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Volontà, destino, linguaggio. Filosofia e storia dell'Occidente
La filosofia è sorta con la celeberrima divisione tra essere e apparenza: un atto che ha separato ciò che sta, immutabile e incontrovertibile, da ciò che da questo essere è retto. Il mondo dell'apparenza, interpretato come luogo del divenire, ha assunto i tratti del non essere, imponendo ai filosofi l'esigenza di mettere in relazione il non essere con l'essere ovvero di trovare una compatibilità tra contraddittori. La soluzione di Severino, qui ripercorsa in sei dense lezioni, ha il pregio della semplicità e il rigore di un ferreo argomentare logico. Egli nega al divenire l'evidenza fenomenologica che comunemente gli si attribuisce. È certamente vero che i fenomeni entrano ed escono dalla percezione della coscienza mortale, ma senza che questo debba essere attribuito a un loro presunto divenire. Che l'apparenza sia il luogo del divenire è piuttosto un modo filosofico per rendere ragione dell'apparire dell'apparenza. Su queste basi la proposta di Severino offre un superamento del dualismo essere-apparenza e aiuta a leggere l'apparenza come manifestazione necessaria ed eterna dell'essere. -
Intorno a Jean-Luc Nancy
"Intorno a Jean-Luc Nancy"""" è una sorta di volume filosofico interattivo: si trovano un saggio inedito del celebre autore francese. """"Che cos'è il collettivo"""", preparato per la Scuola di Alta Formazione Filosofica (SdAFF) di Torino, e gli scritti frutto della discussione seminariale intorno alle sue intuizioni. I saggi del volume attraversano l'ontologia e la filosofia politica di Nancy, ne discutono la filosofìa della religione e la concezione della corporeità, mettendole a confronto con le argomentazioni di altri autori, e in particolare con Derrida. Queste pagine costituiscono una stimolante documentazione dell'influenza di Nancy anche al di fuori della più ristretta cerchia della sua scuola, rendendo accessibile a un uditorio più vasto le chiavi di lettura per comprendere una delle impostazioni più innovative nel panorama filosofico contemporaneo. L'edizione del testo è curata da Ugo Perone, direttore della SdAFF e membro del direttivo della Società Filosofica Italiana." -
Parola
La nostra vita è piena di parole e sulle parole si basa, come questa ""Gemma"""" ci permette di ricordare: l'autrice ci accompagna in un viaggio in compagnia di scrittori e studiosi, proponendo immagini celebri e passi letterari significativi. Ricercheremo la natura profonda delle parole e scopriremo la loro potenza nel dare vita a concetti astratti, ragionamenti, emozioni. Le parole ci appariranno così non soltanto nella loro natura comunicativa ma ancor più come strumenti necessari per permettere al nostro pensiero di prendere forma."" -
Le logiche del male. Teoria critica e rinascita della società
Cos'è il male? Come opera? Si può arrivare a sconfiggerlo? Il secolo scorso ha fatto emergere forme sistematiche e globali di dominio, di menzogna, di violenza, tanto da diffondere la credenza che esso sia invincibile. Eppure è possibile pensare a un cammino di liberazione per uscire sia dalla rassegnazione sia dalla complicità. L'opera propone un percorso a partire dalle teorie critiche della società e della condizione umana che, nel corso del Novecento, hanno lavorato a un'analisi organica del male storicamente prodotto: dalla Scuola di Francoforte a Freud, da René Girard a Michel Foucault, da Hannah Arendt a Martin Buber. L'originalità del testo è nella ricerca di un dialogo tra prospettive diverse in vista di una visione integrata e, comunque, aperta, che invece di cedere alla tentazione di arrivare a un'unica teoria definitiva rimanda piuttosto alla responsabilità personale come chiave della risposta al male. Emerge l'umanità, nella sua forza e nella sua fragilità, capace di trovare nuove strade per non lasciare al male l'ultima parola: lucidità del pensiero, intelligenza della speranza, coraggio di agire con la creatività della nonviolenza. -
Le regole e l'elusione. Il governo del mercato del lavoro nell'industrializzazione italiana (1888-2003)
Il tema della flessibilità del lavoro è diventato in Italia uno dei terreni più caldi di confronto tra le parti nell'Italia postfordista. Dopo l'abbandono del metodo della flessibilità negoziata, tipica degli anni Novanta, il dibattito attuale sembra polarizzarsi prevalentemente attorno alle posizioni estreme: la difesa a oltranza della rigidità e la rivendicazione acritica della flessibilità. Nel mercato del lavoro l'esito della revisione di un regime vincolista appare oggi incerto, come incerto appare il destino dei servizi per l'impiego, i nuovi istituti di intervento pubblico che hanno sostituito i vecchi uffici di collocamento. Centrale, per nulla risolta, diventa la questione delle regole e del loro rispetto. Il libro segue l'evoluzione del collocamento attraverso la ricostruzione delle esperienze storiche di regolazione del mercato del lavoro in Italia dalla prima industrializzazione a oggi: le caratteristiche della domanda e dell'offerta, lo scontro e l'incontro di posizioni, le agitazioni, la produzione normativa, le modalità dell'elusione. L'analisi dell'interazione tra realtà sociale, comportamenti dei soggetti sociali e intervento istituzionale fa di questo libro un esempio dei risultati che si possono ottenere dalla saldatura tra storia sociale e storia politica. -
Storia della lingua tedesca
Il tedesco ha una storia diversa da quella della maggior parte delle altre lingue europee, perché non si forma da uno dei suoi dialetti, ma da una koiné faticosamente strutturata in ambiente centro-meridionale, la Cancelleria di Praga di Carlo IV, accettata dapprima come espressione giuridica; solo più di un secolo dopo Lutero impone la lingua comune attraverso l'entusiasticamente sofferta diffusione della sua Riforma. Una vera fioritura letteraria espressa in tedesco è dunque piuttosto tarda e solo col Romanticismo vede raggiunta la sua completa e splendida maturità. Le origini indoeuropee e germaniche, gli antichi rapporti col mondo latino e la conversione al Cristianesimo dei Tedeschi hanno tuttavia un ruolo determinante per l'evoluzione futura come la considerazione diacronica dell'aspetto linguisticamente tecnico. La terza edizione propone una revisione completa del volume, oltre ad alcuni ampliamenti tematici (lingua del nazismo, divisione e riunificazione, jiddisch ecc.) e un significativo aggiornamento bibliografico. -
Dono
I tempi che viviamo sono dominati dal mercato e dalle sue narrazioni: perfino nel linguaggio quotidiano è difficile sfuggire alle metafore economiche. Tuttavia la crisi che sperimentiamo rimette in discussione l'efficacia di questa egemonia culturale. Rifletteremo sul fatto che, nonostante uno scenario brutale, molte persone continuano a donare. Il dono è però solo in apparenza qualcosa di semplice: che cosa è dono? Qual è il suo rapporto con la giustizia? Chi può fare un dono? Chi può riceverlo? -
Autorità
Si tratta di uno fra i temi più controversi dei tempi moderni, oggi che il principio d'autorità è stato minato dalle verità scientifiche e dalla valorizzazione delle competenze. Intorno all'autorità ruotano timori e malintesi, ma anche appelli e nostalgie. Secondo l'autrice si tratta di conseguenza della tenace confusione esistente tra autorità e potere, che è necessario superare per trovare una chiave di lettura più autentica. La ricerca avviene attraverso la lingua, l'arte, la scienza, le istituzioni, i costumi e i legami familiari, a partire dal sapere del movimento femminista italiano. -
Rivista di estetica. Vol. 55: Mimmo Paladino e la filosofia.
La ricerca artistica di Mimmo Paladino ha incrociato nel corso del tempo la riflessione filosofica. Da un lato un rapporto intenso con il pensiero di Giordano Bruno e la sua filosofia della natura, dall'altro la rivisitazione di capisaldi della tradizione europea e statunitense, da Baruch Spinoza a Ludwig Wittgenstein, da Dietrich Bonhoeffer ad Arthur C. Danto. L'interesse per la filosofia si coniuga, nell'artista campano, con l'attenzione per la ricerca antropologica, come testimonia la sintonia con gli studi di Ernesto De Martino e con le ricerche di Claude Lévi-Strauss. In questo numero della ""Rivista di Estetica"""" gli autori affrontano diversi aspetti di questo variegato universo visivo e concettuale."" -
In difesa del welfare state. Saggi di politica economica
Consulente della Banca d’Italia, esperto per la Costituente, socio dell’Accademia dei Lincei, ma soprattutto docente di politica economica e finanziaria alla Sapienza, Federico Caffè fu maestro infaticabile e appassionato per generazioni di studenti e di studiosi, tra cui l’ex presidente della BCE e attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, che con lui si laureò nel 1970. Di una delle menti più raffinate del riformismo italiano vengono qui riproposti gli interventi in difesa di un'azione pubblica volta a una ""civiltà possibile"""", della quale lo stato sociale non può non essere un tassello fondamentale. Con rigore teorico ma senza tecnicismi lo studioso affronta temi ancora oggi di grande attualità. Il messaggio conduttore del libro è il costante invito di Caffè a guardare al mercato non come un modello ideale e astorico ma """"nella sua realtà concreta"""", rifuggendo dalle semplificazioni e prestando attenzione al peso che su di esso esercitano gli interessi costituiti, nazionali e internazionali. È lo stesso invito a vedere il pensiero keynesiano come """"una rivoluzione intellettuale incompiuta e non come condensato di precetti suscettibili di essere adoperati senza tener conto del modificarsi delle vicende storiche!"""". La prospettiva adottata è quella di interpretare sia i fenomeni economici sia la lettura che ne danno gli studiosi senza rinunciare ad alcuni """"punti fermi"""", riassumibili in """"una visione del mondo che affida alla responsabilità dell'uomo le possibilità del miglioramento sociale""""."" -
Mercato
L'economia non può e non deve restare terreno riservato agli ""esperti"""": oggi è chiaro che ci riguarda tutti, e tutti dobbiamo poter capire quei processi di cui siamo parte e che influenzano la nostra vita quotidiana. E allora: che cos'è davvero il mercato, quali sono i suoi pilastri? Come cambia, quali sfide deve affrontare? Il mercato si autoregola? Qual è il rapporto fra norme legali e regole morali? Si può immaginare che imprese sociali, cooperative e altre organizzazioni giochino un ruolo innovativo nella struttura della società?"" -
Glenn Gould. Politica della musica
Glenn Gould è ormai un'icona del Novecento. La sua immagine campeggia ovunque si parli o si discuta di musica, quasi alla stregua di un marchio registrato. Eppure la diffusione del mito rischia di rimuovere la profondità del musicista, così attento alle dinamiche sociali e politiche, addomesticando il suo messaggio di interprete negli stereotipi della società dell'estetizzazione diffusa. L'autore mette al centro della sua riflessione le questioni teoriche e politiche del lascito gouldiano, analizzando le registrazioni e gli scritti saggistici per costruire un discorso organico sulla sua idea di interpretazione musicale, e non manca di riflettere sull'influsso di Gould, soprattutto nelle opere di Edward W. Said sul fronte della critica culturale e di Thomas Bernhard su quello della letteratura. Si delinea il ritratto di un musicista sensibile a un'idea comunitaria di musica, che ha saputo anticipare un futuro in cui l'arte possa essere goduta e capita con l'attenzione necessaria. Gould si è realmente posto il problema della deriva culturale, provando a costruire soluzioni e a sperimentare pratiche di senso. Emerge un'estetica politica, della musica, capace di far uscire la figura dell'artista fuori dai luoghi comuni che deturpano l'immagine di un pianista condannato a essere schiavo del consumismo culturale. -
Quaderni di sociologia. Vol. 64: Rappresentazioni dell'istruzione e del merito scolastico.
Fondata nel 1951 da Nicola Abbagnano e Franco Ferrarotti, analizza ininterrottamente le crisi e gli sviluppi, i mutamenti e le trasformazioni della società italiana. È un punto di riferimento consolidato per l'indagine sociologica in Italia grazie alla riflessione critica sui temi, persistenti e nuovi, che si impongono alla coscienza civile. È diretta da Luciano Gallino e Paolo Ceri. -
Critica della trasparenza
Ci sono miti culturali che consentono di riflettere sulla modernità a partire dalle sue radici, permettendo di indagarne gli sviluppi e le polarità fondamentali: tra questi, il mito della trasparenza che, nato in ambito architettonico con l'erezione del Crystal Palace di Londra nel 1851, da tempo non riguarda più soltanto la creazione di spazi caratterizzati da una totale reversibilità ottica di interno ed esterno, ma è ormai divenuto un concetto chiave del dibattito politico e sociale di tutto l'Occidente. Con un taglio agile ma teoricamente agguerrito e un linguaggio che unisce rigore e scorrevolezza, Riccardo Donati affronta qui le tappe evolutive di tale fenomeno, seguendone la progressiva trasformazione da sogno a incubo attraverso lo studio di quelle discipline che da sempre hanno il compito di forgiare e diffondere i miti: la letteratura e le arti della visione. -
Filosofie della natura dopo Schelling
Ripercorrendo la filosofia della natura di Schelling, in un costante dialogo con le opere scientifiche del suo tempo, questo saggio non si limita a esporre le tesi originali della fisica speculativa del filosofo tedesco come un semplice episodio della storia del pensiero. Il programma filosofico intrapreso e sviluppato da Schelling è infatti presentato da Iain Hamilton Grant come un percorso tuttora praticabile, e anzi necessario come rimedio al rifiuto della metafisica all'atteggiamento ""antifisico"""" che pervade buona parte della filosofia contemporanea."" -
Gabbie di genere. Retaggi sessisti e scelte formative
Femmine e maschi frequentano la scuola insieme fin dai primi anni di vita, ma durante il percorso le loro strade tendono progressivamente a separarsi, come se seguissero dei bivi obbligati che indirizzano le prime verso ambiti di studio di tipo umanistico e i secondi verso percorsi di tipo tecnologico-scientifico. Talvolta, però, in questo quadro così ordinato accadono degli imprevisti che smontano la rigidità di schemi precostituiti: ci sono ragazze che decidono di addentrarsi in percorsi socialmente ritenuti ""maschili"""" e ragazzi che si insinuano in percorsi socialmente intesi come """"femminili"""". La ricerca descritta nel libro presenta le storie di giovani donne e giovani uomini che operano decisioni anticonformiste, ancora considerate """"coraggiose"""", """"diverse"""", quando invece andrebbero ricomprese nella normalità. Le riflessioni educative proposte dalle autrici mirano a perimetrare e decostruire le gabbie di genere nelle quali possono risultare intrappolati studentesse e studenti nel momento cruciale in cui scelgono la loro trafila formativa, ma ambiscono anche a delineare nuove piste per orientarsi consapevolmente, sulla base dei propri reali interessi, curiosità, desideri: fuori dalle gabbie di genere."" -
Località in movimento. Governare i sistemi locali nella società dell'informazione
L'avvento della società dell'informazione, caratterizzata da un intenso scambio locale-globale e dall'inspessirsi di reti che consentono agli attori sociali di relazionarsi e interagire non più solo su base territoriale, ma anche nello ""spazio dei flussi"""", ha accelerato i processi di trasformazione della società e dell'economia in atto su scala locale, causando frammentazione e rendendo sempre più ardui i tentativi delle architetture di government prodotte dagli Stati nazionali di contenere le dinamiche locali all'interno di confini amministrativi (orizzontali e scalari) prefissati. Questo saggio intende avviare una riflessione sui confini operativi dei sistemi locali, analizzando le nuove modalità fluide in cui si esprime il rapporto tra l'attività umana e i luoghi e i nuovi equilibri di regolazione che, spontaneamente o intenzionalmente, si stanno saldando nel territorio, al fine di individuare forme di governance che sostengano l'azione collettiva e rafforzino le identità locali messe a rischio dall'accresciuta mobilità delle persone, delle filiere e delle conoscenze."" -
La fisica di Aristotele
L'intento di questo libro non è l'interpretazione di un'opera di Aristotele, bensì dell'intera filosofia aristotelica centrata sulla Fisica, Si tratta di un intento originale e ardito, perché ribalta l'immagine tradizionale del filosofo antico, costruita sulla centralità della Metafisica. Ponendo al centro del pensiero di Aristotele la Fisica. Wieland non intende affatto, però, confrontare nel contenuto la concezione aristotelica della natura con le teorie della fisica moderna e contemporanea, poiché un abisso le divide. Egli intende piuttosto esaminare il metodo della ricerca fisica di Aristotele, e su questo piano la distanza tra l'antico e i moderni si riduce di molto. -
Socialismo di frontiera. Autorganizzazione e anticapitalismo
Debolezza e discontinuità, sul piano progettuale come su quello organizzativo, paiono caratterizzare i movimenti antagonisti del XXI secolo; il capitalismo sembra eterno anche perché pare impossibile delineare i contorni di una società alternativa. Le ipotesi forti della sinistra di un tempo non riescono a ispirare le masse frustrate e, pur con modalità differenti, oppresse, nei diversi continenti. Il volume propone uno sguardo eccentrico sulla tradizione novecentesca, ricostruendo l'itinerario politico e culturale di intellettuali militanti (comunisti, socialisti, anarchici) capaci di declinare in maniera originale i temi fondamentali della critica del capitalismo (e insieme del modello sovietico), valorizzando nel contempo l'autorganizzazione e la democrazia radicale, con l'obiettivo di dare concretezza all'antico sogno, sempre rinnovato, di una società in cui il libero sviluppo di ciascuno sia condizione del libero sviluppo di tutti. -
L' uguale e il diverso. Come le diseguaglianze deprimono il capitale sociale
Come si creano e come si distruggono lo spirito di cooperazione, la solidarietà, la lealtà, la reciprocità, la fiducia? Quali sono le condizioni che favoriscono (o deprimono) la formazione di capitale sociale? La risposta a questa domanda può illuminare numerosi fenomeni contemporanei quali la crescita della propensione alla chiusura e all'esclusione e il ritorno di manifestazioni discriminatorie, xenofobe e razziste. Anche le peggiori performance economiche del Mezzogiorno possono essere illuminate dalla risposta alla domanda su come si crea (e si distrugge) il capitale sociale.