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Dagli splendori di corte al lusso borghese. L'opificio delle pietre dure nell'Italia unita. Catalogo della mostra (Firenze, 17 maggio-11 settembre 2011)
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, 17 maggio - 11 settembre 2011). L'esposizione si collega alle iniziative per i 150 anni dell'Unità d'Italia, focalizzando l'attenzione sui nuovi scenari che dopo il 1861 si aprirono di fronte al fiorente Opificio delle Pietre Dure. L'antica manifattura fiorentina, le cui opere erano state fino ad allora monopolio della corte granducale, iniziarono ad accettare committenze dai privati e la sua fama raggiunse ogni angolo dell'Europa, non mancando richieste illustrissime, come dal re Ludwig II di Baviera, o dallo zar di Russia. Il fascino delle meravigliose creazioni non mancò di irretire anche il primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, che ne volle di nuovi per la reggia di Palazzo Pitti. -
Il tesoro del Cremlino. Catalogo della mostra (Firenze, 27 maggio-11 settembre 2011)
Il volume presenta le circa 150 opere fanno parte di uno dei più importanti 'tesori' d'Europa: l'Armeria del Cremlino. Dal XII al XVIII secolo l'Armeria fu la 'stanza del tesoro', colma di oggetti preziosi di origine ed epoche diverse, acquistati per la Casa regnante o giunti in dono da ambasciatori di paesi stranieri. Quando, nel XVIII secolo la Corte si trasferì da Mosca a San Pietroburgo, l'Armeria fu destinata ad accogliere oggetti legati al cerimoniale dell'incoronazione e alle sontuose vesti auliche. In mostra si presenteranno gli oggetti del periodo più fiorente dell'Armeria, quando era la 'Stanza del tesoro' degli Zar. Una piccola sezione di oggetti bizantini, provenienti dal tesoro della Cattedrale, mostrerà icone smaltate, cammei e pietre incise. L'Armeria riconduce però alla più antica e diffusa produzione delle botteghe del Cremlino, quella delle armi, e non fu solo luogo di produzione ma di vero e proprio arsenale. Nel corso del Settecento, quando il centro della vita politica e artistica si spostò nella nuova città di San Pietroburgo, iniziò un nuovo periodo che vedeva ormai la Russia inserita nel contesto culturale europeo; così anche gli abiti, i gioielli e gli accessori risentirono dell'influenza del gusto occidentale. Il gruppo di opere esposte dedicato al XVIII secolo ne include alcune di famosi argentieri quale Alexey Ratkov. -
Dianora Marandino. Fantasie di colori. Catalogo della mostra (Firenze, 25 marzo-15 maggio 2011)
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 25 marzo - 15 maggio 2011) dove viene presentata una selezione di capi d'abbigliamento realizzati da Dianora Marandino dal 1947 al 1971. L'artista, che si può definire 'artigiana' nonché 'creatrice di moda', si dedicò allo studio dei colori da impiegare nella sperimentazione di nuove tecniche di pittura e di stampa su tessuto, come pure alla tintura di filati da utilizzare nella tessitura. Con i suoi stessi tessuti decorati a stampa o realizzati al telaio con i filati nelle tonalità da lei stabilite, realizzò capi d'abbigliamento dalla foggia estrosa e lineare, rifuggendo dal creare modelli complessi e articolati. La mostra presenta una selezione di capi d'abbigliamento e di bozzetti preparatori che fanno parte della cospicua collezione pervenutaci generosamente in dono dal consorte, il maestro Enzo Faraoni, e si propone l'obiettivo di valorizzare questa artista che, essendo volutamente rimasta sempre al di fuori della grande produzione, è rimasta scarsamente conosciuta al di fuori di un ambito di specialisti nel settore.. -
L' immagine e lo sguardo. Ritratti e studi di figura da Raffaello a Constable. Catalogo della mostra (Firenze, 3 ottobre 2011-31 gennaio 2012)
Già Carlo Gamba, primo presidente della Fondazione Horne, notava come la raccolta di disegni e stampe fosse da considerarsi il complesso artisticamente più importante del lascito che il nostro connoisseur anglosassone Herbert Percy Horne (1864-1916) aveva fatto a favore dello Stato italiano. Tra le diverse collezioni che costituiscono il patrimonio conservato presso il Museo Horne, autentica casa fiorentina del Rinascimento, il fondo grafico si distingue, in effetti, per la sua consistenza e per la varietà di ""maniere"""", di epoche e di generi che esso contempla, poiché consta di circa un migliaio di fogli ed abbraccia un arco temporale e stilistico assai ampio procedendo dal Quattrocento ai primi anni del Novecento. La scuola italiana risulta quella meglio rappresentata e ad essa appartengono molti degli esemplari più significativi; seguono il ricco corpus grafico di provenienza inglese, e le più esigue testimonianze francesi, tedesche, fiamminghe ed olandesi. La mostra di disegni in programma, dedicata a ritratti e studi di figura, si pone come un ulteriore passo all'interno di quel ciclo di esposizioni che la Fondazione Horne ha avviato nel 2000 con il proposito di far riscoprire la raccolta, documentandola con cataloghi di pregio e rendendola fruibile agli specialisti così come al grande pubblico. L'interessante excursus proposto si sviluppa dalla fine del Quattrocento agli ultimi anni dell'Ottocento, prendendo avvio da uno studio di scuola mantegnesca..."" -
Gli attrezzi storici del giardino di Boboli
Il volume prosegue la collana 'BOBOLI arte e natura' dedicata al Giardino più bello di Firenze e diretta da Alessandro Cecchi e che prevede studi sulla storia dell'architettura e dell'arte, della botanica e della zoologia. Il terzo libro, illustra lo studio e l'inventariazione curata da Silvia Pinferi e Alessia Guarracino, sugli attrezzi antichi, per lo più del XIX-XX sec., del Giardino di Boboli in Palazzo Pitti. Il ricco repertorio prende in oggetto, suddivisa in base alle specifiche caratteristiche d'uso (dagli strumenti per lavorare il terreno a quelli per il trasporto del materiale, passando da quelli per i vari trattamenti alla cura delle piante stagionali), la dotazione presente tuttora in Boboli, un tempo destinata alla cura del Giardino, cercando di evidenziarne significato e funzione, secondo quanto documentato da fonti storiche. Andando oltre l'aspetto storico, il lavoro si conclude con una documentazione fotografica che illustra le attuali tecniche di manutenzione adottate nel Giardino. Il volume inoltre è corredato da particolarissime fotografie, anche antiche, che illustrano la vita e la storia di questo splendido luogo fuori dal tempo. -
Restauri in villa. Opere d'arte restaurate nel 2009 e nel 2010. Catalogo della mostra (Cerreto Guidi, 24 settembre 2011-8 gennaio 2012)
Questo volume presenta 16 opere d'arte, mai viste prima d'ora a Firenze, frutto del lavoro di due anni di restauri, 2009 e 2010. Il volume si compone di due diversi nuclei: opere d'arte restaurate in occasione della mostra presentata ad Aosta e mai presentate sul territorio toscano e opere d'arte restaurate nel corso del 2010 ed anche queste totalmente inedite. Il panorama di opere che qui si presenta è composto da una diversità di tipologie, materiali, epoche e stili, tutte provenienti dall'Eredità Bardini acquisita dallo Stato nel 1996. La raccolta di questi oggetti è attualmente ospitata nel Palazzo Mozzi Bardini e costituirà il Museo Bardini Statale in corso di realizzazione. La Villa Medicea di Cerreto Guidi ospita attualmente una serie di opere che si accordano ad essere ospitate nei suoi bei saloni, insieme alla ricca collezione di armi che cosituisce il Museo della Caccia. Appartengono a quest'esposizione gli stemmi in pietra del Trecento fiorentino (la Croce del Popolo e il Giglio fiorentino e l'arme della potente famiglia degli Albizzi), qui presentati per documentare la ricchezza economica e la floridezza di tante istituzioni, che hanno poi permesso lo sviluppo della civiltà rinascimentale fiorentina. Sono anche presentati due capitelli, che documentano il progressivo diffondersi della cultura figurativa del Rinascimento a Firenze. -
La sala del fregio. Memorie medicee in villa. Ediz. italiana e inglese
Il volume è pubblicato in occasione del nuovo allestimento della Sala del Fregio nella storica Villa Medicea di Poggio a Caiano che fu residenza di Lorenzo il Magnifico. La sala sarà dedicata a due importanti capolavori dell'epoca medicea recentemente restaurati: l'imponente fregio che ornava la facciata della Villa ed era stato commissionato dallo stesso Lorenzo, e il prezioso arazzo della Caccia al cigno, uno dei 36 arazzi progettati da Giorgio Vasari su commissione di Cosimo I, appositamente per la villa. Un modello ligneo consente al visitatore di immaginare la villa secondo l'originale progetto di Giuliano Sangallo, così come l'aveva desiderata Lorenzo il Magnifico. Infine, anche se temporaneamente, la sala è impreziosita dal dipinto seicentesco di un bellissimo albero genealogico della famiglia de' Medici: restaurato per l'occasione, esso si inserisce a pieno titolo tra le memorie medicee della Villa di Poggio a Caiano. -
Viaggio nell'esotismo settecentesco alla villa del Poggio Imperiale a Firenze
Il riallestimento della stanza dei quadri cinesi e i restauri nei quartieri leopoldini al piano nobile della Villa di Poggio Imperiale a Firenze. Interessante studio sulla passione che nel XVIII investì l'Europa: la Cina. Il volume tratta infatti la storia di uno dei quartieri della villa del Poggio Imperiale, appena fuori Firenze, appartenuta ai Lorena. Le cinque stanze che compongono questa parte dell'edificio furono abbellite con ingenti acquisti di stoffe, carte orientali, quadretti e mobilia provenienti dall'Oriente, ma anche con decori che pittori italiani impararono a fare alla maniera orientale con risultati molti pregevoli. Lo studio presentato analizza, partendo dalla dinastia Song (960-1271) fino alle epoche successive, e attraverso un ricco repertorio iconografico il restauro delle tappezzerie di questi ambienti e degli oggetti annessi e illustra le immagini rappresentate: dalle scene di vita cinese, al il ciclo della raccolta del riso, del thè, dell'allevamento del baco da seta, passando dalla lavorazione della porcellana fino ai decori con fiori e uccelli. -
Di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente. Catalogo della mostra (Firenze, 3 aprile-1 luglio 2012). Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 3 aprile - 1 luglio 2012). La mostra intende celebrare il Giappone, la sua arte, la sua cultura e le sue tradizioni ospitando nelle sale più rappresentative dei suoi musei tre mostre, raccolte sotto l'iniziativa comune: Giappone. Terra di incanti. Oltre 200 pezzi, databili dalla metà del Cinquecento alla metà dell'Ottocento, saranno in esposizione delle sale affrescate del museo: capolavori d'arte e d'artigianato giapponese, dalle armi agli strumenti musicali, dalle armature agli eleganti abiti cerimoniali, dagli oggetti d'uso quotidiano a monili e suppellettili per l'abbellimento della persona e della casa. Adeguati saggi introduttivi, scritti dai massimi esperti europei del settore, illustreranno con compiutezza i più sfaccettati aspetti della cultura e dell'arte giapponese, colta in un particolarissimo momento della sua storia, ovvero quello dell'incontro con i primi viaggiatori europei e l'inizio dei rapporti, talvolta tesi e difficiili, di reciproco scambio. -
L' eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone. Catalogo della mostra (Firenze, 3 aprile-1 luglio 2012). Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 3 aprile - 1 luglio 2012). La mostra intende celebrare il Giappone, la sua arte, la sua cultura e le sue tradizioni ospitando nelle sale più rappresentative dei suoi musei tre mostre, raccolte sotto l'iniziativa comune: Giappone. Terra di incanti. Il volume illustra attraverso 103 opere la connessione e l'influenza orientale nell'arte europea e in quella italiana, per mezzo di manufatti di artisti giapponesi contemporanei in vetro, ceramica, legno, metallo. Un ricco apparato fotografico accompagna il volume. -
Giapponismo. Suggestioni dall'Estremo Oriente dai Macchiaioli agli anni Trenta. Catalogo della mostra (Firenze, 3 aprile-1 luglio 2012)
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 3 aprile - 1 luglio 2012). La mostra intende celebrare il Giappone, la sua arte, la sua cultura e le sue tradizioni ospitando nelle sale più rappresentative dei suoi musei tre mostre, raccolte sotto l'iniziativa comune: Giappone. Terra di incanti. Il volume illustra attraverso 80 opere la connessione e l'influenza orientale nell'arte europea e in quella italiana, e in particolare toscana dalla fine dell'800 agli anni Trenta del '900. Accompagnano le schede saggi di illustri esperti del settore come S. Condemi, V. Farinella e E. Lazzarini che spiegano cosa volle dire per la nostra cultura il contatto con quella Giapponese in tutti i campi artistici compreso il teatro. Tra le opere esposte da segnalare i dipinti di Monet, Fattori, Signorini, Michetti, De Nittis, Fortuny e Hokusai. -
Paesi, città, curiosità in stampa da collezioni private toscane
Il nucleo toscano delle incisioni conservate nelle collezioni private è una riscoperta significativa in considerazione delle valutazioni finora poco documentate, iniziate alcuni anni fa tramite le opere di raccolte, i cui disegni e le cui incisioni, caratterizzati da profili e informazioni determinanti, venivano esposti insieme a opere provenienti da raccolte pubbliche. Le nostre incisioni costituiscono solo una piccola parte delle centinaia di stampe, disegni e acquarelli che sono conservati all'interno delle varie raccolte. La civiltà toscana propone in forma simbolica emozioni visive di qualità, eccelse nei segni caratteristici delle raccolte, ritrovate grazie alla passione dei collezionisti. Tra di esse ve ne sono alcune sorte già nei secoli precedenti, poi trasmesse per eredità agli attuali proprietari, altre invece sono state create spontaneamente in tempi recenti. In ambito toscano il collezionismo del materiale fiorentino risulta più numeroso rispetto alle collezioni delle altre città della regione. Le singole schede comprendono, oltre al titolo delle opere, i nomi degli autori, le tecniche, le misure, le iscrizioni e le descrizioni caratteristiche delle stampe. -
Le acque del Giardino di Boboli
Il quarto volume della collana, che affronta per la prima volta lo studio delle sorgenti e degli acquedotti sotterranei che alimentano le sessantotto utenze del Giardino, ci conduce alla scoperta di veri e propri capolavori nascosti e misteriosi legati alle acque. Il libro si articola in tre parti. La prima affronta la storia della costruzione della rete idrica di Boboli dalla fondazione, a metà Cinquecento, fino ad oggi. Nella seconda parte, sono approfonditi gli aspetti ingegneristici e tecnico-costruttivi degli acquedotti medicei cinque e seicenteschi. Ognuno è descritto e illustrato da rilievi e foto, e introdotto da una tavola planimetrica che ne disegna il percorso, dalla sorgente alle rispettive utenze. Una serie di planimetrie e tabelle approfondisce e riassume il profilo storico e ingegneristico delle sei sorgenti e acquedotti medicei e dei cinque moderni impianti dell'acquedotto comunale, che insieme alimentano il complesso monumentale di Pitti e Boboli, dalla fondazione ad oggi. Nella terza parte, un originale Glossario elenca un'ottantina di termini offrendo un'inedita panoramica del lessico tecnico in uso a Boboli dal Cinquecento al Novecento. -
Il sogno nel Rinascimento. Catalogo della mostra (Firenze, 21 maggio-15 settembre 2013)
Il tema del Sogno assume un rilievo particolare nella mitologia antica e nella tradizione del Rinascimento, che privilegia la comunicazione attraverso le immagini. Tuttavia a quest'oggi esso non è stato all'origine di nessuna mostra di opere d'arte inerenti al periodo decisivo che va dalla fine del XV secolo alla fine del XVI. Opere provenienti dai più prestigiosi Musei: Parigi, Museo del Louvre; Firenze, Uffizi; Venezia, Palazzo Ducale; Londra, Bristish Museum e National Gallery; Washington, National Gallery of Art; Los Angeles, Paul Getty Museum. Profetico o premonitore, illustrato da episodi celebri dell'Antico Testamento (Nabuchodonosor, i sogni del Faraone spiegati da Giuseppe, il sogno di Giacobbe, etc.) o dall'agiografia visionaria (sogni di Constantino, di san Francesco, di santa Orsola, etc., per non citare che esempi che hanno avuto una grande fortuna figurativa), il Sogno si offre innanzitutto come manifestazione e rivelazione di un altro mondo. La varietà degli artisti coinvolti - illustri come Bosch, Dürer o Michelangelo, o meno conosciuti dal grande pubblico come Mocetto o Naldini - vuol far comprendere come si caratterizza nel Rinascimento la rappresentazione del sogno. -
Mascagni forever. L'autore, gli interpreti, la critica
Il libro è strutturato in più sezioni: l'autore dove musicologi, studiosi e familiari di Mascagni tracciano il profilo del compositore soffermandosi sulla vita, le composizioni (dall'opera alla musica sacra, dalla musica per film alla musica da camera), i rapporti con i musicisti, gli editori e i musicisti dell'epoca, i viaggi in Europa e in America; gli interpreti con le loro esperienze sul palcoscenico, i loro ricordi ed emozioni: dai cantanti agli strumentisti, dai direttori d'orchestra ai registi-scenografi. Non solo espressioni e sensazioni personali, ma anche un vademecum sulla tecnica vocale mascagnana e sull'interpretazione delle melodie del compositore; grazie a critici e a giornalisti ci soffermiamo anche sul valore che Mascagni ha avuto e ha nel mondo musicale. Infine una panoramica su Mascagni nella penna dei responsabili di alcuni dei grandi teatri italiani con i quali il Maestro ebbe importanti rapporti artistici e che lo resero famoso in tutta Italia e, di conseguenza, all'estero, fino al Metropolitan di New York. Un testo importante infine quello sul Progetto Mascagni della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, che dagli anni Novanta ha dato grande risalto alla figura e all'opera del musicista livornese. -
Pratolino. Il sogno alchemico di Francesco I de' Medici. Miti, simboli e allegorie
"Il sogno alchemico"""" di Francesco I de' Medici si realizzò acquistando un pezzo di terreno incolto, arido e inospitale, come quello della collina che collegava Firenze alla catena montuosa dell'Appennino tosco-emiliano, per convogliarvi le acque provenienti da dodici sorgenti originarie da Monte Senario e da lì dar vita ad un Giardino straordinario dove mitologia, alchimia e simbologia si fondevano con i segreti meccanismi della Natura; nasceva così il Parco Mediceo di Pratolino. Oggi, a distanza di cinque secoli, proviamo a dare una nuova lettura iconologica di ciò che è rimasto di quegli antichi splendori." -
Il cappello-The hat. Catalogo della mostra (Firenze, 3 dicembre 2013-18 maggio 2014)
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 3 dicembre 2013 - 18 maggio 2014). L'esposizione è una mostra monografica dedicata al cappello, le cui collezioni, patrimonio del museo - ascrivibili alla generosità di molti donatori - ammontano a oltre mille unità custodite solitamente nei depositi, di cui soltanto una parte sarà destinata alla mostra. Pur prevalendo esemplari di note firme di casa di moda fra cui Christian Dior, Givenchy, Chanel, Yves Saint Laurent, John Rocha, Prada, Gianfranco Ferré e celebri modisti internazionali del presente e del passato come Philip Treacy, Stephen Jones, Caroline Reboux, Claude Saint-Cyr, Paulette, è la prima volta che sono presenti in esposizione manufatti di modisterie italiane e fiorentine, di alcune delle quali si conosceva appena l'esistenza. Ed ecco che il cappello diviene 'opera' d'arte, con una sua armonia estetica cui contribuiscono la conformazione 'scultorea', la componente cromatica e la raffinatezza ornamentale. -
Premio Combat 2013 Prize. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e inglese
Quarta edizione del Premio Combat all'insegna della grande partecipazione di artisti, circa 1300, provenienti da 28 paesi. Soffia il vento del cambiamento tra le fila del Premio Combat Prize, quest'anno alla sua quarta edizione, con sensazionali novità. Ad ogni edizione difatti il Premio Combat Prize si caratterizza per percorsi e modalità sempre diverse, in modo da risultare una manifestazione dinamica e in continua crescita, caratteristiche che ne hanno determinato il successo negli anni. Oltre a Pittura, Fotografia e Grafica l'indagine si estende alle nuove sezioni Video e Scultura e Installazione. Si rinnova anche la giuria con il curatore cileno Antonio Arévalo, e cinque tra i migliori curatori italiani Andrea Bruciati, Francesca Baboni, Gigliola Foschi, Marco Tonelli, Stefano Taddei oltre all'artista serbo Mrdjan Bajic. Raddoppia la durata di apertura mostra rispetto allo scorso anno e si estende alla location del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo oltre a quella del Museo Civico G. Fattori. Inserita inoltre tra i premi una nuova residenza d'artista di due mesi a Belgrado, città dal grande fermento culturale e apertura internazionale, in aggiunta a quella di Berlino. -
Dieci tropi aporetici-Ten aporetic tropes
Definita una della più rilevanti novità della ricerca musicale contemporanea degli ultimi vent'anni, questa raccolta di pezzi pianistici composti nel 1989-1990 rappresenta le Tavole programmatiche della musica e della filosofia aporética, da cui hanno tratto ispirazione tantissime correnti naturalistiche, filosofiche, musicali contemporanee. Cogliere l'essenziale delle cose, il nucleo nascosto delle vite umane, ascoltare quella musica segreta che immerge rimescolando esistenze e caos primigenio, passa inevitabilmente attraverso questa raccolta materica. Linee e spigoli si attenuano, inerti ma vivi, trasmettono vibrazioni e gesti, che contrappuntano momenti di vissuto, di sudore, di sforzo, di creazione, di arte. Una sorta di scalinata verso il dato metafisico, il trascendente in musica, un elemento che si reinventa senza sosta, pacato o convulso, sacrale o istintuale, espandendo con le sue ombre un'influenza che rasserena o spaventa, allevia o punisce, financo con la morte, colui che ne sottovaluti la natura. Architettura dentro l'architettura, cuore di un abito, amore di un poeta, sangue di purosangue, questa è una particolarissima raccolta di pezzi concertistici, essenziali nella scrittura ma ricchissimi di possibilità e libertà interpretative, un volume da leggere innanzitutto letterariamente nei suoi visionari significati filosofici introduttivi, di stile di vita, di ascesi umana, ma anche da interpretare sul palco dello spettacolo come nella vita di tutti i giorni. -
Nelle antiche cucine. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 4 luglio-25 ottobre 2015)
La cucina è il luogo della preparazione del cibo, ma anche della consumazione di pasti semplici o più elaborati, ed infine è il luogo della vita domestica e familiare, della convivialità degli strati sociali meno abbienti. In questo volume sarà possibile ammirare, attraverso i più bei quadri del repertorio, le storiche cucine fiorentine, gli utensili e gli oggetti d'uso, insieme all'organizzazione e alla composizione degli staff delle cucine granducali e anche ai tipi di cibo prediletto dai personaggi della famiglia medicea.