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Street Art Village. Rigenerazione estetica
Estate 2008. Campofelice di Roccella, paese sul mare in provincia di Palermo e ""Porta delle Madonie"""", si trasforma in un villaggio della street art. Un gruppo selezionato di affermati esponenti italiani (Bros, Bo130, Dem, Ivan, Marco Teatro, Microbo, Ozmo, Sonda), spagnoli (Limow, Nuria Mora, Sam3, San, Zosen) e due crew siciliane (Brevi Distanze e Skinny Power) sono stati invitati a realizzare delle decorazioni murali secondo visioni e linguaggi propri. La finalità del progetto è di rigenerare esteticamente l'architettura abbandonata e di conferire al paese un'immagine e un'identità nuove, affermando lo spazio pubblico come teatro naturale della creatività contemporanea. Da giugno a settembre 2008, gli artisti che si sono susseguiti hanno realizzato oltre trenta murales in uno scambio continuo di informazioni, sensazioni e relazioni con la comunità locale; un vero e proprio training, necessario per entrare in sintonia con la gente e il suo sistema di valori, a cui gli artisti si sono sottoposti."" -
Architetture contemporanee. SanMarco laterizio per un'architettura sostenibilie
Il laterizio, materiale edilizio fra i più antichi, è uno dei prodotti più versatili ed efficaci sotto il profilo compositivo - forse l'unico che possa essere direttamente associato al concetto di costruzione - e fra i più performanti per le sue qualità estetiche, statiche e isolanti. Per questo la ricerca e l'innovazione di prodotto rimangono fra i principali motivi di investimento da parte dei produttori. SanMarco Terreal Italia, azienda leader nella produzione di laterizi per l'architettura, forte di trent'anni di esperienza, s'interroga sulle ragioni di continuità di questo materiale, che ha attraversato i secoli mantenendo il suo carattere antico e al tempo stesso moderno - un materiale che ha saputo in ogni epoca rispondere in maniera pertinente a esigenze estetiche, funzionali e prestazionali. Questo volume mostra una serie di realizzazioni che hanno segnato tappe importanti sia nelle capacità produttive e di sperimentazione di SanMarco, sia nel panorama dell'architettura contemporanea di questi ultimi trent'anni. -
Museo di Palazzo Reale Genova. I dipinti del primo Piano nobile e dei depositi. Vol. 2
Questo secondo volume del catalogo generale conclude la pubblicazione dei dipinti del Palazzo Reale di Genova presentando i settantasette quadri esposti negli appartamenti del primo piano nobile. Collocate perlopiù in ambienti non accessibili al pubblico, le opere sono meno note di quelle inserite nella prima parte, includendo qualche inedito. Risultano per questo ampliati i raffronti fotografici che attribuiscono al volume una sua forte identità. Il ricco campionario di confronti riesce a certificare così, quadro dopo quadro, l'autorità di un prototipo, la forza di un'invenzione iconografica, la fortuna di una composizione, il magistero di un caposcuola, una collocazione antica mai registrata dagli inventari, lo stato di conservazione precedente all'ultima stagione di restauri. Ma non sono queste le uniche novità. In apertura il lettore troverà anche due saggi incentrati sulla storia della quadreria che offrono al lettore storie, nomi e documenti di recente riemersi dalle carte notarili, nuovi materiali tra i quali disegni di Giovanni David, tratti dal cosiddetto Album di Casa Durazzo, fortunosamente riaffiorato dall'oblio e utile a ricostruire tasselli perduti del passato di opere e decorazioni della magnifica residenza genovese edificata dai Balbi, arredata con splendore dai Durazzo e diventata poi reggia con i re di Sardegna. -
Past, present, future. Highlights from UniCredit Group Collection. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Il volume è il catalogo della mostra di Vienna (Bank Austria Kunstforum, 16 ottobre 2009 - 10 gennaio 2010). La mostra raccoglie un nucleo straordinario di opere appartenenti alle collezioni del Gruppo UniCredit, alcune pressoché inedite, altre provenienti da prestigiose istituzioni quali l'Alte Pinakhotek di Monaco, la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il Museum der Moderne di Salisburgo dove sono esposte in permanenza grazie ai comodati concessi dal Gruppo. ""Past, Present, Future"""" si muove sui temi classici della storia dell'arte - la natura, la rappresentazione di sé, il corpo, le cose - sia quelli più strettamente legati all'attualità, come il rapporto tra il presente e la storia, la dimensione urbana, muovendosi verso l'impossibile (l'astrazione) e la regola, tra estetica ed etica (la geometria). Il concetto si fonda sulla varietà dei linguaggi, che vanno dai dipinti antichi di autori come Savoldo, Dosso Dossi, ai collages di Kurt Schwitters, dalle tele di Hans Makart e Giorgio de Chirico alle installazioni di Tony Cragg, Fischli & Weiss e Giulio Paolini, fino alle fotografie di Andreas Gursky o Thomas Struth, in un arco temporale di quattro secoli che permette di guardare al passato attraverso gli occhi del presente, e al presente con lo sguardo rivolto al futuro. Un dialogo tra culture, nel quale le opere antiche sono in relazione alle contemporanee, i dipinti alle fotografie, le installazioni alle sculture."" -
Alberto Ghinzani. Sculture
Pubblicata in occasione della doppia mostra antologica dedicata ad Alberto Ghinzani, la monografia documenta il percorso creativo dell'artista a partire dalla fine degli anni Sessanta attraverso una ampia e accurata selezione di disegni, bozzetti e sculture di diverse dimensioni realizzate in vari materiali dal bronzo al legno, dal ferro alla vetroresina, spesso con l'aggiunta di interventi cromatici. Per illustrare il procedimento creativo dello scultore vengono presentati alcuni dei grandi disegni di riflessione, di studio e di progetto, che mostrano il lento e graduale avvicinamento all'opera e alla scelta dei materiali più idonei per ciascun lavoro. Il percorso cronologico si chiude con una serie di grandi opere realizzate nell'ultimo anno che costituiscono un interessante momento nell'evoluzione della ricerca di Ghinzani: la struttura complessa delle opere, il loro sviluppo prevalentemente verticale, l'interazione dei materiali riassumono molto bene il pensiero plastico dell'artista sviluppato in oltre quarant'anni di lavoro. -
Riccardo Licata. Una vita d'artista
In questo volume, che è la trascrizione in forma discorsiva di una serie di colloqui intercorsi con il critico Michele Beraldo, Riccardo Licata (Torino, 1929) ripercorre le tappe più significative della sua vita: il compimento degli studi a Venezia, le frequentazioni e le amicizie con artisti coetanei, la scoperta e l'utilizzo di tecniche eterogenee quali il vetro, il mosaico e l'incisione, il fondamentale incontro con Gino Severini e il successivo trasferimento a Parigi per insegnare all'École nationale supérieure des beaux-arts. Ne esce un ritratto semplice e spontaneo, dell'uomo prima che dell'artista: indifferente ai tratti omologanti della società e ai costumi ideologici che in alcuni momenti hanno condizionato l'arte del Novecento, -
Xhixha. Leggero come l'acciaio
Energia Forza Luce sono i titoli che ricorrono con maggiore frequenza nelle opere di Xhixha. L'incisività degli appellativi è di per sé eloquente, e ancor più lo è il fatto che ""energia"""" e """"forza"""", due sinonimi, appaiano ripetutamente coniugati a """"luce"""". L'etimo di """"energia"""" risale, in senso astratto, a """"opera"""" in quanto """"attività"""", dunque non è improprio asserire che l'""""opera"""" di Xhixha si configuri, alla radice, come """"luce"""" o, traslando i termini, come l'innescarsi di un processo destinato a far sì che dalla materia si liberi la luce, anzi, che la materia stessa sprigioni la luce in essa contenuta sub specie di energia. Ancor prima che in senso metaforico, quest'asserzione è vera in senso letterale. L'acciaio, la materia che Xhixha predilige, non soltanto è il prodotto finale di lavorazioni che richiedono temperature altissime e un corrispondente, elevatissimo impiego di energia, ma nel suo stato liquido, atto alla colata, emana una luce abbacinante."" -
Veronese
Incarnazione della realtà del Secolo d'Oro veneziano, visto come il momento più alto di potenza e ricchezza della Serenissima, Paolo Veronese ha goduto nei secoli di una fama assoluta. Nato nel 1528, morirà sessanta anni più tardi, dopo aver conosciuto una carriera ricca di incarichi prestigiosi, assolti con uno stile e un linguaggio decorativo altissimi: dalle grandi tele per Palazzo Ducale, inneggianti alla potenza di Venezia signora dei mari, alle straordinarie composizioni religiose, a opere come il Banchetto in Casa di Levi o la Allegoria della Battaglia di Lepanto: risalta la naturale capacità dell'artista di far propria la tradizione pittorica veneziana, soprattutto Tiziano, in un trionfo di tinte ed effetti luminosi spettacolari che ancora oggi incantano lo spettatore in tutta la loro grandiosità. -
Giorgione
In 96 pagine tutte le maggiori opere che hanno reso Giorgione uno dei massimi rappresentanti della pittura del Cinquecento nonché, secondo le parole del Vasari, uno dei fondatori di ""quella terza maniera che noi vogliamo chiamare la moderna"""". Una carrellata di capolavori per conoscere gli enigmi, i misteri e le seduzioni del genio che ha cambiato la storia della pittura: dalla Prova del fuoco di Mosè e il Giudizio di Salomone alla Madonna leggente, La Tempesta e i ritratti."" -
La orripilante storia del teschio di Goya
"Dovendo qui fare la storia di un teschio, storia già definita orripilante, mi sembra giusto e coerente presentarvelo fin dall'inizio, quando era ricoperto di pelle e conteneva uno dei più ricchi cervelli di cui mai abbia potuto godere un uomo. Quel teschio, con i suoi teneri ossicini ancora disgiunti si formò in un aspro paese dell'Aragona, Fuendetodos, durante l'inverno del 1746, nel ventre di una pacifica signora chiamata Gracia Lucientes. Il 31 marzo il capino del piccolo Francisco Goya y Lucientes uscì alla luce. Nessuno, in quel momento, avrebbe potuto pronosticare il tremendo destino che l'aspettava."""" Perché allo scheletro di Francisco Goya y Lucientes, conservato nella piccola e splendida chiesa di San Antonio de la Florida a Madrid, manca il teschio? Secondo un destino straordinario, il solo coerente con una mente capace di immaginare e partorire incubi e visioni, Capricci e Follie, l'autore ci conduce, con una narrazione ironica e divertente, attraverso la vita di Goya, """"che prima fu pittore; poi artista; infine, genio totale"""", alle vicende atroci e grottesche, tenebrose e comunque eccezionali del suo teschio: derubato, smarrito, ritrovato in un quadro, protagonista infine di un esperimento scientifico, che ne decreterà la sorte." -
Lichtenstein
La vita e i capolavori di Roy Lichtenstein, uno dei principali esponenti della Pop Art, celebre per le coloratissime immagini derivate dai media e, in particolare, dai fumetti. Il testo ripercorre la vita dell'artista, analizzandone le opere più significative: dalle fasi iniziali, ancora segnate dall'espressionismo astratto, alla maturità di lavori come Girl with Ball o Drowning Girl, degli anni sessanta, entrambi al MoMA di New York. Una monografia agile e accattivante, riccamente illustrata a colori, che approfondisce l'argomento grazie alle schede complete delle opere, a una tavola cronologica, a una rassegna critica e una bibliografia essenziali. -
L' età della conquista. I giorni di Roma. Ediz. illustrata
Con ""L'Età della conquista"""", si inaugura un grande progetto quinquennale dal titolo """"I giorni di Roma"""" teso a restituire un'idea complessiva del modo in cui Roma riuscì a elaborare il proprio linguaggio artistico a partire dalla cultura figurativa greca. Questo primo """"capitolo"""" - pubblicato in occasione della grande mostra ai Musei Capitolini curata da Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, con allestimento di Luca Ronconi e Margherita Palli - parte dal momento di formazione dell'Impero romano, quando Roma espande progressivamente il proprio controllo su tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alle coste dell'Asia Minore, divenendo l'unica potenza egemone sull'intero bacino del Mediterraneo. Nel periodo successivo alle campagne di conquista in Grecia, dalla fine del III secolo alla seconda metà del I a.C, si assiste alla formazione di un linguaggio figurativo, squisitamente romano, che fa tesoro di tutta la cultura artistica greca, che nel tempo viene recepita, assorbita e modificata. È questo il periodo in cui l'élite al potere avverte, con sempre maggior consapevolezza, il consolidarsi del proprio prestigio e lo esprime attraverso l'arte, un'arte che, assorbiti gli elementi fondanti della cultura greca, costruisce su quelle solide basi un nuovo e duttile linguaggio universale, capace di adattarsi alle esigenze del nuovo impero."" -
Caravaggio. Adorazione dei pastori
In occasione del quarto centenario della morte del Caravaggio, un importante restauro, i cui esiti sono ampiamente documentati in questo volume, riporta l'""Adorazione dei pastori"""" di Messina alla sua splendida veste. Sospesa in una dimensione parallela complementare più che estranea al sentimento di angoscia e di afflizione che dominava l'animo del Caravaggio negli anni siciliani, l'""""Adorazione dei pastori"""" sembra voler inchiodare l'osservatore a un rispettoso silenzio imposto dal più trascendente degli eventi della storia dell'uomo cristiano: la nascita del Messia. Intimamente composta in un cono di luce ben delimitato, la scena è irradiata da una fonte luminosa che entra in campo a sinistra della Vergine, dal limite estremo del suo braccio ripiegato e, come un faro, la separa dalle tenebre della notte. La Madre, sfinita dal parto, cerca sostegno sulla sponda della mangiatoia e, totalmente estraniata dall'ambiente che la circonda, si appaga del contatto con il Figlio. I pastori che si accalcano alle spalle di san Giuseppe sembrano paralizzati dalla commozione e coscienti dell'evento straordinario di cui sono casuali testimoni, mentre il bue e l'asino, come discreti custodi del luogo, si stagliano sul fondo della stalla con le loro massicce e rassicuranti moli."" -
La memoria perduta di Milano
In un celebre articolo uscito nel 1953 sul ""Corriere della Sera"""" Indro Montanelli deplorava che Milano avesse perduto il suo prestigio, rinunciando al ruolo di capitale morale che storicamente aveva rivestito. Negli anni Sessanta poi, mentre Milano dava forse il meglio di quella sua cultura insieme pragmatica e intellettuale che l'aveva fatta grande, illustri osservatori gli facevano eco, avvertendo il rischio che il patrimonio culturale e civile della città andasse disperso, se non opportunamente governato. Attraverso un'antologia di scritti Stella Casiraghi si domanda se sia possibile spostare il baricentro della memoria dalle nostalgie alla forza delle idee. Lo fa attraverso le parole di scrittori, giornalisti e pensatori esemplari come Eugenio Montale, Leo Longanesi, Walter Tobagi e molti altri, per riflettere su quale sia oggi il ruolo di Milano e capire se abbia ancora senso parlare di un suo primato civile."" -
Francesco Candeloro. Dal progetto Luoghi e segni, Città delle città, Frammenti di Luoghi, Intimi Luoghi, I tempi della Luce. Ediz. italiana e inglese
Visioni di vissuto, di frammenti quotidiani, di vita nell'originale lavoro di Francesco Candeloro. Un progetto nato a seguito di un percorso di viaggio durato 5 anni, durante i quali, attraverso l'osservazione ""dal vero"""" e la conseguente raccolta di immagini e appunti, l'autore ha ricostruito """"percettivamente"""" le peculiarità di alcune città geograficamente distanti tra loro. Immagini di Seoul, Londra, New York, Venezia, Monaco, Napoli e Lisbona, frammenti di queste città, riprodotte in 14 lastre di plexiglas di diversi colori unite a una seconda lastra, distante circa 10-20 cm, tagliata al laser e ripetuta in dimensioni diverse per far sì che lo sguardo si soffermi su una forma comune, facendola così diventare segno focale. Le coppie di lastre salgono verticalmente dal pavimento ricreando una strada, una piazza, un vicolo, un viale: luoghi distanti tra loro capaci di raccontare al visitatore di momenti vissuti, di unire visivamente luoghi, colori e temperature, forme che si identificano e corrispondono a ogni posto, segni che creano il luogo: la Città delle Città. Il volume è pubblicato in occasione della mostra di Venezia (Palazzo Fortuny, 27 marzo 2010 - 18 luglio 2010)."" -
Flâneur. Scritti sparsi di architettura, arte e design. Ediz. italiana e inglese
Questo nuovo libro di Stefano Casciani raccoglie testi, pubblicati in un arco di trent'anni, che descrivono con qualità narrativa l'evoluzione della cultura artistica e progettuale internazionale. Ritratti concisi eppure minuziosi dei suoi protagonisti, grandi e piccole storie di debolezze e genialità, successi e fallimenti, si snodano sempre sullo sfondo dello SCOE - il Sistema Capitalistico Occidentale Evoluto -, dove l'arte e le forme di espressione sono destinate a vivere in precario equilibrio tra utopia e asservimento, reazione e rivoluzione. In questo paesaggio Casciani si muove con la consapevolezza critica dell'intellettuale di opposizione, mascherata nei suoi vagabondaggi letterari dall'ironia scettica del flâneur. Introduzione di Jean Nouvel. Con uno scritto di Alessandro Mendini. -
Chiara Dynys. Labirinti di memoria. Più luce su tutto. Ediz. italiana e inglese
Pubblicata in occasione dell.esposizione romana allestita negli storici ambienti dell.Archivio di Stato, la monografia presenta una serie di installazioni dell.artista protese al dialogo e strettamente attinenti alle specificità del sito, in bilico tra memoria e oblio. Le memorie degli italiani custodite in ben cento chilometri di scaffalature dell.Archivio suggeriscono la costruzione di labirinti, videoproiezioni e di opere interattive realizzate leggendo tra gli spazi .interstiziali. nella babele dei documenti. La presenza ossessiva della carta genera un viaggio alchemico che esplora quella sottile linea che separa il passato dal presente. ""Labirinti di memoria"""" è una visione concettuale fluida, un magma prolungato all.esterno dell'edificio dell.Archivio che si muove verso la città e prosegue presso la galleria d.arte MLF di Marie-Laure Fleisch. Le altre installazioni preparate da Chiara Dynys per questa mostra, """"Più luce su tutto"""", dal nome di una delle opere presenti in galleria, supportano il dialogo tra i luoghi e allargano gli ambiti sensibili del sapere, promettendo altre opportunità di incontri tra storia e mondo contemporaneo."" -
Pao. Mondo tondo
Pubblicato in occasione della prima personale dell'artista Pao, indiscusso protagonista della Street Art italiana, la monografia presenta oltre quaranta creazioni tra dipinti, sculture e sperimentazioni su vetroresina, realizzate negli ultimi due anni di attività. Un viaggio all'interno di un ""MondoTondo"""" poliedrico popolato da incredibili personaggi che testimoniano il passaggio da un'arte puramente di """"strada"""", a una forma più matura e ricercata della stessa. L'artista vuole descrivere al pubblico i cambiamenti del suo modus operandi impegnandosi a mantenere quelle che sono le caratteristiche della sua arte: colore, vivacità, allegria e simpatia. Curato da Federico Sardella, il volume è introdotto dalla prefazione di Dario Fo, premio Nobel per la letteratura."" -
Longhi
Dotato di uno spirito brillante, Longhi dipinse scene di vita veneziana, colte sempre con acutissimo spirito di osservazione e con ironia sottile e garbata, nei palazzi patrizi come nelle abitazioni borghesie nei campielli della città lagunare. Come si legge negli scritti di Bernard Berenson ""Longhi dipinse per i veneziani appassionati di pittura la loro stessa vita, in tutte le sua fasi quotidiane, domestiche e mondane. Nelle scene riguardanti l'acconciatura e l'abbigliamento della dama, troviamo il pettegolezzo del barbiere imparruccato, le chiacchiere della cameriera; nella scuola di danza, l'amabile suono del violino. Non c'è nessuna nota tragica... Un senso di profonda cortesia di costumi, di grande raffinatezza, insieme con un onnipresente buonumore distingue i dipinti del Longhi da quelli di Hogarth, a volte così spietato e carico di presagi di mutamento."""""" -
Il sapore dell'arte. Guida gastronomica ai musei del Castello Sforzesco di Milano
Un museo ""da gustare"""", non solo da osservare. È la proposta del volume, una inedita guida pensata per aiutare il visitatore dei Musei del Castello Sforzesco di Milano ad apprezzare non solo il valore formale delle opere conservate, ma anche il loro significato """"gastronomico"""". In effetti, arte e cucina hanno sempre avuto nel corso della storia un legame molto stretto: al di là del fatto che ceramisti, vetrai e orafi abbiano realizzato servizi per le mense più lussuose, spesso artisti e cuochi hanno condiviso un medesimo progetto, configurandosi per molto tempo il banchetto come una grandiosa scenografia in cui cibi e strumenti convergevano nella costruzione di un apparato completo, per quanto effimero. Arte e cucina condividono molto spesso, come si vedrà, un analogo substrato culturale. L'arte figurativa costituisce inoltre una fonte documentaria indispensabile per lo studio delle abitudini alimentari, per conoscere che cosa si consumava e come. Questa guida costruisce quindi un divertente gioco di relazioni, abbinando ad alcune opere esposte una ricetta gastronomica contigua per epoca, area geografica e contesto: l'accostamento accende relazioni in entrambe le direzioni, dall'opera d'arte alla cucina e viceversa, incrociando dati storici e suggestioni culturali, in maniera agile e non sistematica. Di ogni ricetta si pubblica sia il testo originale sia una sua """"traduzione"""" che permetta di riprodurla con ingredienti oggi facilmente reperibili.""