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Il testing linguistico. Metodi, procedure, sperimentazioni. Ediz. italiana e inglese
Il volume propone un resoconto dell.attività dei CLA (Centri Linguistici di Ateneo) aderenti all'AICLU (Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari) e offre un'opportunità di confronto tra le varie metodologie operative adottate per ottenere un giudizio qualitativo sulla conoscenza di una lingua straniera. I centri linguistici universitari sono sempre più coinvolti nel processo di valutazione delle competenze linguistiche di diverse tipologie di discenti con particolari esigenze di apprendimento, ed è di primaria importanza fare il punto sullo stato dell.arte in Italia, sui principali nodi teorico-metodologici e sulle problematiche di carattere organizzativo connesse ai processi di valutazione, inclusi quelli mediati dal computer. -
Gastronomia dei prodotti tipici e tradizionali del Friuli Venezia Giulia
La pubblicazione ripercorre il vasto mosaico di prodotti e di cucine del Friuli Venezia Giulia, specchio della varietà di culture, tradizioni ed usi dei popoli che hanno vissuto in questa regione. Partendo dai prodotti regionali con qualifica di ""tradizionale"""" e """"tipico"""" e da altri prodotti degni di essere valorizzati anche se di nicchia, si illustrano alcuni esempi per un consono impiego alimentare e culinario di cibi tradizionali e caratteristici di alcune zone."" -
Fertility in Italy at the turn of the twentieth century
La pubblicazione propone una visione in ottica micro-analitica dell'inizio del processo di transizione demografica e del declino della fecondità in Italia. I cinque lavori che contribuiscono al volume si riferiscono a realtà territoriali e temporali diverse per offrire un'ampia panoramica dei comportamenti individuali e di coppia che hanno condotto al controllo volontario delle nascite. -
Quaderni gemonesi del Trecento. Pieve di Santa Maria
Si presenta, in questo volume, l'edizione di ulteriori quaderni trecenteschi in volgare friulano, appartenenti alla serie dei camerari della Pieve di Santa Maria Maggiore di Gemona del Friuli, fino alla fine del secolo XIV. Questo lavoro, affrontando lo studio dei manoscritti più notevoli conservati nelle raccolte archivistiche della regione, si inquadra in un più ampio progetto di ricognizione dei fondi antichi del Friuli e di edizione dei documenti tardomedievali in volgare; il progetto si pone l'ambizioso obiettivo di costituire un vasto corpus di forme antiche, favorendo e rendendo possibile, così, l'intrapresa di opere lessicografiche e storiche di ampia prospettiva. -
La cooperazione territoriale in Europa. Il caso dell'euroregione alpino-adriatica. Ediz. italiana e inglese
In uno scenario post-crisi, nel quadro della strategia ‘Europa 2020’ dell’UE, la cooperazione territoriale rappresenta una prospettiva fondamentale per la ripresa. Un’Euroregione Alpino-Adriatica, capace di ridurre la frammentazione strutturale di quest’area, può fare sicuramente parte di tale strategia. Gli autori dei contributi presenti in questa pubblicazione, provenienti dai vari atenei e centri di ricerca dell’area interessata, sono studiosi ed esperti di diverse discipline (politologi, giuristi, economisti, pianificatori, urbanisti) ed hanno partecipato a due convegni su questo tema, organizzati dall’Università di Udine nel 2009 e nel 2010. Il volume vuole rappresentare, pertanto, un apporto scientifico utile all’elaborazione delle decisioni concrete che i nostri lettori dovranno assumere nel prossimo futuro. -
La filologia di Michele Barbi e i canti popolari
Il volume, dedicato alla ‘nuova filologia’ di Michele Barbi e al suo contributo alla raccolta e allo studio dei canti popolari, raccoglie gli interventi di vari specialisti a un Seminario tenutosi a Udine il 25 novembre 2009, in occasione della pubblicazione del carteggio dello studioso pistoiese con la sua allieva udinese Renata Steccati. Introdotti da Nicoletta Maraschio, presidente dell’Accademia della Crusca, gli Atti qui raccolti si aprono con una disamina da parte di Domenico De Martino del citato carteggio, a cui si aggiunge una nuova missiva di Barbi alla Steccati edita da Fabiana Savorgnan di Brazzà. Vittorio Formentin, partendo da una riflessione su attestazioni antiche di testi poetici a carattere popolare e sull’uso della consonanza atona, presenta inediti versi popolareggianti di area veneziana, scoperti in un manoscritto della Colombina di Siviglia (inizi del XVI secolo) e in un registro notarile dell’Archivio di Stato di Padova (XIV secolo). Chiude gli interventi Renzo Rabboni con un’indagine dedicata all’influsso di Alexandr Veselovskij sulle ricerche di folclore in Italia e ai rapporti dello studioso russo con corrispondenti italiani, da D’Ancona a Comparetti a Rajna e a Pitrè. -
Uscire di scena
Con questa pièce del 2007, rappresentata con successo nel 2008 a Praga e a Londra, Václav Havel ritorna al mestiere di drammaturgo dopo la lunga pausa dovuta all'impegno di uomo politico e capo di Stato. Nell'opera, cadenzata da un ritmo ascendente, un politico di primo piano lascia la scena. L'azione si svolge su due livelli: la dinamica delle relazioni e della comunicazione tra le persone, uno dei temi prediletti nel teatro di Havel, viene rappresentata sia nell'ambito di politica e potere, sia su un piano più intimo e familiare. In scena la residenza che l'ex capo di governo deve lasciare, circondata dai ciliegi; nell'azione si intrecciano citazioni che rimandano al 'Giardino dei ciliegi' di Cechov e a 'Re Lear' di Shakespeare. -
Altri sguardi, altre interpretazioni. La pittura cubana dagli inizi del secolo XIX alla rivoluzione
Il volume articola in modo coerente e documentato l’esperienza feconda e complessa del processo artistico cubano, che da tempo richiede di essere inserito nella storiografia dell’arte latinoamericana. Si tratta, senza dubbio, di un’opera fondamentale, in grado di soddisfare le necessità di conoscenza di studiosi e ricercatori, e di colmare un vuoto colpevole: l’arte cubana è infatti rimasta, al di là dei pochissimi casi di risonanza internazionale, quasi nell’ombra in Europa. In un arco temporale di quasi centocinquant’anni, Olga María Rodríguez delinea, con una documentazione serrata e una vasta padronanza della critica d’arte e della storiografia, i temi più significativi affrontati dagli artisti, le ricerche, le problematiche i rinnovamenti e le linee espressive. I mutamenti nell’arte sono indagati nel contesto di una società che pure cambiava, si dibatteva nella difficile lotta per l’indipendenza e si avviava sulla strada di una contrastata e peculiare modernità. Partendo dalla fondazione dell’Accademia di San Alejandro, l’autrice sviluppa innanzitutto un percorso storico attraverso l’arte accademica, seguendo alcuni filoni principali: il ritratto, la pittura di storia, quella di costume, il paesaggio. La seconda parte dell’opera riguarda la pittura dell’avanguardia e della modernità, tra innovazione e visione nazionalista, tra riviste e confronti locali che ampliano la prospettiva ai dibattiti multiculturali ed internazionali, aprendo il mondo dell’arte cubana al grande fermento latinoamericano. -
Ville friulane e beni comunali in età veneta. Parte seconda
Il vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all’800 un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla Chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alla pubblicazione del 2004 dedicata all’’area metropolitana udinese’, questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Mortegliano, Lestizza, Basiliano, Mereto di tomba, San Vito di Fagagna, Coseano, Flaibano, Dignano, Sedegliano e Codroipo. Un articolato inquadramento al complesso tema dei beni comunali in Friuli è propedeutico alla lettura ragionata sia degli atti trascritti sia della loro successiva analisi, che apre ad uno stimolante spaccato sulla vita quotidiana della società rurale premoderna. -
Patrie e domestiche cose
Sullo sfondo del passaggio dal regime borbonico a quello piemontese, le lettere che un padre gesuita invia al fratello, farmacista in Melfi. Partito da Napoli nel 1855 poco più che ventenne, esercita il suo ministero di insegnante e sacerdote in varie città della Spagna, dopo aver rinunciato ai propri beni secondo i precetti della sua religione. Inviato in missione in Argentina, vi rimarrà per quasi trent'anni e sarà amato dal popolo fino alla morte, avvenuta a Cordova nel 1900. Onorato per il suo apostolato, per la dedizione verso gli orfani e i bisognosi, padre Carlucci sarà ricordato come fondatore della comunità dei Giuseppini. La scrittura, non sempre assidua, è il suo legame indissolubile con la famiglia e con la patria: molto è l'interesse per la salute dei suoi cari, per le «domestiche cose», per i fatti politici, e sempre raccomanda preghiere, devozione e prudenza. -
Coventave vê pora?
Un pennello da cucina, abbandonato in un carrello di un supermercato e ritrovato da un uomo e da una donna, diventa uno strumento di indagine interiore: la coppia, scambiandolo per uno dei marchingegni fabbricati da Unabomber, si fa prendere da una crescente paura, tanto immotivata quanto incontrollabile, simbolo paradigmatico di tutte le paure che riempiono la nostra esistenza quotidiana. Ne emerge un quadro in cui, nei rapporti di un uomo con la sua donna, anche i luoghi comuni vengono accettati nel contesto di una quotidianità mai esaltata, né esecrata e dove il senso del tutto si dissolve in una ineluttabile dissipazione dell'esistenza. La vicenda del libro, scritto in friulano, ha un epilogo tra l'ironico e il surreale, che si svolge nel chiarore lunare di una notte settembrina. -
Partnership id-entities. Cultural and literary re-inscription/s of the feminine. Con DVD
I saggi raccolti in questo volume esaminano le implicazioni generate dai modelli socio-culturali egualitari e di dominanza nell'ambito di testi e narrazioni indigene, tradizionali e del canone delle letterature in inglese. Il concetto di 'identità' è analizzato attraverso una serie di contributi di studiosi, scrittori e ricercatori di varie discipline letteratura, linguistica applicata, pedagogia e insegnamento delle lingue offrendo l'ipotesi di poter costruire scenari di coesistenza pacifica incentrati su relazioni mutuali non-binarie. Il titolo 'Partnership Id-Entities' indica la possibilità di esplorare relazioni interculturali all'interno di un paradigma egualitario e mutuale, sottolineando la necessità di promuovere una consapevolezza più profonda per un dialogo transnazionale e modalità di cooperazione volte ad un'evoluzione intrecciata tra varie culture. -
Da David a Saatchi. Trattato di sociologia dell'arte contemporanea
Che cosa c'è in comune tra Jacques-Louis David e Saatchi, attuale zar mondiale dell'industria pubblicitaria che nel 1997 ha organizzato la repellente mostra 'Sensations'? Tra la 'Morte di Socrate', manifesto delle virtù civiche, di David e le carogne putrescenti di Damien Hirst? A questi interrogativi il libro tenta di dare risposta, analizzando i processi sociali della cosiddetta 'arte contemporanea'. Dalla fine del Settecento la borghesia trionfante ha trovato nell'arte uno dei surrogati laici della religione e un elemento dell'identità nazionale; sono avvenute la feticizzazione dell'artista come genio creatore e la scissione tra estetica ed etica. Nel Novecento la fotografia, la pubblicità e il cinema hanno relegato l'arte d'avanguardia (AC) a ristrette élites. I magnati americani si sono affidati agli intellettuali di sinistra nella sua promozione, riconoscendovi il luogo privilegiato dell'innovazione, logica centrale del ciclo produzione-consumo. Negli ultimi decenni essa è stata integrata nel sistema globale della finanza e dei media, come 'reparto meraviglie e scandali' del mercato e delle industrie culturali. -
Parole come foglie, parole da sfogliare. Luigi Riem e il suo tempo
La storia è fatta dalle persone, dal loro contributo, sia nelle piccole cose quotidiane sia in quelle 'alte', alla crescita del mondo: questo volume in ricordo di Luigi Riem (1920-1991), uomo e poeta, educatore, giornalista, comunicatore, studioso, esponente della cultura, della politica e della società di Pordenone e del suo territorio, nell'intento di celebrarne il lavoro e le opere, presenta una serie di interventi di personalità della cultura e della politica di allora. La pubblicazione comprende ricordi di colleghi e amici della scuola, poesie, frammenti, memorie, tra gli altri, di Mario Donadoni, Elio Vittorini, Norberto Bobbio, Duccio Trombadori, Andrea Zanzotto, Enzo Santese... È qui anche ripubblicata la raccolta in versi di Riem 'Pertini Pertini!', che rappresenta al meglio, come dice Enzo Demattè, ""l'impegno indispensabile del nostro essere liberi""""."" -
Intorno al patriarca Bertrando
Il patriarca Bertrando di Saint-Geniès (1280 ca.-1350) fu protagonista e artefice della storia politica, economica ed ecclesiastica del Patriarcato d'Aquileia, ma anche un patriarca per l'arte e nell'arte, quale committente e soggetto dell'iconografia artistica friulana dal XIV secolo ai nostri giorni. Dalla lettura trasversale degli argomenti proposti in questo volume emergono le componenti di pastore, principe e beato che lo hanno contraddistinto nei secoli, mentre la dimensione del suo operato nel Trecento viene focalizzata attraverso una selezione di documenti, opere d'arte, memorie. -
Kanjos, il friulano e il doge
Singolari protagonisti di questa novella montenegrina della seconda metà dell'Ottocento sono un piccolo ma coraggioso eroe popolare locale, Kanjos Macedonovic, un anziano e imbelle doge ed un rozzo e feroce friulano che lo tiene in scacco. Gli eventi fanno riferimento alla metà del XV secolo, quando i Balcani erano in mano ottomana e Venezia lottava per mantenere la propria egemonia sull'Adriatico. La novella, illustrata in questa edizione da Alessandra D'Este, è costruita su una fitta rete di elementi popolari, intessuti volutamente e sapientemente nel materiale narrativo, etnografico e storico; oltre alla lingua locale e agli stilemi narrativi tradizionali, emergono motivi ben noti e diffusi, come la lotta vittoriosa del piccolo uomo contro il gigante prepotente e i luoghi comuni che connotano gli 'altri', in particolare i veneziani: il racconto lascia infatti trapelare una critica sottile nei confronti della civiltà occidentale e la difesa dei valori patriarcali del popolo montenegrino. -
Palinsesti 2010. Storyboard. Immagini e tempi narrativi
Lo storyboard è una sequenza di immagini volte a definire e preparare le inquadrature dei film, animate o reali, e il loro tempo di narrazione. Attorno a questi aspetti si sviluppa il catalogo della sezione ""Storyboard"""" della rassegna """"Palinsesti 2010"""". L'arte contemporanea non è qui l'unica protagonista: trovano posto infatti anche il fumetto, il documentario e il fotoreportage, coinvolti nel tentativo di sondare il rapporto tra iconicità e racconto."" -
Investigating canadian identities. 10th anniversary contributions
I contributi inediti raccolti nel volume sono frutto di una serie di importanti incontri e conferenze sulla letteratura e cultura canadese tenutisi nel 2008 e 2009 presso il Centro di Cultura Canadese dell’Università di Udine per celebrare il suo decimo anniversario di attività. Saggi di studiosi di fama nazionale ed internazionale quali Joseph Pivato, Nduka Otiono, Coral Ann Howells, Francesca Romana Paci, Michael Keefer, Linda e Michael Hutcheon e Olga Pugliese, si alternano a interventi di scrittori canadesi, come Joe Fiorito, Caterina Edwards e Janice Kulyk Keefer, che propongono riflessioni sulle loro opere e sul processo creativo, come emerge, ad esempio, dall’intervista alla Kulyk Keefer condotta da Deborah Saidero. Sebbene i temi trattati abbraccino questioni diverse come la scrittura etnica, l’autobiografia, la traduzione e la critica postmoderna alle prospettive canadesi sul nazionalismo, la politica, l’opera e l’arte, il filo conduttore che attraversa tutti i contributi è la creazione di una distinta identità canadese transculturale e transnazionale. -
Interferences. Autour de Pierre L'Hérault
«La critica è sempre una firma, ovvero implica il coinvolgimento di un soggetto», scrive Pierre L’Hérault (1937-2007). È proprio a partire da una posizione etica e politica che L’Hérault si è interessato sia alle riconfigurazioni contemporanee della letteratura québecchese, sia alle teorie della transcultura, che egli ha contribuito a definire e riformulare. Attento ai testi dell’emigrazione, alla scrittura femminile e all’evolversi della drammaturgia, ma anche alla memoria, specialmente amerindia, della letteratura québecchese, egli si pone in relazione con i suoi oggetti in modo al contempo empatico e rispettoso, evitando l’identificazione con essi. Nella sua prospettiva, il testo esprime in una maniera complessa una peculiarità alla quale L’Hérault è estremamente sensibile. Un simile percorso d’analisi, fortemente legato alla personalità del critico, non offre tanto uno strumento applicabile ad ogni oggetto letterario, quanto indica un approccio attento e impegnato nei confronti della letteratura, di tutte le letterature. È questa l’eredità più preziosa che Pierre L’Hérault ci ha lasciato, eredità di cui gli articoli riuniti in questo volume danno testimonianza, sottolineando l’influenza trasversale, sotterranea da lui esercitata su un’intera generazione di specialisti della letteratura québecchese. -
Primapersona. Percorsi autobiografici (2010). Vol. 23: La strage e il suo ricordo.
Il numero 23 di ""Primapersona"""" prende le mosse dal dossier fotografico su Portella della Ginestra, luogo del celeberrimo eccidio, concesso in esclusiva alla rivista da Gianni Berengo Gardin e pubblicato nell'inserto centrale: un'istanza morale e civile, dunque, anima le pagine di questo numero che si divide tra l'omaggio alle vittime e la rivendicazione della verità sulle troppe stragi italiane. Ogni strage, come nel modello biblico, è una strage di innocenti, sopraffatti inermi da un nemico più grande, in una disparità di forze disumana. Tra i testi autobiografici, molte sono le memorie di stragi del passato, quelle nazifasciste, perché deve passare il tempo necessario per rievocare traumi così dolorosi; eppure ricordare si deve, anche le tragedie più recenti, come quelle degli anni di piombo, quella di Ustica o quella, solo geograficamente più lontana, dell'11 settembre. Ancora una volta la memoria si impone come testimonianza di ciò che è stato e domanda stringente: perché è stato?""