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Gigi Radice. Il calciatore, l'allenatore, l'uomo dagli occhi di ghiaccio
Gigi Radice ha dato molto al calcio. Quanto non gli è riuscito da calciatore nel Milan per l'infortunio, lo ha fatto da allenatore: ha vinto un solo scudetto col Toro, ma il suo «calcio totale» all'olandese è stato copiato da tutti in Italia. Gigi bisognava conoscerlo bene per capirlo: era definito « l'uomo dagli occhi di ghiaccio» ed era forse per questo che piaceva alle donne. Se gli eri amico era lui a cercarti, togliendosi la maschera di «sergente di ferro». Radice da calciatore ha vestito le maglie di Triestina, Padova e Milan e della Nazionale italiana. Da allenatore il Monza, il Treviso, il Cesena, la Fiorentina, il Cagliari, il Torino, il Bologna, il Milan, il Bari, !Inter, la Roma, il Genoa. -
Di pietra e acqua. Storie di speleologia
Che cosa spinge un uomo a sfidare l'ignoto, ad addentrarsi, tra mille pericoli, nelle inquietanti viscere della Terra? La risposta di Fabrizio Ardito sorprende per la sua semplicità: «Amo le grotte di una passione viscerale e la mia ""perversione sotterranea"""" mi porta a cercare ovunque il buio e la profondità». Tutto qui. Ed è proprio dalla forza di questa passione che nasce Di pietra e acqua, una sorta di diario a posteriori di una vocazione precoce e di tante avventure vissute nel mondo ipogeo, raccontate per affascinare anche chi le grotte le ha conosciute sempre e solo con l'immaginazione. C'è una lunga storia, in questo libro: vent'anni di frequentazione sotterranea, un'epoca intera. Le pagine di questo racconto, quasi un romanzo, vanno sfogliate una ad una con discrezione. Non occorre concentrarsi: interesse e curiosità, una volta tanto, non hanno bisogno di essere estratti con le pinze dalle righe."" -
Ultimo grado
Uno stambecco, un alpinista solitario, un dépliant pubblicitario, una fotografia in bianco e nero, una ragazza capricciosa, un giovane innamorato, un vecchio orco, un adoratore del mare, una grande amicizia sono alcuni dei protagonisti di questi racconti. In primo piano o sullo sfondo sempre le montagne, immani presenze che dominano e governano paesaggi e sentimenti. E nella cortina nebbiosa di un canalone, sulla superficie vaporosa di un ghiacciaio, nell'ignoto che sta oltre l'uscio di una vecchia baita o dietro ad una cresta affilata, il lettore troverà ad attenderlo un'emozione supplementare. Perché paura, amore, sdegno o commozione si arrampicano sulle rocce e sul ghiaccio fino al massimo grado. Fino all'ultimo grado. -
Reale società ginnastica di Torino 1844-2019. 175 anni di storia
Oggi come allora la Reale Società Ginnastica di Torino si impegna nel suo lavoro di ricerca, di studio e di sperimentazione, diffondendo lo sport, l'arte e la cultura anche con questa pubblicazione. Un lavoro che, attraverso le immagini in bianco e nero e a colori, racconta le emozioni e i sogni di tutti coloro che hanno fatto parte di questa grande Società a partire dalle guerre risorgimentali per arrivare fino ai giorni nostri. -
Camminare verso Santiago de Compostela
Si parte per fare vuoto nella testa, per perdere tutti i punti di riferimento, per abbandonare i binari e per allacciare qualche legame con l'infinita libertà. È così che attraverso questa esperienza si può facilmente uscire dall'ego e quindi dalla dinamica della sofferenza, perché ciò che è senza sostanza non è mio e non è me stesso. Camminare è un'attività semplice che rilassa la mente e tonifica il corpo ma riempie il cuore di suggestive visioni. L'autore racconta il cammino verso Santiago de Compostela in un dialogo intimo e confidenziale con il lettore, presentando un resoconto in prima persona di un viaggio capace di liberare la fantasia e la creatività dal peso della vita quotidiana. Il suo sguardo sulla vita si mescola alla ricerca della trasformazione interiore, perché il pellegrino non viaggia verso una meta geografica, bensì alla scoperta di se stesso e del proprio posto nel mondo. -
Invincibili. Il mito del Grande Torino
Il Toro è una fede, quasi una religione. Superga è la basilica votiva, l'altare del sacrificio, dove gli dèi granata, invincibili sul verde prato, diventarono immortali il 4 maggio del 1949 quando l'aereo che li riportava a casa si schiantò sulla collina. Quella squadra non era grande solo sul campo, era esempio di vita sportiva e quotidiana. Non c'è ricordo di un dolore così grande e collettivo che abbia pesato sul cuore di Torino e dell'Italia tutta come lo schianto di Superga. Ricordare il passato vuol dire riportare alla mente la più grave sciagura sportiva che ha annullato una squadra che tutto il mondo ci invidiava, lo squadrone di Ferruccio Novo. Quei ragazzi erano la colonna portante della Nazionale: contro l'Ungheria ben 10 granata vestirono la maglia azzurra da titolari. Il Grande Torino oggi è ancora lì, con capitan Valentino al centro del Filadelfia a scambiare il gagliardetto, Bacigalupo sulla linea di porta, Menti, Ossola e Gabetto si sfregano le mani, Loik sta parlando con Grezar e Castigliano, Ballarin e Maroso sono immobili e concentrati aspettando il fischio d'inizio. I granata hanno il sole in faccia. Mazzola dà il via alla gara con un tocco per Gabetto. L'incontro inizia... prosegue... continua... per l'eternità. -
I falliti e altri scritti
Nel 1972 Gian Piero Motti è un alpinista al bivio. Scalata dopo scalata, ha scoperto sulla propria pelle che l'arrampicata può diventare una droga. Così scrive il famoso articolo ""I falliti"""", dedicato a chi non sa più vivere senza montagna. È il passaggio fondamentale che lo porta ad aprirsi oltre i confini dell'alpinismo piemontese e oltre i miti-doveri della tradizione eroica. Da quel momento inizia un'incessante ricerca per lo sviluppo di un'avventura dal volto umano. Scopre le pareti calcaree delle Prealpi francesi, apprende l'etica dell'arrampicata californiana e approfondisce le tecniche orientali di meditazione. Diventa il punto di riferimento per una generazione di alpinisti inquieti. Questo libro raccoglie tutti i suoi scritti più importanti."" -
Mario Rigoni Stern. Un uomo tante storie nessun confine
Nel maggio 2015, a seguito dell'intitolazione a Mario Rigoni Stern, l'Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago ha avviato un ampio percorso di studi in onore e nel nome dello scrittore asiaghese. Sperimentazioni, collaborazioni, contributi critici hanno dato forma al progetto ""Mario Rigoni Stern: un uomo, tante storie, nessun confine"""". Il convegno ha avviato nuovi dialoghi sull'opera e la figura dello scrittore, aperti a possibili sviluppi di ricerca, in prossimità di quello che sarebbe stato il suo novantasettesimo compleanno e a ridosso del decimo anniversario della morte. Gli Atti rappresentano anche l'occasione di offrire al pubblico tre inediti: """"La natura nei miei libri"""", dattiloscritto di Rigoni Stern risalente al 1989, conservato a Vestone; la trascrizione di un'intervista allo scrittore condotta da Luca Mercalli per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana; infine il testo poetico """"Rap di Mariostern"""", composto per l'occasione dal Maestro Bepi De Marzi."" -
Armus-ciand
Il rapporto con i giovani evidenzia in modo particolare la diversità del linguaggio che separa le generazioni, e proprio da questa realtà che è motivo di interrogativi da parte loro, di voglia di conoscere, nascono queste pagine che desiderano ribaltare il concetto ormai penetrante in molti - giovani e non più giovani - che l'esprimersi in lingua piemontese sia disdicevole. Tutt'altro invece: ogni vocabolo piemontese racchiude in sé l'essenza del passato più remoto ed inimmaginabile, il retaggio acquisito in millenni con il fondersi degli idiomi di tutte le razze. Parlare in piemontese non è razzismo. Parlare in piemontese significa esaltare tutte le razze che lo hanno formato. -
Architettura alpina contemporanea
Un viaggio attraverso le Alpi italiane, francesi, svizzere, austriache e slovene, alla scoperta dei più importanti progetti di architettura alpina degli ultimi 25 anni. Più di 200 opere presentate: dai grandi interpreti dell'architettura contemporanea in montagna - Peter Zumthor, Gion A. Caminada, Bearth & Deplazes, Valerio Olgiati, Hermann Kaufmann, Jiirg Conzett, Cino Zucchi, Gabetti & Isola -, fino alle molte realizzazioni di qualità di tanti progettisti locali. Un lungo saggio critico introduttivo, che contestualizza la recente produzione architettonica montana in rapporto alle trasformazioni economiche e culturali delle Alpi di oggi e alla storia dell'architettura alpina dell'Ottocento e del Novecento. -
Avventure di montagna
Molti alpinisti hanno cominciato ad arrampicare per cercare un'avventura che avevano sognato attraverso le pagine di Salgari. In mancanza della possibilità di raggiungere i Mari del Sud o altri luoghi descritti nei romanzi più letti dai giovani di tutto il mondo, la montagna era l'ambiente naturale più vicino e accessibile per cimentarsi con imprevisti e inventarsi peripezie e difficoltà da superare. Ma c'è una domanda che i cultori e gli studiosi di Salgari non si sono mai posti: Salgari amava immensamente il mare, che è il teatro d'azione di tante sue opere. E la montagna? Questo volume risponde a questa domanda e presenta ai lettori una raccolta di racconti e scritti di montagna di Salgari dimenticati da un secolo. -
Una porta sempre aperta
"Avevamo un sogno... Quando la nostra avventura è iniziata, nel 1964. eravamo un piccolo gruppo di ventenni: molto giovani, inesperti, ma con un ideale pulito nel cuore. Il nostro sogno era quello di abbattere la fame nel mondo. Non combatterla, ma proprio sradicarla. A chi ci considerava degli ingenui o degli esagerati, dicevo e dico che un ideale grande è vero solo quando ci supera. Proprio come l'amore, perché due innamorati non amano a tempo, non amano «per un po'», ma totalmente. E soprattutto, provano ad amare in grande"""". (Ernesto Olivero). Prefazione di Gualtiero Card. Bassetti." -
Nuto Revelli. Vita, guerre, libri
I temi ricorrenti, le passioni di Nuto Revelli, riguardano la storia vista dal basso, vissuta in prima persona e testimoniata, sia in guerra sia nel mondo contadino, soprattutto quello delle colline e delle montagne del Cuneese. Dalla difesa del mondo dei vinti traspare anche un'attenzione indignata e dolente per l'abbandono di tanti borghi, la devastazione ambientale, la scomparsa di competenze e memorie. Le opere di Revelli sono un invito a non cadere nell'indifferenza, a respingere il conformismo e la prepotenza; sono uno sprone a restare sempre «ribelli per giusta causa», per la giustizia e per la libertà. Ci restano i suoi libri, le sue parole e il suo esempio. -
Guida al Piemonte insolito e misterioso. 40 viaggi tra i luoghi più inconsueti della regione
Tutti conoscono il Piemonte per la straordinaria bellezza e varietà del suo patrimonio artistico e paesaggistico. Meno nota è invece la presenza, accanto a questo, di un altro Piemonte, fatto di castelli infestati, edifici abbandonati, chiese dalle insolite simbologie e megaliti dalle origini misteriose: che si tratti di ambienti ameni, bizzarri o decisamente inquietanti, ciascuno di essi ha la capacità di sorprendere ed emozionare chi decide di abbandonare i percorsi turistici più tradizionali per mettersi alla loro ricerca, per caso o per curiosità. E tutti hanno una serie di storie e di leggende incredibili che finiscono col confondersi, ma che meritano di essere narrate, cercando il più possibile di distinguere tra gli elementi reali e quelli decisamente più fantasiosi, se non proprio inventati. Suddivisi nelle otto province, ""Guida al Piemonte insolito e misterioso"""" propone 40 luoghi, accompagnando la loro storia con un ricco corredo di immagini scattate dall'autore, ben sapendo di non esaurire il tema, ma con il proposito di incuriosire il lettore ed invitarlo a scoprire, o a riscoprire, un altro volto della regione, forse meno noto, ma ugualmente meritevole di essere raccontato ed esplorato. Prefazione di Isabella Dalla Vecchia."" -
Laghi da non perdere tra Piemonte e Francia. Itinerari ambiente storia tradizioni
Elementi essenziali dell'ambiente alpino, gli specchi lacustri, sono capaci di valorizzare anche quei paesaggi che di per sé non sarebbero così unici. Oltre le vette, i colli ed i rifugi, i laghi sono mete escursionistiche e nascondono un valore aggiunto non solo sotto il profilo paesaggistico, ma soprattutto in relazione a quello biologico. Capita spesso, infatti, di salire in montagna avendo come meta un invaso, attratti sicuramente dalla bellezza del luogo, ma soprattutto incuriositi dalla vita che pulsa attorno o dentro le sue acque. Questo libro non vuole essere un elenco di tutti i laghi del Piemonte, tantomeno ha la pretesa di voler indicare, tra questi, quelli considerati di maggior importanza turistica, vuole semplicemente fornire indicazioni utili per visitare alcuni tra i più bei laghi del Piemonte e delle vicine Alpi francesi, non mancando di sviluppare considerazioni riguardo al territorio che li circonda. -
Alpinismo eroico
"Alpinismo eroico"""" raccoglie tutti gli scritti di Emilio Comici. Si tratta delle relazioni delle salite compiute dall'alpinista triestino tra il 1925 e il 1940 che conservano quasi sempre il dono della spontaneità e dell'immediatezza. Di Comici lasciano intravvedere, più che l'eroe, l'uomo che davanti alla montagna e alla sua bellezza non può che provare smarrimento. Riproporre oggi i pensieri di questo alpinista, divo ante litteram e al contempo divulgatore appassionato di un modo nuovo di arrampicare, significa rimettere a fuoco non solo la persona di Comici, ma anche la sua funzione storica alla luce di quanto è stato fatto dopo di lui." -
Architettura rurale in Valle d'Aosta. Ediz. illustrata
Il disegno per Soardo, professore di Fisica Medica dell'Università di Torino, fa parte di una mentalità quasi scientifica, e costituisce il mezzo con cui acquisire una documentazione soprattutto tecnica, ma anche in parte interpretativa di certe realtà: non solo case contadine, ma anche volti di persone, eventi speciali o quotidiani. Con il disegno, più che con la macchina fotografica, ci si può permettere, secondo Soardo, di illustrare gli incontri e i fatti di una vita, aggiungendo alle immagini un po' di se stessi, una venatura sentimentale. Per vent'anni con i suoi fogli da disegno egli è andato nel tempo libero alla riscoperta delle architetture della Valle d'Aosta, per trarne emozioni, ma soprattutto per svolgere uno studio sulle costruzioni di pietra e legno, fatte cioè con i materiali che naturalmente scaturiscono dall'ambiente. Una specie di ricerca dunque, fatta con il disegno non tecnico, a mano libera, ma secondo una metodologia congeniale alla sua professione di docente universitario, anche se su un tema molto diverso da quelli a lui abituali. Questo volume raccoglie alcuni risultati di un impegno, che ricorda quello dei viaggiatori dell'Ottocento, anch'essi armati di album e matita, per illustrare il racconto di tante esplorazioni. Un impegno fatto tuttavia più di intuizione e di passione, che non di rigoroso approccio scientifico, inteso solo a descrivere e classificare luoghi, date, forme, metodi, materiali. L'intenzione non è dunque di fare un libro di testo per addetti ai lavori, ma di dare qualche ulteriore riferimento a chi opera nel progettare e nel costruire, e di stimolare l'interesse di chi vive o visita questo straordinario territorio, per il lavoro di sconosciuti costruttori, che seppero integrare e fondere le loro opere con l'ambiente. -
Casa alpina in tronchi/blockbau. Varianti locali ed evoluzione tipologica
Questo quaderno si propone di documentare e far conoscere al grande pubblico dei non specialisti un tipo di abitazione ormai desueto e in via di estinzione, che ha avuto tuttavia grande importanza nella storia della costruzione umana ed è ancora - nel paesaggio alpino - la presenza forse più qualificante e significativa. Per comprendere le ragioni abitative della casa in tronchi (Blockbau) occorre conoscere i processi che hanno portato nel corso dei secoli al costituirsi della struttura tipica delle valli alpine, sia morfologica che antropica, e che, per quanto conservativa (cioè sostanzialmente ormai stabilizzata nelle sue componenti essenziali), è comunque soggetta - come ogni organismo territoriale - a continue e progressive trasformazioni, augurandoci che questo secolo post-moderno non ne stravolga del tutto l'identità culturale. Proponiamo questa decennale ricerca universitaria (svolta negli anni Ottanta nei corsi di progettazione del primo anno della facoltà di Architettura di Firenze) e il materiale documentario che ne è derivato. Ricerca che rivista, rielaborata e raccolta in questa pubblicazione restituisce, in un colpo d'occhio, la complessità di un fenomeno edilizio (costruttivo e abitativo) da non considerare - come purtroppo oggi accade - in chiave di mero folklore, ma come parte integrante fortemente radicata nel DNA tipologico dell'architettura occidentale. -
Fam, füm, frecc: il grande romanzo degli spazzacamini Valle d'Aosta, valle Orco, val Cannobina, val Vigezzo, Canton Ticino. Ediz. illustrata
Nel grande romanzo dell'emigrazione, per secoli risorsa primaria di tante vallate alpine, pagine molto dolorose sono state scritte dagli spazzacamini, il cui fenomeno ha caratterizzato le più povere di queste terre, dove la maggior parte delle famiglie, pur di togliere qualche bocca al misero desco quotidiano, si sono viste costrette, fino alle soglie degli anni Cinquanta, ad «affittare» nei mesi invernali, quando nei loro paesi fra i monti non esisteva la più piccola possibilità di lavoro, uno o più figli ai «padroni». Questi, vecchi spazzacamini senza scrupoli, il più delle volte crudeli e inumani, induriti da analoghe esperienze, se li portavano al seguito per «la stagione alla Bassa», nelle pianure nebbiose del Piemonte e della Lombardia, sottoponendoli ad uno sfruttamento che non ha avuto uguali nel mondo del lavoro minorile delle nostre Alpi. Il bambino, data l'esile statura che gli consentiva di introdursi lungo i camini dove l'adulto non entrava, rappresentava la materia prima, la condizione «sine qua non» all'esercizio del mestiere. Quanti di questi poveri bocia hanno compiuto i sei, sette anni nell'inferno della caligine, tra vessazioni, patimenti, fame, fumo e freddo! Quanti di essi non hanno fatto più ritorno alle loro montagne! La figura del bambino che col volto cosparso di fuliggine e gli attrezzi in spalla vaga lacero e affamato di paese in paese, di contrada in contrada, lanciando il grido: «spazzacamin000», mendicando un piatto di minestra e un tozzo di pane, è ormai retaggio dell'immaginario popolare, di una letteratura spesso troppo oleografica o superficiale, ma è soprattutto parte integrante della storia della Valle d'Aosta, della Val Cannobina, della Val Vigezzo, della Valle dell'Orco, della Val di Non, della Val Verzasca e delle Centovalli ticinesi, terre un tempo poverissime, dove il fenomeno assunse dimensioni di massa. Questo quaderno ripercorre l'allucinante romanzo degli spazzacamini delle Alpi Occidentali, dalle prime emigrazioni del 1500 in terre straniere al grande esodo minorile nelle pianure del Nord Italia di fine Ottocento e primi decenni del Novecento, attraverso documenti, interviste e testimonianze che hanno richiesto all'autore anni di ricerche. -
Tempesta sul Manaslu. Tragedia sul tetto del mondo
«Avanti, devo farcela », queste parole mi martellano in testa. Mai come in questo momento la mia vita mi è parsa senza prospettive, senza speranze. Nell'ambito di una spedizione tirolese Reinhold Messner affronta per la prima volta il Manaslu lungo il versante sud, in quegli anni ancora uno dei grandi «problemi irrisolti » in Himalaya. Messner raggiunge la vetta, tuttavia durante la discesa le condizioni atmosferiche peggiorano repentinamente. Si scatena una spaventosa bufera di neve. Per Messner e i suoi compagni inizia una drammatica gara fra la vita e la morte.