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L' enigma di Turing. Genesi e apologia di un genio matematico
Se volessimo trovare un esempio concreto di autentica vita vissuta all'insegna dell'art pour l'art, motto dei simbolisti e decadentisti del XIX secolo, Turing sarebbe indubbiamente un caso paradigmatico che avrebbe affascinato anche il più scettico dei poeti. Figlio di un'epoca in cui il futuro stava rapidamente trasformandosi in presente, Alan Turing è stato non solo parte integrante della grande rivoluzione scientifica che ha caratterizzato buona parte del XX secolo, ma è stato egli stesso quel ""futuro"""" che avrebbe ridisegnato completamente i contorni del pensare e del vivere umano, elevando quel servo stupido che è la macchina a un più alto gradino dell'essere, profetizzando un giorno in cui la macchina si sarebbe amalgamata con la vita umana emulandola in ogni suo aspetto. Dalla risoluzione dell'Entscheidungsproblem al gioco dell'imitazione, Turing ha riscritto le sorti del sapere e dell'agire umano preludendo a qualcosa che sarebbe andata insinuandosi sempre di più in ogni anfratto della nostra esistenza: l'informatica."" -
La dinamica della cura. Pulsione, rimozione, ripetizione
Questo libro è composto dalle trascrizioni di alcuni Seminari tenuti da Jean-Paul Hiltenbrand a Milano per gli allievi del Laboratorio freudiano e i soci dell'Associazione lacaniana. È la seconda raccolta dei suoi testi (il primo volume si intitolava, come i concetti trattati, Transfert, Oggetto a, Identificazione, et al./edizioni, Milano 2013) e contiene la ricchezza distillata di un importante lavoro teorico e di una lunga pratica clinica. Questa volta sono riesaminate la pulsione, la ripetizione e la rimozione, al cuore della dinamica della cura ma anche regolatrici, o sregolatrici, della nostra vita. Utilizzando aforismi e paradossi Hiltenbrand riprende le formulazioni di Freud, le accosta a quelle di Lacan, le anima con la sua clinica e l'analisi di brandelli di sociale, per mostrarne vitalità e attualità: versa vino nuovo nella vecchia botte freudiana che risulta perfettamente adeguata a contenerlo. -
Rivalità sulla scena del parto. Medici e ostetriche a Napoli tra Ottocento e Novecento
Fino agli inizi dell'Ottocento il mondo delle professioni ha parlato un linguaggio esclusivamente maschile nel quale l'unico canale di accesso per le donne era rappresentato dall'ostetricia e dalla ginecologia. Nel corso del secolo questa situazione è stata, tuttavia, capovolta. Quello della levatrice, da mestiere esclusivamente al femminile, è diventato, allora, centro d'interesse del mondo medico. La realtà napoletana dell'Italia postunitaria, attraverso la documentazione dell'archivio dell'Annunziata, ha fatto emergere profili professionali e vicende di particolare interesse. È stato possibile ricostruire i percorsi umani e professionali di alcune levatrici, le loro posizioni nella gerarchia sanitaria e, infine, il rapporto con le partorienti. Tutto questo in un momento in cui, verso la fine del XIX secolo, in un clima di riassetto generale delle professioni, il rapporto tra medici e levatrici iniziava una nuova fase di collaborazione, configurando compiti, ruoli e identità differenti. -
Una libbra di carne. La crisi del debito pubblico e il patto fra le generazioni
L'Italia vive nell'ombra di un debito pubblico le cui origini risalgono a quasi mezzo secolo fa e che oggi rappresenta il problema di politica economica: un problema economico, in quanto sottrae risorse alla crescita ed è un elemento di vulnerabilità finanziaria, e un problema politico, in quanto questa vulnerabilità condiziona l'esercizio stesso della democrazia. Il debito pubblico solleva una questione di legittimità, poiché viene meno l'identità tra chi contrae l'obbligo e chi ne risponde: i governi che deliberano la spesa in disavanzo impegnano le risorse delle generazioni future senza il loro consenso. Il testo propone un'analisi interdisciplinare degli aspetti economici, politici ed etici del debito e sostiene la necessità di un patto che, ponendo vincoli istituzionali alla condotta della finanza pubblica, garantisca la giustizia intergenerazionale e tenga aperto l'orizzonte del futuro. -
Essere e non. Cura e sapere di sé attraverso le pratiche teatrali
Dedicato agli insegnanti e ai frequentanti di laboratori teatrali non professionali, ""Essere e non"""" è un manuale adatto ad accompagnare e chiarificare anche il lavoro dei professori impegnati nella gestione di corsi interni agli istituti scolastici. Si tratta dell'elaborazione di un apparato di criteri di conduzione finalizzato al benessere di quanti, grazie agli strumenti dell'arte scenica, vengono guidati a un più profondo contatto con se stessi e all'acquisizione di consapevolezza nelle relazioni con gli altri, con la società, con la natura. Una materia composita e delicata che solleva domande e produce dilemmi esistenziali ed etici. Perciò, a tale apparato di criteri l'autrice ha attribuito il nome di antropoteatrosofia, conio nel quale il teatro è l'elemento di mezzo tra l'uomo e la sua sapienza e con il quale si prova a dar conto di un sistema in cui il """"sapere di sé"""" equivalga a una """"cura di sé"""" secondo i principi dell'epimèleia heautoù propri della filosofia ellenistica."" -
L' eterno in un istante
Leonardo Bonanni, medico di base in un remoto paesino della montagna friulana, ha una vita comoda e spensierata. Quando riesce finalmente a costruire la casa dei suoi sogni, però, si insinua lentamente il dubbio che ci sia qualcosa che non quadra, intorno a lui. È questa sensazione che lo convince ad iscriversi ad un corso di meditazione ""mindfulness"""", che lo porterà ad affrontare un percorso interiore che coinvolgerà anche i suoi familiari e il paese intero, quando scomparirà improvvisamente. Attraverso una trama via via più serrata fatta di incontri, coincidenze ed imprevisti, il protagonista realizzerà la sua nuova identità scoprendo una più autentica e sorprendente dimensione esistenziale. Prefazione di Franco Fabbro."" -
I figli impossibili della nuova era. Sull'esperimento anti-genealogico dell'epoca moderna
Prendendo in esame nelle sue molteplici forme la figura del ""bastardo"""" e il ruolo che di volta in volta questo personaggio ha interpretato sul palcoscenico dell'Occidente in cammino, Peter Sloterdijk riflette in modo lucido e appassionato attorno ai dilemmi che accompagnano il gioco d'azzardo delle trasmissioni culturali. Un libro costellato dai numerosi volti che hanno segnato la storia della civiltà occidentale: da Socrate a Edipo, da Gesù a Francesco d'Assisi, da Alessandro Magno a Cola di Rienzo, da Madame de Pompadour a Napoleone, sino ad arrivare ai più terribili protagonisti della modernità. Dietro le quinte di questo grande spettacolo, spiano silenziosi gli """"anonimi eroi della continuità"""", costantemente a confronto con quell'""""oscuro oggetto detta trasmissione"""" che allaccia o recide le generazioni, che sollecita a pensare un nuovo modo di accogliere il passato e di immaginare il futuro dell'umanità."" -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2017). Vol. 2
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2018). Vol. 1
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Jean Eustache. L'istante ritrovato
Monografia dedicata in Italia a Jean Eustache (1938-1981), cineasta post-Nouvelle Vague capace di attraversare in modo irripetibile il pubblico e privato degli anni '60 e '70, con uno sguardo soggettivo e universale, rigoroso e autentico, più che mai attuale nell'odierna frammentazione del tempo e delle identità. In un procedimento circolare dallo stile narrativo, viene dapprima ricostruito l'intreccio tra vita e cinema che ha reso unica e radicale l'esperienza del regista francese. Nella seconda parte del libro ci si immerge più direttamente nei suoi testi filmici, per cogliere quei nessi immaginifici e profondi (spesso fatti di istanti rivelatori) attraverso cui il cineasta ha cercato dei rimandi di senso per la sua stessa vita: attuando di fatto una risalita verso un tempo irrisolto, verso l'origine del cinema, del mito, dell'infanzia del mondo. -
La tutela della persona e della proprietà nell'Atene arcaica
Il volume affroIl volume affronta il problema della tutela dei diritti del cittadino relativamente alla persona fisica e alla proprietà nell'Atene di età arcaica. L'indagine parte dal mondo omerico, in cui la comunità scientifica riscontra diverse radici di vari sviluppi politico-costituzionali di età arcaica, per procedere poi con i momenti principali dell'evoluzione cittadina ateniese, ossia Draconte, Solone, Pisistrato, Clistene. L'aspetto della tutela dei diritti del cittadino è considerato alla luce delle iniziative comunitarie volte non soltanto a limitare ogni forma di autotutela ma più genericamente a salvaguardare il cittadino nella sua persona fisica e nella sua proprietà. A tal fine si prendono in esame sia aspetti di carattere politico, come leggi o istituzioni, sia aspetti di carattere informale, come pressioni o sanzioni sociali. -
Phillip Lopate. Una vita allo schermo. Riflessioni sul cinema da un maestro americano del personal essay
Da un lato uno sguardo transatlantico sul cinema autoriale europeo; dall'altro uno sguardo indigeno sui critici cinematografici statunitensi del '900. In questo lavoro monografico, Stefano Calzati propone una ricognizione della produzione del saggista e critico americano Phillip Lopate, in grado di far emergere sia il soggettivismo stilistico che connota molti scritti sul cinema di Lopate, sia la visione lucida, penetrante, talvolta fulminante, con la quale lo scrittore newyorchese approccia i contenuti e la condizione attuale della critica cinematografica ""made in the US"""". Il volume si arricchisce di due interviste inedite a Lopate e della traduzione di diversi suoi saggi non ancora apparsi in Italia. Professore alla Columbia University e membro della American Academy of Arts and Sciences, la produzione saggistica e critica di Lopate è unanimemente riconosciuta nel suo paese e ora, grazie a questa rigorosa monografia, essa potrà essere apprezzata anche in Italia non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da un pubblico più ampio che troverà, nello stile affabile di Lopate, una voce familiare con la quale conversare."" -
La democrazia a una dimensione. Percorsi filosofici su modernizzazione, laicità e costituzione
Questo testo torna a riflettere sul modello di razionalità che ha ispirato il costituzionalismo liberale e sull'idea di laicità che a esso si richiama. Un modello che nel corso del Novecento è stato tragicamente travolto dai totalitarismi e che oggi appare nuovamente in crisi. È necessario indagare sulle cause di tale crisi - come ormai si fa da prospettive diverse ma convergenti - risalendo anche al modo, troppo meccanico e lineare, con cui quel modello di razionalità, sorto nell'ambito della rivoluzione scientifica, è stato trasferito in ambito sociale e politico, dando inizio, a sua volta, a una rivoluzione antropologica. I processi di modernizzazione costruiti su questa base hanno liberato le spinte all'autoaffermazione individuale e all'innovazione economica, ma non si sono rivelati altrettanto capaci di garantire una convivenza equilibrata e inclusiva. Si tratta di prendere atto che tali limiti, non contingenti ma strutturali, favoriscono il sorgere periodico di derive illiberali che tornano a mettere in discussione lo Stato di diritto e le sue irrinunciabili libertà; derive e regressioni che non possono essere arginate facendo ricorso soltanto alle risorse cognitive e morali messe a disposizione dal modello antropologico e politico liberale. Parte essenziale di questo lavoro è un confronto critico con alcuni autori - Löwith, Habermas, Fukuyama, de Giovanni, Butler - che sui limiti del liberalismo classico si sono interrogati, ispirandosi variamente al pensiero politico hegeliano. -
A mezzi termini. Forme della contaminazione dal XX secolo
Parlare ""senza mezzi termini"""". Esprimersi con parole piene, decise e non equivoche. Oppure, ribaltare l'espressione per affermare con forza la volontà di fare il contrario: parlare con-fondendo, prediligere le forme ibride, praticare sconfinamenti. A partire dal XX secolo, il panorama delle arti ha vissuto una nuova fase di emancipazione dalle soluzioni tradizionali aprendosi a inedite possibilità espressive, sempre più eterogenee e contaminate. Nasce da questo assunto l'intento di riunire un insieme di voci che ha scelto di indagare l'orizzonte della contaminazione artistica spaziando tra letteratura, fumetto, fotografia, cinema e performance: i contributi qui inclusi, che procedono da un'impronta letteraria a un carattere via via più visivo-performativo, restituiscono gli interventi discussi nell'ambito del convegno che al volume presta il titolo, svoltosi a Pavia il 12 aprile 2018 presso il Collegio Nuovo - Fondazione Sandra ed Enea Mattei, che ha contribuito anche alla pubblicazione di questo volume. Saggi di Paolo Giovannetti, Pietro Benzoni, Niccolò Scaffai, Giuliano Cenati, Giuliana Benvenuti, Roberto Pinto, Elio Grazioli, Paolo Campiglio, Lorenzo Donghi. Saggio introduttivo di Clelia Martignoni."" -
L' agire intimo. Resistere all'osceno
La partita dell'umano si gioca al livello del singolo, intimo atto di coraggiosa resistenza all'osceno dilagare del diktat performativo, della banalità del bene non realizzato, dell'indifferenza al destino delle cose, della riduzione dell'esistente a merce consumabile qui e ora. L'agire intimo intende descrivere e proporre un modo d'essere alternativo, creativo e resistente, opposto al dilagare osceno della prassi idolatrica e dell'iperedonismo distruttivo. Il testo si pone come articolazione e approfondimento teorico di due categorie ermeneutiche inedite nel panorama filosofico odierno, ""intimità"""" e """"oscenità"""". Tali strumenti concettuali diventano così lenti d'ingrandimento per analizzare alcuni fenomeni della società dello spettacolo e non solo, passando da serie tv come """"Game of Thrones"""", programmi televisivi come """"C'è posta per te"""", film come """"Matrix"""" e """"Gran Torino"""", senza trascurare la letteratura - Camus, Ibsen, McCarthy, Greene. Le analisi svolte sono supportate e nutrite da un costante dialogo con alcuni protagonisti del dibattito antropologico in senso ampio del XX secolo."" -
Raccontare l'impero. Una storia orale della conquista d'Etiopia (1935-1941)
La narrazione della conquista d'Etiopia, spesso requisita dall'epica di regime, è stata di norma una prerogativa di ufficiali e generali. Quasi mai i soldati semplici hanno reso pubbliche le loro esperienze, né in forma scritta né in forma orale. Obiettivo di questo lavoro è osservare quei fatti dal punto di vista degli ultimi della gerarchia militare. Fonte principale è una serie di interviste raccolte negli anni '80 e '90. Dai ricordi incisi al magnetofono emergono i racconti dei combattimenti, delle violenze, dell'incontro con gli ""altri"""", della vita in colonia. Vicende che non terminarono con la fine dell'impero e che oggi si ritrovano nelle storie dei figli avuti in quelle terre."" -
Il silenzio che guarisce. Quando la terapia agisce tacendo, e tace agendo
In greco il termine therapeuein vuol dire prendersi cura di qualcuno, non guarire. Vuol dire cercare l'armonia del nostro protetto, come conferma l'antico taoismo, che propone: ""Prenditi tutto in carico, ma non trattenere niente"""". Il terapeuta è un logos poieticos, direbbe Aristotele, ossia uno spirito umano che crea (sottinteso, la salute): non fa miracoli, ma può comunque spingersi agli estremi limiti dell'umanamente immaginabile tramite un'altra categoria, ossia l'utopia. L'utopia, come dice il nome stesso (u privativo e topos, luogo: in nessun luogo) è qualcosa di irraggiungibile perché non ha un luogo dove resta fissa, ma analogamente alla linea dell'orizzonte, quando la si insegue lei si sposta più in là. Tommaso Moro, agli inizi del '500 scrisse """"Utopia"""". Ma allora, se è irraggiungibile, a cosa serve? Serve a camminare, serve a mantenere viva la speranza nel paziente, serve a non spegnere la luce, serve a evitare la disperazione più nera della frase """"non c'è più nulla da fare""""."" -
Nella scatola nera. Giorgio Caproni critico e giornalista
Diviso in due parti, ""Motivi"""" e """"Autori"""", il libro commenta il corpus critico-giornalistico di Giorgio Caproni, composto da una lunga collaborazione giornalistica condotta, fra gli anni Trenta e Ottanta, con quotidiani e riviste come """"La Nazione"""", """"La Fiera letteraria"""", """"Il Politecnico"""" etc. Nella prima parte si è scelto di approfondire i temi che costituiscono il tentativo più impegnato da parte del poeta di prendere parola come critico, e cioè il ragionamento sul valore intrinseco della parola, gli articoli dedicati alla """"linea ligustica"""" (ovvero ligure) della poesia italiana, i reportages sulle periferie di Roma, gli scritti sociali, etc. Nella seconda parte ci si occupa invece della lettura ininterrotta con cui Caproni attraversa un'ampia zona della poesia e della prosa italiana e non, dedicandosi ad autori come Luzi, Sereni, Gadda, Rebora, Betocchi, Pasolini e molti altri. Recuperare in uno sguardo d'insieme questo materiale (raccolto nel 2012 dall'editore Aragno in 4 volumi) significa approfondire la geografia dello scrittoio caproniano e avere uno spaccato inedito della letteratura novecentesca."" -
Attraverso i confini del tempo e dello spazio. Saggio sulle forme archetipe
Un viaggio simbolico, attraverso i confini del tempo e dello spazio, alla scoperta della natura archetipa delle forme. Un saggio letterario-filosofico che indaga su quei princìpi creativi che stanno alla base dei processi formativi, in natura come in arte, e del loro dispiegarsi nel tempo e nello spazio. Questo libro è rivolto agli artisti, ai liberi pensatori e a tutti coloro che nella vita non si accontentano di vedere la realtà soltanto esteriormente, così come ci appare attraverso i sensi, e necessiterebbero, invece, di una chiave di lettura fenomenologica del mondo, così come la intenderebbe il pensiero goethiano. Lo studio sulle forme archetipe ci riporta all'origine dell'arte, del mito e del simbolo, fornendo, dunque, gli strumenti di partenza per una chiara ed efficace interpretazione di quella realtà intelligibile in cui risiedono gli archetipi, ovvero quelle forze creative dalle quali tutto ha origine e alle quali tutto farebbe ritorno, per attingervi sempre nuova e feconda ispirazione. -
Il gotico
Nel 1911, in pieno clima espressionista, Wilhelm Worringer pubblica questo originale studio sul Gotico, che segue il fortunato volumetto Astrazione e empatia (1908), destinato a diventare uno dei manifesti teorici dell'arte d'avanguardia. Il suo obiettivo polemico è porre fine all'identificazione fra la teoria dell'arte e un'estetica basata, nelle sue categorie interpretative, sul fenomeno stilistico classico e sul suo ideale canonico del bello artistico come mimesi empatica del bello naturale. Worringer smaschera il falso universalismo dell'estetica classicista, che non solo impedisce di comprendere ampi settori della storia dell'arte che si sottraggono ai suoi valori e ai suoi criteri, ma legittima anche un approccio discriminatorio che suddivide arbitrariamente tale storia in epoche di splendore e di decadenza. Ecco allora la centralità sia metodologica che contenutistica di quel ""grandioso, inconciliabile fenomeno di opposizione al Classico"""" che fu il Gotico e che la peculiare psicologia dello stile artistico di Worringer ci presenta in tutta la sua complessa e intrigante modernità.""