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Cristo e il tempio di Demetra
Il nocciolo del volume consiste nell'esaminare la Redenzione operata dal Cristo. Alla base di questa verità teologica giace, breve e sintetica, la seguente formula genesiaco-paolina: la morte e il dolore sono entrati nel mondo a causa del peccato di Adamo. Tale affermazione regge buona parte del castello teorico e conciliare della Chiesa Cattolica, e del cristianesimo in generale, da san Paolo a oggi. La novità del libro, rispetto a tutta la produzione esistente sulla verità o non-verità del cristianesimo, risiede nell'ampia e documentata dimostrazione di come quella formula, alla luce delle conoscenze moderne, sia errata. -
Linguaggio e lavoro nel XXI secolo. Natura e storia di una relazione
Fino a cinquant'anni fa in fabbrica non si parlava. La catena di produzione doveva rimanere muta e assomigliare a ciò che la filosofia ha chiamato poiesis. Il tempo delle relazioni sociali, della comunicazione e della politica, cioè della praxis, era separato dal tempo del lavoro. Oggi accade l'esatto contrario, perché il capitale richiede come requisiti professionali le tipiche competenze cognitivo-linguistiche e relazionali degli esseri umani. La FCA di Melfi, i riders, la giungla dei call center di Rende: il nuovo lavoro produttivo è ora descrivibile in termini di atti comunicativi. Qual è il modello filosofico che meglio afferra il concetto di lavoro linguistico? Il libro illustra le proposte di Giorgio Agamben, Ferruccio Rossi-Landi e Paolo Virno. È la pista di Virno e degli operaisti a offrire un doppio vantaggio: mentre coglie la mescolanza tra agire e fare, conserva la vita attiva (contro Agamben) e non riduce le parole a merci (contro Rossi-Landi). -
Filosofia ed etnometodologia. Lezioni calabresi
L'etnometodologia descrive come le persone organizzano la loro interazione sociale. Le analisi di Liberman perseguono questioni filosofiche vitali come si rivelano negli affari ordinari: l'oggettività viene esaminata studiando il lavoro di assaggiatori di caffè professionisti; ciò che è razzismo viene scoperto studiando la dialettica nei rapporti faccia a faccia. -
I terremoti in Italia. L'opera fondamentale del più grande sismologo italiano del Novecento. Vol. 2
Gli eventi sismici degli ultimi anni avvenuti in un'area - la Pianura Padana - dagli specialisti non considerata particolarmente soggetta ai terremoti, evidenziano più che mai l'importanza non solo di una preparazione tecno-scientifica, ma anche di un'adeguata memoria storica. Peculiarità queste che non facevano difetto a Mario Baratta, il grande pioniere della sismologia in Italia. La sua opera monumentale, I terremoti in Italia, ci ricorda infatti come già intorno alla metà del Cinquecento l'Emilia fosse stata vittima di un sisma analogo a quello avvenuto recentemente. Nel 1570 infatti, un terremoto colpì duramente Ferrara e lo sciame susseguente continuò per quattro anni, con oltre 2.000 scosse di assestamento concentrate tra il novembre 1570 e il febbraio 1571. Fu un disastro da cui la città e la dinastia dei suoi sovrani, gli Estensi, non si ripresero più. I terremoti in Italia rappresenta la descrizione più dettagliata possibile di ben 1364 terremoti avvenuti in Italia negli ultimi duemila anni, compreso quello catastrofico che distrusse nel 1908 Messina e Reggio di Calabria. -
I terremoti in Italia. L'opera fondamentale del più grande sismologo italiano del Novecento. Vol. 1
Gli eventi sismici degli ultimi anni avvenuti in un'area - la Pianura Padana - dagli specialisti non considerata particolarmente soggetta ai terremoti, evidenziano più che mai l'importanza non solo di una preparazione tecno-scientifica, ma anche di un'adeguata memoria storica. Peculiarità queste che non facevano difetto a Mario Baratta, il grande pioniere della sismologia in Italia. La sua opera monumentale, I terremoti in Italia, ci ricorda infatti come già intorno alla metà del Cinquecento l'Emilia fosse stata vittima di un sisma analogo a quello avvenuto recentemente. Nel 1570 infatti, un terremoto colpì duramente Ferrara e lo sciame susseguente continuò per quattro anni, con oltre 2.000 scosse di assestamento concentrate tra il novembre 1570 e il febbraio 1571. Fu un disastro da cui la città e la dinastia dei suoi sovrani, gli Estensi, non si ripresero più. I terremoti in Italia rappresenta la descrizione più dettagliata possibile di ben 1364 terremoti avvenuti in Italia negli ultimi duemila anni, compreso quello catastrofico che distrusse nel 1908 Messina e Reggio di Calabria. -
Mai più così belli. Il cinema della «New Hollywood» tra storia, arte e psicologia
Gli anni della New Hollywood sono uno spartiacque storico e culturale prima ancora che artistico. Registi visionari, attori carismatici e sceneggiatori anticonformisti conquistano il successo con un elenco di titoli che hanno il sapore della sfida epocale: codici e linguaggi del Cinema vengono reinventati attraverso film di rottura che scardinano l'approccio classico, introducono un nuovo modo di guardare e interpretare la realtà. Dalla tragedia del Vietnam al Watergate. Questo libro racconta quella svolta: dalla prima pallottola agli ultimi cancelli. Introduzione di Antonio Maria Orecchia. -
L' Accademia nazionale d'arte drammatica (1935-1941)
L'Archivio Storico dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica custodisce un ingente patrimonio documentario che consente di indagare le forme, i modelli e l'organizzazione del sistema pedagogico che la Scuola promosse a partire dalla riforma sollecitata da Silvio d'Amico. Il periodo qui documentato è compreso tra il 1935, anno di nascita della Scuola, e il 1941, anno del discioglimento della Compagnia dell'Accademia, in cui debuttarono gli allievi attori e registi diplomatisi nei primi corsi. I loro nomi, nella maggior parte dei casi, non sono noti. In modo particolare, si è impresso nella memoria, e negli studi storiografi ci, quello di Orazio Costa (1911-1999), così come Ave Ninchi (1915-1997) occupa un posto di primo piano nell'immaginario collettivo. La ricostruzione e l'analisi di alcune delle esperienze con cui si misurarono gli allievi e le allieve della neo-nata Accademia - i saggi, i viaggi di istruzione in Europa, le prime tournée - delineano una microstoria. Singole esperienze di formazione, nascenti percorsi artistici fi nora poco conosciuti e spettacoli di ""sperimentazione"""" inscenati in un piccolo teatrino, riuscirono a influenzare i mutamenti della storia del teatro italiano fi no al secondo Dopoguerra, contribuendo alla costruzione di un nuovo modello pedagogico, attorico e registico, seppure fortemente in debito con la tradizione capocomicale."" -
Il nobile silenzio. Prospettive buddhiste
Il volume contiene uno sguardo sintetico al tema del silenzio in rapporto alla vita di Buddha e alla vita dei discepoli raccolti nella sangha, la comunità buddhista. Il non parlare è il parlare del Buddha; il suo è un silenzio terapeutico che ha un carattere pragmatico: la ""bramosia metafisica"""" dei suoi discepoli può solo essere placata e curata da un silenzio che lascia spazio soltanto a quelle poche parole che indicano un sentiero, dunque una pratica umana e spirituale, per arrivare a liberarsi dalla sofferenza. Nel contesto della prassi monastica buddhista, varie sono le declinazioni del """"nobile silenzio"""": il silenzio come dimensione della vita di rinuncia e di distacco, il silenzio di colui che siede in solitudine, ovvero il silenzio interiore della mente raccolta in sé, e il silenzio come discernimento della parola."" -
Villa Clara
La storia di una grande villa sul lago Maggiore e dei suoi ospiti, inglesi e italiani, in un secolo di vita sociale e famigliare. I racconti di padroni e servitori, di genialità e follia si intrecciano con i ricordi autobiografici e i riti di passaggio di un bambino e di un adolescente. -
Leggere Benjamin contropelo. Alla ricerca dell'idea di natura
La natura non sembra essere uno dei temi principali delle riflessioni di Walter Benjamin. Quest'opera si propone di mostrare come, al contrario, la leggibilità del suo pensiero per gli interpreti contemporanei sia essenzialmente plasmata da tale aspetto. Ciò vale per l'intero arco delle opere benjaminiane, dall'incompiuto Passagenwerk al giovanile Sulla lingua in generale e sulla lingua dell'uomo, dal Dramma barocco tedesco ai grandi saggi su Goethe, Kafka, Kraus e Leskov. Andare alla ricerca dell'idea di natura in Benjamin significa scoprire potenzialità - le analisi della violenza perpetrata su di essa dalla modernità, prima barocca e poi capitalista - e incontrare aporie - la bellezza, l'oblio, l'innocenza della natura, ma soprattutto il ruolo dell'uomo nei suoi confronti. Ereditare Benjamin equivale a cercare e trovare nuovi strumenti per rispondere a questa domanda: come pensare l'intreccio di storia e natura che si presenta oggi come crisi ecologica? -
Lo psicodramma e il tempo ritrovato
Traendo spunto dal Teatro della Spontaneità di Jacob Levy Moreno nella Vienna della Secessione, il volume considera le visioni del mondo matrici della psicologia del profondo e presenti sulla scena dello psicodramma. In queste pagine il tema si sviluppa attraverso un'analisi di concezioni che, a confronto con le psicologie di Adler, con la teoria dello psicodramma analitico individuativo di Gasca, con la concezione di Jung e con il biologismo di Freud, aprono a significati conformi ai temi della psicologia esistenziale, interrogativi, seppur irrisolti, sul senso della vita secondo questi autori. La memoria del passato ha rilievo attraverso le intermittenze del cuore e il sentimento che ridona alla vita la bellezza e la malinconia delle ricordanze. Ed è in questa prospettiva che l'interrogativo sul senso della psicoterapia richiama le immagini che ripropongono scrittori e poeti - più di quanto non abbiano espresso gli analisti - e che in un gruppo assumono trasparenza nella visione di un ""Tempo ritrovato""""."" -
Racconti di pace e di guerra. Riflessioni tra arte, politica, musica e filosofia
La guerra, nelle variegate forme in cui oggi entriamo in contatto con essa - le immagini di distruzione che scorrono sui nostri schermi, i frammenti di notizie che circolano sui social, le misure di controllo e prevenzione del terrorismo che ci proiettano in una condizione di emergenza permanente - è un difficile oggetto d'indagine, privati come siamo di ciò che necessita per eccellenza alla riflessione: la giusta distanza. Sappiamo al contempo troppo e troppo poco, siamo contemporaneamente al centro e distanti dal conflitto. In questo volume studiosi di differenti campi del sapere - dalla linguistica al diritto, dalla musicologia alla filosofia - riflettono su questo tema: l'arte integra quello che il pensiero filosofico, la letteratura, la politica sembrano aver perso (temporaneamente?) la capacità di dire e viceversa. A partire da questo ""mutuo soccorso"""" tra discipline, le guerre - di ieri e di oggi, vicine e lontane - possono diventare esperienza comune e materia raccontabile."" -
Questione di carattere. Quanto siamo realmente buoni?
Come diventare persone migliori? Cosa possiamo fare - noi stessi, i nostri figli e i nostri amici - per diventare gradualmente più virtuosi di quel che siamo? Come, in altre parole, possiamo colmare il divario del carattere? La prima parte dell'opera discute cosa significa avere un carattere buono evirtuoso e difende l'idea che è importante svilupparlo. La seconda parte mostra che molti di noi non hanno un buon carattere (e nemmeno uno cattivo), permettendoci così di riconoscere il grave divario che sussiste tra come siamo realmente e le persone che dovremmo essere. La terza parte del volume propone alcune strategie in questo senso. Sebbene molte di esse siano laiche, il libro si conclude rivendicando la legittimità di prendere in considerazione anche approcci religiosi allo sviluppo del carattere. -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 53: M'impiccio.
Pulsioni autoritarie, riduzione degli spazi di partecipazione e disaffezione verso la rappresentanza politica testimoniano che il modello della democrazia liberale, affermatosi tra XX e XXI secolo in gran parte del mondo, è entrato in crisi. L'attuale dibattito su questi temi continua a girare intorno a due nodi problematici: l'esclusione di ampi settori della società dagli spazi decisionali e le forme che questi stessi spazi possono e devono assumere per essere all'altezza della sfida. Assemblee, consigli, la rete. Tanto dal presente, quanto dal passato ci arrivano stimoli e suggerimenti su come è cambiato l'esercizio del potere da parte del ""popolo"""". Questo numero di """"Zapruder"""", attraverso esempi concreti, utopie e sperimentazioni vuole provare a tracciare i contorni che i concetti di democrazia, popolo e cittadinanza assumono e hanno assunto nel corso del tempo, ben oltre i confini del mondo euro-atlantico e delle sue istituzioni."" -
Figure dell'ombra nell'illuminismo. L'inquietudine e la noia
Nel secolo dei lumi, che Voltaire definisce ""l'aurora della ragione"""", la luce della fiaccola della filosofia brilla, come in un crepuscolo, insieme all'oscuro chiarore della torcia del pregiudizio e del fanatismo. Peraltro, nel Discorso preliminare dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva già parlato della """"debolezza dei nostri lumi"""" e avvisato che la barbarie dura secoli e sembra essere il nostro elemento naturale, mentre la ragione e il buon gusto passano in un lampo. L'età dei lumi è anche il tempo d'una febbrile esaltazione della vita e d'una ricerca insistente, a volte ossessiva, della felicità, al cui fondo, però, si indovina un mal di vivere i cui sintomi più significativi sono la melanconia e i vapori, l'inquietudine e la noia, tutti riferibili """"alla scoperta e alla presa di coscienza del vuoto e dell'insicurezza interni all'essere""""."" -
Principi di un realismo fenomenologico
Il presente lavoro mette in gioco l'ordine di un sistema che può essere attraversato in due direzioni. Da un lato, in un'accezione formale, a partire dall'insieme totale dei contenuti sussistenti, dal loro rapporto con il non essere che eccede questa dimensione e dalla loro comparazione con il nulla assoluto, considerato in quanto alternativa alla loro sussistenza, si perviene all' articolazione topica ed estensiva dovuta alla dimensione interiore della nostra coscienza e alla realtà esterna e fisico-materiale; da un altro lato, a partire dalla realtà esterna assunta come condizione necessaria ma non sufficiente, si perviene a un contatto con la dimensione interiore - o a una sfera di coincidenza con essa -, e si sviluppa il passaggio da un ordine reale primario alla componente reale nonché ideale dei processi psichico-spirituali, che racchiudono la fisionomia del polo-io e quella di una serie di sfere obiettive. Questo disegno sviluppa uno scavo ulteriore di un punto di vista fenomenologico che è stato elaborato in una serie di precedenti volumi. L'introduzione del testo fornisce uno schizzo preliminare e segnala i debiti più rilevanti. -
I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata
La rinuncia a un concetto forte di identità prelude, fra gli altri, al mitocidio della purezza: la purezza della divinità, della razza, della morale, dell'amore, dei sentimenti. Miraggi abituali di un pensiero attirato, come una falena, dalle luci abbacinanti del vero e dell'assoluto, disposto a bruciare sé stesso e i propri simili nell'impossibile sforzo di ottenerlo. Non solo da una prospettiva etica, ma anche psicologica, le filosofie orientali schiudono al lettore maturo nuove opportunità di armonia; non solo verso sé stessi, ma anche verso il proprio simile - e il dissimile. -
Le chiare veggenze di un Pinocchio. Metamorfosi degli insegnamenti di Confucio nel Bel paese con Lodi
Per ""il genere umano (che) è troppo desideroso di frottole"""", come Michel de Montaigne sosteneva, questa pièce poetica vuole essere un contributo che ha come sfondo l'incontro ipotetico, improbabile sul piano etico, tra il grande maestro Confucio e il nostro Pinocchio. Come un antico aedo l'autrice riporta con facondia, in maniera effervescente, controversie, repentini turbamenti, disfacimenti che si intessono con i pilastri della didattica confuciana, obbedienza e pietà filiale. Se Pirandello incontrava sul suo tragitto """"tante maschere e pochi volti"""", Pinocchio è il testimone che si imbatte nei """"mucchi di nasuti / e scarsamente / in raffinati nasi"""" abbozzando in alcuni passaggi, con attuale nonchalance, la società liquida di Bauman. Rimbalzi linguistici, varie decodificazioni, formule cadenzate, simboliche, un virus labirintico invitano il governo di sé, e non solo, a una chiave risolutiva: la nobilitazione. Il percorso interiore può iniziare se la virtus, che langue in provetta, trova fermezza."" -
Una migrazione che dà speranza. I minori non accompagnati in Italia
Questo libro vuole raccontare l'esperienza migratoria dei minori non accompagnati diretti in Italia e mostrarne alcuni tratti essenziali, osservando il fenomeno da diversi punti di vista. Il soggetto centrale nel corso dell'intera opera è il minore, persona vulnerabile per definizione ma, nello stesso tempo, costruttrice del proprio futuro, oltre che attore dello sviluppo. Mediante un'attenzione ai principi etici comunemente condivisi, la dignità della persona umana, la sussidiarietà e la cooperazione, il libro vuole proporre un modello etico di riferimento - chiamato cooperazione sussidiaria allo sviluppo - a cui l'azione degli stakeholder potrebbe ispirarsi, nel rispetto delle particolarità contestuali, affinché l'accoglienza e l'integrazione dei minori non accompagnati in Italia sia duratura e fruttuosa. -
Milano e la memoria: distruzioni, ricostruzioni, recuperi
Milano è una città tutt'altro che ""smemorata"""". Il suo passato remoto e recente è stato affrontato da innumerevoli opere storiche, e le arti e la letteratura ne restituiscono pressoché da sempre le infinite sfaccettature. Eppure, nei decenni più vicini a noi sembra esserci una specie di buco. Si tratta della ricostruzione cittadina dopo i danni patiti nella Seconda Guerra Mondiale. È difficile trovare tracce di questo particolare """"evento"""" al di fuori di una letteratura specialistica. Nelle arti, persino nel cinema, il tema è trascurato, e nella consapevolezza condivisa - nella memoria - occupa uno spazio limitatissimo. È come se, paradossalmente, negli ultimi ottant'anni fossero stati conservati vividamente soprattutto gli estremi: da un lato la distruzione e in genere il dolore della guerra; dall'altro il boom economico, con i suoi miraggi e il suo """"neocapitalistico"""" sfruttamento, espressione peraltro di una vitalità economica pienamente moderna. In questo libro si cerca dunque di riempire questo vuoto. La metodologia è plurale. Un gruppo di studiosi dell'Università IULM, professanti discipline anche molto diverse tra loro (dalla letteratura greca alla letteratura contemporanea, dalla storia dell'arte alla sociologia, dalla storia all'economia...), assedia il tema su più fronti. Se una costante può essere individuata, questa è l'immagine di un """"fare"""" che a volte collassa su se stesso. La costruzione che si fa distruzione. La memoria che si converte in oblio. Il progetto che è precocemente abbandonato. Segno, forse, di (post)modernità, di provvisorietà; ma anche ammonimento davanti a un futuro che ci prospetta altre, immateriali ricostruzioni.""