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Il sapere piccolo. Racconti sulla nuova via
Con cinquanta chili di frumento del minûn in spalla, i portatori salivano nel granaio, spesso affrontando le scale fino al solaio, oppure vuotavano i sacchi nello scrigno, una sorta di cassone di legno (e anche lì, poiché era alto, c'erano tre gradini da salire e scendere per buttarci dentro il grano). Noi bambini dietro, che era proprio un bel gioco, soprattutto quando, ubriachi più di fatica che di vino, i portatori cominciavano a vacillare. Noi bambini dietro, e poi via a camminare a piedi scalzi sul grano buttato a formare dune sul pavimento; una sensazione molto gradevole: di solletico, di carezze sulla pelle, e ti veniva voglia di tuffartici come fosse acqua e ti scappava sempre di rosicchiarne qualche manciata perché c'era pure, ad avvolgerti, quell'inconfondibile fragranza che richiamava il pane. Continuano i racconti di Normanna Albertini sulla vita in Appennino dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Di quella società abituata al senza e al poco. Si faceva senza di tanto. E quello che c'era ognuno se lo costruiva. Con le mani. E con l'ingegno semplice. -
Il testamento
Donne dai ""denti a sciabola"""" pronte a sbranarne altre dotate di sorprendente stupidità. Uomini piccoli, dai passi insignificanti. Vecchi furbi e caustici, ma anche fragili e malati. Parenti cattivi ed egoisti. Giovani senza un orizzonte alla ricerca dell'amore, dell'affetto, di un abbraccio, di un gesto. Questi gli eredi separati da risentimenti incrociati, che si ritrovano intorno all'eredità di Corrado Filzini Dal Fillungo a Lucca, nasce e muore una storia che soltanto il neo-questore, Antonio Spaino, può riuscire a dipanare. Il testamento attorno al quale si scatenano le bramosie e le cupidigie dei numerosi eredi, mette a nudo gli uomini e le donne infelicemente ingrati nei confronti del defunto Corrado, che non manca per ultimo di giocare un brutto scherzo. Ancora una volta Rossana Giorgi Consorti, con il suo stile comico, ci racconta un giallo ambientato a Lucca, scavando nel buio profondo dell'animo umano con capacità psicologica."" -
Giovinezza. Storia di una donna di Gallicano (1938-1945)
Tema del 15 maggio 1940: ""Molti bambini sprecano il pane e altre cose. Il nostro Duce fa economia dei pezzetti di carta per farci la brutta copia e vuole che i bimbi d'Italia si avvezzino a non sciupare niente come Lui perché la cellulosa per fare la carta bisogna comprarla all'estero e pagarla oro. Bisogna non sciupare neppure la carta usata. Poi bisogna risparmiare il ferro vecchio e venderlo o donarlo alla Patria che ci faranno le pallottole e i cannoni per combattere contro il nemico"""". Una piccola cittadina della Toscana. Gallicano in provincia di Lucca come palcoscenico sul quale si muove una bambina nata nel 1930. Attraverso il suo diario, i suoi temi, i suoi racconti emergono piccole vicende familiari e scolastiche, con sullo sfondo la grande storia che sta per abbattersi sul paese intero e la comunità della Garfagnana. L'autrice ha raccolto il materiale di Elisa Santoni, che con l'innocenza e la bontà di una bambina di 10 anni racconta il fascismo, la guerra, il soldato tedesco che le ruba i fagioli, gli americani di colore, fino alla Liberazione."" -
La S.I.P.E. di Gallicano. La Società italiana prodotti esplodenti tra la nascita, la tragedia del 1953 e la chiusura
"La violenza dell'esplosione è stata tale che il letto del Serchio, in prossimità della sponda destra, lo abbiamo visto disseminato di grossi pezzi di macchine e di mobili. Altre cose sono rimaste in bilico sui fili dell'alta tensione che attraversano il fiume. Centinaia e centinaia di vetri di Gallicano sono andati in frantumi, pezzi di gronda sono saltati via. I capannoni nelle immediate vicinanze dello stabilimento sono stati sconvolti come dalla furia di un uragano. Grossi alberi vedemmo fin sul margine della via. L'esplosione è stata sentita fino a Barga e a Castelnuovo Garfagnana; e pareva fosse lì. Qualche casa ha tremato. Uno strano fenomeno è stato visto, anche da molta distanza, subito dopo le esplosioni: una colonna di fumo nero, densissimo, si è alzata dal monte della catastrofe ed ha raggiunto, per quel che può valere il calcolo di giudici non proprio in stato di grande serenità, una quota di oltre cinquecento metri, slargandosi poi, in cima, a ombrello: come le bombe atomiche che conosciamo in fotografia""""." -
Alla memoria dei caduti di Castelnuovo di Garfagnagna nella grande guerra. Storie di soldati nella prima guerra mondiale (1915-1918)
Questo lavoro nasce intorno alla ripubblicazione di un opuscolo che uscì nel 1923, a cura dell'Associazione Nazionale dei Combattenti, dove si intendeva ricordare i compagni caduti in guerra. Immediatamente dopo il termine della guerra divenne fin da subito urgente commemorare chi aveva perso la vita in un conflitto atroce, disperato, a tratti insensato e disumano. Coloro che erano tornati, che erano scampati ai bombardamenti, alla morte durante gli assalti, alle malattie, non potevano dimenticare. Così a Castelnuovo di Garfagnana come avvenne in altri migliaia di luoghi in tutta Europa, gli uomini si fermarono e incisero i nomi dei caduti a perenne memoria. Piantarono alberi costruendo parchi e vie della Rimembranza, perché nessun oblio, nessuna dimenticanza, doveva calare su quei combattenti. A Castelnuovo al convento dei Cappuccini, venne affissa una lapide e lungo la via che conduceva al luogo piantati alberi con su scritto per ogni fusto il nome dei soldati caduti. Salire per quella via significava compiere una sorta di calvario, di via Crucis, da fare con il cappello in mano e la mente fredda verso quegli orrori. -
Poesie
La raccolta di poesie di Enrico Bertozzi è uscita postuma ed è l’ultima dopo cinque romanzi. Introdotta dalla prefazione del professor Giorgio Bárberi Squarotti (già ordinario di letteratura italiana all’Università di Torino) la pubblicazione trova nella forma poetica il compimento della ricerca letterario, di Bertozzi. “Il sublime e il tragico cristiano si uniscono nella poesia di Enrico Bertozzi - scrive Squarotti - in forza dell’antifrasi delle minime presenze della vita. L’andamento è tanto pacato e acquietato quanto pieno di sapienza e speranza”. -
Onorato
La vicenda si ambienta nella seconda metà del Novecento in un paese della Garfagnana, una terra povera che promette fatica e spesso stenti, ma anche serenità e solidarietà umana. Onorato è il protagonista, frutto egli stesso degli umori vitali sanguigni e dolci di questa terra. I personaggi, così come gli animali, sono strettamente connessi al paesaggio rurale, che si anima di voci e suoni tra le fatica e la gioia della vita. È la fede che ispira Onorato e lo muove su un palcoscenico antico e al tempo stesso contemporaneo e ben presente. Tutto è permeato da un pathos intenso che però ha un limite così come hanno un limite le guglie delle Alpi Apuane che fanno da cornice a questa immenso quadro familiare. -
La fontana dei pensieri e storie in rima. Il tatone racconta
Nemmeno il terremoto del giugno del 2013 ha fermato la scrittura autodidatta di Andrea Campoli. Poesie in dialetto, alcune tradotte in italiano, che riportano il lettore indietro negli anni, alla terra, alle tradizioni, alle fole raccontate a vejo. ""Ne voglio spiegare due - precisa l'autore - A Mio Padre e Il Pettirosso. In entrambe voglio soffermarmi sull'ultima strofa. Nella prima poesia l'Ape Maya in questione è una semplice Ape Piaggio, il Biondone non è altri che mia Madre Giulia che mio padre ha sempre chiamato così, infine il ragazzo in questione sono io, mio padre mi ha sempre chiamato così, pochissime volte in vita sua si è rivolto a me chiamandomi per nome. Nel Pettirosso nell'ultima strofa c'è una parola: Bang ed è riferita al Big Bang""""."" -
Vite parallele. Storie d'amore d'amicizia
Storie semplici di amicizie perdute e ritrovate, tessendo tra le vicende i fatti della storia di un paese che è cambiato profondamente. La vita dei contadini, gli antichi mestieri, i viaggi, l’emigrazione, le lotte sindacali, fanno da sfondo all’ingenuità di uno studente delle Magistrali di Barga, che diventando uomo non dimentica gli amici. Un libro ricco di piccoli e grandi sentimenti, di parole e poesie, scritto senza rincorrere l’affanno del quotidiano. I protagonisti sono Leonardo, Celesta, Piero, Sandra e Vincenzo che l’autore vuole “raccontare” per non dimenticare. Come scriveva Aristotele “L'amicizia è un'anima sola che vive in due corpi” e Granfranco Rossi delinea l’immenso confine che non dimentica i buoni sentimenti. -
Storie di due bambini nella Garfagnana della prima metà del Novecento
"Se a Castiglione di Garfagnana domandate chi siano Gianni dell’Isola e la Maria dei Colli, chiunque ve lo saprà indicare. Sì, perché oggi Gianni e Maria, rispettivamente mio nonno e mia prozia, sono due simpatici 'vecchiettini' noti in tutto il comune, ancora scaltri e attivi, che una ne pensano e una ne combinano, proprio come quando erano bambini. E proprio attraverso i loro racconti, andiamo a riscoprire chi furono Gianni e Maria da piccoli e da ragazzi: le birbonate combinate, gli anni difficili della guerra, il viaggio in America della loro mamma e molti altri episodi; e chissà se tra i lettori, qualcuno si identificherà tra le persone che Gianni e Maria citano come compagni delle loro avventure..."""" (L'autrice)" -
Personaggi. Figure ed eccellenze della Garfagnana
Da Augusto Cantoni alla famiglia Carrari, dai Corghi a don Marino, da don Mencucci agli Orlando, da radio Nord Garfagnana ai Migranti, da Bernardino del Castelletto al maestro Bartolomei, da Wladimiro Zucchi all'on.Biagioni, da Paolo Andreucci a Roberto Nobili. Sono tanti i volti e le storie in questo libro attraverso le quali si riscopre la storia della Garfagnana. Raccontando i personaggi che hanno onorato la valle, Andrea Campoli torna in libreria dopo “La fontana dei pensieri e storie in rima” e “La valle incantata”. Al centro di “Personaggi” sempre il desiderio di unire il tempo presente a quello passato, disegnando le figure di piccoli e grandi uomini e donne. -
Castrum Leonis. Frammenti di vita in un piccolo borgo dell’Appennino
Il libro racconta le vicende di un bambino che diventa uomo a Castiglione di Garfagnana, mentre il mondo cambia. Da un ambiente esclusivamente agricolo la valle si trasforma abbandonando e perdendo vecchie tradizioni e culture. I ricordi assumono l’importanza della testimonianza, e il libro intende fare memoria e con questa riallacciare il legame così velocemente andato perso, con le generazioni precedenti. Dai riti religiosi alle mansioni in campagna, dagli antichi mestieri ai saperi e i sapori «Nel lontano settembre del 1974 ha avuto inizio la mia avventura nella scuola materna, o meglio all'asilo come lo chiamavamo più semplicemente. All'epoca potevo già vantare un anno di ritardo sui compagni, perché le bizze infantili di cui ero protagonista mi avevano garantito una pausa tra le mura di casa, un po' come succedeva ai malati cronici di silicosi, quando venivano esentati per un anno dal lavoro per disintossicarsi dalle polveri (veniva detto l'anno santo). Fu così che con ritardo rispetto ai miei compagni, avvenne il mio inserimento. Per la verità non fu un esordio esaltante». -
Il Gruppo Alpini di Gallicano compie 30 anni
Questa pubblicazione è stata ideata e realizzata in occasione del trentennale della costituzione del Gruppo Alpini di Gallicano in Garfagnana. Con questo opuscolo gli alpini intendono rendere omaggio a tutti coloro che hanno costituito il gruppo e che negli anni si sono prodigati per mantenere in vita l’associazione, sia con il loro impegno sia con le loro risorse; con l’auspicio da parte di tutti di vedere l’attività del gruppo sempre fiorente, assicurando continuità agli intenti che hanno animato i soci. -
Garfagnana: l’altra Toscana. Raccolta di articoli usciti sul «Giornale di Castelnuovo»
Il maestro Pietro Ciambelli per anni ha collaborato con il «Giornale di Castelnuovo» scrivendo articoli che raccontavano la storia della valle dei primi decenni del Novecento. Un microcosmo completamente perduto grazie all’incedere del consumo, che da una parte ha donato benessere, ma dall’altra ha distrutto una società semplice, ma solidale e unita. Ciambelli racconta, descrive, narra di antichi mestieri, usanze, luoghi e giochi, lasciando una profonda curiosità e nostalgia nel lettore. I brani raccolti sono stati pubblicati negli anni sul giornale cartaceo, del quale l’autore era prezioso collaboratore. Il titolo del libro “Garfagnana: l’altra Toscana” è nato nel 2009 dopo un incontro tra il maestro e Andrea Giannasi, cercando di capire come collocare le Terre del Serchio – altra definizione nata in seno al «Giornale di Castelnuovo» – in un ambito geografico, storico e politico. La valle è Toscana, ma non si può non tenere conto della dominazione estense e dei forti influssi “lombardi”. -
La Cucirini Cantoni di Gallicano. Le donne in fabbrica ad inizio Novecento
Un libro sulla fabbrica della Cucirini Cantoni Coats a Gallicano in Garfagnana che raccoglie le testimonianze e i ricordi di una intera generazione di operaie e operai. Una manifattura importante per la società lucchese e garfagnina che ha offerto nuove strade per trovare una emancipazione sociale e culturale in un territorio agricolo, arretrato e povero. Sono state soprattutto le donne a scoprire ai filatoi e alle macchine della Cucirini un nuovo mondo fatto di opportunità e libertà. Donne del paese che hanno fatto la microstoria di Gallicano e che hanno offerto le proprie testimonianze. Il libro ha diversi autori: tutti sono citati. Annarosa Bacci con Emma Saisi hanno coordinato il gruppo di lavoro del Circolo Tognotti. -
Apuani
"Apuani"""" non è solamente un romanzo sull'antica popolazione della Garfagnana, i fieri Liguri Apuani, ma la ricostruzione della civiltà che costruì i villaggi dove oggi esistono piccoli borghi. Pronti alla guerra, dediti al saccheggio, affrontarono i romani sconfiggendoli al Marcione, poco sotto Castiglione di Garfagnana, ma subendo poi la reazione di Roma e la deportazione in massa nel Sannio. Andrea Campoli ricostruisce la vita quotidiana dei Liguri Apuani." -
Garfagnana 1. Una storia lunga 35 anni. Storia del Gruppo Scout Agesci Garfagnana 1
"Abbiamo scelto di scrivere questa breve introduzione per avvertire di quanto il libro che vi accingete a sfogliare sia magico. Magico perché racconta una storia, la storia di un gruppo nato, quasi per caso, nel lontano 1984. Una storia che meritava di essere raccontata e, visto che non era stato ancora fatto, qualcuno ha ritenuto che non si dovesse più indugiare. Magico perché chiunque abbia indossato, almeno una volta, il fazzolettone gialloblu del Garfagnana 1 potrebbe ritrovare qui dentro una parte della sua vita, della sua esperienza scout. Il ricordo di un campo, il racconto di un aneddoto che mai avrebbe pensato di vedere sulla carta stampata, la foto di quell’uscita che neanche ricordava di aver fatto... eppure quel ragazzo con lo zaino in spalla che sorride (ignaro di quello che lo aspetta) non può che essere lui!""""" -
Fillers. LP injection modes for the lower middle third of the face
Presentazione di Benjamin Ascher. -
Alfabeto
Un alfabetiere per imparare... ma anche semplicemente da ammirare e toccare! Con elegante cofanetto copri-copertina. Con pop up di lettere e splendide immagini. Con parti tattili, lettere in Brail. Età di lettura: da 5 anni. -
Cappuccetto Rosso
Esistono tante versioni di Cappuccetto Rosso, alcune con finali tragici, come quella di Perrault, altre con finali gioiosi, come questa versione dei fratelli Grimm, illustrata da Kvéta Pacoská. Età di lettura: da 6 anni.