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Verona. Museu de Castelvecchio. Colecções
Il Museo di Castelvecchio è dal 1926 la sede delle collezioni d'arte del Comune di Verona. Le sue sale ospitano oltre trecento dipinti e sessanta sculture, che datano dal Trecento, il secolo della grande fioritura politica e culturale della signoria scaligera, alla fine del Settecento. Vi sono rappresentati tutti i più importanti esponenti della scuola pittorica veronese (tra gli altri Turone e Altichiero, Pisanello, Stefano di Giovanni, Liberale, Francesco Bonsignori, Domenico e Francesco Morone, Girolamo Dai Libri, Paolo Morando detto il Cavazzola, Paolo Caliari detto il Veronese, Domenico Brusasorzi, Paolo Farinati, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Marcantonio Bassetti, Antonio Balestra, Simone Brentana, Giambettino Cignaroli), nonché alcuni dei maggiori pittori veneziani e veneti (Michele Giambono, Jacopo e Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi) e, sia pure con presenze più sporadiche, di altre scuole italiane e straniere (Pieter Paul Rubens, Bernardo Strozzi, Luca Giordano, Joseph Vivien). Tra le sculture si segnalano le opere trecentesche del cosiddetto Maestro di Sant'Anastasia e le statue equestri di Cangrande I e Mastino II della Scala, provenienti dal sepolcreto delle Arche scaligere. Il visitatore potrà ammirare inoltre reperti longobardi, rarissimi gioielli trecenteschi e un'interessante collezione di armi antiche. -
Rodin and America. Influence and adaptation 1876-1936. Catalogo della mostra (Stanford, 5 ottobre 2011-1 gennaio 2012)
Dalla fine del XIX secolo fino alla sua morte nel 1917, lo scultore francese Auguste Rodin fu probabilmente l'artista più famoso nel mondo occidentale. Celebrato in numerose esposizioni in Europa, ottenne il favore dei governanti, degli aristocratici, dei politici, degli uomini d'affari e delle celebrità, da Buenos Aires a Praga. La sua personale notorietà lo rese oggetto di ammirazione ed emulazione, e per decenni esercitò una profonda influenza nell'arte americana, grazie soprattutto all'interessamento di mecenati come Sarah Hallowell e Isabella Stewart Gardner. Pubblicato in occasione di una grande mostra al Cantor Arts Center dell'Università di Stanford, questo importante studio dedicato all'influenza di Rodin in America annovera sculture e acquarelli di grande qualità, molto ammirati dai giovani artisti americani. Ma l'attenzione del volume è anche rivolta al lavoro di scultori americani, come Malvina Hoffman e Lorado Taft, e di artisti che lavorano sulle due dimensioni, come il fotografo Edward Steichen e la pittrice Georgia O'Keeffe, che offrono un chiaro esempio dell'influenza di Rodin e delle successive tendenze artistiche che ne decretarono il superamento. In quasi 400 pagine, Rodin in America offre dunque un'accurata disamina di un aspetto poco conosciuto dell'arte americana, e dà risalto al prezioso contributo di Rodin come scultore. -
Progetto scultura 2011. Catalogo della mostra (Rimini, 16 luglio-2 ottobre 2011)
Il volume accompagna la seconda edizione della Biennale di Castel Sismondo a Rimini, quest'anno dedicata alla scultura. Attraverso una selezione di ventuno artisti, il catalogo offre una panoramica di opere di grande impatto, che spaziano dallo studio della figura umana a lavori ispirati al mondo animale e alla tecnologia, dalla contaminazione dei materiali alla rappresentazione degli oggetti interpretati di volta in volta in maniera simbolica, surreale, onirica, spesso anche ironica. -
L' intreccio dei viaggi. Catalogo della mostra (Termoli, 23 luglio-1 ottobre 2011)
La mostra ""L'intreccio dei viaggi. Premio Termoli 2011"""" ha scelto di valorizzare la collezione della Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli, nata dalle acquisizioni fatte nella lunga storia del Premio, con una selezione delle sue opere più importanti messa in dialogo con i lavori di alcuni artisti contemporanei, per costruire un intreccio metaforico tra passato e futuro che lega la grande e multiforme esperienza di continuità dell'arte italiana. La selezione qui presentata permette infatti un percorso attraverso diverse fasi della storia dell'arte del Novecento nel nostro Paese, dal secondo dopoguerra in poi, e comprende alcuni dei suoi massimi esponenti: dall'astrattismo alla Scuola di Piazza del Popolo, dal Gruppo Uno all'arte ambientale e a un citazionismo ironico e multiculturale, esperienze che hanno donato suggestioni e soluzioni che continuano a essere efficaci nelle opere di artisti più giovani. Il volume, con un testo del curatore, è completato da apparati biografici."" -
Brunella Longo. Ismumis. Ediz. italiana e inglese
Cosa significa Imusmis? Questa parola compare in un disegno di Giordano Bruno. L'ipotesi più suggestiva sul suo significato, è che scomponendo la parola in imus e mis sia possibile tradurla letteralmente come ""la parte più bassa di me"""" oppure """"il fondo di me"""", o ancora meglio """"in fondo a me"""". Ed è questo il filo con cui seguire le immagini che Brunella Longo (Cassino, 1965) è andata realizzando dal 2003, che sono il reportage di un viaggio, o meglio di una serie di viaggi """"in un fondo di sé"""", profondamente connesso con la natura, nella quale siamo e alla quale apparteniamo. Quale che sia l'idea che ciascuno ha sul viaggio, e indipendentemente dalle diverse tipologie di viaggio esistenti, è certo che esso in ogni caso ha a che fare con la propria interiorità, quel fondo di sé che forse il grande filosofo di Nola voleva sottolineare come meta privilegiata di tutto l'errare umano. Il volume accoglie un testo introduttivo ed è completato da apparati biografici."" -
Atelier Nowosielski. L'arte della ceramica di Hanna e Leszek Nowosielski. Catalogo della mostra (Milano, 15 settembre-8 ottobre 2011). Ediz. italiana e inglese
Il volume presenta ai lettori la vicenda creativa di Hanna e Leszek Nowosielski, due tra i ceramisti del Novecento più importanti della Polonia, i cui lavori sono esposti alla Fondazione Stelline di Milano. Sono qui documentate circa quaranta opere ceramiche - pannelli, anche di grandi dimensioni, composizioni, figurine in porcellana a tema storico, astratto o allegorico - che rivelano la maestria dei coniugi Nowosielski nell'uso di un materiale tanto particolare quanto fragile. Le tematiche richiamano la millenaria storia del loro paese: i Nowosielski infatti hanno immortalato eventi decisivi e le epiche battaglie che nel corso dei secoli hanno segnato la storia della Polonia, fino alla tragica insurrezione di Varsavia del 1944 e agli orrori dell'Olocausto. Le opere in ceramica dialogano con una decina di dipinti astratti, che rivelano la versatilità degli artisti nell'esplorare tecniche diverse, e nell'indagare la struttura del colore e della materia. -
Matthew Barney. Polimorfismo, multimodalità, neobarocco
Il volume affronta in modo interdisciplinare l'opera dell'artista contemporaneo Matthew Barney (San Francisco, 1967). Un universo polimorfo che esplora media, linguaggi e formati differenti: performance, scultura e cinema, disegno, video e installazioni site specific, ma anche fotografia, moda e design. Partendo da diverse prospettive teoriche e critiche - come la storia dell'arte, l'estetica e la semiotica, la storia del cinema e la sociologia dei media - i saggi qui raccolti rendono possibile una messa a fuoco delle questioni più rilevanti che il lavoro di Barney introduce nell'ambito delle pratiche artistiche dal Novecento a oggi. Confrontandosi con la cultura artistica contemporanea e creando proprie mitologie, simbolismi e parole chiave, Matthew Barney persegue una rielaborazione di ciò che definiamo ""opera"""" grazie alla sua pratica transdisciplinare, tra serie e performatività dei dispositivi, traduzione e remix. Su questo indagano gli autori degli interventi critici del volume, che accoglie inoltre puntuali conversazioni con lo stesso Barney e semiologi dell'arte come Paolo Fabbri e Omar Calabrese. L'opera di Matthew Barney, interrogata in modo approfondito nelle serie come """"Dressing Field"""" (Orifill) (1989-2007), """"Drawing Restraint"""" (1987- 2010), e nel corposo ciclo """"Cremaster"""" (1994-2002), ma anche nelle sculture, fotografie e disegni, e nelle loro scelte espositive, diventa così una risposta complessa alle molte domande sull'arte contemporanea..."" -
László Fehér. Catalogo della mostra. Ediz. italiana, francese e inglese
A prima vista, l'arte di László Fehér (Ungheria, 1953) può sembrare monotona, ripetitiva, tematicamente poco fantasiosa. Motivi semplici come una famiglia unita, momenti di vita quotidiana, gente che passeggia in un parco o sulla costa di un fiume, o ancora località di villeggiatura spopolate, uomini e donne sedute a osservare, adulti e bambini in attesa... i paesaggi delle sue tele sono popolati da figure di questo tipo. Non accade nulla di significativo, l'interazione fra i personaggi è ridotta alla più semplice espressione. Le figure sono reali, eppure la loro realtà ne evoca un'altra, collocata altrove, nel tempo e nello spazio. Esistono fuori dal tempo, pur restando inesorabilmente, dolorosamente e provvisoriamente attori di momenti passeggeri, pronti a svanire come le ombre al crepuscolo. L'artista ci persuade che la realtà di un'immagine sia la nostra sola chance di sottrarre gli istanti passeggeri della vita al tempo. E ci svela che tutto il mondo è essenziale, tutto ha la sua importanza e la sua dignità. László Fehér è il pittore dell'assoluto. Le sue pitture sono pitture assolute. Sono trasformate in realtà assoluta e sono così sottratte al disfacimento del tempo. -
Francesco Lussana. Reepacking. Ediz. italiana e inglese
In questo volume Francesco Lussana e l'azienda Reepack operano assieme per innescare un'altra forma di relazione con lo spazio e il tempo. L'artista riattiva strutture e macchinari, riposizionandoli in un contesto diverso. La de-contestualizzazione diventa forma espressiva, una poetica propensa a dare molta importanza a chi mette in movimento un fare che coinvolge molte persone, e che permette loro di mantenersi. Il volume accoglie un testo del curatore e una conversazione con l'artista. Fotografie di Giorgia Valli. -
Fernando Garbellotto. Respirare l'ombra è come toccare un corpo. Fractal net singing. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e inglese
Questo volume è dedicato alla recente produzione di Fernando Garbellotto (Portogruaro, 1955), artista che si è affermato con decisione nel panorama nazionale e internazionale (si ricordano, in particolare, le esposizioni alla Peggy Guggenheim Collection e alla 54a Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, 2011). La riflessione di Garbellotto è incentrata sulle reti, che rappresentano l'esito delle ricerche compiute sui frattali e sulla geometria post-euclidea - ricerche avviate sin dagli anni novanta, e qui documentate. Reti intrecciate e colorate per creare una fusione tra spazio reale e spazio ideale, reti che rappresentano relazioni tra presente e passato in un continuum infinito di possibilità, reti che ritmano il respiro del tempo e dello spazio, della materia e del vuoto, dell'essere e del non essere. Il catalogo è introdotto da saggi critici e completato da apparati biobibliografici. -
Vittorio Corsini tra voci, carte, rovi e notturni. Catalogo della mostra (Modena, 17 marzo-10 giugno 2012). Ediz. italiana e inglese
La produzione più recente di Vittorio Corsini (Cecina, 1956), documentata nelle pagine di questo volume, è dedicata al tema del paesaggio, inteso non come paradigma costituito e inalterabile da riprodurre e perpetuare, ma come elemento fluido nel quale si svolge la vita quotidiana, si stabiliscono rapporti, si susseguono trasformazioni. La ricerca di Corsini si concentra, più precisamente, sul concetto e sui modi dell'abitare, sulle dinamiche che interessano la vita negli spazi domestici e negli spazi pubblici e sulle relazioni che all'interno di questi luoghi si instaurano fra gli individui. Ricerca che si esplicita attraverso il ricorso a tecniche e linguaggi diversi - installazioni, sculture e video - e attraverso l'impiego di materiali eterogenei - vetro, metallo, carta, inchiostro, segatura, neon - attraverso i quali l'artista narra quello che la rappresentazione cartografica del paesaggio, da sola, non può raccontare. Il catalogo accoglie un testo del curatore, Marco Pierini, un racconto inedito dello scrittore Paolo Nori e un saggio di Franco Farinelli, ordinario di Geografia all'Università degli Studi di Bologna. -
Esercizi di visione. Scritture, artisti, gallerie. Effettobibbia 2012. Catalogo della mostra (Bergamo, 5 maggio-30 giugno 2012)
Il volume documenta una rassegna di arte contemporanea che vede protagonisti dodici talentuosi artisti che, chiamati a partecipare a Effettobibbia festival biblico che si tiene a Bergamo, giunto quest'anno alla sua quinta edizione - hanno accettato la non comune sfida di confrontarsi con i testi biblici. Un progetto impegnativo, che intende suggerire alcune vie percorribili per riempire il vuoto che si è venuto a creare tra l'arte contemporanea e la cultura cristiana, interrompendo una tradizione che in due millenni di storia dell'arte ha prodotto capolavori universali. Gli artisti, selezionati dalle gallerie d'arte del territorio coinvolte nel progetto, hanno creato le opere presentate in questo volume, che accoglie un testo del curatore e le biografie degli artisti. Artisti e gallerie: Gian Paolo Tomasi per la Galleria Elleni, Cesare Colombo per la Shots Gallery, Alfa Pietta, Lino Invernizzi e Mario Scudeletti per lo Studio Vanna Casati, Gianluca Chiodi per la Galleria Marelia, Guido Airoldi, Gaetano Orazio e Angelo Zanella per la Galleria Triangolo Arte, Christian Rainer per la traffic Gallery e Gionanni Bonaldi per Viamoronisedici Spazioarte. La Galleria Michelangelo presenta un'esposizione di Vittorio Bellini sul tema della Passione di Cristo. -
Lo stupore. Premio Marco Magnani 2011 Giovani Artisti. Ediz. italiana e inglese
"Lo stupore"""" è il titolo della mostra realizzata in occasione dell'ottava edizione del Premio Marco Magnani 2011, un riconoscimento annuale assegnato alla giovane arte dall'omonima associazione sarda intitolata all'intellettuale e critico d'arte sassarese Marco Magnani. Lo stupore è qui inteso come fonte e ragione della conoscenza nel guardare il mondo, come bisogno dell'uomo di riscoprire anche le cose più naturali che lo circondano. I sei artisti vincitori hanno usufruito di una residenza di quindici giorni a Sassari per conoscere il luogo e trarre spunti per la loro opera, documentata nelle pagine di questo volume: gli artisti sono Silvia Agostini, albanese, Jon Campbell, americano trasferitosi a Berlino, Kane Caddoo, italiano di origini irlandesi, Barbad Golshiri, iraniano, Andrea La Rocca, italiano, Armando Lulaj, albanese. Il volume, con testi dei curatori, è completato da apparati biografici." -
Paolo Consorti. Rebellio Patroni, Sant'Ambrogio e il piccolo Duomo. Catalogo della mostra (Milano, 14 giugno-1 luglio 2012). Ediz. italiana e inglese
Il volume presenta ""Rebellio Patroni, Sant'Ambrogio e il piccolo Duomo"""", un progetto dell'artista Paolo Consorti (San Benedetto del Tronto, 1964), basato sulla reinterpretazione in chiave contemporanea e simbolica dell'operato dei Santi d'Italia, espressione della cultura popolare del nostro paese e anche di un'unità geografica e spirituale. L'opera, che ha preso avvio nel 2011, è concepita come un percorso multiforme e in progress, in cui la performance, la scultura e il dipinto costituiscono il corpus unico del progetto: i santi di Consorti, interpretati a volte da veri attori televisivi e cantanti, come Elio (Elio e le Storie tese), Giobbe Covatta e Luca Mangoni, si esprimono attraverso azioni paradossali, mettendo in atto un'originale e pacifica forma di ribellione che, aggirando con l'ironia la retorica sul decadimento morale e civile della società, propone l'urgenza di un impegno nel presente. Il sacro e il profano si mescolano senza scandalo né sacrilegio, non c'è nulla di blasfemo, poiché il concetto di santità diventa un pretesto per parlare di tematiche terrene e proporre una forma spiritualità per il presente. Il volume è completato da un'antologia critica e da apparati biografici. Contributi critici di: Antonio Arévalo, Angelo Bucarelli, Lorenzo Canova, Anita Tania Giuga, Piero Melograni."" -
BSI Swiss Architectural Award 2012. Ediz. italiana e inglese
Sostenuto dalla Banca della Svizzera Italiana con il patrocinio dell'Ufficio Federale svizzero della Cultura e dell'Accademia di architettura di Mendrisio-Università della Svizzera italiana, il premio internazionale di architettura BSI Swiss Architectural Award è attribuito ogni due anni ad architetti di età non superiore ai 50 anni, senza distinzione di nazionalità, che hanno offerto un contributo rilevante alla cultura architettonica contemporanea, dimostrando una particolare sensibilità nei riguardi del contesto paesaggistico e ambientale. I candidati sono proposti alla giuria, presieduta da Mario Botta, da un comitato internazionale di consulenti, composto da architetti e critici di architettura di chiara fama. Ciascun candidato è chiamato a presentare tre opere realizzate. La giuria ha premiato all'unanimità Studio Mumbai (India) per la qualità delle opere presentate e per l'originalità del processo da cui derivano: ""un processo fondato su un raffinato sapere artigianale che viene riconsiderato e valorizzato attraverso una costante interazione tra disegno e costruzione e un metodo di lavoro collettivo in cui i diversi apporti concorrono inscindibilmente al risultato finale"""". Il volume raccoglie tutti progetti dei 30 candidati al premio e si sofferma, con un saggio e una cospicua serie di fotografie a colori, sulle opere del vincitore."" -
Paolo Spinoglio
È sufficiente osservare le sculture di Paolo Spinoglio (Torino, 1956 - Asti, 2002) per sentirne la cruda poesia, per figurarsi l'impegno fisico necessario alla loro realizzazione, per immaginarne l'ideale aspirazione estetica. Ripercorrendo la sua storia personale e professionale, attraverso una ricca selezione di opere accompagnata dalle testimonianze di chi ebbe modo di conoscerlo e apprezzarlo, il volume conduce il lettore alla riscoperta di un artista che amava nascondersi nella forza plastica dei suoi lavori, facendo cosi perdere i propri confini di uomo e di scultore. -
Punti di vista. Identità, conflitti, mutamenti
Il progetto Punti di vista, curato da Fabio De Chirico e Ludovico Pratesi, mette a confronto, nelle sale di Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, i grandi maestri del passato con le opere di tredici artisti italiani delle ultime generazioni attraverso una trama di dialoghi e corrispondenze di carattere simbolico che lega la pittura dal Rinascimento al Novecento con altri linguaggi espressivi come la scultura, l'installazione, la fotografia o il video, più consoni a esprimere le esperienze complesse della contemporaneità. Un dialogo che contribuisce a evidenziare nuovi punti di vista sulla storia dell'arte del passato, attraverso itinerari simbolici e slittamenti di senso che propongono possibili approfondimenti sul rapporto fra tradizione e modernità, tecnica e pensiero, all'interno di una cornice solenne come Palazzo Arnone che, grazie alla sua recente ristrutturazione, si pone come ideale luogo di incontro tra le arti di ieri e di oggi. -
Matthew Watkins. Ediz. illustrata
Finger painting arte, l'arte al tempo di iPhone e iPad. Dematerializzata, eppure concreta, realizzata sfiorando il touchscreen, lasciando impronte d'artista. Ai primordi dell'umanità l'uomo delle caverne si espresse con la punta delle dita, lo fa anche oggi Matthew Watkins, utilizzando le più attuali tecnologie. L'artista anglo-canadese è uno degli esponenti di spicco della mobile digitai art. La sua creatività, per sua stessa ammissione, dà vita all'UncontainableArt: arte senza confini. Espressione artistica che, se si cerca di collocare nel mondo accademico, si trasferisce nei bar. Se si tenta di chiuderla nelle gallerie, fugge in strada e, quando si vuole fissarla su una tela, diventa digitale. Un nuovo modo di esprimersi, di condividere e vivere l'arte, liberandone il messaggio. Consentendole di attivare nuove energie positive e di aiutare l'uomo a superare il disorientamento e le paure e a tornare a credere nella bellezza. -
Gianfranco Anastasio. Thinktrap. Catalogo della mostra (Agrigento, 5 luglio-25 agosto 2013). Ediz. italiana e inglese
Gianfranco Anastasio (Messina, 1956) presenta il suo percorso artistico più recente, all'incirca dal 2010, con qualche significativa incursione nella produzione precedente. Le ""trappole"""" (da cui il titolo del volume), i """"bastardi"""", le """"preghiere"""", le """"porte"""" sono solo alcuni dei cicli di opere ampiamente illustrati nel volume. Insieme a questi, un saggio di Marco Meneguzzo identifica la coerenza interna di un lavoro analitico e neomoderno sulla pittura, che scaturisce dall'intenzione ideale di concentrare nei precisi cromatismi astratti e nelle campiture geometriche non tanto la categoria della razionalità, quanto quella più vasta del proprio vissuto."" -
Guariento. Pittore di corte, maestro del naturale
Erede della tradizione giottesca, Guariento di Arpo (circa 1310-1367/1370) fu l'interprete più sensibile del gotico cortese a Padova. La sua pittura, densa di personaggi e di dettagli realistici minuziosamente indagati, impreziosita dall'oro e dalla brillante cromia, si articola sullo sfondo di spazi accertati per via prospettica e di solide architetture costruite con rigorosa geometria. Primo pittore di corte dell'Italia padana, Guariento fu artista prediletto dei Carraresi e si aggiudicò inoltre il favore dei dogi veneziani, dei principali ordini religiosi e di numerosi committenti che, fino a Bolzano, gli affidarono prestigiosi incarichi. La sua fisionomia artistica è stata spesso sottostimata dalla critica, che, confusa dal suo linguaggio in bilico fra naturalismo padano e preziosismi gotici di matrice oltralpina e veneziana, nonché disorientata dalla distruzione di alcuni dei suoi cicli pittorici più importanti, ne ha frainteso la più autentica natura. Si è scelto, dunque, di dedicare a Guariento un nuovo lavoro a carattere monografico, condotto con approcci differenziati e attento inoltre al contesto storico e culturale in cui il pittore visse e operò. I dipinti, presentati con il supporto di un ricco apparato fotografico e di ricostruzioni grafiche che restituiscono i complessi smembrati o distrutti, vengono letti in rapporto all'ambiente fecondo della Padova carrarese.