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La meccanica dell'errore. Studi di letteratura medievale
«In effetti, mi sembra più vantaggioso - prima di effettuare qualsiasi intervento su un testo medievale - cercare di capire la meccanica dell'errore, il perché quel segmento si è trasformato in un locus criticus, sforzarsi di ricostruire le condizioni contestuali che hanno indotto il copista all'equivoco». Con questo spirito Giulia Lanciani, consapevole dei danni che il tempo, la precarietà dei materiali, l'incuria degli uomini e il mutare delle mode e dei gusti provocano alle opere letterarie, esplora la letteratura medievale galega e portoghese, proponendone un'interpretazione ampia e raffinata che dalle prime manifestazioni della produzione trobadorica si estende sino alle propaggini cinquecentesche di una tradizione ancora ricca e fertile. -
Libertà e dominio. Il sistema politico genovese: le relazioni esterne e il controllo del territorio
La storia della Repubblica di Genova nel tardo medioevo e nella prima età moderna ha riscosso negli ultimi anni un interesse crescente sia in Italia che a livello internazionale. Questo volume, con l'apporto di studiosi francesi, inglesi, italiani e tedeschi, dà conto di alcuni recenti indirizzi di studio, proponendo una riflessione su due aspetti di storia politica: i rapporti con le potenze esterne, della penisola e dell'Europa, e il dominio interno del territorio. -
1664. Un anno della Chiesa universale. Saggio sull'attività italiana del papato in età moderna
La quasi totalità degli interventi delle Congregazioni pontificie che nel Seicento si occuparono del governo effettivo della Chiesa universale riguardò l'Italia, e soprattutto l'Italia meridionale. Perché si verificava questo? Perché il resto del mondo cattolico per tante, rilevanti istanze non faceva riferimento all'istituzione papale? Nel tentativo di rispondere a tali domande, si vengono a delineare i contorni di una Chiesa cattolica che appare essenzialmente una federazione, una sorta di Commonwealth di Chiese nazionali, tutt'altro che compatte attorno al papa e agli organismi curiali. Il libro, sulla scorta di una ricca documentazione d'archivio traccia un'immagine sostanzialmente inedita dell'Italia religiosa in età moderna. -
«La puerta a la mar». Il marchesato del Finale nel sistema imperiale spagnolo (1571-1713)
Una prima volta nel 1571, e poi in maniera definitiva nel 1602, le truppe dei re di Spagna entrano nel Borgo del Finale e pongono fine alla dominazione medievale dei marchesi Del Carretto. Il Marchesato, subito approntato a presidio militare, diventa una pedina strategicamente importante del sistema imperiale asburgico, l'anello ""ligure"""" della strada spagnola che collega la Catalogna ai teatri di guerra europei; e va ad occupare il ruolo che per quasi un secolo è stato esclusivo di Genova, quello di porta del Ducato milanese. Di lì iniziano a passare migliaia di soldati, il cui alloggiamento va a gravare principalmente sui ceti medio-bassi, ma che rappresentano una lucrosa fonte di investimento per i maggiori notabili, che provvedono ad equipaggiarli; mentre intorno al Finale prende avvio una delicata """"partita"""" per gli equilibri di forza internazionali fra i governanti iberici, interessati a tutelare questo loro utile possedimento, e la Repubblica di Genova, che intravede nell'enclave spagnola un pericoloso vulnus territoriale, e una potenziale fonte di danno fiscale, giurisdizionale ed economico. Prefazione di Giovanni Muto."" -
Venezia. I giorni della storia
Il Centro Tedesco di Studi Veneziani, situato nel palazzo Barbatigo della Terrazza sul Canal Grande, è stato inaugurato nel 1972 con lo scopo di effettuare ricerche scientifiche e artistiche dedicate alla storia e alla cultura di Venezia e del suo territorio. Sostiene progetti di artisti e studiosi delle più diverse discipline, dalla bizantinistica alle scienze storiche, economiche e giuridiche, passando per quelle letterarie, storico-artistiche e musicologiche, sino alle arti contemporanee. Questa collana - in cui dal 2004 appaiono cicli di conferenze, studi e convegni - è stata creata allo scopo di rendere maggiormente accessibili al pubblico italiano gli studi prodotti nell'ambito dell'attività del Centro, affiancandosi alle sue pubblicazioni in lingua tedesca. -
Da casa Pintor. Un'eccezionale normalità borghese: lettere familiari, 1908-1968
Protagonista di questa storia è la famiglia Pintor, che occupa un posto importante nelle vicende militari, culturali e politiche dell'Italia del Novecento. A narrarla dalle diverse città abitate (Firenze, Roma, Cagliari) è principalmente la voce di Adelaide Dore Pintor, moglie di Giuseppe e madre dei più noti Giaime e Luigi, oltre che di Silvia e Antonietta. Donna colta e ottimista, scrive centinaia di lettere che l'aiutano a mantenere larghi gli orizzonti di una vita sempre più appartata e che ci introducono nel vivo di una storia fatta di spostamenti, di studi, di musica e di romanzi, venata di passioni e di delusioni, di progetti e di lutti; una storia che passa attraverso la belle époque, le guerre mondiali e il fascismo, approdando con quel che resta della famiglia, sgomenta e unita, sulle rive scomposte dell'Italia repubblicana. -
Sotto controllo. Letture femminili in Italia nella prima età moderna
Quanto leggevano, e che cosa leggevano, le donne nella prima età moderna? Chi erano, a quali classi sociali appartenevano, quali le loro abitudini e pratiche di lettura? Incrociando storia culturale e indagine sulla vita quotidiana, analisi istituzionale e approccio microstorico, Xenia von Tippelskirch si mette sulle tracce di queste donne lettrici, le scova, le scruta, le analizza, restituendoci un quadro variegato e per niente scontato del nuovo pubblico femminile che si viene delineando in alcune grandi realtà urbane italiane tra Cinque e Seicento. Ricostruisce altresì il ruolo delle autorità ecclesiastiche, gli interventi di disciplinamento e le strategie di controllo dei contenuti e delle coscienze che, nel tentativo di ""proteggere"""" le donne dai pericoli della lettura, miravano alla salvaguardia dell'ordine sociale. All'interno di questo schema, restavano tuttavia dei margini per l'appropriazione individuale: non di una opposizione netta o di sfida aperta pare trattarsi, ma di attitudini più discrete e silenziose nei confronti delle autorità da parte di un pubblico femminile soggetto ad una rigida tutela."" -
Devozioni, pratiche e immaginario religioso. Espressioni del cattolicesimo tra 1400 e 1850. Storici cileni e italiani a confronto
Benché lontane nello spazio, le realtà religiose dell'Italia e del Cile, tra la fine dell'età medievale e gli inizi dell'età contemporanea, ritrovano un denominatore comune nell'adesione al cattolicesimo romano. Storici italiani e cileni mettono qui a confronto le proprie esperienze e prospettive di ricerca, mostrando che le espressioni del cattolicesimo sono risultate tutt'altro che distanti, malgrado si siano svolte in due diversi emisferi. -
La musica dei semplici. L'altra controriforma
La musica che si racconta in questo libro è molto diversa dalla musica delle corti, delle élites e dei chiostri. È una musica assai meno studiata, diretta ai semplici, ai poveri, agli incolti: ""di second'ordine"""" per assetti e valenze estetiche, e difficilmente classificabile, nelle tante forme che assumono melodie e parole, ma con il chiaro intento di spiegare la fede e costruire una pedagogia morale attraverso la musica. La indagano qui - in svariati contesti - storici e musicologi, con antropologi e storici dell'arte, nel tempo lungo delle riforme confessionali, per coglierne il ruolo nella cristianizzazione delle coscienze e dei comportamenti. E delineano una doppia frontiera della musica dei semplici, quella dei mondi nuovi e dei suoni della conversione delle genti ignare di Cristo, e quella europea, delle genti più misere alle quali si indirizzano laudi, orazioni cantillate, canzoncine spirituali e con esse le regole del vivere cristiano. In questo contesto di sensibilità e di strategia prende forma ad esempio il canto Tu scendi dalle stelle che ben esprime il radicamento nei sentimenti collettivi delle procedure pastorali presentate in questo libro."" -
Il mestiere di storico (2011). Vol. 1
In questo numero della rivista della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea articoli di Giulia Albanese, Paolo Capuzzo, Fabio Chisari, Graciela Fabián, Daria Gabusi, Hilda Iparraguirre, Gadi Luzzatto Voghera, Ilaria Pavan, M. Elisabetta Tonizzi, Francesco Traniello. Inoltre le schede dei volumi scritti da storici/storiche italiani/e o sull'Italia o tradotti in italiano pubblicati nel 2010 (prima parte). -
Appello al Turco. I confini infranti del Rinascimento
Per molto tempo i poteri pubblici, i singoli individui e le autorità religiose del mondo cristiano fecero di nascosto la ""cosa innominabile"""" che questo libro riporta alla luce: si appellarono ai turchi per risolvere i loro più disparati problemi personali o politici. Ciò accadde soprattutto nell'Italia del Rinascimento, e nell'esercizio si segnalarono persino alcuni papi in conflitto con altri principi cristiani. Il libro analizza le permeabilità della linea di cesura fra cristiani e musulmani, senza farsi ingannare dalle deplorazioni lanciate dai contemporanei. Vengono raccontati scambi di lettere e di emissari, trattative segrete e offerte di doni, azioni di spionaggio e depistaggio nel periodo che va dalla conquista di Costantinopoli nel 1453 alla battaglia di Lepanto nel 1571. Malgrado la retorica di crociata, l'accesso della potenza turca al tavolo diplomatico europeo precedette di molto l'instaurazione di un sistema di relazioni internazionali dichiaratamente laiche."" -
Convertire lo straniero. Forestieri e inquisizione a Roma in età moderna
Cosa accadeva, dal tardo Cinquecento, agli stranieri ""eretici"""" che arrivavano dal Nord Europa in Italia e a Roma? Mercanti, artigiani, artisti, viaggiatori e semplici curiosi non furono sempre costretti a convertirsi per evitare le prigioni e le temute pene dell'Inquisizione. Alcuni vissero a Roma, attenti a non dare scandalo alla popolazione per lo più indifferente alle questioni di fede; altri si convertirono nella speranza di una vita migliore. Accanto a rigide norme intolleranti, a episodi clamorosi di violenza inquisitoriale, si affermò, nel corso del Seicento, una nuova politica del Papato fondata su pratiche che miravano a riportare alla fede romana gli stranieri """"eretici"""" con persuasione, accoglienza, cultura. La corte dei papi, soprattutto sotto Alessandro VII, si rivelò uno strumento decisivo di persuasione con la forza della straordinaria magnificenza che attraeva sempre più forestieri, secondo la moda del Grand Tour. Scavando nel ricco materiale inedito, soprattutto del Sant'Uffizio, si osserva la genesi di istituzioni dedicate alla conversione degli eretici, fra Sei e Settecento, mentre si ricompongono nel quadro sfaccettato e complesso della società romana le vicende di personaggi noti e sconosciuti, nel lento percorso dalla repressione alla difficile tolleranza nella città del papa."" -
Da Bisanzio alla Santa Russia. Nikodim Kondakov (1844-1925) e la nascita della storia dell'arte in Russia
Questo libro è una vera avventura biografica: traccia la storia della vita e dell'opera di Nikodim Kondakov, pioniere degli studi tardo antichi e bizantini nell'Europa orientale prima e dopo la Rivoluzione russa; ne segue le vicende complesse e drammatiche, dalle origini modeste agli studi, alla fondazione geniale di un intero e innovatore campo di studi: la pionieristica e precocissima storia dell'arte in Russia; alla carriera, luminosa e fortunatissima, e poi ai traumi della rivoluzione, alla vita raminga, alla precarietà e alla dipendenza dai committenti. Attraverso e nonostante queste fasi drammatiche, che sono fasi della storia, e fasi della vita dello studioso, gli studi di Kondakov disegnano una vasta geografia della cultura tardoantica e medievale tra il Mediterraneo e gli Urali; toccano orizzonti lontani, da cui si intravedono le migrazioni dei popoli asiatici e la nascita composita dell'Europa medievale con i suoi valori cristiani; percorrono i tragitti della storia servendosi delle tracce visive lasciate dal passato, dagli oggetti, e dai monumenti. Ricostruire le vicende biografiche ed esistenziali di Nikodim Kondakov è un complemento indispensabile alla comprensione di una fase critica fondatrice della storia dell'arte e anche, più in generale, della storia della Russia e dei paesi che lo studioso attraversò nella sua lunga e tormentata vita. -
La giustizia della Stato pontificio in età moderna. Atti del Convegno di studi (Roma, 9-10 aprile 2011)
A partire dalla fine degli anni Ottanta, la storiografia ha dimostrato un crescente interesse per il sistema giudiziario dello Stato pontificio, fino ad allora trascurato e sottovalutato nell'ambito della ricca fioritura di studi sulla giustizia italiana in antico regime. Questo volume offre uno strumento di raccordo tra le diverse esperienze degli studiosi impegnati in questo campo, creando un'occasione di confronto e di discussione che consente la ricognizione dei risultati finora raggiunti e l'acquisizione di nuovi elementi, evidenziando al tempo stesso i progressi compiuti e le lacune ancora da colmare. -
Il mestiere di storico (2011). Vol. 2
In questo numero della rivista della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea articoli di Fabio Bettanin, Mark P. Bradley, Barbara Curli, Monica De Togni, Tommaso Dell'Era, Emilio Franzina, Andrea Graziosi, Sergio Luzzatto, Mauro Moretti, Samuel Moyn, Simone Neri Serneri, Roberto Pertici, Federico Romero, Antonella Salomoni, Silvia Salvatici, Daniel Sargent, Tony Smith, Antonello Venturi. Inoltre le schede sulle riviste del 2010 e sui volumi scritti da storici/storiche italiani/e o sull'Italia o tradotti in italiano pubblicati nel 2010 (seconda parte). -
I cartulari di S. Pietro in Maone presso Rovigo (sec. XII-XV)
La documentazione concernente il medioevo palesano è numericamente piuttosto esigua e spesso dispersa negli archivi di città che hanno esercitato potere civile o ecclesiastico sul Polesine medievale, come Venezia, Ferrara e Ravenna. Esistente di certo nella prima metà del secolo XI, il monastero benedettino di S. Pietro in Maone, a sud-est di Rovigo, fu soggetto direttamente all'arcivescovo di Ravenna, situato com'era in una sorta di vasta enclave ravennate sopravvissuta per lunghi secoli. A partire dai primi del Duecento iniziò una fase di decadenza: nel 1220 il monastero risulta, infatti, distrutto dalle inondazioni e successivamente affidato a chierici secolari, sempre sotto il grande ombrello protettivo dell'arcivescovo di Ravenna; infine nel 1474 i suoi beni furono incorporati nell'abbazia olivetana di S. Bartolomeo di Rovigo. I documenti qui pubblicati mostrano che l'influsso economico e religioso di S. Pietro in Maone si estese notevolmente nel Rodigino e in alcune zone del Ferrarese, per spingersi sino all'area della Bassa Padovana tra Tribano, Pernumia e Monselice, attraverso l'acquisizione di un ampio patrimonio fondiario dato in concessione a coltivatori con tipici contratti a lunghissimo periodo, ma anche grazie allo sfruttamento di vaste aree vallive destinate alla pesca. -
Le decorazioni di Isidoro il giovane per S. Sofia di Costantinopoli
Il 7 maggio 558, poco più di vent'anni dopo l'inaugurazione nel 537, crollò la cupola della basilica di S. Sofia a Costantinopoli. La ricostruì Isidoro il Giovane, e il 24 dicembre 562 la chiesa venne riconsacrata. Ma cosa ha veramente fatto l'architetto bizantino? Isidoro ha dovuto innanzi tutto capire le ragioni del crollo e poi elaborare un progetto che si fondasse sul principio della stabilità, ed è stato per questo costretto a ridefinire gli spazi e ridecorare le superfici interne: è attraverso la rimodulazione degli spazi e delle decorazioni realizzata da Isidoro il Giovane nel 558-562 che la chiesa di Giustiniano, così come la vediamo, è giunta fino a noi. Ed è perciò solo attraverso la conoscenza dell'opera di questo architetto che possiamo valutare appieno uno dei capolavori riconosciuti dell'architettura mondiale. -
«Mercatura è arte». Uomini d'affari toscani in Europa e nel Mediterraneo tardomedievale
L'epopea dei mercanti toscani nell'Europa nord-occidentale e nel bacino mediterraneo costituisce uno dei momenti di più intenso interscambio tra le regioni del vecchio continente e dell'Africa settentrionale nel tardo medioevo. Questo volume approfondisce una scelta di casi ""regionali"""" esemplari (le Fiandre e l'Inghilterra, la Germania meridionale e la costa dalmata, la Penisola Iberica e il Maghreb). Ne risulta un quadro che non solo delinea quale fosse la rete delle relazioni economiche intessuta intorno ai mercanti-banchieri toscani, ma individua anche una problematica attualissima ancora oggi: il complesso delle strategie sociali e politiche che consentivano l'inserimento degli operatori stranieri nelle società locali. Contributi di Francesco Bettarini, Laura Galoppini, Raúl González Arévalo, Francesco Guidi Bruscoli, Ingrid Houssaye Michienzi, Maria Elisa Soldani, Lorenzo Tanzini, Cecilia Tasca, Sergio Tognetti, Kurt Weissen."" -
Le origini del servizio sociale italiano. Tremezzo: un evento fondativo del 1946. Saggi e testimonianze
Nel fervido clima dell'immediato dopoguerra, un nutrito gruppo di politici, studiosi ed esperti italiani e stranieri, riunito sulle rive del lago di Como, discusse a lungo i problemi del welfare e la necessità di riorganizzare l'assistenza, come elemento necessario per la rinascita democratica del paese. Come sostenne nella sua relazione Maria Comandini - che insieme al marito Guido Calogero fu una delle animatrici del Convegno - ""l'assistenza sociale è una diversa forma di esercizio e di creazione della democrazia, cioè dell'attitudine degli uomini a risolvere da sé i propri problemi e a conquistare, in un'armonia collettiva, più larghe libertà di vita e migliori opportunità d'azione"""". In quel quadro veniva a delinearsi il ruolo dell'assistente sociale come figura professionale in grado di contribuire all'affermazione di una maggiore giustizia sociale. Il volume raccoglie saggi di storici, sociologi e assistenti sociali, che rievocano quel periodo e i contenuti del dibattito."" -
Politica ed emozioni nella storia d'Italia dal 1848 ad oggi
La storia contiene da sempre un sottotesto emotivo, ma le consuetudini e i metodi della disciplina e l'idea della natura eminentemente soggettiva delle emozioni hanno a lungo indotto gli storici a lasciare lo studio di questa sfera ad esperti di altri settori. Negli ultimi decenni, tuttavia, la tendenza alla collaborazione interdisciplinare e gli sviluppi della storiografia femminista e della storia orale hanno incoraggiato un crescente interesse storiografico per lo studio diacronico delle emozioni umane. Ripercorrendo alcuni passaggi cruciali della storia nazionale, dal Risorgimento fino ai nostri giorni, i saggi qui raccolti riflettono sul ruolo delle emozioni nella vita della nazione italiana, nel tentativo di mostrare non solo il carattere emotivo della politica, ma anche il carattere politico delle emozioni.