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Diari (1842-1847). Vol. 2
La lettura dei Diari - una miniera di intuizioni folgoranti, pensieri, preghiere, polemiche e spunti argomentativi - restituisce la complessità non sistematica ma edificante del pensiero filosofico e teologico di Søren Kierkegaard. Questa ultima edizione, di molto ampliata e rivista, riprende la versione del suo maggiore studioso italiano, Cornelio Fabro, svolta sull'integrale danese (20 voll., 1909-1948), pubblicata da Morcelliana nel 1948 e più volte ristampata. Ma l'attento spoglio compiuto dai curatori sulle carte postume, le lettere, i documenti e le opere complete, nel confronto fra la prima e i volumi già disponibili della nuova edizione critica danese, rende quest'opera del tutto originale nella traduzione e nelle note. Un classico, queste pagine dei Diari parlando del mondo si mettono in dialogo con Dio, la morte, l'amore, e toccano tonalità affettive come la noia, l'inquietudine, la pazienza e l'impazienza, l'angoscia... Un esercizio di pensiero quotidiano in cui traluce, sotto vari registri, la teoria dei tre stadi dell'esistenza estetico, etico e religioso. -
Stanze della metafisica. Heidegger, Löwith, Carlini, Bontadini, Severino
Le ""stanze della metafisica"""" sono i luoghi, individuati in cinque pensatori del Novecento, da cui osservare, in prospettive e con sviluppi diversi, sia la specificità della filosofia rispetto al sapere scientifico sia il posto riservato alla metafisica, oltre la tesi kantiana per cui l'Assoluto sarebbe pura aspirazione e la filosofia si ridurrebbe entro i confini della scienza. Un duplice assunto qui avanzato in momenti che scandiscono un'indagine unitaria: le prime stanze, premessa teoretica del libro, ripercorrono la presa di posizione della filosofia rispetto alla teologia filosofica classica - in Heidegger, l'artefice della critica alla metafisica occidentale e dell'opposizione tra fede e filosofia, in Löwith, che ha sviluppato con tratti diversi tale linea, e in Carlini, critico dell'idealismo gentiliano e fautore di un pensiero cristiano. Le ultime stanze sono doppiamente congiunte all'intento teoretico del libro, per il loro sfondo comune: in Bontadini il tema è la rigorizzazione della teologia filosofica con l'affermazione dell'essere trascendente la totalità dell'esperienza; di Severino è qui esaminato il nodo inerente al rapporto fra ontologia e teologia filosofica, cercando la determinazione dell'essere che trascende l'ambito dell'esperienza (qui chiamato Altro dall'esperienza). Conclude il volume un'offerta di domande che si annodano una all'altra nel passaggio da queste stanze: l'ammissione che, all'interno del sapere filosofico."" -
Filosofia dell'interculturalità
Accostarsi alla filosofia dell'interculturalità significa sostare sui suoi termini andando oltre il senso comune. Filosofia: crediamo sia patrimonio indiscusso della Grecia antica e ""amore per la sapienza""""; ma si può ritenere questa definizione una prerogativa assoluta della filosofia della physis e dell'essere, da contrapporsi al pensiero cinese di dao e qi, o hindu di Atman-Brahman? Ci soccorre il concetto di intercultura, assunto qui nell'accezione più forte: la possibilità e la necessità del confronto, non solo di una contaminazione, fra le diverse culture. Il passo in più è porsi in prospettiva filosofica: ciò si traduce nel problematizzare i propri sistemi di riferimento, nel mettersi in discussione prendendo sul serio le domande altre: è l'indicazione di un cammino da compiere, che ha nell'altro l'attore principale. Il volume si scandisce in vie di accesso tematiche e coppie concettuali che invitano alla riflessione dialogica: rovesciare lo sguardo per cogliere le differenze, e la loro origine - l'essere uomini quale condizione che rende possibile pensare e sciogliere gli attriti."" -
Maria di Campello. Un'amicizia francescana
Maria dell'Eremo francescano di Campello, conosciuta anche come sorella Maria, è stata una grande figura spirituale del Novecento italiano. Nata a Torino nel 1875, rigenera nel 1926 un antico e abbandonato romitaggio del Trecento nella Valle Umbra, presso Campello. In questo luogo morirà nel 1961, dopo una vita appartata con le compagne eremite e al tempo stesso paradossalmente densa di relazioni con personaggi come Gandhi, il dottor Schweitzer, Ernesto Buonaiuti, don Primo Mazzolari, Dorothy Day, Adelaide Coari, Paul Sabatier, David Maria Turoldo. Senza essere una intellettuale, e restando apparentemente fuori dalla storia, raccolta nel nascondimento, Maria entra in intima comunione con uomini e donne che segnano la cultura, la politica, la storia del secolo scorso: di questa trama di relazioni rendono conto gli scritti di questo volume. Amicizie ""senza confini"""", quelle di Maria, create con semplicità francescana, con sensibilità mistica, con finissima femminile percezione dell'altro, con anelito alla libertà in senso cristiano. Fin dall'adolescenza, un'espressione dell'Imitazione di Cristo l'aveva segnata: """"Nessuno è più libero dell'uomo che nulla desidera sulla terra"""". E alle compagne diceva: """"La libertà assoluta è riverenza del mistero e distacco assoluto"""". Era questa libertà a darle uno stigma d'universale che Francesco d'Assisi avrebbe forse riconosciuto come familiare e che oggi sussiste nella terza generazione delle sue eremite."" -
Il giudaismo nei primi secoli del cristianesimo
In questo libro, che si distingue per chiarezza e semplicità d'esposizione, Jacob Neusner risponde agli interrogativi fondamentali che riguardano il mondo del giudaismo da cui è nato il cristianesimo. Neusner dà un quadro delle vicende storiche e religiose di Israele e analizza il patrimonio del giudaismo che si conservò tra coloro che non divennero cristiani. Neusner discute anche la controversa questione dei farisei e tenta di ricostruire l'identità dell'Hillel storico. Questo libro, ben documentato e accessibile, si rivolge direttamente a tutti coloro che sono interessati alla fede ebraica e cristiana e ne cercano il senso risalendo alle loro comuni radici storiche. -
I cristiani d'Egitto nella vita e negli scritti di Matta el Meskin
La figura del monaco egiziano Matta el Meskin (1919-2006) rappresenta un punto di riferimento importante per cogliere le energie spirituali e di fede custodite dalla Chiesa copta, comunità dalle origini apostoliche. Queste pagine intendono presentare la sua aspirazione a un cristianesimo autentico e radicale, sulle orme degli antichi padri del deserto, la cui missione è predicare il Vangelo e curarsi della salvezza dell'uomo, anche a costo di entrare in attrito con i responsabili della Chiesa. L'autobiografia e altri suoi scritti, qui per la prima volta tradotti, svelano il ruolo della Chiesa copta nell'Egitto contemporaneo, e assurgono a modello di spiritualità interreligiosa nel contesto di un mondo arabo divenuto fulcro di cambiamenti. Il volume nasce dall'impegno della Comunità di Sant'Egidio per il dialogo fra le diverse religioni e confessioni, fra credenti e non credenti, e dall'attenzione per la storia delle radici cristiane nel Medio Oriente. -
Preghiera e filosofia dialogica
I filosofi cosiddetti dialogici, pur nelle differenze con cui si presentano, hanno in comune il concetto di parola e la relazione con un Tu. La preghiera, come interpellanza, è una particolare parola che consente uno straordinario dialogo personale con Dio: in quanto relazione tra l'io umano e il Tu divino, la preghiera può pertanto considerarsi una cifra peculiare della filosofia dialogica. Seguendone le tracce attraverso pensatori eterogenei - da Rosenzweig e Levinas a Weil e Zambrano, da Picard, Buber, Ebner a Guardini il volume cerca di ricomporre i molteplici significati che la preghiera come evento dialogico assume. Una lente sotto la quale è possibile cogliere l'essenza dialogica dell'uomo, e con ciò la sua stessa apertura sull'infinito. -
Adamantius. Notiziario del Gruppo italiano di ricerca su «Origene e la tradizione alessandrina». Vol. 19: La controversia origenista: un affare mediterraneo. L'esperienza religiosa della crisi ne...
Sezione Monografica I. La controversia origenista: un affare mediterraneo / The Origenist Controversy: a Mediterranean Affair, a cura di R. Alciati - F. FattI.- Introduzione (R. Alciati - F. Fatti); - From Methodius to Epiphanius in Anti-Origenist Polemic (J.F. Dechow); - Pontifex tantus. Giovanni, Epifanio e le origini della prima controversia origenista (F. Fatti); - L'uso ?politico' delle traduzioni nella crisi origenista (382-402) (A. Monaci Castagno); - Eusebio di Cremona e Gerolamo: dalla controversia origenista all'ultima comunione del santo (R. Lizzi Testa); - Satan and the Bishops: Origen, Apokatastasis, and Ecclesiastical Politics in Sulpicius Severus' Dialogi (R.J. Goodrich); - Origene, gli antropomorfi ti e Cassiano: le ragioni di una relazione istituita (R. Alciati); - La controversia origenista tra IV e V secolo: la testimonianza di Palladio.Riflessioni a margine di una lettura del Dialogo sulla vita di Giovanni Crisostomo (A.M. Grosso); - Theophilus against John Chrysostom: the fragments of a lost liber and the reasons for John's deposition (P. Van Nuffelen); - What the Bishop Wore to the Synod: John Chrysostom, Origenism, and the Politics of Fashion at Constantinople (S. Elm); - De diversis quaestionibus ad Augustinum: Simpliciano e l'origenismo milanese (M. Belcastro); - La visione di Isaia nella controversia origenista: note sull'In Habacuc di Gerolamo (S. Mantelli). -
La teologia politica come problema ermeneutico
Il concetto di secolarizzazione si declina lungo due linee cui fanno capo rispettivamente Hans Blumenberg e Carl Schmitt: discontinuità fra l'inizio della modernità e i suoi presupposti premoderni di tipo sacrale, e continuità come trasposizione del modello teologico nel politico. In riferimento a tali opposte concezioni si articola il dibattito novecentesco, scandito in questo volume da alcune figure e punti salienti quale sfondo di un preciso percorso teoretico, ed ermeneutico. Ad esempio, della continuità sono grandi interpreti Ernst-Wolfgang Böckenförde e Robert Spaemann, che cercano di risalire ai presupposti storici della modernità, l'uno con il famoso teorema per il quale lo Stato liberale secolarizzato vive di presupposti che non può garantire da sé, l'altro sviluppando i concetti di postmodernità, conflittualità, decisione. Contraria la posizione di Blumenberg, che conferisce piena autonomia e legittimità all'epoca moderna e al concetto di ragione in antitesi con la concezione cristiana, ed è qui osservata nel confronto e nel dibattito con la teologia, con Pannenberg, Gogarten, e anche Heidegger. Originale il pensiero di Gadamer, che nel concetto di ""tradizione"""" offre un sostegno alla visione della continuità storica, anche se di essa manca, hegelianamente, una autocoscienza assoluta, capace di vederne insieme inizio e compimento. In ultimo, si cercano nella categoria schmittiana di """"teologia politica"""" gli elementi per una ermeneutica della secolarizzazione."" -
Prospettive ontologiche. Realismi a confronto
Dopo un lungo periodo di oblio, da alcuni decenni l'ontologia è ritornata al centro della riflessione filosofica, da una parte riappropriandosi delle analisi che precedenti generazioni di filosofi avevano mostrato, dall'altra cercando di non rifare gli stessi errori e di far avanzare gli studi verso nuove frontiere. I saggi qui raccolti - di Roberto Poli, Angela Ales Bello, Simona Bertolini, Ferdinando Luigi Marcolungo, Francesco Totaro, Riccardo Manzotti, Carlo Scognamiglio, Giuseppe D'Anna, Cristina Travanini, Patrizia Manganaro, Antonio Pieretti, Claudia Stancati, Timothy Tambassi, Aurelio Rizzacasa, Gianfranco Basti e Claudio Gnoli - offrono una panoramica dei lavori ontologici attualmente condotti in Italia, a testimonianza della diffusione e dell'interesse che i temi dell'ontologia stanno incontrando, presentando prospettive innovative e riaprendo dibattiti che sembravano definitivamente chiusi. -
L' «invenzione» del peccato
Una storia inventata è perlopiù intesa come una vicenda non accaduta realmente. Da certe narrazioni, però, dipende una lunga storia di significati, riflessioni, richiami. Questo è il caso del racconto biblico primordiale di Adamo ed Eva: vero perché narrato o narrato perché vero? Se ha dell'incredibile, tuttavia attorno a questo episodio tramandato dal catechismo si sedimentano i capisaldi della cultura occidentale, non solo rintracciabili nell'Antico e Nuovo Testamento, ma nell'arco della letteratura e del pensiero dall'antichità sino a oggi. L'atto del mangiare la mela (un'invenzione, dato che in latino si parla di malum), elevato a simbolo del peccato originale, ha una portata universale nei concetti, correlati, di colpa e trasgressione e nella figura del diavolo. Temi presi qui in esame toccando idealmente gli estremi di una parabola che ha appunto la matrice nel libro della Genesi, una compiuta espressione nei testi di Paolo e i suoi effetti nella psicanalisi moderna. -
Dalla Bibbia al Nabucco
Se, da una parte, l'Italia è la patria indiscussa del melodramma, dall'altra non si può dire caratterizzata da una vitalità biblica paragonabile a quella dei paesi nord-europei (i paesi della Riforma), proprio per la sua peculiare storia della Chiesa contraddistinta, dopo il concilio di Trento, dalla centralità dei sacramenti rispetto alla Parola. Bibbia e melodramma tuttavia si incontrano, in un processo di secolarizzazione e contaminazione, attraverso la storia sacra piuttosto che direttamente nelle Scritture, dando frutto per esempio nella tradizione ottocentesca dell'oratorio, composizione drammatica che ruota attorno a un soggetto sacro. Sul filo rosso di questi incroci si snodano i quattro contributi qui raccolti: l'eredità di figure e temi biblici (l'oppresso Israele, l'esilio, la terra promessa) risplende nella rappresentazione artistica italiana e in due opere - le sole di ispirazione biblica - sempre in repertorio, il ""Mosè"""" di Rossini e il """"Nabucco"""" di Verdi."" -
Il governo della Chiesa. Cinque sfide per papa Francesco
I problemi che un papa incontra nel governare la Chiesa non sono soltanto quelli divenuti immediatamente attuali, a volte davvero imponenti: in verità essi si sono accumulati nel corso del tempo e hanno radici spesso lontane nei secoli. Volgere lo sguardo all'indietro è utile a comprendere che quanto di frequente va sotto il nome di ""tradizione"""" cristiana il più delle volte è una sedimentazione di pratiche consolidatesi nel tempo. Il volume intende leggere i grandi gesti di papa Francesco in una prospettiva ricavata dalla profondità della storia che lo precede e dalle sfide che la christianitas gli consegna: il ruolo dei laici e il ruolo del clero dal primo cristianesimo ad oggi, l'affermarsi del potere ecclesiastico e il passaggio da vescovo di Roma a papa, il concilio Vaticano II e la fine dell'età costantiniana, i beni della Chiesa e il loro uso. Se questi temi non da ora stanno davanti alla Chiesa, un pontificato nel quale la pratica del servizio papale davvero prevalga su un semplice esercizio del potere non può esimersi dall'affrontarli."" -
Edipo a Colono. Testo greco a fronte
Nell'ultima tragedia di Sofocle si conclude la parabola di Edipo: una vita alla mercé del ribaltamento improvviso delle situazioni. Nato principe, esposto affinché non si realizzi la profezia che lo vuole assassino del padre, salvato da pastori, viene cresciuto nuovamente come principe dal re di Corinto per poi essere però allontanato dalla città dopo la rivelazione della sua origine illegittima. La soluzione dell'enigma della sfinge inaugura un periodo di apparente positività a Tebe, che in realtà cela l'orribile verità delle sue colpe. Espulso dal consesso sociale, cieco e ormai vecchio, sembra condannato a morire in questa condizione miserabile ma un ultimo definitivo ribaltamento lo vede recuperare a Colono quell'immagine di saggezza, fierezza e autorevolezza che lo aveva caratterizzato in tutte le vicende precedenti, tanto che il suo corpo verrà conteso da Tebani e Ateniesi. Tale è il destino del pharmakós, impersonato da Edipo: causa di contaminazione e allo stesso tempo mezzo di purificazione, espressione dell'ambiguità da cui trae linfa la tragedia greca per eccellenza. -
Il monoteismo può essere umanistico?
Riflettere su parole chiave dei monoteismi (ebraico, cristiano, musulmano) e dell'umanesimo, quali dignità dell'uomo, imitatio dei, agape o amore universale, genera contrapposizioni: la spinta alla secolarizzazione con la pretesa moderna di ricondurre il diritto e la convivenza fra popoli e religioni a ideali umanistici, ma anche la presa di posizione critica verso le religioni in quanto portatrici di violenza, e, all'opposto, la loro rivendicazione di un primato etico-valoriale. Il paziente lavoro filologico qui svolto sulle fonti scioglie le contrapposizioni in una prospettiva poliedrica: l'umanesimo, di matrice greca, non è un dato conchiuso, ma diviene di pari passo alla contaminazione delle culture - ellenistica, ebraico-cristiana, musulmana. La filantropia del mondo classico si riflette, e da lì va ricompresa, nei comandamenti della Torà e della Bibbia: un bacino di significati da cui hanno origine le prime comunità di credenti. Lo sforzo di interpretazione su cui esse si fondano - della Parola, della Rivelazione e dei concetti della filosofia - funge da modello ermeneutico per il dialogo e per il rispetto. -
Yves Congar
"Non ci può essere riforma della Chiesa senza un ritorno alle sue origini e alla storia dei loro effetti: si potrebbe sintetizzare così la passione ecclesiale di Yves Congar, divenuta passione teologica. Nella visione del domenicano che ha contribuito alla """"svolta"""" del Concilio Vaticano II, la Tradizione - coincidente con la vita della Chiesa - porta in sé l'energia che permette di trovare nuove vie per annunciare il Vangelo e per ricostruire l'unità infranta. La sua insonne ricerca l'ha reso un protagonista del movimento ecumenico e un promotore del rinnovamento della Chiesa: scavando nei meandri delle testimonianze del passato, ha mostrato come partendo da esse si possa uscire dalle incrostazioni in cui una teologia priva di spessore storico aveva rinchiuso riflessione e vita ecclesiali. Inascoltato e contrastato prima, riconosciuto e acclamato poi, resta voce profetica che valica il secolo XX e indica come la teologia debba essere a servizio della vita cristiana nel mutare del tempo."""" (Giacomo Canobbio)" -
L' anima e lo Stato. Hans Kelsen e Sigmund Freud
Svoltosi negli anni Venti del Novecento, il dialogo tra Hans Kelsen e Sigmund Freud costituisce un episodio tanto rilevante quanto poco nolo della storia del pensiero. In una Europa che sta vivendo il travagliato e fragile passaggio alla democrazia, il giurista della Dottrina pura del diritto e il padre della psicoanalisi si trovano a discutere la differenza tra massa e Stato, così come il ruolo del capo quale fattore coesivo dell'organizzazione sociale. Questo libro propone una lettura della controversia che mette al centro il rapporto, sempre eccentrico e mai perfettamente conciliabile, tra la dimensione soggettiva dell individuo e quella oggettiva dello Stato, nella convinzione che, seppure diversamente, tanto per Kelsen quanto per Freud sia possibile rinvenire proprio nella democrazia l'indicazione per una composizione politica di questa eterna tensione. -
Humanitas (2014). Vol. 1: Giuseppe Toniolo. Cattolicesimo, economia e cultura tra Ottocento e Novecento.
Giuseppe Toniolo. Società e cultura tra Ottocento e Novecento a cura di Daniele Menozzi. Sezione monografica: D. Menozzi, I nodi di un percorso; J. De Maeyer - H. Moeys, Toniolo e il movimento cattolico internazionale; G. Formigoni, Toniolo nelle reti transnazionali del cattolicesimo sociale. Spunti di discussione; G. Vian, Toniolo e il modernismo; M. Gronchi, Toniolo e il modernismo. Tra persone e idee, con obbedienza e libertà; P. Nello, Toniolo e la questione della democrazia nel suo tempo; S. Cassese, Giuseppe Toniolo e la democrazia; L. Cerasi, Il corporativismo ""normale"""". Giuseppe Toniolo, tra medievalismo, laburismo cattolico e riforma dello Stato; A. Cardini, Giuseppe Toniolo, la questione sociale e l'""""organizzazione corporativa"""" della scuola italiana in economia; S. Zamagni, Giuseppe Toniolo. Un economista in anticipo sul suo tempo e perciò misconosciuto; A. Nuvolari, Giuseppe Toniolo economista; R. Bichi, Toniolo e gli studi di Sociologia; M. Colasanto, L'attualità di Giuseppe Toniolo, o dell'esigenza di un recupero di storicità; E. Rossi, A mo' di conclusione. Toniolo, il pensiero per l'azione."" -
Rivista di storia del cristianesimo (2014). Vol. 1: Viaggi reali e viaggi immaginari nel cristianesimo antico.
Sezione monografica: Viaggi reali e viaggi immaginari nel cristianesimo antico - Enrico Norelli, Introduzione- Remo Cacitti - Alberto D'Incà, Profeti e angeli in volo. Itinerari escatologici nel cristianesimo delle origini- Joëlle Soler, Voyage réel et voyage spirituel dans la première littérature chrétienne de langue latine. La Passion de Marien, Jacques et leurs compagnonsAlessandro Rossi, De reditu. Itinerari di santi e di plebes nell'esperienza martiriale del IV secolo- Gabriele Pelizzari, Dal carisma alla regola. L'Itinerarium di Egeria alla vigilia del monachesimo medievale. Saggi- Alberto Tanturri, Funzioni della musica e del canto sacro nelle missioni popolari gesuitiche nell'Italia moderna- Matteo Al Kalak, ""La Provvidenza deciderà"""". Comacchio, Paolo Segneri e i dilemmi di Muratori- Rafael Serrano García, Las primeras figuras e la unanimidad católica en la España del siglo XIX. El caso de Fernando de Castro- Lorenzo Tabarrini, Alle origini del ripensamento sulla """"perfidia giudaica"""". Ebrei, Cristiani e Chiesa nella storiografia di Félix Vernet (1863-1942). Interventi: Andrea Nicolotti, Storia, leggenda e teologia delle immagini non fatte da mano d'uomo. Osservazioni metodologiche in margine a una recente pubblicazione."" -
Michel de Certeau. Lo storico «smarrito»
Certeau è il punto di partenza per una riflessione sulla storiografia contemporanea alle prese con i suoi fantasmi e vittima del sentimento di inadeguatezza. Uno smarrimento che lo storico stesso assume con fatica, con il quale condivide con pena il proprio lavoro dato che la storiografia ha sempre avuto la pretesa di spiegare e significare, di dare senso agli avvenimenti del passato, operazioni la cui legittimità sembra venire meno in relazione agli eventi della seconda guerra mondiale e della distruzione degli Ebrei.