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Animali sulla soglia. Percorsi scientifico-filosofici nel mondo animale
Viene presentata in questa raccolta di studi una panoramica sulla complessità del mondo animale, costruita intrecciando riflessione filosofica e ricerche scientifiche. È da intrecci come questi che ha preso corpo quella revisione critica del rapporto uomo-animale che oggi si avvia ad una riconsiderazione dell'animale in termini più rispettosi e adeguati delle sue capacità e della sua sensibilità. Dopo una prima parte dedicata ai temi capitali della percezione visiva nelle differenti specie, della mente animale e della varietà delle sue strategie comunicative, il volume presenta alcune posizioni caratteristiche del pensiero filosofico, antico e moderno, sulla natura animale e sulle sue prestazioni.Vengono poi delineate le principali questioni che alimentano il dibattito contemporaneo sugli aspetti normativi e bioetici del rapporto uomo-animale. Tale rapporto fa altresì da sfondo ad un'analisi epistemologica delle strategie diagnostiche impiegate nella clinica veterinaria. A suggellare l'intreccio che ha ispirato questa raccolta, viene in ultimo ricordata, nella sua straordinaria ricchezza, la preveggente intuizione poetica di un grande scrittore, A. de Saint-Exupéry, sul giusto rapporto fra uomo e animale. -
Memoria fra biologia, identità, etica
Nel quadro generale di un approccio che vede strettamente connesse l'indagine delle neuroscienze e la riflessione filosofica, i saggi raccolti nel volume sviluppano nel loro insieme due linee di ricerca. Una è quella che, grazie al contributo di scienziati e psicologi (Alberto Oliverio, Micaela Morelli e Riccardo Manzotti), di psicanalisti (Simona Argentieri) e bioingegneri (Aldo Vanini), consente di fissare l'attenzione sugli aspetti neurobiologici, psicologici, psicanalitici e fisici del ricordare. L'altra, più specificamente filosofica, viene declinata secondo tre direzioni. La prima - con i saggi di Stefania Achella, Giuseppe D'Anna e Rosario Diana - si indirizza all'analisi della funzione svolta dal rammemorare e dal prefigurare nei processi di costruzione dell'identità. La seconda - con i contributi di Fiorella Battaglia, Anna Donise, Sabine Marienberg e Sara Fortuna - si incentra sul ruolo del ricordare nell'antropologia e nella linguistica, nonché sulla individuazione di alcune patologie della memoria. La terza, infine - con i contributi di Gabriella Baptist, Chiara de Luzenberger e Marco Boninu -, tende a definire la funzione normativa del ricordo. Il volume si conclude con un'intervista a Katja Crone e Julian Nida-Rümelin sulle questioni filosofiche suscitate dal potenziamento farmacologico delle funzioni umane: un problema che, per essere affrontato, richiede l'istituzione di un rapporto normativamente corretto fra memoria ed etica. -
Molte vite in multiversi. Nuovi media e arte quotidiana
Il nuovo mondo estetico si pone come una sorta di sconfinata ""mostra-ovunque"""": abbattuto il confine fra arte e vita, appaiono forme ancora indecidibili, oscillanti fra quotidianità e spettacolo. Questo libro ne considera alcune, ad esempio i giochi di ruolo online, le biennali e gli ipermercati, le collezioni, i flash mob, le liste, i libri d'artista, le grafie distorte degli SMS e altre forme di """"artigianato digitale"""", il diffondersi di remix e mashup, le vicende dell'immagine dalla fotografia alla videoarte. Il libro traccia così alcuni lineamenti genealogici della moltiplicazione dei """"punti di vista"""", dalla prospettiva al cinema, dall'icona al videogioco; le """"molte vite"""" dei multiversi odierni sono osservate con attenzione al dettaglio e all'insieme, seguendo un percorso critico (parkour critique) innovativo e appassionato."" -
Microfondazione. Problematiche della spiegazione individualista nelle scienze sociali
Il presente lavoro esamina alcuni aspetti del paradigma individualista nelle scienze sociali, in particolare il concetto di microfondazione. Le sue origini sono da identificarsi nelle problematiche delineatesi, a partire dagli anni '50, nelle discussioni sull'individualismo metodologico, principio secondo cui i fenomeni sociali devono essere considerati il risultato della combinazione di azioni, credenze o atteggiamenti individuali. Il concetto di microfondazione muove, in effetti, dalla constatazione che le forme di regolarità che si presentano a livello dei fenomeni sociali possono essere deboli, e questo rende altrettanto debole la possibilità di mettere in luce nessi causali stabili alla loro base. Questi nessi possono essere identificati più facilmente a livello del comportamento individuale e/o dell'interazione. Indagando il concetto di microfondazione, il testo cerca di ""isolarlo"""" da forme di riduzionismo - affinché una spiegazione sia valida, deve essere possibile ridurre le entità e le leggi dei livelli più elevati a entità e leggi dei livelli inferiori e più fondamentali - e, allo stesso tempo, di definire in modo appropriato il carattere """"emergente"""" dei fenomeni sociali, ovvero la loro relativa autonomia rispetto al livello individuale, per cui date certe condizioni non sempre il collegamento con questo livello risulta fondamentale a fini esplicativi."" -
Nelle parole del mondo. Scritti in onore di Mario Ruggenini
Con questo volume, allievi, amici e colleghi intendono festeggiare il settantesimo compleanno di Mario Ruggenini. Ruggenini ha rappresentato per tutti noi un costante esempio di appassionata (talora, addirittura travolgente) dedizione alla filosofia, la quale si è manifestata nelle lezioni universitarie, nelle conferenze, negli interventi seminariali, nelle relazioni a convegni e giornate di studio, nei suoi molti libri e saggi, ma anche nelle circostanze, per così dire, meno istituzionali. Con Ruggenini non si smette mai di parlare di filosofia, anzi di fare filosofia, anche quando sembra che si stia parlando d'altro. Del resto, questa è stata sempre una caratteristica del suo filosofare: non confinare la filosofia alla filosofia. La poesia, la letteratura, il cinema, la politica, le vicende della quotidianità sono state sempre non semplicemente l'occasione o il pretesto, bensì il luogo e l'atmosfera del suo filosofare; passione filosofica non ha mai per lui significato isolamento o chiusura della filosofia in se stessa. -
Alla ricerca dell'isola che non c'è. Ragionamenti sulla mente
Uno psichiatra, dopo cinquant'anni di professione come ""medico della mente"""", si pone delle domande su cosa sia veramente la mente e la coscienza e su come funzionino. Partendo dalle considerazioni di alcuni filosofi, in particolare Daniel Denett e John R.Seale, dalle ricerche nell'ambito delle neuroscienze e dalla sua personale esperienza, cerca di darsi delle risposte. In base a queste ripropone problematiche di psicopatologia, anche con riferimenti ad aspetti clinici, cercando di considerarle da una prospettiva in cui psichiatria, filosofia della mente e neuroscienze possano essere riferimenti meno divaricati. Presentazione di Simone Vender."" -
Sulla via rettilinea del Gottardo. Lettera a Cavour, non spedita
"Alessandria è il porto terreste di Genova. Se unite con una retta Alessandria e Novara, e prolungate la retta verso settentrione, essa incontra precisamente Zurigo attraversando precisamente il Gottardo. Continuata la stessa retta oltre Zurigo, attraversa la valle del Reno; tocca quella del Danubio; passa il Meno poco sotto Francoforte. Questa capitale dell'Unione Germanica giace nel mezzo tra il Belgio e la Boemia, a mezza via tra i confini del Piemonte e i due mari del settentrione cioè a mezzo dello spazio occupato dalle leghe commerciali svizzera e germanica. Se a quelle due leghe Genova vuole aprirsi il più pronto adito per un passo delle Alpi, questa retta da Alessandria pel Gottardo a Zurigo è la normale sui cui deve congegnare col minimo possibile serpeggiamento la sua ferrovia. È la normale che la natura le addita, e l'inflessibile geometria le descrive.""""" -
Il clown. Il meglio di Wikileaks sull'anomalia italiana
In diverse nazioni - in testa gli Stati Uniti - le rivelazioni di Wikileaks hanno tolto il sonno ai responsabili dell'intelligence e generato un acceso dibattito sul conflitto tra libera informazione e ragione di stato. L'Italia ha proseguito nella sua infelice eccezione: la ricezione dei cablogrammi sul nostro Paese ha scatenato la solita opposizione tra berlusconiani e antiberlusconiani, facendo sì che tutto, ancora una volta, ruotasse intorno al grande one man show. Eppure l'antologia di Wikileaks che viene qui presentata solleva un'unica tragica domanda: com'è stata possibile l'egemonia totale di un uomo così tanto potente in Italia, quanto grottesco, kitsch e impresentabile in qualsiasi altra parte del mondo? Si possono certo scomodare le lucide profezie di Guy Debord sulla ""società dello spettacolo"""" o la surreale congiunzione di re e giullare dell'""""Ubu Roi"""" di Alfred Jarry. Ma lo spaccato italiano che emerge da questi cablogrammi ci parla anche delle connivenze di numerosissimi cortigiani, figure di primo e di secondo piano che hanno agito per i loro interessi, protetti dal grande spettacolo del loro Capo. Introduzione di Marco Marsili."" -
Philosophical news (2010). Vol. 1: Natura e libertà.
In questo numero si è scelto di analizzare il significato di natura in connessione con la libertà dell'uomo secondo differenti prospettive. L'antico binomio è ora analizzato in una prospettiva aristotelico-tomista (Campodonico), ora in riferimento al pensiero di Wittgenstein (De Caro). Inoltre trova spazio il confronto tra metafisica e naturalismo (Marsonet) e una riflessione sul concetto di libertà alla luce del dibattito in auge nell'ambito delle neuroscienze e della filosofia della mente (Manzotti). Molte sono infine le recensioni a testi e convegni e di particolare interesse risulta la Prefazione alla Metafisica di Van Inwagen, dove la natura e la libertà risultano essere oggetti di indagine a partire dal mondo quale luogo in cui la riflessione sulle domande ultime si colloca. -
Dislocazione. Introduzione alla fenomenologia soggettiva di Jan Patocka
Dopo la fondazione della fenomenologia di Husserl e la modificazione ontologica di Heidegger, Jan Patocka si interroga sulla possibilità (e necessità) di una nuova fenomenologia che indaghi la realtà nella sua manifestazione. Negli anni settanta elabora la fenomenologia asoggettiva che, per indagare i principi della sfera fenomenica, disloca la soggettività da quel fondamento ultimo sul quale era stata posta. Che cosa accade nel momento in cui l'esistenza non si trova più là dove era prima? Al centro della riflessione della fenomenologia asoggettiva di Jan Patocka sta quindi, senza contraddizione, la soggettività e il suo senso d'essere. Uno dei maggiori contributi di questa ricerca sta nella concezione dinamica dell'esistenza; interrogandosi infatti sul ruolo della soggettività nella manifestazione e nella chiarezza del mondo è emerso il movimento originario della fenomenicità, da cui tutto ha origine e sviluppo. -
Aggressività. Un'indagine polifonica
La parola ""aggressività"""" ha assunto un rilievo speciale, sia dal punto di vista culturale sia da quello esistenziale. Questo riconoscimento rende possibile proporre una molteplicità di contributi di natura differente e giustificarne il reciproco accostamento. Molteplicità e varietà diventano anzi indispensabili quando si voglia affrontare un tema del genere, e rappresentano un atto di riverenza verso l'unità profonda e innegabile del vivere individuale, sociale e storico."" -
Biopolitica e sovranità. Concetti e pratiche di governo alle soglie della modernità
Quali relazioni intercorrono tra il discorso teologico-politico della sovranità e le pratiche governamentali della biopolitica? Alle soglie della modernità politica occidentale, sovranità e biopolitica, pur appartenendo a paradigmi differenti, interagiscono oscillando tra l'individuo e la popolazione. L'individuo come dimensione della soggettività politica moderna, ma anche corpo, oggetto delle pratiche disciplinari; la popolazione come oggetto della biopolitica, ma anche soggetto unitario, egualitario e omogeneo della nazione. Nella fase aurorale del Moderno, i processi di soggettivazione si innescano in un movimento di scissione e ricomposizione, articolato sul nesso vita-potere, che scorre tra il corpo della nazione e i corpi della nazione, tra il modello conservativo del discorso giuridico-politico e il modello produttivo del discorso biopolitico-disciplinare. Il libro rintraccia, attraverso alcune letture di testi classici del pensiero politico moderno, una serie di sintomi e di epifanie dell'interazione tra potere sovrano e poteri governamentali. -
Althusser in Italia. Saggio bibliografico (1959-2009)
L'intervento di Althusser ha toccato i grandi temi della filosofia e della politica degli anni Sessanta e Settanta e continua a interrogare in profondità lo statuto della filosofia. Questo libro documenta la diffusione e la ricezione in Italia dell'opera del filosofo marxista francese Louis Althusser (1918-1990). I documenti di un dibattito culturale oggi dispersi, frammentari e di difficile reperimento (un paradosso dell'information overflow), sono raccolti, descritti e schedati alla luce degli attuali standard bibliografici internazionali. Ne risulta un libro che ha l'ambizione di rappresentare il repertorio definitivo ed esauriente delle pubblicazioni di e su Althusser in Italia e inoltre un saggio innovativo, e metodologicamente aggiornato, sul fenomeno della ricezione. La copertura cronologica del repertorio va dal 1959, anno di pubblicazione della prima recensione all'opera di Althusser dedicata a Montesquieu da parte di Norberto Bobbio, alla scoperta delle inedite riflessioni sul materialismo aleatorio e sul destino della filosofia. La bibliografia è corredata di indici per autore, per rivista, per argomento. Il volume è arricchito da alcuni saggi che ricostruiscono le diverse fasi della ricezione e i differenti orientamenti critici che si sono confrontati con Althusser. Pur nel rigore imposto da un saggio bibliografico, l'autore ci offre uno spaccato su cinquant'anni di storia filosofica italiana. -
Philosophical news (2011). Vol. 2: La verità.
Ospitiamo in questo secondo numero, dedicato al tema 'La verità', la traduzione italiana del saggio di Hans-Herbert Kögler Being as Dialogue or: the Ethical Consequences of Interpretation, composto in occasione del cinquantesimo anniversario di Verità e Metodo. Apre il numero l'intervista a Bernhard Waldenfels, uno tra i massimi esponenti della fenomenologia oggi in attività, ed è quindi proposta la presentazione del presente progetto editoriale con gli interventi di Rémi Brague, Michele Lenoci e Letterio Mauro intorno all'interrogativo 'Possiamo amare la verità?'. Seguono i contributi di Emilio Baccarini, Marco Buzzoni, Lorenzo Fossati, Michael P. Lynch e Marco Santambrogio che forniscono una lettura dello stesso tema secondo differenti prospettive di ricerca. Concludono il numero due sezioni dedicate alle cronache di recenti convegni e alle recensioni di testi di ultima pubblicazione che, oltre a offrire un notevole aggiornamento, dicono dell'attenzione al dibattito contemporaneo propria di una ricerca che in primis ha a cuore la verità. -
Il giovane Lukács. Saggio e sistema
L'itinerario intellettuale del giovane Lukàcs, alla vigilia della svolta politica successiva alla Rivoluzione d'Ottobre e alla sua scelta di campo comunista e rivoluzionaria, la rilettura di Matassi elabora in una prospettiva di continuità i passaggi teorici più stridenti della sua riflessione: il passaggio dalla forma saggistica a quella tragica e quello dal saggio al sistema. Mediante l'ausilio del materiale manoscritto fornito dal Lukàcs Archivum di Budapest, in particolare di quello su Dostoevskij, viene qui dedotto il filo conduttore che ha condizionato in larga misura la direzione stessa della sua ricerca, un filo conduttore intrinseco alle ragioni più profonde del pensatore magiaro. Quella che qui viene presentata è, quindi, una lettura unitaria originale e puntuale del percorso filosofico dello studioso ungherese. -
Nietszche. La fine della ragion pura
Cosa ci assicura di conoscere una cosa mentre la guardiamo? Cosa ci conferma che si tratta appunto di una ""cosa"""", distinta da tutto il resto? È a partire da questo tipo di domande che in Nietzsche assistiamo a un'inquietante disgregazione dei concetti di """"identità"""", """"fatto"""", """"coscienza"""". E in questo saggio Andrea Campucci arriva a mostrare gli esiti più sconvolgenti di questo autentico """"processo all'Occidente"""" portato avanti dal filosofo tedesco. Le nozioni di """"volontà di potenza"""", di """"eterno ritorno"""" e """"oltreuomo"""", viste nella loro reciproca interazione, si configurano così come tappe fondamentali sul percorso che porterà all'uomo nuovo, inattuale. Scavalcate con un balzo le obsolete categorie del pensiero metafisico occidentale, Nietzsche può celebrare il suo elogio della differenza come valore, come """"Sì e amen all'infinito""""."" -
Ostilità. Il mosaico del conflitto
L'ostilità è un indicatore di fenomeni e di eventi che non appartengono solo alla condizione estrema della guerra e che con quest'ultima intrattengono anzi un rapporto spesso remoto. Eppure le immagini del nemico, anche quando non sono appariscenti, non cessano di determinare le forme di convivenza sociale e le architetture istituzionali. In quanto tale ( l'ostilità contiene sempre la possibilità dell'eccesso: può concretizzarsi come annientamento, come sterminio, come volontà di cancellazione del nemico. Ma questa minaccia permanente di sconfinamento può essere frenata da controtendenze che sembrano ripristinare una perduta armonia o almeno una tregua non evanescente. Da un lato vanno accantonate le illusioni della ""integrazione attraverso il conflitto"""", cioè le illusioni che riducono il conflitto ad uno stimolo incruento e perfino benefico, quasi ad un esperimento ludico: sarebbe così accreditata l'idea che la coesistenza sia, all'interno dei collettivi umani, un dato scontato e accessibile e non - come di fatto è - assolutamente improbabile. Dall'altro lato è necessario monitorare i punti in cui situazioni di ostilità che non trovano piena espressione in un conflitto aperto e leale rischiano di travolgere ogni equilibrio. Accarino convoca un autore classico (Kant) e alcuni protagonisti del pensiero politico-sociale del Novecento (da Georg Simmel a Niklas Luhmann, da René Girard a Michel Serres)."" -
Outis! Rivista di filosofia (post)europea (2011). Ediz. italiana e francese. Vol. 1: Rivolte migranti.
Il primo numero della rivista ""Outis!"""", un'inchiesta di matrice filosofica del movimento dei migranti in Europa e nel mondo, assume una prospettiva singolare: contro l'ordine del discorso vigente, riconosce alle insurrezioni dei migranti un carattere politico in grado di sconvolgere il senso e il valore delle istituzioni democratiche. Le rivolte sul territorio italiano di Lampedusa, di Rosarno, le tante rivolte che in questi anni sono scoppiate ovunque nel mondo, rappresentano forme di insubordinazione contro la nuova schiavitù e il razzismo di Stato. Il primo numero di """"Outis!"""" si domanda se non siano l'espressione indeterminata di una nuova soggettività politica estranea a qualsiasi forma di soggetto politico prestabilito. Una figura destituente che da carne a una politica dell'esistenza in grado di provocare il potere. L'inchiesta sulle migrazioni globale non è condotta soltanto verificando il suo profilo geografico ed economico-politico, ma valutando il contraccolpo a livello estetico e culturale in generale che il movimento collettivo degli esseri umani per il mondo impone."" -
Medicalizzazione, sorveglianza e biopolitica. A partire da Michel Foucault
A partire dall'opera di Michel Foucault, in questo volume studiosi di varia provenienza si confrontano sull'intreccio tra medicalizzazione, biopolitica e potere. L'intento è quello di sviluppare un'indagine critica che sia, al tempo stesso, un'ermeneutica dell'opera dell'autore francese e un'ontologia del presente in grado di mettere in relazione la riflessione filosofica con la soggettività in carne ed ossa. Le forme odierne assunte dalla normalizzazione del vivente, infatti, non ci pongono di fronte all'alternativa secca tra controllo e perdita di controllo, sottomissione e rifiuto, conformità e trasgressione, ma si articolano sempre di più intorno ad una complessa relazione tra sorveglianza e autosorveglianza. Più che far prevalere le suggestioni di un'onnisciente 'machine de contròie', gli scritti qui raccolti cercano di offrire un contributo all'indagine sui molteplici e variegati sentieri percorsi dalla società ""post-panottica""""."" -
Narrativa, memoria e identità. Il volto femminile d'Israele
Lo Stato d'Israele, la sua cultura sono ormai un'entità forte. Ma qual è stato e qual è il contributo delle donne ebree? Da sempre voce critica, alle prese con vecchi e nuovi modelli, la voce delle donne si distingue e si leva in tutta la sua forza alternativa. Questo volume è una riflessione sulle donne d'Israele a cavallo tra diverse generazioni. Lo sguardo è puntato sulle scrittrici, sulle donne di cultura sul loro contributo alla vita, alla lingua, alla memoria di un paese sempre in via di definizione. A metà del guado tra tradizione e nuove libertà, le donne della cultura ebraica hanno avuto un compito doppiamente impegnativo: contribuire all'identità d'Israele, pur volendo cambiare il loro ruolo stereotipato in una società sempre in bilico tra slancio innovativo e un bagaglio culturale millenario.