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Il giardino inglese attraverso gli occhi di Jane Austen. Tra «wilderness» e «shrubbery»
Jane Austen è un'attenta osservatrice del mondo che la circonda. Scrivendo solo di ciò che conosce, non inventando nulla ma soltanto immaginando, fornisce difatti interessanti punti di vista su determinati aspetti della società a cui appartiene: se i personaggi appaiono come persone vere e concrete, la sua scrittura senza cadere nella mera descrizione, fornisce la percezione dei luoghi e degli ambienti in cui vivono. I sei romanzi dell'autrice ci aiutano pertanto a comprendere l'evoluzione dell'architettura del giardino inglese del suo periodo, in una cultura preindustriale sospesa tra le tradizioni dell'aristocrazia nobiliare e la moda del pittoresco promossa in particolare dalle famiglie benestanti di impostazione borghese o militare. Non si tratta solo di una scelta di taste, o tra formale e informale, tra mantenere o distruggere un viale di alberi vetusti, preferire una vista ad un'altra. Le sue eroine sbagliano, scambiano opinioni, riflettono, cambiano idea, si innamorano, ma soprattutto crescono nella loro ricerca quotidiana di sé tra il rinfrescante wilderness e il soleggiato shrubbery. -
I simboli preistorici. Ediz. per la scuola
Segni scolpiti sulle rocce, manufatti e monumenti disseminati in tutti i continenti dimostrano che gli uomini della preistoria possedevano validi metodi di comunicazione e un sistema simbolico uniforme, osservavano regole sociali alquanto simili, professavano un unico credo. L'umanità apparteneva ad un solo popolo, quello della Madre Terra. Da una lunga ricerca comparativa dei segni preistorici risalta un messaggio di enorme importanza, così immagini universali che fanno ormai parte del bagaglio iconografico comune si rivelano con un nuovo inedito significato. La sagoma della mano impressa nelle caverne, la suggestiva figura del bird man dell'Isola di Pasqua, non hanno niente di misterioso ma ci narrano una storia attinente alla vita. Simboli come la svastica, il labirinto o la spirale si liberano di errate interpretazioni storiche e di magiche allusioni. Pratiche cruente come la caccia e la guerra assumono le sembianze di metafore propiziatorie. Emerge così una nuova considerazione dell'uomo antico che nel muto linguaggio dei segni ha trasmesso ai posteri una regola fondamentale di madre natura indispensabile per l'equilibrio e l'evoluzione della nostra vita. -
La Toscana del Granduca Ferdinando II. Diplomazia, cerimonie e quotidianità alla corte dei Medici (1661-1664). Nuova ediz.
L'inquieto quadro strutturale toscano di metà Seicento, in equilibrio tra ripetuti accenni di crisi economica e manifestazioni di vitalità, anche culturale, fu il tratto distintivo del governo di Ferdinando II, un principe determinato a mantenere buoni rapporti con le potenze internazionali nonostante la decadenza strutturale, provocata dal generale declino dell'egemonia politica ed economica continentale. Non è un caso che nel lungo corso del governo del quinto granduca di Toscana si assista agli ultimi bagliori di dignità e di efficienza del potere mediceo in ambito politico e culturale: il Granduca Ferdinando II legherà indissolubilmente quei rinnovati fermenti culturali alla sua personalità. Prefazione di Renzo Sabbatini. -
Eleonora de Toledo sposa amata di Cosimo I de' Medici
Leonor Álvarez de Toledo y Osorio è fra le più affascinanti donne del Cinquecento. La Duchessa di Toscana, sposa amata da Cosimo I de' Medici, fu il perfetto esempio muliebre di bellezza, decantata dai più illustri artisti e personaggi del suo tempo. Si scoprirà il volto inedito di una donna colta, emancipata che rivoluzionò il gusto all'interno della corte medicea, dettando i nuovi canoni di eleganza a Firenze. Il suo spirito imprenditoriale accompagnò le imprese del ""Duca Suo"""" Cosimo nella creazione del Ducato di Toscana, contribuendo alla sua gloria in completa autonomia. Fu madre premurosa e capricciosa amante, mecenate e stratega in politica, signora generosa con i suoi fiorentini fino alla fine dei suoi giorni e algida icona nell'arte di Bronzino. La sua vita avventurosa è circondata ancora oggi da misteri irrisolti legati ai suoi abiti e alla genesi della sua grande sapienza."" -
Ebbe nome Lionardo. Il genio nato a Vinci
Leonardo Da Vinci, un genio inarrivabile, il più grande di tutti i tempi. Come lo è diventato? Il romanzo svela le origini del suo ingegno poliedrico a cominciare dalla storia della nascita, tutt'altro che semplice. Un bambino prodigio concepito, come dice lui stesso, dal grande amore e gran desiderio delle parti: l'amore impossibile tra un notaio ambizioso e una donna straordinaria con l'unico difetto di essere povera. Figlio illegittimo: una condizione che influenzerà tutta la sua vita. Elisabeta Gavrilina racconta il Leonardo più intimo: il suo mondo e l'insaziabile curiosità che ne plasmò il pensiero, i sogni e le paure, i capolavori che osservò con occhi sgranati e i mestieri in cui si mise alla prova. Con una prosa passionale e un realismo che non fa loro sconti, l'autrice dipinge i personaggi importanti nella vita del genio. La forza del libro sta infatti nel disegno a tutto tondo dei protagonisti che, unito alla documentazione puntuale e alla cura del dettaglio storico, permette ai lettori di calarsi nelle atmosfere della quieta Vinci e della Firenze agli albori del Rinascimento. Un viaggio emozionante che riserva delle sorprese, quasi un pellegrinaggio in un passato. -
Erboristeria, bionutrizione e energia universale
La salute è uno stato di benessere fisico e psichico dovuto all'equilibrio stabile di tutte le parti del corpo quando sono ben fabbricate e funzionano a perfezione in rapporto agli stimoli del mondo esterno: equilibrio al quale è affidato la conservazione di tutto l'organismo. La salute che viene meno quando è turbato a lungo tale l'equilibrio, dipende anche dall'essere nati con una ricettività alle sole influenze astrali armoniche del sistema solare. Questa ricettività benefica dipende non solo dall'essere figli di gente sana, ma dai meriti personali conseguiti in precedenti vite, in conformità alla legge cosmica dell'azione, quella che Dante chiama la Legge del Contrappasso. L'universo, la creazione universale, è il gioco di due forze che si oppongono e si completano, o meglio ancora: la creazione risulta dal gioco di tre forze: una forza positiva, una forza negativa, e una forza conciliante. -
Jung e l'archetipo della grande madre. Viaggio antropologico e psicodinamico nella dimensione dell'eterno femminino
Questo libro, realizzato attraverso una sperimentata collaborazione tra antropologia e psicoanalisi, ripercorre, con l'intento di verificarne la fondatezza, la teoria junghiana dell'archetipo, le immagini primordiali che, ab immemorabili tempore, accompagnano il lungo cammino dell'Uomo. Immagini ""forti"""", non raccolte dall'esperienza personale, ma sedimentate in quel contenitore universale di simboli onirici, di visioni mistiche, di elaborazioni mitiche che Jung chiama inconscio collettivo. Tra queste forme, che vanno a comporre """"la struttura individuale innata ... della psiche"""", spicca quella della Grande Madre, figura """"forte"""", declinabile in tante, diverse forme: madre e nonna personali; matrigna o suocera; o qualunque donna con la quale esista o è esistito un rapporto, come la bambinaia, la nutrice, la Dama Bianca di tante leggende ... In un senso più elevato, rientra in questo (potente) archetipo la Dea, la Madre di Dio, la Vergine, nelle sue infinite espressioni che comprendono Artemide, Core, la Madonna dei Cristiani et alia. Una rappresentazione straordinariamente carica di fascino e, al tempo stesso, un modo nuovo di """"leggere""""la condizione umana."" -
Storia del calcio
Codificato dall'Inghilterra trionfante al tramonto del XIX secolo, il calcio è diventato lo sport più popolare al mondo. Eppure la sua storia resta largamente misconosciuta. Come sono nati club, federazioni e competizioni internazionali? Quando e perché sono state fissate le regole sul numero di giocatori o la dimensione del pallone, passando per i cartellini gialli e rossi, i corner e i punti di penalità? Quali sono state le grandi evoluzioni tattiche e tecniche del gioco, dribbling e colpi di testa? È a queste domande, e a molte altre, che quest'opera, basata su documentazione inedita proveniente in particolare dagli archivi della Fifa, dà una risposta. C'è la storia dei grandi club - Ajax, Bayern, Liverpool, Saint-Etienne, Real, Barcellona, Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma, Torino - degli allenatori carismatici e dei giocatori d'eccezione, come Platini, Rivera, Maradona, Pelé, Garrincha, ma ci sono anche la strumentalizzazione del calcio da parte dei totalitarismi del Novecento e le relazioni pericolose con il denaro e i diritti televisivi. -
Le indomabili. Storie di donne rivoluzionarie
Le schede di questo saggio raccontano di donne che hanno scelto la via rivoluzionaria. Donne molto diverse tra loro, ognuna delle quali ha combattuto la propria battaglia secondo quello che era il proprio contesto storico, politico e sociale, ma tutte motivate da un identico ideale: sovvertire il potere costituito mettendo in gioco la vita, gli affetti e le proprie certezze. Alcune sono morte combattendo. Altre hanno scontato molti anni di carcere o sono state costrette a fuggire dal loro Paese. La prima, la francese Louise Michel, appartiene al passaggio tra i due secoli e l’ultima, Hedy Epstein, tedesca di Friburgo, figlia di deportati ad Auschwitz e da anni cittadina americana, si fa arrestare a novant’anni, negli anni della globalizzazione, mentre protesta contro il governatore del Missouri per l’uccisione di un ragazzo nero. Nel lungo lasso di tempo che divide le loro esistenze scorrono po-co meno di cent’anni, ma il racconto di queste quaranta storie è occasione per l’autore di ripercorre i più importanti fermenti rivoluzionari che hanno attraversato l’ultimo secolo del secondo millennio. -
Un'oscura vitalità
L'obiettivo ambizioso di Thomas Wolfe era, con le sue stesse parole, quello di narrare ""l'intera intollerabile memoria dell'America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità, bellezza, bruttezza e gloria"""". Questi cinque racconti, selezionati dalla sconfinata, caotica e affascinante opera di Wolfe, provano a restituire questo mirabile equilibrio giocato sul filo dei contrasti: luce e ombra, vita e morte, cultura e bestialità. La lingua di Wolfe, vulcanica, debordante, profondamente americana ma non dimentica delle radici europee, cerca le parole che """"non rappresentino la vita, ma siano la vita"""", così come i suoi personaggi, tremendamente vivi, ferocemente umani. L'opera di Wolfe, che godette di una straordinaria popolarità durante la sua breve vita, quanto di un ingrato oblio dopo la sua morte, ha avuto un profondo impatto sulla letteratura americana del ventesimo secolo. Da Faulkner a Kerouac, molte sono le voci che ne hanno riconosciuto la grandezza."" -
L'albergo rosso
Nei racconti di questa raccolta, Balzac delinea due quadri della società francese ambientati in epoca napoleonica: il 20 ottobre 1799 per «L'albergo rosso» e i mesi seguenti alla battaglia di Wagram del 5-6 luglio 1809 per «La pace coniugale». I personaggi che muovono l'azione narrativa sono militari a contatto con dei civili ovvero, rappresentanti di due mondi che spesso rispondono a logiche differenti. Il primo racconto è un mistery: due giovani chirurghi e un comandante di guarnigione che non vuole lasciare impunito un omicidio da un lato, e un imprenditore in fuga e un oste dall'altro. Trait-d'union e narratore, un ricco imprenditore tedesco al tempo dei fatti in prigione per essere caduto in un'imboscata dei francesi. Storia romantica «La pace coniugale»: alti ufficiali dell'esercito francese, veri e propri sex symbol dell'epoca, e tante belle e ricche donne, alcune delle quali giovani vedove, a una festa nel momento in cui l'impero francese raggiunge il suo apogeo. Occasione per Balzac di mettere in scena un vero e proprio studio del comportamento umano, maschile e femminile, in cui le parole spesso dicono l'opposto di quanto dichiarano e i comportamenti sono l'unica verità. -
Across the year. Dischi, concerti, aneddoti e dati del rock. Nuova ediz.
“Il rock ha avuto un ruolo fondamentale nella Storia del dopoguerra, generando esempi, cambiando costumi e coscienze, sottolineando (e spesso anticipando) i passi fondamentali del percorso delle nostre società. Ecco perché è così piacevole ripercorrere eventi e gesta attraverso lo scorrere dei giorni dell’anno, saltando avanti e indietro tra i decenni che hanno cambiato la Storia, plasmando vite, insegnandoci che creatività e libertà hanno generato grandi vite e grandi capolavori.” (Dalla prefazione di Enrico Ruggeri) -
Shades of blue
Parigi, anni ’60: un pianista nero, dopo aver suonato tutta la sera in un locale, resta solo, ad aspettare l’alba, ed è l’occasione per fare riemergere ricordi e rimpianti di una vita. Un musicista di una orchestra jazz ha un malore durante una festa di matrimonio, sarà l’inizio di una avventura che lo porterà in Brasile, e che lo metterà di fronte a se stesso, alle sue scelte, alla sua vita. Una giovane pianista vive, in una Milano invernale avvolta dalla pioggia, l’incubo di una società ormai piegata al ricatto di una tecnologia sviluppata per schiavizzare e non per essere d’aiuto agli uomini: cercherà attraverso la musica una via di sopravvivenza e di fuga, per trovarsi infine di fronte ad una sorpresa inaspettata. -
Farley. Nuova ediz.
Farley è un anziano dublinese, dal corpo fragile ma dalla mente affilata come un rasoio. Svegliandosi nel cuore di una gelida notte di gennaio, si ritrova riverso sul pavimento del bagno, paralizzato. Mentre elabora piani per il proprio salvataggio, la sua mente comincia a risalire il passato, portandoci con lui. Dipanando la trama e l'ordito della sua vita, Farley rivive gli amori, le perdite e i tradimenti, con lo spirito e la comicità caustica di un vero dublinese. Perché questa è anche la storia di Dublino, fedele compagna della sua esistenza, che Farley ha visto attraversare tra povertà e prosperità, boom e crisi. Dalla resa epica, ricco di dettagli e attraversato da un delicato black humour, Farley costituisce un'elegia dolceamara a Dublino e una riflessione unica sulla vita di uno dei suoi abitanti. -
Con la paura ci mangiamo la notte
In una Milano dissolta in particelle solitarie, Giulia, Yumiko, Elena e Roberta affrontano il nodo emotivo che le ha condizionate per tutta la vita. Insoddisfatte nel profondo, arrabbiate ma arrese al pantano dei loro giorni, si sfiorano in incontri all'apparenza superficiali, senza rendersi conto della rete che comincia ad avvolgerle, costringendole a riemergere e a fronteggiare se stesse. In una notte rischiarata dal raggio livido di una luna piena, la sopraffazione insensata su un essere indifeso, il cane di Amedeo, spezza le ombre lunghe della loro paura. L'odio e il dolore per un'ingiustizia efferata si propagano tra le maglie della rete che si stringe senza scampo attorno a loro e irrompono nel vuoto di sogni: con la paura ci mangiamo la notte. -
Scrivere con gli archetipi. Nuova ediz.
Che cosa unisce Amleto e Sherlock Holmes, Edipo e il tenente Colombo, Pandora e Kay Scarpetta? Perché alcuni personaggi di letteratura e del cinema ci rimangono impressi per tutta la vita e altri li dimentichiamo? E perché alla fine certe storie funzionano e hanno successo più di altre? La risposta sta dentro la natura stessa dei protagonisti, una natura così potente che riesce a fare da modello di riferimento attraverso i millenni. E può anche servire a conoscere meglio se stessi. Scrivere con gli archetipi è un vero e proprio manuale di scrittura creativa, uno strumento prezioso per costruire i personaggi con fantasia ed efficacia. Un manuale operativo che è anche riflessione teorica, oltre che un'esperienza immersiva nella propria coscienza. -
Il figlio
Tommaso ha preso dal padre – Ottavio Manfrè, il grande attore – gli occhi prodigiosi e la passione per la recitazione. Da sempre vive nella luce abbagliante che avvolge la figura pubblica, amata e incensata, e nelle ombre profonde che l’uomo, il marito, il padre hanno lasciato dietro di sé. Ma ora che Ottavio ha scelto di recitare in solitudine il suo ultimo atto, il confronto non può più essere rimandato. Sabrina Campolongo torna a raccontare la violenza e la dolcezza della famiglia, con una storia che parla di ferite, eredità e talento. -
Scritti dal carcere. Poesie e prose
Prefazione inedita di Gerry Adams.«La voce da un passato che non passa: è quella di Bobby Sands, che ci arriva da una cella del Maze, il carcere di massima sicurezza in Irlanda del Nord. Sono oltre 200 pagine, vergate in condizione impervie: testi tracciati segretamente su minuscoli pezzi di carta igienica e cartine di sigaretta, usando una ricarica di penna a biro che Sands teneva nascosta nel suo corpo» - Luigi Ippolito, La LetturarnrnA 39 anni dalla morte, per la prima volta in italiano tutte le poesie e le pagine di prosa inedite scritte da Bobby Sands durante la sua carcerazione nei Blocchi H di Long Kesh, in Irlanda del Nord, tra il 1976 e il 5 maggio 1981, quando morì dopo 66 giorni di sciopero della fame.rnOltre 90 pagine di versi (40 componimenti) e più di 50 pagine di brani in prosa che il rivoluzionario irlandese, morto a 27 anni in protesta contro il regime di detenzione imposto dal governo britannico, compose scrivendo su carta igienica e cartine di sigarette.rnL'amore per la libertà, l'attaccamento alla propria terra, il carisma, l'attenzione per i compagni, la passione per letteratura, storia e ornitologia: Bobby Sands rivela nei suoi testi non solo la tenacia di un ribelle acuto e inflessibile ma anche una straordinaria sensibilità umana e poetica, una capacità di trascendere e muoversi abilmente su diversi piani, oltre al senso morale altissimo che lo porterà in assoluta consapevolezza a scegliere di morire. -
La seconda occasione
Con questi tre racconti, e l’affilata potenza della sua prosa, Edith Wharton ci conduce nelle stanze più segrete del cuore di donne particolarmente coraggiose.rnLe prime due protagoniste hanno avuto il coraggio di fare quella scelta controcorrente e scandalosa a cui hanno rinunciato le eroine dei più famosi romanzi della scrittrice: far vincere l’impulso potente del sentimento sulle convenzioni sociali. Ora si trovano a convivere con le conseguenze della scelta.rnNell’ultimo racconto, si agita una domanda: cosa accadrebbe se non ci fosse castigo per aver seguito il proprio cuore? Se non ci fosse alcuna condanna, se non quella che le donne, da sole, si infliggono? La risposta è tutt’altro che scontata. -
Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito, 1956-1967
Il 1956 è un anno-chiave nella storia inglese: mentre la crisi di Suez porta alla definitiva perdita di potere del Regno Unito sullo scacchiere mondiale, l'invasione sovietica dell'Ungheria è motivo di ripensamento degli ideali marxisti da parte di chi già ipotizzava un socialismo all'inglese. Tre eventi, al cui centro si pongono i giovani, la gente comune e l'idea di una cultura ""ordinaria"""", fondata sul recupero dell'esistente, si segnalano: il primo programma del Free Cinema; il debutto del dramma Ricorda con rabbia, e la mostra This Is Tomorrow. Scopo di questo lavoro è dimostrare quanto questi avvenimenti del 1956 abbiano influenzato la scena culturale successiva – dagli angry young men alla new wave cinematografica alla pop art, dai Beatles alla swinging London – imponendo l'idea di una via britannica alla cultura, in grado di porsi come autentico """"modo di vita"""", oltre che corpus di lavoro intellettuale e immaginativo. Comune ai tre eventi è uno stesso proposito: """"porre l'arte in una prospettiva spazio-temporale che confida nel futuro per essere completata"""". Si tratta ora, a più di sessant'anni di distanza, di verificare come – se – quelle proposte sono state """"completate"""", osservandole da quell'allora lontanissimo futuro che oggi è il nostro presente.""