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Libro primo. Acqua
"Avevano viaggiato per tre giorni e tre notti, sorvolando alture, pianure, deserti e mari. L'impazienza di Aang era cresciuta man mano che si avvicinavano a casa sua. E infine erano atterrati in una radura immersa nel verde. Non c'era alcun punto di riferimento visibile a Katara e Sokka, ma il bambino aveva imboccato con sicurezza una stradina seminascosta dai rampicanti e aveva preso il comando della spedizione. I due fratelli lo seguivano, incerti"""". Aang si risveglia cento anni dopo il suo tempo e si trova a dover salvare il mondo. Egli è infatti l'ultimo Avatared è suo dovere riportare la pace. Età di lettura: da 12 anni." -
Stand by. Stati vegetativi e dintorni
Il tema degli stati vegetativi è di grande attualità e mette ciascuno di noi di fronte a se stesso. Questo libro offre il punto di vista dei familiari che vivono direttamente questa esperienza. I dieci racconti proposti sono infatti il frutto di un laboratorio di scrittura, in cui i familiari narrano il loro vissuto in quanto persone ""sospese"""" come i loro cari. Ogni storia si sviluppa a partire dal giorno in cui è accaduto l'evento traumatico e narra dunque il momento della rianimazione, i passaggi successivi alla ricerca di luoghi e strutture, fino a giungere alla realtà attuale per dare un'idea della vita di oggi, dopo anni di stato vegetativo del proprio caro. Sono figli, coniugi, genitori di ogni età e ceto sociale, che si aprono per farci dono della loro esperienza. Una breve appendice di carattere tecnico-scientifico consente di approfondire la conoscenza di questa realtà anche da un punto di vista clinico."" -
Libro secondo. Terra
"Da una parte del palco entrò una ragazzina dell'età di Aang. Era bassa, con i capelli castani raccolti in una coda di cavallo. Il viso era pallido e ben curato. I suoi occhi erano grigioazzurri, ciechi. Indossava una tenuta verde e un mantello dello stesso colore. Con un movimento fluido lo slacciò e lo lanciò a terra, poi si voltò a fronteggiare il suo avversario"""". Aang è l'ultimo della sua gente, i Nomadi dell'Aria, nonché l'Avatar. È, al contempo, poco più di un bambino, che si trova a dover affrontare le numerose insidie del suo incerto destino. Accompagnato dai suoi coraggiosi amici Sokka e Katara, intraprende un nuovo viaggio alla ricerca di un insegnante del Dominio della Terra. Nel Regno, però, le cose non vanno come speratoe le sfide si fanno via via più ardue. La battaglia contro il Signore del Fuoco si fa giornodopo giorno più vicina e il giovane Avatar comincia a guardarsi intorno in cerca di alleati. Aangsi confronta con grandi potenze del presente e del passato, ma anche con la parte più oscuradi sé, che minaccia di schiacciarlo, prendendo il sopravvento sul suo animo gentile. Età di lettura: da 12 anni." -
La testa dell'Idra
La cronaca narra che una bambina di dodici anni venne rapita ""per sbaglio"""" da un balordo, il quale supponeva la famiglia molto più facoltosa di quanto in realtà fosse. Egli trovò ugualmente il modo di """"far fruttare"""" il rapimento: chiuse la bambina in un cunicolo oscuro e la """"vendette"""" a giovani e vecchi, poveri e ricchi, potenti e meno potenti, notabili e mediocri. Nessuno o quasi poté dirsi innocente: chi abusò della bambina, chi seppe e rimase in silenzio. L'omertà non cessò nemmeno quando l'uomo che aveva rapito la bimba e che gestiva il turpe commercio venne ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri mentre forzava un posto di blocco. Silvia rimase prigioniera in quella che già da viva era stata la sua tomba e morì di fame, di sete, di freddo, abbandonata in quel luogo che decine di uomini conoscevano e laddove avevano approfittato della sua infanzia. Tutti sapevano, tutti avrebbero potuto salvarla. Basato su una storia vera, benché qui romanzata, questo libro racconta come l'indifferenza sociale nasconda spesso interessi indicibili e invita tutti a riflettere sull'ambigua e impalpabile frontiera che la congiunge al crimine, rendendola complice di atroci violenze."" -
Ce la farò a sopravvivere. Racconti autobiografici per una terapia narrativa
Questo libro propone sette racconti autobiografici eterogenei, accomunati da specifiche tematiche, scritti all'interno di un percorso di ""terapia narrativa"""", durante il quale le persone sono state sollecitate a raccontare e scrivere le proprie esperienze personali, ritenendo che la capacita di narrarsi e di narrarsi agli altri, sia un utile strumento per dare forma alla propria identita. I racconti sono stati scritti autonomamente, con l'intento di parlare di sé e di farsi comprendere dagli altri partecipanti al percorso, persone che """"ce l'hanno fatta a sopravvivere"""" ai pregiudizi, alle discriminazionie alle violenze che la vita ha loro posto davanti. Ogni racconto è stato sottoposto al vaglio degli altri """"sopravvissuti"""" e ha subito delle modifiche; ciascuno ha dovuto """"ridefinire"""", rielaborandoli e approfondendoli, alcuni aspetti della propria storia di vita per chiarire agli altri dei passaggi. Alcuni autori provenivano da percorsi terapeutici, altri hanno utilizzato le competenze dei curatori e degli altri narratori. Una sorta di """"auto-aiuto"""" nella scrittura e quindi nel processo di consapevolezza della propria storia."" -
I sogni di Palmi. Raccolta di sogni dei reclusi del carcere speciale di Palmi
Questo libro ripropone l'esperienza di comunicazione onirica attuata da un gruppo di reclusi del carcere di massima sicurezza di Palmi, in Calabria, nel lontano 1984. L'attenzione che il racconto di quell'esperienza ha suscitato nei partecipanti al primo corso di formazione alla metodologia di ricerca della socioanalisi narrativa, promosso da ""Sensibili alle foglie"""", e soprattutto l'esposizione, voluta da Dora Garcia, all'interno del Padiglione spagnolo della Biennale di Venezia 2011, del manoscritto originale che circolò fra i reclusi sognatori, ci hanno indotto a riproporla, ritenendo che essa possa costituire una suggestione positiva per tutti i lettori. Come scrivevano i sognatori: """"Il beneficio più grande che si traeva dall'esperienza di Palmi non risiedeva tanto nel contenuto di questo o quel sogno, quanto piuttosto nel fatto che attraverso il sognare ci aprivamo ad un altro sguardo sul mondo, diverso da quello della coscienza ordinaria, ancorato al pensiero verbale, logico razionale""""."" -
Come le foglie d'inverno. Racconti e favole
Una trentina di racconti brevi, scritti con un linguaggio semplice ma di particolare profondità. -
La frontiera abitabile. Per una psicoterapia con gli immigrati
Questo libro presenta una riflessione sulla ""nostalgia retroflessa"""", nel quadro di un lavoro sulla psicoterapia con gli immigrati. L'ambiente del migrante si costituisce come lo spazio di frontiera tra due assenze: quella del luogo di partenza e quella del paese di approdo. Soltanto immaginando la possibilità di contaminazioni creative di molteplici modalità relazionali è possibile co-abitare la frontiera, nella prospettiva di sostituire al concetto di integrazione quello di """"ibridazione"""". La sfida davanti a cui si trova l'etnopsicoterapia è proprio quella di rendere pensabile, immaginabile, possibile, praticabile, abitabile uno spazio altro da quelli codificati dalle regole dell'esclusione e dell'inclusione."" -
Il servizio sociale. In principio era l'azione. Critica del metodo e origine della storia
Questo libro viene da un lento e tortuoso cammino che ha comportato unacerta dose di avventura e persino un perdersi nell'esperienza. Esso è stato pensatonon come il metodo della logica formale caratterizzato dalla continuità. Perché il pensiero non segue sempre, in qualsiasi momento, il metodo puramente razionale. ""La coscienza"""" scrive Maria Zambrano """"si stanca, declina e lavita dell'uomo, per molto cosciente e molto amante del conoscere che sia, nonè impiegata continuamente in ciò"""". Questo significa che il metodo deve intendersicome ciò che """"apre il cammino all'esperienza umana e non semplicemente come ciò che struttura un ordine, una forma mentis"""". Il servizio sociale è una forma concreta di esperienza che, per la sua frammentarietà e incompletezza,non si lascia innalzare al cielo dell'oggettività. Il servizio sociale reclama la pratica, il sapere dell'esperienza, l'attività dell'agire e del trasformare."" -
Libro terzo: fuoco
La pioggia lo sferzava e il vento infuriava attorno a lui, sballottandolo qua e là. -
Implicazione
Questo libro propone i materiali di un incontro tenuto a Rimini nell'aprile 2011 per analizzare in profondità il concetto di implicazione. L'incontro fa parte integrante della didattica e della ricerca della scuola di Prevenzione J. Bleger, che si confronta con diverse e vicine concezioni. È perciò da ritenersi un momento di un laboratorio internazionale di ricerca in fase di costruzione. Qui proponiamo gli interventi sull'implicazione - dal punto di vista della concezione operativa di gruppo, dell'analisi istituzionale e della socioanalisi narrativa - di: Leonardo Montecchi, Federico Suárez, Renato Curcio, Patrice Ville, Christiane Gilon, Patrick Boumard, Thomas Von Salis, Nicola Valentino. Ad essi fa seguito il resoconto di uno dei tre gruppi operativi e il dibattito in assemblea, alla quale hanno partecipato: Loredana Boscolo, Ugo Amati, Stefano Bonifazi, Stefania Scalas, Massimo Mari, Massimo De Berardinis, Agnese Marchetti, Laura Grossi, Cecilia Monge, Alejandro Fasanini, Alberto Carraro, Laura Casella, Laura Buongiorno, Annalisa Valeri, Violeta Suárez, Vannino De Crescente. -
Qelippoth. Una fiaba sul male
Le qelippoth sono i detriti dell'impurità e del male che la Cabbalà crede si generino durante il processo di manifestazione cosmica di Dio che emerge dal profondo della sua identità segreta. Il Male e il Bene, sempre in lotta fra loro, emergono l'uno dall'altro. A volte, nel mondo dell'uomo, il loro rapporto diventa inestricabile e solo la sofferenza, provata o causata, rappresenta un filo di Arianna attraverso cui alcune creature possono orientarsi per uscire da questo labirinto. Le creature ""pure"""", distanti dal Male, sono più spesso donne e bambini, mentre il protagonista rimane coinvolto nella grande confusione tra Bene e Male del mondo degli uomini e del potere, e riesce a superare (forse) solo nell'istante finale della sua vita il dilemma della propria identità di fronte alla scelta morale. La storia ha uno sviluppo ben determinato nel tempo, la prima metà del ventesimo secolo con le sue guerre e le sue catastrofi economiche e sociali, e nello spazio, tra il Sud della Francia, l'America e la Germania nazista. Personaggi fantastici si alternano a personaggi storicamente reali o realistici."" -
La nemesi della rossa
"Voglio mettere ordine in questa confusione. Scrivere per eliminare l'imprecisione. Ripensare a tutto per cancellare lo scompiglio. Rimuovere l'incoerenza della vita con le parole. Nuove parole in sostituzione di quelle mai dette, mai pronunciate, diventate silenzio doloroso. Silenzio così intenso da diventare un dolore incontenibile"""". Così l'autrice riprende per mano Fiorella - Kkeywa, la rossa - e l'accompagna, invitandoci a seguirla in questo viaggio, alla ricerca delle sue radici, a """"mettere ordine"""" nella sua vita, depredata da tanti piccoli e grandi poteri che hanno per denominatore comune la mancanza di rispetto per chi è socialmente più fragile. """"A quelli del movimento Gregorio e Lucrezia raccontarono che ero finita in manicomio per problemi di soldi e di visioni infernali. Lucrezia aggiunse che c'entrava sicuramente quel romanzo che le avevo prestato e che trattava di ignominie e strani sortilegi sulla bellezza e il peccato"""". Scritto con ironia e peculiare delicatezza, questo libro conclude la vicenda di Kkeywa, per aprire a Fiorella le porte di una nuova vita e di nuove esperienze." -
Paglì. Una storia hippy
Alla fine degli anni sessanta, migliaia di giovani hippie hanno intrapreso il loro viaggio via terra verso l'India. La strada era la stessa percorsa dalla ragazza di cui qui si racconta la storia. Dall'Italia fino ad Atene o a Istanbul, attraversando la Turchia centrale, per raggiungere l'Iran in autobus. A Herat, attraversato il confine, ci si inoltrava in Afghanistan per giungere in Pakistan e proseguire fino al confine indiano. In India, le spiagge di Goa erano una tappa obbligata, e non di rado, oltrepassato il confine con il Nepal, si sostava a Katmandu. Come questi giovani, attratti dal mito dell'India e delle droghe, affascinati da un'esperienza priva di vincoli, o in fuga dai loro fantasmi, anche Paglì percorre le tappe della sua vita. Dall'incontro con un amore derivano un ulteriore viaggio alla volta del Giappone e quattro figli. Il ritorno alla realtà in Italia avrà il prezzo altissimo della perdita dei suoi bambini, resi adottabili dal Tribunale per i Minorenni. -
Le ali dipinte
"Il mio sentirmi emarginata significava anche non identificarmi per forza o per necessità, non lasciare che altri disegnassero per me una qualche identità. Quella che mi apparteneva era un'identità in movimento, suscettibile di cambiamento, e non mi riusciva di fissarla definitivamente dietro un'etichetta"""". La storia di vita di una donna che attraversa molti mondi diversi e non accetta di appartenere ad altri che a sé. Nel suo cammino, irto di ingiustizie e violenze, in cerca di dignità, concepisce un modo di pensare e di sentire che non trovano corrispondenza. Condannata all'esclusione sociale in quanto donna, migrante e povera, vive esperienze di marginalità. Quando si appropria di quella cultura libertaria che, negli anni settanta, affrontava le questioni sul tappeto, non ultima la sessualità, con apertura mentale e una buona dose di volontà dissacratoria, scopre che quella stessa cultura non esiste più, anzi, genera effetti grotteschi e risulta incompatibile con la società del terzo millennio. Dal racconto delle sue esperienze emergono l'ottusità e la violenza del mondo della scuola e del lavoro, ma anche della famiglia e dei gruppi sociali." -
L' amico dei cani. Avventure underground di Sergio. Ediz. multilingue
La caratteristica principale di questo lavoro, scaturito da un incontro-contagio, sta nel fatto che il protagonista fino a oggi non si sia piegato al sistema di ordine del linguaggio, ma abbia scelto di continuare a esprimersi secondo il proprio stile fabulatorio-speculativo. Da qui la scelta, conseguente e rispettosa, in chi lo ha ascoltato, di limitarsi a una trascrizione contigua del parlato, pur nella consapevolezza dell'ostacolo alla comprensione, complicato dal friulano, e da inserimenti prestati dalle lingue slave e dal triestino. Il risultato è una narrazione anomala della propria vita, nella forma e nella sostanza: come quella di chi, ogni tanto, continua a volgere lo sguardo verso il bosco, perché là si trova la sua vera patria. Testimonianza che non accetta di rimanere inascoltata ma che è meditata e vuole, al contrario, lasciare sensazione di sé. -
41 bis. Il carcere di cui non si parla
Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell'art. 41 bis dell'Ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'""emergenza terrorismo"""" e l'""""emergenza mafia, criminalità organizzata"""". Non si vuole qui dare giudizi sui fenomeni sociali e politici richiamati. Si vuole invece portare l'attenzione sugli interrogativi suscitati dalle misure """"emergenziali"""" adottate in relazione ad essi, in un Paese che si definisce democratico e che disattende la propria legge fondamentale. In questo libro percorriamo la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato - o pretestuosamente consentito - l'evoluzione. Prendendo l'esperienza armata degli anni settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41 bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l'identità per sostituirla con un'altra."" -
Razza e diritto nell'esperienza coloniale italiana
Questo libro tratta della ""razza"""". Sebbene questa nozione non possa applicarsi alla specie umana, vi è stata una vera e propria costruzione giuridica di questo concetto, tanto radicato da ricorrere ancora diffusamente nel gergo e da ritrovarsi persino all'articolo 3 della Costituzione della Repubblica. In Italia questo è avvenuto nel quadro dell'espansione coloniale, tra l'ultimo ventennio dell'Ottocento e la fine della seconda guerra mondiale. Sono qui esplorate le ricadute normative delle concezioni d'epoca in materia di """"razza"""", nel mondo accademico e scientifico, con particolare attenzione alle colonie di Eritrea ed Etiopia. Il quadro che ne emerge presenta un razzismo di matrice italiana dai tratti peculiari, sviluppatosi soprattutto nel ventennio fascista sul terreno coloniale africano, giunto solo alla fine del suo percorso alla legislazione antisemita del 1938. Perciò ampio spazio viene dedicato alla condizione giuridica dell'indigeno, alla regolazione dei rapporti tra colonizzato e colonizzatore e allo statuto giuridico del """"meticcio"""", figlio di relazioni intime tra popolazione italiana in colonia e nativi."" -
Il «Galletto» e Serramaggio. Storia di un capro espiatorio
Novembre 1936. Nelle campagne del pesarese, avviene un efferato triplice omicidio che passerà alla storia locale come la ""strage di Serramaggio"""": un'intera famiglia massacrata nella propria abitazione a colpi di scure. Un fatto sanguinoso al quale seguono lunghe e affannose indagini che coinvolgono numerose persone, anche se, sin dall'inizio, l'attenzione degli inquirenti si concentra sul """"Galletto"""", un contrabbandiere di tabacco definito """"vagabondo"""", """"socialista"""" e """"immorale"""". Un perfetto colpevole per un'inchiesta giudiziaria che si protrae a lungo senza produrre prove. Isidoro Savini, il """"Galletto"""", trascorre così oltre metà della sua esistenza tra carcere e manicomio criminale fino al sopraggiungere della morte. Molti anni dopo, la confessione sul letto di morte di un'altra persona getterà nuova luce sull'intera vicenda. La storia qui ricostruita invita tutti a riflettere sul dispositivo del capro espiatorio e sulla tendenza - tanto delle istituzioni quanto della gente - ad attribuire questo ruolo ai soggetti più fragili."" -
Là dove 'l sol tace. Una lettura critica della depressione intrecciata con le cantiche dantesche
"per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte"""". In questo saggio la depressione viene illustrata da diverse visuali: le cause, i sintomi, gli scenari al femminile, le cure e il business. Il """"mal di vivere"""" viene considerato, nella maggior parte dei casi, come una risposta coerente e quindi fisiologica ad """"informazioni"""" (eventi ed interpretazioni delle stesse) che generano dispiacere ed è intimamente connesso con i mali (sofferenze e ingiustizie) del mondo. Una sua lettura separata e """"medicalizzata"""" fa comodo a coloro che hanno privilegi o interessi da difendere. L'autore sviluppa un'analisi della depressione come """"umore collettivo"""" in un periodo di smarrimento morale e spirituale, proponendo ai lettori un viaggio parallelo tra neuroscienze e dinamiche psicosociali intrecciate con le cantiche della """"Divina commedia""""."