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Il caso Wilson
Pubblicato nel 1966, il libro è frutto di una intensa collaborazione tra Sigmund Freud e William C. Bullitt, diplomatico americano che a metà degli anni Venti entra in contatto col maestro viennese. Che Bullitt si sia rivolto inizialmente a Freud per intraprendere un percorso terapeutico oppure no Bullitt smentirà di aver mai fatto un'analisi con Freud - la cosa non ha importanza. Fatto sta che i due stringeranno amicizia in quel periodo e continueranno a incontrarsi nel corso degli anni, tanto da decidere a un certo punto di scrivere assieme questo libro. Si frequenteranno fino alla morte di Freud, dopo il trasferimento di quest'ultimo a Londra, di cui Bullitt sarà uno dei principali artefici. Nella Prefazione, lo stesso Bullitt ci racconta a grandi linee la storia della loro relazione, senza per altro gloriarsi del suo personale contributo al salvataggio di Freud dalla minaccia nazista. -
La parte fresca del cuscino
"La parte fresca del cuscino"""" è una piccola raccolta di lettere che una madre scrive al figlio perché la memoria non vada perduta. E nella memoria di questa madre e della sua famiglia di immigrati dal nord-est, scorrono come in un film anche le vicende di una ricchissima e famosa famiglia dell'editoria milanese. Elisa Castellini racconta la vita trascorsa nella guardiola di quella casa, delle persone famose che passavano davanti alla finestrella della portineria, del dramma che si consumò in quegli anni che sono diventati una parte importante della storia d'Italia." -
Le radici del silenzio
Un viaggio- fatto di sette tappe, sette romanzi brevi di atmosfera psicologica e metafisica- alla ricerca del senso profondo, viscerale, silenzioso, di ciò che resta nel passare del tempo, nel trascorrere delle cose, delle persone e degli affetti della nostra vita. La ricerca di un silenzio che permane sotto il rumore del mondo e continua a mantenere intatte, indistruttibili, le sue radici. -
Frammenti del tredicesimo mese
Milano è la voce narrante di questo romanzo. Un punto di vista insolito e affascinante che racconta la storia di una generazione che appartiene al mondo. Una grande città è come una madre premurosa che si dispiace nel vedere i suoi figli divisi e solitari. Se ne chiede ragione mentre descrive alcune vite e cerca di riavvicinare un'esistenza all'altra, o quando ascolta storie che raccontano disagio, incomunicabilità, una tristezza metropolitana. La città in questi frammenti è la voce di case, strade, cortili, volti anonimi e necessari: è musica che arriva direttamente dal cuore di chi la abita. Milano è la voce narrante di questo romanzo e ci racconta, attraverso i suoi luoghi, storie di persone comuni: amore, passioni condivise, solitudine, follia malinconica. Frammenti del tredicesimo mese è il romanzo di una generazione che appartiene al mondo. -
Rosso nucleare
Non c'è scampo. È il mondo che ci si forma dentro a regolare la visione di ciò che esiste. E di questa vita interiore Silvia Accorrà porta alla luce la meraviglia, dà l'esatto tono al colore di cui ha bisogno una frase per diventare esperienza condivisibile. Rosso nucleare è l'universo umano che ha ""un cuore per il silenzio, uno per la ragione, uno per volare"""" ; è un corpo che diventa """"il cielo di quelle nuvole""""; è l'ossessione sessuale che dice con violenza """"se non avessi la mia furia, verrei meno dal desiderio"""". Rosso nucleare è soprattutto la volontà di rendere la vita incandescente per comprendere sempre meno e vivere sempre di più. Nessuna analisi, solo fatti, cronache sparse, metamorfosi, paesaggi urbani, mare, incontri. E ancora l'amore, che è sempre imperdonabile perché nudo come e più della pelle del sogno: che in questi racconti, sanguina."" -
Un dolore senza fissa dimora
"Un dolore senza fissa dimora"""" è storia di memorie sovrapposte, di passioni malate, di perduti amori e soprattutto del perduto amore paterno, che un giorno porterà la protagonista a compiere un breve viaggio in Sicilia. Gli incontri che avverranno sull'isola ne evocheranno altri, in un continuo rimando associativo di immagini, odori e voci. Ad Angela Fiori, quarantenne separata e madre di due bambini, donna del nord educata all'omissione e alla temperanza, per la prima volta si presenta l'occasione di scostare quel sipario nero troppo repentinamente calato su episodi salienti, e che sempre costellano ogni vita." -
Quando cercheremo l'ombra
Il romanzo racconta attraverso i ricordi di una superstite, la storia dei Centocchi, famiglia di contadini originari del Lago di Garda che all'inizio dell'ottocento diventa una delle famiglie più ricche e conosciute di Lombardia. La loro fortuna diventa sempre più cospicua, grazie ai discendenti dei capostipiti e soprattutto grazie anche a due donne: Giuditta, la matriarca, moglie del fondatore dell'impresa di famiglia e Caterina, una bimba adottata, che diventa il punto di riferimento dell'intera vicenda. -
L' invenzione della geometria. Il primo Russell o il canto del cigno della geometia «kantiana»
"Il testo qui riportato in reprint è tratto dalla mia tesi di laurea, felicemente discussa e approvata con lode l'11 novembre 1967 alla Statale di Milano, relatore Enzo Paci e controrelatore Ludovico Geymonat. Il testo, uscito come articolo della rivista """"ACME"""" nel dicembre 1970, espone e critica The Foundations of Geometry, opera prima del 1897 di Bertrand Russell, che a sua volta discute e a suo modo rivaluta la fondazione kantiana della geometria. Per parte mia, con giovanile baldanza teoretica, critico le concezioni dell'uno e dell'altro della geometria e dell'A priori. Per concludere rivendicando: la storicità della geometria, contro ogni tipo di fissità e aprioristica purezza idealistica; il continuo mischiarsi della geometria con le scienze e con la fisica, soprattutto dopo Einstein, contro ogni aprioristica e convenzionalistica separatezza. Così, mi pare, con il linguaggio mio di oggi, che la mia tesi riconoscesse che la geometria è un'invenzione storica, che cresce storicamente per tappe e tentativi, radicandosi pragmaticamente nelle operazioni richieste e incontrate dalle tecniche. Perciò questo titolo per questo reprint: L'invenzione della geometria. Non voglio certo dire di essere stato il solo ad avere inventato, allora e quarant'anni dopo, la concezione della geometria come invenzione storica. Ma voi avete sentito parlare prima d'ora di """"invenzione di geometria""""? (Massimo A. Bonfantini)." -
Tu Peter Pan, io Capitano Uncino. Lettera lunatica e solare a un lettore forse malato forse sano
La storia narrata è quella dell'autrice: la bambina che viveva all'ombra del fascino del fratello più grande e nell'ombra del dolore, perché questo fratello era malato e presto la stessa malattia progressiva attaccava anche lei. La storia parte da una famiglia ma si svolge in una collettività a tratti molto ampia. Ne è teatro un quartiere di Sesto San Giovanni, animato da amicizie e da straordinarie esperienze di impegno sociale, che a partire dall'inizio degli anni Ottanta hanno fatto nascere servizi comunitari, educativi, di lavoro che hanno coinvolto anche l'autrice. Quest'ultima infatti ha vissuto a lungo, insieme al fratello, in comunità gestite da cooperative che via via, mentre cambiavano le politiche sociali, andavano trasformandosi da iniziative spontanee e volontarie in imprese che facevano i conti con esigenze di budget, gare d'appalto, problemi organizzativi, dinamiche di potere. Il libro tratta con la lucidità e l'altezza di un piccolo classico temi universalmente umani - la speranza e la disperazione, la felicità e il dolore, il corpo e la malattia, l'amore e l'abbandono, la solidarietà e il potere, la vita e la morte - e chiunque vi si rispecchierà per l'essenziale. -
Il venditore di sigari
Nella Germania appena uscita dalla guerra, due uomini soli si incontrano tutte le mattine alle sei e trenta in un negozio di tabacchi. Uno ne è il proprietario, l'altro è un professore ebreo. Entrambi si portano dietro un segreto e alcuni frammenti della Storia, che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo presente in tutto il mondo con diverse nazionalità ma un'unica fede. Questo li chiama ad assumersi la responsabilità della loro appartenenza e a definire la loro posizione. -
Maree
La grande poesia tedesca, soprattutto del Novecento, sorregge le onde di queste Maree di Camilla Miglio. Il nitore delle immagini, la precisione della lingua, il ritmo quasi ipnotico dei versi, ci immergono in un paesaggio mediterraneo segnato dal dolore, dalla distanza, ma aperto a un nuovo inizio, a una nuova nascita segnata dalle passioni esistenziali del femminile. La poesia di Camilla Miglio si è andata costruendo in anni di letture e scritture dedicate soprattutto a Paul Celan, la cui voce accompagna in sottofondo queste poesie che sono uno straordinario esordio poetico. -
Riscoprire la sfera pubblica. Confini, regole, valori
In questo volume gli autori mettono radicalmente in discussione la fungibilità tra azione pubblica ed azione privata e propongono un paradigma alternativo basato sull'idea che la sfera pubblica presenti caratteri specifici e peculiari che la distinguono radicalmente da quella privata enon la rendono ad essa riducibile. Esiste infatti una ""terza via"""" che si pone tra la conservazione della sfera pubblica e la sua demolizione a favore della privatizzazione della vita collettiva, che evidenzia l'insostituibilità della sfera pubblica, che pensa a come migliorarne il funzionamento e cioè a riscoprire la sfera pubblica, i suoi confini, le sue regole e i suoi valori."" -
Alibi. Sempre di corsa
Non sempre è possibile lasciarsi il passato alle spalle. Ma parlarne aiuta, lo rende più leggero, più accettabile. In queste riflessioni che assumono la forma di una confessione liberatoria Gino Bonometti non intende rifarsi a nessuna delle concezioni filosofiche, psicologiche e tantomeno teologiche oggi predominanti: il suo intendimento è quello di evocare una visione della vita nei suoi contorcimenti di passioni e di gioie a partire dal suo rapporto tormentato e appassionato con la Chiesa Cattolica. Una testimonianza che racconta uno spaccato della società italiana invisibile agli occhi dei media, una coscienza critica che anela a un cambiamento e a una riconciliazione ritenuta possibile tra un eretico credente e un'istituzione che fatica ancora ad accettare la modernità. -
Dopo la crisi. Tallone di ferro, capitalismo dal volto umano, socialismo ecologico?
La crisi che viviamo, in Italia e in Europa, ma anche nel mondo, ha secondo opinioni ormai diffuse caratteri non solo finanziari, ma anche economici e strutturali, e si intreccia con una crisi ecologica epocale. Conviene allora andare oltre le sole diagnosi e prognosi più o meno gattopardesche oppure catastrofiste, per passare a ipotesi e soprattutto proposte per il futuro. Questo volumetto è una sorta di instant book, destinato alla pubblica discussione, che raccoglie i testi degli interventi tenuti, nel medesimo ordine, dai medesimi autori (Ferruccio Capelli, Fulvio Papi, Massimo A. Bonfantini, Elena Belli, Emilio Renzi), alla Casa della Cultura di Milano giovedì 10 maggio 2012 nel quadro degli incontri mensili curati dal Club Psòmega. -
Atlante dei popoli d'Asia
Un po' dizionario, un po' guida, un po' libro di storia, questo Atlante tratta di una vastissima regione geografica che va dall'India alla Cina e al Giappone, passando per il Sudest asiatico. Di essa fornisce ""un quadro ampio, chiaro ed esauriente: delle migliaia di lingue parlate nella regione e della mutevole distribuzione di popoli e religioni; delle complesse vicende storiche e politiche, con una speciale attenzione all'età coloniale e contemporanea, e delle più importanti particolarità locali. Numerosissime cartine geografiche, sia storiche sia tematiche, e pratiche schede di approfondimento accompagnano il lettore ad ogni pagina, aiutandolo ad orientarsi nella mole di notizie e informazioni. Esse fanno di questo Atlante un sussidio ideale per lo studio della storia politica e culturale dei popoli asiatici [...] e un utile e autorevole strumento di riferimento e di lavoro non soltanto per studenti e studiosi, ma per chiunque desideri approfondire la propria conoscenza di un angolo di mondo che ospita oltre la metà dell'umanità: non soltanto una necessità storica che il mondo di oggi ci impone ma, quasi, un imperativo morale"""". (Dall'introduzione di Svevo D'Onofrio)"" -
Guerre postmoderne. L'aiuto umanitario come tecnica politica di controllo
Uno dei massimi studiosi inglesi di relazioni internazionali esamina la natura dei conflitti regionali e interni nel quadro dell'attuale sistema di governance globale. Le nuove guerre e il terrorismo non sono il portato della barbarie e dell'irrazionalità. Sono al contrario ""conflitti postmoderni"""", espressione di nuovi e originali progetti politici, che l'autore considera come forme di adattamento e risposte razionali alla globalizzazione. L'Occidente si ostina invece ad affrontare questi conflitti nelle periferie come il prodotto di mentalità inadeguate, irrazionalismo, avidità e corruzione delle classi dirigenti. L'aiuto umanitario viene quindi arruolato dai governi del Nord per riformare le mentalità dei popoli del Sud e rendere più sicure le periferie (borderlands). E con ciò l'Occidente impone una nuova forma di controllo politico, basata sulla pratica dell'aiuto e sull'ideologia dei diritti umani. Questo libro richiama le ONG a riconquistare la propria autonomia e con essa i migliori strumenti di analisi propri della modernità: dall'economia politica alla ricognizione dello sfruttamento e delle differenze di classe. Gli attacchi dell'11 settembre e la tragedia dell'Iraq pongono le ONG e la cooperazione internazionale di fronte alla sfida della politica, oltre ogni facile e consolatoria retorica umanitaria. Postfazione di Alberto Tarozzi."" -
Il corpo eretico. Con DVD
II corpo eretico. Un documentario e un libro che ricostruiscono il ""progetto d'insurrezione fisica"""" del fondatore della danza buto giapponese, Tatsumi Hijikta, per rilanciare un interrogativo sul significato del corpo, nodo centrale dei grandi temi etici della nostra attualità."" -
L' anello del pescatore
Chi è questo vecchio prelato vagabondo che, quando lo si interroga sulla sua identità, risponde semplicemente: ""sono Benedetto""""? Un usurpatore? Un santo illuminato? Perché i servizi segreti del Vaticano lanciano sulle sue tracce il loro migliore agente? La Santa sede si sente forse minacciata? 1993, l'autorità di Roma non è più contestata dai tempi del concilio di Costanza che, nel 1417 depose Benedetto XIII, l'ultimo degli antipapi di Avignone. Le tracce dei """"Benedetto"""" si sono perse tra la Provenza e Aveyron. Il Grande Scisma che dilaniò la Chiesa cattolica è ormai dimenticato. La disputa caduta nell'oblio e il caso è chiuso. Chiuso per sempre? Riscoprendo una disputa che risale al Medio Evo, """"'Anello del pescatore"""", opera in cui l'intrigo si snoda nel cuore della Storia, semina il dubbio capitolo dopo capitolo."" -
Diario di una maiko
Sotyri. è una maiko, una ragazza di diciotto anni che apprende l'Arte della geisha. All'età di soli quindici anni, è stata accettata in una okiya di Kyoto: sono così chiamate le boarding house che addestrano e ospitano le giovani maiko. Sotyri persegue l'arte (gei) come vita: se per una geisha il gei è vita, allora è anche vero che la sua vita deve diventare arte. Levigare la propria esistenza in un'opera d'arte, per quanto possa sembrare un'ambizione elevata agli occhi degli stranieri, è l'idea che sottende alla disciplina di una vera geiko. E nulla lei vuole con più convinzione: desidera divenire l'incarnazione vivente dell'Iki. -
Fatti di fuoco
"Fatti di fuoco, strafatti di fuoco, ardore gratuito, grande fiammante falò, olocausto, auto-immolazione che non lascia tracce di sé forgiandosi con, attraverso e nelle viscere del fuoco. Lo zazen che facciamo non resterà. Non resterà quello che facciamo. Atroce rogo, (involontaria) convinzione che proprio quel corpo in fiamme pervaderà, con quello scintillante sacrificio, l'intero vasto spazio vuoto. Nello stesso tempo zazen è eterno. Ma qual è quello zazen che è per sempre? Quello al quale premettiamo la morte, cioè il nascere-morire come la prima grande questione, il primo grande avvenimento. 'ichi dai ji'. Quello che resterà non è il nostro sforzo di fare meglio, di progredire. Quello che rimarrà di noi è il superfluo, l'inutile. Quel che resterà sarà celebrazione, il fatto di impegnarsi totalmente in cose assolutamente superflue. Il nostro superfluo comunica superfluo dell'eternità. Quando scriviamo morte, quel che si pone all'altezza della morte è vestire bene, un buon abito, pettinarsi o rasarsi, come i trecento delle Termopili fecero prima di affrontare il grande esercito di Serse."""" (Taiten Guareschi) Con lo sritto """"Camminando fra le nuvole, armati di ardente desiderio"""" di Filippo Attendendo."