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Il problema di Lenin
"Ho lavorato a queste note sul marxismo, e ad altre, dapprima disordinatamente, poi organizzandole e completandole, per più di vent'anni, senza un obiettivo quanto al loro utilizzo. Era il mio modo di fare i conti con la mia crescente insoddisfazione riguardo all'andamento, benché non ancora catastrofico, della sinistra italiana, già la più potente anche teoricamente in Europa occidentale; un andamento inspiegabile con gli strumenti usuali del marxismo. Era anche il mio modo di ricostruirmi le idee, per connettermi a nuovi punti di vista, per fare correre l'immaginazione.""""" -
Cif coi ribelli. Un'esperienza partigiana
"Terminata l'operazione, dopo averli immobilizzati e senza alcun prigioniero liberato, lasciammo velocemente via Eustachi, con alcune loro armi, e raggiungemmo il Policlinico per rimetterci i nostri abiti civili. Sogno ci salutò e se ne andò, sempre manifestamente innervosito dalla mancata liberazione. La ragione l'avremmo conosciuta soltanto dopo il 25 aprile: infatti venni a sapere che si trattava di Tulipano, stretto collaboratore di Parri che, mentre cercavamo di liberarlo, era già stato spedito in direzione di Mauthausen, come ho già spiegato. Dopo quell'azione senza esito, Stefano (che era diventato Leone) ed io, riprendemmo la nostra attività: io con gli incontri già fissati precedentemente coi militanti mentre restavo a disposizione del comando GL per le operazioni guidate da Sogno. Solitamente ricevevo le direttive da Bepi (Signorelli), un bergamasco assai dinamico, sempre molto elegante e dai modi cortesi e simpatici che inducevano ad accogliere col sorriso anche gli incarichi più ostici. """" (Presentazione di Luigi Vinci)" -
Materiali per una storia della sinistra italiana
L'autore ripropone una serie di saggi (uno solo è inedito, ""Appunti per una storia della nuova sinistra"""") che affrontano alcuni nodi sulla storia del Pci e della sinistra italiana. """"Materiali per una storia della sinistra italiana"""", dunque, come egli sostiene e non una """"storia della sinistra""""."" -
La (contro)riforma del lavoro. Job act
"Questo libro ha tutti i pregi dell'instant-book senza rinunciare, tuttavia, ad approfondimenti teorici di grande rilievo, soprattutto fornendo dati e elementi conoscitivi citati da rapporti di ricerca di organismi internazionali. Rappresenta, quindi, uno strumento assai utile per quanti (sindacalisti, delegati, attivisti politici) sono attualmente impegnati a contrastare questo ennesimo attacco nei confronti del mondo del lavoro poiché fornisce argomenti e dati, per confutare le affermazioni del discorso dominante, secondo le quali un ulteriore indebolimento (per non dire cancellazione) delle tutele previste per i lavoratori indurrebbe le imprese ad un atteggiamento di maggiore disponibilità in termini di nuove assunzioni favorendo, quindi, decisioni per una maggiore occupazione""""." -
Palmiro Togliatti. Scritti scelti (1944-1964)
Se la sua esistenza fosse proseguita, un suo tentativo di una linea organicamente gramsciana del PCi sarebbe probabilmente riuscito a depurarlo del complesso degli elementi incongrui. Probabilmente la straordinaria intelligenza politica di Togliatti, la sua autorevolezza nel partito e questa ripulitura ci avrebbero risparmiato il crollo catastrofico del movimento operaio italiano ...""""|Libri"" -
Donne curde in Iraq, Siria, Europa. Praticare la libertà contro la guerra senza fine del sistema patriarcale
La pubblicazione degli atti di questo convegno, il primo del genere e con questo tema in Italia, è per noi molto importante, anche perché cade in un momento in cui il mondo pare essersi finalmente accorto di quanto succede in Kurdistan. Un'attenzione nata purtroppo solamente in seguito ai massacri dello scorso agosto nei confronti dei curdi ezidi a Sengal, cui sono seguiti stupri e rapimenti di donne ezide da parte dei miliziani jihadisti, e a causa della perdurante grave situazione dell'assedio di Kobanê, più che per la rivoluzione attuata in Rojava da due anni a questa parte, con la dichiarazione dell'autonomia democratica e dei tre cantoni di Jezire, Afrin e Kobanê. -
Il lavoro e i suoi sensi. Affermazione e negazione del mondo del lavoro
C'è una nuova morfologia del lavoro che ripropone i distinti sensi e significati del lavoro, mostrando che l'attività lavorativa è, in questo XXI secolo, una questione (ancora) decisamente vitale. Più che mai, miliardi di uomini e donne dipendono esclusivamente dal loro lavoro per sopravvivere e trovano, sempre più, situazioni instabili, precarie, o vivono direttamente il flagello della disoccupazione; ossia, allo stesso tempo in cui si amplia il contingente di lavoratori e lavoratrici su scala globale, c'è una riduzione monumentale dei posti di lavoro e quelli che si mantengono occupati assistono alla corrosione dei loro diritti sociali e all'erosione delle loro conquiste storiche, conseguenza della logica distruttiva del capitale che, nello stesso tempo in cui espelle centinaia di milioni di uomini e donne dal mondo produttivo, ricrea, nei più distanti e lontani spazi, nuove modalità di lavoro informali, precarizzati, depauperizzando ancor di più i livelli di remunerazione di coloro che si mantengono lavorando. -
Trilogia della re-esistenza
La Trilogia della Re-esistenza racchiude in un volume unico tre saggi originariamente scritti nell'arco di tempo che va dal 2005 al 2009. Un periodo fondativo per i movimenti democratici di tutto il mondo; il momento della storia recente in cui la costruzione di un ""altro mondo possibile"""" è diventata riflessione culturale e prassi politica, mercé il ripensamento dei rapporti di forza - non solo economici ma più ancora simbolici - tra i re-esistenti ed un biopotere sopra-vivente sempre più oppressivo e disegualitario: ciò che l'autore chiama bioliberismo."" -
Oltre lo stato, il potere e la violenza
La visione di Ocalan di una società democratico-ecologica organizzata in senso comunale ha dato una spinta importante al movimento curdo e stimolato allo stesso tempo il dibattito globale per un nuovo socialismo. La sua arringa contro i rapporti di potere statali, la guerra e la violenza, in quanto strumenti per l'affermazione degli interessi del potere, ne costituisce il fondamento teorico. Vengono formulati qui per la prima volta i principi del confederalismo democratico e dell'autonomia democratica, che sono alla base della rivoluzione del Rojava. Questo libro costituisce ad ora la descrizione più dettagliata della filosofia e della politica del PKK e del movimento di liberazione curdo, scritta dal suo più importante rappresentante politico. -
Bivio europeo. Dove sta andando l'Unione Europea?
Dove sta andando l'Unione Europea? Cioè, quali saranno gli orientamenti prossimi della Germania? Qualche riflessione sugli sviluppi politici di una crisi di portata ormai generale. Come è venuto affermandosi - con obiettivi e mezzi pesanti - il dominio economico tedesco nell'Unione Europea. Follia euro burocratica. A proposito di un ""comando"""" di pericolosità e insensatezza assolute. Storia di come è nata (un parto tutto politico e per ragioni tutte politiche) l'architettura dei Trattati originari in tema di livelli legali di deficit e di debito; e di come quest'architettura evolvette e per molti aspetti importanti fu rovesciata dall'evoluzione organicamente neo liberale e monetarista delle integrazioni ai Trattati."" -
Democratismo, socialismo, marxismo. Per un marxismo e un socialismo del XXI secolo
Aprire l'""asse"""" teorico Lenin-Gramsci-Lukács al confronto, reciprocamente critico, con le culture liberali-democratiche e democratico-socialiste del Novecento e di questo scorcio di Duemila, avendo a obiettivi il più avanzato universalismo democratico e il contrasto aperto alla catastrofe globale nella quale il capitalismo sta gettando il pianeta. Aprirsi all'insieme delle questioni etiche, gnoseologiche, prasseologiche, epistemologiche, politiche orientate alla migliore cognizione delle formazioni sociali, del conflitto di classe, di quello di genere, delle domande delle popolazioni oppresse, quindi orientate all'adeguatezza e alla completezza degli obiettivi assai complessi di un passaggio di sistema."" -
Il concetto di natura in Marx
"Al cuore dell'impostazione del volume sta essenzialmente una duplice prospettiva, che dà corpo e sangue al materialismo di Schmidt: per un verso, una lettura del rapporto tra essere umano e natura come relazione tra soggetto e oggetto nel lavoro; per l'altro verso, il medesimo rapporto come definizione dell'originalità di Marx sul terreno della teoria della conoscenza. Il primo versante definisce l'anti-idealismo dell'autore del Capitale; il secondo versante chiarisce in che senso Marx si ponga sulle orme di Hegel. La compenetrazione di natura e società avviene all'interno della natura: una valida teoria della società si dà solo sul presupposto di un materialismo naturalistico, per cui mai la natura può essere intesa come un derivato rispetto all'idea. Il punto di partenza non è lo Spirito Assoluto ma gli esseri umani in carne ed ossa."""" (dalla introduzione di Riccardo Bellofiore)" -
L' anno zero di Rifondazione Comunista (3 febbario 1991-19 gennaio 1992)
Con una vasta documentazione originale a supporto dei propri ricordi, l'autore si muove tra storia e memoria - tra mestiere e vocazione - fornendo una testimonianza di prima mano sull'anno di nascita di Rifondazione comunista. La scelta della forma espositiva diaristica, o quasi, consente al lettore di immergersi nel flusso vivo di ragioni, passioni, convergenze, conflitti, contraddizioni che animarono tante donne e tanti uomini che, dopo il suicidio assistito del Pci, ritenevano loro dovere continuare a far vivere in Italia un forte partito comunista. A distanza di oltre un quarto di secolo questa testimonianza, volutamente segnata dal vissuto dell'autore e quindi consapevolmente parziale (il che non significa di parte), può aiutare a riflettere sulle lontane origini dell'attuale, disastroso stato della sinistra comunista: contribuendo così all'impegno che i tempi ostili ancora una volta impongono - e che Luciana Castellina auspica nell'introduzione al testo - ""senza settarismi nel processo costituente che ci sta di fronte, senza lasciarci andare a facili illusioni, ma anche senza farci prendere dalla sfiducia""""."" -
Per un nuovo socialismo e una reale democrazia. Come essere anticapitalisti nel XXI secolo
"Il libro si spinge a fornire un legame solido tra un'analisi del capitalismo [...] e la costruzione di alcuni lineamenti fondamentali di un nuovo modello economico socialista centrato su una democrazia reale. E lo fa con tale precisione e perseveranza da far diventare questo quadro fungibile fin da subito a una sua trasformazione in un vero e proprio programma politico 'fondamentale'. Crediamo ovviamente che questo non avvenga a caso, vista la militanza dell'autore nella nuova 'ondata socialista' presente nel mondo anglosassone, in special modo negli Stati Uniti. Ma per noi rappresenta una salutare novità: lo sforzo continuo di declinare le analisi e i concetti, e quindi il lavoro intellettuale, alla sua possibile funzionalità politica, spendibile nel presente delle lotte e nell'organizzazione di alternative praticabili. Nel nostro Paese, in una situazione disastrosa, con la sinistra sociale e politica in estrema difficoltà, e realmente a corto di idee, di fronte a uno strapotere della destra, cosiddetta 'populista', che però è assai incline a difendere il peggior potere capitalistico, questa 'piccola' proposta di riaggregazione teorica e pratica ci pare [...] molto concreta e utilizzabile'."""" (dalla prefazione alla edizione italiana)" -
Lukács parla. Interviste (1963-1971)
In questo volume sono riunite dieci delle numerosissime interviste che Lukács concesse negli ultimi anni della sua vita. Si va dal dicembre 1963 fino a poche settimane prima della sua morte, nel giugno 1971. Gli argomenti si ripetono, come è naturale che avvenga, in quanto le interviste sono concesse sempre a interlocutori diversi, ma anche quando ci sono queste ripetizioni, il lettore si renderà conto che la seconda o terza volta che Lukács tratta di un argomento lo fa in una forma nuova, più approfonditamente, più dettagliatamente, il che denota il fatto che abbia riflettuto sul tema, lo abbia ridefinito, lo abbia considerato da una prospettiva ogni volta diversa. Sono quasi tutte della stessa dimensione, con un'unica eccezione, la lunga intervista concessa al suo allievo Ferenc Fehér e indirizzata ai soli membri del Comitato Centrale del Partito Operaio Socialista Ungherese. Si tratta, quindi, di un'intervista molto particolare, innanzitutto perché la traduzione italiana è la prima traduzione di questa intervista, poi perché il tono di Lukács è molto polemico verso i suoi futuri lettori: è sicuro di non convincerli, ma vuole dirgli, con la sua consueta chiarezza, cosa pensa della situazione del partito, dell'Ungheria, dell'Urss, del mondo, senza aspettarsi consenso. -
Civiltà e verità. L'era degli dei mascherati e dei re travestiti
Il sistema di civiltà statalista, sorto sulla base della formazione intrecciata di classi, città e Stato, si è moltiplicato fino alla fase finanziaria, l'ultima fase del capitalismo, che si basa principalmente sullo sfruttamento e sull'oppressione delle comunità agricole e dei villaggi e, più tardi, dei lavoratori urbani. Se la civiltà statalista vecchia di cinquemila anni è in grado di continuare la sua esistenza a dispetto della civiltà democratica, è essenzialmente dovuto alla sua egemonia ideologica. Sistemi basati sulla coercizione e la tirannia possono avere successo solo se hanno egemonia ideologica. Pertanto il conflitto principale non è solo a livello di divisione di classe, ma anche a livello di civiltà. La lotta storica, che può essere fatta risalire ad almeno cinquemila anni fa, è essenzialmente tra civiltà-Stato e civiltà democratica; quest'ultima formata da comunità pre-statali agricole e di villaggio. Tutte le relazioni ideologiche, militari, politiche e economiche, tutti i conflitti e le lotte, avvengono sotto questi due principali sistemi di civiltà. -
Il dibattito sul controllo operaio. Uscito sulla rivista «Mondo operaio» dal dicembre 1957 al marzo 1959
Questo libro raccoglie il dibattito sul controllo operaio che si è svolto dal dicembre 1957 al marzo 1959, sulla rivista teorica del Psi, ""Mondo operaio"""", diretta da Raniero Panzieri. Il dibattito è introdotto da due corposi saggi di Matteo Gaddi e Luigi Vinci che, oltre a ragionare sui temi del testo, hanno il compito di inquadrare questo dibattito nel periodo che va dall'immediato dopoguerra agli anni settanta e di proporne una possibile attualizzazione."" -
Industria 4.0 più liberi o più sfruttati? L'industria 4.0 vista da chi lavora nelle aziende metalmeccaniche di Milano e provincia
"L'inchiesta della Fiom di Milano e della Fondazione Claudio Sabattini nasce con l'obiettivo di capire in che modo la cosiddetta quarta rivoluzione industriale stia cambiando l'organizzazione del lavoro, gli orari, la professionalità, la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Per fare questo, abbiamo intervistato delegati sindacali e lavoratori di un campione di aziende metalmeccaniche particolarmente significative della provincia di Milano, appartenenti ai settori dell'ICT, del manifatturiero e dell'impiantistica. (...) è fondamentale ripartire dalla condizione dei lavoratori, perché quest'ultima è stata occultata per tanti anni, e tale mancanza ha generato sia l'oscuramento politico del lavoro che il peggioramento concreto delle condizioni di chi lavora, non trovando più un'adeguata attenzione da parte dell'opinione pubblica. La condizione del lavoro e il punto di vista dei lavoratori sono decisivi per battersi per la stessa difesa del posto di lavoro e anche per un'ipotesi di sviluppo diversa"""". (Dalla prefazione di Roberta Turi, Segretaria Generale Fiom-Cgil Milano)" -
Uprising/Sollevazione. Voci dagli Usa. Opuscoli di Officina Primo Maggio
Abbiamo visto gli Stati Uniti d'America bruciare, milioni di persone per le strade, Trump asserragliato nella Casa Bianca. Ne siamo rimasti stupiti, eppure è sembrata la cosa più naturale del mondo, e non ci è dispiaciuta. In molti si saranno chiesti: «Perché sta succedendo? Com'è possibile?», certo Trump e la sua arroganza, la violenza delle disuguaglianze sociali e della repressione erano già una miscela esplosiva, e adesso il Covid-19... Eppure queste risposte non bastano. Non possono bastare a rispondere alla domanda: «E qui da noi, quando vedremo una grande sollevazione popolare?». Scrivevamo nel nostro Manifesto pubblicato un mese e mezzo fa: ""Officina Primo Maggio è un progetto politico-culturale di parte, consapevolmente volto a esplorare le condizioni che rendono praticabile il conflitto, inteso come capacità di attivarsi da parte dei soggetti direttamente coinvolti nei processi produttivi, distributivi, insediativi ecc. Pur consapevoli che molte delle modalità in cui si è espressa la conflittualità sociale nel fordismo sono divenute obsolete, restiamo convinti che sul terreno del lavoro molto resti ancora da fare e da sperimentare, se teniamo conto non solo del conflitto dispiegato ma anche di quello tacito, intrinseco, latente e delle sue possibilità di espressione nell'universo digitale"""". Avevamo evocato la parola conflitto, e abbiamo quindi deciso di approfondire le vicende statunitensi. Ne è risultato un opuscolo, che probabilmente verrà superato dalla velocità degli eventi, ma che può essere prezioso per iniziare a capirci qualcosa."" -
Il populismo anticapitalistico. Ruolo storico-politico e suoi limiti. Due voci critiche (diverse) sul rapporto tra populismo e sinistra radicale
"Il libro è composto da due grandi saggi: uno di Giorgio Galli, Profili del populismo anticapitalista, e l'altro di Francesco Bochicchio, Il populismo come anticamera (involontaria) della lotta di classe. Due voci critiche (e diverse) sul rapporto tra populismo e sinistra radicale, sia dal punto di vista teorico, che da quello della prassi politica nell'arco storico e nella attualità. Il primo saggio ha un taglio prevalentemente storico anche se molto """"eterodosso"""", con un uso """"originale"""" della analogia storica. Il secondo ha un impianto di analisi e di metodo rigorosamente marxista, usato per fornire chiavi di lettura utili dal punto di vista politico. Una lettura forse spesso contraddittoria, ma utile per orientarci nei tempi difficili in cui navighiamo, spesso senza alcuna bussola""""."