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Mostrati 1961-1980 di 10000 Articoli:
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Sette stanze
Ventuno racconti suddivisi in sette capitoli o stanze di vario respiro e colore, dalla crudeltà alla vecchiezza, dalla rassegnazione alla nostalgia, che nel complesso esprimono la malinconia e lo slancio inconsapevole della vita, il tormento della ricerca, la disperazione dell'esilio, il cieco strazio dell'infermità, la nostalgia dei giorni sereni. La tavolozza di queste storie varia dal surreale al fantastico, dal realistico all'insolito, dal fiabesco allo spietato... -
Volti
Il romanzo segue la storia di Thurayya, giovane saudita desiderosa di emanciparsi dalle modeste condizioni economiche della sua famiglia e per questo disposta a scendere a compromessi. Il suo percorso si intreccia con quello di Husayn, suo marito, profondamente egoista e arrivista, che utilizza Thurayya come strumento per fare carriera. Attraverso le due voci principali di Thurayya e Husayn, e quelle di alcuni personaggi secondari, Zaynab Hifni dipinge un affresco della società saudita, dal dopoguerra a oggi, nel quale tratteggia le differenze sociali, culturali e di genere contro una visione stereotipata del Regno del Golfo. Ciò non significa che Hifni non sia consapevole delle contraddizioni e della condizione di profondo disagio in cui vivono i suoi personaggi: incapaci di reagire agli schemi, essi vanno incontro a un destino di solitudine. -
Gli ordini cavallereschi «non nazionali» nella legge 3 marzo 1951 n. 178
Il volume ripercorre la genesi e l'evoluzione del concetto di ""ordini cavallereschi non nazionali"""" espresso nella legge 3 marzo 1951 n. 178. Muovendo dai provvedimenti in materia cavalleresca del Regno d'Italia, l'autore ricostruisce con l'ausilio di documenti spesso inediti l'enorme incremento degli ordini cavallereschi """"indipendenti"""" successivo alla proclamazione della Repubblica, e il tentativo del governo De Gasperi di contenere tale fenomeno con la legge in oggetto. La dottrina e la giurisprudenza degli anni successivi, entrambe ampiamente citate nel volume, videro tuttavia affermarsi un orientamento interpretativo eversivo del monopolio statale delle onorificenze voluto dal legislatore. Ancora oggi il Ministero degli Affari Esteri autorizza il porto delle insegne di taluni ordini cavallereschi """"dinastici"""" conferiti dai discendenti di famiglie ex regnanti italiane in base a una nozione di """"sovranità affievolita"""" che, attentamente ricostruita, si dimostra non avere riscontro alcuno nel diritto internazionale e nel diritto degli altri Paesi europei."" -
Dostoevskij. L'uomo, il poeta, il maestro
Per Moscardelli Dostoevskij è ""nient'altro che"""" un cristiano. Ma quali attributi porta con sé questo termine? Il cristianesimo del genio russo è universale, di ispirazione, ancor più che una fede nativa. La sua visione cristiana del mondo riflette un'indomabile passione per la libertà, un disprezzo profondo delle facili apparenze, una vista acuta sull'animo umano e sulla società. Il suo """"credo"""" è quindi della stessa natura dell'acqua, del fuoco e del vento, è libertà e vita, di contro ai pregiudizi, alle viltà, alle convenzioni, alle fossilizzazioni e alla senilità del mondo. Ed è in questo universo, che ribolle e non si acquieta in nessuna risoluzione, che il poeta ed esoterista italiano rintraccia la grandezza dell'autore de L'idiota e I fratelli Karamazov."" -
Il cardinale mago. Gnosi, ermetismo, teurgia e i misteri di un codice scomparso
Quando Bisanzio cadde sotto le armi dei Turchi, la necessità di conservare la memoria della grecità si fece impellente. In tale progetto culturale venne a collocarsi la creazione della Biblioteca Marciana di Venezia, il cui fondo iniziale fu rappresentato dai preziosi codici manoscritti donati dal cardinal Bessarione, figura anomala di religioso che fu centrale per la rinascita dell'antico platonismo. ""Il cardinale mago"""" racconta le vicende """"misteriose"""" di uno di questi libri, il De mysteriis di Giamblico. L'importanza di quest'opera nel quadro della teurgia neoplatonica è indiscutibile. Le glosse e annotazioni fatte dal Bessarione, inoltre, svelano il grande interesse del cardinale per la teurgia, intesa come possibilità pratica di unirsi a quel mondo divino rivelato nella predicazione di un Gesù operatore di miracoli e """"mago""""."" -
Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani
Libro candidato da Massimo Onofri al Premio Strega 2021Jeanne, compagna e modella di Modigliani, suicida il giorno dopo la morte dell'amato, è stata una grande artista e una donna audace e disinibita, ribelle e anticonformista. La sua figura è però sbiadita fra le pagine delle biografie dedicate al pittore e delle storie che narrano la Parigi degli anni folli. Le sue opere sono state occultate per anni per volere della sua famiglia bigotta e solo di recente sono state esposte e pubblicate. Questa è un'opera di fantasia, che ha voluto restituire a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie, reinventando, al di là del mito, la ""vera storia"""" di donna scandalosa e artista, ricostruendo le vicende della sua vita su fonti documentarie, da cui sono tratte le citazioni riportate in corsivo nel testo. La narrazione, sincopata come la vita di Jeanne, è affidata alle voci che emergono da immagini di dipinti e disegni esistenti e d'invenzione, al fine di restituire, al di là della patina dell'arte, la fragilità dei corpi, la miseria e la povertà di esistenze sbilenche, la trama di sofferenze e passioni, giornate folli di ebbrezza e disperazione, alla ricerca della bellezza vissuta come missione e maledizione.Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«Tutti sanno chi è Amedeo Modigliani. Molti meno sono coloro che conoscono Jeanne Hébuterne, la sua giovane compagna e modella, morta suicida il giorno dopo la scomparsa dell’amante. Non dipingerai i miei occhi è un romanzo che ambisce – e perfettamente riesce nel tentativo – a restituirci la “storia intima” di questo rapporto. Una storia che parte da Montparnasse, da “quel miraggio […] dove si animano i sogni d’arte e gloria di tanti miserabili”: per dire d’un libro che potrebbe essere letto anche come un capitolo eroico della storia della pittura non solo europea a Parigi. Tanti i quadri citati: per aggiungere, però, che continuamente intervengono a sovra-determinare il senso della pagina, se è vero che la critica d’arte, padroneggiata con grazia e leggerezza, vale sempre e solo in funzione della critica della vita. Jeanne Hébuterne è una creatura straziata e straziante: una donna il cui punto di vista – nella simbiosi tra autore e personaggio – resta quello privilegiato. Tanti, insomma, i piani del romanzo, epperò convergenti in direzione del tema decisivo: l’amore come assoluto singolare e la sua perdita come totale disfatta biologica. Nei modi d’un sentimento che innerva ogni pagina: la vita è tutto ciò che abbiamo, ma è anche – leopardianamente – tutto ciò che dobbiamo patire"" -
C'era una volta Italia '90. Brevi favole per notti magiche
"C'era una volta Italia '90"""" ripercorre le gesta sportive dei più grandi campioni che parteciparono al Mondiale italiano. Oltre 50 brevi storie, scritte come favole della buonanotte adatte a tutte le età, accompagneranno il lettore raccontando le giocate e gli aneddoti di Maradona, Baggio, Matthäus, Schillaci, Gullit, della bizzarra coppia colombiana Higuita e Valderrama, dei camerunesi Milla e N'Kono e di moltissimi altri ancora. Come in un mosaico, ogni fiaba rappresenta un tassello che porterà il lettore ad avere un quadro finale di quello storico Mondiale, in cui l'Italia intera si fermò per un mese sognando le """"notti magiche"""", come cantavano nella canzone ufficiale del torneo Gianna Nannini e Edoardo Bennato. Un libro per i giovani appassionati di calcio che non poterono vivere di persona la magia di quel Mondiale ma anche per i più grandi, che seguirono Italia '90 quando erano solo bambini o ragazzi. """"C'era una volta Italia '90"""" rappresenta quindi un ponte tra nuove e vecchie generazioni di calciofili raccontando il momento in cui l'Italia è stata l'ombelico del mondo calcistico." -
La storia rurale francese
Con ""La storia rurale francese"""" Bloch ci restituisce il resoconto della proprietà e della produzione agraria in Francia dall'Alto Medioevo alla Rivoluzione francese, nel periodo che intercorre. L'intento del libro è consegnare al lettore la complessità di tale storia, individuandone i tratti peculiari tramite la considerazione degli aspetti geografici, sociali ed economici, e rintracciando in essi il modo in cui """"il passato determina il presente"""". A quasi un secolo di distanza, l'opera di Bloch rappresenta ancora, e in modo esemplare, lo sforzo della storiografia francese di comprendere l'articolazione dello sviluppo storico grazie al contributo delle scienze sociali, discostandosi definitivamente dalla vecchia """"histoire événementielle""""."" -
Evviva il duce
"Evviva il Duce"""" svolge e avvolge azioni, personaggi e cose in un inarrestabile movimento a spirale. È lo stesso movimento della Storia, dove tutto comincia e finisce, per poi tornare ciclicamente con nuove, e forse peggiori, sembianze. È questo, per Alberti, il modo migliore di esprimere la propria concezione della vita e gettare uno sguardo sul presente parlando del passato." -
La fortuna o la virtù di Alessandro Magno e il volgarizzamento di Ludovico Sandeo. Con traduzione latina a fronte. Ediz. critica
La polimorfia che Alessandro Magno ha progressivamente acquistato nel Medioevo (re perfetto o debosciato, conquistatore di terre sconosciute e favolose, figura Christi o diaboli) nelle corti umanistiche, e in quella ferrarese in particolare, si ricompone pian piano nella fisionomia classica dello speculum principis: il Macedone (che possiede saggezza, moderazione, giustizia e clemenza grazie agli insegnamenti di Aristotele) diviene lo specchio del buon governo e della pietas verso i sudditi, riflettendosi secondo la mitografia estense nel proprio discendente Ercole I d'Este, a cui Ludovico Sandeo non a caso dedica il volgarizzamento di Plutarco ""De la fortuna o virtude de Alexandro Magno""""."" -
Lettere a Sophie
La corrispondenza amorosa tra Denis Diderot e l'amante Louise- Henriette Volland - ribattezzata Sophie in onore della ""culla della filosofia"""" - è considerata nel suo genere una delle vette più alte mai toccate della letteratura occidentale. In realtà, si tratta di una sorta di """"epistolario a una voce"""" - perché raccoglie le sole lettere del philosophe, pur lasciando intendere le risposte di Sophie - capace di far trasparire con estrema chiarezza la straordinaria sintonia di affetti che caratterizzò il loro amore. Ma, al di là degli sfoghi e delle effusioni, questo epistolario è anche una ricerca filosofica corale, in cui gli amanti plasmano il loro pensiero comune in un dialogo e in un confronto reciproci nel tentativo di realizzare una """"vita di verità""""."" -
Gotico femminile. 16 racconti di autrici dell'orrore
Le donne non sono più cattive, né meno cattive degli uomini, semplicemente lo sono in modo diverso. Quando a sollevare la paura al livello di orrore è l'immaginazione femminile, l'orrore è essenzialmente orrore quotidiano: non l'invenzione di quel che è orribile, perché strano, ma la scoperta di quanto vi sia di orribile in quel che è quotidiano. Dagli orrori tragicamente possibili, quali la violenza del potere - non solo e, forse, non soprattutto fisica - alle realtà capovolte, riflesse, rovesciate come un guanto, un filo rosso fatto di ""brividi sottili, arcani, inquietanti"""" tiene uniti questi racconti. Un orrore autentico, sottile e molteplice, ma anche pragmatico, ragionevole e concreto. Il lettore verrà condotto nei sotterranei più affascinanti e misteriosi che ci siano: quelli della natura umana e femminile. Poiché se non vi è orrore dove non vi è immaginazione, non vi è orrore fuori di noi che non rifletta quello che è in noi."" -
Il quaderno di Kavafis
Alessandria d'Egitto. La nascita di un nuovo profeta sta per sconvolgere i destini della nazione. Sarà un profeta dei poveri, dell'impossibile accordo fra marxismo e misticismo, dell'anticapitalismo? Sì, ma sarà soprattutto un profeta dell'utopia. La famiglia dei Karinakis, nel cui grembo il fanciullo vede la luce, assiste al suo avvento tra premonizioni, vaticini e un'incrollabile passione per la politica. Cento anni di Storia egiziana si dispiegano così, dal 1952 a un ideale 2049, disegnando i contorni del più grande sogno a cui l'Egitto abbia mai aderito: quello di una giustizia sociale dove finalmente l'uomo possa ritrovare dignità e uguaglianza rispetto ai propri simili. Romanzo irriverente, di volta in volta comico e tragico, grottesco ma fedele ai lineamenti essenziali della realtà egiziana, Il quaderno di Kavafis è un affresco delle contraddizioni radicali del nostro tempo., che non esita a metterci di fronte alla possibile Apocalisse a cui il sistema capitalistico ci sta esponendo. Ironico, paradossale, caricaturale e beffardo, certamente eccessivo, è anche l'estrema esortazione a compiere la propria scelta esistenziale: aderire alla lotta contro le ingiustizie o arrendersi alla logica del capitale in cambio di una felicità egoistica? In questo inno alla vita la risposta è nelle parole di José Saramago riportate a esordio del libro: L'alternativa al neoliberismo si chiama coscienza. -
Madri d'Oriente fra tradizione e dissenso
La maternità, secondo le diverse tradizioni religiose dell'Oriente islamico e del Continente asiatico, è il tema attorno al quale si sono confrontate studiose di letteratura, diritto, antropologia e storia delle religioni che hanno fatto confluire in questo libro il risultato della loro collaborazione. Dalla letteratura araba a quella persiana - con un'incursione nella giurisprudenza islamica e i suoi sviluppi di fronte alle sfide della contemporaneità sulle nuove tecniche di riproduzione -, lo sguardo gettato sull'Oriente islamico comprende anche un'indagine sociologica in Marocco e l'analisi del mito di Eva attraverso la disamina dei diari di pellegrinaggio. Il volume propone un incrocio di sguardi sull'Asia meridionale e orientale, con un'attenzione particolare alle fonti di riferimento della tradizione hindu e buddhista e al loro impatto sulla contemporaneità, nonché l'analisi delle tradizioni religiose attraverso la lente della psicanalisi e le forme di espressione collettiva, come la memoria e la narrazione mitica. Introduzione di Anna Vanzan. -
Wanda. L'ultima maitresse. La storia d'Italia dal 1939 al 2020 raccontata dalle lucciole e dai loro clienti
Metà degli anni '90: Stazione Centrale di Milano, sotterranei fatiscenti delle Poste Italiane, una vecchia stracciona alcolizzata dice di essere Wanda la Bolognese. È Claudio Bernieri a incontrarla, e dall'incontro nasce questo libro a lei dedicato e che ne raccoglie la testimonianza. Ma chi è Wanda? Quasi per scherzo comincia la professione della prostituzione, divenendo rapidamente molto nota, soprattutto negli ambienti del potere. Molti suoi clienti sono infatti gerarchi fascisti. Nel Dopoguerra dell'Italia democristiana le cose vanno anche meglio. Wanda dirige il famoso Casino di via Fiori Chiari 17 a Milano, ma ecco che arriva la senatrice socialista Lina Merlin. Nel 1954 deposita alla Camera il suo progetto di legge che prevede l'abolizione delle case chiuse. Wanda e le colleghe insorgono. Ma la storia di Wanda e delle sue colleghe non finisce affatto qui... -
La vita al tempo della peste. Misure restrittive, quarantena, crisi economica
Dall'antichità ai primi decenni del XVIII secolo le epidemie di peste coinvolsero ovunque tutti i possibili aspetti della vita economica, politica e sociale, con analogie impressionanti: la psicosi collettiva, la caccia ai potenziali untori, la negazione delle prime avvisaglie del contagio per timore degli effetti economici che avrebbero innescato; le devastanti conseguenze sul commercio e sull'economia (in primis la ""crisi del '300""""), dovute alle misure restrittive; i tentativi dei governi di sanare il deficit con prestiti, emissione di titoli del debito pubblico, nuove tasse, e di soccorrere con sussidi i disoccupati; gli assalti ai forni per paura della quarantena. È sconcertante come gli strumenti di prevenzione disponibili ai nostri giorni siano gli stessi elaborati nel '300, a partire dal Nord della Penisola, recepiti tardi dal resto dell'Europa (tardissimo dall'Inghilterra), e adottati con successo fino al 1720, quando l'ultimo cordone sanitario (a Marsiglia) debellò quasi del tutto il morbo dal Vecchio Continente. Il ricorso a forme di vera e propria """"dittatura sanitaria"""" fu dal '300 al '700 il metodo comunemente adottato per cercare di far rispettare le misure restrittive."" -
La nebulosa di Andromeda
Opera cult della fantascienza sovietica, scritta a metà degli anni Cinquanta del Novecento, è la storia di un utopico genere umano affratellato nello sviluppo delle scienze e del benessere sociale. Il romanzo è stato tradotto in numerose lingue e letto da milioni di persone, consacrando la fama di Efremov come scrittore. Allo stesso tempo l'opera ha segnato un'epoca, influenzando la successiva produzione fantascientifica, non soltanto sovietica. Nel 1967 ne è stato tratto anche un film di successo. Postfazione di Davide Rossi. -
Il pianeta dei virus e altri racconti di fantascienza sovietica
Un pianeta ostile alla vita che minaccia i suoi temporanei ospiti umani. Opera prima e unica di una scrittrice russa avvolta nel mistero, ""Il pianeta dei virus"""", uscito negli anni Sessanta, è un romanzo breve di fantascienza sovietica, originale in quanto scevro da quelle tinte utopistiche e positiviste tipiche di una certa tendenza letteraria allineata al clima politico dell'epoca. Il romanzo è intriso di una profonda ispirazione metafisica, al punto che appare inevitabile accostarlo a un certo sapore horror marcatamente lovecraftiano, per altri aspetti molto vicino alle inquietanti ambientazioni di Solaris, dello scrittore polacco Stanislaw Lem."" -
Chabana. Appunti sui fiori del tè
Un percorso per scoprire le delicate composizioni di fiori spontanei, protagoniste della Cerimonia del tè giapponese. Gli insegnamenti del celebre monaco buddhista Sen no Rikyu e le parole di antichi testi ci fanno capire come osservare i fiori, in modo attento e partecipe, per trarne il massimo piacere. Questa piccola rivoluzione personale ci regala una nuova sensibilità che possiamo estendere a tutto ciò che facciamo. -
Atenaide, l'imperatrice Eudocia di Bisanzio
La vicenda della pagana Atenaide, divenuta l'imperatrice cristiana Eudocia, è intrigante ed enigmatica. Trasferitasi da Atene a Costantinopoli per questioni familiari, nel 421 sposò l'imperatore Teodosio II che si invaghì di lei non appena la vide. Impegnata in una vita di corte punteggiata da diatribe religiose, da incontri ancora pacifici con la cognata Pulcheria e impegni ufficiali accanto al marito, partì in pellegrinaggio per Gerusalemme dopo un voto fatto in occasione delle nozze di sua fi glia Eudossia con l'imperatore d'Occidente Valentiniano III. Tornò trionfante a Costantinopoli, ma iniziarono i contrasti con Pulcheria anche a causa dell'eunuco Crisafio che, probabilmente, fu l'artefice di un intrigo nel quale caddero Eudocia e il suo amico Paolino, magister officiorum: una mela, una innocua mela della Frigia divenne la prova di un probabile tradimento imperiale. Costretta ad allontanarsi, l'imperatrice si trasferì definitivamente a Gerusalemme dove morì il 20 ottobre del 460.