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O cortiço
"Il cortiço"""" fu pubblicato nel 1890 a Rio de Janeiro, la città che fa da sfondo alla vicenda. È la storia del portoghese João Romão, padrone d'una bettola """"negli anditi del quartiere di Botafogo"""", e della sua caparbia ansia d'arricchirsi ed elevarsi socialmente, per la quale non guarda in faccia a nessuno. Simbolo della sua ascesa economica - e vero protagonista del romanzo, coi suoi pittoreschi personaggi ricchi di pregnante umanità - è il cortiço, abitazione collettiva delle classi umili composto da modesti alloggi con uso comune degli spazi pubblici interni." -
Mia divina Eleonora
Eleonora Duse. Un'attrice. Una donna. Una leggenda. Così, semplicemente, si potrebbe sintetizzare lo straordinario percorso esistenziale ed artistico della più acclamata interprete teatrale di tutti i tempi. Il testo è un omaggio alla sua vita, costellata di successi e di eccessi, di gioie accecanti ed amarezze struggenti, ma soprattutto alla sua anima di donna appassionata e fragile, volitiva e vulnerabile. La vicenda si svolge in una stanza d'albergo a Pittsburgh, negli Stati Uniti, dove la Divina si trovava per una tourneé, che sarebbe stata l'ultima della sua sfolgorante carriera. Il percorso temporale si snoda a partire proprio dal suo ultimo giorno di Vita, il 21 Aprile 1924, attraverso il racconto evocativo e suggestivo della propria vicenda professionale e privata, che la Duse stessa consegna a Madeleine, sua governante-dama di compagnia. Si assiste, pertanto, a continui slittamenti temporali, e all'avvicendarsi sulla scena di altri personaggi: Arrigo Boito (poeta e librettista di Verdi), suo grande amore, Sarah Bernhardt, sua fascinosa rivale, e Gabriele d'Annunzio, con il quale costituì un vitalissimo sodalizio artistico e visse, come s'è detto, una struggente storia d'amore. Ma la protagonista assoluta è lei, solo lei: Eleonora Duse. -
Symbola. Dizionario della simbologia. Alchemica, araldica e muratoria
Il volume è organizzato come una sorta di dizionario per cui ogni termine viene visto alla luce delle simbologie in esso racchiuse. A riguardo dell'alchimia, si evidenzia come la stessa ""fu ed è un sapere sacro che appartiene solo a colui che ne è degno, cioè all'iniziato"""", mentre per l'araldica si sottolinea come la scienza araldica sia """"portatrice di un notevole patrimonio culturale in quanto linguaggio figurato e policromo con cui è possibile colloquiare senza limiti di lingua o di territorialità"""". Il riferimento alla simbologia muratoria laddove si ricorda la genesi delle nuove cattedrali dovute al genio di architetti ante-litteram, denominati mastri costruttori o mastri d'opera oppure più semplicemente mastri muratori. Un volume che si presta sia a una consultazione approfondita allo scopo di penetrare tutti i significati di un determinato vocabolo, sia a una lettura continua come un'opera letteraria che scava nei segreti dell'antichità."" -
Lettere al padre. Preghiera in forma di lettera
"Federica D'Amato compone tredici lettere di commento alla preghiera cristiana del Padre Nostro, scegliendo come interlocutore Comitò. Federica e Comitò si scrivono, ma l'inchiostro dell'interlocutore si sbianca, fino a cancellarsi, restano solo le parole di Federica, unica prova della comune ricerca metafisica, ossia il bisogno di ridire l'indicibile, il tentativo di cogliere gli slanci epifanici dell'assoluto nella relatività del quotidiano. Qui l'autrice non tergiversa attorno a un cristianesimo di comodo, anzi la sua prosa fortemente evocativa non lesina tensione tragica, dubbi e angosce, ma zampilla parole per qualcosa che vuole prendere voce: una brama d'amore decisa a trovare la lingua dell'amore. Federica D'Amato torna con coraggio a pregare il Padre ontologico e il padre storico, perché la preghiera lacera l'uniformità e l'opacità del visibile, strappa il mondo a se stesso, lo costringe a disgiungersi, lasciando rifiorire l'essere profondo delle cose."""" (dalla prefazione di Donato di Stasi)" -
La valigia del lettore. Punti e spunti per letture ad alta voce
Il progetto ""La valigia del lettore"""", sostenuto anche dall'Assessorato alla cultura del Comune di Pescara, nasce dalla costante esigenza di formazione espressa dai volontari, dalla necessità e dal desiderio di disporre di uno strumento operativo, una guida, che, a partire dalle esperienze acquisite, sia fonte di approfondimento,di riflessione, di divulgazione per gli attuali e futuri volontari e per tutti coloro che sono interessati a svolgere un ruolo attivo nella promozione della lettura. L'Associazione, per la realizzazione della bibliografia, si è avvalsa della competenza di Tito Vezio Viola, bibliotecario ed esperto di letteratura per l'infanzia, alla quale si sono aggiunti i preziosi contributi di approfondimento di Ilaria Filograsso, docente nella Facoltà di scienze della formazione dell'Università di Chieti e di Domenico Cappellucci, pediatra di base da sempre impegnato nel progetto Nati per leggere. La bibliografia quindi è utile per conoscere la letteratura per l'infanzia, le caratteristiche dei diversi linguaggi narrativi degli scrittori e degli illustratori, per riconoscere i libri di qualità da proporre nei vari contesti e per rispondere alle diverse esigenze dei bambini e dei ragazzi a cui sono dedicati i momenti di lettura ad alta voce, per scoprire le modalità di lettura più adeguate in rapporto all'età dei bambini e ai testi scelti."" -
Ipazia, un diavoletto, e molti libri
Il libro racconta le vicende di una bambina dal nome impegnativo e dall'infanzia difficile. Analogamente all'Ipazia storica, anche la piccola protagonista del libro subisce persecuzioni a causa della sua precoce maturità e spiccata intelligenza: nel nostro secolo, però, è il bullismo il nuovo martirio. Adottando lo stile del realismo magico, la Savini tratteggia la figura di una novella Ipazia che, derisa e isolata dai compagni di scuola, trascurata dai genitori, si rifugia nella sua piccola, personale ""biblioteca d'Alessandria"""": l'armadio dei libri scolastici, sede di un mondo fantastico fatto di storie e personaggi immaginari, tra cui spicca il suo """"diavoletto custode"""". Sarà proprio lui a darle la forza di reagire, di credere in se stessa e prendersi le sue rivincite, andando verso un lieto fine che vede anche l'intervento di un principe azzurro in erba."" -
La rilegatrice del fiume
Nella quiete della Dordogna, nella casa del nonno affacciata sul fiume, lontana dalla mondanità di una promettente quanto arida carriera diplomatica nella metropoli parigina, Mathilde ha trovato finalmente la sua vocazione: si è dedicata all'attività di famiglia, la legatoria di libri antichi. Cuoio, pelle, fibra di legno, foglie d'oro e pigmenti, con i loro profumi evocativi e inebrianti, sono ora i compagni di vita della giovane donna che restaura con attenta passione le opere che le vengono affidate. E niente sembra scalfire i suoi ritmi tranquilli. Finché, una mattina, qualcuno bussa alla porta. Quando Mathilde apre, davanti a lei si presenta un affascinante sconosciuto, zuppo di pioggia, concitato e insistente, che le chiede di rilegare un prezioso volume in pessime condizioni. Mathilde accetta, sperando in cuor suo di poter rivedere quell'uomo dalla bellezza sconvolgente, sparito nella cortina di pioggia che non cessa di cadere. Ma il giorno dopo scopre che il giovane è stato travolto da un camion ed è morto all'ospedale. Adesso lei ha tra le mani un oggetto che non le appartiene e desidera solo restituirlo. Perciò, cerca al suo interno una traccia, un indizio, un segno. E trova soltanto una serie di tavole che ossessivamente ritraggono un santuario. -
La figlia sbagliata
Un sabato sera come tanti in una cittadina della provincia italiana. La tv sintonizzata su uno show televisivo, nel lavandino i piatti da lavare. Un infarto fulminante uccide il settantenne Pietro Polizzi, ma Ines Banchero, sua moglie da oltre quarant'anni, non fa ciò che ci si aspetta da lei: non chiede aiuto, non avverte amici e famigliari, non si preoccupa di seppellire l'uomo con cui ha condiviso l'esistenza. Comincia così un viaggio dentro la vita di una coppia normale: un figlio maschio, una figlia femmina, un appartamento decoroso, le vacanze al mare, la televisione e la Settimana Enigmistica. Ma è una normalità imposta e bugiarda, che per quarantacinque anni, per una vita, ha nascosto e silenziato rancori, rimpianti, rimorsi e traumi. E mentre giorno dopo giorno la morte si impadronisce della scena, il confine fra normalità e follia si fa labile. -
Il giudice delle donne
Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all'inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l'alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all'epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l'altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l'iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. -
La confessione di Roman Markin
Roman Markin amava l'arte, l'aveva studiata, sognava di diventare un pittore. Ma nella Russia staliniana, più che artisti, servivano ""censori di immagini"""", deputati a modificare dipinti e fotografie per cancellare personaggi caduti in disgrazia e considerati traditori dal regime. Ma Roman non resiste alla tentazione di salvare o di aggiungere volti e particolari perché restino tracce, anche se quasi invisibili, di chi ha amato, di chi è stato, e di quello che è stato. Così, da un lato rifiuta - anche se nemmeno lui sa bene perché, forse solo per amore della bellezza - di cancellare del tutto la figura aggraziata di una ballerina invisa al regime, dall'altro inserisce il volto del perduto fratello Vas'ka ovunque, nelle fotografie ufficiali, nei quadri del realismo socialista, persino su un paesaggio bucolico ceceno dipinto nel XIX secolo dal pittore Zacharov. Ed è seguendo negli anni il destino di quel quadro, e del paesaggio che rappresenta, che si snoda questa storia fatta di tante storie e di tanti destini, intrecciati tra loro, al di là del tempo e dello spazio. Dal quadro spariranno delle figure, e altre ne appariranno, come se il dipinto volesse in qualche modo seguire le vicende tragiche del luogo che rappresenta."" -
Storia di un postino solitario
Finalista Premio Letteraria per la traduzione di Margherita BelardettirnrnDopo Storia di una ladra di libri, un nuovo romanzo sulla magia della letteratura e sulla forza che hanno le parole di farci sognare, innamorare, vivere.rnrnChi non ha mai sognato, almeno una volta, di vivere la vita di qualcun altro? Lirico e avvincente, emozionante e delicato, Storia di un postino solitario è davvero un piccolo gioiello, e un non più piccolo caso editoriale, dal momento che – pubblicato per la prima volta in Canada nel 2004 – il romanzo ha conquistato, un lettore alla volta, un sogno alla volta, il palcoscenico dell'editoria mondiale. Il « postino solitario » è Bilodo, 27 anni, un ragazzo schivo, con pochi amici, appassionato e dedito al suo lavoro, lavoro che gli permette di trovare nelle vite degli altri quello che manca nella sua. Bilodo infatti è un postino indiscreto, per quanto assolutamente innocuo: apre, di notte, le lettere che dovrà distribuire il mattino successivo, e si immedesima nelle esistenze dei corrispondenti. Immagina, fantastica, sogna; si appassiona, si commuove, si arrabbia. Tra tutte, le lettere che più è ansioso di «ricevere», sono quelle di Ségolène, una donna misteriosa che vive in Guadalupa, e che manda degli «haiku» – i caratteristici componimenti poetici giapponesi – a Gaston Grandpré, una delle persone servite da Bilodo, che di Ségolène, in qualche modo, si è innamorato. Quando, a causa di un incidente, Gaston morirà, proprio sotto gli occhi di Bilodo, il giovane postino non riuscirà a rassegnarsi alla perdita di quei componimenti che ormai sente in qualche modo come «suoi», e si sostituirà a Grandpré nella corrispondenza con Ségolène . E non soltanto in quella. -
La sceneggiatura
La sceneggiatura (titolo originale Turnaround, 1981) èrnuno dei tre romanzi che Don Carpenter ha dedicatornal mondo di Hollywood.rnrn«Erano le primedonne che i turisti volevano vedere,rnnon uno stronzo qualsiasirnconvinto di essere il nuovo Shakespeare.»rnrn«A Hollywood puoi venire da qualsiasi posto, non hai bisognorndi un diploma. Nessun diploma mi ha fatto averernun ingaggio come attore o uno come regista. A loro nonrninteressa chi sei e da dove vieni: devi riuscire ad avere ilrnprimo lavoro, è dura ma allora sei sulla buona strada. Ilrnresto sta a te, qualunque cosa hai da offrire.» - rnQuentin TarantinornrnNella terminologia cinematografica, un progettornsi definisce «in turnaround» quando viene abbandonatorndalla casa di produzione che per prima harnacquisito i diritti della sceneggiatura, e propostornad altre compagnie.rnE questo è quello che succede alla sceneggiaturarnintorno alla quale ruotano i tre protagonisti dirnquesto «hard boiled» hollywoodiano, ambientatornnella Los Angeles decadente degli anni Settanta:rnJerry Rexford, scrittore frustrato e aspiranternsceneggiatore in gravi difficoltà economiche;rnRichard Heidelberg, giovane regista sulla crestarndell’onda; e Alexander Hellstrom, potentissimorndirigente di una grande casa di produzione.rnTra cocaina, alcol, sesso, e notti che sembranornnon finire mai, i tre verrano travolti dai rispettivirnegoismi e coinvolti in una estenuante e per certirnversi tragica vicenda cinematografica che vedrà lernloro vite intrecciarsi, e cambiare per sempre.rnQuella che invece sembra non cambiare mai, e chernè la vera protagonista del romanzo, è Hollywood,rnla città che Carpenter ha saputo raccontare comernnessun altro. Hollywood con i suoi viali infiniti e irnsuoi tramonti struggenti, con le sue atmosfere mollirne tentatrici, le star, gli studios, i locali, e i sogni: irnsogni realizzati e, soprattutto, quelli infranti. -
Gli effetti indesiderati
"Gli effetti indesiderati"""", romanzo d'esordio di Roberta Gentile, è la storia di un giovane, brillante architetto a cui, intorno ai trent'anni, viene diagnosticato il Parkinson. La sua vita, quella dei suoi amici, dei suoi familiari e dei suoi colleghi, è stravolta; in breve tempo su tutti, e in particolare sul protagonista e narratore, si abbatte un uragano impazzito che agisce sui movimenti e sui pensieri. I farmaci, con i loro """"effetti indesiderati"""", e il decorso della malattia trasformano velocemente la sua esistenza in un susseguirsi di eventi, reali e immaginari, in cui l'ordine delle cose e la logica lasciano il posto al caos e all'irrazionale. Tutto cambia: la percezione di sé, del proprio corpo che si fa di plastica, del proprio mondo che si anima di visioni, situazioni e personaggi tanto realistici quanto assolutamente irreali. Eppure, mentre pagina dopo pagina si delinea il """"Piano"""" folle e coraggioso del protagonista, il lettore non può non chiedersi chi è che sta davvero delirando: il malato, che a suo modo è l'unico che affronta davvero le cose per quello che sono, o tutti quelli che attorno a lui si ostinano invece a immaginare una soluzione che, semplicemente, non esiste? Guardare da un'altra parte non fa sparire le cose. E non le fa nemmeno dimenticare, perché bisogna sempre ricordarsi di non guardarle." -
Sei sempre stato qui
"Non è mica detto che un figlio arrivi subito."""" In effetti no, per Roberta ed Eugenio, una coppia normale, una coppia come ce ne sono milioni, il figlio, la figlia che desiderano non arriva subito. Anzi, sembra non voler arrivare mai. Più volte nel ventre di Roberta qualcosa inizia ad accadere, ma nessuna gravidanza prosegue. Eugenio e Roberta provano con l'inseminazione artificiale, ma non funziona nemmeno quella. I mesi e gli anni passano e l'attesa si fa intollerabile, come se uno stesso giorno ripiegato su se stesso si ripetesse all'infinito, un giorno di figli desiderati, sfiorati, e poi perduti. L'esplorazione interminabile dell'incertezza li conduce al limite, come singoli individui e come coppia, ma li fa anche evolvere, ed Eugenio e Roberta, in un gesto di resilienza e di libertà, non si arrendono. Decidono di affidarsi al mare imprevedibile dell'adozione, di affrontare le pratiche, i colloqui, la burocrazia. Decidono di esercitare e guarire le loro anime per trovare la forza di prendere un ultimo respiro prima del tuffo. Decidono di affidarsi a un sogno che li porterà altrove nel mondo. Questo romanzo è la storia di una paternità desiderata, cercata, sofferta. Una vicenda individuale che grazie alla forza della letteratura diventa universale, una singola voce, voce di un uomo, voce di un padre, che si fa coro di una moltitudine di donne e di uomini, della loro volontà di essere famiglia, di donarsi, di amare." -
La mafia mi rende nervoso
Finalista Premio John Fante Opera prima 2017Vittorio Mazzola, voce narrante di questo romanzo, racconta la storia di Tommaso Traina, il figlio muto di un mafioso ucciso dai compari, i quali per compensare la famiglia della perdita, lo assumono come portapizzini. Con un fratello spacciatore e campione di PlayStation, che al contrario di Tommaso è considerato da tutti un giovane fenomeno, e una pseudo fidanzata tossicodipendente e psicotica, Tommaso si ritrova a vivere un'esistenza popolata di personaggi improbabili e scandita da messaggi enigmatici e tragitti insensati, che hanno il solo scopo di sprofondare nella confusione sbirri e rivali. Chi non va in confusione è proprio Tommaso, da tutti ritenuto analfabeta e tonto, oltre che muto, e che invece tonto non è, e nemmeno analfabeta. -
Il richiamo degli ultimi. La straordinaria vita di Jack London
Cercatore d'oro, cacciatore di foche, ladro di ostriche, marinaio e vagabondo. Ma anche strillone di giornali, operaio, lavandaio e venditore porta a porta. La vita di Jack London è appassionante quanto i suoi migliori romanzi. Figlio illegittimo di un astrologo che lo abbandona ancora prima di nascere, venne allevato da una madre spiritista, una nutrice nera e un padre adottivo che passò da un fallimento all'altro. Crebbe sui moli di Oakland e nelle acque della baia di San Francisco in compagnia di ladri e contrabbandieri. Diventò uno degli scrittori più famosi, prolifici, e meglio retribuiti che si ricordino, pubblicando una cinquantina di volumi in una quindicina d'anni. Dai ghiacci dell'Alaska al sole delle isole della Polinesia, dalle barriere coralline degli atolli dell'oceano Pacifico ai bassifondi delle grandi metropoli, la grande avventura di un uomo senza pace che ""seppe godere come pochi altri della gioia della vita"""". Una vita spesa senza fare economie, in una sfida perenne alla natura, alle convinzioni e alla fine anche a se stesso."" -
Erbe da mangiare e da bere in Liguria. 385 piante frutti e aromi spontanei
"Da tempi immemorabili l'utilizzo delle piante spontanee, per scopi alimentari e salutari, ha fatto parte del patrimonio culturale dei popoli. Queste informazioni,indispensabili alla vita del passato, erano tramandate di generazione in generazione ma nei tempi moderni questa catena si è interrotta e queste conoscenze sono quasi scomparse. Oggi si sottovaluta l'importanza di questo patrimonio non scritto che racchiude in se anche il valore dell'amore per la natura, e che non essendo più tramandato direttamente, dovrebbe essere insegnato nelle scuole, entrando a far parte già dell'educazione dei bambini. Il libro """"Erbe da Mangiare e da Bere in Liguria"""" è un utile strumento per recuperare parte di queste conoscenze e diffonderle tra coloro che ancora riconoscono l'importanza degli alimenti genuini e dei sapori naturali. Che serva, inoltre, per ricordare a tutti la grande importanza della natura che ci circonda e di quanto ci offre generosamente da millenni, chiedendo in cambio solo un poco di rispetto."""" (Libereso Guglielmi)" -
Favoliere di F.
Sono nate quasi per caso, ma scritte nel pieno rispetto della tradizione favolistica, le otto storie dedicate a tutti coloro che ancora si emozionano al suono dei classici ""c'era una volta..."""" o """"tanto tempo fa..."""". Il linguaggio semplice e immediato si conclude con la tipica """"morale finale"""" o con il consueto """"ritorno all'ordine"""" che mette tutti d'accordo. Età di lettura: da 4 anni."" -
Il cinque per cento. Inganni, bufale, illusioni e falsi miti alla ricerca della verità sul fenomeno ufo dal deserto del Nevada alle spiagge della Liguria
Siamo soli nell'universo? O il vasto cosmo che ci circonda ospita altre forme di vita intelligente? Dischi volanti, rapimenti alieni e incontri ravvicinati sono soltanto il risultato di una gigantesca allucinazione di massa? Oppure le storie riportate da migliaia di testimoni che affermano di essere stati protagonisti di fenomeni apparentemente inspiegabili nascondono verità sconcertanti? Gli ufo sono realmente astronavi provenienti da mondi lontani? O si tratta di velivoli segreti la cui esistenza viene celata ai più per motivi inconfessabili? La scienza è riuscita a fornire una risposta esaustiva ad almeno il 95% dei casi considerati di natura ufologica dimostrando di poterli decifrare in maniera del tutto convenzionale, ma esiste una varietà di situazioni per le quali gli accademici non hanno ancora trovato una spiegazione razionale, una serie di eventi particolari: il restante cinque per cento. -
Storia di Taggia
14 anni di lavoro e ricerca nelle 500 pagine di questo volume monumentale. Taggia è il secondo centro storico per ampiezza della Liguria. Il primo è Genova, che costituisce il più grande centro storico d’Europa, della vecchia Europa. Capirete così, a livello dimensionale, quanto può essere importante Taggia. Taggia è tante cose: non si può dire solo “medievale”. La sua storia può andare oltre i 2000 anni. La vita di una comunità che ancora oggi, non lontano dalle mille luci delle città costiere, ha una propria luce. Una volontà ferrea nel mantenere vive le tradizioni, e nel far vivere un territorio, una città che è capitale. Un libro che è un punto di partenza, non un punto di arrivo ed un invito alla scoperta. Un libro che potrete leggere tutto in un fiato, come un romanzo, perché racconta vite vissute nei secoli.