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Il romanzo del Toro. L'emozione di una storia che vive da oltre un secolo
La storia del Torino come mai è stata narrata finora. La cultura della memoria. Una memoria ormai più che centenaria, che sotto la forma avvincente del romanzo si snoda in un racconto che raccoglie i tanti momenti della vita del Torino. Poche le società calcistiche del nostro paese che possono vantare un «album dei ricordi» così intenso, segnato da formidabili tragedie ma anche da grandi trionfi. Parlano - quasi interagiscono con chi legge - i personaggi che via via sfilano, nel tempo e nel procedere della lettura, trasmettendosi, come in una staffetta, un «segno», il testimone dell'essere del Toro. In una catena ideale di campioni granata, che va dal primo capitano ai nostri giorni, l'avventura di questo quasi magico «segno» sperimenta l'intera vita del Club, compendiandone i successi e gli sconforti, le vittorie e le delusioni in un unico percorso e verso una sola meta: tenere alto e sempre vivo il nome del Toro. -
Gli spiriti dell'aria
Questo libro è il caleidoscopio della vita di un nomade tra zero e ottomila metri, è il raffinato diario di viaggio di un alpinista anomalo e straordinariamente creativo. ""Solo gli spiriti dell'aria sanno che cosa troverò dietro le montagne..."""" dice un proverbio groenlandese, e da sempre Kurt Diemberger segue le voci degli spiriti per scoprire i segreti nascosti nei paesaggi della Terra. È una ricerca inesauribile che si rinnova in forme sempre diverse: nel vuoto immenso del Grand Canyon, nei misteri della foresta amazzonica, nei bianchi deserti groenlandesi, nell'assurda tragedia del K2, oppure nello sguardo attonito di Nawang Tenzing sulla cima del Makalu e nell'ondeggiare delle luci di Los Angeles che sembrano gioielli della notte. La scoperta di questi segreti si potrebbe chiamare avventura, ma è qualcosa che scende nel profondo: a questa ricerca Diemberger ha dedicato la sua vita."" -
Everest, cresta ovest
«Se riusciremo a farcela» disse Norman Dyhrenfurth, il capo della spedizione americana del 1963 all'Everest «avremo portato a termine la più grande impresa mai compiuta in Himalaya». Alludeva al duplice obiettivo di scalare la più alta montagna della Terra lungo una via nuova, la Cresta Ovest, e di portare i primi americani in vetta dal Colle Sud. In effetti la spedizione entrò nella storia delle ascensioni himalayane, e il merito fu soprattutto di Tom Hornbein e Willi Unsoeld. Una volta impegnati sulla Cresta Ovest, senza possibilità di tornare indietro dal ripido budello del Couloir Hornbein, i due alpinisti proseguirono decisi fino in cima e furono poi costretti a bivaccare in discesa a più di 8500 metri, senza ossigeno né cibo. Il resoconto della prima traversata e della lotta che i protagonisti dovettero affrontare per sopravvivere è riportato con accenti indimenticabili in questo libro, un classico della letteratura di montagna anglosassone. -
Cucinare con le erbe spontanee
Per migliaia di anni l'uomo è sopravvissuto e si è evoluto nutrendosi con le piante spontanee che la natura generosamente gli offriva. I nostri antenati però non si sono limitati a beneficiare delle loro qualità nutritive e medicinali ma hanno potuto apprezzare la varietà inesauribile di sapori che queste racchiudevano in sé. Hanno cercato, con i mezzi a loro disposizione, di rendere il più possibile gradevoli questi alimenti, sperimentando e creando abbinamenti e ricette. Questa raccolta è ispirata alla cucina povera delle vecchie tradizioni popolari, aggiornata con preparazioni più moderne e arricchita da ricette di Chef rinomati e innovativi. Tutto ciò spero serva ad incoraggiare un cosciente e rispettoso riavvicinamento all'utilizzo delle piante spontanee, facendo riscoprire così antichi e sorprendenti sapori. Le ricette riportate in questo libro sono solo un piccolo esempio delle possibilità che le piante spontanee offrono, e vogliono essere uno spunto per stimolare nel lettore la fantasia in cucina. Presentazione di Stefano Zonca. -
Misteri e meraviglie delle Alpi piemontesi
La montagna piemontese conserva un ambiente naturale straordinario, un piccolo paradiso per i viaggiatori che desiderano andare alla scoperta delle bellezze paesaggistiche delle sue valli alpine. Un mondo alpestre che si è inevitabilmente trasformato con l'avvento della società moderna ma che ha mantenuto nel tempo molte delle sue peculiarità legate al territorio, al paesaggio e ad una preziosa cultura millenaria. Questo libro oltre a descrivere opere importanti e conosciute ha lo scopo di portare alla luce anche argomenti minori poco noti ai più, piccole realtà che racchiudono caratteristiche singolari, leggendari eventi storici ed affascinanti enigmi spesso inspiegabili. E il caso dei grandi tunnel scavati nella viva roccia, quando i mezzi a disposizione erano quasi inesistenti o delle formazioni geologiche modellate dagli agenti atmosferici, ma anche dei dipinti che mettono in luce particolari indecifrabili o segni inquietanti che periodicamente si manifestano nei dintorni di alcune montagne. -
L' orto. Magia senza tempo
Il racconto di tutta la storia dell'orto, che con le sue millenarie saggezze contadine ha fortemente segnato anche quella dell'uomo. Un'approfondita e originale ricerca su varie tematiche: il paesaggio alpino, proverbi e segni del tempo, il lavoro della donna e il mercato contadino, secolari documenti, ortaggi di queste terre e nuove piante dalle Americhe, orti di montagna, orti urbani e didattici, e soprattutto molte antiche ricette per cucinare e persino curare con gli ortaggi. Nelle valli, nelle pianure, ma anche nelle città, dove è diventato il cordone ombelicale con la madre terra, l'orto è l'ultimo legame con radicate tradizioni e ancestrali ritmi agrari e astronomici. E questo libro ne tramanda la memoria. -
Non si torna indietro. La storia di Ernesto Lomasti
A quattordici anni Ernesto Lomasti è un adolescente che vive a Pontebba, un paesino in provincia di Udine: è già malato di montagna, ma La bassa corporatura non gli frutta altro che il soprannome di ""Cartuccia"""" e la derisione dei compagni. Quando nel 1979, nemmeno ventenne, cade in una palestra di roccia valdostana nel corso di un misterioso incidente, è ai vertici dell'alpinismo italiano e non solo. Senza saperlo ha raggiunto il settimo grado in solitaria in anni in cui pochi tra i migliori si azzardavano a farlo in cordata. La naturale modestia e le eccezionali vie aperte sulle neglette pareti delle Alpi Giulie e Carniche non gli hanno portato né fama né denaro. Solo chi ha arrampicato con lui sa che è stato un fuoriclasse che ha illuminato come una meteora la storia dell'alpinismo proprio nel cruciale passaggio tra la visione classica e quella sportiva. Questo libro ne ricostruisce la vita, le speranze, le imprese."" -
Dove va il vento quando non soffia
Ritorna Dusan Jelincic col racconto dell'esperienza sul suo terzo ottomila, il Gasherbrun II (8035 m.) salito nel 2003, dopo il Broad Peak e l'Everest. Triestino di nascita, ma sloveno di origine, soffre questa condizione di straniero in patria, costretto a scontrarsi con pregiudizi e incomprensioni. Primo triestino comunque ad aver salito un ottomila, quando viene invitato ad aggregarsi ad una spedizione composta dai triestini Marco Tossutti, Sandra Canestri e Miro Chert e dai tarvisiani Nives Meroi, Romano Benet e Luca Vuerich, aderisce con entuasiasmo. Fa parte della spedizione anche Gianbattista Galbiati di Bergamo. Ma per il suo carattere schivo e introverso, Jelincic affronta questa avventura con timore reverenziale verso colleghi più famosi di lui. Il libro riflette questo suo atteggiamento introspettivo, pieno di dubbi e sempre alla ricerca di risposte alle sue domande interiori, non solo alpinistiche ma anche filosofiche e politiche. Il libro ci restituisce non solo un alpinista di valore, ma anche un uomo di grande spessore. -
Avventure di montagna
Molti alpinisti hanno cominciato ad arrampicare per cercare un'avventura che avevano sognato attraverso le pagine di Salgari. In mancanza della possibilità di raggiungere i Mari del Sud o altri luoghi descritti nei romanzi più letti dai giovani di tutto il mondo, la montagna era l'ambiente naturale più vicino e accessibile per cimentarsi con imprevisti e inventarsi peripezie e difficoltà da superare. Ma c'è una domanda che i cultori e gli studiosi di Salgari non si sono mai posti: Salgari amava immensamente il mare, che è il teatro d'azione di tante sue opere. E la montagna? Questo volume risponde a questa domanda e presenta ai lettori una raccolta di racconti e scritti di montagna di Salgari dimenticati da un secolo. -
Adam Kadmon
Il libro intervista al personaggio di cui nessuno conosce la vera identità. ""La vera importanza di un Viaggio, che sia fisico, spirituale, esoterico, assai più che nella destinazione stessa, risiede nelle esperienze vissute durante il tragitto, nei colori e respiri dei suoi panorami. Ed in verità è proprio questo, il senso più genuino e profondo, di quel viaggio miracoloso che gli esseri umani chiamano «Vita»."""" (Adam Kadmon)"" -
Guida alla Torino incredibile, magica e misteriosa. Luoghi, fatti, personaggi, tradizioni
Torino è una città magica. Da quando? Perché? Dove? Questa guida nasce per rispondere a queste e altre domande. Quando si pensa agli aspetti più prodigiosi della città, infatti, di solito vengono alla mente i famosi «triangoli» bianchi o neri, la presenza diabolica e il mistero del Santo Graal. Ma c'è di più. Molto di più. Ci sono luoghi nei quali «caricarsi» di energia benefica. Palazzi in cui dimorano fantasmi. C'è la memoria di personaggi sinistri o prodigiosi, e di grandi delitti che sconvolsero e divisero l'opinione pubblica. E c'è anche la magia spicciola, del quotidiano, fatta di riti per prevedere il futuro, piccoli esorcismi o scongiuri. A tutto ciò è dedicata questa guida. Raccoglie i principali luoghi, personaggi ed eventi di ogni genere, grazie ai quali è possibile affermare che «Torino è una città magica», e termina con le 50 tappe di un possibile «Gran tour» nei luoghi più misteriosi e intriganti della città. -
Architettura alpina contemporanea
Un affascinante viaggio attraverso le Alpi italiane, francesi, svizzere, austriache e slovene, alla scoperta dei più importanti progetti di architettura alpina degli ultimi 25 anni. Più di 200 opere presentate: dai grandi interpreti dell'architettura contemporanea in montagna - Peter Zumthor, Gion A. Caminada, Bearth & Deplazes, Valerio Olgiati, Hermann Kaufmann, Jùrg Conzett, Cino Zucchi, G a betti & Isola -, fino alle molte realizzazioni di qualità di tanti progettisti locali. Un lungo saggio critico introduttivo, che contestualizza la recente produzione architettonica montana in rapporto alle trasformazioni economiche e culturali delle Alpi di oggi e alla storia dell'architettura alpina dell'Ottocento e del Novecento. Soprattutto un libro inedito, che fino a oggi mancava, che ricostruisce in modo organico e completo le vicende dell'odierna architettura alpina. -
Vietato volare
«Corde legate direttamente ai fianchi, che se volavi potevi romperti le costole, ma se andava male crepavi; pareti di cinquecento metri dove se trovavi due chiodi in tutto potevi dirti fortunato, se no pazienza; un paio di moschettoni appesi alla cintura, un martello in tasca e via pedalare; uno zaino di tela verde, dentro il quale la cosa più importante da infilare era una buona dose di coraggio». In condizioni del genere - rievoca l'autore - «la sola regola che (forse) ci avrebbe consentito di arrivare alla pensione era quella di non cadere mai. Gli alpinisti dicono ""non volare""""». Questo è anche il criterio che ha ispirato il titolo del volume e funge da chiave alle avventure autobiografiche di Paolo Bizzarro, accademico del CAI, imo degli scalatori più noti del Nord-est. E la pensione? Ormai lui non ci arriverà più. Dopo aver tenuto a bada tutti i rischi della montagna, è stato stroncato a cinquantasei anni da un male incurabile."" -
La scoperta del Monte Bianco
I ""Voyages dans les Àlpes"""", proposti qui in versione godibile da un vasto pubblico, sono il frutto di un meticoloso e acuto lavoro di considerazioni legato alle esplorazioni del noto sponsor, ante litteram, della prima ascensione al Monte Bianco. A partire dal 1760 il ventenne de Saussure esplora instancabilmente, con l'aiuto di guide locali, entrambi i versanti del Monte Bianco animato da una grande passione insieme scientifica e avventurosa. Dal Montenvers al Crammont, le sue osservazioni e i suoi tentativi porranno le basi per la prima salita sul """"gigante"""" delle Alpi, nel 1786, ad opera di Paccard e Bal-mat; cima sulla quale - terzo in ordine cronologico - riuscirà lui stesso a salire, lasciandoci il resoconto toccante della sua irripetibile esperienza. Il volume ospita un'accurata postfazione di Pietro Crivellare, un saggio critico sulla vera storia della conquista del Monte Bianco. Sulla base di documenti storici, anche recentemente scoperti, Crivellare ricostruisce con paziente analisi tutte le fasi della prima scalata, rivelando retroscena in parte noti ma in buona parte inediti, che gettano nuova luce su verità per molto tempo ignorate o taciute, contraddizioni da spiegare, comportamenti ambigui e talora vere e proprie falsità a lungo acriticamente accettate da tutto il mondo alpinistico."" -
I fiori della montagna. Ediz. a colori
Ci sono tanti bellissimi fiori sulle nostre montagne: e questo libro si sforza di farveli conoscere ed apprezzare. In primo luogo, aiutandovi a riconoscerli. Li potrete, infatti, cercare in questo volume con estrema facilità, ricorrendo ai suoi bordi colorati. Trovato un fiore, aprite le pagine con il bordo dello stesso colore del fiore, scartando tutte le altre: la vostra ricerca risulterà estremamente facilitata. Una volta individuato il fiore che vi interessa, vicino vi trovate un quadro simbolico che consente, con immediatezza, di riassumere, con un solo colpo d'occhio, tutti i dati che del fiore vi possono interessare: tanti dati, quanti forse non ne trovereste leggendo una pagina intera. È questo un sistema sicuramente nuovo per avvicinare - con gioia - la natura, per apprenderne ed apprezzarne, in modo scientificamente rigoroso, i mille segreti. -
Il «Fila». Il luogo, il simbolo del cuore granata ieri, oggi
Il «Fila», un centro di gravità permanente per parecchie generazioni di tifosi granata e un sogno per quelle più giovani. Il libro, dopo un accenno ai campi che ospitarono in precedenza il Torino, con piantine e foto d'epoca, prende in considerazione la storia dello stadio. La sua realizzazione, grazie alla lungimiranza del presidente Marone, una vera meraviglia del tempo capace di contendere a quello del Milan la palma del più bello d'Italia. Il periodo d'oro dei due scudetti e un secondo posto. Gli anni Trenta che pure, nelle difficoltà di gestione economica, videro il completamento dell'impianto e segnarono l'avvio dell'epopea del Settore Giovanile granata. I gloriosi anni del Grande Torino e quelli dolorosi del dopo Superga, con un Filadelfia sempre più decadente, ma sempre in grado di scaldare i cuori della sua gente e di chi aveva la fortuna di giocarci. L'abbandono dell'impianto per le partite di campionato. La demolizione dello stadio. I tanti anni di false promesse. Le tante lotte del popolo granata per sollecitare la ricostruzione. Ed infine un sogno che finalmente vede la luce. Prefazione di Franco Ossola. -
Civiltà contadina in Piemonte. Ambiente lavoro vita quotidiana e tradizioni
Un mondo antico che oggi non esiste più se non in qualche raro caso e nel ricordo delle persone più anziane, una cultura millenaria che ha sostenuto intere generazioni e oggi va scomparendo superata dai modelli della modernità. È la vita dura del mondo contadino del passato modulata dal ritmo della natura, fatta di fatiche e di restrizioni, di sacrifici e di miseri guadagni, ma anche di alti valori umani, di tradizioni e di credenze, di una sapienza antica unica e irripetibile che ha saputo trarre dalla natura il necessario per il sostentamento della gente senza consumarne le risorse. Un mondo che ha avuto il suo epilogo nel secolo scorso con la corsa al «posto fisso» in fabbrica e l'avvento massiccio della meccanizzazione. Questo libro, corredato di fotografie d'epoca, vuole raccontare l'antico mondo contadino. Gli insediamenti rurali, la vita comunitaria, le abitazioni sotto roccia, il lavoro dei campi, le colture, l'allevamento del bestiame, le emigrazioni stagionali, i traslochi di San Martino, l'alimentazione, l'istruzione, la fede religiosa, la salute e le malattie, le feste, i rapporti sociali, le lunghe veglie invernali, le credenze e il ciclo della vita sono solo una parte degli argomenti trattati. Un patrimonio in cui affondano in profondità le radici della nostra storia che merita di non essere dimenticato. -
Lux tenebrae. Illuminati. Il volto occulto del nuovo ordine mondiale
"Ormai non è più questione di preoccuparsi della fondazione di un Nuovo Ordine Mondiale quanto piuttosto della modalità attraverso cui intendono conseguirlo.""""" -
Alberi monumentali del Piemonte
Per definirsi «monumentale», un albero deve avere almeno una delle seguenti caratteristiche: essere di ampie dimensioni, straordinariamente longevo, appartenere a una specie rara, possedere particolari requisiti storici e, infine, avere rilevanza paesaggistica o architettonica. La foggia, talvolta curiosa o singolare, l'importanza acquisita nelle tradizioni locali, l'attitudine a connotare un ampio contesto, la sua unicità rappresentano ulteriori elementi distintivi. A buon titolo, gli alberi monumentali devono, quindi, essere ammirati e protetti. Questa pubblicazione ne descrive quaranta che dimorano da alcune centinaia d'anni tra gli orizzonti e i paesaggi piemontesi, sparsi nella campagna, tra boschi e campi, in collina, tra le vigne, ai bordi di praterie alpine, a ridosso dei contrafforti appenninici, in riva a un lago o inseriti in un contesto urbano. Suggestionano per la loro doppia natura di creature telluriche, con radici saldamente innervate a decine di metri di profondità nella madre terra, e, al contempo, celesti, con ampie chiome protese verso il cielo. Impressiona la loro sfacciata bellezza e la facilità con cui rubano la scena a tutto ciò che sta loro intorno. Alimentano misteri e superstizioni, sono stati testimoni di intricate vicende e di trame segrete, hanno ispirano racconti e leggende mentre alla loro ombra si sono incrociati e sedimentati un numero infinito di destini. Prefazione di Tiziano Fratus. -
100 laghi della Valle d'Aosta. Le escursioni più belle
Alla scoperta di oltre 100 meravigliosi laghi della Valle d'Aosta, raggiungibili da tutti. Escursioni semplici per passeggiare con la famiglia o più impegnative da affrontare con gli amici, dove passare una bella giornata accanto a incantevoli specchi d'acqua. Itinerari completi di fotografie, descrizioni dettagliate dei percorsi con dislivelli, tempi di percorrenza ed eventuali difficoltà, corredati da carte topografiche dell'Istituto Geografico Centrale. Contiene anche i numeri telefonici delle cabinovie per i percorsi che ne necessitano.