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Viola. Una storia autentica tra fiaba e realtà
"Viola"""" è la storia di una donna che trascorre la propria vita tormentandosi nella continua ricerca di se stessa e della madre perduta, riuscendo solo con grande difficoltà e molto tardi a rielaborare l'abbandono che, di fatto, non supererà mai. La storia che la stessa protagonista racconta è molto dura, narrando di sé tra realtà e fantasia avvalendosi di metafore, fiabe e disegni. Trascina così il lettore nel suo vissuto e, quando il racconto diventa troppo drammatico, lo alleggerisce inoltrandosi nella narrazione fantastica. Cinque brevi fiabe, per lettori di tutte le età, sono collocate all'inizio e alla fine del racconto." -
Un treno di parole
Un racconto d'amore e passioni attraverso il vissuto di certi uomini e donne, che della nostra società sono elementi fondanti ma non soli. colti e raccolti durante un viaggio di fine vita che si sgrana tra le bellezze e le emozioni di ciascun protagonista nel mezzo di trasporto più sociale ed economico oltre che più rispettoso della natura: il treno. Le parole sono tante al punto da far intendere che un treno, composto da uno spazio fisico limitato, per quanto grande possa essere, non basta per contenere il racconto di queste vite che hanno interessato il cammino di Luca. Esse occupano lo spazio e ogni molecola di aria racchiusa nelle carrozze viene sostituita da sillabe e lettere. Il potere del luogo del racconto è simile alla magia delle storie raccontate. A partire dall'amore per la propria terra, la stessa che per la prima volta quando si arriva su questo meraviglioso pianeta, dona la concentrazione di ossigeno iniziale che sarà diversa da tutte le altre, comunque finite più o meno ricche di inquinanti antropici di cui ci si potrà nutrire inconsapevolmente durante la permanenza terrestre. E dopo tanti intrecci e passioni declinati in un mare di attualità inquinato e per il quale si trovano soluzioni leggere ed efficaci, si approda al lido dell'Amore, quello sognato, cercato per tutta la vita e mai trovato. -
Vuoti d'aria. Sulle cime del pensiero
La scrittura come movimento interrogante, come rapporto di comunicazione. La scrittura come traccia che insegue ed attende una risposta che non arriva. La scrittura come ricerca infinita, relazione ultima, sofferta... con l'Inavvicinabile. È questo il filo rosso, su cui s'incentra e si dipana il telaio narrativo di Vuoti d'aria, opera prima di Chiara Ortuso, dentro le cui pagine aleggia e viene messa a nudo la radice di un'antica ferita del pensiero occidentale, dove il vissuto etico, lo scavo interiore, viene subordinato e relegato a problema sovrastrutturale. Si tratta di una prova alquanto coraggiosa che incrocia il terreno e le luci di riflettori puntati in molteplici e variegate direzioni: dai temi della libertà, dell'amore, della bellezza, dell'alterità, a quelli del lavoro, dell'alienazione, della solitudine, fino a giungere all'esperienza di quella zona grigia dei giorni taciuti che vibra e compulsa all'interno dei nostri progetti e partecipa degli indugi e delle riprese, delle pause e dei risvegli, delle speranze e delle attese deluse... patrimonio e destino di ogni umana avventura. Alto rimane, pertanto, il senso della posta in gioco del libro, che non vuole essere una affastellata collezione di ragionamenti e divagazioni su alcuni temi culturali della nostra società contemporanea... -
Le terre del sole. Ediz. illustrata
Il volume proposto dal GAL Serre Calabresi - Alta Locride offre una panoramica di un territorio che ha accolto ed affronta quotidianamente la sfida della valorizzazione locale basata su processi di sviluppo altamente partecipati e caratterizzati da un'equilibrata presenza e convivenza delle componenti pubbliche sul territorio. Un volume che fa pensare non solo a quello che è, ma anche a quello che le comunità locali vogliono pensare, immaginare, progettare e vivere insieme nelle Terre del Sole. -
Tele e ragnatele
Chi è Meli? Chi è Lea? Un padre ingegnoso, pronto sempre a inventare, un'araba Fenice che riparte continuamente da zero. La piccola Lea, sua figlia, con il naso spinto sempre all'insù, verso il cielo a sognare, a inseguire le nuvole. Viaggiare, correre sui prati a piedi nudi, disegnare, sono le gioie più grandi che la vita le possa regalare. Ma ad un certo punto i colori si spengono, i tubetti si perdono, i quadri sbiadiscono. Restano solo fotografie con i bordi ingialliti a ricomporre la storia familiare. Tutto quello che è stato, ora, non è più. L'opera si articola come un intreccio su tre piani narrativi: l'attualità della vita professionale di Lea, frequenti flashback con incursioni nella sua infanzia e la descrizione delle oscurità legate alla progressione della malattia del padre. -
Gino Scalise. Ulivo rigoglioso in piena selva
Il 19 ottobre 2014 moriva all'età di 88 anni Luigi Scalise, un uomo che ha scritto un pezzo di storia della comunità di Scandale con la sua vita esemplare di cittadino, lasciando un patrimonio di testimonianze di vita cristiana, di impegno civile e di cultura. Giornalista e scrittore e soprattutto poeta, ha dato un particolare contributo per la crescita umana e civile delle giovani generazioni che, nel tempo, si sono avvicinate alla sua scuola di pensiero. Fin dagli anni giovanili ha fatto parte del Movimento degli Oblati Laici fondato da don Francesco Mottola. Per molti anni presidente dell'Azione Cattolica diocesana, nel 1979 si è prestato alla politica. Eletto sindaco di Scandale ha amministrato il comune con saggezza, grande onestà e grande apertura ai problemi sociali. Questa sua biografia nasce dalla necessità di onorare la sua memoria, di non disperdere il suo patrimonio ideale e di tenere viva la sua testimonianza di vita anche per le future generazioni, mentre è auspicabile l'avvio di un processo diocesano per riconoscere le sue virtù cristiane, nella speranza di ulteriori sviluppi. -
Armonie di pensieri ed emozioni
"La poesia è tra le forme d'arte, probabilmente, quella che più rappresenta l'espressione dell'interiorità umana ed è da sempre stata caratterizzata dal rivestire i versi d'una forma che ne possa far cogliere e assimilare immediatamente i pensieri, i sentimenti e le emozioni che l'hanno generata."""" (Dalla Premessa)" -
Poesie
L'autore ci delizia con i suoi ""Ricordi"""" che si rapportano al presente svestendo il passato - che resta indelebilmente verde. Ogni verso è un quadro di vita vissuta, una scenografia che - come caleidoscopio - vede il bello e mette a nudo l'intimo animo del """"poeta"""". Nella narrazione e nello scorrere dei versi, si nota la verve fantasiosa del crotonese che rivive il passato ed offre al lettore una intensa riflessione per il futuro."" -
Luca Viapiana. Il mazzo. Catalogo della mostra (Local popular museum, Catanzaro, 17 ottobre 2015-17 gennaio 2016)
Da ormai parecchi anni Luca Viapiana, concentrato nel suo studio che guarda Catanzaro abbracciandola, si esercita nella singolare missione di stilare, con l'orgoglio dello scienziato, una ""geografia emotiva"""" della città: tutto ciò con la scusa di produrre un mazzo di carte da gioco, reinvenzione local del famoso Mercante in Fiera. Viapiana ci restituisce una città sognata, sospesa, satura, compiaciuta. La sintesi pittografica è sorprendente per l'equilibrio raggiunto dalle due componenti portate all'estremo: l'approccio puramente pittorico del colore, con sovrapposizioni di giochi di toni, e il grafismo quasi xilografico coniugato ad atmosfere fumettistiche. Local come sua mostra inaugurale decide di dedicarsi a questa straordinaria serie, sviscerandola in tre capitoli. La selezione presenta immagini già iconiche, seppur inedite, perché composte con la stessa vocazione spirituale delle icone antiche. Luca Viapiana ci restituisce una città che non esiste se non nella realtà immaginifica che ogni cittadino può ritrovare in se stesso. Il luogo diventa archetipo, la tipologia leggenda; eppure in ogni singolo attore di questa straordinaria teatralità sembriamo riconoscerci."" -
Sunrise. Il sorriso del sole
Margherita, il suo primo giorno da liceale, si sente persa fra le mura austere dell'edificio scolastico. Per fortuna ci sono i suoi amici: Sofia, Ted e soprattutto Andrea. Catapultata in un nuovo mondo, si trova a dover fare i conti con la parte più intima di sé. È così che le si presenta l'occasione di sorgere dal buio, una delle sue più grandi paure, e lasciarsi finalmente il passato alle spalle. Età di lettura: da 12 anni. -
La siepe dei gelsomini
Una raccolta di poesia dell'autrice. -
Emozioni, nostalgia, profumi di terra natia
I coniugi Franca Ferro e Mario Zangari Del Prato, professionisti in pensione, appartengono a quella buona razza di scrittori che, forti di una valida preparazione culturale classica, riescono, senza ombra di esibizionismo, ad esprimere, quasi come una missione, quel che sentono nell'animo, verso una società, eticamente in declino da decenni! Ancora giovanetti ebbero, entrambi, l'opportunità di impostare e far crescere il loro, sobriamente misurato, sistema di vita, maturando il pensiero a contatto di veri maestri dello scrivere; tanto da divenire loro stessi maestri nel maneggiare la penna: usano la nostra lingua, con arte e come si conviene a chi si è nutrito di larghi studi umanistici! Dalla loro anima calabrese sgorgano, quindi, pensieri profondi e sani sentimenti di idealità e di amore, verso la natura ed il luogo natio, che sono propri dei poeti veri! Sanno, cioè, tramutare, con delicata dolcezza, questi valori, densi di pensiero, in versi vibranti di musicalità e di squisita fattura. E siccome a far vera poesia si è sempre in due - il poeta che crea e scrive, e colui che legge, poi, o ascolta e ricrea col pensiero e con la fantasia - questi miei amici di Spadola dialogano, piacevolmente, col lettore, nei loro versi, ispirati dall'anima, ricca di fede e sprizzante bellezza e splendore di verità, anche quando, a volte, le rime appaiono soffuse di affascinante mestizia. -
C'erano una volta le lucciole... La profezia di Pasolini
Con Pasolini le lucciole acquistano una carica evocativa che non avevano mai conosciuto prima e assumono un significato simbolico, con una forte connotazione politico-culturale: il mondo che precede il primo febbraio del 1975 e quello dopo. L'articolo scritto sul ""Corriere della Sera"""" segna un'epoca e rappresenta un evento che resta nella storia - non solo dell'Italia dei primi anni '70 - perché cambia la visione e l'interpretazione del mondo. Un tempo questi piccoli esseri facevano parte integrante della nostra vita a contatto diretto con la natura. Un tempo, non molto lontano, che per alcuni, non è mai esistito, per altri è un ricordo da cui non è possibile prescindere. Piccoli insetti, come tanti, presenti sul nostro pianeta, di un fascino unico che con il loro brillio, nelle notti di estate, esaltavano lo spirito e stimolavano emozioni di ogni tipo: sogni, immaginazioni, palpitazioni, trepidazioni, sentimenti reconditi."" -
Chi è che bara? In gioco con Umberto Galimberti ed Emanuele Severino, pensatori postmoderni, naturalisti, neo-darwinisti e laicisti
Nel presente libro l’autore include, amplia, approfondisce e puntualizza temi attuali, trattati in due precedenti suoi lavori: Un cammino e Incontri-Scontri. Lungo l’esposizione esamina e critica alcune affermazioni dei pensatori postmoderni più noti, alla luce dei mezzi conoscitivi umani, la ragione, la Scienza, la Storia, e mette in evidenza illogicità, incongruenze e manipolazioni di testi profani e sacri. Una particolare attenzione è rivolta alle eventuali implicazioni negative, materiali e morali, sulla vita della «Comunità democratica multiculturale» di oggi, nella quale, senza possibilità di alternative, dobbiamo vivere, operare, progredire nella libertà, rettamente intesa (sub lege), nel rispetto collaborativo di tutte le culture e della parità di diritti e di doveri. -
Il ritorno (storia di vita)
"... Tommaso, appoggiatosi con le spalle al muro del fabbricato e con il sole in faccia, chiuse un attimo gli occhi... gli ritornarono in mente come in un sogno immagini fugaci, frammenti di viaggi vissuti da piccolo, la visione di una terra diversa piena di colline verdi, piena di odori e colori particolari, la ripartenza di nuovo per l'America, il ritorno ancora in Italia ... il fastidioso rumore del treno, il fumo della locomotiva che entrava dai finestrini e gli faceva bruciare gli occhi, le enormi navi, un nome curioso """"Conte Rosso"""", la confusione della gente, bambini che si lamentavano tutto intorno, l'immenso mare e il grande abbraccio d'amore della mamma """"... era una giornata di pioggia costante e si sentivano i boati dell'artiglieria ...""""." -
Il diario di guerra di Marco Marozzo 1940 - 1942
Un percorso fatto da mille sfaccettature umane ed emotive che fanno del protagonista il simbolo di una gioventù, proiettata in un futuro dove uno spiraglio di luce fa capolino al buio nel tunnel del secondo conflitto mondiale. Ben inserito in un contesto sociale, umano, fatto di tradizioni e di una quotidianità umile, semplice, il racconto mette a confronto due mondi, quello verde, della natura, della campagna e quello blu, del mare, due paesaggi, due sogni che si confondono e liberano la fantasia, la libertà. Questo diario di bordo così attento e preciso, è un tuffo nelle strategie militari, quasi riflette il tumulto dell'animo di Marco Marozzo, e nel mare se ne avverte il riverbero che attenua e placa il fragore drammatico delle azioni di guerra. Sono le motivazioni e gli ideali che lo sorreggono e si incarnano nel suo animo e temprano la sua figura e la ingigantiscono. L'ambiente di campagna riflette i valori di una vita legati alla terra, alla famiglia, in cui trovano spazio i passi di una scuola che cerca di sconfiggere l'analfabetismo imperante e illumina una gioventù, piena di tanti sogni, in cui tutto è incerto, il futuro, la vita stessa, ma serpeggia la speranza, sostenuta dalla fede, in un mondo senza guerra. Il fragore e i colori scuri sono attenuati e resi più dolci proprio dal desiderio e dalla speranza del focolare domestico, in cui la mamma e la promessa sposa aspettano il suo ritorno. Presentazione di Franco Frangella. -
Lettere nella polvere
È la storia di un amore particolarmente intenso, ambientata negli anni '30-'40 del '900, tra un distinto giovinetto e una giovine nobildonna, fascinosa, attraente e indipendente. L'egante gentiluomo è un possidente, di antica casata, tombeur de femmes, ufficiale che nutre mille sogni ed è un romantico idealista. Egli soccomberà sotto il giogo della convenzione, lasciando la demoiselle nello sconforto più totale. Ella àncora, pria e poscia, a lettere ampollose le emozioni che recano racconti di gioie e di dolori, che evidenziano impronte di lacrime e fanno riecheggiare sospiri struggenti e passione travolgente. Tali missive furono custodite, in una abbandonata cantina, dalla polvere perché fossero ritrovate e raccontate. -
L' estasi dell'utopia. Una pioggia di papaveri rossi
Prefazione di Pasqualino Pandullo. -
Il vento scorre. Laboratorio Scrittura creativa. Centro salute mentale Lamezia Terme
"Cosa spinge un gruppo di ragazze ad incontrarsi ogni martedì per raccontare ricordi e fantasie? È il bisogno di stare insieme e condividere emozioni e sentimenti. È il bisogno di scrivere per ricordare e raccontare, per scoprire se stesse e per accettarsi. Si racconta che """"chi vive di fantasia perde la via"""", che la fantasia è """"come la follia"""", che la fantasia è """"come la poesia"""". Si racconta di """"come uscire dal fiume della solitudine arrampicandosi sulle sue sponde"""". Si racconta del """"vento che soffia e sconvolge pensieri e capelli"""", ma a questo vento, mentre il tempo scorre, le ragazze affidano non solo i loro sogni, ma anche queste pagine perché le trasporti qua e là. Questo libro è il risultato del progetto di Riabilitazione Psichiatrica """"Il Racconto che cura"""", che ho realizzato nel Laboratorio di Scrittura Creativa attivato presso il Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, diretto dalla Dr.ssa Rosina Manfredi. La scrittura è sempre stata considerata una forma di cura, capace di liberare dalle tensioni e dalle ansie, uno strumento per uscire dal guscio di isolamento che spesso imprigiona i pazienti psichiatrici. Questo lavoro è nato con lo scopo di dare la possibilità di raccontarsi a chi vive situazioni segnate da forti difficoltà. Il mio compito è stato quello di """"cercatore di ricordi"""", di raccogliere storie e di aiutare a scoprirne il senso"""" (Le autrici). Presentazioni di Giuseppe Perri e Riccardo Fatarella." -
Il portico della luna
Carlo Francesco Maria Mauro, amatissimo figlio dell'autrice, è il destinatario di queste poesie. Nato a Lamezia terme il 16 gennaio 1962, ha conseguito la maturità classica e si è laureato alla facoltà di legge dell'Università ""La Sapienza"""" di Roma con un'apprezzata tesi sul leasing. Avvocato penalista, ha frequentato per diversi anni la cattedra diretta dal professore Franco Coppi che gli ha dato un'ottima impostazione professionale. Cassazionista attento e ottimo ragionatore, ha esercitato a Lamezia Terme e Roma fino a quando non è stato colpito da una malattia rara aggressiva e incurabile che ha stroncato la sua giovane vita con tutti i progetti per il suo futuro esistenziale e professionale. Appassionato di immersioni subacquee, faceva parte del Diving di Roma, dove aveva conseguito il brevetto di istruttore. Esperto di fotografia, ha realizzato un ricchissimo archivio di artistiche e suggestive immagini ricavate dall'osservazione diretta di flora, fauna e varia umanità dei tanti paesi che ha visitato. Per la nobiltà dei suoi intenti, per l'eleganza dei suoi modi e per la sua grande umanità ha lasciato un vuoto incolmabile e tanto rimpianto nella vita di tutti noi.""