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Karalis. La trilogia di Cagliari
Karalis è una città immaginaria fatta di stracci, sogni e sospiri. Ha un mantello color pastello e un cappello a falde larghe che la protegge dal sole, è il quartiere di Castello che sovrasta gli altri quartieri storici di Marina, Villanova e Stampace. Karalis osserva, ascolta, protegge, nasconde, svela. Ha un carattere tutto suo che non è romano, fenicio, spagnolo, pisano o genovese. Eppure qui sono passati i romani, i fenici, gli spagnoli, i pisani e i genovesi. Ha un profumo particolare e colori irripetibili, un ritmo lento che si scandisce in passi, un sole che batte solo in questa parte dell'isola, il maestrale che pettina i tetti, e storie, tante storie da raccontare. Karalis è la vera protagonista di questa trilogia, dove fantasia e cronaca si confondono e si fondono. Karalis è l'antico nome di Cagliari. -
Regina delle ombre. In asulu bisendi
"Regina delle ombre"""" racconta il dolore, la forza, la contraddizione e la fatica di accettare la realtà, ma racconta anche la volontà di capire, di perdonare, di esistere e amare a tutti i costi. Angelica Piras, in quest'opera, ci offre l'occasione di una conoscenza intima e importante, anche se a tratti dolorosa. Ci lascia attraversare i suoi dolori e le sue paure, le ombre e luci, l'amore e la speranza, in un percorso tortuoso e difficile. Questo libro è il racconto di un cammino che ha portato l'autrice a rivelarsi nelle sue sofferenze più intime, ma senza mai abbandonare la speranza di amare e di essere amata." -
Contrappunti. Cagliari mi ha detto
"Contrappunto: l'arte di combinare più melodie secondo determinate regole"""". Le melodie sono quelle degli autori, storie scritte dai cantieristi di """"Fahrenheit 365"""", il Cantiere di Scrittura Creativa aperto a Cagliari dal 2013, e le regole sono quelle imposte dalla comune pratica dello scrivere. Melodie come temi, istanti, impressioni poste sulle pagine anziché sullo spartito, variazioni di un sentire quotidiano che si fa trama e memoria. Regole imposte dalle righe immaginarie di un quaderno anziché di pentagramma, da rispettare, da seguire, se non altro per poterle oltrepassare, controvertire. Tradotto in linguaggio letterario, il contrappunto è un'alternanza di stili e argomentazioni volti a creare un componimento vivace, mosso e al tempo stesso equilibrato, come in una composizione musicale, dove le diverse storie, parti autonome, emergono coordinate, non subordinate, ad una voce principale, l'imperativo di mostrare. Un tutto che si compone di accenti differenti, esperienze diverse unite dalla forma del racconto, che enfatizza il personale modo di vedere e sentire, ma pur sempre un tutto." -
Canto di te vita amorosa
Tanti di questi versi potrebbero farci riflettere su come può essere bella la vita se apprezzata e vissuta accettandola nei momenti felici e in quelli tristi. È proprio vero che siamo suoi ospiti e, come tutti gli ospiti, lei ci porta su un palmo di mano facendoci gustare tutto di sé, accompagnandoci in sogni a volte fantastici. Il libro tratta di vita vista nel suo insieme: sogno, realtà, tante esperienze positive, ma non solo. L'ho voluto scrivere quando mi sono resa conto che la dobbiamo conquistare con forza, continuando con tenacia e perseveranza a tenerla nella sua pienezza perché è nostra, è un dono che ci è stato regalato e anche un nostro diritto e un dovere verso noi stessi assaporarla. -
La donna farfalla
Lamadrò è il paese con le case dalle tegole larghe, quel paese dove Riccardo, il figlio del maniscalco, non parla ma ascolta, dove Gianluca è il garzone che sa innamorarsi dopo un solo bacio sulle labbra, dove il vento spettina i riccioli di Manuel, dove Monica sa leggere le nuvole. -
Io, Federico Perna. Morto nel carcere di Poggioreale
Che cos'è la vita? Un dono che va difeso? Un qualcosa da trattare a proprio piacimento? E chi ha il diritto di toglierla? Qual è il peccato più grande che si possa commettere, in vita? Quali sono i limiti che non si dovrebbero mai varcare per continuare ad avere il titolo di ""essere umano""""? Esiste un punto oltre il quale non ci si potrebbe mai spingere nella detenzione di una persona? Quando una determinata azione smette di essere... legale per diventare sopruso? Questa è la storia vera di Federico Perna. Un ragazzo come tutti noi, che ha avuto suo malgrado le risposte alle peggiori domande dell'uomo."" -
In fondo al sacco. Cose perdute... e ritrovate
Fausto Puxeddu in quest'opera mescola sapientemente i suoi ricordi e le sue emozioni, che trasformate in parole, ci portano prima dentro a una storia e poi dentro a un'altra, lasciando che ogni tanto la musica dei versi della sua poetica ci culli con il suo ritmo, con la forza e la dolcezza che è necessaria al cuore per rasserenarsi. In fondo al sacco è ""solo"""" una raccolta di vita. Una vita intensa, amata, a volte sofferta, altre gioiosa. Una vita che metaforicamente è un sacco che si è riempito e che continuerà a riempirsi d'amore."" -
La mia gatta è sul tavolo
È sempre esistito un rapporto tra poesia e musica: suono e parole hanno in comune la forza dell'espressione, il ritmo e il tempo. E capita spesso che nel campo musicale si identifichino cantautori che riescono a far incontrare la musica con la poesia. Elisabetta Dessì, nella sua poetica ci mostra versi intensi e curati, raffinati nella loro semplicità, ben costruiti, dove il ritmo e la ripetizione delle strofe ci riportano alla struttura della canzone. Sillabe che si ripetono e si rincorrono una dietro l'altra, e che, oltre a creare immagini nella mente del lettore evocando sensazioni che creano emozioni, portano a battere il tempo di una musica che non c'è, ma si sente. La mia gatta è sul tavolo è un libro di poesie sonoro. Suona, canta e fa battere il tempo del cuore. -
Storie minime. Cagliari mi ha detto
"È una sera tipicamente invernale, fredda e umida, una di quelle in cui desidero solo stare davanti al caminetto a fissare il fuoco"""". Ecco l'incipit del primo racconto, la prima di trenta storie minime legate a un'isola che di storie sembra ne custodisca una sotto ogni pietra. Tutto, in quest'antologia di racconti, è legato all'isola: gli autori, il Cantiere di scrittura e l'Accademia d'arte che ospita il Cantiere. Di conseguenza, è naturale renderle omaggio immaginando di sollevare alcune fra le pietre più nascoste e consegnare al lettore queste piccole storie, per preservarle dall'oblio." -
L' albero della speranza e l'amore perduto
In quest'opera si raccontano il dolore e la fatica di chi deve avere il coraggio di guardare altrove affrontando il nuovo, e il dolore di chi resta cambiando la propria vita. La ricerca di Pietrino sarà un affannoso cammino verso quell'amore che gli è stato negato, e di cui sente lo strazio nel cuore ogni volta che la vita gliene risveglia il ricordo. L'andare via e il rimanere, per lui, sia dalle persone che dai luoghi in cui vive, saranno esperienze dolorose ma necessarie, che faticosamente nel tempo lo aiuteranno a ritrovare un equilibrio. Perché appunto, le esperienze di rottura, di separazione, di strappo, saranno una costante sin dal primo giorno in cui Greca, sua madre, lo concepirà. -
Memorie della guaritrice di Cululù
Veggente, spiritista, cartomante e sensitiva, si era creata una fama superiore a tutti i suoi colleghi, come nessuno mai era riuscito a fare nel vasto territorio dell'Argentina. Un caso senza precedenti, soprattutto perché il paesino di Cululù è talmente piccolo e arretrato che neanche compare nella mappa della ricca provincia di Santa Fé, confinante con Buenos Aires. Per un breve periodo di tempo ho soggiornato a Cululù, e quello che racconto l'ho sentito dalla voce di Rosa e da altri suoi amici che al tempo erano già molto anziani e che ormai riposano in pace accanto a lei, nel vecchio cimitero del paese. -
Dietro il vento
Sarà Gerardo Santu, professore di lettere, a scoprire il corpo di una giovane donna nei bagni della scuola, che tutti i giorni lo vede presente nel suo meticoloso lavoro di docente. Ecco che inizia, per gli studenti del corso Sirio per ragionieri, per quelli delle due classi di futuri geometri e dei loro stessi docenti, un periodo che verrà movimentato dalla presenza dell'Ispettore capo Vittorio Corti e dei suoi uomini. Un giallo psicologico, quest'opera scritta da Francesco Cossu, che privilegia l'aspetto introspettivo, coinvolgendo il lettore nelle indagini di un ispettore impegnato in possibili e presunte speculazioni legate al business dell'eolico e in un omicidio che vedrà, protagonisti e non, impegnare un ruolo centrale nella narrazione. -
Il ritorno
Bruno Mibelli, già autore di un'interessante autobiografia-saggio ""Il mio novecento"""", si avventura per la prima volta nella narrativa con questo breve romanzo intitolato """"Il ritorno"""". La trama è presto detta: un uomo di mezz'età, omonimo dell'autore, si risveglia dopo trent'anni di coma indotto, attraverso una forma d'ibernazione. Il mondo in questi trent'anni è cambiato, le persone sono invecchiate, forse non tutte, perché la farmacologia ha fatto passi da gigante e il Bruno personaggio si muove con curiosità e voglia di vivere in questo scenario così rapidamente mutato. Con una prosa asciutta e veloce, Bruno Mibelli ci offre un romanzo dai vaghi richiami a Moravia."" -
Hemingway non verrà
Questa è la storia di un taglialegna, Paride Sabin, un ragazzo forte e coraggioso, con la testa piena di storie. Vive insieme a sua madre Leondina, vedova, in una cascina isolata a Collenero, ai piedi dell'Appennino. Un paese dove le giornate si allungano secondo un calendario diverso da quello della pianura. Il suo compagno di lavoro è un mulo che si chiama proprio Mulo, ed è l'unico a conoscere le sue storie. Perché Paride ne ha tante da raccontare, e vuole diventare uno scrittore. Un lunedì del 1958, Paride si presenta dalla signorina Bianca Cardon, presidentessa della biblioteca comunale di Collenero e curatrice del festival letterario: indossa l'abito buono del padre odorante di naftalina e ha ingrassato e pulito le scarpe che usa per salire e scendere dai monti. Le uniche che possiede. Quel giorno trova il coraggio per raccontare il suo sogno, che è quello di imparare a scrivere e a leggere. -
Altro sballo
Ammuffiti dall'umidità, a Villa Gardenia, uno dei mausolei storici della città, abbandonato a se stesso e ai topi. Dal vociare che emerge dalle bancarelle che occupano il mercato, alla noia di quei ragazzi che vivono alla giornata e che hanno deciso che non c'è niente di sbagliato a trasgredire e sballarsi con la droga. Valerie Lefevre, detta anche la Monaca, è l'unica che non ha accettato di abbandonare se stessa, la sua fede e il suo futuro. -
Oro, corallo e arcobaleno
1983. Ambrogio Rocchi, promosso maggiore dell'Arma dei Carabinieri, scopre la Sardegna. Dal continente, per mezzo di traghetto e corriera, giunge in una meravigliosa cittadina che lo lascia senza fiato e non lo farà pentire della scelta fatta: Bosa o meglio Calmedia. Qui incontrerà diversi personaggi singolari: Agostino, il pescatore; Carmelo, un ragazzino scaltro orfano dei genitori; Alessia, appassionata archeologa dagli occhi bellissimi; un misterioso uomo soprannominato Capitan Uncino; i due brigadieri che somigliano a Stanlio e Ollio; Leonta e il suo crocifisso di oro e corallo; Stefania e la sua Ducati nera e rossa; Maria Sole, ragazzina che riesce a intravedere da un occhio solo dei colori che dipinge in un suo arcobaleno personale. -
Figlia di Tetide
Tetide o delle radici è il senso primo e ultimo di questa raccolta di versi e Maria Antonella D'Agostino ce lo fa intendere immediatamente, come a ribadire che il futuro non può esistere se non si ha alle spalle un passato carico di fermenti, cioè di radici che permetteranno poi la crescita. Crescita dell'io e del mondo. Il libro è diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali conferma e avvalora il concetto di radice (Radici interiori, Radici della vita, Radici della terra, Piccole radici), ma il linguaggio è unico, compatto, teso a cogliere l'essenza dell'umano e del divino nello scorrere lento del tempo. La poetessa osserva, medita, fa passare tutto attraverso la sua interiorità e poi fa fiorire nella parola (il concetto è ungarettiano) la propria vita e tutto ciò che le si muove attorno. -
Mutazioni
Due racconti, due modi diversi di interpretare un tema caro alla narrativa horror come quello della mutazione. Il confronto tra un autore di respiro internazionale come Michael Laimo e Stefano Fantelli, grande penna del fantastico italiano. Un confronto che non è una gara ma un ""incastro"""", non solo nell'idea dell'accostamento ma anche nella forma del libro: un tascabile """"reversibile"""". Una mutazione del libro stesso, arricchita dalle illustrazioni di Roberta Guardascione."" -
Zombie history
Due storie sugli zombie, due visioni storiche alternative. Cosa sarebbe accaduto se George Washington e Giovanni Boccaccio si fossero trovati alle prese con una epidemia di morti viventi? Troverete le risposte nelle penne affilate di Scott Kenemore e Livio Gambarini. -
Illustri vampiri
Morsica il collo di grandi e piccini, Grazie ai suoi lunghi e affilati canini Se a tarda notte se ne va in giro Stai molto attento: di certo è un vampiro! Dal Conte Dracula a Edward Cullen, da Carmilla a Nosferatu, dalla Contessa Bathory a Barnabas Collins... chi sono i vampiri più illustri della storia? Per la prima volta un libro li raccoglie tutti, illustrati e raccontati attraverso le memorie di una falena. Perché proprio una falena? Perché le falene nutrono da sempre un debole per i vampiri, con cui condividono segrete di castelli, soffitte polverose o lugubri cripte cimiteriali. La falena Notturnia ha raccolto le memorie tramandate dai suoi antenati falenotteri, per narrare le gesta dei vampiri più illustri e spaventosi di sempre. Età di lettura: da 7 anni.