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La semantica del crimine
Guardare nell'abisso è il modo migliore per accogliere l'abisso dentro di noi e nessuno meglio di uno scrittore è più propenso a sporgersi oltre il consentito, calandosi nei personaggi e partecipando dei loro istinti omicidi. Se il delitto è sotto gli occhi di tutti, spesso le ragioni della mano assassina restano incomprensibili, nascoste, ed è proprio in quell'oscurità che ci portano questi racconti, faccia a faccia con l'irrazionale. Guidati da Gianluca Morozzi, sette autori esplorano situazioni e ambienti dove gli incubi individuali diventano paure collettive e dove la mano che si arma apre una ferita nel tessuto sociale. Thriller, noir e giallo si alternano su queste pagine. Nei manicomi o sotto i riflettori del jet-set nelle pieghe della Storia come nelle pagine di cronaca, sette racconti che vi lasceranno col fiato sospeso. -
Ladre di felicità
Due donne si incontrano per caso: Giulia abita nella periferia degradata di Napoli, è sposata e ha tre figli. Angela vive in centro, è libera e indipendente. Due mondi diversi, eppure basta un incontro, poche parole, a far vacillare le certezze di Giulia. Affiora in lei un sentimento di piacere e di imbarazzo a cui non sa dare un nome, ma che la costringerà ad abbandonarsi alla sua forza dirompente. A muovere le due donne è un amore fatto di passione e desiderio, una storia alimentata da mille sotterfugi che Giulia è costretta ad inventarsi, e che la fanno costantemente sentire in colpa. La fanno sentire una ladra di felicità, perché il loro è un amore proibito. rnUn giorno tutti i pregiudizi e l’arretratezza del quartiere in cui vive prendono corpo: Giulia e Angela vengono scoperte, e Giulia si troverà a dover scegliere tra i figli e l’amore… -
La montagna disincantata
La montagna. C'è chi la ama, chi la odia, chi la teme, Chi adora l'aria pura, il silenzio, l'isolamento, la natura, e chi si sente schiacciato tra quelle rocce incombenti. C'è chi adora i piccoli borghi alla fine di un tornante, il fuoco del camino, il cielo limpido, e chi soffre lontano dall'asfalto della città. Un manipolo di autori volenterosi ha scelto Vidiciatico, sull'appennino bolognese, come luogo di isolamento e ispirazione per scrivere dei racconti proprio su questo tema: la montagna. Da un weekend in albergo, sotto la guida degli scrittori Gianluca Morozzi e Maria Silvia Avanzato, sono nate tante idee diverse, tanti spunti e trame, racconti noir, racconti di viaggio, racconti di passione, amore e morte, racconti umoristici e racconti grotteschi, con la sensazione che lassù, riparati alla vista del mondo da tutta quella roccia, ogni cosa possa accadere. -
Faccia di sale
Faccia di sale è una cruda parabola sul lato oscuro presente in ognuno di noi, e sulla necessità di far trionfare la luce. rnrnÈ l’anno del Signore 1699 e il progetto di ricostruire una nuova città sul mare è stato finalmente realizzato. Sul luogo in cui sorgeva quella vecchia rimane solo la cattedrale, la chiesa di Nostra Signora delle Acque, sentinella solitaria della memoria e di terreni ormai vuoti e impaludati. rnLuigi Derigo ha seguito ogni fase dei lavori. Ha visto demolire e sorgere case, ha convinto la sua gente a lasciare quella terra ormai preda degli acquitrini e delle febbri, per spostarsi sulla nuova linea di costa. A lui è toccato occuparsi dei vivi e preoccuparsi dei morti, per garantire loro degna sepoltura nella cripta della cattedrale. Ma proprio la notte prima di trasferirsi Derigo viene a conoscenza di un’orribile verità. Picchiato, sfigurato e creduto morto, viene buttato nella cripta, dove si risveglierà per iniziare un percorso prima di dolore e di terrore, poi di lenta guarigione del corpo, di vendetta e infine di risanamento dell’anima.rnCon il sopraggiungere del Secolo dei Lumi inizia dunque il suo lungo viaggio dentro le tenebre della solitudine, della follia e dell’odio, fino a una “rinascita” a cui giungerà anche grazie all’aiuto di zi’ Pachina, una vecchia fattucchiera che conosce il cuore degli uomini. -
Gli anni Dieci
Se pensiamo agli anni Dieci è facile che ci vengano in mente la prima guerra mondiale, Einstein, il Titanic o gli scudetti della Pro Vercelli. Ma gli anni Dieci del ventunesimo secolo li stiamo vivendo in pieno, e al nostro decennio si ispirano i racconti di questa antologia nata alla Urban Fabrica di Ravenna, per mano degli allievi di un corso di scrittura creativa condotto da Gianluca Morozzi. Ci sono racconti che ripercorrono il recente passato, come certe bizzarre coincidenze del 2012, e altri che si proiettano in un futuro non troppo lontano, cercando di immaginarne gli sviluppi possibili. E altri ancora che raccontano il presente, come in una capsula del tempo da lasciare a testimonianza di ciò che significa vivere in diretta gli anni Dieci, giorno per giorno, qualunque sia il nostro lavoro, qualunque sia il nostro vissuto. -
Partigiani. Storie della resistenza raccontate a teatro
"Scrivere di Resistenza è una cosa molto complicata. Sempre. A maggior ragione è complicato scrivere di Resistenza in questa epoca, lontana dal tempo, dal paesaggio sociale, dai linguaggi - dal mondo, insomma - in cui essa ebbe luogo. Eugenio Sideri lavora ormai da molti anni - quasi tre lustri - su questo terreno accidentato. Si è preso sulle spalle un bel fardello. Specie se si considera che con il suo lavoro si è proposto anche nelle scuole, al pubblico più giovane e quindi più lontano (almeno anagraficamente) da quei fatti la cui memoria non è generalmente più oggetto della trasmissione orale, familiare e sociale. Dover quindi non solo narrare, attraverso l'azione teatrale, ma anche informare e spiegare. Il risultato è molto convincente. Regge bene tutte queste prove. Per chi non abbia mai assistito alla rappresentazione dei suoi lavori può essere un'utile guida a prepararsi a farlo e un invito a vedere sulla scena quel che il testo narra. Ne esce una compattezza e una continuità di temi e di situazioni che consentono di immergersi bene nelle drammatiche, spesso tragiche situazioni in cui i protagonisti e i testimoni vengono fatti agire. La difficoltà delle scelte, i dilemmi, la sofferenza, il riscatto. Cose che furono pane quotidiano per i partigiani, per chi li aiutò, per chi non li osteggiò o li tradì (spesso a rischio della vita), che furono insomma la trama fondamentale, fuori della retorica, entro la quale si svolse la Resistenza. Una serie di buone ragioni, insomma, perché i lavori di Eugenio Sideri vengano letti e soprattutto rappresentati, e perché lo siano ancora in futuro."""" (Dalla Postfazione di Guido Ceroni) Prefazione di Michele De Pascale." -
L' Appennino incantato. Montagne, cieli, orizzonti
Scrittura, pittura e fotografia al servizio di un libro che racconta l'Appennino bolognese, per sua natura discreto e silenzioso, lontano dalle capitali del turismo così come da quelle dell'arte e degli intellettuali. Un tentativo di far dialogare in un equilibrio armonico tre diverse forme espressive, tre mondi assai lontani fra loro, con l'obiettivo di narrare la bellezza aspra e dolce, impervia e garbata di un territorio. In questo libro la fotografia non è l'illustrazione del racconto, il racconto non è la didascalia del quadro, e il quadro, infine, non è una semplice decorazione. Sono tre modi diversi di descrivere lo stesso luogo, le sue storie e i suoi personaggi. Il risultato è il ritratto poliedrico di una terra dalla bellezza selvaggia e materna, voluttuosa di una seduzione ipnotica e inebriante. -
A bocca chiusa
A bocca chiusa, romanzo d’esordio di Stefano Bonazzi, pubblicato per la prima volta nel 2014 dall’editore Newton Compton, racconta la genesi di un assassino. Un viaggio allucinato tra i deliri del protagonista, che partendo da un’infanzia di violenze e privazioni sfocia in un finale tragico e surreale. rnrn«Credo che la morte abbia le sembianze di un signore distinto. Abiti scuri, scarpe lucide. Con i capelli bianchi come la neve, il viso pulito, senza barba né baffi. Me lo immagino camminare per le strade con un branco di cani neri al guinzaglio. Sono scuri come pantere, con le orecchie basse, sempre furiosi. Non fanno altro che sbavare e urtarsi tra loro per stare in testa al branco. Sono affamati e ringhiano contro chiunque passi loro vicino. Il signore distinto ce la mette tutta per tenerli al guinzaglio, ma ogni tanto uno gli scappa e la bestia si fionda indemoniata verso il primo disgraziato che incontra sul suo cammino. Gli salta addosso e gli strappa via l’anima a morsi.rnÈ così che muoiono le persone».rnrnrnrnL' afa d’agosto è insopportabile, soprattutto quando hai dieci anni e sei costretto a startene chiuso in casa con il nonno, una belva in gabbia la cui violenza trova sfogo su di te. E se non puoi frequentare gli altri bambini, anche tu diventi un animale solitario, destinato a crescere somigliando ogni giorno di più al tuo aguzzino. rnCosì finisci per accogliere il seme del male. Lo covi per anni, lo senti germogliare, finché non spunta il desiderio di vendetta. Ma se la persona che ti ha allevato, trattandoti come una bestia, ora è morta, devi scegliere qualcun altro su cui sfogare la tua rabbia... -
Strani mondi
Ogni persona, ogni vita, è un mondo. E certe persone, certe vite sono molto strane. E poi ci sono universi fantastici, ben più interessanti del nostro ordinario ambiente quotidiano. Ogni racconto di questa antologia, scritta dagli 'allievi del corso di Gianluca Vorozzi organizzato a Ravenna da Urban Fàbrica, esplora un mondo strano. Quello di un anziano che vede lentamente svanire la propria lucidità, o quello di un cestino deciso per un lancio di biglie. Quello di un feroce cacciatore notturno, o quello che attende dei fratellini in fuga. Il mondo di un uomo chiamato Vecchiopazzo, o un'originale rivisitazione del contrappasso dantesco -
L' Appennino ferito. Vite, volti e storie
Fra il 1944 e il 1945 la Linea Gotica, che correva lungo la dorsale dell'Appennino che va dal Tirreno all'Adriatico, è stata teatro di durissimi scontri fra le truppe nazifasciste e l'esercito alleato, fra miliziani del regime e partigiani. Il prezzo che la popolazione delle comunità e delle borgate appenniniche ha dovuto pagare, in termini di sofferenza e vite umane, è stato elevatissimo. Le storie di queste vittime innocenti, del loro territorio, delle loro case e dei luoghi a loro più profondamente cari. Non già racconti di battaglie o fatti d'armi, bensì umili vicende di madri, padri, figli e figlie, che pur non avendo imbracciato un fucile, pur senza colpa della guerra, hanno perso la vita e hanno visto morire le persone più care, non potendo fare nulla. Premessa storica di Michele Serafini. -
L' isola delle storie
Il volume raccoglie tutti i racconti inediti presentati durante l'edizione 2015 di Gita al Faro, il festival letterario che si svolge ogni estate sull'isola di Ventotene, arricchito quest'anno da alcune tavole di Zerocalcare ispirate alla figura di Gaetano Bresci. -
Via privata Siracusa
Una casa ""piccola, senza portineria, in una stradetta romantica, silenziosissima"""". È via privata Siracusa, a Milano, un rifugio perfetto per chi è stato costretto a scegliere la via della clandestinità. Ad abitarla un gruppo di giovani cospiratori liberali, uniti dal comune anelito per la libertà, e impegnati a rischio della vita nella lotta per il bene dell'Italia contro il nemico nazifascista. Nella rievocazione delle loro vicende, fra storie di false identità, sedi """"bruciate"""", violente perquisizioni, missive segrete, tragici arresti e fughe rocambolesche, scorrono in queste pagine i cento nomi di battaglia di chi ha animato le file della Resistenza fra la Liguria e la Lombardia, trovando in quella casa, anche solo per una notte, rifugio e ospitalità."" -
Controcorrente
Giulia Ricci è una donna in carriera, una carriera che sta per finire. Messa all'angolo da un capo ottuso, decide finalmente di mollare tutto e andare contro quella corrente che giorno dopo giorno sembra trascinarla sempre più lontano da quel che davvero sente dentro di sé. Inaspettata, la vacanza in barca in una piccola isola del Tirreno le offre un'occasione per ricominciare, lasciandosi affascinare da quel piccolo angolo di paradiso per coltivare la passione per il mare e la subacquea. Finché, durante un'immersione, il ritrovamento casuale di un misterioso relitto non minaccerà di sconvolgere il suo nuovo fragile equilibrio, catapultandola d'improvviso in una caccia al tesoro senza fiato, nella quale dovrà fare i conti con uomini disposti a tutto e interessi molto più grandi di lei. E Giulia, affiancata da un'indimenticabile squadra di amici, nel desiderio di trovare finalmente la propria onda non potrà che accettare la sfida, provando a risolvere quell'enigma di secoli fa, sepolto forse per sempre sott'acqua. -
Il manifesto di Ventotene-Le manifeste de Ventotene. Ediz. bilingue
Il ""Manifesto per un'Europa libera e unita"""" o """"Manifesto di Ventotene"""" compie ottant'anni, eppure alcune delle sue più importanti affermazioni non sono mai state così attuali come adesso. Ciò testimonia della lungimiranza dei suoi autori, così come della rilevanza di un testo che è diventato un classico del pensiero politico e un pezzo della storia europea. La prospettiva federalista del """"Manifesto di Ventotene"""" è ormai passata dall'essere il patrimonio di un piccolo gruppo di persone a una concreta prospettiva di riforma dell'Unione Europea condivisa dall'opinione pubblica, dalla cultura e dalle forze politiche e sociali. Ciò non significa che non vi siano e che non vi saranno fortissime resistenze a ulteriori condivisioni di sovranità. Ma la direzione di marcia è chiara e segnata se si vuole provare ad affrontare le sfide che l'Europa ha di fronte. (Dalla presentazione di Enrico Letta, con due saggi introduttivi di Lucio Levi e Pier Virgilio Dastoli, edizione bilingue italiano e francese.)"" -
Le rime di Luigi Groto, cieco d'Adria
L'edizione critica delle Rime di Luigi Groto (1541-1585), detto il Cieco di Adria, è ora pubblicata in due volumi dopo quattrocento anni dall'ultima stampa del 1610 (In Venetia, per Ambrogio Dei). Personaggio di spicco della letteratura cinquecentesca, il Cieco di Adria deve la sua notorietà alle opere drammatiche da lui scritte e rappresentate, oltre che all'attività di oratore e epistolografo. ""Le Rime"""" comprendono oltre mille e trecento poesie, delle quali una Prima Parte uscì in due edizioni curate dall'autore stesso (1577 e 1584). La Seconda e Terza Parte furono invece raccolte e edite dal Dei nel 1610, in una silloge per più versi benemerita."" -
L' avvocato di Matteotti. Pasquale Galliano Magno
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu barbaramente assassinato da un commando della Ceka, composto da cinque sicari capeggiati da Amerigo Dumini. I cinque furono rinviati a giudizio davanti alla Corte di Assise di Roma, per rispondere di correità nell'omicidio. La Corte di Cassazione rimise il giudizio alla Corte di Assise di Chieti, per gravi motivi di sicurezza pubblica. La vedova Velia Titta, resasi conto di non poter ottenere dalla Corte chietina ""l'invocata giustizia"""", revocò la costituzione di parte civile e affidò la difesa degli interessi della famiglia all'avvocato Pasquale Galliano Magno. Lo scelse per la """"dirittura della coscienza"""" e per le affinità ideali e politiche col suo Giacomo, rivelate con l'adesione al socialismo riformista, l'opposizione al fascismo, la difesa della legalità."" -
Pilù il picchio sognatore
Età di lettura: da 4 anni. -
L' ombra
"L'Ombra"""" è una storia per ragazzi fantastica e avventurosa. Vi si narra proprio di Un'ombra che sorvola il mondo, osserva gli avvenimenti umani, riflette sui grandi problemi che affliggono l'uomo del nostro tempo. Alla fine, le si parerà dinanzi il """"problema dei problemi"""", quello ecologico. Se l'essere umano non imparerà a rispettare il mondo della natura, a considerare come sacri la terra in cui viviamo, gli animali, l'aria che respiriamo, il futuro che ci attende sarà terribile. Il racconto """"L'Ombra"""" affronta con leggerezza e profondità questi temi, con un pizzico di poesia e di gioco, ma anche con profonde riflessioni sul ruolo dell'uomo in questo tempo difficile." -
La rivolta dei mostrodomestici. I racconti di Alfonso
MostrAlfonso è un piccolo Yeti che un bel giorno abbandona le montagne innevate e giunge alla civiltà. Sorpresa, aura e ostilità immediata si diffondono nei confronti del ""mostro"""", finché un'anziana signora decide di adottarlo e insegnargli i principi elementari della convivenza civile. Inizia così la sua vita in società, con qualche successo e molte delusioni, che però affronta con ottimismo e fiducia. Età di lettura: da 5 anni."" -
Quando c'erano i veneti
I Veneti erano domatori di acque. Lungo i corsi dei fiumi nascevano e si sviluppavano città sempre in precario ma fertile equilibrio tra acqua e terra. Este, Altino, Padova, Oderzo, Treviso, Concordia, Vicenza erano connesse all'Adriatico da vie d'acqua che, insieme a beni e produzioni, portavano fino al cuore dell'Europa anche il soffio di civiltà lontane. Sull'acqua sorgevano molti dei loro santuari ed erano soprattutto le vie d'acqua a favorire intrecci che rappresentarono il substrato di una cultura comune; mondi diversi che i Veneti avvicinavano senza timore, capaci di coglierne e rielaborarne le suggestioni senza mai perdere di vista la propria identità. Così, eccoli accogliere elementi etruschi, greci, celti in particolare lungo la valle del Piave che, collegata con l'Europa halstattiana attraverso il Cadore, trascinava correnti di mode, oggetti, usanze e brandelli di lingua, giù fino ad Altino. Allevatori di cavalli, i loro allevamenti erano rinomati in tutto il Mediterraneo e la qualità dei loro veloci destrieri era ben nota anche a Roma. Nel crogiolo dei Veneti, tutti gli apporti culturali esterni si mescolarono, fondendosi, fino a creare quella che ne divenne la più celebrata produzione culturale: l'arte delle situle, la capacità, cioè, di ""far parlare"""" il metallo, utilizzando tecniche di decorazione a sbalzo creando oggetti di grande bellezza.""