Sfoglia il Catalogo ibs021
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 281-300 di 10000 Articoli:
-
I cento veli
Alessandro, il protagonista di questo romanzo, è un vincente: uno di quei giovani rapaci e irresistibili che costellano la multiforme e inquieta galassia degli affari in Italia; Gaia, la sua ragazza, è l'ulteriore conferma del suo fascino, quel che si dice un ""tenero trofeo"""". Un giorno Gaia sparisce, e con lei le certezze di Alessandro, che inizierà una drammatica ricerca. Tra Milano, Trieste e l'Istria, pagina dopo pagina, ci avvolgerà tra le sue spire una vicenda amara e turbinosa, che affonda nel passato, vicino ma rimosso, del '43: né mancheranno disillusioni e aspri colpi di scena. E, ad uno ad uno, cadranno i """"cento veli"""" di una realtà che preferisce ignorare la storia: la complessa parabola di un mondo - il nostro - sempre più distratto e spietato."" -
Una strana indifferenza
Francia, Alta Savoia, 1913. Isabelle, unica figlia del conte di Menthon-Saint Bernard, signora dell'omonimo castello, è perennemente chiusa in solitudine. Sta per scoppiare la Grande Guerra, ragione in più per voler restarsene arroccata all'interno delle mura. Orfana di madre, da bambina visse col padre e con zia Madeleine, artista fredda e sfuggente, di cui sempre cercò l'affetto. La zia, ritiratasi con il marito nell'ala sud del castello, vi morì, poco dopo in circostanze misteriose e gli appartamenti vennero immediatamente sigillati. Da quel momento Isabelle ode periodicamente voci che la chiamano. Presa dalla curiosità, si impadronisce della chiave dell'ala sud, penetra nelle stanze proibite della zia e qui trova, chiuso in un armadio, un misterioso manichino che la ritrae perfettamente. Inizia così un rapporto morboso con quest'ultimo che diventa oggetto di un desiderio ossessivo, luttuoso, quasi feticistico. Nel frattempo, dopo un rapporto intellettuale e platonico con il precettore Jean-Claude, conosce Gerard, un uomo certo meno perfetto ma assai più virile, discendente del marito della zia, che la inizierà alle gioie moderate dell'amore maturo. -
Upper Lake
È narrazione di una fuga, ma è anche fuga dalle narrazioni, perché gioco impossibile e serrato di fantasmi generati dal grembo grafomane di Ilario del Verbenaco, una danza di suggestioni che si innalzano come onde scure in prossimità delle rive psichiche del Lago Espanso, per finire in frantumi sugli scogli della realtà e risorgere di nuovo, al largo, in forma di scrittura, ogni volta ripudiata e ritessuta. Renzo Bertoldo, in questo racconto dai colori cangianti, intreccia, nella piega più carsica e nascosta del protagonista, incipit ed epiloghi di una storia sotterranea pronta a riemergere, per avvampare e incenerirsi, in vortici mai conclusi di resurrezioni e disfacimenti. -
Corpo di guardia
"Corpo di guardia"""" è un libro affascinante e crudele allo stesso tempo, popolato di mitologemi, figure empie e minacciose, piegati da amanti dolci e infernali, tutti accomunati da un tintinnare di armi e un luccicar di baionette. Durante una notte di veglia, il colonnello Marcus Federhat colonnello della Guardia Sterile rivede, per fotogrammi e spezzoni, le tappe della propria esistenza: la giovinezza, il breve matrimonio, la carriera nell'onnipotente corpo di polizia che l'ha portato al controllo di un'intera provincia. Ma suo malgrado, i ricordi si focalizzano intorno alla storia d'amore che vorrebbe dimenticare, quella che lui stesso ha trasformato in incubo, spalancando le porte alla follia che quotidianamente lo insidia. Complice del mondo di menzogna e violenza che ha contribuito a creare, è assai poco disposto a sentire l'appello del rimpianto." -
L' amore al tempo del gratta e vinci
"La vita è talmente straordinaria da essere a volte anche un luogo comune."""" Così scrive Silvia Rosada, con un felice paradosso, in questo romanzo che maliziosamente allude al gioco dei sentimenti governato dal gioco imperscrutabile del caso o della fortuna. L'amore al tempo del gratta e vinci"""" è imperniato sulla figura, ricca di sfaccettature psicologiche, di un impiegato di banca - Fred Bernasconi - che, grazie al fortuito acquisto di un biglietto del Gratta e vinci, entra in possesso di una considerevole somma di denaro. La vita di Fred è fatta di svolte che, via via, lo aiutano a superare la depressione, lo riscattano dalla piatta quotidianità, lo liberano da certe piccole manie, gli fanno scoprire, infine, il vero amore. Le cose cambiano a prescindere dalla vincita. Più che all'impiego del denaro, considerato come un dono inaspettato e non come una ragione di vita, l'interesse dell'autrice è rivolto al variegato mondo familiare e lavorativo in cui si muove il protagonista all'interno di una città facilmente identificabile: Varese. Ed è un mondo nel quale un'attenzione particolare è riservata ai personaggi femminili - la madre di Fred, le colleghe di lavoro, amiche e conoscenti varie - e alla loro posizione nella società di oggi. """"Le donne fanno piú miracoli dei santi"""" osserva la Rosada a suggello del romanzo." -
Dirti «Zanzotto». Zanzotto e Bologna (1983-2011)
Sono qui raccolti interventi di Andrea Zanzotto in parte inediti, in parte dispersi e difficilmente reperibili, ricavati da registrazioni audio e video realizzate negli ultimi trent'anni (1983-2009), unitamente agli Atti del primo Convegno di Studi dirti ""Zanzotto"""" dedicato al Poeta a un mese dalla scomparsa. Una prima sezione comprende tre lunghi interventi pronunciati da Andrea Zanzotto in occasione di eventi organizzati dall'Università di Bologna tra il 1983 e il 2004: il lungo discorso tenuto in occasione della presentazione di Fosfeni (1983) circa le ragioni sottese alla composizione della """"trilogia"""" inaugurata da Il Galateo in Bosco, un intervento sul tema dei rapporti tra Poesia e percezione (1989), e la Lezione Dottorale tenuta in occasione del conferimento della Laurea honoris causa da parte dell.Ateneo bolognese (8 marzo 2004). Nel corso della prima sezione va dunque configurandosi il senso complessivo di un'""""esperienza poetica"""" ostinatamente radicata in quella esistenziale: un'esperienza che la parola dell'autore ripercorre lucidamente, articolandola nelle circostanze storico-letterarie, filosofiche, scientifiche e stilistiche che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. Illuminanti, a questo proposito, appaiono i ripetuti affondi autoesegetici rivolti specialmente a Dietro il Paesaggio (1951) e a Vocativo (1957), a La Beltà (1968) e a Pasque (1974): ai momenti, cioè, di massima incandescenza del primo tempo dell'""""esperienza poetica"""" zanzottiana."" -
Gli amorevoli giustizieri e altri racconti
"Gli amorevoli giustizieri"""", come i racconti più brevi che seguono, costituisce un esempio di narrativa contemporanea di raro e prezioso livello, sia quanto a letterarietà di stile (qualcosa di pressoché inesistente ai nostri giorni), sia quanto a originalità di contenuti. Le figure femminili che ci parlano da queste pagine essenziali e impietose sono proiezioni di un ego complesso ed esigente, tormentato da quella che può sembrare una vocazione alla sofferenza: sofferenza che è anche e soprattutto condizione esistenziale privilegiata per la """"cognizione del dolore"""", inesausta speculazione del vero nascosto dalle ingannevoli apparenze del """"reale"""". Ester, Ottilia, Rosvita e tutte le altre creature """"elette"""" dell'agghiacciante mosaico di Paola Faccioli, vittime designate che non hanno forza né voce per ribellarsi, sono in realtà le testimoni-martiri di una struttura sociale animata """"dalle migliori intenzioni""""." -
Nella sua quiete
"Il libro di Benedicta Froelich, 'Nella sua quiete', non è solo un romanzo storico ma una novella vera, straordinariamente densa di particolari che rivelano l'eccezionalità della vita e anche della morte di una delle più emblematiche figure del novecento: T.E. Lawrence, meglio conosciuto al pubblico come 'Lawrence d'Arabia'.""""" -
Lo spleen di Milano
"Lo Spleen di Milano"""" di baudelaireiana memoria è l'Opera Prima di Viviana Faschi, che inaugura la collana """"Le Civette"""" proprio in omaggio alla """"vecchia"""" Editrice Magenta e agli occhi del predatore notturno sacro agli dei che secondo la tradizione greca, come scrive accuratamente il prefatore, questa è una """"poetica della sguardo""""; infatti la scrittura della giovane Faschi è una personale riflessione sui limiti dell'agire umano e sul grande disegno che la Poesia universale dona alla realtà quotidiana. Ed è a partire da questa interpretazione compresa tra etica e storia che la figura della poesia negli """"Spleen di Milano"""" segna l'esistenza di una strada percorribile e sviluppa tematiche credibili parlando delle tragedie del vivere nelle quali si indicano i miti che le accompagnano, se ne scrivono i poemi, ma soprattutto se ne indicano le ansie e la malinconia dei luoghi. Infatti se da una parte ci troviamo di fronte ad un io capovolto, come la società degli ultimi anni, dall'altra la prosa poetica di Viviana Faschi si misura con il nesso plausibile tra la poesia (poiein) e la verità (alètheia), temi tanto cari a Heidegger e a Holderlin. Si tratta di un linguaggio colto ma allo stesso tempo semplice (mai semplificato), fortemente introspettivo, quasi autoctono, dove il lirismo è appena accennato a favore di una parola pura e veritativa, che si snoda tra il Duomo e il Mc Donald's, tra le liturgie sacre di Mariae Nascenti e la home sweet home made in U.S.A. Un libro delle strade tortuose, che vaga al di qua di Milano (il baratro è molto vicino alla riva) e al di là dell'oceano Atlantico, come un epilogo nomade, cercando di dipanare le metafisiche (a volte ambigue e drammatiche) risacche dell'infanzia, ma sempre nitide e chiare, come la nebbia della diversità." -
Che sia neve
Le ""chiacchiere di paese"""" raccolte da un barbiere incuriosito dal ritrovamento di alcune lettere datate 1935, vengono contrapposte a vicende storiche, componendo il tracciato di una vita, quella di Lina, che muore centenaria e zitella dopo un'esistenza apparentemente insignificante. Lina, Artemio e Cherubina vivono in un paesino toscano ai piedi del Monte Falterona sopraffatti da luoghi comuni. Sarà il lettore a scoprire grazie ai riferimenti datati tra il Trentacinque e l'Ottanta del secolo scorso che, al di là della realtà che si racconta il paese, ce n'è un'altra. Attraverso il passato, diventato presente, si scoprono trame diverse. Perché nessuna vita è senza senso, siamo ignari esecutori di un disegno divino che non comprendiamo. Così i personaggi non sono quelli che il paese vuole che siano, perché la verità non è una e noi non conosciamo abbastanza chi abbiamo di fronte. Grazie a un armadio e a tutto quello che c'è intorno, il barbiere cambierà la sua vita."" -
Gli anni di Quarta generazione
I carteggi inediti tra Luciano Anceschi, Piero Chiara e Luciano Erba rappresentano una testimonianza focale di un periodo storico tra i più ferventi della cultura e della poesia del dopoguerra. Averli riportati alla luce con il sapienziale e puntuale lavoro di Serena Contini rappresenta una grande occasione per far luce a una antologia che nel 1954 fece conoscere i poeti della cosiddetta ""quarta generazione"""" e che influenzò gli anni delle avanguardie in Italia e non solo. Questi giovani poeti divennero il miglior """"parterre"""" della cultura italiana del secondo Novecento:: Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Umberto Bellintani, Alda Merini, David Maria Turoldo, Maria Luisa Spaziani, Gian Piero Bona, Vittorio Bodini, Giorgio Orelli, Bartolo Cattafi, Nelo Risi e altri non meno importanti poeti italiani che hanno segnato un' epoca. L?apparato testuale, arricchito con documenti inediti provenienti da archivi privati e pubblici dei singoli poeti, illustra e ricostruisce i rapporti umani e professionali dei tanti uomini di cultura citati nei carteggi, offrendo una ricostruzione vivace di quel periodo. Il volume ha la prefazione di Giorgio Luzzi e una appendice con schede biobibliografiche dei poeti di Quarta Generazione a cura di Francesca Boldrini."" -
Fotogrammi
Un giorno di metà settembre, una grande città: un giorno qualunque per tanti, speciale per molti, indimenticabile per alcuni. Tante vite si sfiorano, molti sguardi si incontrano, alcune storie si intrecciano, altre si scontrano per poi allontanarsi per sempre. Un elemento comune: l'acqua, la pioggia, che ha deciso di non dare tregua a una città già caotica per natura. Sono storie, quelle raccolte in ""Fotogrammi"""", che fanno sorridere, pensare, piangere, proprio come la vita quotidiana, racconti in cui il lettore potrà immergersi scegliendo quello in cui riconoscersi. Sono spazi, quelli nei quali si consumano drammi commedie, conosciuti o segreti, da scoprire o ricordare, da custodire nella memoria insieme a bei ricordi oppure da cancellare insieme a quelli che ci fanno soffrire. Le venti istantanee che si presentano al lettore sono frammenti di vita solo apparentemente slegati, un filo conduttore li unisce, un occhio vigile che con esperienza e maestria dall'altro lato della macchina fotografica osserva, con lucidità e sapienza, trovando la giusta luce, la messa a fuoco ideale per leggere ciò che è oltre l'immagine, oltre l'apparenza, arrivando dritto al cuore."" -
Una questione di luce
Chiara Dolci è giovane e curiosa. Lavora da tempo in uno studio professionale, fra pratiche e scartoffie un po' noiose e ripetitive. L'innata indole ad approfondire anche quello che appare normale e scontato la spinge ad avvicinarsi a situazioni complesse e spesso pericolose, dove non manca il rischio e nemmeno il delitto. Ma la paura non ferma la nostra intraprendente investigatrice, anche se talvolta le sue ricerche confliggono con quelle ufficiali della polizia. È così anche questa volta. C'è di mezzo un quadro con i suoi antichi misteri e poi... un anziano imprenditore con i suoi oscuri e mai svelati segreti, due cugine lontane mille miglia come stile di vita e come aspirazioni e un'azienda in declino, tanto che... Non possiamo svelarvi altro. Con questa sua terza inchiesta, Chiara Dolci si dimostra ancora una volta lucida e cocciuta ricercatrice nei meandri oscuri delle persone e nelle trame da loro ordite nel tempo. Tassello dopo tassello, incurante dei pericoli in cui finirà per ficcarsi, riuscirà a risolvere il caso. -
La poesia è questione di cuore
Piero Chiara amava la Spagna e, come scrive Federico Roncoroni nella nota introduttiva, ""l'amore di Piero Chiara per la Spagna fu più grande di quello che provò per gli altri suoi 'paesi dell'anima', la Francia e la Svizzera."""" L'invito a tradurre l'opera di Hernandez arrivò da Leonardo Sciascia e Chiara accettò ma non si limitò a tradurne i testi, volle entrare nelle sue parole, andando anche a scoprire i luoghi in cui il poeta aveva vissuto. Questo desiderio di comprendere traspare dalle traduzioni - rese magistralmente da Chiara - dei bellissimi versi di Hernandez. Se 'tradurre' è 'tradire', Chiara ha effettivamente cercato, più che di aderire al testo letterale, di aderirne al sentire, da a poeta a poeta, o ancor meglio da cuore a cuore, mantenendo nella traduzione anche la musicalità della lingua spagnola """"Non perdono alla morte innamorata / non perdono alla vita disattenta / non perdono alla terra che ti annienta."""" I versi di Hernandez rapiscono il lettore, sono potenti, richiamano una fisicità del sentire che aiuta ad esprimere e a trasmettere l'autenticità e intensità dell'ispirazione dell'Autore. """"Cuore che tra due pietre / ansiose di schiacciarti / soffochi per troppo amore come un mare tra due mari. / Per troppo amore soffoco / e non posso soffocare."""" Come scrive Chiara nell'introduzione: """"Nella poesia di Miguel Hernández si manifesta e prende forma, più o meno consapevolmente, un umanesimo primitivo nel quale i temi fondamentali della riproduzione della specie, dell'allevamento della prole, del lavoro manuale e in genere della vita e della morte sono offerti senza mediazione di simboli nella loro dimensione naturale. …Egli cercò di tornare alle radici animali della vita per scoprire il senso del suo esistere, amare e soffrire""""."" -
I grandi maestri del Karate-do e della tradizione di Okinawa
I grandi maestri del karate-Do e della tradizione di Okinawa Autore Salvador Herráiz. L'eredità marziale del Karate è un tesoro eccezionale all'interno della tradizione nipponica il karate è stato assieme al Judo, l'avamposto di ogni sistema di combattimento orientale in Occidente. Ma prima che esistesse il karate, concepito con tale nome, il ""pugno do Okinawa"""" nei suoi diversi stili faceva pate di una ricchissima tradizione marziale. Il karate ha le proprie radici nelle forme marziali delle isole Ryu Kyu, ma la sua successiva trasformazione ha spesso generato un'enorme ignoranza a tal proposito. Questo libro, tra le altre cose, mette fine ad una imperdonabile dimenticanza, sottolineando gli episodi e le figure più rilevanti della sua """"preistoria"""" come stile di combattimento. In esso il lettore troverà analisi ed interviste con gli eredi di tale tradizione, gli ultimi grandi vecchi che sono riusciti a vivere in prima persona questo cambiamento: Seikichi Odo, il gran Maestro Uehara, Nagamine, etc... I Maestri Okinawensi di questo libro, la maggior parte dei quali è deceduta in quest'ultima decade, sono il nostro ultimo collegamento con le origini che un karateka dovrebbe conoscere. Questo libro è un documento per avvicinarsi alla storia, ai personaggi e alla saggezza che caratterizzano il lascito, di uno dei grandi stili marziali: il karate."" -
Iaido avanzato. Arte giapponese di sguainare
Ogni Arte Marziale è un viaggio verso se stessi, un metodo di trasformazione della percezione in un cammino verso la totale presenza dell'Essere in ogni atto. Di conseguenza possiamo affermare che non solo di tecnica vive l'apprendistato Marziale. In questa collezione di insegnamenti sull'Iaido che ci trasmette il Gran Maestro Akeshi, possiamo percepire la profondità e la sostanza di un Maestro, rendendoci coscienti non solo dei dettagli tecnici, quei molteplici dettagli che generalmente passano inosservati al profano nell'esecuzione delle forme, ma anche e in particolar modo di quelle trasformazioni della percezione che implicano la concatenazione, la perfetta ed assoluta concentrazione che porta all'unificazione di mente e corpo. -
La Sacra di San Michele in val di Susa. Monumento simbolo della regione Piemonte
Per una grande moltitudine di esseri umani esistono luoghi che, almeno una volta nella vita, devono essere visitati. Come la Mecca per i praticanti la religione di Maometto; tempo addietro per i cristiani il luogo santo era la città di Gerusalemme sede della Passione e della Crocifissione di Gesù, al punto che, quando divenne impossibile andarci, furono costruiti i Sacri Monti, come quelli di Varallo e di Crea, sostitutivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Per un piemontese, il luogo che almeno una volta nella vita deve conoscere è la Sacra di San Michele. -
Dai pascoli ai ghiacciai. 100 itinerari dal Piemonte alla Valle d'Aosta
Il titolo Dai pascoli ai ghiacciai già propone una diversificazione di itinerari che vanno dall'escursionismo più semplice ad un alpinismo medio, accessibile ai molti curiosi della montagna che intendono percorrerla in tutta la sua estensione e varietà. È dedicato ai contemplativi che, per vedere di più salgono per vedere il mondo dall'alto. All'escursionista intelligente non resta che scegliere l'ambiente e le difficoltà adatte per passare una o più giornate in armonia con la natura, badando alle avvertenze per evitare i rischi e i pericoli sempre possibili in un turismo di avventura e di esplorazione come è l'ambiente montano. È quindi un invito a percorrere il Piemonte e la valle d'Aosta con gli occhi di chi sa leggere nella natura e sulla neve le tracce di chi ci ha preceduto sui nostri monti e nei nostri villaggi. -
Il 5° alpini è ancora tra noi. La preparazione e la partenza per il fronte russo dei battaglioni Morbegno, Edolo e Tirano. Novembre 1941-Luglio 1942
Si tratta della presenza in bassa Valle di Susa, per quasi un anno, tra il 1941 e il 1942 del 5° reggimento alpini qui raccolto per l'addestramento prima della partenza per la campagna di Russia, un'avventura che per molti fu senza ritorno. Contiene oltre 30 testimonianze di reduci provenienti dalle province dell'alta Lombardia, oltre alle persone della zona che avevano conosciuto questi soldati. -
Fortezze del Piemonte e Valle d'Aosta
Fortezze di pianura, come le cittadelle di Torino, di Mondovì o di Alessandria, ma anche fortezze alpine come Bard, Exilles, Fenestrelle e Vinadio, quasi tutte realizzate dai duchi e re di Casa Savoia.