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Postille a Derrida
Un testo fondamentale su Jacques Derrida (1930-2004), uscito esattamente 30 anni fa, proprio alla vigilia del passaggio di Ferraris dal relativismo ermeneutico al “nuovo realismo”. Con Derrida, Ferraris ha intrattenuto un rapporto di ricerca e amicizia, e in questo volume ricostruiva il periplo teorico del maestro, nonché del dibattito che, da un trentennio circa, aveva luogo intorno all’idea di decostruzione, discutendone gli aspetti teoricamente salienti ma anche documentandoli attraverso le indispensabili pezze d’appoggio bio-bibliografiche. Un volume che non ha mai cessato di essere richiesto da studenti e studiosi, e che si è deciso oggi di pubblicare in una nuova edizione arricchita da una prefazione originale dello stesso Ferraris. -
Nietzsche e le scienze
In questo libro sono raccolte le lezioni che Francesco Moiso tenne nell'anno accademico 1998-1999 all'Università Statale di Milano, dove Friedrich Nietzsche viene fatto dialogare con i più importanti esponenti delle scienze del suo tempo, chimici, biologi, fisici, medici. Ne emerge un'inedita figura di Nietzsche ""filosofo della natura"""", originale interprete del procedimento morfologico goethiano, nonché epistemologo eterodosso formatosi nel dibattito sull'eredità del criticismo kantiano. Con un saggio di Carlo Gentili, che aggiorna il quadro degli studi su Nietzsche come filosofo della natura."" -
Volontà d'amore. L'estremo comando della volontà di potenza
Pensato come «la 'naturale' continuazione di Vertigini della ragione», ossia come l'approfondimento del legame che unisce il pensiero di Schelling e Nietzsche, là indagato più sul piano dei confini e degli esiti della razionalità moderna e qui invece trattato a partire dalla dinamica della natura da cui tutto origina e segue, Volontà d'amore mette a fuoco l'Amore che comanda e attiva quella dinamica nel suo imprescindibile nesso con la Volontà. Attraverso un percorso ascrivibile a una particolare forma di filosofia della natura, questo libro dà continuità e solidità a quel plesso teorico rinvenuto attorno all'asse Schelling-Nietzsche-Heidegger capace di dar conto della crisi del razionalismo moderno - conservando però tutte quelle risorse utili ad attraversare e superare le derive postmoderne nella direzione di una forma di 'filosofia positiva' - e di offrire l'occasione per un ripensamento delle nuove forme di relazione per le società secolarizzate. -
Il casco di sughero. Gli italiani alla conquista dell'Africa
Dapprima l'ultima arrivata nel concerto delle nazioni alla ricerca di un ruolo di comprimaria fra le grandi potenze, quindi il posto al sole per dare terra e lavoro a una popolazione in tumultuosa crescita, infine le velleità revansciste e imperiali del fascismo. Sono tre fasi della storia coloniale italiana impersonate rispettivamente da Francesco Crispi, Giovanni Giolitti, Benito Mussolini. La prima finisce con una disfatta epocale, la seconda con una colonizzazione incompiuta, la terza nel baratro della seconda guerra mondiale. Poi il paese devastato dal conflitto deve rinunciare ai suoi territori oltremare, offre una prova di buona volontà guidando la Somalia verso l'indipendenza, ma soprattutto cerca di vederci chiaro. Scopre un'amara verità, le guerre coloniali e le occupazioni smentiscono una volta ancora il mito dell'innocenza italiana. Altro che faccetta nera e bel suol d'amore: esecuzioni sommarie, spietate rappresaglie, uso di armi chimiche. Postfazione di Angelo Ferrari. -
Lusso comune. L'immaginario politico della Comune di Parigi
Per quanto sconfitta e conclusasi in una triste tragedia, la Comune di Parigi del 1871 diede voce a un possibile che si è impresso per sempre nella memoria storica: è concepibile una vita senza rapporti di servitù e sfruttamento, senza il dominio esclusivo del denaro, senza Stato e senza capitale? Con tutti i limiti e le contraddizioni che hanno contribuito alla loro sconfitta, gli uomini e le donne della Comune tentarono di dissolvere le strutture burocratiche dello Stato-nazione centralizzato. Ciò che sembrava fantasma e immagine di sogno si mostrava invece come utopia concreta. La Comune realizzò una riorganizzazione della vita quotidiana, nella sua pratica sociale, molto più rilevante di qualsiasi atto di governo: in tal senso essa è l'indicazione di uno stile di vita: «Estendere la dimensione estetica alla vita quotidiana, come richiesto sotto la Comune dalla Federazione degli Artisti, non solo rende l'arte accessibile a tutti, ma la rende anche parte integrale di qualsiasi processo creativo. Si crea una nuova relazione sensibile con i materiali - la loro consistenza, densità, malleabilità, resistenza - e con i processi lavorativi propri di ciascuno, con le tappe necessarie per la loro realizzazione e, d'altro lato, con la nuova riproduzione delle abilità di chi vi ha partecipato» (Ross). Il lusso comune è una riconfigurazione della vita quotidiana in cui - al di là di ogni separazione di classe - l'arte e la pratica del lavoro si fondono in una nuova unità vitale, in un gioco armonico. -
L'altra rivoluzione. Dal Sessantotto al femminismo
Gli studi sul movimento femminista italiano presentano ancora molte lacune, e questo volume ne colma una fondamentale: quella della comparsa del femminismo della cosiddetta “seconda ondata” (quello degli anni Settanta) da uno dei luoghi simbolo del Sessantotto studentesco (la facoltà di Sociologia di Trento). È la storia di un’altra rivoluzione e, al contempo, di una rivoluzione altra, quella delle donne. Un lavoro di ricerca che mette in dialogo la storia delle donne e la sociologia dei movimenti sociali, in cui la vicenda locale viene costantemente posta in relazione al più ampio quadro italiano, con un ricco e inedito corpus di documenti e le interviste condotte con le protagoniste. Ma anche un racconto di grande vivacità, capace di rivolgersi a un pubblico non solo specialistico.Gli studi sul movimento femminista italiano presentano ancora molte lacune, e questo volume ne colma una fondamentale: quella della comparsa del femminismo della cosiddetta “seconda ondata” (quello degli anni Settanta) da uno dei luoghi simbolo del Sessantotto studentesco (la facoltà di Sociologia di Trento). È la storia di un’altra rivoluzione e, al contempo, di una rivoluzione altra, quella delle donne. Un lavoro di ricerca che mette in dialogo la storia delle donne e la sociologia dei movimenti sociali, in cui la vicenda locale viene costantemente posta in relazione al più ampio quadro italiano, con un ricco e inedito corpus di documenti e le interviste condotte con le protagoniste. E al contempo un racconto di grande vivacità, che restituisce pienamente l'atmosfera di quegli anni attraversati da grandi passioni. -
Il silenzio dell'amianto
La nocività dell'amianto per la salute umana è ormai un dato di fatto assodato, che ha portato al bando di produzione e utilizzo in Italia e in molti altri paesi. Ma molto resta da raccontare dal punto di vista delle vittime, e questo libro-inchiesta rappresenta il contributo più ricco e completo mai realizzato in proposito. Viene fatta luce sulle dinamiche economiche e scientifiche del business dell'amianto su scala mondiale, per poi documentare in modo esaustivo le principali vicende italiane (Casale Monferrato, Broni, Taranto...) che hanno provocato tremende tragedie umane, le cui conseguenze non sono affatto concluse. Particolare attenzione è dedicata al versante giudiziario di queste vicende, portando alla luce anche con documenti inediti, gli intrecci perversi tra scienza, giurisprudenza e interessi economici, che finiscono per rendere le vittime del lavoro sempre meno visibili. -
Nel tempo delle catastrofi. Resistere alla barbarie a venire
"La temperatura sale, i ghiacci si sciolgono, montano i livelli del mare. Il riscaldamento globale impone la sua minaccia su tutti i viventi, umani e non-umani. Gaia ha fatto intrusione, ed è qui per restare. E mentre il clima muta e gli ecosistemi si degradano, crescono le diseguaglianze sociali e dilaga l'autoritarismo. È a New Orleans, nell'uragano Katrina e nella risposta politica che fu offerta a quell'evento catastrofico, che Isabelle Stengers c'invita a scorgere i segni della barbarie a venire. Non sarà lo Stato a garantirci un futuro abitabile, né alcun """"capitalismo verde"""" ci salverà, e neppure la Scienza, oggi, sembra in grado di offrire soluzioni. Ma denunciare non è più sufficiente. Si tratta, invece, di cercare le risorse per cominciare a nutrire - qui e ora - i germi di un futuro diverso da quello a cui lo stato di cose presente pare inesorabilmente destinarci. I movimenti che hanno lottato contro l'introduzione delle colture OGM sul suolo europeo, le pratiche sperimentali degli scienziati che si ribellano all'«economia della conoscenza», le invenzioni degli informatici che resistono all'appropriazione capitalistica del proprio sapere - sono solo alcuni degli esempi discussi da Stengers nelle pagine di questo libro. Nessuno di essi potrebbe oggi offrirci, beninteso, garanzie di portata generale; il bagaglio d'esperienze che essi custodiscono, tuttavia, rappresenta un contributo prezioso per chi voglia impegnarsi nella costruzione di un futuro che non sia barbaro.""""" -
Ragioni comuni. Culture e religioni in trasformazione
Se il XX secolo si era confrontato con ateismo e secolarizzazione, sulla base della tradizione giudeo-cristiana, questo primo scorcio del XXI secolo affronta la sfida inedita dell'intreccio tra appartenenze culturali e religiose differenti entro una sfera pubblica condivisa. Questa forma inedita d'interconnessione determina nuovi interrogativi su diversi piani (filosofico, politico, estetico, sociologico, politico) alla ricerca di interpretazioni inedite delle tradizioni di pensiero e dei conseguenti stili di vita. Tradizione vuole dire affermazione del già stato, ripetizione di costumi, oppure significa trasmissione vitale di ciò che è prezioso per vivere umanamente e che dunque implica continui cambiamenti? Il volume, che raccoglie i frutti di un lavoro di ricerca pluriennale, sostenuto dall'Università di Trieste e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, scommette sulla seconda ipotesi e, per avvalorarla, propone i contributi di studiosi attenti a esperienze umane in via di trasformazione. -
Sulla sindrome identitaria. Nuovi razzismi e cittadinanza attiva
Il volume presenta i risultati di due ricerche tra loro collegate, svolte tra il 2018 e il 2020, nell'ambito delle attività della Fondazione per la critica sociale. La prima, condotta da Cristina Vincenzo e Renato Foschi, è un'analisi di psicologia sociale, mediante lo strumento di questionari diffusi a livello nazionale, intorno alle forme della xenofobia e del razzismo «vecchio stile», cioè ideologicamente strutturato, nei suoi rapporti con il rifiuto dell'altro nelle sue modalità oggi meno evidenti e implicite, per così dire più discrete. La seconda, condotta da Anna Simone e Alberto De Nicola, si concentra sulla città di Roma: è un'inchiesta di taglio sociologico-etnografico, con interviste ai presidenti di alcuni comitati dei cittadini attraverso cui è possibile cogliere il lato oscuro, nelle vesti di una «lotta al degrado» - in una capitaleperaltro afflitta da mille problemi, da quelli della mobilità urbana a quelli della raccolta dei rifiuti, all'abbandono a se stessi di interi quartieri -, di talune realtà organizzate della cosiddetta cittadinanza attiva. L'introduzione di Rino Genovese, presidente della Fondazione per la critica sociale, mette a fuoco il contesto teorico generale al cui interno si è formato il gruppo di studio sulla sindrome identitaria, definendo quest'ultima come una patologia a più facce di un bisogno identitario, da parte degli individui e delle collettività, che può avere aspetti positivi o negativi, progressivi o regressivi, a seconda delle forme in cui venga a esprimersi. -
Epoche dello spirito. Dante, Hegel e Manzoni
Il 2021 è un anno di importanti anniversari: il settimo centenario della morte di Dante; il secondo della morte di Napoleone (per cui Manzoni compose il 5 maggio; ma nel 1821 terminò anche l'Adelchi e intraprese la stesura del Fermo e Lucia); e sempre nel 1821 Hegel pubblicò i Lineamenti di filosofia del diritto. Questo scritto di Massimo Campanini riannoda le tre ricorrenze lungo il filo del rapporto tra religione e storia, che in tre grandi autori pur così diversi, che si volevano e si professavano esplicitamente cristiani, appare sempre altamente aporetico e problematico, poiché in loro la religione entra sempre in rapporto dialettico con la società di appartenenza. Una aporeticità che apre una finestra di comprensione dei motivi della crisi del mondo contemporaneo, anzi più esattamente dell'Occidente contemporaneo. -
La pandemia in Africa. L'ecatombe che non c'è stata
Due giornalisti esperti d'Africa durante la pandemia. Uno redige da remoto in Italia, l'altro vive e scrive in Kenya. Insieme, scambiandosi impressioni, dati, punti di vista e commentando previsioni e decisioni di governi e organizzazioni internazionali, stendono un accurato diario che abbina a visioni incrociate ed esperienze ""sul campo"""", analisi su come il continente africano sperimenta e cerca di contenere l'arrivo e la presenza del covid-19. Sarà una """"catastrofe"""" come preconizzato dall'OMS? Come influiranno le scelte prese sul fragile sistema sanitario africano, sulla povertà, l'economia dei paesi in via di sviluppo e di quelli più indebitati? E il terrorismo, le faide tribali, le elezioni? Come reagiranno al lockdown popoli da sempre abituati a vivere all'aria aperta, in spazi immensi e incontrollati? E i loro leader, spesso avvezzi a corruzione, prese di posizioni autoritarie o delicati equilibri per governare? Un anno cruciale raccontato nelle sue pieghe umane e nei risvolti sociali, economici e strategici."" -
Burma Blue
«Lo scorrere della storia è qualcosa che puoi osservare in modo più profondo nella percezione della paura». Le elezioni in Myanmar dell'8 novembre 2020 avevano portato alla sensazione di essere finalmente liberi dalla paura. Il golpe militare del primo febbraio 2021 ha spinto a una pulsione di massa a liberarsi dalla paura insufflata con ogni mezzo da Tatmadaw. Che cosa rimane dunque di quella seduzione arcana, dell'illusione del ciclo della vita così connaturato alla cultura birmana? Restano le storie di viaggi in quella regione, ma anche ai suoi confini, tra ""rifugiati e trafficanti"""", di incontri più o meno segreti con esuli politici e oppositori, con personaggi ambigui, sorprendenti, illuminanti che s'intrecciano tra loro, tra tante vite, compresa quella di Massimo Morello. Questo paese, chiamato """"L'Occhio del Buddha"""", è al centro dello scenario geopolitico indopacifico, e la sua frequentazione assidua rende possibile l'analisi della sua trasformazione in un luogo sempre più sfuggente a ogni logica occidentale creando quel sentimento blue inappagabile di melanconia che spesso sfuma nel rimpianto. «È un casino che vorremmo capire secondo le nostre logiche e invece lo alimentiamo»."" -
L' inquietudine del pensiero. L'ermeneutica della vita del giovane Heidegger (1919-1923)
Tra il 1919 e il 1923, Heidegger accarezza il progetto di fare ""esplodere l'insieme del sistema tradizionale delle categorie"""". Vengono qui presi in esame i lavori di quel periodo, per mostrarne l'originalità e l'interesse filosofico. Il giovane filosofo sospetta che i tradizionali concetti filosofici mascherino il movimento della vita e soffochino l'inquietudine originaria del pensiero. Al contrario, egli ritiene che le domande fondamentali della filosofia debbano essere interpretate a partire dalla concretezza della vita. È ciò che è stato chiamato retrospettivamente la sua """"ermeneutica della fatticità"""". La """"vita"""", e non ancora l'essere, diventa così il leitmotiv del pensiero del giovane Heidegger, proteso verso una sfera originaria, quella dell'esperienza fattizia, da cui il filosofare trae la propria provenienza, di cui deve rendere conto, e a cui, sempre, fa ritorno."" -
Favelas e asfalto. Disuguaglianze e lotte a Rio de Janeiro
Una coinvolgente ricerca antropologica nella Rio de Janeiro olimpica, che riaccende i riflettori sulla realtà contrastata delle favelas brasiliane, in una mescolanza tra ingiustizie profonde ed esperienze diffuse di resistenza e immaginazione di futuri nuovi, più equi e plurali. Lo sguardo etnografico esplora la relazione tra le favelas e quella parte di città che viene definita ""asfalto"""", in un percorso che spazia dalla violenza della polizia alle radici storiche della disuguaglianza urbana, dal poverty tourism al razzismo, offrendo a chi legge la fotografia di una realtà complessa, dove tante sono le lotte di chi vuole conquistare il diritto di far parte, a tutti gli effetti, della città."" -
Metafisica dell'emergenza
Negli ultimi anni, il richiamo al concetto di emergenza si è fatto sempre più diffuso in molte aree della filosofia e della scienza. Il termine viene usato per riferirsi alla circostanza in cui un sistema (fisico, chimico, biologico, ma anche sociale) manifesta delle proprietà e dei comportamenti che sembrano nuovi rispetto a quelli delle sue parti più semplici. Questo libro si propone di chiarire questo fenomeno, tenendo conto, da un lato, che le discipline coinvolte nel dibattito sono molte, quindi un approccio univoco all'emergenza potrebbe non bastare e, dall'altro, che per comprendere cosa sia l'emergenza è necessario delinearne le relazioni con altre questioni filosofiche di primaria importanza come quelle che coinvolgono la fondamentalità, la complessità e la causalità. -
Sentimenti velati. Onore e poesia in una società beduina
Pubblicata per la prima volta nel 1986, Sentimenti velati di Lila Abu-Lughod è oggi considerata un'etnografia classica nell'ambito dell'antropologia. Tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, Abu-Lughod visse per circa due anni in una comunità beduina del Deserto occidentale in Egitto studiando le relazioni di genere, la moralità e la poesia lirica orale attraverso cui le donne e i giovani uomini esprimono sentimenti personali. Le poesie evocano in modo intenso i tormenti della loro vita emozionale, ma l'analisi di Abu-Lughod rivela anche quanto profondamente la poesia e il sentimento siano coinvolti nelle dinamiche del potere e nel mantenimento della gerarchia sociale. Quel che all'inizio si presenta come un enigma riguardo a uno specifico genere poetico conduce a una riflessione sulla politica del sentimento e sulla complessità della cultura. Questa nuova edizione italiana conserva tutti i testi che componevano la precedente edizione, a cui aggiunge una nuova postfazione scritta dall'autrice per l'ultima edizione americana, pubblicata in occasione del trentennale del volume, in cui Abu-Lughod riflette sui mutamenti intervenuti tanto in campo antropologico quanto nella vita di questa comunità di beduini Awlad 'Ali. La postfazione si conclude con una meditazione personale sul significato - per tutti i soggetti coinvolti - dell'esperienza profonda che è la ricerca sul terreno e sulle responsabilità che questa implica per gli etnografi e le etnografe. -
Seconda natura. Da Lascaux al digitale
L'arte preistorica rappresenta il momento aurorale di ciò che, con Hegel, possiamo chiamare ""seconda natura"""": il mondo delle oggettivazioni dello spirito che strutturano la nostra vita sociale, etica e politica, delle istituzioni che danno forma alla vita umana, a partire dalla rappresentazione della realtà e dalle produzioni della tecnica, fino alle contemporanee tecnologie digitali. La domanda che questo libro pone è come sia stato possibile il passaggio a questa secondarietà e che cosa essa significhi, ovvero: com'è possibile il due e come si deve intendere questa duplicazione? Diversamente da quanto accade nei vari monismi e naturalismi che percorrono la scena filosofica contemporanea, che tendono a obliterare ogni forma di dualità, quel che qui si sostiene è che un certo dualismo è in fondo imprescindibile. Un dualismo non sostanziale ma modale: quello che produce la differenza tra fatto e significato, realtà e idea, attualità e possibilità, prima e seconda natura."" -
Sussistenza sostenibile e sviluppo rurale
«Questo libro è straordinariamente importante. Conciso ma completo, attinge alle prospettive adottate in varie discipline combinandole tra loro; è accessibile a tutti i lettori, impeccabile sul piano del rigore professionale e, soprattutto, originale nella sua analisi e nel suo modo di allargare lo sguardo verso nuovi campi. È un libro che apporta un fondamentale contributo tanto alle teorie quanto alle pratiche dello sviluppo.» – Robert Chambers, Institute of Development Studies, University of SussexIl messaggio di Sussistenza sostenibile e sviluppo rurale è chiaro: gli approcci della sussistenza ci forniscono una lente essenziale attraverso cui leggere le questioni inerenti allo sviluppo rurale, ma tali questioni devono comunque essere affrontate partendo da una adeguata comprensione dell'economia politica. Ian Scoones scava a fondo nella storia degli studi sulla sussistenza, riflette sulle connessioni tra questi e gli studi sulla povertà e sul benessere ed analizza i diversi modelli della sussistenza, mettendone in luce potenzialità e limiti. -
Modo di godere al femminile
Mentre le donne si affermano sulla scena del mondo e le categorie sessuali si moltiplicano, la psicoanalisi mette in luce che il femminile non è riducibile ai dati biologici o culturali.Questo libro esplora il femminile fuori genere e al di là del fantasma. Dai detti di analizzanti estrae alcune esperienze di godimento. La sessualità femminile, «continente nero» della psicoanalisi freudiana, è mistero. Da questo buco nero Marie-Hélène Brousse fa sorgere degli effetti di sapere. Il vuoto localizza un erotismo proprio al femminile. L'autrice precisa un avanzamento di Lacan che isola un godimento altro da quello fallico, non localizzato, indicibile, che ha delle affinità con l'infinito. Il femminile è un modo di godere che sorprende sempre gli esseri parlanti quando lo provano, un godimento fuori senso, fuori legge, ma non fuori corpo.