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Viaggio al centro della provincia
La disposizione più giusta per calarsi nelle pagine di questa Italia cosiddetta ""minore"""" ritratta da Marcoaldi è lasciarsi alle spalle il mito di una provincia immobile e incontaminata o ancor più il pregiudizio di un suo ripiego verso l'omologazione, l'appiattimento. E invece, nelle parole di vivaisti e arcivescovi, sindaci e artisti, scienziati e giostrai, avvocati e tipografi, storici e imprenditori, artigiani e maestri, nella concretezza dei mestieri ma anche nelle fantasticherie e mitologie di chi popola questo libro, affiora il cuore segreto di un Paese il cui battito è accelerato dall'ansia del cambiamento, o rallentato dalla persistenza dei suoi tratti più antichi. Nell'Italia di oggi, presa nella morsa di una crisi globale, il libro di Marcoaldi trasporta il lettore in quel tessuto di nervature sotterranee in cui si stringono assieme uomini e territorio, tempo e spazio, opere e credenze: le fondamenta stesse in cui crescono le comunità. E ci offre un personale contributo a quel """"racconto nazionale"""" di cui l'Italia ha bisogno per ricomporre lo specchio rotto della sua identità."" -
Da una crepa
Continua a essere il corpo, o la contiguità tra corpo e linguaggio, il centro dell'ossessione poetica di Elisa Biagini, un corpo femminile sezionato e reinventato attraverso figure che attìngono a un immaginario quotidiano, domestico (il viso è una tazza, la schiena ""un astuccio di semi"""", i lobi fazzoletti annodati), e lo trasformano in involucro di un'identità misteriosa. Ma per Biagini il corpo è soprattutto mezzo e sede della relazione con l'altro: se in una delle sue precedenti raccolte, L'ospite, il """"tu"""" s'incarnava nella presenza concreta di una figura famigliare, qui l'interlocutore è """"d'inchiostro"""", ma non per questo meno concreto: con la sua """"parola verticale"""" l'autrice cuce i propri versi a quelli di alcuni poeti amati (Celan, Dickinson), in un insolito struggente dialogo."" -
Il libro dell'ignoranza sugli animali
Questa esplorazione delle stranezze e assurdità del regno animale permette di scoprire - con il beneplacito della scienza - che reale e fantastico convivono felicemente in ogni angolo del mondo e in ogni sua creatura, mammifero, anfibio o insetto che sia. L'onisco delle cantine che beve dal sedere, gli scorpioni fosforescenti al buio, le bisce che fingono crisi di vomito e svenimenti per allontanare gli estranei, i pinguini maschi che pagano in pietre le femmine in cambio di favori sessuali: il regno animale non ha alcun bisogno della nostra immaginazione per rivelarsi straordinario. Con l'aiuto dei disegni e delle vignette dell'illustratore americano Ted Dewan, e con lo stile frizzante e il rigore scientifico che già caratterizzava ""Il libro dell'ignoranza"""", John Mitchinson e John Lloyd fondono l'obiettività e l'autorevolezza di un manuale di zoologia con il ritmo e di un testo letterario, smentendo categoricamente lo stereotipo secondo cui imparare è noioso."" -
Il signor Mani. Romanzo in cinque dialoghi
La saga appassionata e coinvolgente di un'antica famiglia ebraica, i Mani, si dipana a ritroso nel tempo strappando al passato le voci di sette generazioni.Dal giovane Efraim, soldato israeliano di stanza in Libano nei primi anni Ottanta, al patriarca Abraham vissuto nell'Atene di metà Ottocento, i diversi «signor Mani» sfilano nella storia e si trasmettono di padre in figlio una tragica eredità. Può un uomo spezzare la catena che lo lega al passato e al futuro? Può annullare la propria identità? Yehoshua mette in scena cinque dialoghi in cui di volta in volta una voce diversa ci guida verso i molti misteri di un intero popolo e di una famiglia animata dall'utopia della pace. -
Spiriti
C'è un cane presidenziale e, ovviamente, il Presidente dell'Impero, i primi generali, i re degli affari, le guardie del corpo, tanti divi fasulli, le segretarie di stato e molti, molti spiriti. Sono spiriti attori, spiriti cacciatori, di casa nel fuoco e nei boschi come Kimala o nelle parole come Poros. C'è la strega Zelda e molti demoni minori, bambini del coro, soldati, spettatori... e, naturalmente, tutti i grandi e servili eroi di Usitalia. -
Una crociera
Una coppia, un anziano ex insegnante, un arrembante intellettuale e molte figure sullo sfondo. Nello spazio chiuso, ma viaggiante, di una nave da crociera Cesare De Marchi ambienta il gioco, spesso grottesco, dell'interazione, della conoscenza, dell'allontanamento e della scoperta dell'altro. Come i fuochi di un'ellisse Chiara e Guido, una coppia alla ricerca dello smalto perduto, non si avvicinano e non si allontanano, ma generano le orbite di tutti gli altri attorno a loro. -
Cinema naturale
"Questi sono racconti scritti nell'arco di vent'anni, poi riscritti a lungo per tenermi occupato e vedere che cosa succede... Sono racconti di studenti e di girovaghi, di qualcuno che vuole diventare santo nel deserto e qualcun altro che si perde correndo dietro alle voci, d'un ragazzo che corteggiava sua mamma e d'un mendicante che diceva di aver parlato con Dio. Poi c'è la storia della prima volta che sono sbarcato in America, la storia di una celebre modella, e infine il racconto di Cevenini e Ridolfi che si perdono in Africa."""" (G. C.)" -
Tutti contenti
Nino Motta, tipografo, abbandona Milano e la famiglia (una famiglia disperata e ostile) e torna a Messina, sotto le mentite spoglie del giornalista, per ""indagare"""" sulla sua infanzia in collegio che, da sempre, è rimasta intrappolata da una memoria """"a macchie"""", incerta, segnata da un misterioso trauma. Una volta in loco non ha difficoltà a far parlare quelli che tanto tempo prima sono stati i suoi compagni, anzi il suo invito a parlare li trasforma in generosi narratori orali. E così le molte testimonianze si incrociano affollandosi intorno a due immagini che hanno accompagnato la vita di Nino Motta: il cappello del padre appeso in corridoio e la figurina della madre Marietta che sale verso il collegio nel suo cappottino striminzito..."" -
Mentre ero via
Filippo e la famiglia si stanno preparando a un viaggio in Brasile. È un manager di successo, un capofamiglia consapevole, un figlio che prodiga attenzioni al padre sospeso sull'abisso di una morte che non arriva. È tutto questo, ma è anche un dirigente piegato alla logica del profitto, un cristiano mediocre, un marito sleale, un padre e patrigno distratto e superficiale. Così lo sentiamo raccontato dalle voci dei figli e nelle vicende che precedono il viaggio e che rivelano una realtà affettiva sfilacciata e compromessa. A Novas Minas, 1000 km a nord di San Paolo, padre José combatte il degrado e la povertà creati dalle multinazionali. Il desiderio di cambiamento costringe Filippo a guardare nel vuoto che l'ha guidato fin lì e a cercare di colmarlo. -
Mappe per amanti smarriti
Siamo in un'innominata città inglese, ai cui margini vive una comunità pachistana. Kaukab vive da quarant'anni in Inghilterra, non parla la lingua e cerca di non avere contatti con i bianchi. Donna semplice e ignorante, di stretta fede musulmana, lacerata tra le regole morali delle proprie origini e la realtà che la circonda, Kaukab rispecchia i conflitti che agitano l'intera comunità. Shamas, suo marito, è invece una sorta di libero pensatore, convinto che le due culture debbano e possano integrarsi. Suo malgrado s'innamora di Soraya, una giovane appena giunta dal Pakistan: un amore tragico, che lo renderà per sempre infelice. Un tentativo di descrivere il conflitto che nasce dalla precarietà dei sentimenti e dall'urto delle culture. -
Labilità
Uno scrittore maturo sta avviando la stesura del suo nuovo romanzo. È incerto, insicuro dei propri mezzi. Lo diventa ancora di più quando incontra Gamurra, un ambizioso giovanotto che gli affida la sua opera prima sperando di essere aiutato. Il piccolo mondo della letteratura ronza, spettegola: è un rumore di fondo che mal si concilia con il lavoro. Eppure è dentro quel mondo che Gamurra riappare ormai coronato dal successo, ed è in quel mondo che il protagonista corteggia, ricambiato, una ""collega"""" colta e affascinante, tanto da minare il suo rapporto con la moglie. Da bambini si gioca con l'imperfetto (io ero, tu eri) e si evocano mondi immaginari. Da adulti un artista continua il gioco. Ma quanto è pericoloso abitare una realtà parallela?"" -
Atomico dandy
2002. Sposato, ricco, ossessivamente dandy, il professor Nuvolani è un quarantenne di sinistra, intelligente e senza scrupoli. Capo di un gruppo di ricerca finanziato dall'industria informatica, è alle soglie di una grande scoperta: un computer ultraveloce che funziona non con i microchip, ma grazie alle molecole. Cadenzata da una progressiva ricapitolazione del passato e da una rapida progressione verso il futuro, l'avventura di Nuvolani disegna una parabola narrativa che parte dagli anni ottanta di Chernobyl e dalla grottesca formazione scientifica sessuale, politica e sentimentale del giovane studente, e arriva al 2009 passando attraverso l'esercizio di un inimitabile stile di vita, un'esibita promiscuità sessuale, e la messa a punto del Chemputer. -
Budapest
Di ritorno da Istanbul dove ha assistito al Congresso degli Scrittori Anonimi, José Costa è costretto a fermarsi a Budapest. Nella sua stanza d'albergo passa la notte a guardare la televisione, cercando di decifrare quelle parole, meravigliato dalla lingua magiara che ""è la sola che il diavolo rispetti"""". L'indomani, assorbito nel tentativo di ordinare la prima colazione in ungherese, quasi perde il volo che lo deve riportare a Rio. Questa sua ossessione per la lingua trasporta i lettori in una vorticosa girandola di situazioni paradossali, amori, libri, idiomi, paesaggi, da Budapest a Rio. Poeta-cantautore, tra i fondatori della Bossa Nova, Buarque crea una commedia romantica che immerge il lettore nelle bellezze e nei misteri del linguaggio."" -
Eredi di un mondo lucente
Nel 1935 la diciottenne Rose Meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, ""essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare"""" e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino Bertram dall'odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di Albany che richiede un'assistente per una famiglia recentemente arrivata da Berlino che deve, da lì a poco, trasferirsi a New York. Sebbene non sia chiaro se Rose debba fare da segretaria a Rudolf Mitwisser (uno studioso ossessionato dall'antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie Elsa (ex ricercatrice nel più importante istituto scientifico tedesco, espulsa perché ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, Rose è l'unica ad aver risposto all'annuncio."" -
Aiutami tu
Pietro ha tredici anni e scrive a Marianna, unica interlocutrice, una presenza sfuggente, anche eroticamente. Scrive perché ha assolutamente bisogno di raccontare, di evocare desideri, di squadernare misteri, di dare una forma al caos della sua vita famigliare. Pietro e la sorellina, la ""mocciosa"""", sono in balia dei genitori che si detestano e di un'anziana coppia di bigotti ipocriti, i Nespola, ai quali vengono spesso affidati. Vicini di casa e legati alla madre da un oscuro legame di dipendenza, i Nespola pregano, tramano nell'ombra e sparlano del padre. È anche colpa loro - Pietro ne è convinto se i genitori sono sempre più in ostili. Serve giustizia. A tutti i costi."" -
La furia del mondo
Seconda metà del diciottesimo secolo. In un piccolo villaggio tedesco. Il piccolo Abel nasce in una famiglia di poverissimi contadini: gracile di salute, ha dalla sua una sensibilità e un'intelligenza fuori dal comune. Se ne accorge il parroco e maestro, Rupprecht Radebach, un pastore luterano tormentato: ha avuto una brillante carriera nelle gerarchie della chiesa cattolica ma, alla fine di una profonda crisi teologica ed esistenziale, ha abbracciato la dottrina di Lutero e ha sposato la donna che ama. Radebach chiede alla madre di Abel il permesso di impartire al ragazzino lezioni supplementari. Abel rivela una disposizione eccezionale per lo studio, ma il carattere chiuso e incline alla meditazione gli fa il vuoto intorno. -
Il quinto esilio
Sullo sfondo dei surreali paesaggi baltici distese bigie e solitarie in cui esplodono improvvise macchie di colore , paesaggi che trovano una perfetta rispondenza nel carattere degli eccentrici, poliglotti baroni locali e dei loro più eccentrici congiunti, si dipana la storia della famiglia Grabhau, segnata da un oscuro destino in cui l'esilio è come una variazione su un tema musicale, una condanna e al tempo stesso una necessità, una coazione a ripetere: dal capostipite Konrad all'ultimo barone Grabhau, Eduard, che il vento della storia porterà dalla Russia sino a Roma e poi, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, agli Stati Uniti. -
La figlia dell'altra
Adottata alla nascita dalla famiglia Homes, A.M. ha trentun anni quando viene contattata dalla madre naturale: si ritrova improvvisamente scaraventata in un'identità parallela, dove i suoi genitori non sono i suoi genitori, ma due strani individui pieni di problemi irrisolti e inquietanti somiglianze fisiche. Cercando di rimettere insieme i pezzi della sua famiglia, A.M. si sottopone a un test del Dna, ai ricatti affettivi della madre biologica e al dolore di riporne la vita in pochi scatoloni dopo la sua morte, all'umiliazione di altre promesse non mantenute del padre, a un viaggio nel tempo per ricostruire il suo albero genealogico, sforzandosi di non perdere l'equilibrio e di non farsi sopraffare dall'assurda fatica di far rientrare nella propria identità un'altra famiglia, un'altra storia. -
Vicolo verde
La protagonista, che racconta in prima persona, sta conducendo una ricerca sul campo sulle cooperative di lavoro andaluse. Scopre di aspettare un bambino e torna in Germania, dove vive. Mentre il bambino cresce dentro di lei, è quasi automatico fare i conti con il proprio passato familiare. Torna con la memoria all'amore fra il severo padre siciliano e la bellissima madre piemontese; alla sua infanzia e alle sue difficoltà di adolescente; e infine alla malattia della madre, tremenda e distruttiva. E, per rievocare, affila la scrittura, la rende tagliente, appassionata, senza barriere, senza scampo per il lettore, che non può far altro che seguirne la corrente. Così veniamo travolti dalla eroica quotidianità di una donna che vive in un paese non suo, che parla una lingua non sua, dove deve conciliare speranze, esigenze, sentimenti e aspirazioni, progetti e fantasmi del passato. Per ricavarsi uno spazio privato la protagonista affitta un appartamentino in Grünes Gässchen, una strada poco frequentata. La tranquillità del luogo fa passare in secondo piano il freddo degli spifferi e quel libro sulle cooperative andaluse che non ne vuol proprio sapere di essere completato. Il figlio è nato, cresce, richiede sempre più attenzioni, e arriverà l'eredità della madre: un tumore al seno. Come e quanto si ripeterà il calvario materno? Con quali prospettive? Per i sentieri della malattia la protagonista risale fra ombre e luce verso una difficile e più piena maturità di donna. -
Beethoven era per un sedicesimo nero
Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che da il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare. Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di ""nobiltà sociale"""". Con mano sicura Gordimer indaga fra le pieghe dei sentimenti e del rapporto di coppia: attraverso i sensi (udito, olfatto) i diversi protagonisti prendono coscienza di dolorose verità.""