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Shakespeare e le arti. Teatro, musica, arti visive
Il teatro di Shakespeare è una “living picture”, una pittura vivente. La parola s’irradia nello spazio scenico e nel tempo, misurandosi con pubblici e orizzonti d’attesa diversi, vivendo e trasformandosi, fagocitata e assorbita da diversi linguaggi e mezzi di comunicazione artistica. Ogni saggio qui presentato ricostruisce un aspetto del dialogo costante tra Shakespeare e la produzione artistica, a partire dal suo teatro (Romeo and Juliet, Othello) e dalla sua visione della musica (Il Mercante di Venezia), per giungere all’opera lirica ottocentesca (L’Otello di Rossini) con incursioni nella liederistica romantica (Schubert), e, a ritroso, in rifacimenti e riscritture shakespeariane nel teatro d’opera italiano del primo Settecento. L’attenzione alla contemporaneità si manifesta nell’aspetto memoriale-sentimentale di una perenne ricerca che governa l’alta regia d’opera e attraverso il ruolo fondamentale delle arti visive, in particolar modo legate alla complessa macchina della produzione operistica e del cinema (Amleto). Il volume raccoglie saggi di: A. Carapezza, A. Collisani, M.P. Altese, G. Collisani, A.M. Sollima e C. Galli, C. Fiore, D. Krief, V.U. Vicari, M. Milone. -
I navigatori dell'infinito-Gli astronauti
I navigatori dell'infinito (1925) è considerato il capolavoro di Rosny aîné. Il romanzo, in cui l'autore conia il termine ""astronauta"""", è il resoconto immaginario della prima spedizione dell'uomo su Marte, delle esplorazioni in un ambiente ostile e dell'incontro di un gruppo di scienziati terrestri con una stirpe aliena in difficoltà. Superata la naturale diffidenza, i protagonisti avranno modo di scoprire, comprendere e apprezzare la civiltà extraterrestre, dando vita a un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco. In questo modo potranno fronteggiare insieme la minaccia che rischia di spazzare via l'antico popolo marziano. Gli astronauti (pubblicato postumo in Francia nel 1960) è il seguito del primo romanzo e ne riprende le tematiche, approfondendone gli aspetti emozionali e ponendo al lettore alcune domande quanto mai attuali: è possibile che tra individui di etnie diverse, l'una per l'altra """"aliene"""", sbocci un amore totale e incondizionato? È ipotizzabile la costituzione di una società interplanetaria pacifica e multirazziale? Ciclo marziano completo di J.-H. Rosny aîné, con un'introduzione di Sandro Pergameno e saggi di Massimo Del Pizzo e Jacques Bergier."" -
Genova di carta. Guida letteraria della città
"Genova di carta"""" è una guida letteraria della città, uno strumento per osservarla attraverso il filtro magico della scrittura. Capitale della poesia dalle molteplici possibilità, Genova dà sollievo a Guido Gozzano ed esalta Dino Campana, qui vaga Camillo Sbarbaro; è la città dei ricordi per Eugenio Montale e dell'anima per Giorgio Caproni. Ritroviamo Genova nel gusto dell'aneddoto di Edoardo Sanguineti e nel senso di gratitudine di Eugenio De Signoribus, ed è la città in cui Enrico Testa riesce a riconoscere l'""""altrove"""". Porto sicuro di molti romanzieri, fra i quali Remigio Zena, Flavia Steno, Giovanni Arpino, Mario Soldati, Antonio Tabucchi, Rossana Campo, Maurizio Maggiani, Ernesto Franco e Bruno Morchio. Città a cui approdano o da cui salpano Carlo Emilio Gadda, Anna Maria Ortese e altri celebri scrittori; Genova è anche la casa dei cantautori, da Fabrizio De André a Gino Paoli. Il volume si chiude con un'appendice in cui l'autore dialoga con il poeta Enrico Testa e lo scrittore Ernesto Franco. In allegato la mappa letteraria di Genova con l'indicazione dei luoghi chiave delle opere passate in rassegna." -
Palermo di carta. Guida letteraria della città
Palermo di carta è misterica, uno scrigno romanzesco dalle incredibili potenzialità, che spesso però rispecchia scorci e strade con impressionante accuratezza. Un affascinante invito al viaggio, rivolto a lettori curiosi, escursionisti della pagina scritta, pronti ad avventurarsi in un continente canagliesco e ambiguo, che alterna le rovine di una città apocalittica e la sua improvvisa e sorprendente rifondazione. Al centro di questa guida inconsueta c'è una città sospesa tra realtà e invenzione: la Palermo compromessa con l'immaginario di oltre trenta scrittori, da Luigi Natoli, Oscar Wilde, passando per Tomasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia, Salvo Licata e Michele Perriera, sino ai contemporanei come Fulvio Abbate, Roberto Alajmo, Vanessa Ambrosecchio, Niccolò Ammaniti, Stefania Auci, Agata Bazzi, Marcello Benfante, Giacomo Cacciatore, Giosuè Calaciura, Domenico Conoscenti, Gian Mauro Costa, Emma Dante, Piergiorgio Di Cara, Davide Enia, Santo Piazzese, Giuseppe Rizzo, Evelina Santangelo, Giuseppe Schillaci, Giorgio Vasta e Nino Vetri. Il volume contiene in allegato la mappa letteraria di Palermo con l'indicazione dei luoghi chiave delle opere passate in rassegna. -
Questione di sguardi. Il punto di vista e la narrazione
L'autore osserva da vicino eroi e antieroi che hanno popolato vicende romanzesche spesso indimenticabili e tramite essi prova a risalire alla prospettiva dalla quale i grandi scrittori sono partiti per costruire un personale universo narrativo. Punto di vista e narrazione sono quindi gli argomenti principali di questa ricognizione critica che prova a orientare gli occhi del lettore sullo spazio dentro al quale le storie prendono forma e cerca di introdurlo all'interno del tessuto narrativo in cui i personaggi si muovono e agiscono. In questo libro si incontrano ed entrano in relazione tra loro differenti sguardi: da Collodi a Pirandello, da Tozzi a Calvino, Bassani, Soldati e Kafka. -
Il conte di Mazara. Una storia siciliana
Sullo sfondo di una Sicilia appena annessa al Regno d’Italia a seguito della missione garibaldina, il romanzo ripercorre le rocambolesche circostanze che hanno condotto il visconte Alphonse de Quinzac a Palermo: il suo incontro con il conte di Mazara – gentiluomo buono e generoso –, l’amicizia che nasce tra i due e le avventure affrontate insieme. Ogni episodio rievocato, sarà presto chiaro al lettore, è condizionato dalla superstizione del popolo palermitano che attribuisce al conte lo status infamante di jettatore: sventure e disgrazie si susseguono e sembrano confermare le maldicenze della gente. E dalle sciagure del conte trarrà giovamento, suo malgrado, il visconte francese. Pubblicato a puntate sul giornale “Le Mousquetaire” nel 1866, ""Il conte di Mazara"""" è uscito in volume in Francia nel 2019 ed è qui proposto per la prima volta ai lettori italiani nella traduzione di Viviana Carpifave. In apertura una nota critica di Salvatore Ferlita; chiude il libro la mappa """"In carrozza per Palermo con Dumas""""."" -
Marcitero
Irrazionalità, spregiudicatezza, violenza e stoltezza muovono le azioni dei pochi abitanti di Marcitero, un minuscolo borgo in collina, lontano da itinerari turistici e da sussulti culturali. Una piccola e bizzarra comunità fuori dal tempo che alimenta ogni giorno il proprio disprezzo verso l'altro e con lucida follia persegue il sogno di una totale indipendenza dal resto del mondo. Unica regola di vita: il rifiuto del bello in ogni sua forma. Vetri dà struttura e sostanza all'idiozia umana. La osserva, non la interpreta e non la giudica, la racconta con la consueta maestria e originalità. -
Stretto di carta. Guida letteraria di una regione di confine
"Stretto di carta"""" è la guida letteraria di una regione di confine e di confluenza tra due mari e tra due mondi, quello insulare e quello """"continentale"""". Lo Stretto è un luogo votato alla difformità, alla mutevolezza, all'inarrestabile transito, al disastro (il devastante terremoto del 1908) e alla rifondazione, in un infinito incedere, tra Occidente e Oriente, tra settentrione e meridione del mondo. È possibile riconoscere dei tratti unici, molteplici e cangianti, nel ricco e controverso repertorio letterario costituito dalle opere di numerosi scrittori che hanno reso assoluta protagonista quest'area di congiunzione tra Sicilia e Calabria: da Pascoli, Quasimodo e Cattafi a D'Arrigo, Bufalino e Consolo; da Alvaro, Insana e Carbone, per arrivare ai contemporanei Isgrò, Giordano, Pispisa, Nicosia e Terranova, solo per citarne una parte. Poesia, narrativa ma anche la drammaturgia di Scimone e Sframeli, Carullo e Minasi, Balsamo, Caspanello: è il teatro, infatti, a fornire risposte credibili a certe tensioni, rilevando antichi e nuovi rispecchiamenti nel palcoscenico d'acqua dello Stretto. Il volume contiene in allegato la """"Mappa letteraria dello Stretto""""." -
Malagigi
Don Andaloro detto Malagigi, borghese e proprietario terriero, ritiene rozzi e superficiali tutti i suoi compaesani che non si pongono l'unico problema veramente essenziale: svelare il mistero della vita e della morte. Il suo interlocutore preferito è il servo Cataldo che ogni tanto prova a richiamarlo alla realtà. Con spirito donchisciottesco, Malagigi intende salvare il mondo e disperdere le tenebre dell'ignoranza, anche a scapito degli equilibri familiari. Un'opera che costituisce un ""unicum"""" nell'ampia produzione di Nino Savarese che in questo romanzo cambia registro: ritmi briosi e talvolta comici si affiancano alla sua proverbiale visione drammatica dell'esistenza. Apre il libro l'introduzione di Maurizio Padovano."" -
La morte viola
Sintesi d'influenze letterarie e di uno sconfinato bagaglio sapienziale (religioni e filosofie orientali, alchimia ed esoterismo), in questa raccolta di novelle brevi e intense, magnificamente sintonizzate con gli esasperati ritmi contemporanei, Meyrink incrocia gotico e satira, grottesco e orrore, elementi saldati con perizia da un'ironia a volte gioiosa, a volte amara, smascherando le meschinità della classe media e l'ottusità di quella dominante: accademici, militari e burocrati. Il suo sguardo indagatore attraversa una lente d'ingrandimento privilegiata: quella della letteratura fantastica. Nuova edizione riveduta e ampliata, con un saggio di Gianfranco de Turris e un'introduzione di Andrea Scarabelli. -
Solo un giro di chiave
Solo un giro di chiave rappresenta un omaggio a una terra, una contrada nelle campagne di Marsala, ma anche a una casa, a coloro che la abitano. C'è in queste pagine - tutte, per così dire, governate dal ricordo il racconto della vita di un uomo e della nascita di un poeta, della sua incessante ricerca letteraria sul dialetto, che è poi una lingua, quella di Cutusìo, in via di estinzione. E ci sono infine gli incontri, le amicizie: come quelle con Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino. -
I miracoli dell'anticristo. L'alba del Novecento in Sicilia
Il cuore della vicenda si svolge in Sicilia, nell'immaginario borgo di Diamante posto alle pendici dell'Etna. Qui, al tramonto dell'Ottocento, una miracolosa statuetta di Gesù Bambino, fautrice di straordinari prodigi, si guadagna in breve tempo la devozione della popolazione locale. Selma Lagerlöf, col suo tratto insieme fiabesco e rigoroso, ricostruisce magistralmente il complesso quadro storico della Sicilia contadina e operaia, agitata dalle rivolte innescate dal neonato socialismo e da lei visitata proprio in quegli anni, e racconta la storia della giovane Micaela, talmente devota alla sacra effigie da riporre in essa i suoi desideri: su tutti, la conquista dell'amore del controverso e sfuggente Gaetano Alagona. Ma non tutto andrà come previsto... Pubblicato per la prima volta nel 1897, questo romanzo d'ambientazione siciliana della celebre scrittrice svedese premio Nobel è assente in Italia da oltre mezzo secolo ed è qui riproposto nell'inedita traduzione di Mitsuharu Hirose. -
Ire e spropositi di Cesare Lombroso. Per la razza maledetta
Questi due saggi testimoniano il durissimo scontro di fine Ottocento tra l'intellettuale e politico siciliano Napoleone Colajanni, che ha spiegato il fenomeno criminale come manifestazione della ""Questione sociale"""", e Cesare Lombroso, uno dei più celebri accademici italiani, le cui teorie antropologiche sulla razza e sulla natura dell'uomo avrebbero dominato il dibattito scientifico e politico fino al secondo dopoguerra. Colajanni comprende la realtà del suo tempo, analizzando i rapporti di forza tra le classi invece che il colore della pelle e i dati antropometrici: al riduzionismo biologico lombrosiano contrappone i fattori ambientali e lo stato economico e sociale quali determinanti per comprendere e agire sulla società."" -
Qui nessuno dice niente. Un anno di scuola tra i carcerati
Questo libro è il diario di un anno di insegnamento in un carcere giudiziario siciliano alla fine degli anni '80. Con una scrittura diretta l'autore racconta l'impatto con l'ambiente carcerario, le fasi alterne di aperture e diffidenze reciproche fra insegnante e studenti-detenuti, i frammenti di vissuti personali e gli aspetti della relazione didattica all'interno di un contesto particolare, governato anche da informali rapporti di forza. Emergono così le riflessioni sui controversi effetti delle pene detentive e l'interrogativo fondamentale sul trattamento da riservare ai devianti: dura condanna e perentoria punizione o possibilità di redenzione e reinserimento in società? In chiusura la nota di Mario Gozzini, promotore della riforma carceraria del 1986. -
Firenze di carta. Guida letteraria della città
"Firenze di carta"""" è una guida letteraria della città per orientarsi attraverso la voce degli scrittori in una realtà complessa e stratificata dove le parole di ogni epoca si sovrappongono e si annodano. Il lettore indosserà le vesti dell’esploratore seguendo le acque dell’Arno che riflettono una città da sempre ambivalente e conflittuale. Raggiunti dal soffio immortale di Dante e Boccaccio, numerosi poeti, scrittori e scrittrici dalla fine dell’Ottocento si sono legati a Firenze. Nella Firenze di carta si incrociano le voci di: Anatole France, Giuseppe Verga, Edward Morgan Forster, Dino Campana, Aldo Palazzeschi, Vasco Pratolini, Eugenio Montale, Romano Bilenchi, Anna Banti, Curzio Malaparte, Guido Piovene, Giorgio Manganelli, Mario Luzi, Marco Vichi, Leonardo Gori, Magdalen Nabb, Vanni Santoni, Emiliano Gucci; molteplici sono i riferimenti a tantissimi altri autori, tra cui Elizabeth Barrett Browning, Oscar Wilde, Virginia Woolf, Henry James, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Elio Vittorini. In allegato la mappa letteraria di Firenze con l’indicazione dei luoghi chiave delle opere passate in rassegna." -
Le avventure d'Alice nel paese delle meraviglie. Ediz. illustrata
La prima storica traduzione illustrata da Chiara Nott. Questa edizione celebra i 150 anni della prima traduzione in italiano (1872) del capolavoro di Lewis Carroll a opera di Teodorico Pietrocòla Rossetti, predicatore evangelico e patriota risorgimentale esule in Inghilterra, designato traduttore dell'opera dallo stesso Carroll di cui divenne frequentatore e amico nei suoi anni londinesi. Il volume è impreziosito dai trasognati disegni di Chiara Nott, da un saggio critico di Fabio La Mantia e da un approfondimento di Rosario Battiato. In allegato la mappa del Paese delle meraviglie realizzata da Chiara Nott. -
Le avventure di Dorcas Dene. Una detective nella Londra vittoriana
Negli anni in cui Conan Doyle, il principe dei giallisti, confeziona i racconti e i romanzi che avrebbero dato fama imperitura a Sherlock Holmes, George Robert Sims dà forma e soprattutto cervello a un suo alter ego femminile: Dorcas Dene, detective protagonista di diverse avventure nella Londra di fine Ottocento che ora possono essere apprezzate anche dai lettori italiani. Tra le prime donne-detective della storia della letteratura, nelle sue indagini Dorcas Dene è accompagnata da un assistente, Mr. Saxon, anziano drammaturgo con cui l'investigatrice ha stretto amicizia anni prima durante la sua breve carriera d'attrice: è sua la voce narrante che svela le argute intuizioni e i sorprendenti travestimenti della giovane detective. Pubblicate in Inghilterra nel 1897, stesso anno della costituzione della ""Società Nazionale per il suffragio femminile"""" e nel pieno della stagione d'oro del giallo, Le avventure di Dorcas Dene sono qui proposte per la prima volta ai lettori italiani nella traduzione di Viviana Carpifave. Apre il volume una nota critica di Salvatore Ferlita."" -
Codice civile per la scuola forense
Un Codice Civile redatto dalla Scuola Forense e per la Scuola Forense. Con questo obiettivo è stato realizzato il presente volume destinato ad essere un utile strumento non solo per il tirocinante, ma anche per l'avvocato, il giudice e il notaio, oltre che per l'operatore giuridico in genere. Infatti, la Scuola Forense di Pordenone ha avvertito l'esigenza di approntare uno strumento di agevole consultazione, integrando gli articoli del Codice con vari richiami, rinvii e riferimenti ad altre norme, oltre che con un accurato indice analitico, indispensabile per il reperimento delle fonti da utilizzare nella risoluzione del caso controverso. -
Mito e parole
Una raccolta di poesie che non si presta a precise catalogazioni, il filo conduttore è quello di un lungo e profondo vissuto. È lo snodo di un percorso esistenziale pervaso da un pathos che trova nella scrittura il suo sbocco naturale... -
A come architetto
Il termine Architetto cui ci riferiamo è di derivazione umanistica, un Architetto ''a tutto tondo'', non segmentato nelle cosiddette specializzazioni dell'età Post-Moderna che ne hanno fatto perdere l'unicità e anche la portata della funzione data appunto dalla somma delle sue qualificazioni.