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Il valore della contemplazione
Un inedito Pietro Ingrao ripercorre in questo testo – nato in occasione di uno degli Incontri all’Eremo di Adriana Zarri – la propria storia di lotta politica e sociale, tra i sommovimenti di un Novecento agitato dalla febbre del fare, e confessa, con intime tonalità, di aver scoperto soltanto tardi nuove dimensioni dell’esistenza che permettono di cogliere un’immensità, una dilatazione priva di confini: l’esperienza umana della contemplazione. Ingrao è così catturato dalla profondità di un altro conoscere, dal piacere di una ricerca gratuita, disinteressata, “inutile”. L’uomo la cui vita è stata segnata dal valore del produrre mette in discussione il proprio passato facendosi cantore di uno straordinario elogio del vagabondare, della “perdita di tempo”, della visione del notturno e dei momenti d’interiorità nei quali l’esperienza umana si fa più sottile e indecifrabile. -
Maternità e libertà
«Usando la sua scienza e il suo talento, Francesca Izzo ci mostra l'importanza della questione: l'entrata di soggetti e di pensieri nuovi nel concetto di libertà ha cambiato nella Storia il senso della parola, ha trasformato il mondo. In che modo succederà per noi? Come sarà la società composta e diretta da due pari e differenti? E, sotto questa luce, la politica delle donne diventa il nodo centrale del più grande cambiamento in atto nel mondo» Cristina Comencini -
I bancari hanno un anima? E i banchieri?
Una ventina d'anni fa si assisteva alla trasformazione del sistema bancario in strumento della finanza internazionale, e le conseguenze di questo passaggio sono oggi sotto gli occhi di tutti. I debitori insolventi, attori corali del romanzo, non sono così lontani dai milioni di debitori dei mutui subprime che negli Stati Uniti, qualche anno dopo, avrebbero dato inizio alla crisi globale e dalla pletora di mutuatari italiani, che non riuscendo a pagare le rate, si vedono pignorare e vendere all'asta la casa. Un lavoro in banca più intrigante di quanto si possa supporre, una sofferta vicenda matrimoniale, un difficile rapporto con le donne, una malattia inquietante, simbolo del male di vivere, una contrastata relazione con la religione cattolica. Questo il ritratto del protagonista del romanzo di Luigi Giario che cerca di districarsi nei meandri della prassi bancaria, con una visione etica fuori moda che desta simpatia e partecipazione. -
Se non ora quando? Da «Di nuovo» a «Libere»
Nella primavera del 2009, quando il movimento femminista italiano, uno dei più importanti del mondo occidentale, ha ormai scarsa visibilità sociale e politica, un gruppo di donne, con il nome “Di nuovo”, decide di uscire allo scoperto con un documento intitolato “La nostra libertà”. La prima apparizione è il 2 luglio 2010 a Roma, dove viene rappresentato il testo teatrale di Cristina Comencini “Libere”, che raccoglie le idee del gruppo. Poi, il 13 febbraio 2011, nel pieno dello scandalo del berlusconismo, un milione di persone, donne e uomini, riempie piazza del Popolo a Roma e, da lì, vie e piazze in Italia e nel mondo. Sulla spinta del successo della manifestazione, un centinaio di gruppi si costituisce spontaneamente sotto il nome: “Se non ora quando?” Nasce così un movimento che raggruppa attorno a sé intellettuali, scienziate, scrittrici e registe, per discutere le questioni più importanti dell'universo femminile. -
Più Stato per tornare a crescere
Interrogarsi sugli effetti della crisi del 2008 in Italia e sulle sue possibili soluzioni è oggi di fondamentale importanza. La via dell'austerity promossa dall'Europa rischia sempre più di rivelarsi un vicolo cieco per un Paese strozzato da problemi che si trascinano da decenni e che attendono ancora una soluzione. Sta diventando sempre più evidente che non è possibile una crescita stabile senza riforme, ma è altrettanto evidente che non è possibile una crescita senza affrontare più direttamente i principali problemi insorti in questi anni: la caduta degli investimenti, l'aumento della disoccupazione giovanile e della povertà. Ignorare questo significa compromettere le possibilità di uscire dalla crisi, con il rischio di aprire la strada a scelte, come l'uscita dall'euro, pericolose sul piano economico e le cui conseguenze sul piano politico e sociale sarebbero difficilmente gestibili. Attraverso una lucida analisi, Stefano Casini Benvenuti ripercorre le tappe fondamentali della storia dell'economia italiana dagli inizi degli anni Settanta sino ad arrivare alle conseguenze della crisi odierna e a delineare il profilo delle possibili riforme future. -
La via. Iniziazione al divino
Le religioni, come tutti sanno, propongono percorsi di salvezza dalla degenerazione per chi cerca la via della perfezione, e offrono ai loro fedeli mezzi adeguati a liberarsi dai vizi e da ogni tipo di errore morale, con esercizi del corpo e della mente, oggi molto diffusi, come lo yoga e la meditazione trascendentale, superando i limiti e gli impedimenti della condizione mortale. Anche il Cristianesimo indica all'uomo una via che non senza ragione ritiene la migliore, non solo perché dona una grazia che svincola dai desideri del corpo e dal suo impulso vitale, ma anche perché offre una salvezza reale dalla morte, che è la causa più grave dell'impotenza a procedere verso il bene. Noi vogliamo ritrovare questa ""via"""" e sapere dove dobbiamo andare o che cosa dobbiamo fare per raggiungere il fine che ci hanno indicato le promesse divine, quando abbiamo iniziato il cammino della fede accogliendo le parole annunciate. Ma non bisogna indugiare, perché il tempo scorre inarrestabile e non concede remore per sognare, o attendere una nuova rivelazione. Giunti alla fine, comprendiamo di non poter evitare la domanda che noi stessi ci siamo posti e che potrebbe porre ogni uomo sobrio di mente e dotato di ragione che, diffidente di fronte alla fantasmagoria simbolica della religione, potrebbe chiedere con scetticismo comprensibile: «Era proprio necessario un tale apparato di figure e la forma del mistero per convincere l'uomo che è più conveniente vivere secondo giustizia, seguendo la legge comune, piuttosto che fare ingiustizia e agire male?». No. Non sarebbe necessario se la ragione naturale bastasse a questo scopo. Ma poiché la stessa ragione comprende di essere troppo debole di fronte all'avida prepotenza del desiderio che muove e dà forza al volere, la religione può giovare come rimedio, educando con la grazia e il timore a moderare l'impulso al male e mantenere la volontà nell'ordine del bene."" -
Rivoluzione socialista. Idee e proposte per cambiare l'Italia. Nuova ediz.
L’ultimo anno è stato denso di avvenimenti cruciali: la vittoria del no al referendum, la crisi e la scissione del Pd, di cui l’autore è stato protagonista, la nascita del governo Gentiloni e, a livello mondiale, la vittoria di Trump negli Stati Uniti e di Macron in Francia. A fronte di ciò, è ormai sempre più urgente correggere gli errori della sinistra degli ultimi decenni: accettazione acritica delle teorie neoliberiste, scarsa attenzione ai problemi del lavoro, mancato contrasto della dilagante povertà, sterile ricerca di “terze vie” e “larghe intese” che hanno portato la parte più sofferente della società a vedere nella destra una possibilità di riscatto e protezione. Guardando alle esperienze della sinistra internazionale, da Sanders a Corbyn, Enrico Rossi delinea un programma di governo organico e di grande concretezza, a partire dalla necessità che le risorse e le politiche fiscali siano utilizzate a supporto di un reale processo di sviluppo e lotta alle disuguaglianze, e non, come avvenuto finora, disperse in bonus e detassazioni, spesso a favore dei più abbienti, senza nessuna visione strategica e di giustizia sociale. La sinistra deve occuparsi di politiche del lavoro, del territorio, delle periferie, dell’accoglienza e di una sicurezza non sciaguratamente delegata ai cittadini, creando buona occupazione e rilanciando lo sviluppo, e su questo chiedere concreta e strategica disponibilità all’Europa, più che flessibilità per nuove detassazioni a pioggia o per improduttivi “redditi di cittadinanza”. Per portare avanti questa battaglia, è necessario dar vita a un nuovo soggetto politico in grado di rappresentare le istanze di una sinistra sempre più necessaria, che non nasca da esigenze elettorali di corto respiro. -
Abbiamo rovinato l'Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato. Ediz. ampliata
Il lavoro sta cambiando. I mutamenti della geografia del lavoro a livello mondiale e le trasformazioni del sistema produttivo che la quarta rivoluzione industriale porterà richiedono un sindacato in grado di cambiare e di avere ""nostalgia del futuro"""". Svolgendo una critica sincera dei limiti del sindacato odierno e rivendicando le scelte compiute dalla sua organizzazione nelle difficili vertenze affrontate nel corso della crisi, il segretario dei metalmeccanici della Cisl propone la propria idea di un sindacato come """"luogo pubblico delle aspirazioni dei giovani"""" e di tutte le generazioni. Un luogo aperto, orientato alla partecipazione, pragmatico, lontano dagli estremismi, in grado eli anticipare - grazie allo studio, a un impegno costante e a una visione del futuro - le evoluzioni della realtà. Il sindacato ha senso se rappresenta qualcuno, se ha un progetto di cambiamento. Se fino ad oggi ciò è avvenuto, pur con dei limiti, bisogna chiedersi come il sindacato sarà in grado anche in futuro di svolgere questo ruolo di rappresentanza. Di sicuro i lavoratori, se stanno insieme, sono più forti e, quindi, più liberi."" -
Siria. La pace impossibile
La Siria è un Paese di cui gli europei non vorrebbero occuparsi, se non fosse per il flusso di rifugiati che preme alle frontiere. La vera posta in gioco non è rappresentata dalla vittoria sul cosiddetto ""Califfato Islamico"""". Il conflitto non riguarda un piccolo gruppo di """"folli di Dio"""" e non è veramente alimentato da poche migliaia di giovani immigrati di seconda generazione non perfettamente integrati in Europa (i foreign fighters), ma è il frutto di uno scontro di vasta portata in cui importanti Paesi aspirano a spartirsi il territorio siriano, a estendere un potere egemonico su comunità correligionarie o della stessa etnia oltreconfine, a difendere un'identità araba sunnita aggressivamente messa in minoranza. Che tipo di accordo potrebbe concludere il conflitto in Siria? Chi dovrebbe sedere al suo tavolo? Questo volume a più voci tenterà delle risposte, ricostruendo gli obiettivi di ciascuno Stato in un possibile negoziato sulla Siria."" -
Critica della violenza
«Nel libro si ritrovano i temi fondamentali del pensiero irregolare e fertile del sempre ribelle Caffi: l'anarcosocialismo, L'idea dello stato come nemico dell'individuo e dell'umanesimo, la critica radicale dei partiti, il rigetto del mito della violenza rivoluzionaria, la prevalenza del sociale rispetto all'economico e il rifiuto di ogni manicheismo e schema precostituito» - Massimiliano Panarari, Il Venerdì di RepubblicarnrnTra i più acuti e affascinanti approdi del pensiero novecentesco, il discorso di Caffi restò sempre, pur nella diversità dei temi, improntato a una preoccupazione dominante: riscattare la vivacità dei fatti umani dagli schemi preconcetti di storiografi e ideologi, come da ogni sovrastruttura autoritaria. Gli scritti qui raccolti da Nicola Chiaromonte ripropongono la centralità di una figura il cui pensiero e la cui vita - come suggerisce il titolo - furono dedicati alla sistematica opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche. L'impegno socialista, la lotta politica: «Il cavaliere errante delle guerre e delle rivoluzioni» - secondo la citazione di Antonio Banfi - denuncia in queste pagine il male della guerra, promuovendo, dall'esterno di tutti i circuiti culturali e politici in voga, un pensiero libertario basato sulla nonviolenza. -
Piccoli giardini. Percorsi civici a New York city
Esplorando i cinque distretti di NYC, Manhattan, Brooklyn, Bronx, Queens e Staten Island, questo libro affronta le complesse interrelazioni tra gli spazi urbani verdi (sia aperti, sia confinati) e i diversi fenomeni che a New York hanno influenzato la crescita della Mega City. Attraverso un’analisi dei parchi storici (Central Park, Washington Square Park, Prospect Park, ecc.), dei processi e delle dinamiche urbane in atto, si mostra come il sistema degli spazi verdi abbia assunto una propria forma identitaria. Solido e poroso, in continua trasformazione sin dalla fine del XVIII secolo, tale sistema è un “fulcro” costituito da diversi luoghi vitali e reso possibile dall’intervento pubblico, dalla comunità e dagli interessi del fire (Finanza, Assicurazioni e Mercato immobiliare), che in modo persistente e con forza hanno influenzato, e ancora influenzano, la struttura sociale ed economica della città. -
Le cattedrali di Francia. Ediz. illustrata
Non è un trattato scientifico, ma il tributo passionale e a volte quasi mistico al fascino di monumenti che l'artista identifica come simboli del proprio Paesernrn«Nei corpi viventi l'armonia scaturisce dal bilanciamento reciproco delle masse in movimento: la cattedrale è costruita sul modello dei corpi viventi»rnrnPer Auguste Rodin la cattedrale gotica rappresenta l'opera totale e corale, nella quale si coniugano armonicamente valori plastici e pittorici, ideali civili e religiosi, tensioni erotiche e precetti morali. L'interesse per l'architettura medievale porta Rodin a compiere periodiche visite contemplative alle chiese francesi - Mantes, Nevers, Amiens, Laon, Reims, Chartres... - alla ricerca dei principi di un culto secolare della bellezza. Edito per la prima volta nel 1914, questo libro raccoglie pensieri, note sparse e disegni, prodotti da Rodin in decenni di ""pellegrinaggio"""" presso le cattedrali."" -
Storia della crisi finanziaria 2007-...?
«La difficoltà di capire gli eventi del quinquennio 2007-2012, gravidi di disastri politici e di sofferenze sociali su scala globale, contribuiva in misura decisiva al disorientamento generale, politico e culturale, a sua volta esasperato dal sistema della comunicazione di massa. Una sintetica storia degli eventi mi apparve uno strumento utile per orientare il giudizio generale e contribuire a fare chiarezza.» (Dall'Introduzione) «Occorre l'occhio dello storico per mettere la crisi finanziaria mondiale nella giusta prospettiva e per inquadrarla nella lunga fase evolutiva iniziata con la fine del sistema monetario mondiale di Bretton Woods e l'inarrestabile ascesa del neo-liberismo e della globalizzazione. Carlo Pinzani ci fa rivivere le tappe principali del tracollo mondiale e ne individua le cause lontane, le radici ideologiche e le gravi ripercussioni sociali. Un percorso indispensabile non solo per riportare la finanza al suo ruolo di sostegno dell'attività produttiva, ma anche per mettere al centro del dibattito politico i concetti di equità e di solidarietà che sembrano rimasti sotto le macerie del Muro di Berlino.» (Marco Onado) -
Malinconia d'amore
Pubblicato per la prima volta nel 1621, e parte del più ampio trattato ""L’anatomia della malinconia"""", questo saggio esamina ed esprime le cause e i sintomi di quella che nel periodo rinascimentale era considerata una vera e propria patologia: la malinconia d’amore. Qui Burton ne descrive le fasi più caratteristiche e i casi più strani, citando i vari rimedi e metodi di cura proposti nei secoli da scienziati e medici. Ogni argomento è accompagnato da un’infinita varietà di osservazioni, citazioni e aneddoti. Va formandosi così, con uno stile originale e digressivo, spesso umoristico se non persino sardonico, un catalogo delle follie amorose in tutti i loro aspetti, un labirinto della conoscenza capace di illuminare, istruire e divertire, un ineguagliato affresco enciclopedico di ciò che è stato detto e scritto «delle cause, delle seduzioni, dei sintomi, dei rimedi dell’amore, sia esso lecito che illecito»."" -
La smorfia più che il sorriso. Scritti su Pirandello
Nel quadro generale della letteratura contemporanea, l'efficacia del Pirandello è stata più grande come ""innovatore"""" del clima intellettuale che come creatore di opere artistiche: egli ha contribuito molto più dei futuristi a """"sprovincializzare"""" l'""""uomo italiano"""", a suscitare un atteggiamento """"critico"""" moderno in opposizione all'atteggiamento """"melodrammatico"""" tradizionale e ottocentista. Nella vita di Antonio Gramsci le riflessioni sul teatro non costituiscono una parentesi, bensì una costante. A mantenersi durevole è l'interesse per Luigi Pirandello. Dagli anni delle cronache teatrali torinesi al periodo della stesura dei Quaderni del carcere Gramsci non cessa di interrogarsi su questioni legate alla scena e alla scrittura per il teatro, trovando in ciò che avviene sulle assi del palcoscenico significativi spunti per verificare le proprie posizioni politiche e filosofiche. A sua volta, la scrittura di Pirandello, con i suoi paradossi e le sue provocazioni, non cessa di interrogare uno spettatore e lettore come Gramsci. A ogni svolta teorica di Gramsci corrisponde un modo nuovo di guardare al teatro: ecco così che esiste un'interpretazione di Pirandello fornita dal giovane idealista seguace di Benedetto Croce, una elaborata dal materialista post-rivoluzione d'Ottobre e una messa a punto negli anni della reclusione dal teorico maturo dell'egemonia. Capire, insomma, cosa rappresentino per Gramsci il teatro e la drammaturgia di Pirandello significa comprendere l'articolarsi del pensiero gramsciano da un osservatorio privilegiato."" -
Il Natale di Giuseppe. Dai Padri della Chiesa ai giorni nostri. Ediz. a colori
«Giuseppe non lo dipingerei. Non mostrerei che un'ombra in fondo al pagliaio e due occhi brillanti. Poiché non so cosa dire di Giuseppe e Giuseppe non sa cosa dire di sé stesso. Adora ed è felice di adorare e si sente un po' in esilio. Credo che soffra senza confessarcelo. Soffre perché vede quanto la donna che ama assomigli a Dio, quanto già sia vicina a Dio. Perché Dio è scoppiato come una bomba nell'intimità di questa famiglia.» – Jean-Paul Sartrernrn“Custode del sogno di Dio”, san Giuseppe non dice mai una parola, resta sempre in silenzio; custodisce nel suo cuore i dubbi e le promesse, dalla misteriosa nascita di un figlio che non è suo, all’esilio in Egitto. Uomo della tenerezza e della fiducia, dell’accoglienza e dell’attesa, della disponibilità e dell’apertura. L’uomo del Natale. Il libro raccoglie brani di diversi autori, tra cui: Efrem il Siro, Ilario di Poitiers, Giovanni Crisostomo, Pietro Crisologo, Bernardo di Chiaravalle, Maria Cecilia Baij, Teresa di Lisieux, Rainer Maria Rilke, Paul Claudel, Jean-Paul Sartre, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Don Tonino Bello, Benedetto XVI, Erri De Luca, Papa Francesco. -
Esistimi
Un vecchio cimitero ebraico d'oltreconfine fa da sfondo all'incontro tra Francesco -ventunenne stanco di vivere e persuaso a seguire le orme del filosofo Carlo Michelstaedter, dirette all'altrove - ed Elpis, padovana di ventisette anni, che inaugura un lungo rapporto epistolare in cui si impegna ad adempiere la promessa di fargli conoscere un Carlo diverso da quello che gli è stato comunemente descritto: molto più vivo, positivo e altruista. Si dipana così la vicenda di chi ha saputo trasmettere la vita nonostante la morte, riuscendo a trasformare il dolore in pace. -
Calceviva
Una giovane donna vive in un luogo isolato con il padre molto anziano. La figlia legge e commenta a modo suo il romanzo inedito che l’uomo ha abbandonato dopo la morte di Erica, il suo ultimo amore. Si alternano così la vita della giovane donna e l’opera del padre, in un romanzo giocato su tre tastiere, come dice la figlia: «Io ho qualche problema con gli scritti di mio padre, però lo vedo cosa racconta: lui è solo e sta male, ma esce di casa per andare in analisi, e allora, ecco, questo libro è fatto così: un po’ parla di Erica, un po’ descrive le strade di una piccola porzione di Roma, e un po’ racconta gli spazi infiniti della sua interiore “distrazione” psicoanalitica. Il suo è un tentativo disperato di capire se la realtà è quella che tocca con le mani o quella che tocca con la mente. Quali rapporti hanno le parole con il dolore?». -
I fioretti di mister Blue
Mister Blue è un giovane che ha deciso di vivere il messaggio di Gesù nel senso più puro, facendo suo uno dei precetti chiave del cristianesimo delle origini: la povertà. Sceglie di vivere sul tetto di un grattacielo di New York, disperde la ricchezza ereditata in innumerevoli atti di generosità, considera i poveri come i suoi migliori amici e rifiuta i progressi della modernità e della tecnologia, eccezion fatta per il cinema, che considera l’unico mezzo capace di ispirare gli uomini all’amore verso il prossimo. In questo romanzo di Myles Connolly, uno dei grandi successi del Novecento americano, viene narrato una sorta di moderno francescanesimo che il protagonista vive con innocenza di cuore e trasparenza d’animo. Nella perfetta letizia di Mister Blue possiamo scorgere la fonte (e i propositi) di una particolare declinazione della libertà. -
Le basi costituzionali della repubblica del genere umano
Anacharsis Cloots è stato un protagonista anomalo della Rivoluzione Francese. Nobile, prussiano, cosmopolita, seppe rinunciare ad ogni identità per abbracciare la causa del genere umano. Non un vago universalismo, ma una precisa militanza politica che lo fece schierare al fianco del movimento sanculotto, l’unico soggetto politico capace di condurre a una sovranità popolare solidale e indivisibile. In una parola, Cloots lottò per nuove istituzioni globali in un mondo senza più nazioni, frontiere, eserciti. La “nazione unica” mondiale era il principio della fraternità realizzato e coincideva con il trionfo dei diritti umani; le differenze di razza, di sesso, di religione, di culture avrebbero costituito un elemento di forza e non di conflitto. Nella Repubblica universale del genere umano tutti considerano patria il mondo intero, nessuno è più straniero. Le basi costituzionali della Repubblica del genere umano furono l’estremo tentativo di Cloots di codificare questo percorso e strappare la Rivoluzione al Terrore, di limitare l’esasperazione nazionalista per coniugare la felicità permanente con la libertà permanente. E per questo Cloots fu condotto alla ghigliottina.