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Isole
"Isole"""", scrive Nicola Vacca, """"si legge tutto d'un fiato come un breviario laico che dischiude orizzonti sulla parola che infiamma gli istanti. Nel conforto del dubbio, il poeta trova la forza per interrogare le debolezze umane""""." -
La distanza
Opera, distillata tra parole e immagini nel tempo, ""La distanza"""" è l'esito di una poesia rara che dà vita alla memoria, un discorso in cui fine e inizio si uniscono. Con la struttura fascinosa e controllata che sempre contraddistingue il suo lavoro, Giuseppe Rosato ci dona un regesto esistenziale dove l'intima presenza dell'amore di una vita diviene condivisione estetica con il lettore. Qui lo sguardo è rivolto a ciò che nell'amare non può sfiorire: cosi il poeta allontana lievemente da sé il senso del vuoto ineffabile, perché se la memoria è un luogo, o forse un tempo allora davvero nella perdita non può esserci distacco, ma soltanto una distanza o un'anomalia del tempo; un sussurro del pensiero che, con la grazia della poesia, disvela le tracce di un'unica via in cui approdo e mèta si confondono."" -
Paesaggio musicale
Alla sua terza prova letteraria, Angela Bucco affronta con notevole maturità espressiva un tema emblematico quale quello del ""paesaggio"""", tema eminentemente figurativo che qui si sposa a quello della """"musica"""", nella ricerca di armonia e melodia. Prefazione di Vincenzo Guarracino."" -
Bisestile
Libro intessuto da una trama dolente e implosiva, questa raccolta di momenti estremi dell'esistenza si accende pagina dopo pagina nel segno di una continua conoscenza e ri-conoscenza del senso della ""perdita"""", che dall'autore si trasmette al lettore con necessità contagiosa. In uno spazio di tempo che va da settembre al febbraio di un anno bisestile e funesto, Alessandro Riccioni compone un proprio diario affettivo sospeso tra le parole sul profilo di un vuoto incolmabile, superando sentimento e emozione, per disvelare un legame inquieto e a volte conflittuale, ma sempre fortissimo, con la figura del padre. Ed è ancora la parola a mostrarsi come valore fondante della vita e di ciò che resta: la parola originaria e tramandata, che dal padre arriva al figlio in uno scambio continuo di radici, odori, voci e paesaggi dell'anima."" -
L' ultima notte del pettirosso
"E allora chi è quest'altro a cui ci viene chiesto di sopravvivere smascherandone le intenzioni? Ecco la domanda a cui vorrei poter rispondere, la vera ragione per la quale sono giunto fin qui. La sofferenza dell'altro è qualcosa che non ci appartiene, semplicemente - ma anche terribilmente perché ci sfugge, perché ignoriamo il lato oscuro e profondo del mondo in cui disperatamente egli abita da confinato, da braccato, da sregolato. L'ironia che gioca col destino e con la fugacità della ragione non toglie il sorriso, ma per questa via ne attenua la gioia e rende ognuno pericolosamente straniero a se stesso.""""" -
Riviera dello sguardo
Quella di Giovanni Cocuzza è una parola poetica inusuale e ricca di grazia, una voce d'antan che qui raggiunge tutta la sua maturità espressiva. -
Cronaca di un amore annunciato
Poeta, pittore, drammaturgo, attore, regista, Antonio Caldarella (1959-2009) ci ha lasciato un nutrito patrimonio artistico-letterario, che spazia dalla poesia ai racconti, al teatro. Questa ""Cronaca di un amore annunciato"""" è la prima tappa di un progetto culturale ad ampio respiro, che prevede la pubblicazione delle molte opere inedite."" -
Il tempo delle piante
Uno straordinario viaggio nel mondo della natura e dei sentimenti, tra poesia e armonia delle parole. -
Il caso e la ragione
Dopo di ""Aria di ventura"""" (2005), con """"Il caso e la ragione"""" Daniela Pericone mostra l'esito raffinato e sovrastante di una parola poetica capace di coniugare le interrogazioni dell'esistenza alla levità di uno sguardo ironico e sospeso nel giudizio. Qui lo sguardo si schiude tra """"nuvole basse"""" e orme di inseguite nostalgie di senso e di emozioni."" -
Di là da spiragli silvani. Topologia e tropologia di anima morosa e memore
Fabio Porchi, con passo metodicamente ariostesco, si aggira tra i classici della nostra cultura, non così involgarita come alcuni vorrebbero credere o far credere; sul tramite di una testimonianza recente e di un antefatto preterintenzionale, i grandi libri vengono raggiunti e posti in reciproco colloquio, con fantasia rigorosa: per selve e boscherecci labirinti, il cammino è arduo ma non aspro. -
Tra.dis.co trame di disprezzo coerente e licantropo
Tra.di.sco è un libro di labirinti, di voci che si accendono e si nutrono della verità che quelle voci ci porgono. Opera tanto complessa e ctonia quanto straordinariamente armonica, dedicata ad un poeta similmente extra ordinario come Ottiero Ottieri, queste trame di disprezzo coerente e licantropo ci accompagnano con levità dove inizio e fine, eros e bellezza, sogno e parola si uniscono nel cuore dell'arte poetica. -
Falso plurale
"La poesia di Francesco Marani è un magnifico esempio della reinvenzione della lirica in veemente contraddizione con le attenzioni, oggi, per gli argomenti minimali, la conversazione, la comunicazione quotidiana. Marani indaga i suoi giorni, le sue scoperte e le sue visioni delle stagioni e delle montagne solitarie ed eccelse, fra emozione di grazia del cielo e consapevolezza della inadeguatezza a comprendere fino in fondo il significato dell'essere, materia e anima."""" (Giorgio Bàrberi Squarotti)" -
Finestre
"Finestre"""". Lascia immaginare una veduta. Suggerisce una corrente d'aria. E l'aria suggerisce leggerezza, volo. E leggerezza, volo sembrano essere la mèta di questa poesia dove il poeta non è più il protagonista della vicenda, ma semplice strumento tra la parola e il mondo ch'essa evoca. Con una nota di Rosario Molina." -
Su immota terra
Un filo visibile nell'ascolto delle parole lega le poesie di Su immota terra alle precedenti, e tra loro diverse, opere di Fausto Maria Pico. Se, come indicato da Ernestina Pellegrini, Il respiro ritratto trovava ""nella sua natura potentemente concettuale e filosofica"""" le strade di un dialogo sempre fortemente evocativo del proprio essere dentro il mondo, e Biglie di mercurio proponeva l'eco di due monologhi paralleli che non divenivano però mai colloquio, in queste pagine l'impronta del """"dire"""" si deposita sulla memoria e sul resoconto di un tempo che è insieme presente e trascorso; ma non fuggito, né perduto. Un tempo legato alle radici forti e terragne di una nostalgia dell'esistenza, di una """"parola che non definisce"""" perché continua a vivere """"nel silenzio dei nomi delle cose""""."" -
Penultimi fuochi
L'incarnazione dei classici nel quotidiano che caratterizza queste poesie coinvolge anche il lettore, gli trasmette tutto il fascino del Mediterraneo e dell'Oriente, il fascino delle grandi madri feconde e profane, del trionfo dei corpi immortali, scolpiti di proporzioni perfette nell'arte e nel mito: tutto ciò che è importante, insomma, nella vita e nella morte. -
In dies. Di giorno in giorno. Parva carminum fragmenta
Amalia De Luca non si sottrae al confronto con le trasformazioni epocali, riuscendo a inscrivere la cifra della propria riconoscibilità nell'esito di una poesia intesa come sguardo tra sé e il mondo. Come in un'antica lapide, la sua poesia oltrepassa l'epifania del tempo in un perenne e quotidiano confronto con il mistero del dire e del pensare. -
La neve rubata
Canzoniere bipartito: Presenze è una teoria in cui la neve allittera con il nespolo e da ""rubata"""" diviene """"Che-rubina"""", ovvero cherubico rimpianto, inverandosi in categoria sparente, inventandosi in etimologia impossibile; Godot è una sorta di catechesi di cicale, giaculatoria nell'enigma della fede. La parola """"poesia"""" fa da cerniera tra le due valve del dittico: dalle """"vaghe presenze"""" del sognare e del morire all'onnipresenza di un Tu quasi ossessivo in cui si fa captato e optato mistero la cellula musical-concreta del """"Re"""", già imposto in chiave nell'ouverture. Una tensione escatologica domina la corporeità: la consumazione è consumai al io di """"un angelo di carne""""? Questa settima esperienza letteraria dell'autrice rassegna una sorta di teo-mitologia, su base comunque umanissima."" -
Se la parola è un atto
Titolo ardito, dotto e pure semplice, per l'organica sequenza poematica che qui si presenta. Una hmrntire che sembra alludere alla filosofia analitica degli ""atti linguistici"""" riscatta il proprio valore di sintesi creativa e si fa capace di dire raffinatamente la corporeità: dalla stanchezza morbida dell'adulto alle vive mozioni dell'infanzia fino allo stupore dei primordi. E questo l'""""entusiasmo immorale?"""" Da ripensare acerbamente in tale prospettiva è la risalita di precise figure o figurazioni mitiche come luoghi del destino individuale, ovvero del corpo-paesaggio: il canto delle sirene """"esploso"""" dall'inezia, il Getsemani attratto in meleto pseudo-edenico, il Cancro come costellazione anomala che allude alla sapienza di Sileno sono alcuni esempi di questa settima esperienza mito-poietica dell'autrice."" -
Traduzioni. Testi originali con traduzione a fronte
L'atto del tradurre accompagna da sempre la scrittura di Carlo Franzini, ne è stato parte integrante in quel laboratorio della parola, pensata e scritta, indispensabile ad ogni poeta vero. In questo libro Franzini raccoglie traduzioni inedite insieme ad altre già apparse in volumi o riviste letterarie: da Orazio alla Dickinson, da Jiménez a T. S. Eliot, da Char a Lorca. Un ampio e diversificato orizzonte poetico e linguistico in cui si completa il mosaico di un lungo percorso intellettuale e lirico dall'esito straordinario, che qui si manifesta interamente, mostrando una cifra poetica tanto esatta quanto in perfetta sintonia tra la scrittura in proprio e la traduzione; senza ""differenze o gerarchie"""", come sosteneva Giorgio Caproni."" -
Il tuo nome è un'isola
A dispetto di giorni che trascorrono maldestri e assopiti, senza il conforto d'un segno o d'un tangibile ""ritorno"""", al ritmo del tempo canonico dei calendari, e a dispetto di feroci inverni che possono - eccome! - agguantarci e avvolgerci in diafani e quanto mai insidiosi vuoti del cuore, la poesia di Nicoletta Fazio si divincola dalle ingombranti trappole delle cupe stagioni e dalle contratture dell'anima. E questa una raccolta di agnizioni, d'incontri reali o solo immaginati ma non per questo meno veri all'interno del discorso poetico; una raccolta dove s'accalcano i """"Tu"""" in una compagine di nomi e vólti, consapevoli depositari di un tempo che è stato e che è possibile sia ancora nello spazio indefinibile di crepuscoli e di """"intermittenze"""", o raccogliendo e decriptando tracce e codici di comunicazione inusuali ma al contempo intimi, familiari.""