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Il romanzo del Toro. L'emozione di una storia che vive da oltre un secolo
La storia del Torino come mai è stata narrata finora. La cultura della memoria. Una memoria ormai più che centenaria, che sotto la forma del romanzo si snoda in un racconto che raccoglie i tanti momenti della vita del Torino. Poche le società calcistiche del nostro paese che possono vantare un «album dei ricordi» così intenso, segnato da formidabili tragedie ma anche da grandi trionfi. Parlano - quasi interagiscono con chi legge - i personaggi che via via sfilano, nel tempo e nel procedere della lettura, trasmettendosi, come in una staffetta, un «segno», il testimone dell'essere del Toro. In una catena ideale di campioni granata, che va dal primo capitano ai nostri giorni, l'avventura di questo quasi magico «segno» sperimenta l'intera vita del Club, compendiandone i successi e gli sconforti, le vittorie e le delusioni in un unico percorso e verso una sola meta: tenere alto e sempre vivo il nome del Toro. -
In cima con i bambini. Escursioni in Piemonte
Sono molte le «Piccole cime» che senza troppa difficoltà si possono «calpestare » con percorsi esaltanti per natura, paesaggio e panoramicità. Montagne a torto considerate minori, ma perfette per un weekend all'insegna del benessere e del trekking per tutti. Giorno dopo giorno abbiamo esplorato con nostra figlia Nora questi luoghi andando alla scoperta della natura e di nuovi scorci. Perché il mistero del camminare si nasconde nelle piccole cose, così come i grandi viaggi partono da un semplice passo. Proponiamo - in questa guida - montagne con cime raggiungibili con itinerari tematici interessanti e capaci di regalare esperienze indimenticabili per tutta la famiglia. -
Valentino Mazzola. «...morirò giovane...» Lettere e segreti del capitano del Grande Torino
Nel 1951, a due anni dalla tragedia di Superga, la moglie in seconde nozze di capitan Valentino ritorna nel capoluogo piemontese e ripercorre i luoghi in cui ha vissuto a fianco di Mazzola e del piccolo Sandro aprendo il libro dei ricordi, confidando i segreti del calciatore, uomo e marito, e consegnando alla storia lettere e scritti di Valentino custoditi gelosamente. Ne nasce così un ritratto del capitano del Grande Torino e della Nazionale fuori dagli schemi, ricco di aneddoti e testimonianze anche sconcertanti a fianco del quale gli autori riportano curiosità e informazioni sul periodo storico e tanti dati sulla squadra e sui calciatori che passarono alla storia. Mazzola aveva un presentimento, sarebbe morto giovane come suo padre e aveva due desideri, un figlio maschio dalla seconda moglie e allenare il Toro a fine carriera. Ha vinto il fato. -
Mistero nei cieli. Indagine sugli UFO
L'argomento ""UFO e alieni"""" da un autore famoso per le sue indagini tra mistero e scienza. Una panoramica completa e attualissima, con un linguaggio approfondito ma alla portata di tutti, che conduce il lettore in una vera e propria indagine tra i vari aspetti del fenomeno UFO nel passato e nel presente, grazie anche alle testimonianze dei maggiori esperti del settore, tra i quali Mauro Biglino, Roberto Pinotti, Alfredo Lissoni e Pablo Ayo."" -
I samaritani della roccia e altri racconti. Nuova ediz.
Alpinista negli anni verdi, l'Autore ha dovuto ben presto interrompere le ascensioni, a causa di una crudele malattia che lo ha travagliato per oltre venticinque anni. Il mio alpinismo - scrive lui stesso nella prefazione al suo libro più impegnato, « La lunga strada agli 8000 » - è quindi per forza di cose tutto interiore, è come il ricordo della luce e del colore in un uomo da molti anni abbacinato. E forse pochi sanno o possono immaginare quale sia la nostalgia delle montagne quando ci compaiono lontanissime, diafane per la distanza, attraverso le grandi vetrate di un ospedale. «I samaritani della roccia » propone episodi di salvataggio alpino (tragici o felici nella loro conclusione), ripubblicati a quarant'anni dalla prima edizione, cui si aggiungono in questa nuova edizione novelle brevi e notazioni spicciole. Pagine sorprendentemente vive, ricche, umanissime, che ci rivelano l'uomo vero, quello, per intenderci, che, condizionato ma non assoggettato dal male, ha vissuto interiormente in modo intenso e luminoso, riuscendo a cristallizzare nell'animo una inestinguibile giovinezza serena. -
Segni come parole. Il linguaggio perduto
Nell'ambito delle diverse culture preistoriche e protostoriche che hanno prodotto cultura figurativa, gli iconogrammi e ideogrammi condivisi dalla comunità culturale o dal gruppo sociale erano di tipo convenzionale, cioè di comune conoscenza ed uso e al contempo analogici, cioè capaci di evocare relazioni tra il concetto, l'oggetto concreto, l'evento, il mito e la loro rappresentazione. Le opere incise, scolpite, intagliate, plasmate, graffite e dipinte scoperte oramai in tutto il mondo e oggetto in questi ultimi cento anni di analisi - sovente da noi erroneamente definite artistiche in realtà, per coloro che le hanno realizzate, sono «storia sacra» e meta-linguaggio. I segni, che forse per comodità spesso definiamo simboli, sono infiniti e sono il frutto della sottigliezza metafisica del linguaggio e della sua struttura articolata. Ma i simboli non sono dei semplici «segni» in quanto quei «segni» sono significanti di significati, cioè sono la materializzazione grafica di concetti, idee, sentimenti, emozioni, conoscenze, concezioni del mondo materiale e soprannaturale, sintesi grafica di storie umane, di eroi, di miti e di dèi, quindi sono carichi di contenuti che in genere ci sfuggono in quanto espressioni linguistiche di comunicazione di culture molto lontane dalla nostra e delle quali non conosciamo più i codici di lettura. I simboli sono la concretizzazio-ne grafica di atti di fede: linguaggio palese per coloro che li usano e che li conoscono; linguaggio ermetico e inspiegabile per coloro che li osservano senza conoscerne la genesi, i contenuti dei quali sono intrisi, la storia che li ha prodotti e i processi intellettuali dei quali sono il frutto, in sintesi la semantica. Ogni epoca e ogni cultura sono depositari di un loro patrimonio iconografico e simbolico - un linguaggio - che, in alcuni casi e limitatamente ad alcuni simboli non si è perduto ma si è conservato anche nelle epoche successive. -
Apocalypsis 616. Per agire nel vero bene devi prima conoscere quale sia il vero male
In tempi in cui sempre più persone e poteri dimostrano dirnconfondere il Male con il Bene, assume vitale importanza ilrnfare Luce sopra tanti, troppi secoli di oscurantismo e superstizione,rnpregiudizio ed ignoranza. Non è ancora troppo tardi.rnMa occorre iniziare a capire come stanno davvero le cose. Inrnqueste pagine si affronta il Male in ogni suo aspetto, insegnandorna distinguere fra i tanti tipi di satanismo, nonché larnloro storia e tutti gli aspetti esoterici. Vengono spiegati ancherni culti magici che spesso sono scambiati ingiustamenternper satanismo e le psicosette il cui potere è diventato talernda minacciare gli stessi governi che non riescono più a contrastarle.rnEd è un libro completo poiché approfondisce anchernla storia delle varie divinità, la magia animica, nonché larnKabbalah nera e la demonologia, informazioni senza cuirnnon sarebbe possibile comprendere il satanismo modernornné la differenza fra male assoluto e male relativo di cui ilrnXXI secolo è permeato. -
Rosa la bella del re. L'ultima fiaba d'Italia
Lei una ragazza, lui sposato con una nidiata di figli; lei 14 anni, un passato dignitoso ma modesto, un futuro con pochi amici, ma un Re nel cuore. Comincia così in un autunno tiepido e verde, nel castello di Racconigi, la più grande e recente fiaba reale d’Italia. Lui è Vittorio Emanuele, futuro Re d’Italia; lei, figlia di un tamburo maggiore. Buona, affabile, generosa: questi gli aggettivi che più ricorrono negli scritti che parlano di lei. Per il re dev’essere stata soprattutto dolcissima. Carina, non bellissima, ha saputo tenerlo con sé tutta la vita strappandolo spesso alle luci del trono, mettendogli le pantofole, proteggendolo, chiedendogli mai nulla, offrendogli tranquillità. -
Erbe dal piano ai monti. Alla scoperta di 250 piante commestibili, piante spontanee, frutti di bosco e aromi
Sono sempre di più le persone che si avventurano in passeggiate ed escursioni nelle nostre valli alpine e desiderano conoscere meglio la natura che li circonda e le varie piante che incontrano. Questo nuovo libro fa sicuramente al caso loro. Dopo ""Erbe delle Valli Alpine"""", Mauro Vaglio propone una seconda raccolta di nozioni su altre 250 piante spontanee che si possono trovare dalla pianura fino alla montagna, tutte diverse rispetto al suo primo volume: come riconoscerle, come talvolta poterle utilizzare. Il tutto arricchito da preziose informazioni e tante curiosità."" -
Walter Bonatti. L'uomo, il mito
Un ragazzo di Bergamo che in pochissimi anni diventa il più bravo alpinista del mondo. Comincia così la storia, ormai vicina all'epopea, di Walter Bonatti. In questo libro le tappe salienti di una vita, anzi, delle tante vite dell'eroe che se ne è andato a 81 anni il 13 settembre 2011 suscitando ondate di commozione tra gli appassionati di montagna. Con il corredo di immagini inedite e la presentazione di Alessandro Gogna, emergono alcuni aspetti della sua personalità complessa. Perché Bonatti è stato anche un caso mediatico, un polemista, un ecologista, un intellettuale autodidatta, un uomo socievole ma spesso inafferrabile. Nel libro, scritto da un giornalista che gli è stato amico e si è legato alla sua corda, l'attenzione ovviamente si focalizza sulle ascensioni che tanto hanno coinvolto l'opinione pubblica e sui viaggi in capo al mondo che ancora continuano a farci sognare. In più, l'appassionato può consultare la cronologia dei suoi giorni grandi e un minuzioso elenco di tutte le sue scalate: quasi un catalogo del suo alpinismo irripetibile. -
In su e in sé. Alpinismo e psicologia
L'alpinismo si rivolge essenzialmente all'andare in su, la psicologia si interessa prevalentemente dell'essere in sé. In su significa in alto. Seguire un percorso di verticalità, raggiungere una cima, ma significa anche essere su, provare uno stato di euforia, come si può verificare durante un'ascensione. In sé significa raggiungere una condizione di equilibrio psichico e di contenimento emotivo, ma significa anche ritrovare la strada dell'introspezione, individuare la correlazione tra esterno e interno, riconoscere la propria condizione e il proprio mondo intrapsichico attraverso un'esperienza nel mondo circostante. Il bisogno dell'andare per i monti, per vivificare corpo e mente e ritrovare le comuni radici di cielo e terra, diventa così possibilità reale per una rappresentazione della conoscenza dei grandi spazi e respiro profondo per una percezione e interpretazione dell'essenza delle cose. -
Mio padre Hermann Buhl
Nel 1953 Hermann Buhl conquistava, in solitaria, il Nanga Parabat, l'ottomila più ambito da austriaci e tedeschi. La sua seconda spedizione sull'Himalaya, al Chogolisa nel 1957, gli sarebbe i i però costata la vita. Il grande alpinista austriaco lasciava moglie e tre figlie. In una testimonianza biografica commovente Kriemhild Buhl, la primogenita, racconta il coraggio di vivere della madre e il diventar grandi delle tre sorelle, senza padre ma comunque sempre all'ombra della sua leggenda. -
Viaggio nelle tradizioni del vecchio Piemonte. Tra sacro e profano
Il sacro e il profano, considerate due dimensioni opposte, non erano poi così lontane per l'uomo del passato, si accostavano quotidianamente e coloro che credevano in un essere supremo non potevano certo vivere di solo spirito. Così nel tempo nacquero gesti, rituali, consuetudini, credenze, proverbi, che formarono quell'immenso bagaglio culturale che caratterizzava il mondo contadino del passato. Oggi la civiltà contadina ha inesorabilmente varcato la soglia del declino e la società moderna ha cancellato gran parte delle antiche tradizioni, ma le contraddizioni dell'esistenza umana restano come nel passato. -
Ho scelto di arrampicare
Negli anni Sessanta qualcuno cominciò a scrivere una grande pagina dell'alpinismo moderno, ma pochi osservatori se ne resero conto. Era difficile immaginare che sulle piovose colline della Gran Bretagna stesse crescendo una formidabile generazione di alpinisti. Li ritroviamo in questo libro: Hamish Mac-Innes, ascetico e selvaggio, l'imperturbabile Whillans dalla battuta tagliente, e tanti altri. Sono i compagni di cordata di Chris Bonington che racconta i suoi primi passi sulle basse e aspre montagne del Galles e della Scozia, le prime scalate sulle Alpi, le prime spedizioni in Himalaya. E poi le grandi salite e la decisione di abbandonare la carriera nel mondo degli affari per dedicarsi alla montagna a tempo pieno. Bonington diventerà il più famoso alpinista inglese e scriverà molti libri di successo, ma raramente ritroverà la freschezza di questa autobiografia. -
Ci sfiorava il soffio delle valanghe
«Ero sposato e avevo una bambina piccola, il mio matrimonio era moderatamente infelice, ma in fondo non tanto infelice. Cercavo qualcosa, di questo ero sicuro, cercavo qualcosa perché qualcosa mi mancava... Eros mi colpì con la sua grande scure. Trovai Nancy, la metà femminile dell'androgino che ero stato un tempo, Nancy, la studentessa universitaria. S'era iscritta a un corso di arrampicata che tenevo in Provenza, sulle falesie aromatiche della Provenza...». Il romanzo di Paleari descrive le avventure alpinistiche e sentimentali di Oreste, guida alpina e maestro di sci che non ha mai frequentato corsi né ottenuto diplomi. L'interruzione dell'amore per una giovane cliente nella sua vita di uomo di mezza età scatena una serie di avventure, a volte tragicomiche, a volte drammatiche, a volte grottesche, che sono l'occasione per una panoramica sul mondo dell'alpinismo moderno e sul mondo tout court. -
Pulici. Il mito
Paolino Pulici è nato il 27 aprile 1950, nemmeno un anno dopo la tragedia di Superga nella quale morirono gli Invincibili del Grande Torino. Beppe Gandolfo immagina che furono proprio Zeus, e tutti gli Dèi dell'Olimpo, a decidere di inviare sulla Terra Pulici per lenire il dolore e la sofferenza dei tifosi granata e dell'Italia intera. E quel ragazzo, con il suo coraggio e la sua determinazione, è riuscito nell'impresa. I suoi gol hanno consentito al Toro di rivincere lo scudetto, 27 anni dopo Superga. Con 172 reti è tuttora il primatista fra i goleador del club granata di tutti i tempi. Ma soprattutto è il calciatore che più di ogni altro ha saputo incarnare lo spirito Toro, e soltanto chi ha indossato quella maglia ne conosce il vero significato. Proprio per questo Puliciclone, come lo soprannominò Gianni Brera, o più semplicemente Pupi, come lo chiamano tutti compresa la moglie Claudia, è entrato nel cuore del popolo granata alla pari degli Immortali. -
Speruma bin. Ancora altri detti che fra un po’ non saranno più detti
Speruma bin… Incipit perfetto per il nuovo volume di Ugo Revello che completa una trilogia. Dopo i primi due titoli ""A va bin parei"""" e """"Suma bin ciapà"""", ecco le nuove storie che il nostro raccontatore, con tenerezza e un velo di nostalgia, estrae dai ricordi famigliari: modi di dire, aforismi e giochi di parole di un tempo appena passato. Quando i detti in lingua piemontese assumevano significati talvolta umoristici, sarcastici, molto spesso ai limiti dell’impertinenza. Istruttivi di una cultura che il tempo sta frantumando e sembra non più appartenerci."" -
La via d'uscita. Confessioni intime di un alpinista estremo
«Ho incominciato ad arrampicare a diciott'anni, e m'interessava solo il record: andare più veloce, andare meglio... La montagna mi affascinava. Era l'ambiente magico dove potermi finalmente distinguere, uscire dal gregge, essere qualcuno e non semplicemente il piccolo Batard con le orecchie a sventola che a scuola, durante la ricreazione, tutti prendevano in giro». Così inizia il racconto della vita di Marc Batard, alpinista tanto dotato quanto discusso, carattere ruvido, enigmatico, difficile. È straordinariamente coraggioso: non tanto per le scalate (eccezionali), quanto perché - cosa più unica che rara nell'ambiente degli «eroi» della montagna - ha saputo riconoscere e manifestare la propria omosessualità e dunque accettare se stesso. Prefazione di Gianni Vattimo. -
Alpeggi del Piemonte. Itinerari ambiente curiosità
Camminando per le montagne e frequentando valli diverse sarà impossibile non accorgersi di quante possano essere le tipologie che caratterizzano gli alpeggi in quota. Essi molto spesso si relazionano con le strutture permanenti di fondo valle, ma non sempre; talvolta il modello cui corrispondono è ispirato dall'ambiente in cui si trovano, dalla disponibilità di materiali di costruzione o da particolari esigenze di chi li ha costruiti o li esercisce. La caratteristica che li accomuna è comunque sempre legata al fatto che la permanenza tra quelle abitazioni, è una vita estremamente rustica che richiede sacrifici, passione ed amore per la montagna e per gli animali. Forse è questo che non tutti capiscono quando, durante un'escursione, si imbattono in una di queste bergerie. Avvicinarsi e parlare con chi ci vive e lavora significa penetrare un mondo a noi estraneo, fatto di ritmi lenti e di orari scanditi, un mondo in cui il rapporto uomo-animale va al di là delle nostre abituali percezioni. -
Il Vangelo secondo il Vangelo. Una Parola per me
"Questo testo non è un commentario ai Vangeli, ma la lettura della Lieta Novella da parte di un cuore cristiano che accoglie il Vangelo senza filtri, fresco ed incisivo per come è. Nessuna sovrastruttura, nessuna precomprensione, nessuna strategia e nessuna difesa. Le cose che Ernesto dice del Vangelo sono fatte per restare nel cuore e aprire un dialogo. È sempre così quando una parola umana viene inzuppata di Parola divina: diventa più grande di sé stessa, supera la propria velocità, mira ad un bersaglio più alto. Va oltre. Tutto quel che ho letto in questo testo sa di vero."""" (dalla Prefazione di don Fabio Rosini)"