrice)" -
L' occupazione delle terre. Una grande epopea contadina
Una storia della grande epopea contadina calabrese, cominciata agli inizi del '900 e culminata con l'occupazione delle terre del 1950 in un piccolo paese della provincia di Cosenza, San Demetrio Corone. Secondo l'autore, ciò che realmente mosse i braccianti fu la fame e il bisogno; il desiderio di vedere realizzati i sogni di giustizia sociale e progresso, dei quali loro, darsi subalterne, non ne beneficiavano affatto e continuavano a sognare tutto quel terreno incolto, capace di produrre gustosi pomodori e tanto grano. In considerazione di ciò si mossero. Molti di loro agirono anche sul presupposto dei grandi valori e dei grandi ideali, simbolici sotto certi aspetti, che i partiti di sinistra, Pci e Psi più di altri, rappresentavano; ma quella mattina di marzo del 1950, però, la bandiera rossa che tanti braccianti portarono con se, più che l'effigie di un partito per come oggi possiamo intenderlo, rappresentava un'idea comune, un comune sentire, un chiaro simbolo di parte, denotava una appartenenza: da un lato noi, i braccianti, che le terre le vogliamo coltivare e non le abbiamo, noi che le terre le abbiamo sempre sognate; dall'altro voi, i padroni, con le vostre dispense piene di grano e di olio, che le terre le avete e non volete coltivarle. Del resto, del fior fiore di dirigenti che la sinistra sandemetrese aveva, ai vertici della cooperativa e del movimento troviamo Giuseppe Pisano, un socialista sui generis che mai ruoli di prim'ordine ebbe nel Psi e Giuseppe Buonofiglio, un comunista militante, che visse sempre lontano dai giochi di palazzo e dalla sezione. -
Il Malenino. Piccola raccolta di componimenti ironici e satira di costume
Piccola raccolta di componimenti ironici e satira di costume. -
Lo scrigno di preziosi versi colmo
Nel presente libro, ""Lo scrigno"""", nel quale troviamo pure due poesie della stimata consorte, l’accordata loro chitarra, sia che suoni nell’alta notte oscura, sconvolta dal vento; o sotto la pacata luce tenue dell’argentea Luna, sa rendere sempre le armonie del loro stato d’animo. È, infatti, una raccolta di poesia vissuta, di sincere sensazioni pure, di pennellate di gioia speranzosa e, a tratti, di vera malinconia: lampi di luce nei meriggi rosati, mentre il ruscello scorre canterellando. Sono versi di fattura classica per stile, sentimento, dolcezza di toni e profondo contenuto."" -
Un amore
Esistono le streghe? Un'amicizia online presto si trasforma in una storia inquietante... -
Un sogno che dura una vita. 13 luglio 1974
La morte violenta di due amici, in giovanissima età, segna la vita di Fabio, coinvolto nel terribile incidente stradale del 13 luglio del 1974 lungo la strada che da Rocca di Neto conduce al mare di Strongoli. Fabio riprova quelle forti e dolorose sensazioni ogni volta che si addormenta nella speranza di viaggiare attraverso il sonno abbandonando il suo corpo fisico in maniera volontaria e consapevole, nell'unico desiderio di associare a un nome i volti di coloro che scapparono perché colpevoli di aver avuto paura, una colpa che, sicuramente, li inseguirà per tutta la vita. I racconti, ambientati in quel periodo di contestazione giovanile, che si intrecciano con la storia principale, rappresentano un vissuto straordinario di grande amicizia e complicità, quasi a voler esorcizzare l'imminente tragedia. -
La poesia
"Alla poesia, il mio porto sicuro, perché ha dato voce ai miei pensieri e spazio ai miei silenzi""""." -
Il paradigma dei miei frattempi
Sintesi evolutiva del guerriero greco, poesie di un ragazzo scapestrato, una palestra poetica guardata in passato con “poco rispetto”. Il tragitto dell’imparare a fare poesia, rivalutata ora, sotto un’altra prospettiva, che la sente fresca, audace, con dei riferimenti alla gloria, giocosa e divertente, con una gran voglia di riviverla. Il diaframma di baricentro e di follia, si sposta in avanti, nella traiettoria esistenziale dell’autore. Tre assi culturali, letteratura, biliardo e musica, già evidenti nell’opera più giovanile, sono definiti, e convergono in modo potente nei versi, attraverso un uso della parola che si è raffinato, abile e maggiormente colto, con la consapevolezza di chi vuol essere poeta tra i poeti, rispettando le diversità della poesia moderna. Prefazione di Mario Caligiuri. -
La stampa periodica a Nicastro tra '800 e '900
Anche i vecchi fogli ingialliti e logori dei giornali di un tempo possono essere una fonte preziosa e alternativa, per favorire la conoscenza storica del nostro passato prossimo; dei documenti formidabili, per mettere meglio in luce le ansie e le problematiche sociali, le vicende e le dispute politiche, i caratteri culturali di una comunità, la cronaca di una città e del suo comprensorio. In questi campi tra loro eterogenei si sono mossi, con viva passione e caparbia volontà, gli autori del presente volume, ricostruendo così un secolo di storia della città di Nicastro (ora quartiere di Lamezia Terme) e del suo territorio attraverso il recupero, non sempre facile, e lo studio meticoloso dei periodici locali superstiti. Il risultato, un quadro dettagliato di una realtà locale importante come quella del Nicastrese, può senz’altro giovare a una ricostruzione più completa della storia calabrese dall’unità d’Italia al secondo dopoguerra. -
Capolavori d'arte nei conventi dei Frati Minori di Calabria. Ediz. illustrata
«Si tratta di un viaggio di sensibilità artistica, che accompagna il lettore nella Conoscenza dei custodi di questo vero e proprio ""tesoro"""", i Frati Minori di Calabria, e di alcuni conventi da essi abitati, e vuole regalargli l'esperienza dello stupore che apre le porte al mistero che ci trascende» (Frate Fabio Occhiuto) «Questo volume vuole rappresentare una rassegna storico-artistica di beni ecclesiastici custoditi nei Conventi dei Frati Minori di Calabria. Attraverso lo scorrimento delle pagine si può avere un orientamento sicuro dell'importanza di questo patrimonio che costituisce una secolare testimonianza dell'arte della nostra regione.» (Giuseppe Giglio)"" -
Noi
Se consolidiamo la nostra fiducia, sarà difficile il fallimento. Risvegliamoci! Svegliarsi vuoi dire mantenere una continuità del cuore, incontrare ciò che si presenta. Tutto quello che cerchiamo è contenuto nei sentimenti, nei valori universali, in quel senso di ""presenza"""" che ci fa sentire vivi. I pensieri e le emozioni passano, galleggiando, momento per momento, nella spaziosità dell'essere e in """"Noi""""."" -
Pensieri e gesti... liberati
"Pensieri e gesti... liberati"""" nasce dal desiderio dell'autore di manifestare il proprio stato d'animo, le sensazioni del suo io più intimo, frutto della sua passione per le arti, la """"bellezza"""", i rapporti personali e tutte quelle circostanze in cui viene coinvolta la sua emotività. Il filo conduttore è sempre il sentimento in tutte le sue espressioni, dall'amore per la famiglia a quello per gli amici. Analizzando situazioni reali o immaginarie, l'autore desidera trasmettere al lettore il proprio imprescindibile rispetto per quella che dovrebbe essere la componente principale dell'animo della persona: la pienezza dei sentimenti." -
La mia Mammola. Dialoghi tra sindaci, monsignori e personalità della politica mammolese
«...""Delrio servus servorum dei,' """"Servo dei servi di Dio""""... di fronte ad un branco di schiavi che a Mammola ai suoi piedi strisciò (...)». Con questo titolo il socialista anarchico Nicola Del Pozzo si rivolge all'alto Presule Giorgio Delrio nella sua pubblicazione 'Ad un Vescovo"""". La convinzione che il Vescovo di Gerace Delrio potesse influenzare le sorti politiche dell'elettorato di Mammola è sicuramente forte e presente nella mente di Nicola Del Pozzo. Analogamente, negli ambienti della politica mammolese, era diffusa l'opinione che il futuro Vescovo di Mammola Mons. Cosimo Agostino, legato con il Sindaco Francescantonio Argirò da un rapporto di stima e amicizia, influenzasse le scelte politiche - elettorali. L'Autore in questo saggio annota avvenimenti irrilevanti o considerevoli e vicende vissute facendo riemergere dallo studio di """"lettere aperte"""" e spesso anonime, missive, libelli datati e manifesti elettorali, un mondo variegato e affascinante che vide protagoniste tante personalità della storia politica di Mammola. Il metodo utilizzato, quello della ricostruzione degli accadimenti, delle narrazioni, delle trame dei periodi di preparazione al voto delle elezioni politiche e amministrative, senza mai seguire un ordine rigorosamente cronologico, permette all'autore di fare luce su quel quarto di secolo che dalla fine del 1800 ai primi decenni del 1900 ha influenzato le sorti politiche e sociali di Mammola. Emergono anche molti aspetti suggestivi e singolari dello scenario politico di Mammola dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni '80, legati agli amministratori dello Scudo Crociato e ai Comunisti di quell'epoca fino ad analizzare, inoltre, alcuni aspetti dei nostri giorni."" -
Report sanità Calabria dopo il piano di rientro
Dopo dieci anni di piano di rientro la riorganizzazione della geografia dei servizi sanitari è stata insufficiente a intercettare i due obiettivi strategici: l'equilibrio economico e l'offerta dei livelli essenziali assistenziali. Il taglio delle risorse professionali e tecnologiche ha impoverito e reso non equa l'offerta sanitaria sulle diverse aree della Regione. Elemento caratterizzante è stato la mancanza di una visione strategica e di una metodologia finalizzate a un recupero di efficacia ed efficienza della filiera sanitaria. Cambiare è possibile mediante un intervento culturale, ai diversi livelli dell'organizzazione, capace di recuperare competenze relazionali e professionali. Tali cambiamenti richiedono un'azione sinergica istituzionale tra funzione politica e struttura commissariale, che attivi e realizzi un'azione di governance del sistema sanitario garantendo un'offerta adeguata a intercettare i livelli essenziali dell'assistenza. -
Quando a partire eravamo noi
È un racconto che, nella forma della rappresentazione teatrale, ripercorre il fenomeno dell'emigrazione italiana dialogando con i diretti protagonisti del tempo. Ci accompagna in questo viaggio una famiglia di emigranti, partita negli ultimi decenni dell'Ottocento dalla piccola comunità calabrese di Castagna per l'America e fatta idealmente ritornare in Italia ai giorni nostri. Attraverso il dialogo finale tra nonno e nipote, rivivremo la loro storia e non sarà difficile rivedere nel nostro presente molto del loro passato. Alla fine del viaggio, nel ripensare ai tanti sacrifici sofferti dagli immigrati italiani, uno dei protagonisti si lascerà andare a una amara considerazione: «Oggi l'Italia è diventata una terra d'immigrazione. Oggi in Italia arrivano molti uomini che, come noi tanti anni fa, cercano una seconda possibilità. Però sembra che molti hanno dimenticato quando a partire eravamo noi""»."" -
Rufina
"Rufina"""" è un romanzo postumo di Giacomo Vigna. È la storia di una bambina che vive in una cittadina italiana e cresce all'interno di una famiglia medio-borghese guardando alla vita con estrema curiosità. La filosofia evocata nel romanzo, emerge prepotentemente con postulati relativi alla concezione sull'uomo. L'uomo è il più intelligente degli altri organismi biologici, ma è il più solo e il più responsabile di tutti; non ha sopra di sé una specie superiore che possa sostenerlo nel bisogno. È padrone di se stesso e di tutto quel che ha intorno in relazione alla sua forza; oltre quel limite, però, è come tutti gli altri viventi. È anche egoista, perché la sua, nei confronti degli altri viventi, non è pietà, né solidarietà: è quel che resta della sua voglia smodata di essere superiore. Tale presunzione, unitamente a quella di poter esercitare la supremazia sugli altri, è un'illusione che può condurre alla perdizione dell'uomo. I suoi eccessi non derivano dall'essere illogici, ma dalla delusione derivata dalla consapevolezza di quella illusione."