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Guarda come ti amo
"È la vita di una donna sui cinquant'anni, in crisi dopo un divorzio e la morte della figlia. Incidentalmente scopre la fotografia di un vecchio amore dell'adolescenza fino ad allora ritenuto morto. Nella sua fuga in avanti, decide di scoprire cosa ne è stato di quel fidanzato. E questo la porta fino al Sahara, fino ai campi per rifugiati saharawi."""" Così Luis Leante riassume uno degli aspetti narrativamente più significativi del romanzo. Giganteggia la figura della protagonista Montse Cambra, colta in un momento delicato della sua esistenza e rapita dalla memoria di un passato mai morto. Il viaggio nel deserto è costellato di avventure, di incontri, tra rifugi di fortuna, oasi e scontri con culture diverse." -
Elogio della coincidenza
I personaggi che danno vita ai racconti brasiliani dell'""Elogio della coincidenza"""" sono timide figure racchiuse in un isolamento poetico e struggente dal quale comunicano con il mondo secondo regole eccentriche dettate dalle loro ossessioni: sculture neoclassiche realizzate con tovaglioli o lenzuola, la ricostruzione ironica del mito di Orfeo ed Euridice, il delirio di un cinéphile monomaniaco che vive le sue giornate come in una sceneggiatura di Truffaut, il gioco delle premonizioni di un bambino che osserva la realtà dalla finestra di un palazzo. L'infanzia è un motivo ricorrente e perfino un punto di vista, come nel caso del bambino che in Acapulco affianca le vicende della biografìa di Tarzan/Johnny Weissmuller ai primi personali riti di passaggio, compresi quelli legati alla matrice culturale ebraica, segno di un non troppo remoto sradicamento dall'Europa. Il meticoloso labor limae che da un materiale copioso ha selezionato i racconti fa dell'essenzialità la cifra della scrittura di Schwarcz."" -
Bolero berlinese
Le ""tredici storie alla vecchia maniera"""" di """"Bolero berlinese"""" sono un susseguirsi di vicende """"semplici"""" raccontate con sobrietà, inseguendo in giro per il mondo un io narrante di nome Ingo Schulze, scrittore di successo, autore di Vite nuove, che sarebbe troppo banale identificare con l'autore stesso. Quello che coincide è l'orizzonte di vedute, il mondo quotidiano con cui ci si rapporta. Perché è attraverso la descrizione di questo mondo che Schulze insegue la vita e la letteratura sapendo benissimo che le questioni esistenziali non si risolvono nella letteratura e al contempo ne sono presupposto e fine."" -
Piccolo fuorilegge
"Piccolo fuorilegge"""" è la storia di Che, precoce figlio di uno studente di Harvard, un attivista radicale della fine degli anni sessanta che si è dato alla lotta armata. Cresciuto con la nonna a New York, in un isolamento protetto e privilegiato, malgrado la giovane età Che coltiva in segreto l'anelito di ricongiungersi ai suoi famosi genitori costretti alla clandestinità. E presto, in circostanze davvero avventurose, anche lui diventa un fuorilegge: scappa giù per le metropolitane, abbandona nella notte equivoci motel, per essere infine catapultato in un viaggio che lo porta in una comunità hippie nella giungla tropicale del Queensland, in Australia. Lì, lentamente ma con coraggio, affronta la sua vita, imparando che nulla è ciò che sembra. Chi è la sua vera madre? Il suo vero padre? Se tutto ciò che sospetta è vero, cosa dovrebbe fare? Mai patetico, raccontato con ritmi che rammentano i romanzi ottocenteschi, """"Piccolo fuorilegge"""" è una storia d'amore, bellissima e struggente, tra una giovane donna e un ragazzino. Vi farà piangere più di una volta prima di elevare il vostro spirito nella maniera più inaspettata, abile e deliziosa." -
Pane e tempesta
Quali sono le ventisette azioni dell'uomo civile? Lo scoprirete a Montelfo, il paese più magico e fantastico del mondo. In un romanzo di sfrenata comicità, Stefano Benni monta un grande circo di creature indimenticabili: il Nonno Stregone, Ispido Manidoro, Trincone Carogna, Sofronia e Rasputin, Archimede detto Archivio, Frida Fon, lo gnomo Kinotto, il beato Inclinato, Simona Bellosguardo, il gargaleone e il cinfalepro, Fen il Fenomeno, Piombino, Raffaele Raffica, Alice, don Pinpon e don Mela, Zito Zeppa, la Jole, Gino Saltasù, il sindaco Velluti, Ottavio Talpa, Bubba Bonazzi, Bum Bum Fattanza, Nestorino e Gandolino, Sibilio Settecanal, Tramutone, la Mannara, Giango, i fratelli Sgomberati, Bingo Caccola e Tamara Colibrì, Maria Sandokan, Adelmo il Cupo, Checca e Caco. -
Emmaus
"Abbiamo tutti sedici, diciassette anni, ma senza saperlo veramente, è l'unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato""""." -
Latte versato
Eulálio d'Assumpção, io narrante di ""Latte versato"""", rivive i cento anni della sua vita mentre giace moribondo. Nei dettagli di una biografia ossessionata dalla figura della moglie Matilde (mulatta sensuale e libertina) e dallo sgretolamento della sua passata grandeur si snoda, in un inarrestabile monologo venato di lirismo amaro, rabbia e rimpianto, ma anche di una irresistibile ironia, l'affresco di una saga familiare le cui origini risalgono allo splendore della corte di Rio de Janeiro e arrivano a oggi, seguendo una curva discendente di ineluttabile declino. Nella prosa dello scrittore brasiliano si costruisce il registro demodé di un uomo ostinatamente ancorato a un tempo che non è più, a un Brasile d'antan che sopravvive appena nel fragile territorio dell'illusione."" -
La luna rossa
Il corpo esangue di Emin Kemal, celebre scrittore turco, giace a terra cadavere nel suo appartamento. Sul petto un libro: una raccolta di racconti di René Kunheim, dedicati dall'autore alla moglie dello stesso Kemal. René è uno scrittore frustrato ma di grande talento e soprattutto il traduttore di tutti i libri in spagnolo dell'autore turco. Il ritrovamento, che svela inequivocabilmente la tresca che lo legava alla moglie, sembra incastrarlo. A ritroso, Luis Leante ricostruisce l'intrigo e racconta la storia di Emin Kemal e René Kunheim, tra Alicante, Monaco e Istanbul, in un continuo gioco di specchi, incastri, collegamenti e coincidenze. La vita dell'autore turco e quella del suo traduttore sono il bianco e il nero di una stessa fotografia, due esistenze legate da una sola donna, sposa e amante: Derya. -
I migliori di noi
Amelia e Titì votano centro-destra e appartengono alla nuova società della Seconda Repubblica. Edonisti, egocentrici, sono certi che ogni occasione voglia l'abito giusto. Qui si racconta di una loro giornata. Una sola. Una giornata importante. Attraverso i buoni uffici di Augusto Iannaccione, untuoso personaggio infiltrato nei meandri della politica, Titì potrebbe accedere ai vertici della televisione di stato. Mentre fa anticamera aspettando di incontrare chi conta veramente - e l'attesa si protrae per ore e ore -, Amelia pranza con le sorelle e poi va in cerca di Sandrone, ringhioso uomo di sinistra, sciatto e sovrappeso, che l'ha scompaginata agitando valori che le sono ignoti. Roberto Moroni mette in scena un mondo serenamente corrotto, che solidarizza nelle feste e nella promiscuità sessuale, costruisce con ostinazione il vuoto e il degrado, vende per vendere e vende tutto. In questo mondo, Amelia e Titì si muovono come spettatori e attori ideali del decennio che ha finito con l'anestetizzare ogni forma di sensibilità morale. Ma è proprio lì che il romanzo cerca incrinature, e le trova. -
Degli uomini
Alla festa dei sessant'anni di Solange, che coincide con il suo pensionamento, c'è quasi tutto il piccolo paese della campagna francese, ci sono amici e soprattutto fratelli e cugini. Una comunità grigia, un po' conformista, brave persone, appena un po' grette. E in questo scenario che irrompe Bernard, o Fuoco di legna, com'è soprannominato da tutti, fratello di Solange, pecora nera della famiglia, da subito circonfuso da un alone di sventura, che pare materializzarsi fin nel cattivo odore di legna bruciata che emanano inesorabilmente i suoi abiti pur tirati a lucido alla bell'e meglio per l'occasione. Non invitato, si presenta però con un regalo per Solange, un regalo prezioso, una spilla d'oro, che subito suscita lo sgomento, poi lo scandalo degli altri fratelli, persuasi, nemmeno troppo segretamente, che Bernard abbia derubato la vecchia madre, dopo aver per anni approfittato anche dell'aiuto economico dei fratelli. Cacciato dalla festa, Fuoco di legna si ubriaca al bar di fronte e quando rientra nella sala, alterato dall'alcol, si rivolge con parole insultanti a Chefraroui, vecchio collega di Solange di origine araba. È proprio questo episodio, e poi la presunta aggressione ai familiari di Chefraroui da parte di un Fuoco di legna sempre più alterato, a gettare scompiglio nella piccola comunità. E lentamente, nella lunga notte che precede la probabile denuncia, il narratore dipana la trama del passato di Fuoco di legna. L'orizzonte si dilata, si sposta, riandiamo indietro nel 1961. -
Arance e angeli. Bozzetti italiani
Cosa aspettarsi dal soggiorno italiano di uno scrittore tedesco le cui escursioni e osservazioni, tra le gloriose rovine del passato e il presente di un'ordinaria quotidianità borghese, avvengono all'ombra di fin troppo autorevoli predecessori? Il meglio che gli si possa chiedere è di smarcarsi da una simile onerosa eredità e svelarci il nostro paese da una prospettiva inedita e rivelatrice. Nei suoi nuovi racconti, arricchiti dalle fotografie di Matthias Hoch, Ingo Schulze riesce in questo intento. Ne nasce il ritratto di una penisola popolata, sullo sfondo di paesaggi mitici e città eterne o quasi, di personaggi ""marginali"""": immigrati, prostitute, lavavetri, anziani eccentrici e affini, che appaiono non solo come figure distintive del mutamento sociale in atto, ma anche e soprattutto in virtù di uno sguardo esterno, libero e ospitale che, anziché rivolgersi a quanto di più noto e stereotipato l'Italia offre di sé oltreconfine, ne restituisce attori e scorci più defilati, ma tanto più vivi e reali."" -
Nel paese delle donne
A Faguas, un paese immaginario del Centro America, si consumano giochi di potere e corruzioni politiche, rocamboleschi abusi e fantasiose depravazioni. E quando proprio non se ne può più di tutti questi eccessi, dopo aver smascherato un magistrato che ha installato una costosissima cella frigorifera per metterci un pinguino importato di contrabbando e organizzarci orge con gli amici politici, la giornalista Viviana Sansón e le sue tre amiche del Club del Libro fondano il partito femminista della Sinistra Erotica, che stravince le elezioni e ribalta la vita, la società e l'economia del paese. Grazie all'aiuto del vulcano Mitre, le cui esalazioni durante l'ultima eruzione hanno ridotto gli uomini senza testosterone, il nuovo governo può varare il suo programma: gli uomini a casa e le donne al lavoro! Ma ecco che a pochi mesi dalla sua nomina, durante un comizio, la quarantenne e seducente presidentessa Viviana Sansón è vittima di un attentato. Mentre il capo di stato giace in coma in un letto d'ospedale con una pallottola conficcata nel cranio, è il ministro della Difesa, Eva Salvatierra a occuparsi di risolvere il caso e di sedare le sommosse degli uomini, che manifestano per riconquistare il potere nel paese delle donne. Chi si cela dietro l'attentato alla presidentessa? Sarà Dionisio, il bellimbusto marito di Ernestina, che la mattina vede la Madonna piangere perché le femministe stanno sovvertendo le consolidate leggi patriarcali? O si tratta di un complotto più grande e ancora tutto da svelare? -
Gli ingredienti segreti dell'amore
Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, gestisce il ristorante di famiglia, Le Temps des Cerises. È in quel piccolo locale con le tovaglie a quadri bianchi e rossi in rue Princesse, a due passi da boulevard Saint-Germain, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della futura moglie grazie al suo famoso Menu d'amour. Ed è sempre lì, circondata dal profumo di cioccolato e cannella, che Aurélie è cresciuta e ha trovato conforto nei momenti difficili. Ora però, dopo una brutta scottatura d'amore, neanche il suo inguaribile ottimismo e l'accogliente tepore della cucina dell'infanzia riescono più a consolarla. Un pomeriggio, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria, dove si imbatte in un romanzo intitolato ""Il sorriso delle donne"""". Incuriosita, inizia a leggerlo e scopre un passaggio del libro in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, decide di contattare l'autore per ringraziarlo. Ma l'impresa è tutt'altro che facile. Ogni tentativo di conoscere lo scrittore - un misterioso ed elusivo inglese - viene bloccato da André, l'editor della casa editrice francese che ha pubblicato il romanzo. Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient'affatto casuale."" -
Dove eravate tutti
Dove eravate tutti. Dov'erano i padri, soprattutto. Dentro il declino civile di un paese, così risuona l'essere giovani contro l'età adulta, contro l'assenza, contro il silenzio. Italo Tramontana archivia la memoria degli ultimi vent'anni, quelli familiari e quelli pubblici, come se la sequenza delle prime pagine dei giornali dispiegasse l'evidenza della sua storia, con la caduta di Bettino Craxi, l'interminabile Seconda repubblica, l'attentato alle Torri Gemelle e l'elezione di Barack Obama. Ma intanto, nei giorni del calendario privato, il padre di Italo, insegnante neo-pensionato, investe con l'auto un ex studente davanti alla scuola. A tutti sembra un atto deliberato di violenza. E tanto basta a sfaldare gli equilibri domestici. Ora ci sono un padre umiliato, una madre in fuga, un minaccioso tendersi di distanze. Che tuttavia va di pari passo con il riaffiorare, bella e insinuante, di quella che era stata la bambina Scirocco, e con il suo imporsi sulla prima pagina degli affetti. Lo spazio che si apre tra la cupa attualità e un amore possibile disegna una strada, spazza gli anni senza nome che il giovane Italo ha vissuto e ripercorso in una ostinata ""archeologia di se stesso"""". Ci vuole uno scatto, fuori dalla passività delle emozioni. Quasi fosse la nuova città simbolo dei destini incrociati, Berlino diventa la scena cui andare a cercare, cercarsi, rispondersi. In attesa di sapere dove siamo, tutti."" -
I funeracconti
Un presenzialista dei funerali che partecipa alle esequie di sconosciuti ricavandone impressioni e suggestioni che poi annota metodicamente nel suo ""curriculum mortis"""". Una donna - Maria Addolorata - a capo di una blasonata agenzia di pompe funebri, il cui motto è: """"A ogni cerimonia il proprio stile"""". Un parco dei divertimenti molto particolare - FuneraLand - che promette di far morire dal divertimento. La redazione di una rivista """"Glamourt"""" - alle prese con il numero speciale, il tredici. Una """"dama di condoglianze"""", perché quando una persona muore chi rimane è più solo. Collezionisti di rarissimi carri funebri. Tumulatori di piccoli animali domestici e necrofori di fiori d'appartamento. Otto racconti che iniziano quando tutto finisce. Otto racconti che giocano con la morte e con le sue innumerevoli declinazioni - qualche volta drammatiche, spesso assurde, sempre umanissime. Benedetta Palmieri affronta uno degli ultimi tabù con ironia partenopea e scaramantico disincanto, perché dietro la paura della morte c'è un mondo da raccontare."" -
In città zero gradi
Max detesta il Natale e quest'anno, per la prima volta in vita sua, è fermamente intenzionato a lasciarselo alle spalle e a fuggire in un paradiso esotico. Purtroppo, però, ha fatto i conti senza Kurt, il suo cane. Kurt è stato un investimento sbagliato: passa la maggior parte del tempo a dormire e, quando si muove, tutt'al più lo fa per sbaglio. A chi affidarlo durante la vacanza? All'inizio Katrin non ha nulla a che spartire né con l'uno né con l'altro. Alla soglia dei trent'anni deve, suo malgrado, sopportare genitori che devono, loro malgrado, sopportare il fatto che lei non abbia ancora trovato l'uomo giusto. Con l'avvicinarsi del Natale e della tradizionale riunione di famiglia, la pazienza di tutti giunge al limite. Di colpo, però, ecco che all'orizzonte spunta Kurt. A Katrin non piacciono granché gli animali, ma a suo padre ancora meno. L'inserzione di Max per un dog-sitter è un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Così in un attimo lei architetta un piano formidabile. Mentre in città la temperatura continua a scendere e la prima neve ammanta di bianco le strade, le vite di Max, Katrin e Kurt si intrecciano inesorabilmente, in un crescendo di sorprese, trovate geniali e battute memorabili. Una nuova e intensa storia d'amore, con il giusto mix di leggerezza e serietà e due indimenticabili protagonisti. Anzi, tre: fare i conti senza Kurt è davvero impossibile. -
Parrot e Olivier in America
All'inizio del diciannovesimo secolo, Olivier-Jean-Baptiste de Clarel de Garmont, il miope e asmatico virgulto di un'antica stirpe nobiliare francese spodestata dalla Rivoluzione, viene spedito in un'America appena uscita da un'altra rivoluzione con il pretesto di studiare il sistema penitenziario di quel paese, ma in realtà per risparmiargli la fine del nonno, che ha lasciato la testa sotto la lama della ghigliottina. Per aiutare quest'ultimo spaesato esponente dell'Ancien Régime a orientarsi nei temibili meandri della democrazia gli si affiancherà, come domestico, segretario e spia, un più stagionato rappresentante delle classi umili d'Albione, un rosso malpelo ribelle e impudente soprannominato Pappagallo, ex 'printer's devil', cioè garzone tuttofare di una tipografia britannica specializzata in moneta falsa. Così inizia la drammatica ed esilarante avventura di una nuova e strana coppia di eroi, un servo e un padrone che non potrebbero essere più diversi ma che finiranno per diventare amici. L'ultimo libro di Peter Carey è la storia dell'incontro di un aristocratico malaticcio e schizzinoso con la giovane, forte, libera e democratica società americana, con i suoi imprenditori lanciati nel futuro e le sue donne emancipate, un incontro felice a dispetto della ""maleodorante egalité"""" del Nuovo Mondo, che tra un colpo di scena e l'altro fornirà all'autore l'occasione di compilare un elenco spiritoso delle differenze e dei contrasti tra l'America e la vecchia Europa."" -
Storia di un oblio
Un uomo entra in un supermercato all'interno di un grande centro commerciale di una città francese, ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Mauvignier in un lungo racconto, una sola frase per una mezz'ora in cui finisce insensatamente una vita. Teso quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier. E torna così il suo sguardo purissimo su un universo di ""umili"""" che la scrittura rigorosissima accoglie senza una briciola di retorica, senza un'ombra di furbizia. Raro, oggi, nel trionfo dei format narrativi nei quali la realtà diventa un reality, uno stile così impeccabilmente morale, una prosa così pudica e vera."" -
C'è ma non si
Durante una cena in un'elegante casa di Greenwich un amico di un amico dei padroni di casa si alza da tavola e non torna più. Si scopre che si è chiuso nella stanza degli ospiti e non ha la minima intenzione di uscire. Perché ha preso questa decisione? Cosa spera di ottenere? E soprattutto chi è Miles Garth? Gen, la padrona di casa, si mette alla ricerca di amici e parenti del suo ospite indesiderato che possano convincerlo a desistere dal suo proposito inspiegabile. Comincia così una carrellata di personaggi, ricordi, situazioni buffe o commoventi che prendono spunto dalla presenza/assenza di Miles ma sono in realtà un'occasione per la scrittrice di esplorare vari aspetti della vita quotidiana nell'Inghilterra di oggi. Una scrittura divertente e divertita, una girandola di giochi di parole e rimandi che vanno da Shakespeare al punk passando per i musical e le canzoni dell'Eurofestival. -
Le parole perdute di Amelia Lynd
L'Italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15, Milano. Sì, certo, l'eco arriva anche lì ma Elvira, la portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell'immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd, un'anziana signora dall'incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. Da dove viene? Cos'ha da nascondere? Qual è il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre - diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini - e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino deve imparare più in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri è intessuta la vita.