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Un amore senile e altre spezie
"Un amore senile e altre spezie"""" è un ritratto in versi di un uomo il cui bilancio esistenziale nel declinare dei suoi giorni e nell'incedere dell'ombra è vivificato dal miracolo di un ultimo amore, quasi insperato, capace di trasformare la senilità in un tempo felice di trepide attese." -
San Sebastiano 1908
Partendo dalla cascina di San Sebastiano, dove Cesare Pavese è nato nel 1908, Arnaldo Colombo ci accompagna in uno straordinario percorso letterario ed esistenziale tra memoria e affetti. Intrecciando parole e versi di Pavese con ritagli di vita e umori della storia, l'autore costruisce una ""biografia letteraria"""" di uno tra i più importanti scrittori e uomini di cultura del Novecento."" -
Nel tempo
In un ordine cronologico non rigoroso , ""Nel tempo"""" raccoglie testi poetici scritti in un arco di circa trentacinque anni. È un lungo e fugace battito del sangue che attraversa anni distanti e diversi tra loro, """"nel tempo"""", appunto, nel suo fluire. Nella vita."" -
Sogni
Dantista, critico e poeta svizzero tra i più importanti, Remo Fasani in ""Sogni"""" affronta la trascrizione poetica del sogno. Lavoro arduo risolto con la costruzione di un libro che vede in apertura il poemetto """"Na in scendra"""" (Andare in cenere), scritto successivamente alle poesie di Sogni: un ulteriore connotato del dedalo in cui inizio e fine si inseguono verso il centro della poesia, unica mèta possibile tra visione e realtà."" -
Che sia speranza
"Che sia speranza"""" è un racconto in prima persona, un fluire senza fine di pensieri che mai hanno sapore di cose perdute, perché sono realtà di un vissuto che si pone in una dimensione sospesa di attesa. Un'attesa intensissima e senza tempo che si fa realtà nuova, sublimata alla fonte inesauribile della poesia, poiché speranza è l'universalità stessa dello Spirito quando avvolge le anime e ne fa atomi di luce all'andare." -
Luoghi abitati
L'esordio poetico di Maria Tosca Finazzi deriva dalle compressioni e dalle introiezioni di un'attività insistita e appassionata di lettura, tra gli echi coltivati della recensione professionale o dell'intervista; e la qualità d'abbandono emotivo della lettrice empatica. Tra interni, gatti, assenze/presenze amorose e variazioni di luce, (con un Rilke amatissimo e appena appena riaccennato in filigrana) ci proietta a poco a poco nel vortice di un'interiorità che sa mirabilmente intrecciare incubo e sogno, realtà e visione. -
Il sogno di un'ombra
Nella convincente ed efficace condivisione tra espressione artistica e individualità, con II sogno di un'ombra Adriana Casartelli porge al lettore l'esito di un lavoro ""centellinato"""" in cui cultura e sentimento si incontrano con armoniosa sintonia. Qui i più diversi argomenti (dal tema della separazione all'indifferenza della quotidianità, fino a raffinate riflessioni filosofiche) sono affrontati con il rispetto e l'eco di una parola tanto incisiva quanto coinvolgente, in un viaggio esistenziale attraversato dalla passione vitale, dal dolore, dall'oblio della solitudine, dalla mèta del sogno. Ed è un linguaggio levigato e musicale, ricco di immagini folgoranti che in pochi versi ci raccontano un mondo, una vita, una storia."" -
Il paradiso delle nevi
In questo libro sono raccolti e ordinati cronologicamente i testi che l'autore ha elaborato partendo dai frammenti di Saffo, e l'esito conferma la dote di Barricelli di saper trattenere le unicità propositive dell'essenza del testo originario per restituire al lettore l'autenticità di una parola lirica assolutamente straaordinaria. Qui l'intuito del poeta si sovrappone all'anima della parola, realizzando quello ""splendido esempio di un classicismo autentico e vitale"""" stigmatizzato ancora una volta in modo esemplare da Giorgio Barberi Squarotti."" -
Un' amore con l'apostrofo
Questo libro racconta una breve ma intensa storia nata, all'improvviso, leggendo Rimbaud, un ""dialogo in versi"""" che conduce un uomo ad accettare, e forse capire, il ruolo paritario e libero della sua giovane compagna fino ad imporre ad un amore un femminile apostrofo."" -
In punta di matita
Con ""In punta di matita"""" Giuseppe Testa riesce a restituire la grazia di un colloquio che spazia nel tempo e nelle occasioni dell'esistenza. Pagina dopo pagina si rinnova un gesto di contatto estetico e intellettivo tra scrittore e lettore che assume i contorni di una quotidiana complicità nella condivisione della vita."" -
Villa Elisabetta. Tre storie
Carla Porta Musa è certamente la scrittrice che, nel mondo, ha superato ogni confronto con il tempo: dopo i primi successi della metà del secolo scorso (il suo romanzo ""Virginia 1880"""" fu pubblicato da Mondadori nella Collana """"Medusa""""), aveva 103 anni quando nel 2005 è uscito """"La ribella incatenata"""", da cui prendono il via le storie qui narrate. Questo libro completa una trilogia scritta tra i suoi 103 e 106 anni."" -
Nessuno è solo
Nel mondo di Mariagabriella Corona ci sono luoghi della mente e del cuore in cui lo spazio esistenziale si dilata, cerca il sogno e si affranca dal tempo della quotidianità per accogliere altre dimensioni, dove appunto ""nessuno è solo"""" e la vita ha il tono e i colori dell'oggi."" -
Il difficile indugio
"Il poiein della Scalfaro, rivisitato come rito poetico, si fa latore di bellezza, di conciliazione, di pacificazione, di verità, gioiosamente arreso all'esigenza di significare, di salvare, di rendere vivo e duraturo tutto ciò che non impoverisce lo sguardo nella relazione di ascolto supremamente attento al respiro del reale e di vicinanza patente all'ontologico limite dell'esserci."""" (Dalla nota di Merys Rizzo)." -
Le rêve, le corps, le visage. Amedeo Modigliani
Un saggio che esplora l'universo artistico di Modigliani in rapporto anche alle vicende sentimentali e tormentate della dimensione umana del grande pittore del Novecento. -
L' inesistenza
"La poesia di Francesco Marani è un magnifico esempio della reinvenzione della lirica in veemente contraddizione con le attenzioni, oggi, per gli argomenti minimali, la conversazione, la comunicazione quotidiana. Marani indaga i suoi giorni, le sue scoperte e le sue visioni delle stagioni e delle montagne solitarie ed eccelse, fra emozione di grazia del ciclo e consapevolezza della inadeguatezza a comprendere fino in fondo il significato dell'essere, materia e anima."""" (Giorgio Bàrberi Squarotti)" -
Gli occhi della materia
Sei anni dopo ""Inventario"""", titolo volutamente neutro e metalinguistico, """"Gli occhi della materia"""" si propone e impone con un titolo filosofico e allusivo al centro del libro, ad un tempo concreto e metamorfico."" -
Perso nel mio paese
Se c'è, come deve esserci, oggi più che mai, un punto di contatto per cosi dire naturale fra poesia e prosa narrativa; fra io che s'interroga sulla propria liceità esistenziale non meno che pronominale e sul suo voler essere plurale, antinarciso; fra fittissima capacità di auscultazione interiore e istinto dialogico; fra straniamento del soggetto e spazio antropologico del racconto: ebbene, questo ""Perso nel mio paese"""" del giornalista culturale e narratore Pier Damiano Ori realizza in felice scioltezza linguistica, prosodica e argomentativa proprio questo cortocircuito, necessario si, ma mai troppo in concreto perseguito, entro una letteratura come la nostra, che pretende tassonomie fortemente storicizzate sul lato critico; e che rimane altrettanto fortemente petrarchista, su quello poetico."" -
Canti dello specchio bifronte
Un canzoniere e un ""poemetto di monologhi"""": ecco il bifrontismo messo in scena da questi """"Canti"""", terzo capitolo, dopo """"Il boomerang non torna"""" (2003) e """"Orizzonti della clessidra distesa"""" (2005), di una tetralogia degli """"oggetti anomali"""". In fondo qui si descrive il paradosso di chi allo specchio scorge di sé, accanto alla figura riflessa che si attende di trovare, una figura discordante che non gli appartiene. Se a uno sguardo iniziale emergono due mondi, si precisano poi due volti dello stesso mondo. Dunque non fronte e retro, diritto e rovescio che si escludono a vicenda (vedere l'uno significa non vedere l'altro) ma due immagini accostate, che pur stridendo nella loro vicinanza di estranee sono di fatto allacciate. Perché il mondo è uno. Cosi, in una prima versione il canto tesse un dialogo-desiderio di ascesa e unione mistica con l'Altro. Protagonista una voce che attratta dalla fisicità delle cose aspira tuttavia a un Oltre: il giardino felice vagheggiato con l'Altro è il surrogato di uno Spazio e di un Tempo finalmente pacificati. A latere, in una specularità di segno opposto, il canto sale come grido, invettiva, umiliazione (infetta o patita) di voci disperse: una pluralità che non si fa coro, che abita una subterritorialità frantumata e alla deriva, aspra e fatale, squarciata dalla violenza. La voce che si modula verso l'""""alto"""", nella specchio della propria eco coglie infine altre voci, di forza contraria ma innegabilmente pili reali."" -
È stato un nulla
Agostino Bonalumi (1935) è tra i più importanti e significativi pittori dell'arte italiana del secondo Novecento, compagno di strada di Fontana, Castellani, Manzoni. A fianco della sua attività artistica, ha pubblicato nel tempo alcune raffinate plaquettes di poesia. -
Più miti specchi
Un libro di poesia non gridata, che è anche un'educazione sentimentale alla vita.