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La santa messa spiegata
Pare incredibile: fra tanta colluvie di libri di devozione, mancano quelli che spieghino, nel suo vero e proprio significato, il divinissimo Sacrifizio dell'altare. Per la qual cosa il popolo ignora cosa faccia il sacerdote sull'altare. La S. Messa, per i cristiani, è davvero un mistero. Perché si dica Messa? Che cosa è la S. Messa? Che cosa vogliono dire quelle cerimonie che il sacerdote compie sull'altare? Tutto questo è ignorato non solo dal popolino, ma anche da quelle persone così dette devote, le quali ogni giorno vengono a Messa, e ti sanno parlare così bene di tante diverse pratiche di pietà, che abbondano nella nostra Chiesa. Ebbene, questo libretto, nella sua forma piana e dialogica, spiega esaurientemente tutta la S. Messa. E la spiega non nel suo senso mistico o allegorico, come hanno fatto per il passato tanti libri di pietà, i quali per questo hanno portato una vera confusione nelle menti dei fedeli; ma la spiega nel senso in cui essa deve essere intesa, nel senso voluto dall'odierno risveglio liturgico, facendo davvero capire cosa fa il sacerdote all'altare, e cosa sono quelle cerimonie che egli compie. -
La conversione di Alfonso Maria Ratisbonne
"Quel Gesù che sulla via di Gerico si valse di un po' di fango per aprir alla luce del cielo gli occhi del cieco nato, egli medesimo ha permesso ch'io fossi il principale testimone di un avvenimento che è straordinario anche considerato sotto il solo punto di vista della ragione umana. Io racconto un fatto incontrastabile: Dico ciò che ho veduto coi miei occhi, ciò che una gran quantità di testimoni onorevoli possono affermare: ciò che Strasburgo non potrà credere, ciò che Roma ammira. Un uomo che godea di tutto il suo buon senso, della pienezza delle sue facoltà, è entrato in una chiesa giudeo ostinato, e per un colpo di grazia simile a quello che atterrò Saulo sulla via di Damasco un dieci minuti dopo n'è uscito cattolico di mente e di cuore""""." -
Non può esser vera la religione giudaica
Verità della Fede (di cui Non può esser vera la religione giudaica è un piccolo estratto) è lo sviluppo dei due trattati Breve dissertazione contro gli errori de' moderni increduli e Verità della fede fatta evidente, apparsi nel 1756 e 1762. Il primo è ripreso e completato nelle due prime parti da quest'opera; il secondo nella terza parte. Sant'Alfonso dichiara che si è molto servito Dei Fondamenti della Religione e dei fonti dell'Impietà del P. Valsecchi (1764); nonostante ciò, questo libro, a suo dire, ""è costato sudori di sangue"""". Vi si trovano 480 citazioni d'autori senza contare i testi della bibbia. """"Pregate Dio - scriveva il 7 gennaio 1766 al P. Sapio - che io scriva in maniera da poter disingannare tanti poveri giovani infettati oggigiorno da questi errori, specialmente a seguito di numerose pubblicazioni avvelenate che ci giungono dalla Francia."""""" -
Il patronato di San Giuseppe sulla chiesa universale
Pio IX, dopo la breccia di Porta Pia e la drammatica situazione in cui venne a trovarsi la Sede Apostolica, l'8 dicembre 1870 volle mettere la Chiesa sotto la protezione di san Giuseppe. La devozione allo Sposo della Santa Vergine conobbe così un notevole sviluppo: Mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di san Giuseppe di Asti, cogliendo l'aspetto più profondo della decisione di Pio IX, scriveva: ""San Giuseppe, insegnaci la via, sorreggici in ogni passo, portaci dove la Provvidenza vuole che arriviamo"""". Anche mons. Gottardo Scotton (1845-1916), una delle figure più brillanti del movimento cattolico durante il pontificato di Pio IX, Leone XIII e san Pio X, rese omaggio a san Giuseppe con diversi scritti e con alcune delle sue celebri omelie, che lo resero uno degli oratori più richiesti in molte diocesi della Penisola. Il testo pubblicato si riferisce al panegirico che tenne a Genova nel 1876, sei anni dopo la proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa Universale."" -
Una disputa tra un avvocato ed un ministro protestante
San Giovanni Bosco (1815-1888), fondatore della Congregazione dei Salesiani, pubblicò numerose opere rivolte al popolo e ai giovani per divulgare la dottrina cattolica. Nel 1853, con l'aiuto di mons. Moreno, vescovo di Ivrea, don Bosco iniziò la pubblicazione delle ""Lettere Cattoliche"""", efficace mezzo di istruzione popolare, edificante e devota, che avranno una altissima tiratura di copie in tutta Italia. L'operetta teatrale """"Una disputa tra un avvocato ed un ministro protestante"""" rientra in questo genere di letteratura; nell'operetta don Bosco, in modo divertente illustra le """"note della Chiesa"""", mette in berlina i ministri protestanti e smaschera i mezzi di corruzione da essi utilizzati per adescare nuovi adepti. Durante le famose """"passeggiate autunnali"""" nelle parrocchie piemontesi, le popolazioni attendevano con impazienza la recita di queste operette da parte degli alunni di don Bosco nei teatri comunali. Il testo permette di apprezzare lo zelo apostolico che infiammava san Giovanni Bosco, il quale utilizzava ogni mezzo per preservare i giovani e i ceti più popolari dalle insidie dell'eresia."" -
Fondamenti della cattolica religione
"La vera religione fu primieramente da Dio rivelata ad Adamo, che fu il primo uomo del mondo; quindi dallo stesso Dio, e talvolta col ministero degli Angeli, venne rivelata ai santi Patriarchi che la praticarono, ai Profeti, i quali coi loro miracoli dimostrarono che erano da Dio inspirati. Imperciocchè Dio solo è autore de' veri miracoli, nè li può fare o concedere che altri li faccia in prova dell'errore e della menzogna. Gli uni e gli altri confermarono questa rivelazione con profezie, cioè con predizioni riguardanti l'avvenire, che esattamente si avverarono; solamente Iddio sa l'avvenire, e può rivelarlo agli uomini. Noi possiamo solamente trovare la vera religione nella Chiesa cattolica, romana, perché essa sola conserva intatta la divina rivelazione, essa sola fu fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, propagata dagli Apostoli, e dai loro successori sino ai nostri giorni; motivo per cui essa sola presenta i caratteri della divinità.""""" -
Il credo del protestantesimo
Il Protestantesimo è fondato sulla base del libero esame. Egli credeva con ciò di liberare le anime dalla disciplina cattolica; in realtà introduceva un principio di anarchia, che doveva finire per distruggere ogni fede cristiana. Ritardata, al principio, per un resto di attaccamento istintivo a tradizioni secolari, quest'evoluzione rovinosa si manifesta oggi nella sua implacabile virulenza: il Protestantesimo si può, in questo, giudicare (secondo il Vangelo) come l'albero dai suoi frutti. Ed a questo male non vi è alcun rimedio possibile. Giacché è una chimera fare assegnamento su un assestamento automatico; normalmente le forze dissolventi devono continuare il loro lavoro; di modo che l'ortodossia, anche ridotta al suo minimo, è condannata a sopravvivere in cerchi sempre più ristretti, e ancora sotto forma di semplice opinione indi nella misura in cui il Protestantesimo le conserva, oltreché hanno perduto il gusto dell'intervento nelle questioni dottrinali, esse non saprebbero imporre decisioni senza contraddire ai principî essenziali della Riforma. -
Conversione di una valdese
Il semplice confronto del protestantismo col cattolicismo, possiamo dire essere stato il lume che fece conoscere a Giuseppa la nullità della religione valdese. Difatti, l'osservare una religione che lascia libertà a ciascuno di credere quel che più gli aggrada, e nel modo che gli pare di leggere nella Sacra Scrittura; una chiesa, che è una società senza presidente, un corpo senza capo, chiesa che non ha vescovi, non sacerdoti, non altare, non sacrifizio; una chiesa che si associa con tutte le stravaganze delle varie sette protestanti, ciascuna delle quali professa più articoli, che sono negati dalle altre; una chiesa di cui non mai si parlò nè dodici primi secoli del cristianesimo, e che non può mostrare un solo di sua credenza, che valga a contare li suoi predecessori fino agli Apostoli; nè può mostrare un uomo solo che abbia professato la medesima sua dottrina prima di Pietro Valdo... -
Il padre Pro. Il santo dei cristeros
Miguel Pro aveva molte capacità, fra cui suonare la chitarra e parlare in pubblico senza alcuna paura. Nel 1914 Michele Agostino Pro si trasferì in una casa religiosa in California; successivamente si recò in Spagna e in Belgio per continuare i suoi studi. Fu ordinato sacerdote il 31 agosto 1925 nella Compagnia di Gesù. Nell'estate del 1926 Miguel fu autorizzato a tornare in Messico; lungo la strada si fermò a Lourdes e riuscì a celebrare la Messa nella Grotta di Massabielle. Quando Pro rientrò nel suo paese rimase impressionato dalla violenza della repressione anti-cattolica a seguito della Legge imposta dal Presidente Plutarco Elias Calles. Tra le norme c'era anche quella che multava di 500 pesos i sacerdoti che indossavano l'abito talare al di fuori della chiesa, ragion per cui molti religiosi e religiose cominciarono a far uso di travestimenti. Anche Padre Pro adottò quello stratagemma, tuttavia alcune persone che conoscevano la sua identità minacciarono di denunciarlo alle autorità. -
La vendetta del mercedario. Racconto medievale
Vecchio è l'odio tra le nobili famiglie di Elvaz e di Montfort, antichi lignaggi della bella Provenza. Sul finire dell'aprile del 1250 giunge la terribile notizia della sconfitta di re Luigi in Egitto. Fra i Crociati morti figura anche Raimondo di Elvaz, unico figlio maschio del nobile Berengario. Convinto che il suo momento sia arrivato, una notte Giovanni di Montfort assalta il loro castello... ""Mia è la vendetta!"""" dice il Signore: il conte di Montfort e suo figlio Giovanni cadono nelle mani dei pirati e vengono venduti al mercato degli schiavi di Almahadia. I loro famigliari incaricano i mercedari di riscattarli, ma fra loro c'è Raimondo di Elvaz. Il viaggio in Africa che, nonostante i salvacondotti, è un'avventura incerta e pericolosa che culminerà con una battaglia navale e la liquidazione dei conti in sospeso... Età di lettura: da 12 anni."" -
Cristiada. Messico martire
La storia della Chiesa in Messico rappresenta un esempio di coraggio e resistenza, sottomessa a una violenta ostilità dal 1911 al 1940. Fu così aspra che Pio XI la paragonò a quella dei primi secoli cristiani. Le forze liberali e massoniche trionfatrici nel 1917, erano nelle mani di uomini visceralmente nemici della Chiesa, che operarono nel tentativo di cancellare per sempre l'uomo cattolico messicano. Una così forte intolleranza era dovuta al carattere popolare del Cattolicesimo messicano, la cui diffusione fra la gente era così incomoda da dover essere soppressa con la forza. All'inizio, poiché era impossibile realizzarlo con le armi, si cercò di farlo con le leggi. Ma quando si dimostrarono inefficaci, si tornò ai plotoni di esecuzione. Nessuno dei Martiri fu sottomesso a un processo legale; nessuno fu condannato per crimini accertati dalla legge. Come in ogni persecuzione, il motivo della condanna fu la semplice appartenenza esplicitamente professata a Gesù Cristo, confessato senza ambiguità con quel grido ripetuto mille volte da quei martiri prima di morire: ""Viva Cristo Re! Viva la Vergine di Guadalupe!""""."" -
L'ordine sacro
Lutero nega espressamente il sacramento dell'Ordine. Ammette solo il rito esterno dell'ordinazione, con cui la comunità cristiana deputa uno dei suoi membri, affinché eserciti, a nome di tutti, quel potere sacerdotale, che è comune a tutti i cristiani. Perciò il sacerdote, essendo tale solo per elezione e deputazione dei fedeli, per mezzo di una cerimonia esterna che non imprime un carattere indelebile e non conferisce la grazia sacramentale, può essere esautorato e ridiventare semplice laico. La vera Chiesa di Gesù Cristo, quella fondata per volere divino sul fondamento incrollabile di Pietro e dei suoi infallibili successori, i Romani Pontefici, ha invece come domma di fede che l'ordinazione sacra, con cui viene conferito il sacerdozio, è un vero Sacramento istituito da Gesù Cristo. Ecco l'insegnamento del Concilio Tridentino: ""Se qualcuno dirà che l'Ordine, ossia la sacra ordinazione non è veramente e propriamente un sacramento istituito da Gesù Cristo, ma un'invenzione umana, escogitata da uomini ignari nelle cose ecclesiastiche; oppure soltanto un rito per eleggere i ministri della parola di Dio e dei sacramenti, è scomunicato."""""" -
Il beato Lorenzino da Marostica nella storia e nel culto
Nell'aprile del 1485, durante la Settimana Santa, in Valrovina, nel territorio di Marostica, un bambino di cinque anni, Lorenzino Sossio, veniva trovato ucciso e il suo corpo orrendamente ferito. A fare il macabro ritrovamento, ai piedi di una quercia in un pascolo sull'altopiano, era un capraio del luogo, mentre un eremita (""un divoto Romito, che da lungi era stato spettatore et avea diligentemente osservata ogni cosa"""") riferiva alle autorità e al popolo che gli uccisori avevano compiuto l'orrendo crimine mutilando il povero Lorenzino nel prepuzio, """"cacciandogli a forza di replicare punture e ferite dalle vene il sangue"""", e infine lapidandone il corpo e coprendolo di pietre. Si era diffusa subito la notizia che i responsabili dell'omicidio rituale fossero ebrei, provenienti da Bassano, """"venuti nel vicentino per negotii o per diporto, ma forse principalmente per fare quanto fecero"""". Così le cronache riportavano la tragica sorte di Lorenzino Sossio da Valrovina, poi beatificato come Simonino da Trento, de quo adest traditio cum fuisse ab hebreis occisum."" -
Quibus, quantisque malorum. Con una esposizione a modo di catechismo di Serafino Sordi
Il 20 aprile 1849 Pio IX descrive in una lunga lettera cosa succede a Roma in nome della Libertà e della Costituzione: è impedita qualsiasi comunicazione del Papa con i vescovi, il clero, i fedeli; Roma si riempie di uomini (apostati, eretici, comunisti e socialisti) provenienti da tutto il mondo, pieni di odio nei confronti della Chiesa; i liberali si impossessano di tutti i beni, redditi e possedimenti ecclesiastici; le chiese sono spogliate dei loro ornamenti; gli edifici religiosi dedicati ad altri usi; le monache maltrattate; i religiosi assaliti, imprigionati e uccisi; i pastori separati dal proprio gregge e incarcerati. Pio IX documenta come i liberali mettano in pericolo l'ordine e la prosperità dell'intera società civile: l'erario pubblico è dissipato e ridotto a nulla; il commercio interrotto e quasi inesistente; i privati derubati dei loro beni da coloro che si definiscono guide della popolazione; la libertà e la stessa vita di tutti i sudditi fedeli messa in pericolo. La mitica Repubblica Romana ha un unico, vero, obiettivo: la totale distruzione della Chiesa cattolica. -
San Roberto Bellarmino
L'opera e il metodo di san Roberto Bellarmino hanno inciso profondamente sulla storia della Chiesa e della teologia, le sue dottrine sul Papa e sui Sacramenti hanno arricchito la tradizione dottrinale del cattolicesimo, i suoi opuscoli spirituali hanno nutrito la pietà di tante anime, il suo catechismo, ispirato alla concretezza mentale del popolo, ha istruito per secoli tanta parte della cristianità, la sua dedizione a Cristo e al suo Corpo Mistico fu tele, da essere esempio più ammirabile che imitabile. San Roberto Bellarmino, Dottore della Chiesa, nato a Montepulciano il 4 ottobre 1542, morto a Roma il 17 settembre 1621. Di nobile famiglia (la madre Cintia era sorella del card. Cervini, il futuro Marcello II), doveva partire per l'Università di Padova quando nel 1558, subito dopo l'arrivo dei gesuiti a Montepulciano, il giovane chiese al Laínez di entrare nella Compagnia di Gesù. -
Il ponte sul mondo. Commento alla Messa
La Messa - e non già la Divina Commedia - è il ""poema"""" veramente """"sacro al quale hanno posto mano e cielo e terra"""". Opera dello Spirito Santo, di Cristo e della Chiesa, essa incomincia con un Salmo e finisce con due preghiere di Leone XIII. L'uomo e l'Uomo. Dio, la Trinità e tutti gli Angeli ne formano l'argomento. La Consacrazione, che rinnova l'Incarnazione, è il punto culminante di questo immenso mistero. E il prete n'è, al tempo stesso, il taumaturgo e il poeta. A un tratto, inesplicabilmente, per mezzo della parola sacerdotale, che ripete la parola divina, il pane e il vino, cambiando natura, diventano Cristo: il Cristo vittima, il Cristo cibo. Allora, noi in Cristo, offriamo Dio a Dio, e noi con Lui. Se offrissimo solo noi non offriremmo nulla; ma offriamo noi con Lui; innestiamo la nostra morte alla Sua Vita e diventiamo viventi. Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo"""". E noi mangiamo quel pane che uccide la morte. L'Infinito penetra, così, nel finito; il finito si dilata, splendendo, nell'Infinito. Il Creatore, riabbassandosi, eucaristicamente, fino alla creatura, si dà a lei, entra in lei, celebra con essa le nozze..."" -
La fecondità dell'anima contemplativa claustrale. L'umiltà, signora della contemplazione
Madre Agnese del Monastero agostiniano di ""Santa Maria di Betlem"""" introduce nelle vie sublimi del nascondimento in Dio. Attraverso le sue parole l'autrice fa comprendere le meraviglie di quella che lei chiama """"fecondità dell'anima contemplativa claustrale"""", la quale, per compiere un proficuo percorso ascetico ha necessità di posarsi sull'umiltà. Soltanto un cuore semplice seppure maturo - può abbracciare veramente il Signore e comprenderne le perfezioni. Si tratta di un testo rivolto soprattutto alle anime religiose e a coloro che sono nello stato di discernimento vocazionale: in queste pagine potranno trovare le ragioni della preghiera, del silenzio e della contemplazione: perdersi in Dio è realmente ritrovare se stessi. """"Oggi, dopo 66 anni di vita consacrata, posso testimoniare che la vita contemplativa claustrale"""", scrive Madre Agnese, """"è una grande attività, che si perde nell'attività sempre in atto del Verbo Incarnato""""."" -
Agli albori della nostra fede
Luciano Petrin offre uno spaccato della ""Storia della Chiesa"""", dalla fede dei primi cristiani alla predicazione di san Paolo, dalle persecuzioni e dalle eresie fino ai due scismi d'oriente e d'occidente. Si sofferma con gioia sulla vita di san Pio X, papa sarto, in brevi aneddoti che ne fanno risaltare la sua umanità. Una storia riproposta per il grande pubblico in una forma semplice e vivace in cui l'autore comunica la sua curiosità per il passato e le origini della fede cristiana ripercorsi con la naturale freschezza e simpatia di un """"nonno"""" che riporta con il cuore a quegli avvenimenti fino alla piccole storie che appartengono alla memoria di ogni famiglia."" -
Verso la libertà. Cerignola dal feudalesimo al Risorgimento
In occasione del 150° anniversario dell'unificazione nazionale, si è voluto far conoscere gli eventi ed i personaggi che hanno contribuito al lungo e tormentato cammino della comunità verso la libertà. È una indagine, ristretta, come esempio campione di tante realtà simili del Meridione, della nostra città, della sua popolazione con il suo desiderio di riscatto e di emancipazione. Cerignola, da preda di feudatari e signorotti, avidi e spietati, che ne limitarono lo sviluppo per secoli, ai nuovi padroni della classe borghese emergente e acculturata, che seppe approfittare di una serie di leggi favorevoli per spartirsi terreni e proprietà. Tuttavia, al momento del tracollo del corrotto e decadente Regno borbonico per mano delle truppe rivoluzionarie garibaldine, Cerignola ed i suoi figli minori, pur con ambigue posizioni di pochi notabili, seppe dar prova di maturità e lungimiranza partecipando con sacrificio al movimento patriottico di unificazione. -
Little girl lost
Miranda Sugarmann è l'unica donna che l'investigatore privato John Blake abbia mai amato. L'ultima volta che l'aveva vista, dieci anni prima, lei se ne stava andando al Rianon College per diventare medico. Quindi cosa ci fa la sua foto sulle pagine del ""Daily News"""" sotto il titolo """"Spogliarellista assassinata""""? Perché il suo cadavere è stato ritrovato sul tetto di uno strip club di New York? Nonostante i consigli del suo amico e socio Leo Hauser, John inizia a indagare e nei giorni successivi cade vittima di qualche pestaggio e di un arresto per omicidio. Scopre che tutto quello che aveva sperato per Miranda non si è avverato. Inoltre qualcuno, per fermarlo, lo minaccia di morte. Un noir finalista al The Edgar Allan Poe e The Shamus awards.""