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5 stelle. Chi decide. Come decide. Centralismo e partecipazione all'interno del movimento
Partecipazione dei cittadini e centralismo decisionale sono dinamiche apparentemente contraddittorie, eppure caratterizzano il successo del MoVimento5Stelle. Cosa c'è dietro e dentro il più importante fenomeno politico italiano degli ultimi anni? Come funziona un populismo ""né di destra né di sinistra""""? Questo saggio esamina e arricchisce le tante pubblicazioni esistenti con un'originale raccolta di informazioni sul movimento fondato da Grillo e Casaleggio. Il testo raccoglie interviste inedite ad attivisti e rappresentanti - dal livello locale a quello europeo -, analizza i meetup, la struttura organizzativa, le logiche e i metodi d'azione, gli strumenti decisionali online e il discorso partecipativo della forza politica che ha incrinato il sistema bipolare italiano."" -
Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale. Nuova ediz.
Le radici di una pianta si trovano sempre nel sottosuolo, e più la pianta è grande più le radici sono profonde. Mafia capitale non è solo il ""Mondo di sopra"""" della politica e dell’amministrazione e il """"Mondo di mezzo"""" di Buzzi e Carminati: le ragioni della sua forza e della sua pericolosità affondano nel terreno dei quartieri e delle periferie. Federica Angeli ha indagato per anni sul campo, partendo da fatti della cronaca di ogni giorno e finendo con lo scoprire intrecci inquietanti. Per le sue inchieste, la Angeli è stata ripetutamente minacciata, dal 2013 è stata messa sotto scorta, ed è stata nominata Ufficiale della Repubblica. Questo libro raccoglie un’ampia selezione dei suoi articoli degli ultimi cinque anni. Leggendoli, passo dopo passo, come le tessere di un mosaico oscuro e vivo, il lettore scoprirà la faccia di una Roma di cui molti non vogliono ancora sapere nulla."" -
Dire di no. Feticci della democrazia
La democrazia si impernia su un alfabeto base di simboli e di opposizioni. Sì e no è la coppia antitetica che sta alla base di tutto il processo democratico, la sua nuda e più profonda radice: ogni decisione, ogni legge, sin dai tempi lontanissimi delle agorà greche fino ad oggi, ai social media, alla ricerca del consenso a ogni costo, ha mirato a questo: sì e no. Tutto ciò ha finito per renderli dei feticci, degli idoli, qualcosa che si riproduce automaticamente all'infinito. Ma il feticcio è l'opposto della democrazia: democrazia è anche sapere dire di no, manifestare la propria contrarietà, opposizione. Questo attento e sfaccettato libro di Franco Riva ci porta alla scoperta di tutti i vari idoli in cui è scivolata sempre di più la nostra democrazia: dai feticci del leaderismo a quelli della libertà, dell'economia, dell'etica. -
Impegno politico e libertà dell'Evangelo
Nel 1919 Karl Barth pubblica questa prima versione del celebre commento al capitolo 13 della Lettera ai Romani. La riflessione condotta sulle parole di Paolo nasce dall'esperienza decennale come pastore a Safenwil, dove il teologo aveva congiunto al ministero religioso una decisa militanza politica. In questi anni, molto vicino al socialismo e militante attivo nel movimento operaio, Barth non cessa di riflettere sulle ragioni e sui limiti dell'impegno politico di fronte a quello, assoluto e trascendente, rappresentato dalla fede. Il cristiano può - anzi, in determinate contingenze, deve - accettare lo Stato, ma questo non può mai esser tutto per lui, in quanto egli appartiene a uno «Stato superiore»; infatti la sua libertà si fonda sull'indipendenza da qualsiasi ideologia o peculiare forma di governo. Prendendo le distanze dalla tentazione di ogni sorta di «Cristianesimo sociale», Barth ribadisce tuttavia la necessità di una formazione politica della coscienza, unita al dovere di lottare per la salvezza complessiva dell'umanità. Il seme gettato in queste intense pagine germoglierà nei successivi sviluppi del pensiero barthiano, e continua ad essere un invito a interrogare instancabilmente il rapporto, perennemente in tensione, tra fede e potere politico. -
Il potere della vergogna. Saggi sulla razionalità
Tutti noi siamo esposti al crescente potere della vergogna. Un potere che produce sofferenza, alienazione e una terribile solitudine. Non esiste una vera autorità capace di detenerlo: gli ""altri"""" sono esecutori di un ruolo inconsapevolmente giudicante. Sull'amor di sé prevale l'amor proprio, l'amore della propria immagine. Heller analizza il sentimento della vergogna e ne scandaglia le diverse manifestazioni fenomeniche: la sua disanima è anche una critica impietosa nei confronti della società contemporanea, che ci condanna a essere schiavi dello sguardo altrui rendendoci estranei a noi stessi. I saggi raccolti in questo volume scandagliano anche alcuni dei temi essenziali del pensiero di Àgnes Heller, dalla teoria dei bisogni radicali alla rivoluzione della vita quotidiana."" -
L'immagine della scienza. Saggi sulla fisica moderna
Questo volume presenta uno sguardo sinottico sul lavoro scientifico e sulla produzione filosofica del grande fisico tedesco lungo l'arco della sua intensa carriera. Il libro si compone di due parti. Nella prima, il lettore può trovare una nuova traduzione italiana delle due fondamentali memorie del 1900 che diedero origine alla teoria dei quanti. Il testo è accompagnato da un apparato di note che guida il lettore nelle intricate argomentazioni matematiche di Planck. La seconda parte del volume contiene tre saggi filosofici, scritti tra il 1908 e i tardi anni Quaranta, in cui Planck discute l'unità dell'immagine fisica del mondo, il significato della nuova scienza e il concetto di pseudo-problema scientifico. Chiude il saggio una bibliografia ragionata della letteratura secondaria su Planck. -
La comunità postsociale. Azione e pensiero politico di Martin Buber
Nell'antitesi tra il collettivismo della società di massa – sostrato imprescindibile dei totalitarismi della prima metà del Novecento – e il suo individualismo atomizzato, Martin Buber coglie il segno più visibile della crisi dell'umano. Muovendo da qui, il volume ripercorre le diverse stazioni dell'agire e del pensiero politico del filosofo ebreo-tedesco: il suo difficile legame con il movimento sionista; l'amicizia con Gustav Landauer; il rifiuto del comunismo sovietico, cui egli contrappone la ricerca di un socialismo religioso e utopico; la resistenza spirituale buberiana negli anni del nazionalsocialismo; il suo instancabile impegno per il dialogo e la riconciliazione, tanto con la Germania posthitleriana quanto all'interno del conflitto arabo-israeliano. Al tempo stesso, vengono ricostruite le invarianti strutturali del discorso politico-sociale buberiano: la comunità, la società, lo Stato. -
Alternativa mazziniana
La rotta di Caporetto e il ritiro della Russia dal conflitto, con la possibilità di un concentramento delle truppe degli Imperi centrali sul fronte italiano, fanno riemergere con forza il ruolo di quelle correnti politiche di stampo mazziniano favorevoli a un rapporto di solidarietà con le popolazioni danubiano-balcaniche e a un'intesa con i comitati degli émigrés formatisi all'estero, che ormai combattevano per creare degli Stati indipendenti. La svolta avviene con la Conferenza delle nazionalità soggette all'Austria-Ungheria, organizzata nella capitale italiana nell'aprile del 1918, e il conseguente patto di Roma. La rivalutazione di questo ""momento storico"""" costituisce il nucleo interpretativo del volume, ed è questo il convincimento che viene poi espresso dagli esponenti democratici nella polemica, riportata dalla «Voce», nei confronti dei nazionalisti che li accuseranno di essere stati """"rinunciatari""""."" -
La porta di Parmenide
Come è cambiata la città e dove è finita la libertà? Fuori dalla logica di inclusione, esclusione, reclusione, l'autore parla della libertà come declusione, nel senso di un'apertura continua del cerchio della Città. II libro attraversa le immagini della Porta della Giustizia di Parmenide e quella della Legge di Kafka, arrivando alla Porta Carraia di Nietzsche. Nel corso del racconto avviene un ""fantastico incontro"""" tra i filosofi che convengono con Kant nella valle dei templi di Paestum, tra le voci di una scolaresca in visita agli scavi e ricordi di persone detenute in carcere. Sullo sfondo è il mare, coi volti dei migranti che arrivano sulle coste dove un tempo approdarono i fondatori delle città di Elea, Crotone, Reggio, Taranto ... Parmenide stesso veniva da una famiglia di profughi focesi, dalla Ionia. II libro si conclude immaginando un corteo di filosofi migranti sulla via del cerchio della verità per una cittadinanza senza nazione."" -
Le civiltà dell'arte
Nel 1863 Eugène Viollet-le-Duc, architetto noto per i restauri di edifici medievali francesi, viene nominato professore di storia dell'arte e di estetica all'Ecole des Beaux-Arts di Parigi. Fervente antiaccademico, è osteggiato a tal punto da alcuni colleghi che già a marzo del 1864 si dimette. Decide comunque di pubblicare il ciclo di lezioni programmato, nella convinzione che l'architettura non sia una dottrina per eruditi, ma un aspetto basilare della vita umana. Nascono così le «Conversazioni sull'architettura», opera in due volumi sullo sviluppo storico della disciplina. Le civiltà dell'arte è la ""prima conversazione"""", nella quale l'autore enuncia la propria tesi di fondo, radicale per l'epoca: ogni rassegna delle forme artistiche dei popoli è inutile se non si comprendono le ragioni di esistenza e i rapporti reciproci di quelle forme all'interno dei loro sistemi culturali di appartenenza. Ciò lo porta a sostenere che l'arte è una """"necessità dello spirito"""", le cui differenti manifestazioni nelle diverse civilizzazioni non devono far perdere di vista il carattere universale. Contro il luogo comune che lo liquida come un restauratore intransigente, Viollet-le-Duc è stato piuttosto un fine pensatore, di vaste conoscenze teoriche e pratiche, sempre attento a conciliare i dati concreti con il metodo razionale."" -
L'amicizia è la vera patria
Joseph Roth e Stefan Zweig ebbero un intenso rapporto epistolare, che consolidò la loro amicizia. A partire dagli anni Trenta, l'incalzare degli eventi politici invade inevitabilmente la sfera privata e professionale dei due scrittori, che sono costretti ad affrontare l'asprezza del nuovo clima intellettuale imposto da Hitler, verso cui anche molti editori e autori ebrei mostrano un'ingenua quanto fatale indulgenza. In lettere sincere e appassionate, mai tradotte in italiano, i due amici si scambiano giudizi, impressioni e commenti, dove la condizione privata si intreccia alla situazione generale. A un Roth caustico e rabbioso, che esorta l'amico fraterno a reagire con più decisione all'incombere della barbarie, risponde uno Zweig più rassegnato e disilluso, che ha iniziato il tormentato peregrinare in giro per il mondo, alla ricerca di un isolamento artistico e umano. Leggere queste lettere significa immergersi in uno dei periodi più bui della civiltà europea, attraverso lo sguardo di due testimoni che vissero quegli anni con intatta dignità e commovente sofferenza. -
Aiuto! Giustizia e sussidi internazionali
In questi tempi di crisi economica mondiale, la caduta di molti tabù sull'economia è pressoché inevitabile. Quello sull'infallibilità e l'efficacia degli aiuti economici internazionali è il più inatteso. Attraverso una disamina critica di alcuni aiuti economici della storia più recente, Stiglitz analizza non solo le differenze tra i Paesi che li elargiscono e quelli che li ricevono, ma anche l'uso che ne viene fatto e le relative conseguenze. Depositi, riserve e percentuali positive iniziano ad assumere così un altro significato. Domandandosi se queste speculazioni siano soggette alle leggi internazionali di giustizia oppure se ci sia bisogno di uno schema di redistribuzione degli introiti commerciali su scala mondiale, Stiglitz ci offre il suo punto di vista sulle brucianti contraddizioni dell'economia mondiale. -
La scienza e la buona vita
Fin dove può spingersi la scienza? Quali sono i limiti etici in cui si imbatte ogni scienziato? Nel corso della Storia, la scienza sembra aver smarrito l’originario vincolo che la legava alla buona vita. Rifacendosi alla concezione aristotelica di theoría, intesa come una delle forme più alte di vita pratica, Mittelstrass recupera il valore civico della scienza, non meno importante di quello epistemologico, e ci invita a riflettere sul legame inscindibile di libertà e responsabilità. Scopo della scienza non è solo conoscere, ma anche orientare l’esistenza. In un’epoca che assiste spesso impotente all’arbitrio e agli eccessi della tecnologia, il saggio di Mittelstrass pone la questione della misura e del limite che legano il lavoro scientifico al mondo della vita. Alla fine del saggio, ne discutono le posizioni quattro eminenti studiosi: Antonino Zichichi, Enrico Berti, Isadore Singer, Nicola Cabibbo. -
L'altro stato
Raccontato da una singolare voce narrante e scandito da precise indicazioni musicali, il romanzo si snoda attorno a un muro che separa due Stati e molte storie. Nella parte povera e teoricamente bellicosa, tenuta fuori dai confini segnati da una muraglia di chilometri di cemento armato, incontriamo Ziyad, un adolescente che si esprime con l'hip hop, seguito come un'ombra dal piccolo Fuad. Dall'altra, quella all'interno dei confini della Barriera di Separazione, ricca e munita di un potente esercito, la riflessiva H'ava, violinista diciassettenne, che frequenta il conservatorio. Sebbene i luoghi menzionati siano di fantasia, l'ambientazione del romanzo ha radici concrete nel conflitto israelo-palestinese, per il quale finisce col proporre una soluzione poetica. L'altro Stato non simboleggia soltanto l'ignoto, lo straniero, il diverso al di là del muro, ma anche la condizione di chi si trova in una dimensione spirituale ""altra""""."" -
Piccola saga carceraria
«Si tratta di un racconto che oscilla fra l’oppressione tormentosa del carcere e quella del potere totalitario, traendone una saga scritta che penetra nel senso più intimo di una sofferenza percepita ben oltre il versante dell’ingiustizia politica.» RAI RADIO 3 MONDO rnrnrn«Quelle raccontate da Besnik Mustafaj sono storie private di resistenza e di speranza, che capovolgono il modello dominante dell'epoca comunista, incentrato su eroi rappresentanti della collettività» - L'Internazionalern«Lo scrittore e intellettuale albanese presenta in Italia ""Piccola saga carceraria"""", romanzo dedicato ai detenuti politici durante il regime di Enver Hoxha» - Il DubbiornIn un carcere nei Balcani il detenuto politico Bardhyl Huta è unito al nonno, al padre e alla moglie da un singolare destino che divide le generazioni in prigionieri e guardiani. Passato e presente si ricongiungono nel senso di prigionia, unica dolorosa costante fra le emozioni demolite dalla violenta coercizione delle guardie e il caparbio tentativo di sottrarsi alle vere catene, quelle della mente."" -
L'abisso
Giovanni, giurista e strettissimo collaboratore del Ministro della Difesa Umberto De Francesco, muore improvvisamente, lasciando la moglie Laura e i due figli, Paolo e Giulia, ancora giovanissimi. Un anno dopo, nel 1965, Paolo, che non accetta la nuova relazione della madre con Eugenio Conforti, decide di andar via di casa e, grazie all'aiuto del potentissimo De Francesco, riesce a diventare ufficiale dei Carabinieri. L'esperienza nell'Arma sarà per lui una lenta discesa agli inferi, che lo costringerà a battersi contro un sistema di gomma, impermeabile a tutto, in cui la doppiezza sembra essere la regola. Molte maschere verranno indossate anche da persone a lui care, intaccando la fiducia nei valori in cui credeva: la famiglia, l'amicizia, l'ideale di uno Stato che il padre gli aveva infuso. Ostacoli, misteri ed enigmi muteranno definitivamente consapevolezze e prospettive. -
L' anima e il castigo
Erede di una famiglia nobile, col suo piede caprino Ermanno porta il marchio del demonio nelle carni, castigo vivente per gli ignoti peccati dei suoi avi. Il duca suo padre lo nasconde allora agli occhi del mondo “donandolo a Dio” nel monastero benedettino e strappandolo all’amata madre, l’unica ad accettarlo senza condizioni nella sua deformità. Una volta oblato, Ermanno si mostrerà tutt’altro che sciocco o malvagio, come la superstizione lo voleva; tuttavia, ciò non basterà per tenerlo al riparo dalla crudeltà umana. Nemmeno lì, dietro le alte mura di un luogo sacro. Liberamente ispirato alla vita di Hermann von Reichenau, detto “lo storpio”, monaco e astronomo vissuto intorno all’anno Mille e venerato come beato, L’anima e il castigo è un viaggio spirituale verso l’introspezione e la necessità della preghiera, una spinta a rivedere le diffuse convinzioni su temi che ancora oggi lasciano interrogativi e incompiute verità. -
La mappa del buio
Per comporre il suo ultimo libro, un anziano scrittore torna al suo paese d’origine da cui si era allontanato da giovane. Ma la stesura si inceppa irrimediabilmente nello stordimento silenzioso di un paese ormai abbandonato eppure pieno di apparizioni, dove un lontano amico, un Virgilio d’occasione, è l’unico filo che lo tiene legato al se stesso di prima. Fino allo struggente, eppure naturale, disvelamento. -
L'opera degli ulivi
L'opera degli ulivi è metafora di un bivio, uno dei tanti davanti ai quali tutti gli uomini presto o tardi si ritrovano. Continuare o cambiare?rnrn«Nel libro si respira quasi un’aria da tragedia classica. Quello che viene messo in scena, infatti, è il contrasto tra libertà e necessità, conflitto insanabile che un po’ alla volta spinge inevitabilmente il protagonista verso il proprio tragico destino.» – Il ManifestornrnL'opera degli ulivi è il nuovo romanzo storico-sociale di Santo Cioffrè. La narrazione parte dalle scene dei fermenti politici studenteschi che animavano le università negli anni Settanta. Manifestazioni, proteste, perquisizioni, detenzioni di armi, arresti. ""L'opera degli ulivi"""" è anche amicizia, complicità, amore. Il protagonista, Enzo Capoferro, è un giovane studente di Medicina, militante politico di sinistra. Giulia si innamora di lui e lo sostiene nelle sue lotte, gli è compagna silenziosa e attenta. Non cerca di deviare il corso degli accadimenti nemmeno quando si accorge che Enzo è compromesso da una condanna ben lontana dalle ritorsioni per le lotte studentesche. La mala vivenza di Enzo è frutto di quella compromissione ancestrale, avuta per diritto di nascita, o obbligo di discendenza. È dunque in seno alla sua famiglia, e nel cuore del suo paese d'origine, che si scatenano le dure dinamiche sociali che trovano sfogo nella cruenta legge della vendetta. """"L'opera degli ulivi"""" è metafora di un bivio, uno dei tanti davanti ai quali tutti gli uomini presto o tardi si ritrovano. Continuare o cambiare?"" -
Jazz, rock, Venezia
Tre inquietanti personaggi le cui vicende apparentemente scollegate si sfiorano, si incrociano, si scontrano: un trombettista jazz, un chitarrista indie rock, una fotografa antiquaria che vive come una reclusa. Tre personaggi sull’orlo dei quarant’anni, con le loro ossessioni e i loro sogni: c’è chi va alla ricerca della leggendaria isola deserta, chi sceglie di vivere imprigionato nel ricordo dell’amato scomparso, chi decide di girare il mondo sulle orme del proprio mito. Tre personaggi il cui presente è l’esito di un passato ingombrante, ma che non riescono a fare a meno del ricordo.