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La cultura tecnologica e il progetto. Un ricordo di Anna Mangiarotti. Ediz. illustrata
Dagli anni Novanta in poi, Anna Mangiarotti (1950-2016) è stata un punto cardine sul tema, oggi sempre più attuale, di quale sia la cultura tecnologica a cui fare riferimento per il progetto di architettura in una contemporaneità così molteplice. Tramite la costante e sempre innovativa ricerca sulle tecniche contemporanee, le modalità di assemblaggio, le nuove possibilità offerte dagli strumenti digitali, ha fatto da ponte tra le sperimentazioni in atto in quel momento e il fervido dibattito culturale nella facoltà di Architettura. Profondamente impegnata nella didattica, ha proseguito con creatività e rigore il lavoro del padre Angelo, cercando di tenerne vivi il metodo e i contenuti perché potessero essere di insegnamento per i futuri architetti. L'obiettivo di questo suo ricordo è quello di offrire alcuni spunti di riflessione sul progetto di architettura alla luce degli sviluppi delle tecniche per l'ambiente costruito, dei mutati scenari sociali ed economici, delle professionalità multidisciplinari necessarie oggi, in modo da intavolare un dibattito aperto tra docenti, progettisti e studenti su temi tanto attuali oggi quanto cari ad Anna. Testi di: Francesca Albani, Giulio Barazzetta, Andrea Campioli, Andrea Ciaramella, Emilio Faroldi, Franz Graf, Mario Losasso, Valeria Marsaglia, Elena Mussinelli, Massimiliano Nastri, Ingrid Paoletti, Fabrizio Schiaffonati, Alberto Sposito, Oliviero Tronconi, Maria Pilar Vettori, Alessandra Zanelli. Con la collaborazione di: Politecnico di Milano, dipartimento ABC. -
Marialuisa Tadei. Endlessly. Catalogo della mostra (Venezia, 10 maggio-28 novembre 2017). Ediz. italiana e inglese
"Marialuisa Tadei riesce a conferire forma astratta al mistero della vita, suggerendone così la trascendenza dalla natura in cui comunemente si manifesta, il carattere ultraterreno, al di là del tempo e dello spazio, simile alla sapienza creativa di Dio."""" (Donald Kuspit)" -
Giuseppe Mozzanica. La scultura. Ediz. illustrata
Sottratta a quel cono d'ombra in cui la sua intima coerenza e il riserbo del suo protagonista rischiavano di relegarla, la vicenda artistica dello scultore meratese Giuseppe Mozzanica (1892-1983) viene qui raccontata per la prima volta. L'amore intransigente per la realtà, lo studio accanito della natura, la fedeltà totale al vero ne costituiscono le note salienti: una vera e propria fede, oltre che un modo di guardare. Dagli studi all'Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Graziosi, all'affermazione in ambito locale come partecipe cantore della Grande Guerra e sensibile ritrattista, fino al riconoscimento ottenuto con la scelta di due opere - il ""Calciatore"""" e il """"Vogatore"""" - al concorso per lo Stadio dei Marmi di Roma, Mozzanica non deflette mai dalla propria fede in un bello di ispirazione classica. Studio anatomico, proporzione, armonia sono le sue parole d'ordine, applicate alla realtà popolaresca di una Lombardia ancora in parte rurale. A partire dalla collezione di lastre e stampe fotografiche, testimonianza di un metodo ma anche straordinario documento di storia sociale, il fondo Mozzanica racconta una vicenda appartata e coraggiosa, tutta al di qua delle avanguardie. I monumenti ai caduti disseminati in molti comuni lombardi, le opere funebri - di cui la città di Lecco, in particolare, è ricchissima - e poi i marmi, i bronzi, i gessi, conservati nella gipsoteca e nel polo museale di Pagnano (Merate), vengono presentati nei saggi di Luciano Caramel, Lucia Gasparini e Serena Paola Marabelli e offerti allo sguardo nelle fotografie di Alberto Lagomaggiore."" -
Giovanni Francesco Guerrieri, Gianluca Quaglia. Il miglior posto. Un dialogo tra artisti nel tempo. Catalogo della mostra (Monza, 29 novembre 2017-14 gennaio 2018). Ediz. a colori
Giovanni Francesco Guerrieri e Gianluca Quaglia, due artisti lontani nel tempo. Il primo un caravaggesco marchigiano del Seicento, il secondo un contemporaneo che s'interroga su un tema che ha attraversato la storia dell'arte trasversalmente: il rapporto tra l'uomo, lo spazio in cui viviamo e ciò che non conosciamo. Si origina così un dialogo che richiede visione e immersione sensoriale, attenzione al dato reale e immaginazione per accogliere anche ciò che il nostro sguardo non è in grado di riconoscere o codificare. Guerrieri nella sua tela con la ""Vergine con il Bambino e sant'Anna"""", dipinta nel 1627 per Ottavio Brollini, fornisce una risposta definita, consona al suo tempo, devozionale e piena di pathos. Quaglia attiva una riflessione connessa a codici laici, aperta a interpretazioni che vanno al di là di certezze deistiche, proponendo mappe cosmiche pensate come spazi ridisegnati a grafite in cui perdersi, in quanto privi di orientamento e ombre o costellazioni riconoscibili. """"Il miglior posto"""" diventa così una posizione privilegiata che consente di soffermarsi a contemplare l'armonia tra arte antica e contemporanea, in quanto sia Guerrieri che Quaglia gettano un'ancora verso l'ignoto per scrutare l'imperscrutabile, soffermandosi a guardare l'universo e con esso le stelle, immaginando l'infinito, con la certezza che sappiamo solo ciò che possiamo imparare."" -
Il teatro del popolo di Castelfiorentino
La sera del 26 dicembre 1867 le arie di Norma di Vincenzo Bellini inauguravano il Teatro del Popolo di Castelfiorentino, “opera resa necessaria dalla segnalata civiltà del Paese”. Da allora ha attraversato, con complesse vicende proprietarie e gestionali, la storia di Castelfiorentino, divenendo per tante generazioni il luogo dove si sono riflessi gli elementi fondanti della cultura, ma anche dell’impegno e della passione politica dei castellani, per i quali è stato il luogo di formazione per eccellenza.rnDopo 150 anni questo Teatro, nel solco di quel grande patrimonio di forze, di volontà, di competenze, di intelligenze, che hanno arricchito e reso più civile la comunità di Castelfiorentino, è parte attiva e insostituibile per una comunità sempre più vasta, che vi trova le adeguate risposte al reale bisogno di cultura e di socialità.rnIl Comune di Castelfiorentino e la Banca Cambiano 1884 s.p.a., attraverso la Fondazione Teatro del Popolo, sono impegnati a investire risorse nello sviluppo di questa istituzione che accompagna e sostiene pure i cambiamenti dell’identità urbana e socio-culturale.rn“La comunità di Castelfiorentino – come ha scritto il cittadino onorario Antonio Paolucci – è orgogliosa della sua storia ed è consapevole che non c’è futuro senza memoria”: anche il Teatro del Popolo, ricordando il proprio passato, vuole essere soggetto attivo nel costruire il futuro.rnIl programma delle iniziative per i 150 anni non è la mera celebrazione di un anniversario ma l’occasione per riflettere su come costituisca un luogo di incontro e un punto di riferimento per la comunità castellana, valdelsana e di più ampi confini.rnSiamo convinti che il Teatro, pur nel radicale mutare degli scenari sociali, educativi, culturali, artistici, sia ancora il luogo emblematico dove una comunità sempre più vasta e articolata ritrova i sentimenti, l’impegno, la solidarietà, il senso di appartenenza, i sacrifici, le speranze, le passioni, i momenti di gioia, che le sono propri. -
Arte medievale (2017). Vol. 7
"Arte medievale"""" è una rivista specialistica internazionale dedicata alla critica dell'arte del medioevo, fondata nel 1983 da Angela Maria Romanini. Ogni numero raccoglie ricerche e interventi di esperti del settore, pubblicati in lingua originale e arricchiti da un vasto apparato iconografico, per offrire a tutti gli appassionati e studiosi della materia nuovi spunti di approfondimento sull'arte medievale." -
Nunziante. Opere 2006-2015. Ediz. a colori
Antonio Nunziante (Napoli, 1956) attraverso le sue opere - pitture su tela e su tavola, ceramiche, maioliche, bronzi - offre una nuova visione del mondo, una poetica fatta di mistero e di domande con la volontà di captare ciò che va al di là del reale. L'artista privilegia nella propria opera l'intelligenza e il ragionamento. I suoi dipinti, del resto, hanno l'obiettivo di spingere alla riflessione, incoraggiata quest'ultima dagli stessi titoli scelti. Nell'universo di Antonio Nunziante lo choc poetico suscitato dall'immagine dipinta è sempre inseparabile da un piacere riflessivo, nonché da un giubilo del pensiero costretto ad attivarsi. -
Stendhal a Milano. La grande arte di essere felici. Catalogo della mostra (Milano, 13 settembre-31 ottobre 2016). Ediz. a colori
L’amore e la passione che Stendhal ha provato nei confronti di Milano sono, per tutti, cosa nota. Meno evidenti sono invece le ragioni, le motivazioni profonde che stanno alla base di questo sentimento quasi viscerale che lega l’autore de ""Le rouge et le noir"""" al capoluogo lombardo. Il volume permette di individuare e percorrere diversi itinerari che conducono proprio a queste motivazioni, partendo dalle lettere, dai documenti personali, dalle immagini, dai libri – testi originali e rari – e dagli oggetti conservati nel Centro Stendhaliano della Biblioteca Sormani per raccontare le arti, gli amici e gli amori che compongono l’universo di Arrigo Beyle, milanese. Una grande opportunità per capire ancor meglio Stendhal e quella Milano di inizio Ottocento, ricchezze entrambe lontane, ma non del tutto perdute."" -
Angelino Balistreri. Il colore e l'enigma. Ediz. italiana e inglese
Il continuo stupore per la vita è il filo conduttore dell'opera pittorica di Angelino Balistreri (Quarta Sant'Elena, 1922-Macerata, 2015), sviluppatasi fra la seconda metà del XX secolo e gli inizi del secolo successivo in Italia, in Francia e in remoti territori dell'Africa e del Medio Oriente. Le sue fasi sono scandite dal confronto con i modelli dei grandi pittori del Novecento, da Picasso a Chagall, e con fondamentali movimenti di avanguardia come l'espressionismo, figurativo o astratto, e il surrealismo, ma anche con memorie della più antica civiltà mediterranea, in specie della Sardegna, terra natale del pittore. Con una varietà di stili e una tecnica inconfondibile, consistente nello stendere il colore soprattutto con la spatola, Balistreri fa intendere tutto il valore di quel primitivismo moderno che Baudelaire annunciava scrivendo: ""Il genio non è che l'infanzia ritrovata con la volontà""""."" -
Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al «Novecento». Catalogo della mostra (Verbania, 25 marzo-30 settembre 2018). Ediz. a colori
La rassegna ""Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al 'Novecento'"""" è la quinta tappa dell'iniziativa """"Open"""", tour di eventi espositivi promossi dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con le Fondazioni di Comunità locali, che sta portando il patrimonio artistico dell'ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province del Verbano Cusio Ossola e di Novara. Il tour """"Open"""", per le sue finalità di promozione e diffusione culturale, è stato incluso fra le iniziative approvate per l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Allestita nelle meravigliose sale di palazzo Viani Dugnani, recentemente restaurate grazie a un contributo della Fondazione Cariplo, la mostra si sviluppa in tre sezioni - Scapigliatura, divisionismo, naturalismo, realismo; Artisti del Novecento italiano; Oltre il """"Novecento"""" - e svela l'incanto di oltre cinquanta opere provenienti dalle raccolte d'arte della Fondazione Cariplo, del Museo del Paesaggio di Verbania e dalle collezioni private in deposito presso il museo. Si tratta di un suggestivo e affascinante viaggio tra capolavori d'arte dalla fine dell'Ottocento alla prima metà del Novecento, che si snoda lungo scenari di grande poesia, bellezza e colore per indagare il rapporto senza tempo tra uomo e natura. Dagli incantevoli paesaggi del lago Maggiore, ritratti dal pennello di artisti come Federico Ashton, Carlo Fornara, Francesco Gnecchi e Mario Tozzi, alle suggestive atmosfere dei paesaggi di campagna, urbani e marini, testimoniati dalle opere di maestri quali Anselmo Bucci, Aldo Carpi, Filippo de Pisis, Emilio Gola, Umberto Lilloni, Ottone Rosai, Mario Sironi e Arturo Tosi. La rassegna, promossa dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio Ossola (VCO), in collaborazione e con il sostegno del Comune di Verbania, della Regione Piemonte e del Museo del Paesaggio, è espressione di un comune agire a tutela di patrimoni condivisi di cultura e valori."" -
Un piccolo mondo antico. Catalogo della mostra (Lugano, 25 marzo-21 ottobre 2018). Ediz. italiana e tedesca
Uno spazio. Un territorio. Un mondo. Piccolo ma prodigiosamente incantato nella sfolgorante bellezza che si rispecchia da sempre sulle acque smeraldine del Lago di Lugano. Un mondo e la sua storia. Tratteggiati nei disegni di un grande artista, Pietro Chiesa; messi a fuoco dai ciak di un famoso regista, Mario Soldati. Narrati attraverso le parole di uno scrittore troppo a lungo dimenticato, Antonio Fogazzaro. -
Cialdi. L'evoluzione della forma. Catalogo della mostra (Forte dei Marmi, 21 aprile-2 giugno 2018). Ediz. italiana e inglese
Marzio Cialdi da circa quindici anni ha intrapreso un lavoro di ricerca che lo ha portato non solo a confrontarsi con materiali diversi, ma anche a elaborare un proprio stile e una propria poetica. Sempre affascinato dalla figura umana, il suo lavoro si è progressivamente allontanato nell'ultima fase della sua attività in un territorio più astratto, pur non rinunciando mai a trovare nelle sue opere riferimenti alla concretezza del mondo reale. In questa svolta decisivo è stato l'uso dell'acciaio corten, che sviluppa un'espressività materica che rimanda al tempo che scorre. Il volume gli rende omaggio attraverso oltre quaranta opere che, in maniera suggestiva, delineano il suo originale percorso artistico. -
Museo di Roma in Palazzo Braschi. Brief guide
Incastonato come una gemma nel cuore della città e intriso di quell'aura magica che avvolge piazza Navona, su cui si affaccia, palazzo Braschi diviene sede del Museo di Roma nel 1952. La vastissima collezione (sono circa centoventimila le opere custodite) costituisce una testimonianza ricca ed esaustiva, riflessa dagli occhi degli artisti, di quella grande trasformazione che a partire dal XVII fino al XX secolo ha investito, ora gradualmente ora in modo brusco o anche traumatico, la vita della città eterna. Questa guida breve illustra il nuovo allestimento del Museo di Roma, concepito secondo un criterio tematico e non strettamente cronologico per accompagnare il visitatore in un viaggio nel tempo attraverso le opere esposte: le molte forme della festa a Roma, tra rituali religiosi e giochi di piazza, i caratteri distintivi della sua bellezza monumentale e i segni inconfondibili del suo profilo, come il Tevere che da sempre scorre negli stessi eppur diversi luoghi, radicalmente trasformati dall'uomo e dal tempo. Il Museo accoglie ogni tipo di pubblico ed è totalmente accessibile. Al suo interno ospita un percorso dedicato per ipovedenti e non vedenti, con didascalie in braille dei più importanti oggetti in collezione e la possibilità di 'toccare' alcune opere esposte, grazie a un percorso tattile dislocato tra secondo e terzo piano. Nel cortile di accesso al Museo un video in LIS (Lingua Italiana dei Segni) offre al pubblico con disabilità uditiva utili strumenti per la visita delle sale. -
Daniele Bongiovanni. Exist. Catalogo della mostra (Pavia, 4-27 maggio 2018). Ediz. a colori
Il volume presenta una ricca selezione delle opere dell'artista Daniele Bongiovanni (Palermo, 1986). La cura e il paesaggio, entrambi filtrati da una concezione onirica della materia, s'incontrano in un solo grande concept. I due soggetti si congiungono per determinare quali siano e quali siano sempre stati gli elementi che caratterizzano la pittura dell'autore. Ovvero, il fattore ""Uomo"""" e il fattore """"Natura"""". Edito in occasione di una personale (antologica) dedicata a uno dei più conosciuti e interessanti pittori della sua generazione, il libro accoglie un testo di Claudio Strinati (curatore dell'intero progetto) e contributi di Giosuè Allegrini e Susanna Zatti. Presentazione di Giacomo Galazzo."" -
Architecture in Mantua. From the Palazzo Ducale to the Burgo paper mill. Ediz. illustrata
Risultato di una ricerca promossa dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano, il libro restituisce un'immagine della città attraverso le sue architetture, sulla base di una campagna fotografica estesa a tutto il territorio urbanizzato. Sono stati selezionati cento casi di studio - dalle presenze medievali ancora leggibili nel tessuto della città all'episodio della Cartiera Burgo di Pier Luigi Nervi, una delle più interessanti realizzazioni di architettura moderna in Italia - documentati dalle fotografie di Marco Introini e descritti dai testi di Luigi Spinelli. -
México. La pittura dei grandi muralisti. Scatti di vita di Diego Rivera e Frida Kahlo. Catalogo della mostra (Genova, 23 maggio-9 settembre 2018). Ediz. a colori
Il 13 settembre 1973, a Santiago del Cile, avrebbe dovuto essere inaugurata l'esposizione ""Orozco, Rivera, Siqueiros. Pintura mexicana"""", ma due giorni prima il generale Augusto Pinochet ruppe gli indugi dando il via al golpe che lo mantenne al potere nei diciassette anni successivi. I quadri di José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros vennero quindi imballati in tutta fretta e imbarcati su un volo di Aeroméxico insieme ai famigliari dell'appena destituito Salvador Allende, facendo ritorno nei musei messicani dai quali provenivano. Dopo oltre quarant'anni, il volume documenta la """"mostra sospesa"""", come venne poi definita, attraverso una selezione di opere dei tre artisti, esponenti di spicco della pittura muralista: capolavori a contenuto politico che testimoniano, in modo efficace e coinvolgente, la loro poetica, emblema della modernità messicana nel mondo. Il volume è infine arricchito da un'ampia e affascinante raccolta di foto d'epoca, scattate da personaggi e fotografi noti, dedicata alla vicenda artistica e sentimentale di Diego Rivera e Frida Kahlo che, alternando grandi passioni a drammatici scontri, è diventata quasi un paradigma del loro tempo. Testi di: Carlos E. Palacios, Dafne Cruz Porchini, Marina Vazquez Ramos, Luis Rius Caso, Magdalena Zavala Bonachea."" -
Girolamo Ciulla. Dimore del mito. Catalogo della mostra (Matera, 29 giugno-14 ottobre 2018). Ediz. italiana e inglese
Come avvicinarsi al mito? Come interrogarlo? Come evitare di ricondurlo alla ""convocazione"""" del segno? Girolamo Ciulla opera su questo crinale incerto, ambiguo, sdrucciolevole e al tempo stesso fascinoso: come una scultura, come un gesto plastico, può rendere evidente i tratti anfibi del mito? Il mito non è l'enigma. Si potrebbe piuttosto dire che il mito genera enigmi e Ciulla è un creatore di enigmi. Le sue opere, le sue figure totemiche, sembrano confermare questa ipotesi ed hanno memoria di quelle narrazioni, le possono ancora ascoltare."" -
I sacri monti. Piemonte e Lombardia. Un patrimonio UNESCO tra Piemonte e Lombardia. Ediz. italiana e inglese
Le fotografie di Marco Beck Peccoz, accompagnate da brevi testi storici e da un'introduzione di Antonio Paolucci, guidano alla scoperta di nove itinerari posti in luoghi di grande fascino paesaggistico, su cui si snodano teorie di cappelle che raccontano, con statue e affreschi, temi cari alla devozione cattolica. Il più antico Sacro Monte, quello di Varallo, iniziato nel tardo Quattrocento per volontà di un frate francescano, voleva condurre in una sorta di viaggio virtuale in Terra Santa quei visitatori che non potevano andarci in pellegrinaggio, riproducendo i luoghi storici legati alla vita di Cristo e popolandoli con immagini che mostravano quel che era avvenuto al loro interno. Grazie a Gaudenzio Ferrari, che vi lavorò nel primo Cinquecento, gli episodi del Vangelo vennero illustrati in scene di intenso naturalismo, con figure tridimensionali in tutto simili a persone vere, per fisionomia e sentimenti, con il fine di coinvolgere emotivamente i fedeli. A questo modello si ispirarono i Sacri Monti costruiti dopo il Concilio di Trento a Orta, Crea, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Belmonte, che sperimentarono questa nuova ed efficace forma di comunicazione religiosa. Nei Sacri Monti operarono artisti importanti come Gaudenzio Ferrari, i pittori Fiammenghini, Morazzone, Tanzio da Varallo, Moncalvo, gli scultori Tabacchetti e Prestinari, Giovanni d'Enrico, Dionigi Bussola, Giuseppe Rusnati, Antonio Busca, che sovente si alternarono nei diversi complessi costruendo scene vive e reali, coinvolgenti e ricche di pathos, attuali oggi come allora per i fedeli e i cultori di arte. -
Luxus. Lo stupore della bellezza. Catalogo della mostra (Milano, 12 luglio-30 settembre 2018). Ediz. italiana e inglese
Nel giudizio estetico, ciò che diventa valore non è mai il banale, il mediocre, ma l'originalità, l'invenzione, l'estro. Il lusso è, esso stesso, un'idea che comporta l'oltrepassamento della ""normalità"""", dell'ovvio, avendo di mira l'eccellenza: segna una netta demarcazione tra ciò che è comune e la forma assoluta della bellezza."" -
La città. Premio Artivisive San Fedele 2017/2018. Catalogo della mostra (Milano, 20 settembre- 20 ottobre 2018). Ediz. a colori
Oggi più che mai è fondamentale una riflessione sulla città che abitiamo, sulla qualità delle nostre relazioni umane, del nostro vivere sociale. La città è lo spazio costruito dagli uomini, in cui ciascuno ricerca una pienezza di vita, di felicità, di crescita umana. A volte la possiamo percepire amica, accogliente, fraterna, altre volte invece matrigna, con tanti segnali di barbarie, di disumanità, di forti conflitti e tensioni. La città non è mai semplicemente un luogo fisico, un contenitore, ma è sempre spazio simbolico. In che modo oggi possiamo pensare alla città? È questo l'interrogativo su cui si fondano le ricerche dei giovani artisti del Premio Artivisive San Fedele 2017/2018, cercando di suggerire le prospettive future dell'esistere umano.