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Il lessico rurale della Costiera Amalfitana. Terrazzamenti, macère, viticoltura, limonicoltura, olivicoltura, lavorazione del carbone
Questo lavoro di Giuseppe Vitolo costituisce un documento linguistico ed etnografico sulle varietà dialettali di Amalfi, delle sue frazioni e dei comuni limitrofi. La meticolosa ricerca sul campo è documentata - sulla scia di un'antica e nobile tradizione dialettologica italiana e romanza che risale all'inizio del Novecento - anche da un apparato iconografico, e, come afferma l'autore nella sua premessa, prelude alla futura realizzazione di un atlante linguistico ed etnografico di area amalfitana. Gli studi dialettologici campani si arricchiscono con quest'opera di un segmento che scava a fondo,in una prospettiva micro-areale, in un territorio storicamente di primaria importanza nell'ambito della regione ma troppo spesso trascurato - con qualche pur importante eccezione - rispetto alle principali aree metropolitane e ad alcune altre aree più frequentemente studiate come la zona flegrea, l'Irpinia e il Sannio. Gli studi micro-areali, tra l'altro, mettono in piena luce una realtà che i residenti intuiscono sempre in maniera immediata, ma che spesso sfugge a chi vive altrove, e che viene anche a volte dimenticata nei ragionamenti che riguardano territori più vasti: e cioè che la variazione linguistica e dialettale rappresenta un continuum che attraversa ogni più piccola contrada del mondo romanzo (e non solo di quello, naturalmente) creando ovunque una fittissima trama di specificità lessicali, grammaticali e fonetiche, e istituendo di fatto, nella infinita pluralità degli accenti e dei vernacoli, le stesse identità locali quanto e forse più di tanti altri aspetti della vita sociale. -
Visioni del Sud. Scritti interculturali 1988-2018
"Il mio Sud è l'alterità di un mondo le cui regole non sono quelle del Nord, un Sud in cui spontaneità, magnanimità e una umanità immediata vincono sempre e fanno dimenticare i difetti della condizione umana. Il mio Sud è il punto cardinale dove anima e mente si aprono a nuove idee ed esperienze insolite. Il mio Sud è il tentativo di vedere con occhi tedeschi quando sono in Italia e con occhi italiani quando sono in Germania. Il mio Sud è infine il Sud di coloro che lo hanno visto prima di me, con ben altri occhi. Le loro visioni in letteratura e arte, in relazioni di viaggio, in poesie e romanzi, in lettere e iscrizioni, in materiali editi e inediti mi hanno accompagnato come bagaglio mentale, insegnandomi a scoprire quello che non si vede più con i propri occhi. Il mio Sud, dunque, è il tentativo di rispondere con i miei mezzi al fascino che il Sud ha sempre esercitato su di me: con la ricerca e la scrittura. Questo volume ne è la testimonianza""""." -
Il sistema dei terrazzamenti in Costiera Amalfitana
Il paesaggio rurale italiano è stato fortemente stratificato e modellato dalle attività agricole, forestali, pastorali e dalle impronte che tante civiltà hanno lasciato in ogni regione nel corso dei secoli. In Italia abbiamo molti esempi di colline e pendii lavorati, trasformati dall'uomo e resi produttivi ed adatti alle più svariate colture. La regione Campania, in particolare, conserva numerosi esempi di sistemi terrazzati realizzati negli ultimi millenni, essendo l'intera zona una delle più ricche e stratificate in tutta l'area mediterranea sia dal punto di vista morfologico che idrogeologico. Terrazzare un terreno non significa soltanto diminuire ed addolcire la pendenza di un pendio per renderlo praticabile e coltivabile ma anche ridefinire la struttura urbanistica e tipologica del territorio, studiare e stabilire l'orientamento e l'esposizione dei terreni, regolare le pendenze ed il livello di scorrimento delle acque. Il sistema dei terrazzamenti amalfitani, in tal senso, rappresenta certamente un esempio unico, di grandissimo valore storico, paesaggistico e rurale: una tecnica tradizionale complessa che si integra perfettamente con il paesaggio locale: le ""piazze"""", i muretti a secco, i giardini pensili, i boschi di castagno, i canali e i pergolati sono elementi peculiari e distintivi di tutta la costa che la rendono immediatamente riconoscibile ed unica."" -
Lisa Krugell, riscoperta di un'artista
Elisabeth (Lisa) Krugell (Strasburgo, 29 dicembre 1893 - Minori, 19 ottobre 1977). Il sole, il mare, la luce della Costiera Amalfi tana, l'ombra sinistra della guerra e una donna di grande talento creativo, libera, solitaria, di fascino misterioso ed eccentrico. Sono questi gli elementi su cui si fonda questo volume, scritto con competenza, passione e rigoroso metodo storico-artistico, sul filo di un ricordo ancora vivo, da una giovane studiosa, Federica Porpora Anastasio. Si tratta della vera e propria riscoperta di una brava pittrice di origine alsaziana, ma lungamente vissuta a Minori: Lisa Krugell. Il testo è ricco di osservazioni, un profilo umano della pittrice e dell'humus sociale e culturale in cui è vissuta, che diventa memoria di una stagione ormai lontana e irrimediabilmente passata, ma anche finalmente un catalogo delle sue opere di grande completezza. Un volume da studiare con cura che ci permette di capire fino in fondo la sorprendente anima così mediterranea di una talentuosa pittrice del Nord, che ha trovato in un angolo di paradiso nostrano la sua dimensione artistica e umana. -
La grande battaglia navale di Capo d'Orso 28 aprile 1528
Nella storia dell'Italia moderna ci si dimentica spesso del mare e di ciò che vi è avvenuto, e Amalfi ne è un caso poiché proprio su di esso ha iniziato la sua fortuna. Agli inizi del 1500 la Francia, che non aveva mai dimenticato d'esser stata per secoli padrona e donna del Meridione, voleva reimpossessarsi del Regno di Napoli, saldamente in mano della Spagna da un ventennio e vi inviò un esercito di terra. Sul mare si appoggiò al genovese Andrea Doria che costituì una flotta di tecnici esperti. Le navi spagnole si scontrarono con le Doria al largo di Capodorso-Erchie-Fonti nel 1528 in una poderosa battaglia navale in cui avvenne fra l'altro un caso straordinario e raro nella storia della Spagna moderna, l'uccisione cioè del Viceré Ugo de Moncada che era al comando della flotta napoletana. Il libro passa in rassegna tutte le vicende di merito, i riflessi storici e letterari che se ne ebbero, le personalità insigni che vi parteciparono. -
Le cartiere di Vietri tra Settecento ed Ottocento
Nel tradizionale settore della produzione della carta a mano, nel quale la Costa d'Amalfi poteva considerarsi un ""Distretto"""", Vietri si inserì per ultima con un numero contenuto di opifici. Avvalendosi però già dall'inizio di maestranze e di capacità imprenditoriali amalfitane, anche Vietri acquisì un ruolo di tutto rispetto, tanto da conquistare la stima sia di un economista dell'Illuminismo napoletano, quale Giuseppe Maria Galanti, con il giudizio che riportiamo nelle note introduttive, sia di un funzionario di livello, come l'Intendente della provincia di Principato Citra, che considerava le cartiere del Piano e del Travertino """"superiori a tutte le altre della costa di Amalfi"""". Non da meno fu la commissione a Bonaventura Tajani della fornitura di fogli filigranati per la stampa dei francobolli del Regno delle Due Sicilie. Bonaventura, discendente di una antica e notabile famiglia vietrese, rientrò da Amalfi, lasciandovi parte del ceppo familiare colà emigrato. La pubblicazione si articola in una parte introduttiva; in un capitolo sugli aspetti tecnici, commerciali ed imprenditoriali che hanno caratterizzato il mondo dei cartari; in una sezione dedicata all'analisi del percorso gestionale delle singole cartiere operanti nei due secoli di riferimento. Una ricca appendice ci fornisce interessanti ed esaurienti relazioni sulle consistenze strutturali; alcuni inventari degli attrezzi e delle giacenze dei vari prodotti degli opifici; il testo del contratto di società per la gestione di una cartiera, in controtendenza al clima di smobilitazione dell'epoca (seconda metà del XIX secolo). Alle umili maestranze che, unitamente al ceto imprenditoriale, in condizioni lavorative proibite per l'oggi, si sono spese per garantire il proprio sostentamento familiare, e la rendita ai proprietari, contribuendo altresì all'affermarsi di un peculiare settore industriale, è stato dedicato l'ultimo paragrafo della pubblicazione."" -
Praiano identità di un territorio. Chiese, ambiente, cultura
La preservazione del patrimonio culturale e dell'ambiente naturale e umano in prospettiva di resiliente salvaguardia identitaria si configura, nella attuale fase di omologazione globale, come obiettivo imprescindibile per la sopravvivenza delle diversità e delle specificità locali. Praiano è contraddistinta, nella sua evoluzione storica, da un peculiare modello di sviluppo: dopo l'apogeo del Ducato medievale, l'esiguo abitato composto dai due borghi di Pelagianum e Vectica Maior, che nel secolo XVI ascese al rango di Universitas hominum, conobbe - alla stregua degli altri Centri della Costa d'Amalfi - secoli di decadenza e di isolamento, che solo il turismo, nella seconda metà del XX secolo, ha potuto validamente arginare. Agli albori del terzo millennio appare evidente che alcuni territori, come quello di Praiano, anche se tardivamente, si sono inseriti 'alla grande' in tale processo, con notevole giovamento per la conservazione intra moenia di quei caratteri originari che la rendono tuttora un unicum nel panorama paesaggistico e antropico d'area amalfitana. Attraverso questo volume, dedicato a tutti i cittadini di Praiano e della Costa d'Amalfi, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ha inteso indagare e riscoprire il genius loci dei due ridenti e straordinari siti, confidando che l'iniziativa possa loro consentire di rivisitarne il passato e di acquisire, al tempo stesso, piena consapevolezza del rilevante retaggio di risorse ancora presenti, stimolandoli ad esserne gelosi e avveduti custodi. -
Wanderer in Traumlandschaft. Pittori stranieri ad Amalfi, Atrani e Ravello nella prima metà del '900
"Wanderer in Traumlandschaft"""" (Viaggiatori in una terra di sogno) rappresenta una ulteriore sperimentazione di quello che, ormai da vari anni, ho denominato """"il metodo Positano"""" e che mi ha consentito di realizzare ben tre corposi volumi sulla pittura di Positano nel Novecento. Partita da un gruppetto di pittori che avevo già """"incontrato"""" negli ultimi anni di ricerca sugli artisti stranieri in territorio salernitano, mi incanalai nel dedalo delle aste sia in Europa che in America (ma anche in altre parti del mondo), ritrovando un numero strabiliante di dipinti che rappresentavano la diffusione del paesaggio di Positano a livello mondiale, utile sia all'incremento della conoscenza dei numerosi artisti di lì transitati che alle scelte e ai gusti del collezionismo su così vasta scala. Di qui l'idea di sperimentare tale metodologia di ricerca su un altro tratto della costiera amalfitana, appunto Amalfi, Atrani, Ravello, e solo attraverso gli artisti stranieri (tranne che per i manifesti) e in un arco cronologico ristretto alla prima metà del Novecento, considerato che l'Ottocento è già stato sviscerato dalle attente ricerche di altri studiosi, uno per tutti Dieter Richter per Amalfi nel 1989 e anche, con espansioni all'inizio del Novecento, Massimo Ricciardi nel 1998. Il tutto pensando all'importante elemento di """"congiunzione"""" con il resto del territorio che, nell'intero arco del XIX secolo, fu rappresentato, per questa parte del salernitano, dalla strada statale fra Salerno e Sorrento, portata fino ad Amalfi a metà del secolo e soltanto alla fine dell'Ottocento a Positano." -
Busti-reliquiario di età medievale in Costiera Amalfitana. Cava de' Tirreni, Ravello, Amalfi, Positano
Il volume esplora la valenza dei reliquiari come contenitori di storie. I busti e le teste d'argento più antichi di Cava de' Tirreni, Ravello, Amalfi e Positano hanno svolto un'azione taumaturgica in tempi difficili per la popolazione, come in occasione del dilagare della peste o di fenomeni climatici distruttivi. Prodotti nel Medioevo, in epoca moderna hanno subito una ri-significazione, che ha comportato un aggiornamento estetico. L'""attivazione' di questi reliquiari avveniva tramite la loro movimentazione per le strade cittadine in occasione di processioni. Queste processioni avevano lo scopo di far incontrare il sacro negli spazi pubblici, incoraggiando la partecipazione dei laici, spettatori di una messinscena suggestiva. Riportato in chiesa, il busto era inserito all'interno di un sistema di reliquiari, di cui occupava una posizione privilegiata, illuminato da candele che fornivano un'immagine molto diversa da quella attuale, quindi meno statica e più drammatica. Attualmente queste opere hanno perso gran parte della propria carica religiosa pur rimanendo simbolo di comunità orgogliose di perpetuare la tradizione."" -
Amata Positano. Racconti dal Sud
"Amata Positano è un florilegio di Racconti dal Sud in un duplice senso: essi sono ambientati nel Sud, innanzitutto in Italia meridionale e sono, almeno parzialmente, scritti nel Sud, durante l'emigrazione di Stefan Andres, in fuga dal terrore nazista a Positano in Costiera Amalfitana. E forse il lettore scoprirà in questi racconti un terzo significato di tale concetto: sono improntati all'esperienza, all'immaginario e alle speranze che hanno diretto lo sguardo dell'autore verso il Sud, il suo Sud personale. In questo contesto i racconti di Stefan Andres, appartenenti a vari generi narrativi, si inseriscono in una lunghissima tradizione dell'incontro tra Nord e Sud, tra la Germania e l'Italia, due paesi fratelli da secoli"""". (Dalla Postfazione di Dieter Richter)" -
Amaru. Dalla conoscenza alla saggezza
Questo secondo libro di Antón Ponce de León narra del suo incontro con il Maestro kechua Amaru Cusiyupanqui, successore di Nina Soncco alla guida spirituale della Hermandad Solar, scuola mistica Andina le cui origini risalgono agli albori della storia umana, il mitico continente Mu. Questa tradizione, custodita con amore per millenni, è ora a disposizione dell'uomo perché possa riscoprire le proprie origini cosmiche. Antón Ponce de León, attraverso il racconto della sua esperienza iniziatica, ci trasporta nella dimensione divina dell'essere umano, a scoprire quel punto di luce che brilla dentro ognuno di noi e a ricercare la vera natura delle cose per conoscere e vivere l'armonia universale. ""In una Terra così bella non si può vivere per morire, siamo venuti per essere felici"""" dice il Maestro Amaru """"sta per nascere qualcosa di nuovo e antichissimo che rivoluzionerà totalmente l'uomo"""". """"La porta del vero cammino si aprirà quando gli insegnamenti daranno il loro frutto nell'esperienza, nell'azione di chi li dà; senza il servizio non c'è crescita, questa è una Legge, e non è umana"""". È un altro libro importante per coloro che desiderano comprendere cosa sta alla base della vita umana e qual é il cammino dell'uomo. Samana Wasi, a Urubamba, nella Valle Sacra degli Incas sulle Ande peruviane, è la stupenda concretizzazione di questi insegnamenti."" -
La via del guerriero
Nel 1979 l'autrice decise di andare a conoscere i primi Medicine Men arrivati in Europa, che si erano, per così dire, accampati in un villaggio montano sulle Alpi svizzere. L'incontro determinò l'inizio di un percorso personale di crescita che l'Autrice poi condivise, portando in Italia uno di questi Sciamani, conosciuto in quel frangente, e per il quale cominciò ad organizzare diversi campi seminario. In queste pagine l'autrice racconta di quegli anni, seguendo il filo conduttore degli insegnamenti della Ruota di Medicina, che accompagna alla narrazione delle diverse esperienze dei rituali, condivise dall'Autrice e dai partecipanti. -
Katherine Mansfield: una strana morte
Il Vangelo degli egiziani dice: ""Mangia di ogni pianta, ma non mangiare quelle che hanno amarezza"""". Forse è stato questo stesso l'intento che ha animato Mario Pincherle nello scrivere questo romanzo liberamente/fedelmente ispirato alla vita di Katherine Mansfield... Chi l'ha detto che bisogna soffrire? Il male non è necessario, non serve al bene, e se il tragitto della vita avviene attraverso il dolore dipende da noi. Nel dramma di Katherine Mansfield che si reca dal Piccolo Lama per riavere la salute si scontrano due opposte visioni del mondo: da un lato quella dei """"disarmonizzatori"""" dell'universo, la cui strada passa attraverso il dolore, o, il che è lo stesso, la divisione; e dall' altro chi non ritiene necessario che le rotture avvengano, ma che è giunto il momento di ascoltare la voce che parla dentro di noi. Questo lavoro appassionato può essere il romanzo del rapporto uomo-donna. Il lettore potrà essere d'accordo o dissentire, ma non potrà non restarne affascinato."" -
Battiato. Another link
"Another Link"""" è il nuovo lavoro di Guido G. Guerrera incentrato sulla figura del celebre artista Franco Battiato, non soltanto l'analisi """"dal di dentro"""" di un raro percorso sapienziale tradotto in arte ma specialmente il racconto di un'amicizia ormai antica, delle affinità di una ricerca comune e delle necessarie differenze di approccio. """"Another Link"""" non guarda tanto alla superficie dell'impegno artistico di Franco Battiato, per quello bastano ad esempio le informazioni che fornisce il web, anche se le tappe salienti vengono tutte percorse quali segni di evoluzione esistenziale e professionale. Si tratta sempre tuttavia di uno scrutare nel profondo, servendosi proprio del punto di vista affettuoso e talora implacabile dell'amico. L'autore ha raccolto in questo libro un gran numero di conversazioni estemporanee, articoli, interviste e anche alcuni camei tratti dal primo lavoro """"Franco Battiato: Un sufi e la sua musica"""". E al centro una lunga conversazione di Guerrera con Battiato su temi di portata generale, disegnata sullo schema concettuale dei ventidue arcani maggiori. Questo non solo per sottolineare il noto orientamento mistico dell'artista, ma a dimostrare come mezzi ritenuti fuori dell'ordinario mostrino invece la loro superba versatilità di chiave di lettura strategica applicabile a cose di ogni giorno. """"Another Link"""" è inoltre impreziosito da autorevoli interventi come quello di Manlio Sgalambro, di Franco Cardini e di Umberto Broccoli, cui è affidata la prefazione." -
La settimana delle settimane
"La consapevolezza del proprio cammino costa fatica... ma trovarla è anche il più grande tesoro che possiamo scoprire"""". È questo il grande messaggio che si trae da questo romanzo ambientato a Rueglio, paese di una piccola vallata vicino ad Ivrea, in Piemonte. È la storia, al confine tra il reale ed il fantastico, di Pascal, medico francese che cade in crisi profonda per non essere riuscito a salvare il suo migliore amico malato di AIDS. Accetta di seguire il consiglio della sorella e si rifugia nella casa del nonno Alessandro, dove passava le vacanze da bambino. Nella testa e nel cuore gli rimbomba la promessa fatta all'amico prima che morisse: """"Cercherò di ampliare i miei orizzonti..."""" Quasi per incanto, Sofia, la prima persona che incontra in quel paese, gli regala un cristallo e gli racconta delle proprietà terapeutiche delle pietre. Da lì incominciano a susseguirsi colpi di scena che porteranno Pascal, senza che egli se ne accorga, su quella che scoprirà essere la via dell'Alchimista. Tutto questo con due personaggi fondamentali che lo accompagneranno nel suo cammino: lo straordinario ed enigmatico Hermes e il nonno Alessandro." -
La malattia non esiste. Una sfida quantistica per la guarigione
Dopo anni di ricerche e pratica clinica l'autrice ha elaborato un metodo terapeutico che integra l'approccio psicoterapeutico classico con tecniche sciamaniche e tradizionali di tutto il mondo, proponendo un percorso di guarigione breve e potente che porta al superamento del concetto stesso di malattia mentale. Il libro descrive il suo percorso di ricerca a contatto con sciamani, iniziati di varie culture, dal New Mexico al Kerala al Peru, e al tempo stesso con esponenti di punta delle scuole psicoterapeutiche ufficiali, da Frank Natale a personaggi come Patch Adams, introducendo anche in Italia un metodo di ricerca globale adottato da anni negli Stati Uniti. Un po' autobiografia un po' saggio scientifico, La malattia non esiste accompagna il lettore alla scoperta di un modo per guarire e crescere interiormente lavorando sul corpo e sulla mente partendo dalla coscienza, utilizzando anche tecniche provenienti dalle più antiche tradizioni matriarcali. -
Se posso immaginarlo posso farlo. Autoipnosi e cambiamento positivo
Quante volte ci è capitato di comportarci in modo diverso da come avremmo voluto? Che la ragione tendesse verso una certa direzione, mentre le emozioni nella direzione opposta, creando un conflitto apparentemente irrisolvibile? È evidente che la ragione ha un influsso limitato sui nostri comportamenti: siamo dominati dalle emozioni. Chi vuole influenzarli positivamente deve mettersi in contatto con il proprio subconscio. Questo è possibile grazie all'autoipnosi. Se posso immaginarlo, posso farlo mostra come usare l'autoipnosi con successo, divenendo più felici sia in campo professionale che nei rapporti interpersonali. -
La mistica della riparazione
Si tratta di una riedizione del libro: Il Sacro Cuore e la riparazione, che don Divo Barsotti scrisse nel 1962, e che fu ben presto esaurito. In accordo con l'autore, il libro esce ora con un titolo diverso: La mistica della riparazione. Il padre ritiene che questo titolo esprima meglio il contenuto del libro: egli infatti affronta non tanto il tema dell'apparizione a Santa Margherita Maria Alacoque e della devozione al Sacro Cuore, quanto piuttosto il tema della riparazione cristiana nei confronti del mondo. Questo tema era caro sia ai Padri della Chiesa che ai Padri del deserto, ed è stata sempre una tensione presente nella vita dei Santi. Eppure ora non se ne sente quasi più parlare: si condanna il peccato (in generale quello degli altri: le guerre, le ingiustizie nel mondo...), ma nelle chiese non si parla quasi più della riparazione. In questo libro, don Divo Barsotti dimostra che la riparazione è un impegno del cristiano, perché è stata, in fondo, la vita stessa di Gesù. E lo fa con approfondimenti che entrano nel cuore del Mistero cristiano stesso (di qui il titolo: La mistica). Alcuni ritengono che questo sia addirittura uno dei migliori testi di don Barsotti. -
Il coraggio di avere paura
Il segreto della felicità è terribilmente semplice. Molti lo rifiutano appunto per questa sua semplicità, e preferiscono le angosce dell'uomo moderno chiuso in una prigione senza via di uscita. Eppure la salvezza è là, accanto a noi, incredibilmente semplice, dolce e umile. Il suo volto non è quello di una teoria o di una ricetta, ma del Salvatore. Egli offre la sua pace a tutti coloro che non barano più con la situazione e hanno il coraggio di avere paura. Solo chi accetta di vedere che siamo perduti può capire quanto siamo salvati e sperimentare la misericordia di Cristo. Padre Marie-Dominique Molinié è un predicatore insolito con un linguaggio concreto, saporito, pieno di immagini, capace di toccare il cuore per risvegliare l'intelligenza della fede. Bruciato dal fuoco di Dio, egli fa parte di coloro che ci fanno prendere coscienza che non abbiamo altra scelta che l'adorazione o la disperazione. Il che richiede di avere il coraggio di aver paura! -
Un cammino di 30 giorni. Itinerario di consacrazione a Gesù per Maria secondo il Montfort
Questo testo si propone come una valida guida di preparazione alla Consacrazione a Gesù per Maria secondo il Montfort. Accompagna infatti il lettore, giorno per giorno, sia sul piano spirituale con meditazioni e preghiere particolari, sia sul piano concreto secondo un preciso itinerario pratico. L'importanza che il Montfort annette a questa Consacrazione è tale che egli stesso invita a prepararvisi per trenta giorni, durante i quali ci si impegna, con l'aiuto dello Spirito Santo, a svuotarsi progressivamente dello spirito del mondo per poi colmarsi della presenza di Gesù Cristo per mezzo di Maria. La Consacrazione secondo il Montfort è, in sostanza, il rinnovo dei voti battesimali, quindi presuppone una piena rinuncia a se stessi per poter appartenere completamente a Gesù. Secondo il Montfort, questa offerta totale di sé a Gesù è possibile soltanto con l'aiuto di Maria. L'efficacia della Consacrazione dipende dall'impegno con cui viene preparata. Poiché si tratta di un cammino verso il dono totale di sé a Gesù per mezzo di Maria, occorre entrare in se stessi sotto lo sguardo di Maria, imprimendo alla propria vita un orientamento nuovo, specificamente mariano. In questi trenta giorni di preparazione è importante assumere un comportamento sobrio, nella preghiera e nel raccoglimento, nell'atteggiamento del figlio che con Maria pronuncia in ogni momento il suo fiat: eccomi, sono pronto a compiere la volontà di Dio!