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Sacramentario gregoriano. Testo latino-italiano e commento
Il volume presenta per la prima volta nella storia il testo del Sacramentarium Gregorianum con la traduzione italiana, permettendo così una più facile conoscenza dei contenuti che insieme a quelli degli altri sacramentari costituiscono la base anche degli odierni libri liturgici, soprattutto del Missale Romanum. Il Commento piuttosto articolato offre la possibilità di accedere al tesoro dell'eucologia con l'attenzione alla storia, alla letteratura, all'uso della parola di Dio e soprattutto alla teologia liturgica racchiusa nelle formule. Le varie Appendici danno infine la possibilità di completare lo sguardo sui molteplici contenuti e di avviare ulteriori approfondimenti. Nella Veritatis gaudium papa Francesco invita ad assumere una formazione accademica garantita da un «impegno generoso e convergente verso un radicale cambio di paradigma, anzi ... verso una coraggiosa rivoluzione culturale». E questa potrà avvenire qualora si attivi «una vera ermeneutica evangelica per capire meglio la vita, il mondo, gli uomini». Si tratta in definitiva «non di una sintesi, ma di una atmosfera spirituale di ricerca e certezza basata sulle verità di ragione e di fede». Sono parole quanto mai augurali che invitano a continuare con coraggio e ampiezza di orizzonti culturali nell'impegno del veritatem inquirer -
I primi cristiani a Roma
Spesso si parla dei primi cristiani come di un modello per i cristiani dei nostri giorni. Essi costituiscono un esempio di naturalezza, di testimonianza della fede, di vita ordinaria in famiglia e nel lavoro vissuta assieme alle persone della loro epoca. In questo volumetto l'autore illustra come si svolgeva un giorno ordinario nella Roma antica e come vivevano la fede quei primi discepoli di Gesù nell'ospitalità cristiana, nel riposo, nella liturgia, nella catechesi, nella solidarietà sociale, ecc. Il testo descrive anche gli antichi luoghi di culto e offre un ritratto speciale del ruolo della donna cristiana. -
Il diritto come bene giuridico. Un'introduzione sulla filosofia del diritto
Questa introduzione alla filosofia del diritto è sorta dall'esperienza pluriennale nell'insegnamento di questa materia nell'ambito della Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce. Il libro è destinato perciò in primo luogo agli studenti dei corsi di filosofia o teoria del diritto in qualsiasi ambito universitario. Il testo segue una ben determinata idea di fondo: il diritto come bene giuridico. Si tratta di una presentazione del realismo giuridico classico, che si ispira ad Aristotele, i giuristi romani e Tommaso d'Aquino, riproposto nell'epoca contemporanea da diversi autori, tra cui spiccano Michel Villey e Javier Hervada. Per questo motivo il volume può interessare a un pubblico più vasto, anzitutto ai giuristi che vogliano riconsiderare criticamente le basi del loro sapere ed operare, ma anche a coloro che si occupano di filosofia e di teoria del diritto, per conoscere un filone di pensiero che spesso non trova spazio nella letteratura specializzata sul diritto. -
I fondamenti relazionali del diritto di famiglia. Un approccio interdisciplinare
Proseguendo la riflessione sulla realtà familiare e sul matrimonio, inaugurata con la I Giornata interdisciplinare di studi sull'Antropologia Giuridica, svoltasi presso la Pontificia Università della Santa Croce nel 2018, il Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia (CSGF) ha organizzato un Convegno di Studi sul tema I fondamenti relazionali del diritto di famiglia, proponendone un'indagine in prospettiva interdisciplinare. La complessità della realtà familiare è tale, infatti, da coinvolgere simultaneamente una pluralità di discipline, non essendo possibile, al di fuori di una visione integrata del sapere scientifico, coglierne perfettamente la natura e il senso. Nel contesto specifico della realtà ecclesiale, la famiglia acquista rilievo giuridico non soltanto in correlazione alla natura sacramentale del matrimonio, ma anche per effetto dell'innegabile dimensione giuridica intrinseca in ogni famiglia, che prescinde da qualsivoglia riconoscimento giuridico positivo. Non a caso le questioni giuridiche ecclesiali di maggiore rilievo attinenti a questa materia scaturiscono dalle relazioni fondamentali rinvenibili all'interno del nucleo familiare (coniugalità, paternità, maternità, filiazione, fraternità, ecc.); esse sono qualificabili come singoli rapporti di giustizia che trovano il loro momento unificante nella famiglia, quale realtà antropologica e sociale primordiale che diviene soggetto di diritto nella Chiesa e nella comunità civile. I lavori raccolti nel presente volume riflettono la fecondità di un'analisi che valorizza la dimensione intrinsecamente relazionale della famiglia, giovandosi dell'apporto della scienza antropologica, sociologica, teologica, giuridica e psicologica, e dimostrano l'importanza di mantenere un dialogo costante e aperto fra queste discipline, anche al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo di un diritto di famiglia nella Chiesa. -
Le donne nell'Italia medievale. Secoli VI-XIII
In un arco temporale che va dalla fine dell'impero romano all'inizio del Duecento, vengono qui affrontati diversi aspetti della vita delle donne medievali - relazioni familiari, religiosità, diritti di proprietà, forme di potere - esaminando personaggi celebri, come Matilde di Canossa o Marozia, ma anche quelli meno noti o quelli per i quali l'unica ""storia"""" a noi giunta è la volontà espressa in un atto notarile. Il libro cerca di capire come l'evoluzione politica, economica, sociale e religiosa dell'Italia medievale abbia influenzato il ruolo delle donne e come sia mutata nel tempo la loro immagine."" -
Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi
Ebrei battezzati clandestinamente in tenera età, ebrei denunciati con il pretesto che avessero espresso la volontà di convertirsi, ebrei ""offerti"""" alla religione cristiana: quello dei battesimi forzati fra XVI e XIX secolo fu un fenomeno sociale e culturale di grande rilievo che si colloca all'origine di numerosi pregiudizi antisemiti. L'analisi di questo tema contribuisce a comprendere le radici storiche dell'antisemitismo politico otto-novecentesco e solleva questioni cruciali per la storia della società europea, quali quelle relative ai problemi politici e ideologici innescati dalla convivenza tra religioni diverse o al ruolo svolto dalle autorità e dai tribunali ecclesiastici."" -
Il salterio a dieci corde
È l'opera principale di teologia trinitaria di Gioacchino da Fiore. Contiene un trattato sulla Trinità, che si inscrive nel dibattito teologico del secolo XII ed è incentrato sulla comprensione della trinità di Dio nella figura dello strumento a dieci corde per la salmodia, suonato dal re Davide. Inoltre sviluppa una lettura innovativa rispetto alla tradizione dell'esegesi biblica nel suo tempo, incentrandola sul progresso della conoscenza di Dio nel corso dei tre principali stadi o ""stati"""" attraversati dal popolo di Dio dall'inizio alla fine della storia del mondo; vi viene anche esposta una teoria della società cristiana, considerata nello spirito della contemplazione monastica."" -
Il femminismo degli anni Settanta
Negli anni '70 il femminismo fu in Italia una pratica politica diffusa, che trasformò la coscienza e la vita di migliaia di donne; i suoi caratteri variarono molto da una città all'altra rispecchiandone le differenze di storia sociale, politica e culturale. Generazioni e memorie diverse analizzano i percorsi che hanno caratterizzato il vissuto di quella stagione: dal corpo e dalla sessualità al rapporto tra personale e politico, alla reinvenzione della vita quotidiana, ai nessi con i temi sociali e i soggetti politici. Ne emerge la proposta di una 'rilettura' del femminismo che pone domande sulla sua difficile trasmissione, sul suo carattere di storia incompiuta, sulle prospettive dei nuovi femminismi in una scena contemporanea mutata. -
Le chiavi e la tiara. Immagini e simboli del papato medievale
Il papato medievale, più che ogni altro potere del suo tempo, si è servito di rappresentazioni e di simboli per affermare e sostenere la sua azione: raffigurazioni e idealizzazioni sono stati elementi inscindibili dalla vita di un'istituzione straordinariamente efficace in termini di autorappresentazione. Le chiavi e la tiara, la rosa d'oro e la Fenice, le sedie di porfido e la cattedra di san Pietro, gli affreschi dei Santi Quattro Coronati e le statue di Bonifacio VIII o l'accensione rituale della stoppa. Questi e molti altri sono i simboli di cui si parla, lungo un percorso che contribuisce a ricostruire il mondo mentale e ideologico del papato medievale, integrando lo studio dei testi con il messaggio proveniente dalle rappresentazioni visive. -
Notai. Scrivere documenti nell'Italia medievale
La storia del notariato italiano è tema di grande interesse per gli studiosi della società e delle istituzioni medievali, se non altro perché sono di mano notarile gran parte delle fonti d'archivio tramandate da quel periodo. L'autore propone questa storia attraverso l'esame diretto dei documenti scritti da alcuni notai, che operarono in periodi diversi: dapprima il notariato longobardo e italico, poi il cambiamento del XII secolo, infine il solido professionismo due-trecentesco. Troviamo un toscano, un padovano, molti perugini e umbri; un capitolo verte sul confronto tra i notariati genovese e veneziano, e un altro insiste sulla situazione bolognese. Al di là dei luoghi, gli esempi valgono a rappresentare fenomeni di portata nazionale. -
La Spagna delle tre culture. Ebrei, cristiani e musulmani tra storia e mito
Per oltre otto secoli, dal 710 al 1492, tre culture, cristiana, islamica, ebraica, convissero in Spagna tra tensioni e scambi fecondi, incomprensioni e reciproci arricchimenti. Quella che racconta questo libro non è solo una storia di incontri o scontri tra religioni, ma di come si definirono le diverse identità della Penisola iberica e di come tali identità guardarono a ciò che percepivano come diverso e insieme, inevitabilmente, prossimo. -
Scritture di donne. La memoria restituita
Quanto, come e cosa scrivevano le donne del passato? Quali sono state le trasformazioni del rapporto delle donne con la pagina scritta? Esiste una specificità della scrittura femminile? Ad almeno alcune di queste domande cerca di rispondere il volume, indagando sulle finalità e sui livelli di consapevolezza con cui le donne di diversi ambienti sociali e culturali hanno utilizzato e vissuto il mezzo della scrittura nella vita privata e pubblica, e analizzando i lunghi processi attraverso i quali le donne sono passate da una pratica della scrittura strettamente domestica a un uso pubblico o addirittura professionale, anche a costo di trasgressioni, diffidenze e controlli. -
Storia universale della distruzione dei libri. Dalle tavolette sumere alla guerra in Iraq
"Dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini"""": queste parole di Heinrich Heine ci ricordano che in tutte le epoche e civiltà il libro, come strumento di trasmissione delle idee e della memoria, è stato vittima del fanatismo e della censura. Da quando è nata la scrittura, gli elementi della natura e la volontà distruttrice dell'uomo hanno messo in pericolo la sopravvivenza dei suoi supporti materiali. In questa edizione, rivista e ampliata rispetto all'originale, Fernando Bàez ricostruisce l'inquietante storia della distruzione dei libri, vittime delle catastrofi naturali, delle fiamme, delle guerre e soprattutto dell'intolleranza politica e religiosa. L'itinerario parte dalle tavolette sumere e giunge fino al saccheggio di Baghdad all'inizio del secolo XXI, passando per la sparizione della leggendaria biblioteca di Alessandria, i grandi classici greci perduti, i roghi dell'imperatore cinese Shi Huangdi, la rovina dei papiri di Ercolano, gli abusi degli inquisitori, l'incendio dell'Escorial, l'eliminazione dei libri durante la guerra civile spagnola, le persecuzioni degli scrittori da parte dei totalitarismi del Novecento." -
«Per lasciare di me qualche fama». Vita e viaggi di Amerigo Vespucci
Nell'affresco della storia della conoscenza del mondo, Amerigo Vespucci è uno dei personaggi di primo piano, ma anche una delle figure più discusse. Da quando, nell'aprile del 1507, alcuni eruditi proposero di dare il suo nome alle terre scoperte da Colombo, è stato descritto dagli apologeti come un eroe solitario senza macchia, e dai detrattori come una spia della Spagna, un mercante avido, un millantatore privo di scrupoli. Sappiamo oggi che non fu nulla di ciò, né un condottiero, né un navigatore. Figlio della cultura umanistica fiorentina, viaggiò con spagnoli e portoghesi senza mai assumere ruoli di comando. E tuttavia fu tra i primi a rendersi conto dell'estensione dell'America Meridionale e il primo a farla conoscere in Europa, divulgando tra un vasto pubblico le caratteristiche del «Nuovo Mondo»: una natura selvaggia e incontaminata, popolata da animali e genti strane, fatta di contrasti, opulenta, seducente. L'immaginario collettivo costruì proprio sulle sue descrizioni le prime visioni dell'America e la cultura europea ne restò affascinata. Il libro ripercorre sulla base delle più recenti indagini storiche e di tutta la documentazione disponibile la vita di Vespucci, dalla giovinezza a Firenze ai viaggi transatlantici, fino agli anni della maturità a Siviglia e alla morte, chiarendo anche - una volta per tutte - i suoi rapporti con Colombo e il ruolo che ebbe in quel momento cruciale della storia che fu l'epoca delle grandi esplorazioni geografiche. -
Dare forma al silenzio. Scritti di storia politica delle donne
Il silenzio delle donne, malgrado i secolari stereotipi sul loro troppo parlare, è antico, profondo, tenace, per certi versi più ancora in età contemporanea che in età moderna, con una sola, grande eccezione: la letteratura. Esso è stato particolarmente pesante nella sfera politica, che fu a lungo, insieme al diritto, il luogo della massima esclusione femminile. Nella prima e più ampia parte di questo libro vengono ricostruiti alcuni momenti in cui le donne lottarono per l'accesso alla politica e per la sua ridefinizione, ponendo al centro il nesso tra lotta per l'uguaglianza e rivendicazione della differenza e trovando così parole nuove per dare appunto forma al silenzio. Vi sono raccolti saggi su temi di storia dell'Ottocento (le leggi di protezione del lavoro femminile in Inghilterra, il suffragismo in quel paese e negli Stati Uniti) e del Novecento (l'entrata delle donne nella sfera politica agli inizi della Repubblica e il neofemminismo in Italia, la recente lotta sovranazionale per i diritti delle donne come diritti umani).Nella seconda parte sono inseriti alcuni scritti degli anni Ottanta, legati al lavoro dell'autrice nel femminismo, per indagare il rapporto tra quest'ultimo e le sue successive ricerche di storia delle donne. -
La storia al cinema. La schiavitù sullo schermo da Kubrick a Spielberg
Il rapporto fra storia scritta e storia raccontata per immagini è al centro di questa affascinante incursione di una storica nelle rappresentazioni della resistenza alla schiavitù offerte dal mezzo cinematografico. Natalie Zemon Davis, che scrisse Le retour de Martin Guerre e collaborò come consulente per l'omonimo film francese, affronta qui la questione di come l'industria cinematografica abbia ritratto gli schiavi nelle opere di cinque grandi registi: ""Spartacus"""" di Stanley Kubrick (1960), """"Queimada"""" di Gillo Pontecorvo (1969), """"La última cena"""" di Tomás Gutiérrez Alea (1976), """"Amistad"""" di Steven Spielberg (1997), """"Beloved"""" di Jonathan Demme (1998). Attraverso la scelta di un tema specifico, l'autrice sottolinea le potenzialità proprie del cinema di narrare il passato in modo efficace e significativo e di proporre riflessioni convincenti su eventi e processi storici; a condizione però di rimanere fedele alle fonti, lasciando spazio alla creatività e all'invenzione nell'ambito della plausibilità e della verosimiglianza."" -
Napoleona. L'avventurosa storia di una nipote dell'imperatore
Napoleona Elisa Baciocchi, figlia di Elisa Bonaparte, era già da bambina una miniatura dello zio Imperatore: stessi lineamenti, stesso carattere collerico e prepotente. Cresciuta nell'assoluta fedeltà al mito napoleonico, nel 1830 si fece coinvolgere in un complotto ordito dai cugini Bonaparte, che mirava ad insediare il duca di Reichstadt (il figlio di Napoleone) a capo di un futuro Regno d'Italia. Di temperamento inquieto e insofferente, spesso preda della smania di viaggiare e fare ""affari"""", Madame Napoléon ebbe una vita errabonda e ricca di vicissitudini e contraddizioni. Quando nel 1848 Luigi Napoleone Bonaparte venne eletto presidente della Repubblica francese, per poi divenire imperatore con il nome di Napoleone III, lo raggiunse a Parigi, ma la vita di corte del Secondo Impero si rivelò inadatta a lei. Si ritirò allora nel Morbihan, in Bretagna, dove si dedicò con fervore a dissodare quelle terre desolate, e dove morì nel 1869, amata e rimpianta dalle popolazioni locali di cui era diventata un punto di riferimento. Tra le donne di casa Bonaparte spesso autoritarie, ma intelligenti e attive - Napoleona fu certamente una delle figure più forti e stravaganti: questo studio ne tratteggia la complessità e l'ambivalenza del carattere, oscillante tra arroganza e insicurezza, tra inconcludenza ed entusiasmo, fedele fino in fondo alla sua famiglia e al suo destino."" -
Linguaggi politici nell'Italia del Rinascimento
Studiosi del tardo Medioevo e del primo Rinascimento cercano di mettere a fuoco il denso nodo concettuale dei linguaggi politici e di indagarne le implicazioni, sulla base di due direttrici fondamentali. Da un lato l'abbandono del terreno esclusivo dei ""grandi autori"""", dei testi prodotti da umanisti e filosofi, e l'allargamento a quello spettro di fonti che per convenzione sono definite """"pragmatiche"""" - capitoli, gravamina, arenghe, missive, statuti, testimoniali, atti notarili. Dall'altro, un'attenzione particolare per le circostanze d'uso del linguaggio, per le finalità che si proponevano di conseguire i soggetti che consapevolmente lo impiegavano: da qui l'importanza dei contesti sociali in cui le idee prendevano corpo, dell'indagine sui rapporti tra gli autori o produttori di testi e i loro destinatari."" -
La conquista spirituale. Studi sull'evangelizzazione del Nuovo Mondo
La scoperta del Nuovo Mondo offrì all'Europa l'inattesa possibilità di realizzare una ""conquista spirituale"""" che aprì interrogativi epocali. Come condurre l'immensa opera di conversione alla fede cattolica di popolazioni, che per secoli avevano vissuto nell'ignoranza dell'annuncio cristiano e fuori dai confini della Chiesa? Quale linguaggio parlare a genti che venivano percepite infinitamente lontane non solo geograficamente ma anche per culture e credenze religiose caratterizzate da valori giudicati inferiori e """"selvaggi"""" rispetto a quelli che strutturavano l'identità e la coscienza cristiana? Come evangelizzare gli indios in un contesto di conquista armata e di dominazione coloniale? Come rispondere alla sfida di coniugare non solo la liberazione spirituale dal peccato, ma anche quella temporale dalla servitù, dall'oppressione e dalle violazioni della dignità umana che accompagnavano la conquista materiale? Il volume vuole dare una risposta a queste domande analizzando le esperienze concrete in Messico, Perù e Brasile: un quadro complesso, che mostra come dal versante europeo nacque l'esigenza di una nuova teologia e di una visione della Chiesa depurata da ogni compromissione con il potere; dal versante indigeno, come si produssero forme di ibridazione culturale e di cristianizzazione dell'immaginario sociale."" -
La chiesa della regina
Il libro è uno studio sulla chiesa dell'Incoronata, una delle più notevoli del Trecento napoletano anche per i suoi affreschi, tra i pochi sopravvissuti del medioevo partenopeo. La chiesa venne fatta edificare dalla regina Giovanna I d'Angiò in un raro momento di serenità politica, ed è l'unica impresa architettonica da lei promossa. Fu concepita come una grandiosa operazione di rilancio di immagine della stirpe angioina con un risultato di grande originalità e complessità: dalle scelte artistiche alla promozione di un ospedale annesso alla chiesa; dalla ripresa dei simboli della memoria dinastica al ciclo pittorico di Roberto di Oderisio, uno dei protagonisti dell'arte campana del Trecento.