Sfoglia il Catalogo ibs027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2881-2900 di 10000 Articoli:
-
Alla fine dell illuminismo. Interviste e colloqui
Il grande scrittore svizzero Max Frisch si racconta in una serie di interviste che coprono l'intero arco della sua vita creativa, dai primi anni Trenta alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. Ragione e utopia, ideologia e critica, potere e morale, odio e violenza, sfera politica e sfera privata, l'io e gli altri, verità e menzogna, fatti e finzione, morte e suicidio: Frisch si sofferma sui grandi problemi dell'esistenza e sull'odiata-amata Svizzera, alla quale è stato legato da un rapporto molto difficile e controverso. Nel dialogo su questi temi rivive non solo la persona di Max Frisch, ma anche un'intera epoca, con tutte le sue contraddizioni. E con domande che, malgrado i cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni, si sono conservate più che mai attuali. -
Il lavoro e il valore all'epoca dei robot. Intelligenza artificiale e non-occupazione
Che effetto avrà l'intelligenza artificiale sull'occupazione? Lo raccontano Dunia Astrologo, Andrea Surbone e Pietro Terna in un vortice di considerazioni, confutazioni, concertazioni per indagare a fondo il problema, alla ricerca di una sintesi, di una traccia comune che apporti una riflessione condivisa al dibattito sul mondo a venire. La concretezza di Dunia Astrologo, con l'esame delle potenzialità alternative al modello capitalistico rese possibili dall'onda dell'innovazione tecnologica; la fantasia di Pietro Terna, nella narrazione di un mondo dell'abbondanza nel quale i prezzi svaniscono; l'utopia di Andrea Surbone, grazie all'uscita dal paradigma del denaro. Gli autori traducono la propria esperienza in una proposta politica, economica e sociale. Introduzione di Adam Smith. -
Cosa si nasconde dietro il bullismo. Saggio sulla formazione complessa
Dopo la morte del padre assistiamo ora all'ultimo colpo inferto all'autorità: lo sgretolamento del maestro. È come se non avesse più forza quella legge simbolica attraverso la quale il giovane diventava un po' alla volta un essere umano responsabile, un adulto, un membro della comunità. A questa situazione sempre più insostenibile, aggravata da una sorta di ""ideologia dell'emergenza"""", occorre rispondere innanzitutto svelando il clima sociale di prepotenza sempre più invasivo, nel quale bulli e vittime si trovano inconsapevolmente ad agire. Dopo aver preso atto del passaggio dal mondo rigido e istituzionalizzato di Edipo a quello spavaldo e fragile di Narciso, che accentua il carattere speculare della violenza, occorre ridare valore a un terzo dispositivo (Dioniso), in grado di annodare individuazione e socializzazione e di promuovere un apprendimento realmente creativo, attraverso cui i figli potranno affermare, per la gioia dei nuovi padri e delle nuove madri, il mondo che intendono creare."" -
Gli arabi e lo storytelling. Dalle origini a Giulio Regeni
A partire dai labirinti delle ""Mille e una notte"""" fino ai romanzi di Al-Aswani, zippati di storie incastonate le une nelle altre, lo storytelling arabo si è contraddistinto per un'attenzione urticante al destinatario del messaggio, che sembra dominare la narrazione trasformandola in uno strumento di vita o di morte, come accade per Sherazade di fronte a Shariyar. Si tratta di una costante della tradizione araba, affascinante o letale, che ci aiuta verosimilmente a spiegare anche la morte di Giulio Regeni, caduto vittima dell'intelligence egiziana, una fabbrica di storie che ha sempre svolto mansioni assai simili a quelle dei narratori: raccogliere dati, manipolarli, intossicare la verità."" -
Le ceneri del politico in due capitoli. Il teologo e l'erostrato
"Politico è ciò che attiene alla sfera della relazione e partecipa delle sue dinamiche"""". Partendo da questo assunto iniziale, che presuppone come il politico sia una forma di strutturazione destrutturata, il testo rinuncia a darsi una propria struttura per affrontare il tema in maniera eccentrica, attraverso due brevi capitoli che, trattando una coppia di figure politicamente scorrette, il teologo e l'erostrato, mostrano gli estremi della sua socializzazione. Da un lato spicca il dottrinario, il pensatore elitario, che si sforza di giustificare il politico appellandosi a una legge superiore all'uomo; dall'altro la figura isolata, o il gruppo settario, che mira a destabilizzare l'ordine per ritagliarsi un posto nella storia. Ma, visti in prospettiva, il teologo e l'erostrato sono le facce della stessa medaglia: due paradigmi consequenziali che si richiamano e bilanciano a vicenda, come il fuoco e la cenere." -
Di chi è la terra? Dalla giustizia sociale alla giustizia ecologica
L'idea che la terra fertile sia un bene limitato e fondante della ricchezza non è sempre stata condivisa e non è sempre stata una priorità per chi si è occupato di giustizia sociale. Negli ultimi cinquant'anni, il lavoro, la redistribuzione della ricchezza in base a un principio di equità sociale, basato su cittadinanza e rappresentanza, lo sono stati, con lo sviluppo industriale e la crescita strutturale. La questione delle risorse bio-disponibili era stata rimossa. Il diritto alla terra e al suo uso dovrebbero appartenere alle popolazioni che la abitano e che la lavorano; la terra fertile è il presupposto per la nostra condizione urbana. Eppure, mai come in questo momento le diseguaglianze rispetto all'accesso ai beni bio-sostanziali sono state così grandi. Siamo capaci di una nuova amicizia con la terra o abbiamo decisamente rinunciato per il profitto? -
L' inganno di Mesmer e la commissione Franklin-Lavoisier. Come la scienza ha imparato ad affrontare le controversie pubbliche
Nel 1784 re Luigi XVI di Francia istituisce una commissione di inchiesta per indagare sulle teorie e sull'operato di Franz Mesmer, medico e scienziato tedesco, che a Parigi ha un successo eclatante: le sue sedute terapeutiche diventano un vero e proprio fenomeno di massa. Secondo Mesmer un fluido fisico, detto magnetismo animale, riempie l'universo. Le malattie nascono dalla mancanza di tale fluido nel corpo umano, ma con l'aiuto di diverse tecniche, come per esempio l'uso di sbarre, acqua e alberi ""magnetizzati"""", questo fluido può essere convogliato nei pazienti provocando """"crisi"""" salutari. Fra i membri della commissione due scienziati, accademici di Francia: Antoine Lavoisier, fondatore della chimica moderna, e Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, che metteranno in atto diversi sagaci esperimenti per studiare il fenomeno del mesmerismo. La commissione conclude che tutti gli effetti delle pratiche mesmeriche sono dovuti al potere dell'immaginazione, che il fluido magnetico semplicemente non esiste e, nel far questo, costruisce una metodologia d'indagine su questo tipo di fenomeni ancora oggi utile per non rivivere simili errori."" -
Smart citizens. Il metodo innovativo di CULT Community Hub di Perugia
Il libro esamina l'origine e l'attività di CULT Community Hub Perugia in quanto intelligenza collettiva. Attraverso un progetto di ricerca della durata di un anno, il volume presenta un metodo innovativo per creare smart citizens e un cyberspazio dedicato alla soluzione di alcuni problemi sociali particolarmente avvertiti dagli studenti universitari, come la gestione delle informazioni sulla mobilità nei luoghi chiave della città di Perugia. Il libro si divide essenzialmente in tre parti. La prima ricostruisce brevemente la storia di CULT; la seconda descrive il processo di ricerca attivato sul campo (attraverso quattro fasi: costituzione del gruppo di lavoro; individuazione del problema; proposta di soluzioni; scelta della soluzione); la terza riporta i principali risultati e quelli tradotti in azioni. -
Un progetto di liberazione. Repubblica, sovranità, socialismo
Il contesto geopolitico attuale, che Manolo Monereo e Héctor Illueca analizzano in questa opera, è segnato dal declino degli Usa e dall'inizio di una nuova era geopolitica caratterizzata dall'instabilità, dai conflitti sociali e, molto probabilmente, dalla guerra. Tutto questo nel bel mezzo di una crisi estremamente grave del progetto europeo e di una frattura territoriale di imprevedibili conseguenze in Spagna. La chiave per uscire dalla crisi è riappropriarsi della sovranità, fuori dalle asfissianti catene di un'Unione Europea esclusivamente funzionale all'egemonia tedesca e dei paesi del Nord, per costruire il socialismo del XXI secolo attraverso l'unità popolare della maggioranza sociale. -
Meccanicismo. Riflessioni interdisciplinari su un paradigma teorico
Il volume ""Meccanicismo"""" propone una raccolta di saggi che, su base interdisciplinare – collocandosi tra scienza, filosofia e storia delle idee –, riflettono sulla complessità di un concetto che ha rappresentato per secoli un paradigma teorico decisivo e per molti aspetti imprescindibile. La prima parte del volume è dedicata al significato e all'uso del concetto di meccanicismo con riferimento diretto alle aree disciplinari entro le quali il tema si è sviluppato ed è stato dibattuto, in epoca contemporanea, sul piano teoretico e metodologico; mentre la seconda parte del volume lascia spazio a considerazioni sul ruolo del meccanicismo in epoche storiche diverse, sulla sua coniugazione con ambiti disciplinari specialistici, ma anche sulla ambiguità o la sovrapposizione dei suoi significati."" -
Introduzione a una poetica del diverso
"Introduzione a una poetica del diverso"""" è la nuova edizione del primo libro di Glissant tradotto in italiano. Si configura come una vera e propria premessa al """"pensiero arcipelagico"""" dell'autore martinicano e ad alcuni dei concetti chiave della sua produzione, come quelli di Relazione, creolizzazione, identità rizoma, Tutto-mondo, Diverso. I quattro saggi che compongono questo volume, presentati in occasione di conferenze, sono accompagnati dal dibattito che ne è seguito e da interviste all'autore. Leggerli ci permette di scoprire """"l'immaginario delle lingue"""", """"il respiro del luogo"""" e le possibilità di costruire nuove forme di identità che puntano all'incontro con l'Altro, per dare forma a un Tutto-mondo plurale e aperto alla diversità." -
Vederscorrere. L'arte che salva
Guardare agli artisti è necessario per sintonizzarsi con il pensiero della metamorfosi. La loro voce è decisiva per appropriarsi di una diversa dimensione del tempo e dello spazio, costruire una nuova sensibilità nei confronti dell'ambiente, favorire una rinnovata percezione del corpo, elaborare il lutto della perdita, ripensare le modalità di incontro con l'altro e l'altrove, Maria Lai, Pino Pascali, Frida Kahlo, Francis Bacon, Christian Boltanski, Gianni Leone, Wim Wenders, Agnese Purgatorio, Shirin Neshat, Adrian Paci, Joseph Beuys, Miltos Manetas, Vincent van Gogh e Marina Abramovid sono solo alcuni degli artisti da cui Anna D'Elia trae indicazioni preziose per ripensare il ruolo dell'arte nell'era della pandemia e provare a rispondere alle criticità in atto. -
Edu-action. 70 tesi su come e perché cambiare i modelli educativi nell'era digitale
Dalla classe capovolta alla scuola capovolta. In questo volume, dopo una premessa sull'educazione a distanza nel periodo della pandemia, si suggeriscono alcune coordinate per integrare il rinnovamento tecnologico della scuola con la riforma dei modelli educativi che si ritiene necessario attuare. Le istituzioni e i metodi formativi devono cambiare radicalmente alla luce delle trasformazioni intervenute nelle cosiddette società avanzate dall'ultimo scorcio del Novecento a oggi. La rivoluzione informatica, la precarietà e la mobilità del lavoro, la globalizzazione e l'evoluzione degli studi in ambito cognitivo hanno definitivamente messo in crisi i modelli educativi che dominano la pubblica (e anche privata) istruzione, dalla scuola materna e primaria fino e oltre l'università. Questo volume vuole offrire, in una modalità comunicativa non accademica e divulgativa, una sintesi articolata in 70 brevi paragrafi-tesi sui principali temi del pensiero e delle pratiche educative ""divergenti"""" e innovative, generate da un secolo di esperienze e sperimentazioni metodologiche sul campo, o per meglio dire in trincea. Postfazione Giovanni Ragone."" -
Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea (2021). Vol. 12: Scienziati italiani a congresso nel Veneto asburgico (1842, 1847).
Con questo secondo monografico si conclude la rimessa a fuoco, promossa da «Venetica», dei congressi degli scienziati italiani svoltisi a Padova (1842) e Venezia (1847). Anche questa seconda tappa del lavoro di «Venetica» tematizza un Veneto in Italia e in Europa, come dimostrano anche gli apporti degli studiosi che dall'Austria, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti hanno voluto dibattere con noi il nodo di problemi che la storia dei Congressi degli scienziati in soli nove anni (1839-1847) mise all'ordine del giorno tra promozione del progresso scientifico e tecnologico, politica peninsulare ed europea, evoluzione sociale e inadeguatezza della rete istituzionale preunitaria. La eco extra-peninsulare dei congressi veneti, la rilevanza dell'imponente autoritratto storiografico prodotto dall'ex-Serenissima per accogliere i congressisti, l'«invenzione della tradizione» con la progressiva costruzione del «Panteon Veneto», il polimorfismo degli associazionismi, delle socialità e delle sociabilità. Un contributo di «Venetica» all'ampliamento delle dimensioni dell'Ottocento preunitario e forse alla pluralità interconnessa degli Ottocento possibili. -
Abitare la differenza. Il turista e il migrante
Il turista e il migrante sono figure simbolo della modernità. I loro movimenti sono tra le forze più potenti di trasformazione di città e territorio, come mostrano le migrazioni delle popolazioni ""agées"""" di ceti medi in Sud America o sulle coste del Mediterraneo. Oggi questi movimenti danno luogo a nuovi fenomeni neocoloniali, traendo forza da condizioni inedite. Studiando il caso di un piccolo centro delle Ande ecuadoriane, Vilcabamba, il libro indaga le implicazioni delle dinamiche transnazionali legate alla sovrapposizione tra turismo e migrazione. E individua lì, con l'ausilio di concetti propri della letteratura internazionale, i contorni di una diversa declinazione del progetto urbanistico contemporaneo, altro dalla tradizione europea. La centralità conferita alle forme di migrazione aiuta a mettere a fuoco le modificazioni che lo spazio (urbano, rurale, interno...) subisce quando è attraversato da molteplici frontiere, segnato da conflitti, tensioni e alleanze tra idee, immaginari, individui ed economie. Ovvero da sistemi disgiuntivi nelle pratiche dell'abitare e costruire lo spazio. L'obiettivo principale del libro è indagare il debito concettuale dell'urbanistica nei confronti dei luoghi. Le differenze e le mutazioni interne alla teoria urbanistica non sono unicamente debitrici delle formazioni socio-ambientali, dei dibattiti ideologici, dei campi intellettuali da cui provengono gli urbanisti. I concetti, le idee di spazio, i problemi affondano le loro radici nei poteri immaginativi dei gruppi sociali, dei collettivi che queste stesse teorie si propongono di spiegare. La questione posta da """"Abitare la differenza"""" è dunque epistemologica, e perciò politica."" -
Calendario civile 2020
Fin dall’unità nazionale, dalle origini del movimento operaio e dalla nascita della Repubblica, la questione di una ritualità laica e di un ciclo alternativo dell’anno si è posta come fondamento di un’identità civile italiana. In una vera e propria lotta di classe per il rituale, si celebravano in forma laica battesimi, matrimoni, funerali. Parte di questa tradizione si è indebolita durante il regime fascista, e poi nell’egemonia cattolica del secondo dopoguerra. Nella crisi politica e culturale di oggi diventa ancora più necessario tornare a quelle date, che sono alla base della coscienza civile democratica. Il bisogno di un “calendario civile”, sottolineato dallo storico Umberto Gentiloni, ha trovato conferma nel libro curato da Alessandro Portelli per Donzelli nel 2018, ""Calendario civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani"""". Ora quel libro diventa un vero e proprio calendario, dove per ogni mese vengono evidenziate le date più significative della storia civile internazionale: una proposta, un promemoria, a cui ciascuno può aggiungere secondo la propria memoria e sensibilità altre date, altre idee, altri ricordi per un mondo civile, laico, popolare e democratico."" -
Scolpire la pittura. La maniera moderna di Giorgione
A novant'anni dalla loro scoperta (1930) gli affreschi raffiguranti David che ostenta la testa del gigante Golia e Giuditta che contempla il capo mozzato di Oloferne, presenti nel duomo di Montagnana, non hanno ancora trovato consenso unanime circa il loro autore che è stato identificato da alcuni storici dell'arte in Giorgione. Tale attribuzione, tuttavia, ha suscitato qualche perplessità in larga parte della critica, anche a causa dello stato di conservazione non ottimale delle due opere; motivo, questo, che lentamente ha prodotto un disinteresse quasi generale nei loro confronti. Sergio Alcamo, grazie a un meticoloso confronto con opere d'arte coeve - dipinti, disegni, incisioni, rilievi e statue, di cui si dà conto nel ricco apparato iconografico del volume - e all'indagine sulle personalità di alto rango frequentate da quest'ultimo e gravitanti attorno alla chiesa e al convento di Santa Maria dei Servi a Cannaregio, riconduce al maestro di Castelfranco e alla sua bottega l'invenzione e l'esecuzione parziale di tali pitture, confermando le ipotesi di committenza e datazione più accreditate e suggerendo prototipi e modelli inediti. Come molti pittori dell'epoca, Giorgione subì il fascino dei reperti classici presenti nelle collezioni d'arte veneziane; ma studiò con attenzione anche le invenzioni di alcuni colleghi scultori che da quei modelli antichi avevano tratto ispirazione per creare opere nuove e una «maniera moderna» in senso rinascimentale. Ed è la propria maniera - morbida e sfumata, smagliante nel colorito e naturale nell'impostazione delle figure umane, e al tempo stesso classica - che Giorgione rende pubblica, molto probabilmente per la prima volta, in questi affreschi, imponendosi da subito quale innovatore della pittura. -
La rinascita di un patrimonio. Da ospedale psichiatrico a Cittadella della cultura. Teramo, 1978-1998-2018
L’entrata in vigore della legge Basaglia, nel 1978, segna l’inizio del processo di de-ospedalizzazione e la fine degli internamenti nella struttura dell’ex Ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate di Teramo, che viene chiusa solo nel 1998. Da questa data dovremo attendere altri venti anni, nel 2018, per poter avviare, con il Concorso di idee per la progettazione della «Cittadella della cultura», il processo di rinascita di quello che rappresenta un patrimonio fondamentale della città. Il patrimonio nel progetto di architettura, con la sua ricchezza di significati e di contraddizioni, il ruolo del progetto architettonico e urbano per la sua riqualificazione, la trasmissione della memoria attraverso gli edifici, la dismissione in rapporto con la città e le possibili azioni di riuso, fino alla funzione dei concorsi di architettura: sono questi i temi che aprono il volume per evidenziare alcune delle questioni sottese al Concorso di idee. Seguono i punti di vista degli attori proponenti il Concorso, della Commissione giudicatrice e del presidente dell’Istituto di cultura urbana Tetraktis. -
Testimoni di violenza. La camorra e il degrado sociale nel racconto di dieci detenuti
La vita quotidiana di persone appartenenti a organizzazioni criminali, le loro relazioni affettive, i rapporti tra la gente comune e la camorra, la vita interna ai clan e le relazioni tra di loro: questo libro schiude prospettive nuove sull'universo camorristico indagandone una dimensione inedita, il mondo interiore dei suoi protagonisti. Frutto di incontri periodici, durati più di un anno, con un gruppo di detenuti di un reparto di massima sicurezza del carcere di Poggioreale, il volume raccoglie itinerari biografici e racconti schietti e disincantati della realtà di questi detenuti. Emerge un mondo composito, fatto di persone comuni e di individui parzialmente collusi con il mondo criminale, ma anche di soggetti appartenenti a quelle organizzazioni che riempiono le cronache dei quotidiani, in un quadro che rovescia le visioni stereotipate in cui la camorra è descritta come un fenomeno totalmente egemone in un contesto ad essa assoggettato. Quando si entra nel cuore della vita dei clan, ne scaturisce una rappresentazione che si rivela sorprendente per quanto è critica e a tratti feroce. -
Geografie del rischio. Nuovi paradigmi per il governo del territorio
Il nostro paese è esposto a rischi e fragilità ambientali che rendono sempre più necessaria una pianificazione e una progettazione urbanistica modellate sui territori e attente alla sostenibilità dello sviluppo, anche a fronte dei sempre più frequenti eventi calamitosi connessi al riscaldamento globale. Si tratta di sfide che impongono uno sguardo di lungo periodo: l'azione umana può avere infatti una funzione centrale nella riduzione dei rischi intervenendo sulle vulnerabilità territoriali e ambientali, anche se, purtroppo, è ancora troppo spesso responsabile della generazione o dell'amplificazione delle condizioni di rischio. Questo volume documenta le principali innovazioni negli strumenti e nel bagaglio di saperi di cui disponiamo per offrire risposta alla domanda di incremento di resilienza dei territori. Se gli abitanti chiedono di «restare» in aree fragili ed esposte a rischio sismico o idrogeologico, occorre uscire dalla logica emergenziale e settoriale che ha segnato le politiche pubbliche negli ultimi anni e programmare interventi che rendano la transizione dal pre-evento al post-evento meno traumatica e più duratura.