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Editing Novecento
Fino a che punto si deve rispettare l'ultima volontà dell'autore? Come dobbiamo intervenire per rendere il testo leggibile e conservarne la fisionomia originaria? È possibile stabilire protocolli condivisi per i testi che leggiamo on line? Questo volume, che costituisce la prima riflessione organica e metodologica sull'editing dei testi del Novecento, cerca di dare una risposta a questi interrogativi accompagnando le riflessioni di metodo con due case study esemplari: Gadda e Montale. Riflessioni che si rendono ancora più necessarie da quando i testi sono passati dalla forma cartacea a quella digitale. Perché solo a partire da una riflessione sulle edizioni del Novecento sarà possibile gettare le basi di una nuova filologia, che dovrà occuparsi dei testi di questo nuovo millennio: ideati, scritti e pubblicati interamente in rete. -
Joyce
Nell'ultimo cinquantennio Joyce è stato oggetto di voghe critiche momentanee che hanno enfatizzato aspetti secondari o marginali dell'arte dello scrittore, a scapito di altri più sostanziali, perciò stesso deformando e decentrando la realtà della sua scrittura. ""Joyce"""" di Franco Marucci vuole rappresentare un sano ed equilibrato """"ritorno alla critica"""". Dopo avere reinserito Joyce nel suo contesto di origine - la tradizione del Rinascimento civile, politico e soprattutto culturale e letterario di fine Ottocento in Irlanda -nei capitoli centrali e finali Marucci ripercorre il tirocinio poetico e delle """"epifanie"""" e affronta meticolosamente le quattro unità narrative del """"corpus"""" joyciano (più una quinta, drammatica), sia come creazioni estetiche autonome sia come tappe di un'escalation poliglotta e polistilistica che culmina nel """"banchetto dei linguaggi"""" di """"Finnegans Wake"""". Tra i linguaggi partecipanti a questo """"banchetto"""" uno dei primi commensali, dopo l'inglese, è l'italiano, perché quelle cinque opere germinarono, furono scritte o chiuse durante il determinante soggiorno decennale dell'autore a Trieste, dove la sua arte e la sua lingua letteraria si arricchirono e riorientarono. Marucci dedica perciò nuove e più approfondite ispezioni preliminari agli """"scritti italiani"""", critici e giornalistici, e alle traduzioni e alle autotraduzioni joyciane, tra le quali primeggia quella di """"Anna Livia Plurabelle"""" da """"Finnegans Wake""""."" -
Rime
Tra i rimatori italiani delle Origini, Ruggeri Apugliese (nativo di Siena e attivo nel XIII secolo) è uno dei più importanti rappresentanti della produzione detta ""giullaresca"""". Ancora oggi questa risente di un'etichetta romantica ormai scaduta, che ne predica la sostanziale """"perifericità"""" in quanto prodotto vicino alla poesia """"popolare"""". Il fenomeno giullaresco merita invece di essere riconsiderato nel suo complesso, prendendo spunto dall'analisi dei suoi connotati essenziali: ed è quanto si propone in queste pagine Francesca Sanguineti, attraverso l'esame delle rime di Ruggeri. Il nome dell'autore compare per esteso solo in due componimenti: la canzone """"Umile sono ed orgoglioso"""", contenuta nel famoso codice della tradizione lirica predantesca, il Vaticano Latino 3793, e il sermone """"L'amore di questo mondo è da fuggire"""", una sorta di macabro testamento. Al medesimo rimatore è, tuttavia, possibile ricondurre altri tre pezzi: il vanto """"Tant'aggio ardire e conoscienza"""", che ci è pervenuto in due redazioni, l'una fiorentina, l'altra caratterizzata da una patina linguistica lucana; una tenzone di argomento politico, lacunosa nella sezione iniziale e scambiata probabilmente con il capo ghibellino Provenzano Salvani (ricordato da Dante nell'XI canto del Purgatorio); infine una parodia della passione, """"Gienti, intendete questo sermone."""""" -
Borbonia felix. Il Regno delle Due Sicilie alla vigilia del crollo
Le polemiche che hanno caratterizzato la celebrazione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia si sono spesso focalizzate sul crollo del Regno delle Due Sicilie e sulla fine del Borboni. Un fronte antirisorgimentale glustiziallsta, alla ricerca di colpevoli e di complotti, ha oggi la presunzione di scrivere ciò che gli storici di professione non avrebbero mai scritto o avrebbero volutamente occultato. Renata De Lorenzo, partendo proprio dal confronto con le mitologie correnti, propone una rilettura attenta delle dinamiche interne ed esterne al contesto meridionale che dal post-1848 al 1861 hanno messo in crisi i modelli culturali di una dinastia e della ""nazione"""" napoletana. E ricostruisce la fine del Regno borbonico, facendo il punto sulle contraddizioni e le complessità della vita politica, della società e dell'economia del Sud alla vigilia dell'Unità. Premessa di Alessandro Barbero."" -
Moriremo democristiani? La questione cattolica nella ricostruzione della Repubblica
Prima delle ultime elezioni il compito di ricostruire la Repubblica appariva urgente, ma dopo il loro esito è ancora più cogente e chiama in causa il ruolo del cattolicesimo democratico. Questa è la tesi sostenuta da Giuseppe Vacca che, in un momento di drammatica incertezza per l'avvenire del Paese, ripercorre alcune delle esperienze più importanti e significative della politica italiana. Ogni qualvolta si è voluto affrontare il problema storico dell'unità della nazione il ruolo della Chiesa è stato determinante. Oggi, come agli inizi dell'epoca moderna, ritorna di vivo interesse il tema del rapporto fra religione e politica. Esso non può essere affrontato negli stessi termini del passato: di fronte ai rischi di una deriva nichilistica del mondo globale emerge tutta l'importanza di una nuova alleanza fra credenti e non credenti. Pagine di stringente attualità, accompagnate da ricostruzioni storiche dettagliate sostenute da fonti autorevoli, documentano l'implosione della Seconda Repubblica e tratteggiano possibili scenari futuri. -
I Salmi nella Divina Commedia
Dante ha riservato una particolare attenzione ai Salmi, il ""libro di preghiere"""" della Bibbia, tra i più """"popolari"""" dell'Antico Testamento, cui ha fatto molti riferimenti nella Divina Commedia. L'indagine del Cardinale Ravasi ricostruisce quei richiami come testimonianza della fede di Dante, pubblicamente dichiarata nel canto XXIV del Paradiso."" -
Lombroso e il brigante. Storia di un cranio conteso
In una grigia mattina di dicembre del 1870 Cesare Lombroso esaminò il cranio di Giuseppe Villella, originario di Motta Santa Lucia in Calabria e morto a Pavia, dove era detenuto. Il giovane scienziato si convinse di aver fatto una scoperta sensazionale: nacque cosi l'Antropologia criminale, destinata a riscuotere un enorme e controverso successo internazionale. Ladro o brigante, per un secolo e mezzo Villella non fu che un reperto scientifico, il ""totem dell'Antropologia criminale"""". Nel 2009, l'inaugurazione del nuovo allestimento del Museo """"Cesare Lombroso"""" ha provocato la sorprendente resurrezione mediatica del brigante. Oggi è un personaggio mitico, il totem della lotta contro il razzismo antimeridionale, simbolo del riscatto delle popolazioni native del Regno delle Due Sicilie. L'antropologa nativa Maria Teresa Milicia ricostruisce la scarna esistenza del """"brigante"""" su solide basi documentali e propone un'inedita analisi del razzismo attribuito a Lombroso."" -
Il lume d'esta stella. Ricerche dantesche
Il volume raccoglie tredici saggi, distribuiti in due parti: la prima dedicata a ricerche su aspetti fondamentali della propria cultura e della propria sensibilità di lettore che Dante mette in gioco e lascia percepire in ogni parte della sua opera complessa e bilingue; la seconda con proposte di letture di otto canti della ""Divina Commedia"""", ognuno interpretato in costante riferimento ai suoi presupposti culturali e dottrinali, ma assumendo quale obiettivo primario l'individuazione e la definizione dei valori propriamente poetici. Queste pagine - nelle quali l'impostazione piana e didascalica dei discorso armoniosamente si unisce al rigore storiografico e critico intendono rivolgersi con eguale efficacia tanto agli specialisti quanto a ogni amatore della poesia dantesca."" -
Sinistra e Israele. La frontiera morale dell'Occidente
"Sinistra"""" e """"Israele"""": due termini che oggi sembrano cosi distanti per la nostra cultura politica di europei e italiani da costituire quasi un ossimoro. Il loro rapporto è faticoso e pieno di incomprensioni, alimentate da luoghi comuni e pregiudizi. Il miglior combustibile per far divampare polemiche e rancori. Nessuno si ricorda che il padre del socialismo """"scientifico"""", Carlo Marx, era ebreo. Che molti rivoluzionari russi erano ebrei. La tradizione giudaica è parte costitutiva della nostra cultura, soprattutto di quella della sinistra, e delle nostre città da duemila anni. Sentinella di un Occidente contro l'Oriente per la destra, ponte tra Occidente e Oriente per la sinistra. Fabio Nicolucci, in questo suo nuovo lavoro, sostiene che Israele indubitabilmente fa parte dell'Occidente. Israele è l'Occidente dell'Occidente. Non è possibile negare l'identità comune. In particolar modo l'autore si sofferma sul rapporto di Israele e della sinistra con l'Occidente: per Israele, con un inedito in Italia (per fonti e ricchezza) studio dei rapporti tra neoconservatori Usa e israeliani; per la sinistra, con una non diplomatica analisi dei suoi vizi, dei problemi e dei rapporti con Israele, e infine della via da seguire per ritrovare una sua capacità di ricollocarsi nel nuovo mondo, quello del post 11 settembre." -
America amara. Storie e miti a stelle e strisce
I legami tra l'Europa e gli Stati Uniti sono antichi e complessi: dobbiamo molto a un paese che, non senza contraddizioni, ha inventato un modello di democrazia e un concetto nuovo delle libertà politiche e sociali, e ha partecipato generosamente a due guerre europee anche in nome di questi valori. Politica, letteratura, musica, cinema: un mondo vitale e attivo che continua a esercitare un fascino particolare che non può essere semplificato in adesione ideologica o in altrettanto semplice rifiuto politico. Evoluzione del capitalismo, situazione politica ed economica - dalla grande crisi del 1929 al New Deal di Roosevelt al maccartismo agli scandali bancari e finanziari alla presidenza Obama - questa ""America"""" si ripropone come un rinnovato e più aperto modello di Stato sociale. Lucio Villari rilegge alcune pagine della storia degli Stati Uniti tra passato e presente, con l'intenzione di identificare alcuni nodi essenziali del suo formarsi come nazione, del suo appartenere alle radici culturali dell'Europa, ma anche del suo negarsi a esse rinnovandosi e inventandosi come un mondo nuovo. L'autore si sofferma sul rapporto tra l'Italia e gli Stati Uniti. Un'""""America"""" vissuta come sogno, come terra promessa, con speranze talvolta infrante. Il """"sogno americano"""" ha influenzato la nostra cultura, la letteratura, l'arte, l'economia, il costume."" -
Lectura Dantis romana. Cento canti per cento anni. Vol. 1/2: Inferno. Canti XVIII-XVIV
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività, caratterizzata proprio dalla consuetudine delle ""letture"""" domenicali di canti della Commedia. Perciò """"Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni"""". Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi """"letture"""" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione, dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi."" -
Trattato di scrittura. Theorica et pratica de modo scribendi (Venezia, 1514)
Pubblicata a Venezia nel 1514, la ""Theorica et pratica de modo scribendi"""" è l'opera d'esordio di un matematico ferrarese, Sigismondo Fanti, che nel 1521 era """"inzegnero general"""" della Serenissima Repubblica e che è noto al lettore di cose cinquecentesche soprattutto per le quartine oracolari del Triompho di fortuna (1527). L'opera era il punto di arrivo della prima stagione di un dibattito che nel Quattrocento aveva coinvolto artisti come Leon Battista Alberti, Mantegna e Leonardo, umanisti e antiquari come Felice Feliciano, matematici come Luca Pacioli, e a sua volta inaugurava la nuova stagione dei trattati di scrittura, destinata a lasciare tracce significative nella cultura grafica della modernità, e non solo di quella italiana. In quattro libri la Theorica offriva una trattazione sistematica della materia, che veniva presentata come un momento fondamentale nella formazione professionale e morale di ogni scrivente. Il primo libro, in particolare, ne illustrava gli aspetti tecnici, sia quelli materiali (si parlava della carta, dell'inchiostro, della penna) che quelli più propriamente teorici (a partire dalle logiche geometriche implicate, soprattutto quelle euclidee). I tre successivi si impegnavano nell'illustrazione analitica, condotta lettera per lettera, dei più importanti modelli grafici allora in corso."" -
Goethe
Massimo autore della letteratura tedesca, nonché uno dei più significativi della letteratura mondiale, Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) è di certo uno scrittore più noto che conosciuto: identificato solitamente come l'autore del ""Werther"""" o del """"Faust"""", ricordato da alcuni come scienziato e critico d'arte, noto a pochi come collezionista di stampe e tossili. Approdato, ancora vivente, a fama europea, il suo """"Werther"""" è stato un vero best seller, anzi la prima opera della letteratura tedesca conosciuta fuori dai confini linguistici di una nazione non ancora esistente. Questo libro vuol essere un invito alla figura e alla lettura di Goethe: avvicinarsi alla sua opera rappresenta infatti un'avventura stimolante per chiunque voglia ripercorrere la vastità di un pensiero potente, capace di spaziare dalla letteratura alle arti visive, dagli studi di estetica agli scritti scientifici su piante e colori. Il particolare fascino di Goethe è dato sia da un'opera multiforme quante altre mai, sia dal modo in cui lo scrittore tedesco sottopose i suoi lavori a continui mutamenti, riscritture e ripubblicazioni, realizzando un processo ininterrotto di riflessione durato anche l'intera vita, come nel caso del """"Faust"""" o del """"Wilhelm Meister"""". A tale capacità di tornare su testi già scritti riformulando il proprio pensiero in prove d'autore e riedizioni sempre diverse, appartiene l'inclinazione collezionistica a raccogliere una quantità pressoché infinita di carte: documenti, lettere, diari, scritti e note..."" -
Gadda
La pagina dell'Ingegnere Carlo Emilio Gadda trae le sue radici da due secoli: l'Ottocento nella sua varia articolazione culturale e sociale - Manzoni, gli Scapigliati, Verga e Carducci -, e il Novecento, con la sua mescolanza di linguaggi e la sperimentazione di nuove forme di espressione e di conoscenza. Ben consapevole di essere un ""ponte"""" tra due epoche, Gadda verifica la continuità novecentesca di valori, immagini, retoriche, linguaggi nati nel secolo precedente: ed è qui che si manifesta la sua fondamentale, talora perfino ingombrante, centralità che ne fa il maggior prosatore italiano della modernità. Prosatore, non solo narratore, perché nella sua opera occupa un ruolo di rilievo il modo, spesso nevrotico, sempre geniale, di attraversare tutti i generi della scrittura - racconto, romanzo, favola, diario, teatro, poesia, saggio, recensione, pamphlet -, in ciascuno portando un'istanza di rinnovamento e di sperimentazione. Nella monografia, si ricostruisce l'intero percorso intellettuale e creativo dell'ingegnere milanese, con un'analisi puntuale delle sue opere, indagate all'interno dell'inquieto procedere dello scrittore, dei rapporti con la propria esistenza, con le trasformazioni della società, con le culture della tradizione e del rinnovamento. Intrecciando dialetticamente quadri d'insieme e anatomie di pagine esemplari, si offre una visione completa di quella che è stata un'opera di importanza fondamentale nella nostra storia letteraria."" -
Incontri (e scontri) mediterranei. Il Mediterraneo come spazio di contatto tra culture e religioni diverse
Il Mediterraneo è davvero un ""continente liquido"""", un luogo di millenari scambi, o un mare che al contrarlo tiene reciprocamente lontane le genti che su di esso si affacciano? È il mare dei confronti o il mare degli scontri di civiltà? Partendo da un esame della letteratura specialistica recente, questo libro propone alcune risposte in una direzione destinata per sua natura a rimanere aperta, in un affresco esteso dalla più remota antichità ai nostri giorni."" -
Improvvisi. Un'antica raccolta di epigrammi. Testo latino a fronte
Francesco Petrarca è non solo l'autore del Canzoniere, ma anche e soprattutto un grande scrittore in lingua latina. A questa produzione appartiene una serie di poesie latine che l'autore non si preoccupò di conservare e di ordinare. La fortuna di tali carmi fu perciò disomogenea e accidentale; soltanto in un caso essi si presentano, nella tradizione manoscritta, riuniti sotto forma di una vera e propria antologia, allestita da un anonimo compilatore, attivo tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento. Questo ignoto ammiratore di Petrarca, oltre al merito di aver salvato componimenti che si sarebbero altrimenti perduti, ha anche quello di averli dotati di un corredo didascalico in prosa che permette, almeno in parte, di ricostruirne l'occasione, il destinatario, la data. Il volume pubblica il testo criticamente ricostruito tanto dei carmi petrarcheschi quanto delle rispettive rubriche in prosa dell'anonimo compilatore. Carmi e rubriche sono seguiti dalla traduzione italiana e da un commento che illustra il contesto che ha ispirato ciascun epigramma e analizza i possibili intrecci intertestuali con scritti di altri autori e dello stesso Petrarca. L'introduzione ripercorre la genesi dell'antologia e mette a fuoco le caratteristiche complessive di questi epigrammi, che si collocano in un arco temporale decisivo nella biografia intellettuale di Petrarca e ci restituiscono i motivi ispiratori della sua lira: gnomica, sentimentale, religiosa, politica, bucolica. -
Lectura Dantis romana. Cento canti per cento anni. Vol. 2/1: Purgatorio. Canti I-XVII
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività, caratterizzata proprio dalla consuetudine delle ""letture"""" domenicali di canti della Commedia. Perciò """"Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni"""". Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi """"letture"""" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione, dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi."" -
Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni. Vol. 2/2: Purgatorio. Canti XVIII-XXXIII
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività, caratterizzata proprio dalla consuetudine delle ""letture"""" domenicali di canti della Commedia. Perciò """"Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni"""". Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi """"letture"""" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione, dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi."" -
Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni. Vol. 3/2: Paradiso. Canti XVIII-XXXIII
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività: caratterizzata proprio dalla consuetudine delle ""letture"""" domenicali di canti della Commedia. Perciò: Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni. Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi """"letture"""" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione: dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi. Privilegiando le lecturae di autori viventi, invitati talvolta a tornare sul proprio testo, ove ritenuto opportuno, per adeguarlo al """"modello"""" di riferimento..."" -
Afghanistan. Il grande gioco 1914-1947
Per la sua eccezionale posizione geopolitica di crocevia dell'Asia e di ponte naturale tra Medio Oriente e Subcontinente indiano, l'Afghanistan fu sempre terra di conquista e di competizione politica. Dal 1813 al 1907 le montagne e gli aridi altopiani afghani divennero la scacchiera del Great Game, un conflitto a ""bassa intensità"""" combattuto prevalentemente con le armi dello spionaggio, dell'intrigo e della corruzione da militari e agenti segreti inviati da Londra e da San Pietroburgo, la cui posta era costituita dal possesso del """"gioiello"""" del British Empire (l'India). Il tuono dei """"cannoni d'agosto"""" del 1914 diede il via alla Grande Guerra e segnò l'inizio di una nuova versione del """"Grande Gioco"""". Negli anni Trenta del Novecento furono il Terzo Reich, l'Unione Sovietica e l'Italia fascista ad attuare una penetrazione in Afghanistan che doveva consegnare nelle mani di Hitler, Stalin e Mussolini l'avamposto da cui far partire l'avanzata delle tre dittature verso l'Asia meridionale. Dopo il decennio dell'occupazione sovietica, il regime teocratico talebano, l'invasione statunitense del 2001, la partita continua ancora oggi nell'area che è stata definita il """"Grande Scacchiere"""" dove si deciderà il conflitto per la supremazia globale.""